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‘ndrangheta, fermo imprenditori. Coinvolto funzionario Anas

COSENZA – C’è anche un funzionario dell’Anas ed alcuni dipendenti di uffici tecnici di Comuni della Piana di Gioia Tauro tra le 35 persone sottoposte a fermo nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalle Direzioni distrettuali di Reggio Calabria e Cosenza e condotta dai finanzieri dei comandi provinciali delle due città. Al centro delle indagini ci sono 27 gare d’appalto nel reggino, per un importo di oltre 90 milioni di euro, ed altre decine nel cosentino. Gli appalti edili in questione riguardavano i lavori più disparati, tra i quali figurano anche la realizzazione di uno svincolo nel tratto reggino dell’autostrada A2, la vecchia A3 Salerno-Reggio Calabria, e la ristrutturazione di piazza Bilotti, a Cosenza, inaugurata soltanto poche settimane fa ed il cui parcheggio sotterraneo è stato posto sotto sequestro nell’ambito dell’operazione. Tra gli imprenditori coinvolti figurano il gruppo Bagalà di Gioia Tauro e quello Barbieri di Cosenza.

Cosenza, la Guardia di Finanza al cantiere di Piazza Bilotti

COSENZA – Controlli della Guardia di Finanza sono in corso a Cosenza nel cantiere di Piazza Bilotti. Le Fiamme Gialle stazionano in questi minuti davanti al parcheggio sotterraneo i cui lavori sono in fase di ultimazione. La ditta appaltatrice è la Barbieri Costruzioni. I militari stanno visionando i documenti custoditi nel container antistante il cantiere. ConPiazza Bilotti Finanzatrollati anche i documenti di alcuni automezzi al servizio del cantiere stesso. Il blitz sarebbe connesso alla vasta operazione condotta su scala nazionale e che, su disposizione delle Direzioni Distrettuali Antimafia di Reggio Calabria e Catanzaro, ha portato al fermo di indiziato di delitto nei confronti di 35 soggetti accusati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere aggravata, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici e al sequestro preventivo di 54 imprese aventi sede su tutto il territorio nazionale.

‘ndrangheta, appalti a cosche. Fermati 35 imprenditori. Rapporti clan Gioia e Cosenza (I NOMI)

COSENZA – Un’operazione della Guardia di finanza di Reggio Calabria e Cosenza è in corso per l’esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalle direzioni distrettuali antimafia di Reggio e Catanzaro nei confronti di 35 imprenditori ed il sequestro preventivo di 54 imprese in tutta Italia. Gli indagati sono accusati di essere riusciti grazie ai rapporti con boss della ‘ndrangheta del reggino e del cosentino ad aggiudicarsi decine di appalti pubblici nelle due province. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, associazione per delinquere aggravata dalle modalità mafiose, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici. Decine e decine di appalti pubblici nell’area di Gioia Tauro, nel reggino, e nella provincia di Cosenza, sarebbero finiti nelle mani della ‘ndrangheta grazie ai 35 imprenditori sottoposti a fermo stamani dalla Guardia di finanza su provvedimento delle Dda di Reggio Calabria e Catanzaro. Dalle indagini, secondo gli investigatori, è emerso come un importante gruppo imprenditoriale operante nella piana di Gioia Tauro, si era posto come punto di riferimento della cosca Piromalli allo scopo di turbare sistematicamente almeno 27 gare indette da più stazioni appaltanti calabresi nel periodo 2012/2015, riguardanti l’esecuzione di importanti lavori pubblici nell’area della piana. Inoltre, sempre secondo l’accusa, un noto imprenditore, grazie alle relazioni con il clan Muto, attivo sulla costa dell’alto Tirreno cosentino, e con il reggente della cosca cosentina Lanzino-Ruà-Patitucci, si sarebbe aggiudicato i più importanti appalti della provincia di Cosenza nel periodo 2013/2015. L’operazione, condotta dai finanzieri dei Comandi provinciali di Reggio e Cosenza, con l’ausilio dello Scico e del Comando provinciale di Roma ed altri reparti dell’intero territorio nazionale, è giunta a conclusione di un’indagine condotta dal Gico del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria e dal Nucleo di polizia tributaria di Cosenza. I dettagli dell’operazione sonoo resi noti nel corso della conferenza stampa al Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, alla presenza del procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, dell’aggiunto Calogero Gaetano Paci, del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, e degli aggiunti Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto.

Questi i nomi dei soggetti sottoposti a fermo di indiziato di delitto, a cui sono stati sequestrati anche i rapporti finanziari loro intestati:

Bagala Luigi, nato il 13/05/1946 a Gioia Tauro (RC); Bagalà Giuseppe, nato il 19/03/1957 a Gioia Tauro (RC); Bagalà Francesco, nato il 13/03/1977 a Gioia Tauro (RC); Bagalà Francesco, nato il 04/01/1990 a Gioia Tauro (RC); Morabito Giorgio, nato il 27/10/1974 a Taurianova (RC); Nicoletta Pasquale Rocco, nato il 30/04/1968 a Taurianova (RC); Nicoletta Angela, nata il 19/07/1964 a Taurianova (RC); Cittadini Carlo, nato l’08/06/1975 a Roma (RM); Barbieri Giorgio Ottavio, nato il 29/04/1976 a Roma (RM); Scali Gianluca, nato il 25/03/1972 a Locri (RC); Zuliani Cristiano, nato il 12/08/1980 a Roma (RM); Della Fazia Ettore, nato il 21/07/1960 a Dogliola (CH); Migliore Francesco, nato il 23/07/1961 a Palermo (PA); Migliore Filippo, nato il 20/07/1969 a Cammarata (AG); La Corte Alessio, nato il 20/05/1984 a Santo Stefano Quisquina (AG); La Greca Vito, nato il 04/08/1978 a Santo Stefano Quisquina (AG); Fedele Santo, nato l’ 01/11/1954 a Varapodio (RC); Fedele Francesco, nato il 22/06/1984 a Cinquefrondi (RC); Polifroni Bruno, nato il 10/10/1967 a Varapodio (RC); Leva Rocco, nato il 05/08/1975 a Taurianova (RC); Madaffari Bruno, nato il 15/05/1972 a Santa Cristina D’Aspromonte (RC); Plastina Maria Vittoria, nata il 31/12/1979 a Paola (CS) Cipolla Emilio, nato il 12/11/1971 a Cosenza (CS); Coppola Domenico, nato il 17/10/1981 a Gioia Tauro (RC); Zurzolo Angelo, nato il 14/04/1968 a Taurianova (RC); Castiglione Gaspare, nato il 28/07/1971 a Reggio di Calabria (RC); Pellegrini Mirko, nato il 16/11/1978 a Roma (RM); Barbieri Giorgio Ottavio, nato il 29.04.1976 a Roma (RM); Bencardino Davide, nato il 15.08.1970 a Belvedere Marittimo (CS); 30. Caputo Giuseppe nato il 18.01.1966 in Germania; Corsanto Angelina, nata il 07.01.1943 a Cetraro (Cs); 32. Longo Massimo, nato il 20.04.1966 a Genova; Piromallo Mario, inteso Renato, nato il 18.04.1967 a Cosenza.

Contestualmente, è stato disposto il sequestro preventivo delle seguenti società e del relativo patrimonio aziendale: Edilinfra s.r.l., Alternativia s.r.l., Centro Asfalti s.r.l., Manutenzioni stradali s.r.l. in Liquidazione, Vega s.r.l., Due M Appalti s.r.l., Edilstrade s.r.l. a socio unico, Aurora appalti S.r.l., Aurora appalti S.r.l., La.E.Stra S.r.l., L.D.F. Appalti S.r.l., I.C.S. S.r.l. a socio unico; G.B. Costruzioni di Bossio Gennaro, Edifim S.r.l., Impresa Tiberi Riccardo, Multiservizi Franco Petti S.r.l., Barbieri Costruzioni S.r.l., Granchi S.r.l. Thermos Habitat S.r.l., Lgf di Bagalà Francesco, Eurocome S.r.l.,Futura S.r.l., Ingeos S.r.l., Novartis S.r.l., Cittadini S.r.l., Dc edil S.r.l., Poliedil S.r.l., Costruedil di Gagliostro & c. S.n.c., Eloquente Caterina, Rama Group S.r.l., Comel s.r.l., Interconsolidamenti S.r.l., Aristagora S.r.l., Iema costruzioni, Condotte S.r.l., Nobel S.r.l., Pecci S.r.l., Società appalti pubblici S.r.l., Effepi S.r.l., Modusdomus S.r.l., Consorzio stabile dinamico, All construction S.r.l., Di Paola S.a.s., St global Srl, Pro-Gineer S.r.l., Barbieri costruzioni Srl, Bilotti parking Srl, Lorica ski, Clogo Srl, Aeroporto di Scalea Srl, Atlante Srl, “B holding S.r.l”, Morgana S.r.l., C.o.s.t.a. Bruzia S.r.l., Gabbiano S.r.l.

Traffico reperti archeologici, un indagato ne aveva in casa 2000

CROTONE – Un ottantenne di Torretta di Crucoli, indagato nell’operazione “Tempio di Hera” condotta stamattina dai carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale e del Comando provinciale di Crotone, è considerato il principale ricettatore dei reperti archeologici oggetto del traffico che è stato stroncato dai militari. L’uomo, anche lui come Pasquale Attaniese, il docente che figura tra gli arrestati, apparente “paladino” della tutela dei beni archeologici ma in realtà, secondo gli investigatori, collezionista senza scrupoli, aveva allestito nella sua abitazione una sorta di “museo privato” in cui erano esposti oltre duemila reperti, di cui era entrato in possesso illecitamente. L’inchiesta che ha portato alle 12 misure cautelari (tre arresti di cui due in carcere ed uno ai domiciliari, quattro divieti di dimora e cinque obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), coordinata dal Procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, è stata condotta dal pm Luisiana Di Vittorio, che ha chiesto ed ottenuto dal gip, Michele Ciociola, l’emissione dei provvedimenti. L’inchiesta della Procura di Crotone era partita nell’ottobre del 2014 dopo che erano stati rilevati numerosi scavi clandestini in siti archeologici del crotonese. Le diverse fasi in cui si articolava il traffico illecito, dallo scavo clandestino alla vendita dei reperti ai collezionisti, sono state accertate e documentate grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video e pedinamenti. Alle persone coinvolte nell’operazione viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata all’esecuzione di scavi clandestini, impossessamento illecito di reperti archeologici appartenenti allo Stato, con conseguente danneggiamento delle aree vincolate, e ricettazione dei beni illecitamente rinvenuti. Significativa, hanno riferito ancora gli investigatori, si è dimostrata la collaborazione alle indagini della Soprintendenza archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone.

Processo ‘ndrangheta sospeso

VIBO VALENTIA – Le scosse di terremoto registrate oggi in Centro Italia hanno causato la sospensione di un processo di ‘ndrangheta in corso a Vibo Valentia. Il processo, denominato “Black money”, riguarda i vertici del clan dei Mancuso di Limbadi e i loro presunti sodali. Il giudice di Vibo ne ha disposto oggi la sospensione a causa delle verifiche strutturali di cui è oggetto il penitenziario dell’Aquila, dove è recluso il boss Pantaleone Mancuso alias “Scarpuni”. La decisione è stata adottata a seguito della comunicazione effettuata dall’ufficiale giudiziario collegato in conferenza audio-video dal penitenziario abruzzese.

Proiettili davanti ad una pizzeria, indagano i carabinieri

VIBO VALENTIA  – Un’intimidazione con tanto di proiettili, tre per la precisione, è stata compiuta davanti all’ingresso di una pizzeria ubicata nel centro di Vibo. La scoperta dei bossoli è stata fatta dal proprietario dell’esercizio commerciale: l’uomo ha denunciato l’accaduto ai carabinieri. L’atto intimidatorio è stato compiuto negli scorsi giorni ma la notizia è diventata di dominio pubblico da ben poco tempo. Immediate le indagini avviate dai militari della Compagnia di Vibo Valentia. (foto repertorio)

 

Sgominata organizzazione di “tombaroli”. C’è anche un noto docente

COSENZA – Dalle prime ore del mattino, i carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale stanno eseguendo 12 misure cautelari personali disposte dal gip presso il tribunale di Crotone e 35 perquisizioni nelle province di Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Catania e Reggio Emilia, nei confronti di ricettatori e soggetti facenti parte di un’organizzazione criminale in grado di gestire tutte le fasi del traffico di reperti archeologici per un giro d’affari di alcuni milioni di euro. Bersaglio prediletto dai “tombaroli” era il sito archeologico di “Capo colonna” a Crotone. Tra le persone arrestate uno stimato docente e, tra gli indagati, diversi professionisti.  Sequestrate preziose collezioni con numerosi reperti archeologici di notevole interesse storico-artistico ed elevato valore economico. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terrà, alle ore 11 presso il comando provinciale carabinieri di Crotone, ove saranno esposti i più importanti beni recuperati.

Allarme bomba a piazza Loreto

COSENZA – Verso le 23.00 nei pressi di piazza Loreto, su via Caloprese in direzione di piazza Europa, un dispiegamento di forze dell’ordine è intervenuto isolando il tratto di strada.

Vicino le auto parcheggiate sul lato destro della strada sono stati trovati due piccoli trolley uno rosso ed uno di colore scuro, che sono stati sottoposti a verifiche da parte degli artificieri.

Sul posto sono intervenuti il tenente Bucalo comandante del Norm e il colonnello Milko Verticchio comandante del nucleo operativo dei Carabinieri, oltre agli artificieri dei Carabinieri, perdonale della Polizia di Stato, Vigili del Fuoco e personale del 118 , allertati da una chiamata al 113 che ha poi girato la segnalazione ai carabinieri per competenza, temendo che i due trolley potessero contenere materiale esplosivo.

trolley e robotAttraverso un veicolo comandato a distanza gli artificieri hanno quindi neutralizzato i due trolley, prima quello rosso poi quello scuro. Il robottino remotizzato, attraverso un braccio meccanico, ha consentito di operare con maggiore sicurezza per neutralizzare il contenuto dei due trolley a distanza attraverso getti acqua sparati a pressione dai cannoncini ad acqua di cui è dotato.

Dai primi controlli le due valigie, dopo essere state neutralizzate,  sono state aperte e trovate vuote.

trolley rosso

Subito dopo è cessato l’allarme e l’area delimitata è stata riaperta al traffico.

Violenta carambola di veicoli, una vittima

CATANZARO – Grave incidente stradale a Catanzaro in località Germaneto, sul nuovo tratto della strada statale 280. Un uomo è morto in uno scontro nel quale sono rimasti coinvolti quattro veicoli. La vittima, V.P., cinquantenne catanzarese, è rimasto intrappolato nelle lamiere contorte della sua Volkswagen Polo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia stradale che ha avviato gli accertamenti per stabilire la dinamica della violenta carambola. Nella zona, durante la giornata di oggi, sono state registrate violente grandinate e pioggia, al punto che erano stati segnalati altri incidenti senza gravi conseguenze per le persone.

Droga, scoperta serra marijuana in casa di campagna

BOVALINO (RC) – Aveva realizzato in una casa di campagna una serra artigianale con 120 piante di marijuana già alte un metro e mezzo. Un uomo Stefano Gelonese, di 40 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai carabinieri in flagranza di reato a Bovalino per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti. I carabinieri hanno trovato all’interno del fabbricato di proprietà di Gelonese, le piante che sono state sequestrate. L’uomo, all’interno della sua proprietà, aveva allestito una vera e propria serra, anche sfidando il grande freddo di queste settimane, dove le piante erano state messe a dimora e dove vegetavano ad una temperatura costante di 20 gradi.