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‘ndrangheta, arrestati vertici clan Piromalli e 10 affiliati

GIOIA TAURO (RC) – I carabinieri del Ros stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 12 affiliati alla cosca Piromalli di Gioia Tauro, indagati per associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, truffa ed altri reati aggravati dalle finalità mafiose. L’intervento, coordinato dalla procura distrettuale antimafia, segue a meno di un mese il fermo di 33 persone appartenenti al sodalizio di Gioia Tauro, prevedendo in questa ulteriore fase anche il sequestro del consorzio Co.p.a.m. di Varapodio, costituito da oltre 40 aziende e cooperative agricole operanti nella piana di Gioia Tauro, nella Sicilia orientale e nel basso Lazio. Le investigazioni hanno documentato il livello di infiltrazione dei Piromalli nel locale tessuto economico, con particolare riferimento al settore agro-alimentare, grazie alla complicità di imprenditori collusi. Tra i destinatari dell’odierno provvedimento gli anziani boss Giuseppe e Antonio Piromalli, da molti anni al vertice della omonima cosca della ‘ndrangheta.

Emergenza criminalità a Cosenza, Covelli: «Adesso basta!»

COSENZA – «La terribile escalation di episodi di microcriminalità intensificatisi negli ultimi giorni a cadenza quasi quotidiana ci fanno capire, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, che le istituzioni non possono stare a guardare inermi». Lo sostiene Damiano Covelli, capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Cosenza.

«Alle dichiarazioni di qualche settimana fa del Procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo – sottolinea Damiano Covelli – si aggiunge oggi il grido d’allarme del Questore di Cosenza, dott. Luigi Liguori. Il Questore è stato chiaro: va riattivato al più presto il sistema di videosorveglianza in città che funge senz’altro da vero deterrente nei confronti dei furti e delle rapine che si stanno verificando, ormai a ritmo incessante, ma soprattutto può rivelarsi di grande aiuto alle forze dell’ordine per fare meglio il loro lavoro. I cittadini sono seriamente preoccupati e la sensazione che si fa strada in queste ore è quello della paura. Sull’argomento avevamo richiamato, prima ancora che venisse superato il livello di guardia degli episodi criminosi, l’attenzione dell’Amministrazione comunale e del Sindaco sulla necessità di ripristinare la funzionalità dell’impianto di videosorveglianza di cui Cosenza e Rende si erano dotate nel 2010, grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Interno e del PON Sicurezza. Da assessore alla sicurezza nella giunta Perugini avevo seguito da vicino – sottolinea ancora Covelli – la fase della installazione dell’impianto fino al suo completamento con il posizionamento delle telecamere in gran parte della città. La realizzazione dell’impianto di videosorveglianza consentiva il collegamento diretto con le centrali della Questura e dei Carabinieri. Insomma, uno strumento in grado di accrescere la sicurezza dei cittadini. Purtroppo, così non è stato, perché la manutenzione successiva dell’impianto e che ne avrebbe dovuto garantire il corretto funzionamento, non è stata garantita. Senza un adeguato sistema di videosorveglianza è come se l’azione di contrasto alla criminalità da parte delle forze dell’ordine restasse monca e con un’arma spuntata. Ecco perché – afferma inoltre il capogruppo del PD a Palazzo dei Bruzi – avevamo già richiesto, seguiti oggi anche da chi, nella maggioranza, ha la capacità di porre l’accento sui problemi veri della città, una convocazione straordinaria del Consiglio comunale sull’argomento. Il Presidente del Consiglio comunale ed il Sindaco della città hanno il dovere di convocare una seduta straordinaria dell’assise comunale, aperta agli interventi del Prefetto, del Questore, del Comandante Provinciale dei Carabinieri e degli altri vertici delle forze dell’ordine, per analizzare attentamente l’entità e l’incidenza dell’escalation degli attuali e preoccupanti fenomeni criminosi e per individuare quali provvedimenti occorre adottare, a cominciare dal ripristino immediato e senza ulteriori indugi o tentennamenti del sistema di videosorveglianza presente sul nostro territorio, per assicurare ai cittadini quella sicurezza che, alla luce degli ultimi episodi delittuosi, è seriamente minacciata e messa in pericolo».

Intimidazione Papasso, la solidarietà del sindaco Russo e di Libera Cosenza

CROSIA (Cs) – «L’intimidazione ai danni del collega Papasso è un atto gravissimo che mortifica e offende la dignità Istituzionale, ma anche personale, oltrepassando i confini di una indecente e incomprensibile violenza. Un gesto vile che non può lasciarci indifferenti. All’amico e Collega esprimo la massima solidarietà e l’incitamento ad andare avanti nella sua azione amministrativa di trasparenza e di legalità». È la reazione del Sindaco di Crosia, Antonio Russo, che commenta con sdegno la notizia dell’atto vandalico ad opera di ignoti che hanno imbrattato la lapide posta sulla tomba del padre del Sindaco della città di Cassano.

«Anche nel mio Comune – dice Russo – si sono verificati episodi delittuosi che sono ancora al vaglio delle autorità giudiziarie, segno che nel territorio va tenuta alta l’attenzione sul fenomeno delinquenziale e mafioso. Comprendo, perciò, lo stato d’animo del Sindaco e lo esorto a non mollare e a non cedere, neanche difronte a questo inqualificabile ulteriore tentativo di minaccia. Ancora di più in questo momento è necessaria una reazione ferma e decisa contro quelle forze che non tollerano una direzione improntata al principio della trasparenza e della legalità. L’auspicio – conclude il Sindaco Russo – è che si faccia al più presto luce sull’increscioso episodio confidando nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura e che si crei un fronte di difesa comune a sostegno delle Istituzioni».

E a Papasso esprime vicinanza anche il Coordinamento Provinciale di Libera “Roberta Lanzino” di Cosenza che parla di «forte preoccupazione e profondo sdegno per la macabra intimidazione subita dal Sindaco di Cassano all’Ionio Gianni Papasso».

Deferito 34enne per furto di legna in zona protetta

COSENZA  – Dovrà rispondere di furto aggravato di legname in proprietà comunale, N.C.,classe 1983 di Rossano, sorpreso dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano in flagranza di reato mentre in località “Zagaria Cerasaro” tagliava e asportava piante di Cerro. L’area oggetto del furto ricade nel territorio comunale ed è una zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. L’uomo, tratto in arresto è stato  posto in libertà ai sensi dell’art 121 disp. att. Cpp. Si è inoltre proceduto al sequestro di 10 quintali di legna, dati in custodia giudiziaria al Comune di Rossano proprietario dei beni,  22 piante abbattute e ritrovate sul letto di caduta e della motosega usata per il taglio. Conseguentemente l’uomo e’ stato deferito per distruzione o deturpamento di bellezze naturali, opere eseguite in assenza di autorizzazione su beni paesaggistici.

Tenta di rubare auto in un garage, arrestato un cingalese

SANTA MARIA DEL CEDRO (CS) – Si era introdotto nel garage di pertinenza di un’abitazione e stava tentando di manomettere la serratura dell’auto parcheggiata per potersene impossessare. Un uomo di 44 anni, di nazionalità cingalese, è stato arrestato dai carabinieri a Santa Maria del Cedro con l’accusa di tentato furto. Il proprietario dell’auto, avvertendo degli strani rumori provenienti dal garage, ha subito allertato il 112. I militari hanno fatto irruzione nel locale bloccando l’uomo che è stato accompagnato in caserma.

Aggredisce con bastone ex moglie, uomo arrestato a Diamante

DIAMANTE (CS) – Ha tentato più volte di convincere l’ex moglie a riallacciare il loro rapporto ma dopo l’ennesimo rifiuto della donna, in preda ad uno scatto d’ira, l’ha aggredita con un bastone. Un uomo di 55 anni, è stato arrestato e posto ai domiciliari a Diamante dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori e lesioni personali. L’arresto dell’uomo è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Paola su richiesta della Procura tirrenica. La donna, secondo quanto riferito ai carabinieri, malgrado la separazione è stata costretta da tempo a subire le attenzioni dell’ex consorte che dinanzi all’ennesimo rifiuto ha reagito aggredendola con un bastone. Solo l’intervento dei carabinieri, ai quali la vittima si era rivolta, ha consentito di evitarle più gravi conseguenze.

Gioia Tauro, nascondeva droga in casa. Arrestato ventisettenne

GIOIA TAURO (RC) – Aveva nascosto in una credenza della propria abitazione 110 grammi di marijuana. Roberto Amato, di 27 anni, noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato a Gioia Tauro dai carabinieri con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, nel corso di una perquisizione in casa di Amato hanno trovato la sostanza stupefacente suddivisa in 67 dosi assieme ad una bilancia e al materiale necessario al confezionamento.
Il ventisettenne era stato arrestato e rimesso in libertà due settimane addietro, con l’obbligo della firma, dopo essere stato sorpreso a compiere un furto assieme ad altre quattro persone, all’interno dell’immobile destinato a ospitare la futura sede del Comando della Tenenza dei carabinieri di Rosarno.

‘ndrangheta, sequestrati beni a esponente clan Giampà

LAMEZIA TERME (CZ) – Beni per un valore di oltre 500 mila euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria – Gico di Catanzaro, a Luciano Trovato, secondo gli inquirenti legato alla famiglia di ‘ndrangheta dei Giampà di Lamezia Terme. L’uomo, insieme ai suoi fratelli, è stato più volte coinvolto in operazioni di polizia contro la criminalità organizzata. Per una di queste indagini, operazione “Perseo”, la scorsa estate è stato condannato a 4 anni di reclusione. Il provvedimento patrimoniale è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della Dda. I beni sequestrati comprendono quote di otto unità immobiliari a Lamezia Terme, quote societarie di un’azienda lametina di autocarrozzeria e commercio autovetture, e una parte di un’attività economica che gestisce un locale della movida lametina, già sottoposto a sequestro in ambito penale per una vicenda di interposizione fittizia di beni.

Bomba a Maierato, concluse con successo le operazioni di brillamento

MAIERATO (VV) – Gli artificieri della distaccata Compagnia Guastatori di Castrovillari dell ’11° Reggimento Genio Guastatori di Foggia hanno fatto brillare sul luogo del ritrovamento una bomba d’aereo inesplosa rinvenuta a seguito di uno smottamento del terreno nei pressi della diga dell’Angitola, nel comune di Maierato. IMG-20170219-WA0000

L’ordigno di fabbricazione inglese, del peso di 220 kg e con oltre 65 kg di tritolo è risultato, sin dal suo ritrovamento, potenzialmente pericoloso a causa della sua stabilità resa precaria dall’innesco a lungo ritardo chimico e da un dispositivo anti rimozione. Per tale ragione si sono dovute attendere 144 ore dal suo ritrovamento per evitare rischi di un’esplosione automatica ed è stata necessaria un’ordinanza di sgombero da parte della prefettura di Vibo Valentia in un raggio di 500 metri dal luogo del ritrovamento. Lo sgombero ha riguardato in particolare due aziende agricole, un tratto della ex statale 110 e lo stabilimento di produzione di una nota azienda specializzata nella conservazione del tonno.

IMG-20170219-WA0001Le operazioni di brillamento, coordinate dalla prefettura di Vibo Valentia, si sono concluse con successo grazie all’opera del team EOD (acronimo inglese per explosive ordnance disposal ovvero bonifica di ordigni esplosivi) dell’11° Reggimento Genio Guastatori, unità alle dipendenze della Brigata Pinerolo di Bari.