Archivi categoria: Cultura&Spettacolo

Il giovane coriglianese Mario Sprovieri alle selezioni di Eight Stars

CORIGLIANO CALABRO – Il giovane coriglianese Mario Sprovieri sta partecipando alle selezioni di Eight Stars ed è l’unico rappresentante della provincia di Cosenza. Nella prima serata è stato incoronato dalla giuria come vincitore, nella seconda è giunto nei finalisti fra i primi otto. Martedì nuova selezione; sarà l’ultima occasione per convincere il pubblico e la giuria, conquistando il posto nella squadra di Eight Stars. Coltivando così il sogno di incidere, grazie alla collaborazione artistica della Yara Record, un inedito. Intanto è possibile votare il proprio preferito anche via web cliccando sulla pagina di “Eight stars” nella sezione “vota” scegliendo Mario Sprovieri.

IL SERVIZIO VIDEO DI I&C AL SEGUENTE LINK:

“Luci accese al terzo piano”, il libro della Commissione Cultura del Comune di Cosenza

COSENZA – “In questo libro è riflessa la nostra città. C’è una parte importante, la parte migliore della nostra Cosenza”.
Sono parole del Sindaco Mario Occhiuto che non ha voluto mancare all’appuntamento con la presentazione, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, del volume “Luci accese al terzo piano” (Storie di talenti e passioni negli incontri della Commissione Cultura), pubblicato dall’Amministrazione comunale, a cura dell’Ufficio Stampa del Comune, e che dà conto dell’attività e del lavoro svolti dalla Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi nel periodo compreso tra la fine del 2011 ed il mese di luglio del 2013.
“Sono contento di questa pubblicazione – ha aggiunto il primo cittadino durante la manifestazione di presentazione del libro – anche perché rappresenta la cifra di riconoscibilità di un’Amministrazione che vuole lasciare un segno anche nel settore della cultura. Dal volume – ha proseguito Occhiuto – emerge una significativa ricchezza espressa dal nostro territorio, quella parte più entusiasmante che trova alimento dai rapporti umani. Perché il rapporto umano con quelle persone che coltivano una passione pronta a sfociare nel talento, è un’immagine molto positiva che viene restituita alla comunità”.
Il libro “Luci accese al terzo piano”, nato da un’idea della Dirigente dell’Ufficio Stampa del Comune Elena Scrivano, ripercorre, come in un almanacco, due anni di lavoro della Commissione che ha ospitato, nelle sue molteplici sedute, personalità illustri della cultura cosentina, giornalisti, scrittori (noti e meno noti), artisti, videomakers, musicisti ed eccellenze scolastiche che non sempre hanno raccolto nella loro città i frutti del  loro impegno, distinguendosi in qualche caso più altrove che non nella terra di appartenenza. A loro la Commissione cultura ha voluto, ospitandoli, riconoscere questo impegno e il loro attaccamento alla terra d’origine anche di chi si è distinto lontano da Cosenza.
Il titolo trae spunto dalla sala, al terzo piano di Palazzo dei Bruzi, che abitualmente ospita le sedute della Commissione cultura, ma ha un significato anche metaforico per aver acceso la ribalta su chi, probabilmente, sarebbe rimasto nell’anonimato senza la chance offerta dall’organismo consiliare. Nel libro affiorano non solo le storie professionali ed artistiche dei singoli protagonisti, ma anche quelle umane.
Un  aspetto quest’ultimo rimarcato, in apertura di manifestazione,  dal Presidente della Commissione Claudio Nigro . “Abbiamo voluto ripercorrere il loro cammino professionale, intellettuale ed artistico, fissando fatti ed accad
imenti e racchiudendoli in una pubblicazione che un domani possa ricordarli, ma anche valorizzare il patrimonio umano e culturale dei personaggi ospitati”.
Nel corso della serata sono stati ricordati alcuni degli ospiti della Commissione, le cui storie sono raccontate nel libro, che, purtroppo, sono scomparsi prematuramente nel corso del 2014: il drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, l’attore Totonno Chiappetta e il poeta e scrittore Gianfranco Aloe. “Le persone scomparse hanno dato moltissimo alla nostra città – ha aggiunto a questo proposito il Sindaco Mario Occhiuto –  e non solo dal punto di vista artistico, ma anche nei loro comportamenti hanno lasciato un segno indelebile nel nostro territorio. Testimonianze di civiltà di una città sono proprio le persone che hanno vissuto in questi luoghi, rendendoli importanti attraverso le loro attività”.
Un po’ diversa la vicenda che ha riguardato il prof.Franco Crispini, ordinario di Storia della filosofia e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, scomparso il 31 dicembre scorso ed al quale la Commissione non ha fatto, purtroppo, in tempo ad assegnare un riconoscimento per il complesso della sua attività accademica e per l’impulso dato alla crescita culturale della nostra città.

“La Commissione cultura – ha spiegato nel corso della manifestazione del “Rendano” la Vice Presidente Maria Lucente –  a suo tempo si vide costretta ad annullare l’incontro con il prof.Crispini  per la sua improvvisa malattia”.
La Lucente ha poi preannunciato che il prossimo 31 marzo la sezione calabrese della Società filosofica italiana presieduta da Franco Crispini ininterrottamente per oltre 40 anni, lo ricorderà con un’iniziativa di particolare spessore culturale e che vedrà la partecipazione dei più noti storici della filosofia italiana”.
Prima di consegnare alle figlie del prof.Crispini il riconoscimento destinato al docente universitario, la Vice Presidente Lucente ha sinteticamente tracciato un profilo del Crispini accademico, ma anche e soprattutto del Crispini uomo.
“Trasmetteva, in tutto quello che faceva, la dimensione della passione  ed anche nei rapporti umani riusciva ad esprimere la sua empatia e la sua generosa curiosità non facendo mai mancare la sua opinione o le sue valutazioni, anche quando queste finivano col contrastare con quelle dei suoi interlocutori. Il confronto, grazie al suo stile,  veniva portato avanti con fermezza, ma sempre rispettosa, garbata, mai reattiva o sterilmente polemica. Cordiale e ospitale con gli amici, ammirava gli spiriti critici e intelligenti, vivaci e curiosi.
Da intellettuale illuminato, nei suoi interventi Franco Crispini – ha aggiunto la Lucente –  non smise mai di immaginare, prefigurare e stimolare una Calabria più giusta, più florida e culturalmente viva. Se la Calabria ci riuscirà – e ce lo auguriamo tutti – sarà anche merito di un intellettuale instancabile e appassionato come Franco Crispini”.
Dopo l’intervento di Maria Lucente è stata la volta del consigliere Mimmo Frammartino che prima si è soffermato sui contenuti del libro, ricordando subito dopo la figura del poeta e scrittore Gianfranco Aloe.
“Non so se esiste un precedente come questo, né so – ha detto Frammartino – se un fatto del genere sia avvenuto in altri comuni. Grazie a questo libro – ha aggiunto – è stato possibile dimostrare come in una città come la nostra, in una terra come la Calabria, ci siano tante potenzialità che servono per cambiare ciò che non va. Questa esperienza ci fa toccare con mano un dato: che ci sono persone vere, tanti talenti, tante eccellenze che, se per un attimo le istituzioni pubbliche decidessero di investire su di loro, avremmo una società decisamente migliore.
Se questo è vero, le istituzioni per prime sono chiamate a riflettere”.
E su Gianfranco Aloe : “se il valore di un uomo si misura dai sentimenti di cui si è circondato, allora  Gianfranco Aloe è un grande uomo. Lo dico con la consapevolezza di chi lo ha conosciuto sin dagli anni verdi dell’impegno politico e poi anche come poeta, uomo di cultura sensibile, attento alle persone e ai bisogni. Ma il Gianfranco di sempre non ha mai sottaciuto le pene patite in un’infanzia difficile e vissuta nel convitto di Anagni. Se c’è uno scritto che vi consiglio di leggere è “Fratelli di fatto” con il quale Gianfranco riuscì, quando lo presentò in commissione, a rendere poetico, con magiche pennellate, anche il dolore. In altre parole, Gianfranco Aloe è stato un uomo di Calabria che ha reso più bella la sua terra”.
Il ricordo del drammaturgo Vincenzo Ziccarelli è stato affidato ad uno dei suoi attori preferiti, Giovanni Turco, che ha riproposto all’attenzione del Sindaco Occhiuto la proposta di istituire una compagnia stabile di prosa e di mettere in scena al Rendano le opere del drammaturgo scomparso.
“Vincenzo – ha detto Turco – ha scritto tanto e merita che le sue opere siano riproposte. Non ci mancano di certo  gli autori da rappresentare, primo fra tutti Vincenzo Ziccarelli. Solo dedicandoci a mettere in scena i suoi testi scritti per il teatro potremmo riempire la programmazione del “Rendano” per almeno cinque anni. E’ anche questo un modo per fare  di questo teatro il motore della nostra cultura”.
La proposta di Giovanni Turco è stata subito accolta dal Sindaco Occhiuto che ha annunciato di far sì che l’Amministrazione comunale si adoperi per la messa in scena di un nuovo allestimento di “Francesco e il Re” di Ziccarelli, nell’ambito di alcune iniziative che il Comune ha in animo di riprendere sulla vita del Santo di Paola.
La serie delle commemorazioni, dopo un apprezzatissimo intervento di Matilde Tortora, saggista, scrittrice e storica del cinema, autrice della prefazione al libro, è stata conclusa da Ciccio De Rose che ha ricordato la figura dell’attore e poeta Totonno Chiappetta, scomparso il 16 dicembre scorso. A Chiappetta De Rose, come Totonno strenuo difensore del dialetto e del cosiddetto parlar materno, ha dedicato  un breve discorso ed una poesia, molto apprezzati dal numerosissimo pubblico accorso al “Rendano”. “Eri un cultore del parlar materno che racchiude in sé le nostre radici e i colori del nostro dialetto. Grazie per l’arricchimento che ci hai regalato. Faremo in modo che non si disperda e lo trasmetteremo alle nuove generazioni”.

Al Mam serata dedicata a Francesco Leonetti con la mostra “Tornare@Itaca”.

COSENZA – Sabato 7 febbraio alle ore 17 un nuovo appuntamento nell’ambito della mostra Tornare@Itaca al Museo delle Arti e dei Mestieri della Provincia con una serata dedicata a Francesco Leonetti. Al centro della serata la proiezione del film di Marina Spada “Francesco Leonetti, lo scrittore a sette coed”. A seguire Silvana Palazzo legge sue poesie su e di Leonetti. Interventi musicali di Amedeo Furfaro. Introduce il tutto Mimma Pasqua.

Il film di Marina Spada, Francesco Leonetti, lo scrittore a sette code, attraversa alcuni momenti decisivi della letteratura, delle arti, del cinema nella seconda metà del Novecento, con molti frammenti scelti di film, dove Leonetti è attore di Pasolini e regista su Pomodoro, e anche eventi della nuova sinistra dal ’68 al ’79, in cui è stato uno dei protagonisti. Marina Spada lo ha messo nel panorama di Milano e ha inserito qua e là spiegazioni e ironie come i “dialoghetti sulle grandi idee” recitati da Carla Chiarelli e Fabrizio Parenti.

Francesco Leonetti attraversa le maggiori esperienze letterarie del Novecento come poeta, narratore e saggista critico. Amico personale di Pier Paolo Pasolini e Roberto Roversi con loro partecipa come redattore alla fondazione della rivista “Officina”, nel 1955. Negli anni Sessanta partecipa alla stesura de “Il Menabò” ed è segretario del gruppo italiano (Vittorini, Moravia, Pasolini, Calvino) per il “Gulliver”. Aderisce al movimento della Neoavanguardia alla continua ricerca di nuove sperimentazioni formali e negli anni Ottanta entra nella redazione della rivista “Alfabeta”. E’ noto  il suo sodalizio con Arnaldo Pomodoro. E’ stato anche attore nei film di Pasolini e della Cavani. Ha pubblicato libri di poesia: La cantica (1959), In uno scacco (1979), Versi estremi (2009). Tra le opere di narrativa e saggistica: Fumo, fuoco e dispetto (1956), Conoscenza per errore (1961), L’incompleto (1964), Tappeto volante (1967), Irati e sereni (1974), Campo di battaglia (1981).

Convegno “L’ambiente parla alla salute” e premiazione del concorso artistico-letterario “L’ambiente parla…io lo ascolto”

COSENZA – Venerdì 6 febbraio, infatti, l’Auditorium della scuola Itcg “Pitagora-Calvosa” ospiterà il convegno “L’ambiente parla alla salute” con inizio alle ore 15.30. Porteranno i loro saluti il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza, Luciano Greco, e la dirigente scolastica dell’Itcg “Pitagora-Calvosa”, Franca Eugenia Guarnieri. Alla platea di studenti e di convenuti offriranno le loro relazioni Ferdinando Laghi, vice presidente nazionale di Medici per l’Ambiente Isde – Italia che tratterà il tema “Ambiente è salute?” e Mattia Maria Sturniolo, dirigente Medico dell’Unità Operativa Educazione alla Salute dell’Asp di Cosenza che approfondirà le dinamiche di “Educare alla responsabilità ambientale ed al benessere umano ed animale”.

Durante il convegno saranno consegnati i premi ai vincitori del III Concorso artistico – letterario “L’ambiente parla…io lo ascolto” promosso dall’istituto cittadino. Un’occasione offerta per promuovere l’educazione ambientale stimolando la fantasia di tanti giovanissimi che da ottobre – quando il concorso è stato lanciato nelle scuole medie della città – hanno prodotto contributi artistici e letterari che una apposita commissione ha valutato assegnando i premi che verranno consegnati nella cerimonia di chiusura dell’esperienza formativa.

Presentazione del libro “Pensavo di vivere cent’anni”

RENDE – Pensavo di vivere cent’anni;  il  nuovo romanzo della scrittrice rendese Anna Laura Cittadino, edito da Pubblisfera, riapre il dibattito sulla liceità del suicidio assistito. Verrà presentato domenica 8 febbraio ,nella Sala Minerva dell’Hotel San Francesco a Rende CS, alle ore 17.30. Questo romanzo che  affascina non solo per la sua brillante impostazione nel continuo avvicendarsi di lirismo ma anche e, soprattutto, per la genuinità dell’ispirazione che ha saputo infondere una forza e una capacità interpretativa eccezionali a un argomento controverso di centrata attualità: il suicidio assistito. La semantica della dignità umana attraverso un tema scottante della nostra bioetica colloca il romanzo nel genere etico-sociale e non solo. Infatti, intorno a tale tematica prevale lo stile romantico, caratteristico dell’autrice mentre lo svolgimento della narrazione realizzato tramite monologhi interiori, trasfonde nella trama l’immediatezza di pensieri intimi, sentimenti, palpiti e traumi dell’anima che via via si aprono in un fitto tessuto di relazioni interpersonali, ove spiccano innumerevoli spunti di carattere profondamente psicologico. Un ritorno all’amore e uno sguardo all’infinito nelle immagini dell’ultimo orizzonte percorrono l’architettura di quest’opera, dove il mondo esterno sembra essere ricreato sulla pagina dalla squisita sensibilità dei suoi protagonisti, fino ad assumere i colori stessi dell’espressione iconica del valore di segni, di simboli quasi magici, che soltanto nella decisione del proprio destino, si rivelano. Il volto della malattia contrapposto al volto dell’amore, quale salvezza non del corpo bensì dell’anima, si concretizza attraverso due io narranti in prima persona… Alla presentazione prenderanno parte, oltre all’autrice Anna Laura Cittadino, la giornalista della Gazzetta del Sud Chiara Buffone, la dott.ssa Filomena Martire, e  il pittore Luigi Caputo che ha realizzato il dipinto per la veste di copertina.  Le conversazioni saranno intervallate dalla lettura di passi del romanzo a cura di Livia Caputo e Ciccio De Rosa e dalla musiche eseguite dalla cantante Pamela Naccarato.

A Cosenza “Una famiglia quasi perfetta” con Carlo Buccirosso

COSENZA – Continua la stagione “Rendano in prosa”, dopo i sold out dei due primi appuntamenti ancora tanta comicità e, questa volta dal sapore partenopeo. Martedì 3 febbraio, alle ore 20.30,  sarà la volta  della commedia “Una famiglia quasi perfetta, scritta diretta e interpretata da Carlo Buccirosso.

“Una famiglia quasi perfetta” E’ un affresco impietoso della nostra società, commedia dai toni chiaroscuri è ambientata in una tranquilla villetta residenziale, in un cui vive una pacifica famigliola. “Lui è un affermato psicologo, lei un’insoddisfatta casalinga – spiega nelle sue note di regia Buccirosso – sembrano vivere in apparente armonia assieme al loro figlioletto, adottato sin dall’età di sei anni, e che ora appare come il loro principale punto di riferimento. Tutto ciò fin quando un inaspettato evento arriverà a turbare la pace della loro esistenza. Il padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, piomba nel tepore delle mura della casa a recriminare la paternità di suo figlio. Il disordine legislativo, la mancanza di una quotidiana tutela del cittadino, porteranno gli eventi sul precipizio di una normale tragedia quotidiana, cui la nostra spietata battaglia esistenziale ci ha ormai tristemente abituato”. Buccirosso è uno dei più straordinari caratteristi della tradizione napoletana e questa volta riesce a mettere in equilibrio la drammaticità di una trama, che affronta uno dei tempi più scottanti della nostra società come quello dell’adozione, con quell’ironia, quella farsa sottile e penetrante che rende tutto più umano e magari scontato ciò che non lo è. Al centro della storia un originale personaggio, il Signor Salvatore Troianiello, interpretato da Carlo Buccirosso, che dopo aver scontato una pena di 24 anni per l’uccisione della moglie a causa di un tradimento coniugale, si prefigge l’ obiettivo di riprendersi la custodia di suo figlio, dato in adozione ad una famiglia dopo il tragico evento. Su questo terreno si inizia a disputare una gara veemente: le pretese del protagonista e del nuovo nucleo familiare adottivo che generano due “fazioni” costrette a confrontarsi con interrogativi complicati e dai quali è difficile uscirne.

Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza.

Cibo che ritorna cibo, il nuovo progetto Compostiamo

ROSSANO – Differenziare e riciclare la frazione organica riducendo i rifiuti e producendo concime biologico, questa è la sintesi dell’attività fortemente innovativa che parte dalla Casa di Reclusione di Rossano: “Cibo che ritorna Cibo”.
Nella Casa Circondariale di contrada Ciminata Greco, è stato installato un Compostatore, primo del genere in Calabria e tra i primi del Meridione d’Italia.
Si tratta di un macchinario elettromeccanico per il compostaggio di materia organica proveniente dalle cucine della struttura.  Il Compostatore si presenta come un cilindro nel quale avviene, in modo naturale, un processo aerobico di compostaggio senza formazione né di percolato né di metano; scarti di cibo che producono un “concime” (ammendante compostato misto) biologico da utilizzare nella serra presente nel carcere.
In questi giorni nella  Casa  Circondariale è partita l’attività di formazione rivolta a 20 Ospiti, che hanno accolto con interesse ed entusiasmo l’iniziativa, condividendo, con forte motivazione, la necessità della raccolta differenziata e di buone pratiche per la riduzione dei rifiuti. Attraverso un ciclo di incontri con i referenti dei Partners del Progetto Compostiamo, gli Ospiti della Casa di Reclusione acquisiscono le conoscenze necessarie per l’utilizzo del Compostatore.

Tutto nasce con l’adesione della Casa di  Reclusione di  Rossano diretta dal dott. Giuseppe Carrà al progetto “Compos-tiamo” realizzato dalla Società Cooperativa Eco Natura di Rossano, partner capofila, con il Comune di Rossano, l’Associazione Insieme, l’Associazione Ricicl’Art, l’Azienda Ecoross srl,  con il sostegno della Fondazione con il Sud.
Un progetto che coniuga campagne di info/formazione volte alla conoscenza e alla sensibilizzazione sul tema dei “rifiuti” e sulla necessità irrimandabile di differenziare e riciclare i rifiuti stessi, in particolare la frazione umida-organica. I partner impegnati nel progetto “Compostiamo” hanno una vasta esperienza e una concreta storia di lavoro, finalizzate ad avviare un processo culturale e d’azione capace di favorire la realizzazione di  un cambio di stili di vita e di consumo. Target principale di tale azione i “Cittadini di domani” e le loro Famiglie.
Tutta la complessa serie di azioni previste da “Compostiamo”  parte volutamente dalla Casa di Reclusione  per due motivi principali: l’Istituto svolge da anni azioni educative necessarie alla rieducazione e al recupero degli “Ospiti”, anche attraverso la partecipazione e la realizzazione di  progetti ad alta valenza socio culturale; inoltre quanti sono spesso etichettati come “rifiuti della società” saranno gli artefici primi di un’operazione rivolta a tutti i Cittadini del comprensorio: quasi una metafora, certamente un segnale forte della capacità educativa del personale tutto, impegnato nell’Istituto penitenziario, oltre che un ulteriore segnale delle associazioni partner che già hanno collaborato e collaborano con la Casa di Circondariale di Rossano.

Grande successo per l’evento “Note di libertà”

CROSIA (CS) – E’ stato un vero e proprio successo l’evento “Note di libertà”, realizzato nella Casa circondariale di Rossano. Un susseguirsi di emozioni. Rappresentazioni teatrali, scenette, brani musicali e una serie di riflessioni. Protagonisti della manifestazione, realizzata nell’ambito di un progetto portato avanti dall’Istituto musicale “Donizetti” di Mirto Crosia, sono stati  i detenuti del circuito Alta sicurezza del carcere rossanese. Sono stati lanciati input forti. Il bisogno di un comportamento più consono da parte degli uomini. <<Perdonare ed essere più altruisti. Imparare a essere più buoni per 365 giorni l’anno. La porta del Signore è sempre aperta. Siamo ancora in tempo per affidarci a Lui>>. I detenuti, attraverso le loro esibizioni, hanno raccontato il Santo Natale, la commemorazione dei defunti, la vita quotidiana, la Shoah.
Tanta l’emotività proveniente dalla folta e interessata platea del teatro situato all’interno del penitenziario. Non sono mancate le sorprese: Giuseppe Greco, direttore del “Donizetti”, che ha avuto il compito di presentare la manifestazione, dopo la lettura di un missiva da parte di un papà detenuto al proprio figlio, ha cantato, in maniera magistrale, il noto pezzo di Mario Merola “Cent’anni”.

In occasione della manifestazione sono giunti nella struttura carceraria numerosi alunni e docenti di varie scuole della città bizantina, giornalisti, sociologi, rappresentanti di associazioni, amministratori comunali. Un commento unanime: una manifestazione benfatta. Curata sotto ogni punto di vista. I detenuti, grazie al suddetto progetto, vengono preparati durante l’anno, attraverso lezioni settimanali, di circa due ore, dedicate allo studio della teoria musicale e alla pratica di uno strumento. Un impegno costante da parte del direttore artistico del “Donizetti”, Giuseppe Greco, del M° Giuseppe Fusaro (pianoforte), del M° Salvatore Mazzei, (teoria e solfeggio), e della prof.ssa Letizia Guagliardi (docente di inglese presso l’Itis di Rossano) con il supporto della dott.ssa Angela Greco (educatrice). La buona riuscita della manifestazione, arricchita dalla voce soave della giovane cantante Valentina, è dovuta alla collaborazione concreta da parte di tutti. Ognuno ha dato del suo.
Giuseppe Greco ha messo in risalto che il lavoro egregio della Polizia penitenziaria consente che progetti di questa natura possano servire per una reale rieducazione. Lo stesso Greco ha evidenziato che il direttore del penitenziario, Giuseppe Carrà si impegna affinché tutti i detenuti possano partecipare a questi lavori. Ha spiegato che è stato realizzato un marchio: “Manufatti in carcere”, con la produzione, fra l’altro, di clarinetti in ceramica. Dunque, la possibilità di fare cultura, anche in una casa di detenzione. Proprio questo carcere di Rossano, anche quest’anno, sarà fra le eccellenze della Calabria a Casa Sanremo.
Il direttore della Casa circondariale, Giuseppe Carrà, ha considerato eccellente il lavoro realizzato. Ha spiegato che la manifestazione è stata preparata in 10-15 giorni (2 ore al giorno). Persone che devono scontare pene lunghe, ma che hanno lanciato messaggi forti e positivi.  Il dottore Carrà, poi, ha fatto un parallelismo fra la Shoah avvenuta 70 anni addietro e i fenomeni aberranti di oggi: quella che viviamo è una “Shoah quotidiana”.
Don Pino Straface, ha portato il saluto dell’Arcivescovo di Rossano, Mons. Satriano, impegnato fuori regione: <<Possediamo un tesoro>>, ha detto il sacerdote, <<si tratta della Parola di Dio. Un Padre che ha sempre le braccia aperte per accogliere i propri figli>>.
La professoressa Letizia Gagliardi, ha messo in risalto l’azione sinergica che si è creata con il personale interno del penitenziario. Ha spiegato che la scenografia è stata realizzata con il materiale consentito ai detenuti. Prevalentemente cartoni e carta da imballaggio. Tutto, ha detto, in un ambiente sereno.
L’assessore alla Cultura del Comune di Rossano, Stella Pizzuti, ha fatto notare l’entusiasmo e la bravura di chi si è esibito. <<Ogni volta nel carcere di Rossano, ha commentato, mi arricchisco  e porto con me dei ricordi impregnati di amore, entusiasmo e bravura>>. Ha sottolineato, inoltre, l’impegno dell’Amministrazione comunale nel sostenere lo studio universitario di alcuni detenuti.

A Cosenza rivive l’epos del sacro fuoco di Olympia

RENDE/COSENZA – Cosenza capitale olimpica per due settimane. La città dei bruzi infatti ospiterà fino al 12 Febbraio 2015 la mostra itinerante “Il cammino del fuoco olimpico” che vede l’esposizione di tutte le torce delle olimpiadi moderne (da Berlino ’36 a Sochi 2014). La mostra, pensata in occasione del decennale dell’inaugurazione della sede CONI di Cosenza, nasce dall’intesa fra il consigliere nazionale e delegato provinciale CONI Giuseppe Abate e il presidente del comitato olimpico nazionale Giovanni Malago’.

L’inaugurazione della mostra era inserita all’interno di un fitto programma di appuntamenti che si sono svolti nella giornata di ieri, giovedì 29 Gennaio,  fra Cosenza e Rende.

Il tutto ha preso il via nei locali dell’Aula Magna dell’Università della Calabria con la partecipata manifestazione “Tremenda voglia di vivere attraverso lo sport”. Dopo i saluti del rettore dell’Unica, il prof. G.M. Crisci, davanti ad una nutrita presenza di studenti universitari e liceali, di giovani atleti del Cosenza calcio (accompagnati dal presidente E. Guarascio), dalla squadra femminile di pallanuoto locale e di moltissimi altri sportive di diverse discipline, ha aperto i lavori Don Antonio Mazzi, il celebre fondatore dei centri sociali di recupero giovanile “Exodus”. proprio ai giovani sportivi e studenti don Mazzi ha rivolto il suo accorato pensiero: “Sappiate che a volte per andare avanti, piuttosto che andare indietro, è opportuno fermarsi”. Poi l’applauditissimo appello finale:”Siano i giovani portatori di speranza, niente è impossibilè a un giovane”. Da Giovanni Malago’, l’uomo del rinnovamento del massimo organismo sportivo italiano, è arrivata invece un’attenta analisi sui benefici dello sport per i giovani e meno giovani. Malago’ si è quindi augurato “una proliferazione dei CUSI in tutti gli atenei italiani“, premettendo giustamente la necessità di un “investimento sulle infrastrutture sportive“.  Il presidente del CONI, assoluto protagonista della giornata, ha poi fatto riferimento ad una Cosenza “città fiera e appassionata” e alla candidatura di Roma per le olimpiadi del 2024:”Il punto di forza e il punto della candidatura italiana è lo stesso:l’Italia” ma non mancherà la speranza perché “la speranza è quella che più di tutto fa smuovere le coscienze nello sport”. Malago’ ha quindi premiato, insieme al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto,  i giovani atleti e le migliori realtà sportivè calabresi che si sono distinte per meriti sportivi.

Dall’incontro in Unical – nel quale sono intervenuti anche Giovanni Mazzi, presidente dei centri Exodus, il rettore dell’ università “La Sapienza” di Roma, il prof. Gaudio, e altre cariche istituzionali universitarie e sportive locali – il testimone e poi passato al Campo Scuola CONI, dove è stato inaugurato il GTMS (Gabinetto tecnico medico sportivo), istituito dal Coni e dal Comune di Cosenza. Nel pomeriggio tappa al Palazzo della Provincia per l’inaugurazione della mostra è conclusione, dopo la suggestiva accensione del tripode, presso il Coni Point per il taglio del nastro e inaugurazione della mostra sulle torce, quali “simbolo dei giochi, testimone da tramandare di generazione in generazione,  emblema di quel senso di appartenenza che sa essere più forte della transitorieta‘”. Parole di Giovanni Malago’.

GIOVANNI MALAGO’ SOLO AD 8@30 – A margine dell’evento, e volendo tracciare un ponte, condivisibile o meno, fra le olimpiadi e la giornata della memoria da poco trascorsa, abbiamo chiesto al presidente Malago’:

D. Presidente se lei fosse stato a capo del CIO due anni fa, all’epoca delle olimpiadi di Londra del 2012, avrebbe onorato pubblicamente la memoria degli atleti israeliani uccisi a Monaco nel ’72?

R. Quando si tratta di questo argomento in riferimento al comportameno del CIO la questione è sempre molto delicata. Devo dire che rispetto la decisione di Roggero di tre anni fa di non concedere commemorazione pubblica alle vittime, ma sono sicuro che anche in questo senso inciderà l’opera di rinnovamento dell’establishment del CIO sotto la nuova presidenza di Thomas Bach.

Andreina Morrone

Francesco La Luna

Ph: Bruna Cristiano, Maria Celeste Cupo

La tipografia rossanese Grafosud invasa dalle note di musica classica

Rossano (Cs) –

Sabato 31 gennaio, alle 19:15, presso la storica tipografia Grafosud, si terrà un concerto in cui si esibirà il Maestro Giuseppe De Palma, sulle note dei grandi maestri classici J.S. Bach, O. Schmidt, J. Tiensuu, G. Rossini con un concerto per “Fisarmonica”. La rassegna è giunta alla decima edizione. A dirigerla è diretta il Maestro Pino Campana, con la partnership della Pro Loco Rossano “La Bizantina”, del periodico “La Voce”, di Gulliver Librerie di Granata Group e dell’azienda Gallo. Mediapartner  TELE A 57  la tv della Sibaritide canale 74 del Dgt.

Il concerto è gratuito. La cittadinanza è invitata a partecipare.