Archivi categoria: Cronaca

Gestione rifiuti non autorizzata, tre uomini deferiti

TORANO CASTELLO (CS) – Ieri pomeriggio, a Torano Castello, i carabinieri, al termine degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà, un 49enne, un 47enne e un 20enne, per il reato di “Attività di gestione rifiuti non autorizzata”. I militari operanti, nel corso di servizio di controllo del territorio, hanno accertato che il furgone su cui viaggiavano i tre uomini, trasportava, all’interno del cassone, un carico di rifiuti speciali e pericolosi (parti di veicoli, computer, elettrodomestici, lamiere, componenti elettriche ed altro), senza aver alcun titolo autorizzativo per il recupero e il trasporto. Il mezzo ed il relativo carico veniva sequestrato.

Corruzione in appalti per grandi opere, arresti anche in Calabria

ROMA – I carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo misure cautelari in diverse regioni nei confronti di 21 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione. Gli investigatori ipotizzano un’associazione per delinquere che ha compiuto condotte corruttive per ottenere contratti di subappalto nei lavori di una tratta della TAV Milano-Genova; 6 Macrolotto dell’A3 Salerno-Reggio Calabria e della PEOPLE MOVER di Pisa. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma, è denominata “Amalgama” e ha fatto scattare arresti nel Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Calabria. L’indagine avrebbe ricostruito condotte illecite di un gruppo di persone costituito, organizzato e promosso dalla persona che, fino al 2015, è stato il direttore dei lavori nell’ambito delle tre opere pubbliche interessate e dal suo socio di fatto, un imprenditore calabrese del ramo delle costruzioni stradali, che si è avvalso del contributo di altre 9 persone, tra le quali anche alcuni funzionari del consorzio COCIV.

Rossano, operazione antidroga. Tredici arresti

CATANZARO – I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Catanzaro e dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria e del Gico di Catanzaro, hanno portato a termine una operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, per l’esecuzione di 13 misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca Acri-Morfò, operante nel territorio di Rossano Calabro, sullo Jonio cosentino. Le accuse sono di traffico e spaccio di stupefacenti. Gli arresti, chiesti dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro, giungono al termine di un’indagine avviata nel 2009 dal Ros. Le indagini, sottolineano gli investigatori, hanno documentato ancora una volta il ruolo centrale del sodalizio ‘ndranghetista nel panorama criminale cosentino e il suo dinamismo nel traffico di stupefacenti. In particolare sono stati individuati in Campania e in Francia i canali di approvvigionamento della droga e la rete di distribuzione nel territorio di Rossano e di altre piazze di spaccio fuori dalla regione. C’è una complessa attività di indagine alla base dell’operazione, denominata “Stop drug”. L’inchiesta condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, coadiuvato dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto procuratore Saverio Vertuccio, ha individuato un gruppo criminale dedito ad acquisto, detenzione, trasporto, cessione e commercio di sostanze stupefacenti di vario tipo, tra cui cocaina, eroina, hashish e marijuana. L’intensa attività di spaccio è emersa nel corso delle indagini svolte dai carabinieri del Ros di Catanzaro, concentrate sull’organigramma e sugli affari illeciti della cosca ‘ndranghetistica di Rossano capeggiata da Nicola Acri. Su delega della DDA di Catanzaro, i carabinieri della Compagnia di Rossano sono riusciti ad individuare i soggetti impegnati a vario titolo nella gestione delle droghe per conto della consorteria criminale, tracciando anche il percorso di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, acquistate in Campania e Francia e rivendute localmente attraverso diversi pusher. Nell’ambito delle investigazioni, veniva appurato che il vertice dell’organizzazione era composto da Salvatore Galluzzi, Francesco Sommario e Umberto Graziano, tutti già condannati nel procedimento penale denominato “Stop”, i quali a loro volta si servivano di corrieri e spacciatori di quartiere. Uno dei principali luoghi di cessione era l’area delle case popolari di piazza Adele Russo a Rossano, nella quale operavano i fratelli Pometti. In questo luogo era stato costituito un vero e proprio fortino in cui si verificano le cessioni al dettaglio delle sostanze stupefacenti ai vari clienti. I pusher al fine di accaparrarsi la clientela, si mostravano sempre ben compiacenti e disposti ad assecondare le richieste dei compratori, ma quando questi ultimi non risultavano essere più “buoni pagatori”, scattavano dure e violente ritorsioni. Significativo in tal senso, l’episodio in cui i fratelli Pometti aggredirono un tossico, debitore di circa cinquemila euro, procurandogli una frattura del braccio. Nell’ambito dell’attività di contrasto sul territorio, svolta dall’Arma territoriale di Rossano, che ha proceduto ad alcuni arresti operati in concomitanza di singole cessioni di stupefacenti, si segnala anche l’episodio relativo all’arresto di Luigi Polillo il quale, intercettato poco prima di una cessione concordata con un cliente finale, per evitare che i carabinieri rinvenissero la sostanza stupefacente, ingoiò gli involucri che la contenevano, rischiando di morire. Solo il pronto intervento dei militari ed il successivo ricovero in ospedale, scongiurarono il decesso. Questi i destinatari degli ordini di custodia:

GALLUZZI Salvatore, nato a Rossano (CS) il 30/03/1976;

2. POLILLO Luigi, nato a Rossano (CS) il 25/10/1982;

3. POMETTI Gabriele Edoardo, nato a Buenos Aires (Argentina) il 10/08/1971;

4. POMETTI Giancarlo, nato Rossano (CS) il 06/08/1977;

5. POMETTI Luigi Gustavo nato a Buenos Aires (Argentina) il 25/10/1967;

6. POMETTI Mauro Salvatore, nato a Rossano (CS) il 06/08/1977;

7. SCURA Gennaro, nato a Cariati (CS) il 02/06/1985

8. TOCCI Andrea nato a Cariati (CS) l’11/06/1985.

9. CARBONE Francesco, nato il 14/10/1978 a Gioia Tauro (RC);

10. GRAZIANO Umberto, nato il 09/12/1984 a Rossano (CS);

11. LE FOSSE Giuseppe Roberto, nato il 21/05/1984 a Rossano (CS);

12. VALLONEARANCI Piero, nato il 30/03/1985 a Rossano (CS);

13. SOMMARIO Francesco, nato il 31/10/1975 a Rossano (CS).

L’ospedale dell’Annunziata ancora sotto la lente d’ingrandimento

COSENZA – Proseguono le verifiche disposte dal procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo, sulle attività dell’ospedale civile dell’Annunziata. Il magisrato ha disposto controlli accurati anche sulla Coopservice, l’azienda emiliana vincitrice di un appalto da 25 milioni di euro per espletare il servizio di pulizia nei diversi reparti. Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e da quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Sentiti anche alcuni dipendenti con l’obiettivo di conoscere le reali mansioni svolte. Acquisiti anche alcuni documenti custoditi negli uffici ospedalieri della societaàemiliana. L’obiettivo degli inquirenti è quello di accertare la regolarità dei contratti dei dipendenti ma soprattutto verificare la legalità degli appalti con i quali sono stati affidati i lavori. I controlli si sono concentrati sui servizi mensa e lavanderia.

Sequestrata una discarica nel Parco del Pollino

ROTONDA – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Morano Calabro, in collaborazione con i reparti di Sant’Agata, Grisolia e Saracena, hanno posto sotto sequestro una discarica abusiva scoperta in località “Olivaro” nel Comune di Orsomarso. L’area interessata all’abbandono di rifiuti, situata all’interno del perimetro del Parco del Pollino, ha interessato un terreno boschivo al cui interno sono stati scaricati rifiuti indifferenziati provenienti dallo smaltimento illecito di un ingente quantitativo di rifiuti compattati e in parte triturati. Si tratta nello specifico di ingombranti triturati del tipo divani e mobilia in truciolare, plastica varia e un numero illimitato di buste piene, poliuretano espanso, ferrosi di vari tipi provenienti dalle strutture dei materassi, hard disk, solidi urbani, radiatori per termoconvettori, copertoni, grucce per vestiti, tubi in pvc, tapparelle in plastica e tanto altro. La zona risulta essere di proprietà dell’Enel. Sono in corso le indagini per individuare i responsabili.

 

Operazione “ragazzi fuori”, quattro arresti per spaccio di sostanze stupefacenti

sequestro-droga-carabinieri-250x212RENDE (CS) – Nel corso della mattinata, nei comuni di Rende, Montalto Uffugo, Luzzi  e Lattarico , i carabinieri  del Nucleo Operativo di Rende, coadiuvati dai militari del Comando Compagnia e dal Nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno posto agli arresti domiciliari, per spaccio di sostanze stupefacenti, quattro persone. Si tratta di C. G. 28 anni; V. A. 32 anni; C. L. 21 anni; V. F. 23 anni. L’attività investigativa parte dopo il ritrovamento di un consistente quantitativo di cocaina destinato ad uso personale. Il prosieguo delle indagini dirette dal Procuratore Aggiunto Manzini e coordinate dal Procuratore Spagnuolo, hanno consentito di scoprire una rete di pusher dediti allo spaccio di cocaina, marijuana e hashish, operanti nei territori di Rende, Montalto Uffugo, Luzzi e Lattarico, con un giro di affari di circa mille euro al giorno. L’operazione denominata “ragazzi fuori” ha consentito di arrestare, in flagranza di reato una persona e di deferirne in stato di libertà altre quattro. Sono inoltre state segnalate alla Prefettura di Cosenza, quali assuntori di sostanze stupefacenti otto persone. Sequestrati anche diversi grammi di cocaina, hashish e marijuana.

‘ndrangheta, sequestro beni per 15 milioni a imprenditori del nord Italia

REGGIO CALABRIA – La Guardia di Finanza sta eseguendo in Calabria, Emilia Romagna e Lombardia un decreto di sequestro di beni mobili, immobili e societari per un valore di circa 15 milioni riconducibili ad alcuni imprenditori operanti nel nord Italia e ritenuti contigui alle cosche di ‘ndrangheta Aquino-Coluccio e Piromalli-Bellocco. L’indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, scaturisce dall’attività volta a disarticolare un’organizzazione criminale calabrese che, attraverso dei prestanome, controllava diverse attività economiche e si era aggiudicata diversi appalti e sub appalti per la realizzazione di importanti opere, tra cui alcuni padiglioni di Expo 2015. La vasta operazione anticrimine, condotta dagli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Calabria, è in corso nelle province di Milano, Reggio Calabria, Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna, Brescia e Mantova. Le persone coinvolte sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, induzione alla prostituzione, detenzione illecita di armi da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagine, condotta sotto la direzione della DDA di Reggio Calabria, prende le mosse da un’intensa attività investigativa volta a disarticolare un sodalizio criminale calabrese, dedito al controllo di diverse attività economiche fittiziamente intestate a soggetti compiacenti aggiudicandosi, anche con il ricorso di metodi mafiosi, appalti e/o sub-appalti per la realizzazione di opere importanti. Tra queste, l’organizzazione criminale, attraverso “anonime società del nord Italia” si è occupata della realizzazione dei padiglioni della Cina e dell’Ecuador, delle opere di urbanizzazione e delle infrastrutture di base nella fiera Expò 2015, del subappalto per la società Ferrovie del Nord, dell’ipermercato di Arese e del consorzio di Bereguardo (PV). L’operazione, convenzionalmente denominata “Rent”, ha interessato, per la specificità dell’organizzazione indagata, sia l’ambito nazionale che quello internazionale. Proprio in ordine a tale ultimo aspetto, nel corso dell’attività investigativa sono stati monitorati ulteriori lavori per la realizzazione di un complesso turistico-sportivo, in località Arges Pitesti (Romania) e del resort Molivişu, per un valore complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell’Unione Europea, nonché di un immobile in Marocco. L’attività ha delineato, pertanto, una complessa attività criminosa posta in essere da soggetti contigui alle cosche di ‘ndrangheta e segnatamente alle cosche Aquino/Coluccio sedenti in Marina di Gioiosa Jonica (RC) e aree limitrofe e Piromalli-Bellocco, operative in Rosarno (RC). Molti dei componenti sono già stati destinatari del provvedimento restrittivo emesso dalla Procura di Milano – DDA nell’ambito dell’operazione “Underground” eseguita lo scorso 03 ottobre dalla Guardia di Finanza di Milano. Oltre al provvedimento di perquisizione, sono stati eseguiti i sequestri patrimoniali di beni immobili (appartamenti e locali), mobili, mobili registrati (autoveicoli di lusso, motoveicoli e autocarri), società, polizze assicurative e conti correnti bancari e postali, per un valore prudenzialmente stimato in oltre 15 milioni di euro. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari reali risponde ad una precisa strategia di questa DDA, consistente nel richiedere agli uomini della Guardia di Finanza del Gruppo di Locri lo svolgimento anche di accertamenti patrimoniali nei confronti degli indagati, al fine di sottrarre loro le ingenti risorse economiche frutto di investimenti effettuati con proventi illeciti e colpire, quindi, in maniera incisiva il sodalizio criminale ed i soggetti prestanome, spesso legati da vincoli di parentela o affinità, utilizzati come fittizi intestatari dei beni.

Assolti i due carabinieri per l’omicidio di Sandrino Greco

ROSSANO (CS) – Sono stati assolti per uso legittimo delle armi, il brigadiere Pasquale Greco e l’appuntato scelto Luca Zingarelli, già in servizio alla compagnia di Rossano, Reparto operativo e radiomobile. I due carabinieri, difesi dall’avvocato Ettore Zagarese, erano accusati di avere volontariamente ucciso il 36enne Sandrino Greco nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 2011 a Rossano. Lo ha deciso la Corte di Assise di Cosenza, presieduta dal giudice Garofalo, a latere Bilotta, che ha accolto le tesi sostenute dal difensore dei due militari e condivise, nel corso della sua articolata requisitoria, dal pm Draetta. Una sentenza che ha ribaltato l’imputazione e che ha assolto con formula piena Greco e Zingarelli.

«Non posso negare la mia soddisfazione per l’esito del processo – ha dichiarato l’avvocato Ettore Zagarese – . Non tanto perché risultano accolte tesi da me propugnate sin dalle fasi iniziali del processo, quanto perché è stata finalmente rimossa l’accusa nei confronti dei due militari di avere volontariamente soppresso una vita».

 

Incendiata la vetrina di un negozio di stranieri

ROSSANO (CS) – La scorsa notte un incendio, probabilmente di natura dolosa, ha distrutto la vetrina di un negozio di bigiotteria indiana in una delle vie del centro di Rossano. In seguito ad una segnalazione, i Vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere le fiamme che avevano avvolto una vetrina di un negozio di proprietà di una donna di nazionalità bulgara e di suo marito di origini indiane.
I primi accertamenti non avrebbero portato a rinvenire liquido infiammabile, ma sembra quasi certa la natura dolosa. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ignoti avrebbero infranto la vetrina e poi avrebbero appiccato il fuoco.

‘Ndrangheta’, Klaus Davi suona al citofono di Orazio De Stefano

VIBO VALENTIA – Video pieno di suspense quello realizzato dai giornalisti Klaus Davi e Consolato Minniti che, sabato mattina, si sono recati ad Archi, presso la casa del boss Orazio De Stefano nel tentativo di fargli una intervista. L’accoglienza non è stata tra le migliori. A rispondere al citofono è stata una donna, probabilmente la moglie di De Stefano, che, appena sentito il nome “Klaus”, ha interrotto la comunicazione, per poi chiudere immediatamente la cancellata in faccia alla troupe presente, mentre il pitbull di famiglia continuava ad abbaiare minacciosamente.

klaus davi

Klaus Davi, allora, ha chiamato più volte De Stefano, chiedendogli di poter parlare pochi minuti, senza ricevere alcuna risposta. Dopo aver citofonato anche agli altri campanelli presenti, è riuscito solo a scambiare poche battute con il nipote di Orazio. Al giovane, Klaus Davi ha chiesto di riferire allo zio, la sua volontà d’incontrarlo.

Il video è stato realizzato dalla troupe de “Gli Intoccabili“, il primo docureality sulle mafie, in onda il sabato, in prima serata alle ore 21.00 sull’emittente LaC (canale 19 Dt o in streaming su www.lactv.it).

Per approfondimenti link al video: https://www.youtube.com/watch?v=f3tiigxkTvY