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Traffico di gasolio, 133 denunce. Base logistica in Calabria

UDINE – Trasportavano di notte gasolio in contrabbando dal nord Europa indicandolo, nei documenti di accompagnamento, come olio lubrificante. Il sequestro di un’autocisterna che trasportava l’anomalo prodotto petrolifero ha dato il via alle indagini che si sono concluse con la denuncia di 133 persone, di cui 7 tratte in arresto, e con la ricostruzione di una imponente frode, all’Iva e alle accise, per complessivi 37 milioni, conseguente all’illegittima immissione in consumo di più di 38 milioni di litri di “pseudo gasolio”. Il sodalizio, attivo in tutta Italia e forte di manovalanza reclutata tra i vari Paesi dell’Unione, aveva la sua direzione in Svizzera e varie basi logistiche, sparse tra Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. A conclusione delle indagini il Gip ha disposto il sequestro preventivo di somme e beni per 19,5 milioni. Le attività, condotte sull’intero territorio nazionale, hanno, ad oggi, portato al sequestro di beni per un controvalore di oltre 5milioni di euro, di cui 23 conti correnti, 17 tra depositi titoli e polizze assicurative, quote societarie, oltre 60 automezzi e, naturalmente, immobili, ben 182 tra terreni e fabbricati, tra cui alcuni immobili di pregio.

Ucciso un commerciante a colpi di fucile al volto

GEROCARNE (VV) – Un commerciante di pneumatici, Domenico Stambè, di 55 anni, è stato ucciso a Sant’Angelo di Gerocarne, nel vibonese, in circostanze sulle quali sono in corso le indagini dei carabinieri di Serra San Bruno. Stambè, nel momento in cui è stato ucciso, si trovava in un terreno prospiciente la sua abitazione, delimitato da una recinzione provvista di cancello. Contro il commerciante, secondo quanto è emerso dai primi accertamenti, sono stati sparati da distanza ravvicinata alcuni colpi di fucile, uno dei quali lo ha raggiunto al volto con effetti devastanti. La morte di Stambè è stata istantanea.  I carabinieri stanno tentando di accertare se sia stato lo stesso Stambè ad aprire il cancello della sua proprietà all’assassino o se sia stato quest’ultimo a forzarlo per introdursi nel terreno. Nel primo caso, infatti, se ne dedurrebbe che il commerciante conoscesse l’uomo che lo ha ucciso aprendogli il cancello senza essere colto dal minimo sospetto. Stambè svolgeva anche l’attività di autotrasportatore, provvedendo personalmente alla consegna dei pneumatici che commercializzava.

Occupavano abusivamente alloggi residenziali, sei denunce

CATANZARO – Sei persone sono state denunciate per avere occupato abusivamente altrettanti alloggi di edilizia residenziale pubblica dell’Aterp a Catanzaro. Le denunce sono scattate al termine di controlli effettuati nella zona di via Teano dai carabinieri della Compagnia con la partecipazione della Polizia di Stato, della Guarda di finanza e della polizia locale, oltre che di funzionari dell’Azienda. Nel corso del servizio, grazie anche all’intervento di tecnici dell’Enel, i militari hanno anche accertato la presenza di due allacci abusivi alla rete elettrica arrestando per furto di energia elettrica P.F., di 49 anni, già noto alle forze dell’ordine. Per una anziana donna, nella cui abitazione è stato trovato un altro allaccio abusivo alla rete elettrica, è scattata invece la denuncia.

Taglio furtivo di piante, sotto sequestro area boschiva di Calabria Verde

ROSSANO (CS) – Una superficie boscata di quasi 500 mila metri quadri di proprietà della Regione Calabria, Azienda Calabria Verde, è stata posta sotto sequestro probatorio e preventivo dai Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano Calabro. All’interno di essa è stato accertato il taglio furtivo di 3074 piante, principalmente di Cerro,  che ha provocato grave danno all’ecosistema e alla biodiversità compromettendo la stabilità idrogeologica a causa della privazione della copertura del suolo. Tale attività ha portato ad un taglio di piante del valore economico corrispondente a oltre 1 milione di euro. All’interno dell’area posta sotto sequestro sono inoltre presenti circa 3850 quintali di legna, tronchi d’albero abbattuti ed in parte depezzati trovati sul letto di caduta nel bosco che rappresentano un ulteriore valore commerciale di euro 46.000. Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo Dott. Eugenio Facciolla e dal Sostituto dr.ssa Valentina Draetta, proseguono in più direzioni al fine di identificare i responsabili di tale reato. L’area, al cui interno è stato anche rinvenuto il materiale utilizzato per lo smacchio, posto sotto sequestro, è stata data in custodia giudiziaria all’azienda Calabria Verde distretto territoriale di Acri.

Trovato cadavere di una donna, sarebbe morta da due settimane

LAMEZIA TERME (CZ) –  Il cadavere di un’anziana donna è stato trovato in un appartamento al secondo piano di un palazzo nel centro di Lamezia Terme. La donna, che viveva da sola, sarebbe deceduta da circa due settimane. A chiamare i Vigili del fuoco, che sono intervenuti assieme ai carabinieri, sono stati i vicini di casa preoccupati per il fatto che la donna non si vedeva da alcuni giorni. Insospettiti dal cattivo odore che proveniva dall’appartamento, gli altri residenti dello stabile hanno dato l’allarme chiedendo l’intervento dei Vigili del fuoco. Si ritiene che la donna, rimasta vedova da poco, sia morta in seguito ad un improvviso malore che non le avrebbe dato il tempo di chiamare i soccorsi.

Operazione “Wind Farm” sequestrati beni per 350 milioni di euro

CATANZARO – Beni per un valore di circa 350 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria g.i.c.o. di Catanzaro, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Crotone, su richiesta di questa procura distrettuale di Catanzaro, che ha interessato, tra l’altro, il parco eolico denominato “Wind Farm” di Isola di Capo Rizzuto (KR), considerato fra i più grandi d’europa per estensione e potenza erogata. Destinatario della misura ablativa è Arena Pasquale, nipote del vecchio capo clan Arena Nicola (attualmente detenuto in regime di 41 bis) nonché fratello del boss Arena Carmine, ucciso a colpi di bazooka in un agguato mafioso nell’ottobre del 2004. Il provvedimento scaturisce da una precedente attività investigativa, condotta sempre dalla guardia di finanza di Catanzaro, diretta ad accertare l’ingerenza della locale criminalità organizzata nell’operazione economico-finanziaria relativa alla realizzazione del parco eolico di Isola di Capo Rizzuto. Le investigazioni condotte dalle fiamme gialle avevano consentito di ricondurre il suddetto investimento alla sfera economico-patrimoniale della “cosca arena”  di dimostrare come Pasquale Arena, funzionario del predetto comune, in qualità di gestore occulto degli affari della cosca, ne aveva curato gli interessi economici rappresentandone la longa manus. Nel dettaglio, Arena, attraverso un articolato sistema basato su una fitta rete di società estere (con sede in Germania, Svizzera e Repubblica di San Marino) detentrici formali delle quote sociali di tre società aventi sede a  procura della repubblica di Catanzaro direzione distrettuale antimafia Crotone e a Isola di Capo Rizzuto, aveva avviato e realizzato, per conto e nell’interesse dell’omonima cosca, il parco eolico wind farm della citta’ isolitana. Tuttavia, nell’ambito della citata indagine penale, il predetto patrimonio, rappresentato dalle società utilizzate per l’operazione finanziaria e dai relativi complessi aziendali, tra cui il parco eolico, dopo un preliminare sequestro preventivo, veniva successivamente restituito a seguito di alcuni ricorsi proposti dai formali intestatari dei beni. Le successive indagini economico-patrimoniali effettuate a completamento dell’intera attività in base alla speciale normativa di prevenzione, coordinate dal procuratore distrettuale di Catanzaro, dott. Niicola Gratteri, dal procuratore aggiunto, dott. Vincenzo Luberto e dal sostituto procuratore, dott. Domenico Guarascio, hanno consentito agli investigatori del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di ricostruire l’ingente patrimonio oggetto del predetto investimento e di ricondurne la titolarità alla famiglia Arena  in particolare, l’analisi condotta dai finanzieri del g.i.c.o. ha consentito di ricostruire, attraverso una lettura critica delle evidenze investigative ed i necessari riscontri documentali e bancari, un patrimonio di ingentissimo valore schermato mediante il ricorso a sofisticati e complessi reticoli societari e successive cessioni di quote, mirate ad occultare la reale riconducibilità del parco eolico. Detti accertamenti, che hanno permesso di dimostrare la discrasia esistente tra la titolarità apparente dei beni oggetto di indagine e l’assenza di idonea capacità reddituale in capo ad arena pasquale per sostenere l’intera operazione economica, hanno consentito alla sezione misure di prevenzione del tribunale di Crotone di disporre il sequestro di tre società aventi sede a Crotone e a Isola di Capo Rizzuto e dei relativi complessi aziendali, tra cui il parco eolico “Wind Farm”, il tutto per un valore di circa 350 milioni di euro.

Montalto Uffugo, 45enne deferito per omicidio stradale

MONTALTO UFFUGO (CS) – I militari della Stazione Carabinieri di Montalto Uffugo, deferivano in stato di libertà un 45enne di Montalto Uffugo , per omicidio stradale. I militari, a seguito di indagini, accertavano responsabilità a carico dell’uomo il quale, il 21 febbraio, a seguito dell’eccessiva velocità uccideva, investendolo con la propria autovettura, un giovane di nazionalità ghanese. Un 53enne, un 74 enne e un 51enne tutti di Montalto Uffugo  per minaccia aggravata e lesioni personali aggravate. A seguito di una lite per futili motivi, il 51enne e il 74enne minacciavano con un coltello a serramanico il 53enne, il quale, alle minacce, rispondeva colpendo il 51enne con un bastone di ferro procurandogli lesioni guaribili in giorni 7. Le armi venivano sottoposte a sequestro. Un 65enne di Zumpano , per il reato di “Tentato furto in abitazione”. I militari operanti accertavano che l’uomo aveva tentato di asportare alcuni utensili professionali dall’abitazione di un 39enne di Luzzi (CS).

San Pietro in Guarano, deferito un uomo per furto e detenzione di armi

SAN PIETRO IN GUARANO (CS) – I militari della Stazione Carabinieri di San Pietro in Guarano, deferivano in stato di libertà un 53enne di Rende , per i reati di furto e detenzione abusiva di armi da fuoco. I militari, nel pomeriggio di ieri, controllavano l’uomo il quale era si era reso responsabile del furto di un telefono cellulare. La successiva perquisizione domiciliare consentiva di rinvenire, celate sul balcone esterno della propria abitazione,  1 pistola lanciarazzi calibro 22 e  1 pistola tipo revolver con all’interno 6 proiettili repliche, che venivano poste sotto sequestro.

Rende, un arresto per detenzione di sostanze stupefacenti

RENDE (CS) – I militari della Compagnia Carabinieri di Rende, traevano in arresto una 25enne cosentina, per  detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari durante un servizio di controllo del territorio,nella serata di ieri, a seguito di perquisizione personale della giovane, rinvenivano grammi 3,5 di cocaina suddivisa in nr. 6 involucri. la perquisizione veniva estesa al domicilio della ragazza, ove venivano rinvenuti  22,5 grammi di cocaina suddivisa in 2 involucri; 5 grammi di marijuana suddivisa in 2 involucri ; 1,9  grammi di hashish; 1 bilancino elettronico di precisione;diverso materiale per il confezionamento. L’arrestata veniva tradotta presso la propria abitazione in regime di custodia cautelare domiciliare in attesa dell’udienza direttissima fissata per la mattinata odierna.

 

Catanzaro, sequestro beni alla ‘ndrangheta. I dettagli in conferenza stampa

CATANZARO – La guardia di finanza sta procedendo all’esecuzione di una misura di prevenzione antimafia con sequestro di beni per circa 250 milioni di euro riconducibili ad una cosca di ‘ndrangheta della provincia di Crotone. I dettagli saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10,45 presso la caserma “Soveria Mannelli” dal procuratore della Repubblica di Catanzaro- Nicola Gratteri- e dal procuratre aggiunto Vincenzo Luberto.