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Omaggio a Chopin del pianista Angelo Guido

concertoROSSANO (Cs) – Un omaggio a Chopin, sarà il recital del pianista Angelo Guido, che si terrà sabato 7 marzo con inizio alle ore 19.15 presso la sala concerti del Centro Studi “G. Verdi” di Rossano.

Il concerto che arricchirà ulteriormente la fortunata kermesse “La Città della Musica” giunta alla decima edizione, è organizzata dal Centro Studi Musicali “G. Verdi”, con la partnership della Pro Loco Rossano “La Bizantina”, del periodico “La Voce”, di Gulliver Librerie di Granata Group e dell’azienda Gallo e la media partnership di TELE A 57, sarà incentrato sulle alte vette dell´ispirazione musicale romantica. Le “Ballate” sono il frutto di un impegno creativo di alta immaginazione sonora; sono un genere a sé, come tutti quelli che chiamiamo capolavori. Sono il punto di incontro instabile, e quindi pur sempre enigmatico, tra il desiderio di un astratto narrare con i suoni e quello di edificare, altrettanto astrattamente, con essi.

Angelo Guido si diploma in pianoforte nell’anno 1987 al Conservatorio di Musica di Cosenza con il massimo dei voti e la lode. Continua i suoi studi a Firenze, con i pianisti Daniel Rivera e Alessandro Specchi. Fondamentali sono stati gli incontri con i pianisti Lazar Berman e Boris Pestrushansky. Sotto la guida di quest’ultimo, approfondisce ed amplia il suo repertorio pianistico, consolidando uno stile interpretativo volto alla profondità espressiva ed all’originalità comunicativa. La sua attività concertistica tocca numerose città italiane, tra le quali: Bologna, Firenze, L’Aquila, Messina, Taormina, Taranto, Massa-Carrara, Catanzaro, Rovigo, Ravenna. Nel 1994 ha suonato a Chicago per l’Istituto Italiano di Cultura e per il Dipartimento delle Attività Culturali della città statunitense. Ha effettuato registrazioni televisive per emittenti regionali e trasmissioni radiofoniche in diretta tra cui “Stasera Via Asiago 10” per Radio Uno Rai. Vincitore di Concorso a Cattedra per Esami e Titoli nazionale, ha insegnato nel ‘95-‘96 al Conservatorio di Musica di Trapani e dal ‘96 in quello di Cosenza dove tuttora è titolare di una Cattedra di Pianoforte Principale.

Il concerto del M° Guido, sottolinea Giuseppe Campana, direttore del Centro Studi “G. Verdi”, “è un evento artistico di altissimo livello, sia per le qualità del pianista, riconosciute a livello nazionale, che per la bellezza e difficoltà del programma, in cui nulla appare scontato ripetitivo”.

Il concerto è gratuito. La cittadinanza è invitata a partecipare.

Grandissimo successo per Massimo Ranieri col suo “Riccardo III”

massimo ranieri riccardo IIICOSENZA – Grande successo, ieri sera, lunghi applausi e “tutto esaurito” per il suggestivo “Riccardo III” e la brillante interpretazione di Massimo Ranieri, che dichiara alla stampa: “È sempre una grande gioia tornare a recitare in questo magnifico teatro. È come se tornassi a casa, ogni volta che porto un mio spettacolo sul palco del Rendano”

Un’accoglienza calorosa per l’artista napoletano che ieri sera, inoltre, è stato premiato con il Chicco d’Oro. “Omaggio alla poliedricità e alla luminosa carriera del grande artista Massimo Ranieri” così recita la motivazione del prestigioso riconoscimento. Il Chicco d’Oro è promosso dall’azienda Caffè Aiello (sponsor dell’Euromediterraneo Winter/s Fest), un premio che da anni è assegnato ai personaggi dello spettacolo più amati dal pubblico.

Un grande debutto, dunque, per “Euromediterraneo Winter/s Fest”. Evento ospitato all’interno del cartellone “Rendano in Prosa” e patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza. Ad idearlo il direttore artistico Enrico Provenzano.

Massimo Ranieri regista e interprete di una delle tragedie più complesse e drammatiche del grande Bardo. Al centro, una torre (un cilindro meccanico) che diventa di volta in volta: appartamento dei sovrani e luogo oscuro di prigionia, nei suoi sotterranei. A segnare i tempi del lutto, il battere inesorabile di tamburi (le musiche di Ennio Morricone ricreano magnificamente le atmosfere del dramma shakespeariano) e la torre apre e chiude il suo ventre mentre i protagonisti della faida complottano, amano, tradiscono, uccidono e muoiono. La torre nera è ora catafalco, poi alcova, o ancora prigione e sala del trono. Al centro la famiglia reale, gli uomini rigorosamente in smoking e le donne in abito da sera. Gentleman con sigarette accese che sorseggiano drink in bicchieri di cristallo mentre complottano l’uno contro l’altro. Sono fumose atmosfere noir anni ‘50 che marcano il tema del potere, della violenza e del tradimento. Riccardo è un Signore del Male, perennemente solo, senza coscienza e senza pietà. Il miraggio del trono è una malattia che lacera la sua anima che non gli lascia tregua, e lo perseguita fin nel sonno, nei suoi incubi notturni. Per il regista Ranieri la vita di re Riccardo è una galleria di fantasmi, di sangue e atti cruenti in cui chi sopravvive, in realtà, è già morto. Deforme e ingannevole Riccardo, con l’astuzia riesce a irretire le donne, a conquistare il potere e a uccidere senza pietà il sangue del suo sangue. Un esperimento interessante quello di Ranieri, in un’efficace e sorprendente prova d’attore che rinnova il suo stile e la sua immagine di artista teatrale. Riccardo con le sue trame, il suo odio implacabile spaventa persino chi lo ha messo al mondo, maledetto dal ventre materno che lo ha generato. La lunga scia di sangue e di incesti che lo segue lo porterà a una fine. Lui che fa giustiziare il fratello per alto tradimento. Lui, che avvelena la moglie Anna, per sposare la nipote, figlia della vedova del fratello Edoardo. E che con l’aiuto dell’astuto duca di Buckingham, coinvolgendo il sindaco di Londra, riesce a farsi incoronare Re, dopo che i nipoti erano stati dichiarati illegittimi, a causa di un precedente matrimonio segreto del padre, Eduardo IV. Perché, sostiene Ranieri:“ Riccardo III non è un re, ma un meraviglioso attore di se stesso, della propria tragedia”.

Quattro chiacchiere e un caffè con Juliè-Art

Dopo il sole prematuro deglilogo ultimi giorni, il grigiore e la pioggia hanno ripreso pieno possesso delle nostre giornate, ma se non può essere la natura a regalarci un po’ di colore, l’arte sopperisce a una simile mancanza.
E l’arte, quella vera, che gronda di passione e contenuti, a volte si lascia scorgere a sorpresa, magari su un muro abbandonato, ancorata a un lampione, affacciata da un ponte barcollante. Sembra volerci osservare o addirittura guidarci in un mondo nascosto, quasi nostalgico, dove i colori (appunto) non hanno nessuna paura di mescolarsi con il bianco e nero. Il risultato è la scoperta empatica di un universo parallelo, che possiamo cogliere persino tra i vicoli dei nostri paesini. È più o meno quello che accade quando il segno lasciato (mai per caso) porta la firma di Juliè-Art, ormai nota artista lametina d’adozione, che riempie spazi dimenticati con frammenti di storie narrate per immagini.
Juliè non ha neanche trent’anni, è alta ed esile, uno sguardo forte con occhi vivaci e sorridenti. È friulana, ma vive a Pianopoli, vicino Lamezia Terme. E soprattutto lasca il suo zampino un po’ ovunque. torre eiffelDavanti a una tazza di caffè, mentre la pioggia continuava a scendere implacabile, abbiamo fatto quattro chiacchiere, scoprendo insieme il suo percorso artistico, le sue scelte e svelando le prospettive e i progetti futuri. Juliè-Art ci ha risposto con un po’ di timidezza, ma con quella medesima tenacia che caratterizza tutti coloro che hanno trasformato una passione nel proprio messaggio al mondo.
Il tuo ingresso nel mondo dell’arte è stato da autodidatta. Ci vuoi raccontare com’è iniziata questa avventura?
Juliè-Art: Sono entrata nel mondo della pittura da piccolissima. In casa c’era mia mamma che dipingeva e io la osservavo. Così l’occhio rubava il mestiere. Ho appreso tutta la tecnica da bambina, poi per molti anni ho accantonato tutto. Impara l’arte e mettila da parte, si dice. Per molto tempo non l’ho considerata. Poi però, una volta rimasta sola e senza lavoro, mi sono chiesta cos’è che sapessi fare veramente e, resami conta che l’unica cosa che conoscevo bene era la pittura, ho rispolverato tutte le mie conoscenze. Da lì son venute fuori delle belle cose, soprattutto a livello di ritrattistica. È in questo modo che tutto ha avuto inizio, fino ad arrivare a oggi, circondata da persone che mi sostengono e aiutano e che ringrazio per questo costante appoggio, anche dal punto di vista pratico.

    In merito alle tecniche adottate, ho visto che ti sei cimentata col carboncino, passando per la pittura a olio, i graffiti, il chiaro-scuro, giungendo poi al wheatpasting (poster art). Ognuna di queste tecniche rappresenta un periodo a sé stante o convivono contemporaneamente nella tua produzione artistica?

Juliè-Art: Dunque, i primi passi li ho mossi con la grafica. Diciamo che con la grafica e i disegni ho parecchia manualità e creatività, riesco a disegnare quello che voglio. Trovo però limitante lasciare l’opera sul foglio. Mi è parso fin da subito interessante trasferire i disegni su una parete. L’effetto è totalmente differente! 2014-09-26 18.49.35Uso fogli molto leggeri, ci lavoro e trasferisco sul muro. Non è inquinante perché si usano materiali come colla per carta da parati o farina e acqua. Non inquina, non sporca. E se non piace, si toglie!

    Il tuo nome si associa alla street art, anche se tu sei sembrata abbastanza intimidita da una simile associazione. Vorrei sapere quindi qual è la tua accezione di street art? Come vivi questa esperienza?
Juliè-Art: – La necessità di buttarmi nella street art nasce dall’esigenza di trovare un nuovo sbocco dal quale far affiorare la mia immagine, un modo diverso per esporre la mia arte. Se andiamo a vedere, non ci sono molti artisti che disegnano a carboncino e poi trasferiscono l’opera sul muro. Con le esposizioni ‘chiuse’, le cosiddette mostre, non avevo molto feeling: mi attrae molto di più un’esposizione a cielo aperto, fruibile da tutti e gratuita. Inoltre c’è il pizzico di adrenalina che ti dà l’illegale, perché in fin dei conti è sempre affissione abusiva! Però anche rispetto a questo, devo ammettere che nessuno mi ha mai impedito di ‘lavorare’. Credo di aver avuto campo libero soprattutto perché che si tratta di opere che riqualificano il muro, danno un aspetto diverso all’ambiente.
Recentemente ha destato non poco interesse la tua opera contro l’inquinamento del torrente Piazza, a Lamezia Terme. In che senso l’arte può essere protesta o comunque un campanello d’allarme?
Juliè-Art: Più che altro ritengo si possa intendere come segnale di sensibilizzazione. La Calabria è un posto bellissimo, il problema è torrente piazzache si vede troppo sporco ed è un gran peccato. Io lo vivo da esterna e vedere un paesaggio così bello, ma sporco, fa piangere il cuore. Quindi ho pensato a un modo forte per attirare l’attenzione su questo problema. Con il disegno ho voluto dire “Svegliatevi! I pescatori tirano buste fuori dall’acqua, non pesci!”. Su questa linea si dispiega anche il prossimo progetto… del quale ancora però non posso parlare.
Quindi possiamo dire che le tue opere sono legate da un filone comune?
Juliè-Art: Su questo non posso rispondere. È una cosa che andrà avanti, sto aspettando anch’io. Il filo conduttore lo vedremo insieme!

 

Daniela Lucia

Rassegna teatrale “Vacantiandu”, è la volta della commedia “Gioia di papà”

LAMEZIA TERME (CZ) – Nuovo appuntamento con la rassegna teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, promossa e organizzata dall’associazione “I Vacantusi”. Sabato 7 Marzo  alle ore 20.45 al Teatro Grandinetti andrà in scena con la commedia in dialetto cosentino “Gioia di papà”, che sarà interpretata dagli attori della Compagnia Teatrale “Il Volo delle Comete“ di Amantea, nell’ambito della quarta edizione della rassegna diretta da Nicola Morelli e Walter Vasta. Una commedia in due atti, diretta da Enzo Alfano e Tonino Sesti, brillante e ricca di colpi di scena.  Ti piacerebbe avere un bambino?

Comincia così la commedia “Gioia di papà”. Una realtà molto italiana: la volontà di non procreare. Dunque, la vicenda di Giovanni Siani (Enzo Alfano), affermato dentista eternamente fidanzato con Giulia (Anna Buffone), tutto preso dalle sue priorità e dalla determinazione a non compromettere uno status quo ideale con un figlio, diventa simbolo di molte coppie. Allora ecco pronto lo stratagemma. Come convincere uno scapolo, un “peter pan” refrattario ai bambini a cambiare idea? Semplice. Con la simulazione, con il gioco, con l’equivoco. L’aiuto di uno psichiatra (Tonino Sesti), un’assistente (Antonietta Sesti) e l’amico Attilio (Luca Alfano) in ipnosi indotta costretto a una regressione dell’età evolutiva sono gli elementi dell’éscamotage architettato per far vivere a Giovanni Siani l’esperienza della paternità. Ma vivere una genitorialità imposta per senso d’amicizia gioca brutti scherzi. Si devono accettare le distruzioni domestiche, la naturale propensione dei maschi verso le mammine, le feste di compleanno con i parenti. Si finisce per accettare inconsapevolmente un’idea sempre rifiutata e soffrire quando c’è l’imprevisto che cambia le regole del gioco. Il protagonista vive in uno spazio tempo concentrato diciotto anni. Tanti quanti sono necessari per curare la depressione di Attilio, in cerca della figura paterna. Rapporti complessi tra “cognati sottomessi alla vita” e in competizione, uomini che non vogliono crescere e donne moderne che chiedono molto. Gli equivoci non mancano e nemmeno le risate. In questa bella commedia non c’è una morale, se non quella che tutto si può fare, ma non prima di aver spento la diciottesima candelina.

“L’omicidio di Nicola Calipari” nel decennale della sua morte

Rimane ancora uno dei tragici misteri irrisolti della recente storia nazionale. È la morte del servitore dello Stato italiano Nicola Calipari, capo della 2a Divisione Ricerca e Spionaggio all’Estero del Sismi, assassinato il 4 marzo 2005 dal marine Mario Louis Lozano ad un posto di blocco di militari statunitensi sulla Route Irish mentre stava arrivando all’aeroporto di Baghdad. Calipari, accompagnato dall’autista Andrea Carpano, stava riportando a casa la giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena, rapita un mese prima dall’organizzazione della Jihad islamica.

Le versioni congiunte dei governi degli Stati Uniti d’America e d’Italia, smentite da alcuni documenti pubblicati nella vicenda WikiLeaks, ha indotto recentemente molte personalità politiche e del giornalismo italiano a richiedere la riapertura del caso.

Nel frattempo, mentre il caso Calipari è stato rimosso volutamente per qualche anno dalla memoria collettiva, un magistrato romano, Erminio Amelio, ha pubblicato un saggio sulla vicenda, intitolato “L’omicidio di Nicola Calipari”, edito da Rubbettino. Nel libro, il Sostituto Procuratore del Pool Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Roma è riuscito a smontare la versione fornita dal Governo americano e ha ricostruito dettagliatamente l’accaduto sulla base dei fatti accertati.

Di questa tragica vicenda di cronaca, della commemorazione dell’uomo e del professionista Calipari, dei fatti politici susseguiti alla sua morte, al contesto socio-politico della guerra che si vive ancora in quei luoghi, di terrorismo internazionale e delle evoluzioni che questo fenomeno ha sviluppato sino ai giorni nostri con la propaganda mediatica dell’ISIS, si parlerà domani, giovedì 5 marzo 2015, in un doppio incontro con l’autore del libro e con alcune autorità istituzionali locali.

Si inizierà con gli studenti dell’hinterland cosentino in un apposito incontro che si svolgerà, alle ore 10.30, presso l’Auditorium dell’Istituto Superiore “Leonardo da Vinci” di Cosenza (Via Bosco de Nicola, ndr). All’evento, dopo la visione di una breve clip che contestualizzerà e illustrerà i fatti agli studenti partecipanti, che all’epoca avevano 7/8 anni, il giudice scrittore Erminio Amelio descriverà quanto accaduto e quanto si potrebbe ancora fare per riportare la verità e la giustizia sui fatti di quella tragica vicenda. La manifestazione, coordinata dal giornalista Valerio Caparelli, sarà aperta dalla dirigente scolastica Graziella Cammalleri e dall’event planner Pino De Rose, principale organizzatore dell’evento. All’incontro con i ragazzi prenderà parte anche il Capo della Squadra Mobile di Cosenza, Giuseppe Zanfini, essendo stato Nicola Calipari un valoroso componente della Polizia di Stato proprio in quel ruolo nella città bruzia.

Il secondo appuntamento, cui è invitata a partecipare tutta la cittadinanza, si terrà sempre a Cosenza, alle ore 17.00 di domani, presso la Sala delle Udienze di Palazzo Arnone. All’incontro con l’autore, oltre la ripetuta partecipazione di De Rose e Caparelli, prenderà parte con un suo intervento il Questore di Cosenza, Luigi Liguori. Nel programma pomeridiano sono previsti i saluti del presidente del comitato provinciale di Cosenza dell’Unpli, Domenico Bloise, dell’assessore alla formazione, coscienza civica e cittadinanza del Comune di Cosenza, Rosaria Succurro, e del Consigliere regionale della Calabria, Giuseppe Giudiceandrea. L’evento, patrocinato dalla Provincia di Cosenza, dal Comitato di Cosenza dell’Unpli provinciale e dall’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, è organizzato dalla Publiepa con la collaborazione della cooperativa sociale Atelos onlus di Rogliano.

Violenza sulle donne. Un aperitivo e un libro per discuterne a Cosenza

Tra i mali assoluti di una società che si evolve dal punto di vista tecnologico ed economico, ma rimane ancorata a pregiudizi e rapporti ‘malati’, vi è senza alcun dubbio la violenza che si dispiega in diverse accezioni. La violenza nei confronti del diverso da sé, del quale non comprendiamo le ragioni, le idee, i comportamenti; un’aggressività gratuita, priva di fondamenti (se mai la violenza possa trovare giustificazione). Ma ancora più atroce è il dolore inferto all’inerme, al debole, al soggetto posto in condizioni di inferiorità fisica o psicologica. Una violenza da codardi che è sicuramente la più diffusa, quella che è più difficile da estirpare perché spesso viene taciuta e nascosta, quasi protetta, dalle stesse vittime. Il romanzo “Maschere di vetro e polvere” della scrittrice catanzarese Jesa Aroma, edito dalla casa editrice Falco, indaga proprio su questo genere di violenza, che coincide soprattutto con drammi domestici vissuti in un’intimità che dovrebbe essere invece sinonimo di sicurezza e protezione.

Una storia di sottomissione e riscoperta di sé che stimolerà una discussione densa di spunti proprio il prossimo venerdì, 6 marzo, in occasione dell’aperitivo letterario che si terrà a Cosenza a partire dalle ore 19 presso la sala conferenze della casa editrice Falco.

L’incontro con l’autrice e con tematiche tanto intime quanto delicate verrà scandito dalle raffinate note musicate da Januaria.

L’evento nasce dalla volontà di opporsi a quest’ondata di violenza che, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, non sembra essersi ancora quietata. Dire ‘no’ tramite e con l’arte, lottare con un libro e con la cultura rappresenta di certo un’arma potente che, se usata con mira e destrezza, può riportare nel vaso di Pandora tutta quella brutalità e quella violenza che da lì erano uscite disseminando solo devastazione e sconfitte.

Un libro per combattere, dunque, ma anche per discute insieme sul quel genere di violenza che si nasconde dietro la facciata rassicurante delle più felici foto di famiglia. All’incontro saranno presenti, oltre all’autrice, anche l’editore Michele Falco e il giornalista Carlo Minervini.

Un bicchiere di prosecco, un libro forte e una musica soave, i migliori ingredienti per godere insieme di cultura e riflessione, senza lasciar cadere nell’oblio temi forti e importanti com’è appunto quello sviscerato dall’opera di Jesa Aroma.

 

Daniela Lucia

Conferenza stampa “Flussi da Locri ed echi dal Mondo – Arte, Scienza e Cultura al femminile”

LOCRI (RC) – Sabato 7 marzo 2015, alle ore 10.30, presso il Palazzo della Cultura di Locri, si terrà una conferenza stampa da parte dell’Associazione Artistico-Culturale “La Città del Sole” che presenterà il progetto “Flussi da Locri ed echi dal Mondo – Arte, Scienza e Cultura al femminile”. Il progetto, di durata biennale, è finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani No Profit” da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Numerosi i partner istituzionali, tra cui il Comune di Locri, che patrocina il corso. La conferenza stampa è inserita all’interno del primo evento artistico, scientifico e culturale, promosso in occasione della “Giornata Internazionale della Donna”, con un workshop seminariale aperto al pubblico, durante il quale è possibile incontrare e dialogare con le due studiose e artiste co-ideatrici e co-intestatarie del Metodo Marchio – Patti©. A contorno dell’evento anche una mostra d’arte con dipinti e sculture di Maria Marchio, nonché installazioni e performance artistiche.

Le Resistenti ieri e oggi

REGGIO CALABRIA – L’Unione Donne in Italia di Reggio Calabria propone un evento speciale dal titolo “Le Resistenti Ieri e Oggi” in occasione del 70° anniversario dei GDD – Gruppi di Difesa della Donna – e della nascita dell’UDI Nazionale, costituitasi dalla fusione dei GDD e dei Comitati delle UDI provinciali.

Il progetto nasce come un invito alla riflessione per le giovani generazioni, sotto forma di un graphic novel che racconta la storia della Resistenza delle donne in modo originale e con un linguaggio moderno. La Mostra allestita allo scopo presso la sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria prevede l’esposizione delle sessanta tavole del graphic novel “Bruna e Adele 70 anni dopo”, realizzato da Reno Ammendolea con la collaborazione di Marsia Modola per la sceneggiatura. I disegni ripercorrono la storia dei GDD – Gruppi di Difesa della Donna – da cui è nata l’UDI (Unione Donne Italiane) attraverso gli occhi di una diciassettenne che, incuriosita dai racconti della nonna sulla guerra, scopre assieme alla sua amica la storia della Resistenza femminile. Le ragazze intraprendono un percorso di consapevolezza, restando colpite dalla diversità di vita di quelle donne, molte giovani, adolescenti proprio come loro, che hanno avuto anche il coraggio di sacrificare la vita per contribuire alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Queste tavole sono state esposte da ottobre a novembre 2014 al Museo Emilio Greco di Catania, nell’ambito della mostra più generale dal titolo “GDD. Questa storia è la nostra. L’UDI racconta la sua nascita nella Resistenza”, allestita principalmente all’Archivio di Stato e organizzata dall’UDI di Catania.

La Mostra include inoltre schede su alcune figure di donne Partigiane e “Resistenti” anche del Sud!

L’inaugurazione è programmata per l’8 Marzo, in contemporanea alla Mostra gemella dal titolo “Donne Resistenti”, presso WOW Spazio Fumetto di Milano, che espone per lo stesso periodo le 60 tavole del graphic novel. Le due Mostre saranno arricchite dalle opere realizzate appositamente per l’evento dalle disegnatrici Giuliana Maldini, Elena Terrin, Mariagrazia Quaranta e Marilena Nardi. Materiale documentale, libri e giornali del periodo in esame saranno esposti in parallelo alla Biblioteca Comunale “P. De Nava” di Reggio Calabria. Completano l’evento una serie di interessantissime conferenze e proiezioni, incontri con autori e testimoni della Resistenza (vedi programma).

Decisamente brutta… All’Auditorium comunale di Morano Calabro

Morano Calabro (CS) – Dopo il grande successo riscosso dalla compagnia Aprustum con “Cafè Chantant “ di Eduardo Scarpetta, la XIV Stagione di TeatroMusica, organizzata da L’Allegra Ribalta in sinergia con il Comune, continua con un altro appuntamento da non perdere. Protagonisti all’auditorium comunale, domenica 8 marzo alle 18,30, saranno gli attori siciliani della Compagnia Ettore Petrolini di Barcellona Pozzo di Gotto con la commedia brillante “Decisamente brutta…” di Francesco Chianese. Divisa in due atti la commedia, che vede otto attori in scena, è basata sull’inganno. Si ironizza su fatti che potrebbero accadere e forse in qualche famiglia, di scarsi valori morali, accadono. In fondo cos’è la vita… se non un piacevole inganno?

Visto il successo e l’apprezzamento che la Rassegna sta avendo, gli organizzatori invitano tutte le persone interessate allo spettacolo a prenotare in anticipo i biglietti presso “Au Rendez-Vous” di Morano Calabro. La Stagione di TeatroMusica 2014-2015 continua poi con il grande concerto di musica classica “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti. Per la prima volta, il 21 e 22 marzo alle 19,30, a Morano sarà rappresentata un’opera intera, a cura dell’Orchestra di Fiati moranese diretta dal M° Massimo Celiberto. Da non perdere.

Compagnia delle Alghe al Teatro Rendano con “La Bella e La Bestia”

COSENZA – Il prossimo 24 Aprile, nella storica cornice del teatro di tradizione Alfonso Rendano di Cosenza, la Compagnia delle Alghe diretta da Massimiliano Pellegrino, porterà nuovamente in scena La Bella e La Bestia, spettacolo musicale ispirato ad uno dei più celebri film d’animazione Disney, con un doppio appuntamento: matinée per le scuole a partire dalle ore 09:00, soirée per il grande pubblico alle ore 21:00.

Dopo il successo della rappresentazione tenutasi presso il teatro Morelli di Cosenza, lo scorso 12 dicembre, alla presenza del principe del musical italiano, Manuel Frattini, gli oltre 30 performers delle Alghe saranno nuovamente impegnati nella messa in scena della rinomata fiaba, basata sull’amore apparentemente impossibile tra un principe viziato e scortese, tramutato in Bestia da un terribile incantesimo (Andrea Cosentino) e la giovane sognatrice Belle, i cui panni saranno vestiti dalla stimata cantante, attrice e performer teatrale di fama internazionale Silvia Di Stefano.

La regia è di Loredana Nucaro, le scenografie di Matteo Olivieri, le coreografie di Nadia Lorenza Muoio, i costumi firmati Accademia New Style di Franca Trozzo.

Testimonial dello show serale sarà il celebre artista e produttore musicale, ex dei Pooh, Stefano D’Orazio.

I biglietti sono disponibili presso Trony Cosenza di via Panebianco e Inprimafila Cosenza.