Archivi categoria: Cronaca

Bomba ritrovata a Maierato

CASTROVILLARI (CS) – Un grosso ordigno aereo inglese, rimasto inesploso, è stato ritrovato due giorni fa, a seguito di uno smottamento nel comune di Maierato (VV) nei pressi della diga dell’Angitola. La bomba del peso di oltre 220 kg (contenente circa 65 kg di tritolo) è stata subito identificata dal personale artificiere dei Carabinieri di Catanzaro, in stretto contatto con gli Artificieri dell’Esercito di Castrovillari. Nella giornata di ieri  gli artificieri della Caserma Manes hanno provveduto a verificare e metterla in sicurezza l’ordigno.

Vista la portata della bomba dopo una riunione di coordinamento con la Prefettura di Vibo Valentia, si sono disposte  ulteriori misure di sicurezza e lo sgombero di emergenza entro un raggio di 500 metri.

La stabilità dell’ordigno era resa precaria dall’innesco a lungo ritardo chimico, con un dispositivo antirimozione che, di fatto, potrebbe essersi attivato con l’urto dello smottamento dando seguito ad un’esplosione programmata ed automatica entro 144 ore. Non è stato possibile neutralizzare la bomba che ha una spoletta automatica. Questo tipo di ordigno è infatti definito “la bestia nera degli artificieri” per il suo complesso funzionamento. La zona è stata messa in sicurezza e al termine delle 144 ore, che termineranno domenica, verrà fatta brillare dal personale artificiere della 2^ Compagnia Genio Guastatori di Castrovillari, in assoluta sicurezza, sul luogo del ritrovamento.

Paura a Nocera Terinese, esplosione in una pasticceria

NOCERA TERINESE (CZ) – Drammatica esplosione all’interno di una pasticceria ubicata nella frazione marina del comune di Nocera Terinese. Secondo una prima ricostruzione la deflagrazione sarebbe stata causata da una fuga di gas. Secondo quanto si è appreso, all’interno del locale c’erano tre persone. Sul posto sono giunte diverse unità dei vigili del fuoco e due unità dell’elisoccorso. Almeno uno dei feriti sarebbe in gravi condizioni.

Crotone, sequestrato il cantiere del villaggio Marine Park Village

CROTONE – Il soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici, ed alcuni amministratori pubblici del Comune e della Provincia di Crotone, sono indagati dalla Procura della Repubblica nell’ambito di una inchiesta che ha portato al sequestro, con decreto d’urgenza, del cantiere del costruendo villaggio turistico Marine Park Village di Punta Scifo, in un’area soggetta a triplice vincolo paesaggistico e a vincolo archeologico. Il provvedimento di sequestro, emesso dal pm Gaetano Bono e condiviso dal procuratore Giuseppe Capoccia, e’ scritto in una nota della Procura, «è finalizzato a interrompere la lottizzazione abusiva e a tutelare la struggente bellezza di un’area fino ad oggi rimasta intatta e identica a quella che gli antichi coloni greci avvistarono dalle proprie navi, scegliendola come luogo di fondazione di Kroton». I reati ipotizzati, ha reso noto la Procura della Repubblica di Crotone, «non si limitano alla violazione di norme paesaggistiche, ma si estendono alla condotta dei pubblici amministratori i quali, con una serie di abusi d’ufficio, hanno rilasciato un permesso di costruire che non poteva essere rilasciato: innanzitutto il Marine Park Village e’ un vero e proprio villaggio turistico e non gia’, come si e’ tentato di far credere, un agriturismo-campeggio articolato in bungalow. Non solo il Comune di Crotone non avrebbe mai potuto rilasciare il permesso di costruire, ma ha perseverato negli abusi, omettendo di annullarlo dopo avere scoperto che i fratelli Scalise non erano imprenditori agricoli professionali (il provvisorio certificato era stato revocato) e non erano nemmeno proprietari del terreno, ma agivano con un falso contratto col proprietario, già morto all’epoca della domanda». E poi, sottolineano i magistrati, «vi sono stati gli abusi d’ufficio della Provincia e della Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici che non solo non avrebbero potuto rilasciare le rispettive autorizzazioni, ma hanno perseverato nella condotta delittuosa omettendo in seguito di annullarli». «A coronamento della triste pagina scritta dalla pubblica amministrazione – conclude la nota – mancavano soltanto le false attestazioni del Soprintendente Bap, indagato per falso ideologico in atto pubblico per aver comunicato al Ministero (per sostenere l’ineluttabilita’ dell’abuso perpetrato) che tutti i bungalow erano già stati realizzati, mentre in realtà uno solo è tato costruito parzialmente quale riparo per gli attrezzi del cantiere».

Crotone, sequestrate sette slot abusive

CROTONE – Cinque videolottery e due  totem sono stati sottoposti a sequestro dalle Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone, unitamente ai Funzionari dell’A.A.M.S., presso un Bar-Tabaccheria in provincia di Crotone , nell’ambito di un servizio mirato a contrasto del fenomeno del gioco d’azzardo. Le macchinette erano nascoste in una stanza del retro del locale adibita a sala giochi, individuata solo seguito di una accurata ispezione. Per gli apparecchi non in regola è scattato il sequestro. Il commerciante, oltre ad incorrere in una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 20.000 euro, rischia di perdere la licenza di Tabaccaio.

 

Ancora un arresto per stalking, lesioni aggravate e danneggiamento

COSENZA – La Polizia di Cosenza ha eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese ed ai luoghi dalle stesse frequentate – oltre all’obbligo di presentazione alla PG – nei confronti di un giovane cosentino di 38 anni.

Gli uomini della Squadra Mobile hanno infatti raccolto, in un brevissimo tempo, gravi indizi di reità di stalking rispettivamente nei confronti dell’ex fidanzata e del nuovo compagno della stessa. Ossessive le condotte poste in essere dall’indagato che contattava telefonicamente la vittima sino ad effettuare in un solo giorno dalle 30 alle 140 telefonate.

Pedinamenti, appostamenti, intimidazioni, minacce gravi e di morte, danneggiamento della vettura e botte al compagno dell’ex fidanzata utilizzando lo specchietto della vettura che aveva appena staccato e che hanno costretto la vittima a dover ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale di Cosenza con una prognosi di quindici giorni.

Il provvedimento è stato emesso dal GIP presso il Tribunale di Cosenza, Dr Greco, su richiesta del Pm dr Frascino d’intesa con il Procuratore Capo Spagnuolo ed il Procuratore Aggiunto Manzini.

 

Reggio, rapinato portavalori

REGGIO CALABRIA – Un dipendente di una società messinese che si occupa di portavalori è stato rapinato da due individui. I malviventi hanno sottratto la borsa contenente il denaro e la pistola di ordinanza. L’episodio è accaduto nei pressi del ponte Calopinace a poca distanza dalla stazione centrale dei treni. L’auto, secondo le indagini condotte dalla polizia, è stata tamponata da un mezzo dal quale sono scese due persone: l’ammontare della rapina non è stato ancora accertato.

 

Due feriti in un incidente stradale nel cosentino

BELMONTE CALABRO (CS) – La statale 18 “Tirrena Inferiore” è rimasta chiusa al traffico per circa mezzora in entrambe le direzioni, a causa di un incidente che ha coinvolto due veicoli a Belmonte Calabro. L’incidente, le cui cause sono in corso di accertamento, ha provocato il ferimento di due persone. Il personale Anas e della Polizia Stradale presente sul posto ha gestito la viabilità e la rimozione dei veicoli incidentati per consentire la riapertura al traffico.

Manifesto pubblicitario sessista, il caso finisce in Parlamento

COSENZA – Arriva in Parlamento il caso della catena di negozi di elettronica, Keyaku, finita nella bufera nei giorni scorsi a Cosenza per manifesti giudicati “offensivi delle donne, sessisti”. I parlamentari di Sinistra Italiana hanno presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio Gentiloni affinché palazzo Chigi attivi subito un’istruttoria dell’Unar nei confronti di questa azienda per «reiterate ed evidenti iniziative di carattere discriminatorio». Sotto accusa sono finiti dei manifesti in cui la catena di negozi «per indurre ad acquistare una lavatrice – ha usato lo slogan – “a San Valentino mettila a 90 gradi” giocando su un doppio senso piuttosto esplicito, e scatenando reazioni e proteste. Questa azienda non è nuova a questo tipo di “strategia” di marketing: che si tratti di uno smartphone o di un elettrodomestico, sui manifesti 6×3 campeggiano sempre riferimenti maliziosi al sesso. Sulla vicenda lo stesso sindaco della città di Cosenza – ricordano i parlamentari di Si – ha provveduto a far oscurare i manifesti in oggetto, e la reazione dell’azienda è stata quella di denunciare per abuso di ufficio il primo cittadino della città calabrese. Messaggi di questo tipo anche se commerciali o giocati su discutibili doppi sensi – affermano – sono assolutamente pericolosi, di pessimo gusto, da evitare nella maniera più assoluta. Peraltro – concludono Costantino e Fratoianni – ogni giorno nel nostro Paese messaggi sessisti o ambigui contribuiscono all’estendersi di episodi di violenza, di discriminazione, di umiliazione per le donne. E’ ora di dire basta».

Locri, operazione di contrasto alla prostituzione

LOCRI – La polizia municipale di Locri ha condotto una operazione denominata “San Locri, operazione anti prostituzione 2Valentino” di contrasto al fenomeno della prostituzione. Gli agenti diretti dal capitano Giuseppe Larosa, alla presenza del sindaco, Giovanni Calabrese, e del vicesindaco, Raffaele Sainato, sono intervenuti nei pressi del lungomare cittadino, dove sono state poste a controllo sette persone: un uomo di nazionalità rumena, due donne di nazionalità nigeriana e altre quattro donne sempre di nazionalità rumena.

Quattro arresti a Verona. Coinvolti imprenditori calabresi

VERONA – I Finanzieri di Verona hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di quattro persone in relazione ad una rapina aggravata. I quattro sono stati arrestati nelle provincie di Prato, Reggio Emilia e Crotone. Le indagini hanno permesso di far luce su una rapina avvenuta a Verona ad opera di persone di origine calabrese, con interessi radicati nella provincia scaligera, nei confronti di altri tre calabresi ed un siciliano operanti nel settore dell’edilizia nelle provincie di Prato e Reggio Emilia. L’azione investigativa è nata dalle risultanze delle precedenti indagini “Premium deal” e “Goodfellas”, che avevano portato a numerosi arresti per estorsione e usura, durante le quali erano stati raccolti elementi per ricostruire anche questo episodio. L’ideatore del piano, che si era fatto passare per imprenditore edile con base in provincia di Verona ma con commesse anche all’estero, era riuscito a convincere altri costruttori calabresi del fatto che fosse in atto un “affare” per il quale era necessario anticipare una cospicua somma di denaro. Organizzato l’incontro, per la consegna in contanti della somma pattuita, quelli che pensavano di essere “investitori” si sono trovati invece costretti in un ufficio di una società riconducibile alla famiglia dell’uomo, in provincia di Verona, e minacciati con le armi dai suoi complici, a volto coperto. Gli arrestati, una volta sottratto il denaro in contanti, si erano dati alla fuga.