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L’Arcadinoè presenta lo spettacolo “Sotto una buona stella”

COSENZA – L’Arcadinoè  è lieta di presentare Sabato 17 Maggio alle ore 19,00, presso il Cine Teatro Italia di Cosenza, lo Spettacolo “Sotto una Buona Stella” liberamente tratto dal libro “ Il Piccolo Principe” di Saint-Exupery.

La rappresentazione,  frutto del percorso socio-riabilitativo, è un invito a condividere e a supportare i progressi che quotidianamente i ragazzi diversamente abili conseguono.

Le varie iniziative della Regione Calabria alla fiera del libro di Torino

La domenica allo stand della Regione Calabria al Salone del Libro di Torino – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – è stata scandita dalla presentazione di una serie di opere letterarie: dalla saggistica, alla narrativa, ai romanzi storici.

Nell’ambito delle attività promosse dal Premio per la cultura mediterranea”, la Fondazione Carical ha curato l’incontro su “Cesare Pavese e la Calabria- racce sommerse tra le suggestioni del mito”. Dopo il saluto della presidente della Fondazione Mario Bozzo, sono intervenuti Mariarosa Masoero, direttrice del Centro di Studi “Guido Gozzano-Cesare Pavese” dell’Università di Torino, il professor Dell’Unical, Vito Teti,  Franco Vaccaneo, presidente comitato scientifico Fondazione Cesare Pavese e la ricercatrice e saggista Monica Lanzillotta. Durante la presentazione è stato messo, tra l’altro, in evidenza come lo scrittore si sentisse inadeguato a scrivere cose calabresi, perché non riflettevano nulla di suo, ma che tuttavia la Calabria è una presenza sommersa, che ha lasciato tracce indelebili sull’uomo Pavese ed ha influenzato notevolmente anche la sua scrittura.

Sud pittoresco,  vita da briganti, la melanconia da catastrofe, i meridionali oziosi e quelli contro l’ozio, la ‘ndrangheta a Polsi e al Nord, i luoghi e le ambivalenze, l’immagine dei buoni meridionali. Questi i temi oggetto del libro di Vito Teti “Maledetto Sud, edito da Einaudi, rappresentate dalle letture di Alberto Micelotta. Antonella Tarpino responsabile saggistica Einaudi ha parlato di “un libro particolare: insieme luminoso e turbolento, di racconto e di riflessione: un libro in cui l’autore raccoglie molti dubbi, attraverso la ricostruzione di un percorso che ha dato forma ad una sorta di spaesamento. Ma è un libro molto felice”.

La professoressa Caterina Scolieri ha descritto l’opera “come un racconto filosofico. Un’opera inquieta e mobile come le figure che si muovono dentro le pagine in cui l’autore ci restituisce anche un’immagine delle donne del Sud, della bellezza delle donne meridionali”.

“Un libro risorgimentale – lo ha definito Vito Teti – che va verso una storia che unisce che non divide, con l’idea  di contrastare i luoghi comuni. È un testo pieno di dubbi di domande:  che fare, chi siamo. Una sorta di autobiografia sentimentale dei luoghi, un grido di dolore per le condizione in cui versa il Sud, in cui viene lasciato. Ma – ha evidenziato ancora l’autore – non dobbiamo restare ancorati al passato, dobbiamo guardare avanti, con un nuovo modo di avere riguardo, cura, attenzione e amore per i luoghi”.

Il saggio sulla vita di Carlo III di Giuseppe Caridi, Salerno editrice, è stato esposto da Domenico Romano Carratelli, Antonio De Francesco e Giuseppe Ricuperati.

“Il saggio – ha spiegato l’autore – segue le vicende biografiche del sovrano borbonico inserite nella realtà politica, socio-economica ed ecclesiastica del Mezzogiorno d’Italia e della Spagna del secolo XVIII. Obiettivamente posso dire che l’azione di Carlo III presenta un bilancio complessivamente positivo per cui viene giustamente considerato il migliore sovrano della dinastia borbonica ispanica”. “

Assai interessante e divertente”  lo ha trovato Carratelli, il quale ha messo in evidenza che “il libro contiene anche molto gossip moderno, vissuto con le star e le modalità dell’epoca. Inoltre, è un testo molto attuale se si pensa che anche Carlo aveva tentato la sua modernizzazione dello Stato eliminando la burocrazia e non ci è riuscito”. Giuseppe Recuperati, dopo aver ripercorso la vita professionale dell’autore, ha espresso compiacimento per il libro affermando che “la biografia politica sul piano storiografico non è un compito facile”. Mentre un “testo di grande fascino che compie un’operazione di tenere insieme due stagioni completamente differenti” lo ha definito Antonino De Francesco.

“E’ necessario prendere consapevolezza dei propri automatismi per vedere la nostra realtà, soggettiva e personale, trasformata in meglio. E’ il messaggio che Alberto Lori – esperto in comunicazione con tanti anni di professione maturati in Rai nell’ambito del Giornale radio e del Telegiornale – ha lanciato attraverso il suo ultimo libro “Psicoquantum. Riconoscere la propria essenza per plasmare il proprio destino”, edito dalla casa editrice catanzarese La Rondine edizioni. Con “Psicoquantum” Lori ha affermato anche l’importanza di adoperare in maniera virtuosa gli strumenti mentali intervenendo sulle nostre percezioni per renderci liberi da ogni automatismo e creare il destino che più desideriamo, con particolare riferimento alla malattia e alla possibile guarigione”.

Nella varietà delle iniziative del padiglione Calabria si segnala anche la lectio magistralis, “Letteratura calabrese come letteratura universale” di Vittorio Sgarbi, la  presentazione cantata e suonata del libro di Peppe Voltarelli “Il caciocavallo di bronzo”, l’anteprima del libro di “Ricette sognate”: una raccolta di cibi disegnati dai bambini dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, la presentazione del premio “Tropea Festival leggere&scrivere”, la presentazione del progetto “Bisignano un borgo che vive” a cui è stato dedicato anche uno spazio nello stand della Regione.

Danza, dopo New York è in arrivo la quarta edizione italiana di ADJ

È terminato l’AJD Italy – New York. Quest’anno sono stati dati due premi a due artisti di altissimo valore: il premio “AJD Italy- New York Coreografo Emergente” è stato vinto da Mana Kawamura, un’eccellente artista giapponese, mentre il premio “AJD Italy-New York Migliore Danzatrice” è andato a Mai Yamanaka. Inoltre durante il festival newyorkese sono stati selezionati diversi coreografi che hanno potuto partecipare ad importanti show, tra cui il festival coreografico diretto dallo Staten Island Company e il concorso Emerging Choreographer della nota compagnia americana Mare Nostrum Elements.

Con questi eventi l’AJD si dimostra un evento che vuole realizzare i sogni non solo di giovani italiani, ma anche di danzatori che vivono in America. Il direttore artistico di Alto Jonio Dance, Antonio Pio Fini, si è detto soddisfatto della tappa americana del festival, che quest’anno ha raggiunto qualitativamente livelli assai elevati. Inoltre il direttore Fini ha dato una notizia importante per l’evento italiano che si terrà a Villapiana, in Calabria: quest’anno l’Alto Jonio Dance nel mese di luglio (Festival 19-20 luglio; Summer School 8- 18 luglio) ospiterà Virginie Mecene, la direttrice della Martha Graham Dance School of Contemporary Dance e direttrice artistica della Graham II, che per la prima volta in assoluto visita la Calabria. Durante la serata di gala dell’AJD Miss Virginie Mecene riceverà il Premio “AJD Carriera” . Un’ importante presenza per la quarta edizione del festival calabrese, ma anche per i giovani partecipanti al concorso e alla Summer School che potranno farsi notare dall’illustre direttrice Mecene e realizzare così il loro sogno americano: danzare per la Martha Graham, la più importante scuola di danza contemporanea a livello internazionale.

Infine, il direttore esecutivo del festival, Gianluca Blandi afferma che “l’AJD è pronto a ripartire con grande carica ed entusiasmo e invita i giovani danzatori interessati a cogliere al volo quest’opportunità che cambierà loro la vita e ad iscriversi prima della scadenza dei termini”. Tra i premi di quest’anno una grande novità: l’opportunità di poter vincere un corso intensivo per sei settimane per la Paul Taylor Dance Company, il cui capostipite è considerato il miglior coreografo del ventesimo secolo. L’Alto Jonio Dance è l’unico festival in Europa che offre la possibilità di vincere questa straordinaria borsa di studio. Altra novità di questa quarta edizione è la collaborazione con l’associazione Marco Baleno, la quale ha donato 1000 euro per sostenere i vincitori dell’AJD. Nuovamente e con sempre più vigore l’AJD ha dato prova di essere un ponte tra il mondo coreutico italiano e quello internazionale.

Grande successo per Enrico Granafei al “Rendano” e Occhiuto annuncia intitolazione Casa delle Culture a Vincenzo Ziccarelli

 Se, come sostiene Wynton Marsalis, il jazz può cambiarti la vita, per Enrico Granafei, chitarrista ed armonicista cosentino, tra i migliori virtuosi in circolazione, l’incontro col jazz, oltre ad essere stata una vera folgorazione, ha veramente impresso una svolta alla sua esistenza. Fino al punto da indurlo, 30 anni fa, a trasferirsi, armi e bagagli, negli Stati Uniti e, dopo essere entrato in contatto con alcuni musicisti della Grande Mela, a rilevare il “Trumpets Jazz Club” di Monclair, nel New Jersey, divenuto uno dei templi della musica afroamericana, autentico crocevia di artisti, tra i più rinomati della scena internazionale. Ma come accade a chi emigra in terre lontane, il distacco dalla terra d’origine procura struggimenti tali da favorire ogni tanto quei ritorni a casa che hanno tanto il sapore della nostalgia e che sono la conferma di come non sia possibile recidere il cordone ombelicale con i propri affetti.
Se poi, a tutto questo si aggiunge il tributo offerto dalla tua città per onorare una carriera musicale costellata di soddisfazioni, la motivazione per salire sul primo volo per l’Italia diventa ancora più forte.
E così ieri sera Enrico Granafei è tornato ad esibirsi nella sua città, in quel teatro, il “Rendano” nel quale non aveva mai suonato prima d’ora, ma che, curiosamente, lo aveva tenuto a battesimo, molti anni fa, come attore, in una piccola parte, guarda caso quella di un suonatore di chitarra, nella commedia “Cristina ‘a spedesa”, del drammaturgo cosentino Vincenzo Ziccarelli, recentemente scomparso.
Il concerto di Enrico Granafei è stato preceduto dalla proiezione del documentario del video editor cosentino Gianluca Bozzo che racconta, in un puntuale e tecnicamente ineccepibile reportage, il viaggio in America che lo ha portato fino al “Trumpets Jazz Club” di Enrico Granafei ed a contatto con quel fior fiore di musicisti che vi si esibiscono: da Billy Hart a Wallace Rooney, da Rob Paparozzi a Vic Juris, ad Hernan Romero, senza trascurare la colonia di musicisti italiani a Monclair, alcuni stanziali, altri in un continuo andirivieni dall’Italia, come Laura Campisi, Cinzia Spata, Patrizia Scascitelli e Marco Panascia.
Il documentario di Bozzo è anche il pretesto, sia per mettere a fuoco, in una sorta di confessione confidenziale, la figura di Enrico Granafei, sia il segreto del jazz e della musica afroamericana e quali alchimie il jazz è capace di creare. Il tutto contrappuntato da una colonna sonora, in parte live, in parte selezionata ad hoc, che potrebbe ben figurare nella play list jazz da portarsi nell’aldilà.
La serata-tributo al “Rendano”, brillantemente condotta da Iole Perito, portavoce del Sindaco Occhiuto e amica personale di Enrico Granafei, è poi proseguita con un momento commemorativo, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale e dal primo cittadino, nel corso del quale sono state consegnate due targhe della città di Cosenza alla memoria di due eccellenze della cultura calabrese e cosentina, recentemente scomparse: lo scrittore e drammaturgo Vincenzo Ziccarelli e il maestro liutaio Vincenzo De Bonis, fondatore di una delle più importanti scuole di liuteria del Meridione d’Italia.
Le targhe sono state consegnate personalmente ai familiari di Vincenzo Ziccarelli, i figli Domenico e Davide, e al fratello di Vincenzo De Bonis, Costantino.
Le ragioni che hanno legato le due premiazioni commemorative al concerto di Enrico Granafei sono presto spiegate: perché Granafei ha avuto la fortuna di incrociare nella sua attività artistica, sia Vincenzo Ziccarelli che Vincenzo De Bonis. Non è un caso se durante le sue esibizioni il chitarrista jazz utilizza, a turno, uno dei quattro strumenti realizzati da Vincenzo De Bonis, compresa la chitarra battente con cui ha aperto il concerto di ieri sera al “Rendano”.
Importante l’annuncio fatto dal Sindaco Mario Occhiuto, poco prima che si abbassassero le luci per dare inizio all’esibizione di Granafei.
“La Casa delle Culture sarà intitolata, a breve,  a Vincenzo Ziccarelli e nella prossima stagione di prosa del “Rendano” sarà inserito un suo testo , “Francesco e il Re”, che evoca la figura di San Francesco di Paola”. Si tratta del dramma storico che racconta l’incontro tra Francesco di Paola e Luigi XI di Francia (memorabile la prima versione teatrale con Nando Gazzolo e Salvatore Puntillo, seguita dalla ripresa, a distanza di anni, interpretata da Ugo Pagliai, Paola Gassman e Philippe Leroy).
Poi, spazio alla musica. Il concerto riannoda i fili del percorso musicale di Enrico Granafei, quasi con precisione filologica, cominciando da un trittico di pezzi di musica classica, nei quali alla chitarra battente di Enrico Granafei si affianca, al pianoforte, il maestro Giuseppe Maiorca. Appena il tempo di rifiatare e, riposti nuovamente  in soffitta i trascorsi classici di Granafei, ecco irrompere il jazz, così come attendevano gli appassionati. Il cui prologo è un amarcord di bossa jazz con l’amico dei tempi andati, il chitarrista cosentino Roberto Scornaienchi. Il duo di chitarre ripropone una delicatissima “Manhã De Carnaval”, meglio conosciuta come la “Canzone di Orfeo”. Poi entra in scena il trio del pianista castrovillarese Danilo Blaiotta, con Fabrizio La Fauci alla batteria e Silvio Ariotta al contrabbasso. E’ la prima volta che suonano insieme a Granafei, ma sembra che nella vita non abbiano fatto che questo. L’interplay tra i quattro funziona a meraviglia ed il prodotto di questo autentico miracolo di cui solo il jazz e l’improvvisazione possono essere artefici sono una perla dietro l’altra: alcuni degli standard inseriti nell’ultimo disco di Granafei, “Alone (and) togheter”, in vetta alle classifiche americane dei dischi jazz per lungo tempo, ed altri evergreen che hanno fatto la storia del jazz: da “Autumn Leaves”, eseguita da Granafei suonando contemporaneamente armonica cromatica e chitarra, a “Body and soul”, a “You don’t know wath love is”, a “I Love You” di Cole Porter. Il tutto con il mentore di Granafei , l’armonicista Toots Thielemans, alla cui scuola Enrico si è abbeverato, che aleggia sul “Rendano”. Sorprendenti le similitudini nello stile che Granafei, raggiunta la maturità, ha ancor di più affinato.

Moda Movie: vetrina del talento

COSENZA – Una vetrina destinata alla promozione di giovani talenti ma anche un’occasione imperdibile di visibilità e di carriera. Moda Movie, ormai giunta alla sua diciottesima edizione, si configura come questo e molto di più. Da sempre vicino ai creativi, il progetto ideato dall’associazione Creazione e Immmagine, è riuscito a supportare nel corso degli anni il talento dei propri partecipanti, aiutandoli a conquistare un proprio spazio all’interno del fashion system.
Sono tanti, infatti, i creativi che operano nel settore moda e che portano fra le pagine della propria carriera, e della propria esperienza, il festival Moda Movie. Basti pensare ad uno degli ultimi protagonisti della scena della moda nazionale Marco Taranto, vincitore della prima edizione italiana del talent show Project Runway nonché primo classificato Moda Movie nel 2009. Formatosi presso l’accademia cosentina New Style dopo il festival dei talenti ha occupato il ruolo di desginer all’interno della maison Gattinoni per poi divenire successivamente assistente-docente nella scuola di moda Koefia. Notevole è anche la carriera dello stilista Sante Bozzo, vincitore Moda Movie 2010  e vincitore del My Own Show nel 2012 come miglior collezione donna. Ad oggi, dopo due diversi stage che lo hanno visto collaborare con i brand Valentino e Dsquared2 e dopo aver occupato il ruolo di womenswear per Etro, attualmente è fashion designer per Alessandro dell’Acqua firma del brand N.21. Il talento firmato Moda Movie però non si ferma qui. Ad arricchire il festival nella sua mission è anche lo stilista Silvio Betterelli, primo classificato Moda Movie nel 2003, secondo classificato al concorso Mittelmoda nonché unico italiano presente al Fashion Grand Prix nel 2006 in Giappone. Oggi oltre a lavorare come apprezzato stilista è anche docente al Naba (Nuova Accademia delle Belle Arti). Ed ancora Giovanni Percacciuolo che dopo essersi aggiudicato il primo posto durante la quindicesima edizione di Moda Movie, quest’anno occupa la copertina di Modaé, il fashion book realizzato dall’Accademia della Moda di Napoli. Gli anni passati lo hanno visto collaborare, invece, con Gaetano Navarra a Bologna. Attualmente, ricopre il ruolo di designer presso Elisabetta Franchi.
Inoltre notevole è il contributo dato al territorio da stilisti come Elisa De Bonis, oggi proprietaria di un Atelier di abiti da sposa che porta il suo nome, Vincenza Salvino, stilista e costumista che attualmente mette il proprio talento a servizio della moda e del cinema, ed ancora Elisabetta Mazzuca, ideatrice del brand My Mom’s Clothes. Finaliste del concorso per fashion designer Moda Movie, hanno così deciso di investire il proprio talento nella regione d’appartenenza, continuando però a riscuotere successo a livello nazionale.
Questi sono solo alcuni dei nomi che hanno scritto la storia in divenire firmata dall’associazione Creazione e Immagine. Per conoscere gli stilisti che arricchiranno con il proprio contributo la moda futura, non resta che aspettare l’Evento Moda in scena il 9 giugno a Cosenza.

I libri calabresi al Lingotto di Torino

Tra i libri presentati al Salone internazione del libro di Torino nel padiglione della Regione Calabria, a cura dell’assessorato alla cultura guidato da Mario Caligiuri, anche “Reggio New York andata e ritorno. Diario di un viaggio” scritto dal segretario questore del Consiglio regionale della Calabria Giovanni Nucera, quelli della poetessa Carla Spinella “Dillo a papà” ed “Eva ostinata”, “C’è ancora una stella” di  Serafino Maiolo e “Il bacio del pane” di Carmine Abate.

“L’occasione – ha spiegato Nucera – per scrivere New York andata e ritorno, edizione Iriti, è venuta da una missione istituzionale al Columbus Day del 2011. Ma una volta a New York a contatto con tanti emigrati italiani ho sentito l’esigenza di raccontare non solo un dettagliato resoconto del viaggio di lavoro ma, soprattutto, l’appassionante viaggio dentro l’italianità e la calabresità americane. Nel libro, infatti, ho raccontato la spontaneità, l’affetto, la vicinanza dimostrata negli incontri con molti italiani, tantissimi calabresi, che hanno fatto di tutto per parlarmi e chiedermi notizie della loro terra e che mi hanno aiutato a scoprire la “Merica”, quella degli emigranti con le loro storie, i loro successi, i loro desideri e le loro aspirazioni. Il libro è un riconoscimento dovuto a chi ce l’ha fatta. Ci sono tante Calabrie sparse nel mondo a cui noi dobbiamo dare vicinanza. Questo libro vuole essere uno strumento per fare in modo che i calabresi emigrati non si sentano abbandonati dalla loro terra e dall’istituzione Regione. Un libro per lanciare un messaggio ai giovani, per dire loro che le storie dei nostri nonni rispecchiano quelle dei nuovi migranti che approdano sulle nostre coste. Un libro, insomma, per rilanciare una nuova umanità”.

Carla Spinelli, calabrese di Bova Marina e milanese di adozione, ha rivelato di aver ritrovato le sue radici quando “nel 2011 sono ritornata a Reggio Calabria per presentare un mio libro e mi sono talmente emozionata che ho scritto una poesia ‘ritorno a Reggio” perché questo – ha detto – è stato un vero ritorno. Da allora ho sentito che nella mia terra volevo essere premiata, riconosciuta e nella mia terra voglio riposare dopo la mia morte, con la speranza che la mia gente venga a parlare con me alla mia tomba”.

Di “C’è ancora una Stella”, edito da Rubettino, hanno parlato Gioacchino Criaco, Paolo Pileggi e la figlia dell’autore Tiziana Maiolo che ha tracciato un ricordo del padre giovane “che scriveva – ha dichiarato – su un quaderno sulla poltrona. Mio padre ha scritto tre libri. Nei suoi scritti c’è sempre qualcosa di autobiografico. Il libro che proponiamo oggi tratta di una bella storia d’amore tra due persone che decidono di ritornare in Calabria. Mi dispiace di non aver segnalato la sua presenza, dopo la morte, tra gli scrittori calabresi”

A fine giornata, con uno spettacolo letterario-musicale è stato proposto, “Il bacio del pane”, edizioni Mondadori, con le musiche di Cataldo Perri ed Enzo Naccarato e le letture dell’autore Carmine Abate.

“Questo libro – ha raccontato Abate –  è nato da uno schiaffo. La mamma a  Carfizzi faceva il pane ogni due settimane, quello che restava lo usava per le polpette. Ricordo che mi svegliavo con il profumo del pane che mangiavo fragrante e caldo con la ‘sangera’. Un giorno il pane mi è caduto a terra ed io gli ho dato un calcio. Mia madre mi ha picchiato perché mi disse che il pane va rispettato: ci vuole troppa fatica per farlo. allora ho interiorizzato e tirato fuori molti anni dopo che per ottenere qualcosa di buono si deve faticare molto. Il pane è un bene prezioso. La terra, la bellezza, l’amore tutto questo ha il sapore del pane (Neruda)”.

Teatro Danza in scena con “Delle corrose Carni-Dido et Aeneas”

COSENZA – Domenica 11 Maggio alle ore 18.00 al Teatro ”A.Rendano” di  Cosenza, andrà in scena il dramma in atto unico per Teatro Danza “Delle corrose carni”. Si tratta di uno spettacolo, già presentato in molti teatri italiani dalla compagnia “Teatro dei XXIII-E.M.A Elibats Moving Arts”, a cui è legato un aspetto benefico con una raccolta di fondi a favore dell’UNICEF Calabria. L’opera, “Delle corrose Carni-Dido et Aeneas” di Rosario Amato, è un dramma in atto unico che unisce prosa, opera lirica e teatro danza, ed è basata sul contrasto antropologico e intimistico tra Didone ed Enea. Donna in perenne rivolta contro il mondo maschile, contro leggi scritte da uomini e contro una volontà declinata e subita al maschile, Didone, nel suo incontro con Enea, solca il confine di un femminismo esistenziale e intimistico, dalle tinte moderne ed esistenzialistiche. Un amore corrotto e distrutto che diviene lo scontro tra due mondi, il maschile e il femminile, nudi dinanzi a debolezze e orgogli, fato e volontà, sangue e riscatto.

Le musiche barocche di Henry Purcell, tratte dall’opera omonima e interpretate dal celebre e storico mezzo soprano Tatiana Troyanos, renderanno il clima al limite dell’inverosimile.

La coreografia sarà curata da Filippo Stabile, al quale, insieme a Rosario Amato, sarà affidata anche la regia di uno spettacolo, che potrà avvalersi dell’interpretazione teatrale di Anna Macrì e Giovanni Turco e che è stato realizzato insieme all’Artemis di Monica Casadei, la più importante compagnia di teatro danza italiana.

 

 

Caravaggio in Calabria per celebrare Matti Preti. Caligiuri: evento da ricordare

CATANZARO  – “Caravaggio e’ il più grande pittore di tutti i tempi ma in Calabria non c’e’ mai stato nessun quadro di questo genio universale. L’arrivo di un suo importante dipinto nella patria di Mattia Preti e’ un formidabile evento culturale”. E’ quanto ha affermato l’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri nel comunicare l’esposizione della tela “San Giovanni Battista” presso il Museo Civico di Taverna da fine ottobre 2014. Il dipinto proviene dalla collezione del Museo di Palazzo Corsini di Roma e resterà in mostra in Calabria almeno per un mese. La manifestazione si inserisce nell’ambito delle celebrazioni dei 400 anni della nascita di Mattia Preti iniziate nel 2013 e organizzate dal Comitato scientifico internazionale promosso dalla Regione Calabria con il coordinamento di Vittorio Sgarbi. Tra le altre iniziative, e’ prevista presso il Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria la mostra “Il nudo dell’arte”, incentrata su cinque tele di San Sebastiano realizzate da Mattia Preti (attualmente esposte presso il Museo di Capodimonte a Napoli, National Museum of Fine Arts de La Valletta, Galleria Nazionale di Palazzo Arnone di Cosenza, Chiesa dell’Immacolata Concezione di Sarria di Floriana a Malta, Chiesa San Domenico di Taverna) e messe a confronto con i due splendidi bronzi di Riace. Le cinque tele della mostra verranno successivamente esposte presso il Museo Archeologico di Crotone.  Inoltre, nella Galleria Nazionale di Palazzo Arnone a Cosenza si realizzerà una mostra di un artista contemporaneo, Giovanni Gasparro, che renderà omaggio al Cavalier Calabrese. Anche presso il Museo Diocesano di Tropea e’ previsto un evento nel luglio del 2014. Inoltre non poteva mancare un’importantissima tappa a Roma, dove e’ stata programmata la mostra “Mattia Preti: la giovinezza”, allestita nel Museo di Palazzo Corsini, organizzata congiuntamente con il Polo Museale della Citta’ di Roma. Inoltre, e’ anche prevista la pubblicazione e la presentazione degli atti del convegno “Mattia Preti e Gregorio Carafa: Due Cavalieri calabresi nell’Ordine di San Giovanni”, che avverrà congiuntamente con l’inaugurazione della mostra di documenti di archivio concessi dall’Ordine dei Cavalieri di Malta, esposti per la prima volta al pubblico. Infine, e’ anche prevista la  mostra, curata dal Comune di Taverna, “Mattia Preti e il barocco napoletano” con quindici tele di Mattia Preti provenienti da collezioni private e finora mai esposte, arricchite da altri dipinti di Salvator Rosa e Luca Giordano, Francesco Cozza e Gregorio Preti. La mostra verrà inaugurata in occasione della “Notte dei Musei” il prossimo 16 maggio 2014. Il programma dettagliato degli eventi verrà illustrato in una conferenza stampa dall’Assessore Caligiuri che si svolgerà lunedì 12 maggio 2014 alle ore 11.30 a Catanzaro presso Palazzo Alemanni.

Presentato il libro di Antonio Lubrano edito dalla casa editrice calabrese “Ferrari”

TORINO – Il padiglione della Regione al Salone internazionale del libro di Torino apre le iniziative di sabato con un omaggio a Giuseppe Berto,  nell’anno delle celebrazioni del centenario della nascita dello scrittore nato  Mogliano Veneto ma calabrese di adozione dove visse l’ultima parte della sua vita (a Capo Vaticano)  e dove è sepolto (nel cimitero si san Nicolò di Ricadi).
Albero Sinigaglia, presidente dell’Ordine giornalisti Piemonte, ha, poi presentato il  libro del giornalista Antonio Lubrano  “L’isola delle zie”, edizioni Ferrari, definendolo  “ un giallo, un semipoliziesco di grande poesia ed umanità”.
Descrizione condivisa da Lubrano “per il semplice fatto – spiega – che la storia che racconto ha effettivamente un risvolto giallo. Il romanzo narra, infatti, la storia, ambientata nell’isola di Procida, di un amore svelato da una indagine che conduce un ragazzo di quindici anni su un presunto assassino. Il ragazzo,  sulla base di pochi e incerti indizi, si era fatto l’idea che in famiglia si nascondesse una morte misteriosa e che probabilmente protagonista e vittima dell’enigma fosse una delle numerose zia”.
La mattinata è stata caratterizzata anche della visita di molti studenti calabresi come quelli del Liceo classico di Santa Severina e quelli che hanno partecipato all’iniziativa “Rhegium Julii incontra gli studenti di Reggio Calabria con Giuseppe Caridi ed Eduardo Lamberti Castronuovo.

Commissione cultura alla Città dei Ragazzi

COSENZA – Seduta speciale della Commissione Cultura del Comune di Cosenza alla Città dei Ragazzi. Si è così concretizzato il  proposito manifestato il 24 aprile scorso, alla riapertura delle attività della Città dei Ragazzi, dal Consigliere comunale Giovanni Cipparrone che, in occasione dell’inaugurazione del nuovo corso della struttura, avvenuta alla presenza del Sindaco Mario Occhiuto e dell’Assessore alla scuola e alla formazione della coscienza civica e alla città a misura di bambino Geppino De Rose, aveva preannunciato l’intenzione di una visita della Commissione presieduta dal consigliere Claudio Nigro. I lavori sono stati introdotti dallo stesso Presidente Nigro che ha espresso apprezzamento per l’avvio di questa nuova fase, sottolineando “lo sforzo dell’Amministrazione comunale che si è molto adoperata per far rivivere una struttura che rappresenta –ha detto Nigro – un autentico fiore all’occhiello per la città e che non era giusto lasciare chiusa ed improduttiva”.
Subito dopo, è intervenuto il consigliere Giovanni Cipparrone che ha evidenziato il ruolo e l’importanza della Città dei Ragazzi, sia nel processo di crescita dei bambini e ragazzi del territorio, sia nell’attività di supporto alle famiglie.
Nel corso dell’incontro, sono state affrontate anche alcune problematiche legate alla piccola manutenzione della struttura e i componenti la commissione hanno dichiarato la loro disponibilità ad adoperarsi presso l’Amministrazione comunale per risolvere il problema della manutenzione degli spazi aperti, con particolare riferimento al taglio dell’erba.
Ai lavori della Commissione hanno partecipato i presidenti delle tre società che si sono aggiudicate la gara per la gestione dei tre lotti: Lucia Ambrosino, per la Cooperativa delle Donne (che ha in gestione il cubo azzurro); Antonio Curcio, della Società TECA (che gestisce il cubo rosso) e Sergio Principe, della Cooperativa “Don Bosco” (che si occupa della gestione del cubo giallo).
Tutti e tre i presidenti hanno ringraziato la Commissione Cultura  per la presenza e per la vicinanza dimostrata.
Lucia Ambrosino ha, in particolare, rimarcato l’avvio, in questa nuova fase, di una serie di collaborazioni, prima fra tutte quella con l’Università della Calabria, soprattutto per le attività scientifiche e multimediali, al fine di rinnovare e diversificare le stesse attività. Pur sottolineando lo sforzo negli investimenti che si stanno portando avanti e non nascondendo i progetti ambiziosi, la Ambrosino ha evidenziato la necessità di una continuità nell’offerta educativa.
“Se si apre per pochi mesi e poi si richiude – ha detto Lucia Ambrosino – la percezione collettiva sarà che la Città dei Ragazzi è chiusa e si avrà difficoltà a far capire il contrario alle scuole e alle famiglie”.
Dal canto suo Antonio Curcio ha poi illustrato le attività previste dal bando, con riferimento anche a quelle che hanno migliorato l’offerta, sottolineando l’attivazione per la prima volta di laboratori per l’apprendimento della lingua inglese per i bambini e i ragazzi, senza costi aggiuntivi, e l’apertura  ai bambini con disabilità, come pure l’avvio di laboratori sulla disabilità aperti alle scuole. Anche per Curcio è importante la continuità, “soprattutto per i bambini della città”.
Sergio Principe ha poi evidenziato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e realtà che operano nel sociale. “Con i suoi importanti progetti – ha detto Principe – la Città dei Ragazzi può diventare attrattiva per grandi numeri, da tutta la regione e anche da fuori regione. Da parte nostra c’è la volontà di attuare questi progetti anche sperimentando forme di autonomia”.
A tirare le somme dell’incontro, il Presidente della Commissione Cultura Claudio Nigro che ha assunto l’impegno di convocare a breve un’altra commissione, a Palazzo dei Bruzi, alla presenza dell’Assessore De Rose e dell’Assessore al bilancio Luciano Vigna per comprendere gli indirizzi dell’Amministrazione sul futuro, a medio e lungo termine, della struttura.