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Ergastolano meditava la fuga, arrestato dai carabinieri

COSENZA – Condannato all’ergastolo lo scorso 23 settembre nell’ambito del processo “Tela del ragno”, Giacomino Guido è stato posto agli arresti dai carabinieri di Amantea. I militari hanno accertato che più volte Guido aveva richiesto documenti validi per l’espatrio. Per scongiurare il pericolo di fuga il procuratore aggiunto della Dda Giovanni Bombardieri ha chiesto l’emissione della misura cautelare in carcere, richiesta accolta dalla Corte d’Assise di Cosenza.

Coniugi arrestati per ricettazione

PAOLA – Due persone, Emilia Natalina Gallo di 55 anni ed il marito Giuseppe Romanò di 61, sono stati arrestati dagli agenti della Polizia di Stato per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, il personale del Commissariato di Paola, diretto dal Vice Questore Aggiunto De Marco, ha bloccato in prossimità di Amantea, sulla statale 18, l’auto dei due coniugi ai quali nel 2014 il personale di polizia aveva revocato la licenza di gioielleria e compro oro, poiché la titolare si era resa responsabile del reato di ricettazione. A seguito di una perquisizione personale Giuseppe Romanò è stato trovato in possesso di un sacchettino nel quale, all’interno di tre ulteriori confezioni erano custoditi diversi preziosi in oro per un peso complessivo di 103,17 grammi, mentre la moglie veniva trovata in possesso di un borsello contenente la somma contanti di 2280 euro. I due coniugi all’atto del rinvenimento dei preziosi, reagivano con violenza tentando di sottrarre i sacchetti di plastica  dalle mani degli operatori di polizia. Sono stati entrambi arrestati, mentre i preziosi sono stati sottoposti a sequestro penale. Già nello scorso mese di marzo venne avviata un’indagine a carico degli arrestati. Le forze dell’ordine, avendo il fondato sospetto che all’interno dell’esercizio commerciale “Gioielli Diffusion” sito in Paola,  si svolgesse un’attività non autorizzata di vendita di preziosi e oro in genere, nonché di ricettazione di preziosi proventi di furto, a seguito di un accurato controllo del negozio, all’interno  di una cassaforte furono trovati oltre 600 oggetti in oro e preziosi, per un valore di circa 150.000 euro. Di tali preziosi, Emilia Gallo non aveva alcun documento fiscale  o di altra natura tali da giustificarne il legittimo possesso. Molti di quei preziosi risultarono essere provento di furto. In quella circostanza, durante il controllo della polizia, Emilia Gallo tentò di disfarsi di un altro sacchettino contenente preziosi consegnandolo alla figlia Simona Romanò, che tentava di liberarsene riponendolo nel bancone dell’esercizio commerciale attiguo. Per questo entrambe le donne sono state denunciate a piede libero. Le indagini sono condotte dal sostituto procuratore della repubblica di Paola Chiara Fasano.

 

Abbandono di rifiuti in Sila, seimila euro di sanzioni

SPEZZANO DELLA SILA (CS) – Gli uomini del Corpo Forestale del Comando Stazione di Spezzano della Sila hanno individuato e sanzionato alcune persone responsabili di abbandono indiscriminato di rifiuti. In particolare, durante uno specifico servizio di controllo, con appostamenti mirati, in un’area posta lungo la strada provinciale 247 Moccone-Rose, in località Guzzolini, oggetto di continui abbandoni di spazzatura di ogni tipo il personale del Corpo forestale dello Stato, anche attraverso alcune riprese video, ha accertato l’identità degli automobilisti che, transitando lungo l’arteria, abbandonavano sul luogo i rifiuti. In sole due settimane del mese di ottobre sono state elevate oltre seimila euro di sanzioni, ma sono ancora al vaglio diverse altre immagini girate sul posto. Le operazioni condotte dal Comando Stazione Forestale di Spezzano della Sila si inseriscono nell’ambito di una campagna di controllo e di intensificazione delle attività a contrasto del fenomeno dell’illecito abbandono e deposito incontrollato di rifiuti che purtroppo non risparmia alcune zone incantevoli dell’altopiano silano.

Montalto Uffugo, arrestato per stalking

MONTALTO UFFUGO – Un uomo di 49 anni, D.P., è stato arrestato in flagranza di reato per atti persecutori dai carabinieri della stazione di Montalto Uffugo. . L’uomo, al termine di una relazione sentimentale terminata da circa un anno, continuava ad importunare la propria ex con continue telefonate e messaggi alla vittima. Inoltre l’arrestato si rendeva protagonista di appostamenti nei pressi dell’abitazione e del luogo di lavoro della donna finché la scorsa notte la situazione non è degenerata, sfociando in una aggressione, proprio nelle vicinanze della casa della vittima, ricoverata poi presso l’ospedale civile di Cosenza per ricevere l’assistenza medica del caso. I carabinieri di Montalto Uffugo sono intervenuti immediatamente sul posto, hanno in arresto l’uomo, procedendo contestualmente alla presa in custodia cautelativa delle armi da lui regolarmente detenute presso la sua abitazione. L’arrestato veniva quindi posto in regime di arresti domiciliari su disposizione del pm Giuseppe Visconti, in attesa del rito direttissimo.

Aspromonte, fungaiolo scomparso da 48 ore

SAN LUCA (RC) – Un uomo di 49 anni originario di Reggio Calabria, N.L., si è smarrito cercando funghi in aspromonte nel territorio di San Luca. Per tale ragione, la Prefettura di Reggio Calabria ha attivato il Piano provinciale per la ricerca di persone scomparse, al fine di rintracciare il fungaiolo, ormai assente da casa da 48 ore. Nella mattinata di ieri i soccorritori sono riusciti ad avere solo sporadici contatti telefonici poi il silenzio. Su richiesta del Soccorso alpino della Calabria sono stati effettuati sorvoli con l’impiego di elicotteri del quinto Reparto Volo della Polizia di Stato e del Corpo Forestale dello Stato, ma senza esito positivo. Sul posto per le ricerche la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri. Calabria Verde tramite la Protezione Civile regionale ha messo a disposizione un elicottero.

 

Omicidio San Lorenzo, il Vescovo: «Profanato luogo sacro»

SAN LORENZO DEL VALLO (CS) – Dopo l’agguato al cimitero costato la vita a madre e figlia, la chiesa diocesana si è stretta attorno alla comunità di San Lorenzo del Vallo con un momento di preghiera voluto da monsignor Giuseppe Satriano, vescovo della Diocesi di Rossano – Cariati. Un momento di raccoglimento che ha visto la presenza di tanti fedeli, dei sacerdoti religiose e laici provenienti da tutti i centri della diocesi, nonché dei sindaci di San Lorenzo, Tarsia, Spezzano e Terranova. Dalla chiesa, in processione, si è giunti presso il cimitero cittadino in cui domenica mattina si è consumato l’efferato delitto delle due donne. «Qualcuno ha voluto sfidarci – ha dichiarato monsignor Satriano – profanando un luogo sacro come questo, dove riposano i resti dei nostri cari. Ma noi siamo qui per riappropriarci di questo posto e prego perchè nell’amore di Dio troviate la forza di denunciare e di testimoniare con la vostra vita quei valori che Cristo ci ha insegnato». Già nel corso della riflessione dopo il momento di adorazione monsignor Satriano aveva affermato che «la morte di due donne disarmante e colpite in un momento di raccoglimento calpesta il cuore e la dignità di ognuno di noi. Non dobbiamo rimanere in silenzio e quanto accaduto grida alle nostre coscienze. Ho sentito forte il desiderio di starvi vicino perché non dovete avvertire la paura di essere soli. Dobbiamo ripartire mettendo al centro quel Cristo che è morto e risorto per noi. Noi non possiamo e non dobbiamo avere paura. Abbiamo il dovere di denunciare – ha concluso il vescovo di Rossano – il dovere di non restare in silenzio. Ieri ci siano rintanati nelle nostre case, ora usciremo da questa chiesta e  affronteremo le tenebre perché i gesti devono contare più delle parole, perché io non posso essere complice del male o della morte di qualcuno».

Evade dai domiciliari per compiere una rapina

BISIGNANO (CS) – Un uomo di 54 anni, di cui sono state fornite soltanto le iniziali, N.S., è evaso dagli arresti domiciliari cui era sottoposto per andare a compiere una rapina a Bisignano nell’abitazione di un 46enne con il quale ha ingaggiato una colluttazione allo scopo di sottrargli una delle armi che deteneva legalmente. La vittima è riuscita però ad opporsi alla rapina ed a contattare i carabinieri per denunciare quanto era accaduto. Le indagini dei militari hanno portato poco dopo all’individuazione del responsabile, che è stato così arrestato con l’accusa di evasione e rapina. L’uomo, su disposizione del pm di turno della Procura della Repubblica di Cosenza, Giuseppe Visconti, è stato portato in carcere.

Duplice omicidio, il vescovo prega nel cimitero di San Lorenzo

SAN LORENZO DEL VALLO – Il vescovo della di Rossano-Cariati, monsignor Giuseppe Satriano, insieme ad un gruppo di sacerdoti e fedeli, si è recato stasera nella chiesa di San Lorenzo Martire, a San Lorenzo del Vallo, dove ieri sono state uccise Edda Costabile e la figlia Ida Attanasio, per pregare per le due vittime dell’agguato avvenuto nel cimitero del paese. Tutta la comunità, munita di fiaccole, ha poi raggiunto il cimitero dove è stato eseguito il duplice omicidio e dove si è svolto un momento di preghiera. «Qualcuno ci ha sfidati – ha detto monsignor Satriano – e noi oggi siamo qui per riappropriarci di un luogo sacro dove ci sono i nostri cari e prego perché nell’amore di Dio si trovi la forza di denunciare. Quanto è accaduto non ha calpestato solo la vita di due donne innocenti e disarmate, ma anche il nostro cuore e la nostra dignità. Non dobbiamo rimanere in silenzio perché questo duplice omicidio è un grido rivolto alle coscienze di ognuno di noi. Non dobbiamo avere paura».

Omicidio San Lorenzo, Facciolla: «Troppi rivoli, bisogna trovare il filo»

COSENZA – «Edda Costabile è stata raggiunta e uccisa immediatamente, la figlia, Ida Attanasio ha cercato di fuggire, un inseguimento per circa 40 metri, poi è caduta ed è stata colpita alle spalle. L’arma è una calibro nove e quasi certamente l’assassino era a volto scoperto. Una dinamica complessa che necessità di maggiori approfondimenti e speriamo di avere a breve tutti gli elementi per ricostruire nel dettaglio l’azione». Lo ha detto il procuratore capo della Procura di Castrovillari Eugenio Facciolla, a Cosenza  in Prefettura a Cosenza a margine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a seguito del duplice omicidio avvenuto ieri a San Lorenzo del Vallo. Le due donne uccise si trovavano nel cimitero per pregare sulla tomba del fratello di Francesco Attanasio, morto per un incidente stradale. La cappella, inoltre, nei mesi scorsi era stata bruciata. «Una famiglia per bene – ha aggiunto Facciolla – lontana da contesti di tipo mafioso. Il legame è l’amicizia tra Attanasio e Galizia. Troppi rivoli di indagini aperte bisogna rintracciare il filo che congiunge il ritrovamento delle armi, che coinvolge la Dda di Catanzaro, l’omicidio di Galizia sul quale indaga la Procura di Cosenza e il duplice omicidio di ieri. La perquisizione di qualche giorno prima – ha detto ancora il procuratore di Castrovillari – è stato il grilletto che si è alzato, che ha indotto a pensare che qualcosa nelle nostre stanze stava accadendo. Abbiamo lavorato tutta la notte, tre ore solo per farci dire da una persona: si c’ero».

«Una vicenda di barbarie criminale perché forse per la prima volta, deliberatamente, si colpiscono direttamente delle donne all’interno di un cimitero. Segno che le regole di mafia non esistono più». Lo ha detto il questore di Cosenza, Luigi Liguori, alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata dal prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, in relazione all’omicidio di Edda Costabile e della figlia, Ida Attanasio, avvenuto ieri nel cimitero di San Lorenzo del Vallo.

Ruba i-phone a commerciante, denunciato

RENDE (CS) – Ha minacciato e ferito ad una mano, con un oggetto acuminato, il titolare di una fioreria per farsi consegnare l’i-phone dell’uomo. E’ accaduto a Rende dove i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia hanno denunciato in stato di libertà, con l’accusa di rapina, un cittadino senegalese di 32 anni. L’extracomunitario, residente in città, secondo quanto ricostruito dai militari, avrebbe minacciato il commerciante per farsi consegnare il suo smartphone, dandosi successivamente alla fuga a piedi. Il commerciante vittima della rapina ha denunciato il fatto ai carabinieri, che hanno avviato le indagini riuscendo a localizzare, a distanza di poche ore, grazie ad un’applicazione, l’i-phone in una zona della città. A seguito di una perquisizione nell’abitazione del trentaduenne i militari hanno trovato lo smartphone provento della rapina.