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Un grande Agostino Bonalumi al MARCA di Catanzaro

CATANZARO – Dopo il successo di Bookhouse. La Forma del Libro, il museo MARCA di Catanzaro presenta la prima personale di Agostino Bonalumi in uno spazio pubblico dopo la sua scomparsa avvenuta il 18 settembre 2013 all’età di 78 anni.
La mostra, organizzata dalla Provincia di Catanzaro in collaborazione con l’Archivio Bonalumi, s’inaugura il 22 febbraio per rimanere aperta sino al 31 maggio. Curata dal direttore artistico del MARCA ,Alberto Fiz insieme al figlio dell’artista Fabrizio Bonalumi, comprende una selezione particolarmente accurata di 40 opere di grandi dimensioni che spaziano dalle prime esperienze nell’ ambito dell’informale, per giungere all’ indagine dell’ultimo decennio. I lavori provengono da importanti istituzioni pubbliche e private tra cui il Mart di Rovereto e l’Archivio Bonalumi a cui si aggiungono i contributi di molti collezionisti, da Torino a Reggio Calabria, oltreché della galleria Niccoli di Parma.
“E’ con particolare soddisfazione che il MARCA corona la sua attività realizzando un omaggio ad Agostino Bonalumi, tra i maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea che, insieme a Fontana, Manzoni e Castellani, ha saputo modificare radicalmente il linguaggio”, afferma Wanda Ferro, Commissario Straordinario della Provincia di Catanzaro.
La rassegna si configura come un’occasione particolarmente significativa per riflettere sul percorso artistico di Bonalumi in un tracciato che prende le mosse dalle sperimentazioni in ambito informale (a questo proposito è fondamentale Senza titolo del 1958, un lavoro con rami e cemento su tavola mai esposto in precedenza) per passare alla prima estroflessione, Nero del 1959 che segna un passaggio decisivo verso una ricerca che non si pone più come rappresentazione, bensì come tensione di ricerca costante verso una rinnovata logica processuale. Come ribadisce Alberto Fiz “Agostino Bonalumi è una figura centrale nell’arte del secondo dopoguerra ed è particolarmente importante riflettere sul significato della sua indagine al di là di ogni classificazione. Le sue opere ribaltano il rapporto con il mondo visibile diventando visioni esse stesse. La realtà non è più esterna ma diventa parte integrante dell’immagine che ne possiede l’essenza.”Bonalumi, insieme a Piero Manzoni e Enrico Castellani (la loro prima esposizione risale al 1958), ha imposto la Pittura-Oggetto, in base alla felice definizione di Gillo Dorfles, come segno linguistico di riferimento in netta opposizione alle ricerche precedenti. Pur avendo una posizione di primo piano nell’ambito dello spazialismo, Bonalumi è un artista eterodosso che non ha mai fatto della sua ricerca un dogma, trovando sempre una via di fuga rispetto a quelli che potevano sembrare i limiti naturali di un’indagine connotata dagli elementi geometrici. “Ciò che conta per lui”, spiega Alberto Fiz, “è l’estensione dell’oggetto nello spazio ottenuto attraverso il connubio tra un impianto pittorico che diventa tridimensionale e un’immagine plastica che si pone come trasgressione nei confronti della bidimensionalità. Bonalumi ha costruito la sua indagine sulle zone d’incertezza, sulla complessità e sul dubbio, intesi come elementi necessari per sfidare i limiti”.La mostra analizza l’evoluzione dialettica che caratterizza il percorso di Bonalumi sempre teso verso l’affermazione di soluzioni rigorose e mai ripetitive evitando che lo stile, inteso come cliché, possa prendere il sopravvento. “Da qui”, scrive l’artista, “la drammaticità dell’arte, la pena del dubbio, che non cessa col risolversi della ricerca nella forma.” L’intero percorso viene proposto attraverso una scansione per decenni che giunge sino al 2009 in una mostra che analizza “il vero e proprio alfabeto bonalumiano”, secondo le parole di Gillo Dorfles, che ebbe l’occasione di occuparsi per la prima volta della sua ricerca nel 1958 in occasione di una mostra alla galleria Schwarz di Milano. Nell’ambito di una rassegna così concepita, sono molte le occasioni per ammirare opere molto rare come Bianco del 1969, la grande installazione di nove metri, divisa in 13 pannelli. Si tratta di un lavoro realizzato per la mostra alla Galleria del Naviglio di Milano organizzata quell’anno e da allora mai più esposta. Sempre nel 1969 la Galleria del Naviglio ha presentato un’altra opera in mostra di particolare significato, Rosso, scultura in vetroresina e smalto di quasi due metri che non è mai più apparsa in pubblico.
Tra le opere storiche, va ricordata anche Rosso del 1967 (240×200 centimetri) presentata alla Biennale di Venezia del 1970 nell’ambito della sala personale dedicata a Bonalumi. Anche quest’opera non è mai più stata presentata al pubblico. E, a proposito della Biennale, la mostra fa riferimento anche alla prima partecipazione dell’artista alla kermesse veneziana nel 1966. A ricordare questo evento viene esposto Bianco del 1966, un’opera con due tondi che s’incrociano presentata per la prima volta in quell’occasione e immortalata da una celebre immagine fotografica di Ugo Mulas che ritrae Bonalumi dietro a quel quadro.
Tra le tante testimonianze emblematiche della rassegna, viene proposto Rosso e nero, un capolavoro del 1968 proveniente dalla collezione Vaf-Stiftung e diventato per molti mesi una delle maggiori attrattive della mostra La magnifica ossessione proposta al Mart di Rovereto. La caratteristica specifica di questa grande opera di due metri e mezzo di altezza è l’uso del ciré, un materiale elastico, traslucido con un effetto quasi pop che Bonalumi aveva scoperto in America nel 1967. E’, poi, dal 1973, quando è stata presentata a Volterra, che non si ha più la possibilità di ammirare Blu del 1968 in legno e vetroresina di tre metri d’altezza che sperimenta la relazione tra pittura e scultura. La rassegna, poi, è l’occasione per apprezzare anche la produzione più recente di Bonalumi con opere mai viste prima d’ora come Rapporti, la scultura in vetroresina, cristallo e marmo del 1981-2001 o Rosso del 1990. Anche negli ultimi anni della sua attività l’artista ha realizzato opere di assoluto rilievo in grado di sintetizzare l’intero arco della sua ricerca. In questo senso appaiono emblematiche due opere inedite del 2009, Nero e Bianco. Quest’ultimo è un grande trittico di quasi quattro metri dall’impatto monumentale.La mostra è accompagnata da un ampio catalogo in italiano e inglese edito da Silvana Editoriale con una selezione degli scritti di Agostino Bonalumi dagli anni settanta sino a oggi raccolti per la prima volta in maniera organica. Accanto ad un saggio di Alberto Fiz e alla riproposizione di uno storico testo di Gillo Dorfles risalente al 1973, viene pubblicata un’intervista con Fabrizio Bonalumi.

 
Nota biografica

Agostino Bonalumi nasce il 10 luglio 1935 a Vimercate, Milano.
Compie studi di disegno tecnico e meccanico. Pittore autodidatta, inizia a esporre giovanissimo. Nel 1958 nasce il gruppo Bonalumi Castellani e Manzoni con una mostra alla Galleria Pater di Milano, alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano e Losanna. Nel 1961 alla Galleria Kasper di Losanna è tra i fondatori del gruppo “Nuova Scuola Europea”. Arturo Schwarz acquista sue opere e nel 1965 presenta una mostra personale di Bonalumi nella sua galleria di Milano, con presentazione in catalogo di Gillo Dorfles. Nel 1966 inizia un lungo periodo di collaborazione con la Galleria del Naviglio di Milano che lo rappresenterà in esclusiva, pubblicando nel 1973, per le Edizioni del Naviglio, un’ampia monografia a cura di Gillo Dorfles. Nel 1966 è invitato alla Biennale di Venezia con un gruppo di opere, e nel 1970 con una sala personale.
Segue un periodo di studi e di lavoro nei paesi dell’Africa mediterranea e negli Stati Uniti dove si presenterà con una personale alla galleria Bonino di New York. Nel 1967 è invitato alla Biennale di Sao Paulo e nel 1968 alla Biennale dei Giovani di Parigi.
Nel 1980 a cura della Regione Lombardia è allestita , a Palazzo Te di Mantova, un’ampia rassegna che illustra l’intero arco della sua opera. Nel 2002 l’Accademia Nazionale di San Luca di Roma celebra con una personale il conferimento ad Agostino Bonalumi del Premio Presidente della Repubblica 2001 alla carriera. Nel 2003 l’Institut Matildenhöhe di Darmstadt presenta la mostra Agostino Bonalumi- malerei in der dritten dimension.
Ha realizzato opere di pittura-ambientale quali, nel 1967, “Blu Abitabile” per la mostra Lo spazio dell’Immagine, a Foligno; nel 1968 “Grande Nero”, per una mostra personale al Museum am Ostwall di Dortmund; nel 1979, nell’ambito della mostra Pittura Ambiente a Palazzo Reale di Milano l’opera “Dal giallo al bianco e dal bianco al giallo”, dove l’ambiente considerato attività dell’uomo, è analizzato come attività primaria e cioè psicologica, come anche in “Ambiente Bianco – Spazio trattenuto e spazio invaso”, realizzato nel 2002 per la Fondazione Guggenheim di Venezia.
Si è occupato di scenografia realizzando nel 1970 per il Teatro Romano di Verona scene e costumi per il balletto “Partita”, musica di Goffredo Petrassi, coreografia di Susanna Egri; e nel 1972 per il Teatro dell’Opera di Roma le scene e i costumi di “Rot”, musica di Domenico Guaccero, coreografia di Amedeo Amodio.
Nonostante una malattia con cui ha convissuto per lungo tempo, Bonalumi, ha lavorato con assiduità sviluppando la sua ricerca fino agli esiti degli ultimi anni portando anche a compimento la realizzazione di un ciclo di sculture in bronzo progettate alla fine degli anni sessanta. Bruxelles, Mosca, New York, Singapore sono alcune delle capitali mondiali che ospitano sue personali nell’ultimo periodo di attività.
Nell’estate del 2013 collabora con entusiasmo alla realizzazione di una sua importante mostra a Londra di cui non arriverà a vederne l’apertura. Agostino Bonalumi muore a Monza il 18 settembre 2013.

MusicaControcorrente:Bando di concorso aperto ad artisti italiani e dell’Unione europea

Musica Contro Corrente, il concorso musicale per artisti indipendenti apre alla musica internazionale. Solisti, gruppi, cantautori ed interpreti italiani e stranieri possono inviare la propria candidatura per la X edizione che si svolgerà in Umbria, nella Tenuta dei Ciclamini, splendido resort nel cuore dei boschi umbri, sede del Centro Europeo Toscolano (CET) dal 16 al 20 luglio 2014.
Giunto alla decima edizione apre il bando oltre che agli artisti italiani anche a quelli appartenenti all’Unione Europea. Questi ultimi potranno partecipare, solo ed esclusivamente, attraverso un contest online che porterà in Italia il vincitore ad esibirsi direttamente alla serata finale. La richiesta di partecipazione al concorso avverrà inviando esclusivamente ON LINE, entro e non oltre il 28 febbraio 2014 un proprio brano inedito nella lingua della nazione di appartenenza. Il vincitore del contest sarà ospitato per tre giorni in Italia.
Gli artisti emergenti italiani dovranno invece sostenere alcune selezioni e qualche “prova” in più: l’edizione 2014 omaggia Mogol, autore di riferimento dell’edizione 2014 (Autore Controcorrente). I concorrenti, oltre al proprio brano inedito, dovranno presentare una rilettura (con nuovo arrangiamento), di una canzone a scelta tratta dal vasto repertorio del maestro che, nel corso della sua importante carriera, ha contribuito in maniera rilevante alla discografia della musica leggera italiana. Oltre alla nota collaborazione con Lucio Battisti, sono di Mogol i brani più celebri interpretati da Mina, Caterina Caselli, Gianni Morandi, PFM, Bobby Solo, Little Tony, Dik Dik, Equipe 84, Fausto Leali e tanti altri che i concorrenti avranno il piacere di riscoprire. Nelle passate edizioni è stato reso omaggio a Gino Paoli, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Lucio Battisti, Bruno Lauzi, Samuele Bersani, solo per citarne alcuni.
Le semifinali e le finali si svolgeranno dal 16 al 20 luglio 2014 nella Tenuta dei Ciclamini, splendido resort nel cuore dei boschi umbri, sede del Centro Europeo Toscolano (CET); una borsa di studio della rinomata scuola di musica per autori e compositori è il primo premio assoluto del concorso Musica Controcorrente. Sono previsti altri premi in denaro sia nella fase Semifinale sia nella fase Finale e riconoscimenti offerti da sponsor e partner della manifestazione. Il regolamento è disponibile sul sito internet ufficiale del concorso teso a valorizzare la musica d’autore e di qualità www.musicacontrocorrente.it. La domanda di iscrizione corredata della documentazione richiesta dovrà essere inviata all’organizzazione entro e non oltre il 31 Marzo 2014 (entro le ore 18.00) via posta ordinaria, via email o consegnata a mano negli uffici di Roma (orario di ufficio). E’ prevista una quota d’iscrizione.

Brunori Sas: live in Feltrinelli

COSENZA-  Brunori, nel tardo pomeriggio di ieri,  accoglie i suoi numerosissimi fans cosentini nella libreria Feltrinelli per aprire le porte del suo mondo cantautorale  e presentare il suo cd mistico-sentimentale  a chi lo attendeva con trepidazione da più di un anno. Vol. 3 il Cammino di Santiago in taxi  è il terzo lavoro del ragazzo di Calabria (così ama definirsi Brunori con il suo solito fare ironico)  prodotto dalla casa discografica Picicca in collaborazione con il mago dei suoni l’italo- giapponese Taketo Gohara e distribuito dall’etichetta musicale Sony. Nelle 11 tracce del cd, registrate nel convento dei cappuccini di Belmonte,  sono tante le contaminazioni e le citazioni musicali: dal rock melodico al punk, da De Gregori a Vivaldi.  Un concentrato di poesia, sentimentalismo, riflessione, lettura della realtà e dei temi del sociale, condito da un linguaggio diretto e da una melodia all’italiana. Nelle sue canzoni: “Nuovi Cristi” e maggiore consapevolezza del peso del successo.

“Le mie sono canzoni consolatorie che ti permettono di guardarti dentro. Non c’è una filosofia precostituita nella mia musica ma scelgo un tema quando vengo suggestionato da qualcosa”.

Durante il corso della serata, il cantante- buffone (altra definizione da lui attribuitasi) si è raccontato al suo pubblico (tra i presenti anche sua madre, ex insegnante di canto, parte integrante della band calabra). Tra una risata e l’altra Brunori ha proposto alcuni dei pezzi del nuovo cd che ha come copertina la sua faccia più matura.

Con “Arrivederci Tristezza”  il  frontman della Brunori Sas tocca le corde dell’intimità, esplicando un concetto d’amore viscerale e poco scientifico “assiomi e teoremi non valgono niente se l’occhio non vede che il cuore non sente più niente”. Una melodia già canticchiata dai ragazzi in sala, pronti ad immortalare con i cellulari il momento dell’esecuzione. Poi è la volta della ritmata canzone ” Le quattro volte”, un’analisi delle fasi ripetitive della vita di ogni uomo ” si può nascere un’altra volta poi rinascere ancora un’altra volta se ti va”.

In tracce come “Nessuno” ed il singolo “Kurt Kobain”, Brunori si interroga sul concetto di vanità e di successo. “Quando la tua vita diventa importante rischi di valere solo in base ad una questione di numeri. Il successo può diventare condanna, così come è accaduto per il cantante dei Nirvana”.

Da Guardia Piemontese Dario si è spostato a Paola. Dopo “Guardia 82”, altro pezzo d’amore e psicologia “Maddalena e Madonna”, che Brunori dedica alla sua donna. Cambia il suo modo di vedere l’Amore. Non solo poesia ma sentimento esasperato e malato. Il “tu sei mia” di Pornoromanzo rievoca il tema scottante dei delitti passionali di cui è piena la realtà quotidiana. Nei suoi testi  tra le tante figure femminili: Beyoncè ma anche Lolita di Nabokov.

Chiude il suo piccolo live con , “Sol come son sol”. Il cantante, successore di Rino Gaetano,  si diverte nel titolo a giocare con le note e con le parole, prendendo in giro Jovanotti,  in un pezzo che melodicamente risente dell’influsso del ‘marinaio’ Vinicio Capossela, almeno nelle note e nei suoni di apertura. Per poi procedere, ironico e drammatico, nel raccontare il fallimento di un matrimonio.

Un cd che lo consacra e lo getta nella mischia dei nuovi talenti musicali italiani, magari prossimi al palco dell’Ariston. Accompagnato da Simona Marrazzo (cori e percussioni), Dario Della Rossa (piano e tastiere), Mirko Onofrio (sax e fiati) e Massimo Palermo (batteria), Dario Brunori percorrerà l’intera penisola con un tour in un furgone- taxi. Il Teatro Auditorium dell’Unical di Cosenza lo aspetterà il prossimo 27 marzo.

A questo punto verrebbe da chiedersi, allora è nata una star?  Dario, con la falsa modestia che lo contraddistingue dice: «Questo è uno dei migliori dischi della storia internazionale” (nel frattempo continua a firmare autografi).

Rossana Muraca

 

I vincitori del concorso letterario: l’amore in un distico

ROSSANO (Cs) –  Walter Spezzano, Alessandra Caliò e Antonio Murrone. Sono i tre vincitori della 1° Edizione del Concorso letterario San Valentino 2014 “L’amore in un distico” rispettivamente della sezione “Storia d’amore più divertente”, “più malinconica” e “più romantica”. Gli studenti premiati per la loro originalità, hanno ricevuto un bracciale d’argento della collezione “La Calabria nel cuore”, del maestro orafo Domenico Tordo, partner dell’evento, il quale, ispirandosi alle loro frasi, disegnerà il gioiello che costituirà il premio per la prossima edizione.All’evento, moderato da Giusj De Luca, hanno partecipato, oltre all’assessore alla cultura e pubblica istruzione Stella Pizzuti, Francesco Fusca, Provveditore emerito agli studi di Cosenza, nonché scrittore e poeta, Anna Lauria, poetessa e presidente di giuria e Sigismina Promenzio, funzionario responsabile comunale del settore pubblica istruzione. Erano presenti, inoltre, l’assessore agli affari generali Rodolfo Alfieri, i docenti delle scuole cittadine, componenti della giuria che ha valutato gli elaborati, ed il maestro orafo Domenico Tordo.Possiamo ritenerci soddisfatti – ha dichiarato l’assessore Pizzuti – per come si è svolto questo primo concorso letterario. Sulla scorta di questa prima esperienza, infatti, stiamo già pensando alla seconda edizione che, siamo certi, avrà ancora maggiore riscontro. Ringrazio i docenti – conclude – per il difficile compito, svolto ottimamente, soprattutto considerando la difficoltà, non solo nel selezionare i versi più belli, ma nel verificarne ed accertarne l’originalità della fonte.Interessanti gli interventi dei due esperti in materia, Francesco Fusca ed Anna Lauria che hanno evidenziato l’importanza di tornare a parlare d’amore, in tutte le sue forme e manifestazioni, soprattutto in un periodo in cui c’è bisogno, ancora di più, di esternare i sentimenti e di sopravvivere ad una crisi che ci attanaglia sia sul piano economico, che da quello dei valori e delle emozioni.Al termine dell’evento, i giurati sono stati omaggiati con una nuova creazione del giovane Tordo, che, grazie alla suo estro creativo ed alla sua abilità, ha riprodotto antiche monete su lamine d’argento, tra le quali anche lo Statere dell’antica Sibari. Così come la leggendaria moneta magnogreca, anche la medaglia del Maestro mostra la figura di un toro stante a sinistra, con la testa volta indietro.

Festa patronale di San Leone: miscuglio tra religione e usanze popolari

SARACENA (CS) – SAN LEONE, il Paese del Moscato Passito si prepara a festeggiare il Santo Patrono. – Turismo religioso e delle tradizioni popolari. Contribuire al recupero della memoria ed allo sviluppo dell’identità culturale attraverso la promozione e la condivisione degli eventi storicizzati. Manca un giorno alla catarsi collettiva che domani vedrà protagonista la cittadina del Pollino. Un mix tra sacro e profano che si rinnova da secoli. Tradizione popolare, musica ed enogastronomia. Numerosi sono i visitatori attesi da ogni parte della Calabria. Appuntamento per domani sera, MERCOLEDÌ 19. Ad invitare il territorio a non perdere l’appuntamento con la tradizione è l’assessore alla promozione del turismo culturale Elisa Montisarchio che sottolinea l’importanza di contribuire, anche come istituzione pubblica, alla promozione di un evento che sintetizza e rinnova identità e senso di appartenenza, soprattutto nelle nuove generazioni.La manifestazione è stata organizzata dall’ Amministrazione Parrocchiale – Sacerdote Leone Boniface e il Comitato “San Leone” con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale che offre, per l’occasione, una parte dei fuochi pirotecnici.Il programma religioso ha avuto inizio lo scorso 10 febbraio con la Santa Messa e l’esposizione della statua del Santo. È proseguita l’11 con la novena della XXII Giornata del Malato, il 17 col Triduo predicato da P.Carlo, dei Missionari Oblati di Maria Immacolata e ieri (lunedì 18) con la Liturgia penitenziale.L’ appuntamento clou,quello più originale di questa festa sarà domani mercoledì 19,sera della vigilia.Dopo il Rosario di San Leone e la Santa Messa alle ore 16.30, partirà la famosa fiaccolata alle Ore 18.30. Durante tutto il percorso sarà accompagnata dai fuochi pirotecnici.La partenza, come da tradizione, sarà accompagnata da canti festosi e musica tradizione. Dopo questa tappa, si accenderanno i falò, meglio conosciuti come “i fucarazz”, che illumineranno tutti i rioni del Paese. Con organetti, chitarre e altri strumenti tipici i gruppi suoneranno per le vie della kasbah dove verranno offerti prodotti locali. Dai dolci ai salumi, ad altre pietanze preparate al vino al celeberrimo Moscato Passito di Saracena. – In piazza XX Settembre, ci sarà la Pro Loco “Sarucha” a fare una prima accoglienza ai visitatori. Qui privati cittadini insieme ad alcuni studenti dell’Alberghiero di Castrovillari, prepareranno i fritti tradizionali fatti al momento. Inoltre, come ogni anno, offriranno ai visitatori la piccola borsettina con la scritta ”W San Leone” con dentro lo “sciannacheddo” per il vino. – All’accoglienza di sua Eccellenza Mons. Nunzio Galatino Vescovo di Cassano all’Jonio suonerà il complesso bandistico San Leone “Raffaele Diana” diretto dal Maestro Antonio Di Vasto. mercoledì 19 i fuochi saranno sparati dalla ditta “SARRO” di San Giacomo di Cerzeto, durante il percorso della fiaccolata. L’illuminazione sarà curata dalla ditta Leone Alfano di Saracena. I festeggiamenti si chiuderanno giovedì 20 con le Sante Messe alle ore 8.30 e 11. Alle ore 17.30 si terrà la Messa celebrata del Vescovo di Cassano e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana Nunzio Galatino. In questo giorno presterà servizio il complesso bandistico San Leone “Raffaele Diana” diretta dal Maestro Antonio Di Vasto.

Alessia Labate in Concerto

COSENZA – Il primo concerto da solista della giovane cantante emergente cosentina, accompagnata dal pianista Francesco Munno e dal chitarrista Ugo Carella.Ospiti: Lorenzo Carella e Alfredo Micieli dei Beatmania!La 16enne cantante e chitarrista, concorrente di IO CANTO 2 e 3 e vincitrice di 2 borse di studio presso il C.E.T. Centro Europeo di Toscolano di Mogol, ripercorrerà la sua esperienza nel celebre talent per bambini alternando pezzi recenti a leggende della musica, reinterpretate in uno stile country/rock molto soft. Con la partecipazione speciale dei ballerini (grandi e piccini) dell’insegnante Natascia Cuconato.

Il sangue rosa. La strage delle donne: terzo incontro all’Istituto Tecnico di Rende

RENDE (CS) – Domani 18 Febbraio 2014, presso l’auditorium dell’Istituto Tecnico Economico Statale “Cosentino” di Rende (CS), alle ore 10.00, si terrà uno degli incontri previsti dal progetto formativo “Il sangue rosa. La strage delle donne”, promosso dal Prefetto di Cosenza. Un’idea nata da Cinzia Falcone, presidente dell’A.N.I.M.E.D. (Associazione Nazionale Interculturale Mediterranea), in seguito al convegno organizzato nello scorso mese di giugno presso il salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, dopo la tragica scomparsa di Fabiana Luzzi, la studentessa di Corigliano, assassinata dall’ex fidanzato. L’iniziativa che coinvolge ben 16 istituti scolastici, individuati nell’ambito della Provincia di Cosenza, la cui fase formativa è realizzata dallo staff dell’Animed con la collaborazione di esperti, nonché delle Forze dell’Ordine, inaugurata lo scorso 9 dicembre presso l’Istituto Tecnico “Luigi Palma” di Corigliano Calabro (CS), ha meritato il riconoscimento del Ministero dell’Interno attraverso la pubblicazione dell’articolo “A Corigliano Calabro la violenza contro le donne si combatte tra i banchi di scuola”, visibile sulla stessa home ministeriale. Inserito nel contesto dell’ampio programma “Giovani e legalità” (un percorso educativo atto ad intervenire con efficacia sulle tematiche legate alla diffusione della legalità nelle scuole), “Il sangue rosa”, rappresenta una valida strategia d’intervento mirata a sensibilizzare e coinvolgere una vasta ed eterogenea gamma di utenti in termini di età (studenti tra i 14 e i 18 anni e docenti), di estrazione sociale, appartenenza religiosa, grado d’istruzione e orientamento sessuale. La cultura alla non violenza e al rispetto delle regole su cui si fonda la società, sono alcuni degli obiettivi che verranno discussi durante l’incontro moderato dalla giornalista Francesca Porco a cui prenderanno parte i referenti promotori dello stesso, il Capo Servizio di Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati, il presidente dell’Animed, Cinzia Falcone, il Prefetto Gianfranco Tomao e il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il colonnello Giuseppe Brancati. Imparare a superare gli stereotipi di genere partendo proprio dalle scuole è il primo passo per formare i giovani e scuotere le loro coscienze.

Giornata di scambio culturale tra i soci e gli amici di Slow Food

REGGIO CALABRIA – Nuovo evento conviviale e culturale che avrà luogo domenica 23 febbraio ad Ardore e Ciminà, comuni dell’entroterra jonico reggino, facenti parte dell’areale del Presidio “Caciocavallo di Ciminà”.
L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto di Slow Food Italia “Stati generali delle comunità degli Appennini”. Il Progetto, che prevede il confronto tra i protagonisti della vita, della cultura, del tessuto agro-pastorale e produttivo della catena montuosa che rappresenta la spina dorsale del nostro Paese, ha come obiettivo l’individuazione delle comuni problematiche, proposte, istanze da sottoporre al mondo politico e alle istituzioni, per rilanciare un’area che può essere al centro di un nuova idea di sviluppo locale legato al territorio. Il progetto si propone, ancora, di scoraggiare lo spopolamento dei borghi degli Appennini e la creazione di opportunità occupazionali e di miglioramento della qualità di vita delle comunità che li abitano.
Protagonisti dell’evento saranno, quindi, i nostri contadini, pastori, allevatori, giovani imprenditori, operatori culturali e turistici.

Programma:

ORE 9.30/10.00 arrivo a San Nicola di Ardore e scambio di saluti con i referenti della Pro-Loco, i rappresentanti dell’Associazione dei produttori e della Condotta Slow Food di Reggio Calabria Area Grecanica
ORE 10.30 visita al nuovo caseificio Romeo dove il prof. F. Foti, referente del Presìdio per la Condotta RC-AG, guiderà i partecipanti alla scoperta delle fasi e metodologie di produzione dello squisito Caciocavallo
ORE 11.30/12.00 (se le condizioni atmosferiche lo permetteranno) visita ai pascoli per conoscere le razze animali e il foraggio del quale si alimentano
ORE 12.30/13.00 partenza per Ardore Sup. dove si pranzerà presso la struttura dell’ex carcere di Mamrè (il menù prevede: antipasto casereccio, zuppa di legumi e verdure, pasta fresca al sugo, secondo di carne con contorno, frutta di stagione) € 20 a persona
ORE 14.30 partenza per Ciminà
Accoglienza da parte del Sindaco e le altre Istituzioni locali per un caffè e la visita al borgo

Presso la sede della Biblioteca Comunale sarà allestito uno spazio espositivo e di vendita curato dai produttori del Presìdio del Caciocavallo

Inoltre sarà possibile conoscere i referenti della Comunità del grano in Aspromonte per approfondire i temi legati al progetto “Stati generali delle Comunità degli Appennini” e avviare un percorso di collaborazione con la Comunità di Ciminà.

 

L’Associazione Culturale L’Acquario Presenta La Commedia Musicale Romoletto e Giulia

ROMA- Ancora una volta l’intramontabile capolavoro di William Shakespeare, Romeo e Giulietta, prende vita, con i suoi personaggi sempre vivi e attuali. L’associazione culturale L’Acquario, lo ripropone però, in forma di Musical, con le musiche originali del Maestro Massimiliano Tisano, e traslando sia il luogo che il tempo. Ci ritroviamo infatti nella Roma di “Rugantino”, dove la passione, l’onore e i coltelli sono di casa. E traslati sono alcuni personaggi, come il principe di Verona che diventa in questa versione “La Principessa”, chiamata cosi perché oltre a controllare il suo quartiere, gestisce una casa di appuntamenti, o Mercuzio, che si trasforma in MERCUZIA una donna di facili costumi, che sogna l’amore. Il frate che diventa un ubriacone idealista e anticlericale…

“Questa è la storia de du famije che nun se possono vedè
Da cosi tanto tempo che manco loro sanno più perche
Ma è pure na storia d’amore de quelle antiche e maledette
Che fa diventà amanti li nemici e baci le vendette
Che te unisce e te divide te ferisce e te fa ride
So leggi d’amore e d’onore de na storia senza fine
Statela a guarda n’attimo dateme retta prestateme sto tempo
E noi se impegneremo a ridavvelo indietro con un pizzico d’incanto “

La musica è interamente suonata e cantata dal vivo: l’orchestra è composta da un pianoforte, viola, violino, chitarra, percussioni, flauto traverso.

Seconda fiera sociale del libro a Castrovillari

CASTROVILLARI – Il capoluogo del Pollino è di nuovo al centro di un’importante iniziativa culturale con l’editoria e diversi suoi protagonisti nel Protoconvento francescano per la Seconda edizione della “Fiera sociale del libro” che si propone di seguire il problema della ricostruzione della comunità, messa in crisi non solo dall’ economia ma anche da problemi sociali ed antropologici che esprimono un’emergenza educativa non di poco conto. Un appuntamento da non perdere, insomma, per le tante opportunità che offre, per gli interessanti incontri e riflessioni che propone tra i protagonisti dell’attività artistica, editoriale e didattica, e per capire la grande portata della lettura in una Terra le cui popolazioni sono poco abituate a leggere e dove è avvertita l’urgenza di uno sguardo specifico sulla scuola pubblica e sul suo ruolo , da difendere. Lo hanno annunciato ed affermato, tra le altre cose, in una conferenza stampa- presenti i consiglieri Lucio Rende, Armando Garofalo, l’Assessore Nicola Di Gerio e il presidente della Gas Pollino, Gerri Rubini che sostiene l’evento – svoltasi nello studio del Sindaco, al primo piano di palazzo Gallo, durante la presentazione alla stampa dell’evento, il primo cittadino, Domenico Lo Polito, il consigliere comunale con delega alla Pubblica Istruzione, Giuseppe Russo, che hanno voluto fortemente, per conto dell’Amministrazione, la manifestazione, che si appresta ad una terza edizione  e ad una definitiva cadenza annuale – come è stato ricordato- , curata da Antonello Fazio e Marco Gatto. Quest’ultimo castrovillarese, studioso di teoria della letteratura, estetica e musicologia, ed autore di volumi su Jameson, Gould e Said, oltre a numerosi saggi e articoli dedicati a poeti e scrittori italiani del Novecento. Entrambi hanno richiamato le connotazioni dell’appuntamento volto interamente a sollecitare la crescita dei giovani ed il ruolo che deve sempre più svolgere la cultura “che è – come ha sostenuto Giuseppe Russo- l’anticamera di qualsiasi vero sviluppo”. “L’appuntamento, che si terrà il 21 e 22 febbraio – hanno spiegato Lo Polito e Giuseppe Russo-, è una concreta occasione per affermare l’importanza della conoscenza e del libro come strumenti sociali imprescindibili per la formazione e la crescita della persona che ancora una volta vedono le associazioni come fattori sollecitanti dello sviluppo ed elementi fondamentali di quella sussidiarietà che non può più fare a meno qualsiasi azione amministrativa locale.” Gli editori partecipanti, assieme a critici, scrittori-giornalisti, docenti, protagonisti dell’attività espressiva, intellettuali – ricordano sempre i curatori della Fiera- saranno chiamati a confrontarsi con gli studenti – grazie al coinvolgimento dei dirigenti scolastici che hanno dato la loro disponibilità- per far capire la portata di questo immenso mondo dei linguaggi in continua evoluzione tra un’editoria nazionale, regionale e di nicchia sempre più in affanno, ma bisognosa di sostegni e dell’attenzione dei lettori. Si partirà venerdì alle ore 11 nel Teatro Sybaris sotto il titolo “Crescere in Italia oggi” dove interverranno oltre al Sindaco Lo Polito ed al consigliere Giuseppe Russo, il critico e interessante intellettuale Goffredo Foti, Nicola Villa per l’edizione dell’Asino, lo scrittore Marco Minervino, la docente Carmela Filomena, l’attore Saverio La Ruina ed il direttore della Fiera , Marco Gatto. “La scrittrice Francesca Branca, dal canto suo, nel pomeriggio, dedicherà alle scuole– è stato spiegato – il workshop “Dimmi cosa leggi”, Laboratorio sperimentale di lettura per ragazzi ed adulti. All’ interno un intrattenimento per i bimbi dai 4 ai 6 anni, una mostra permanente di pittura; la presentazione del libro “Non solo Cyber (frammenti di un discorso mediologico) con Antonio Tursi, il consigliere Lucio Rende e l’autore. A conclusione della prima giornata il concerto per clarinetto e pianoforte del duo Synapsis con Di Tommaso e Bosa del conservatorio di Cosenza, che presenteranno musiche di Schuman, Castelnuovo Tedesco e Rota. La mattina di Sabato 22 febbraio è invece rivolta “alla scuola come frontiera”. Nello spazio dedicato nel Sybaris le scuole di Castrovillari incontrano lo scrittore Eraldo Affinati. Al momento parteciperanno il consigliere Giuseppe Russo, lo scrittore-giornalista Stas’ Gawronski, l’insegnante Angelo Pandolfi e Marco Gatto, direttore della Fiera. Nel pomeriggio , dalle ore 15 “Dimmi cosa Leggi e ti dirò chi sei, con Francesca Branca ed ancora a seguire intrattenimento per i più piccoli e la mostra di pittura. Alle ore 18 la presentazione, nella sala 14 del Protoconvento, del libro di Fulvio Mazza “La Calabria Albanese. Storia Cultura economia” con la presenza ed i contributi dell’Editore Florindo Rubbettino e del docente Unical, Fausto Cozzetto. Il tutto verrà concluso alle ore 21 con un concerto della Nuova Synapsis Ensemble dal titolo “Le vie della musica contamporanea e la partecipazione straordinaria di Federico Biscione e Alberto Cara per un momento particolare tra le arie proprio di Biscione e Cara oltre quelle di Capograsso, Coggiola, Corsi, Cusatelli e Testoni.