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Presentato il libro Il vino nelle terre di Cosenza

COSENZA – E’ stato presentato ieri pomeriggio nella Sala ‘Nova’ dell’Enoteca Regionale della Provincia di Cosenza il libro “ Il vino nelle terre di Cosenza. La rinascita di un territorio” di Gennaro Convertini, Tecnico e divulgatore agricolo presso l’Agenzia per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura, e Giovanni Gagliardi, fondatore di Vinocalabrese.it, il portale dedicato alla vitivinicoltura della Calabria, con fotografie dell’artista parigino Sai Stéphane Aït Ouarab.

Con la giornalista Mariuccia de Vincenti hanno discusso del  pregevole volume,  uscito di recente per i tipi della Rubbettino, gli autori, l’editore Florindo Rubbettino, il presidente del Consorzio Vini Calabria Citra Demetrio Stancati, il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio.

Il volume nasce per restituire ai viticoltori cosentini la consapevolezza del proprio ruolo rispetto alla storia. Consapevolezza che deve partire dalla missione di preservare il patrimonio culturale e colturale tramandato dalle generazioni precedenti, per poi maturare in un percorso che possa dare a questo tesoro una continuità temporale e aprire orizzonti nello scenario globale.

Difendere, preservare, tramandare il “nostro” vino è un dovere rispetto alle generazioni che verranno e diventa, fatalmente, il valore aggiunto da proporre al mercato odierno e a quello di domani. Oggi si presenta con interpretazioni più moderne, adeguate ai tempi, e con la stessa sostanza e la medesima tempra dei secoli passati.

Terre di Cosenza, con le sue sottozone, e Savuto classico, sono le denominazioni di origine protetta che sintetizzano il senso della “viticultura” cosentina, strumenti a difesa di un mondo che ha ancora tanta strada da percorrere e scenari naturali, umani e del gusto inespressi, tutti da rivelare.

La presentazione del volume è stata poi seguita dalla degustazione di una selezione di vini della nuova dop “Terre di Cosenza”.

 

 

il 25 novembre Giornata Mondiale Contro La Violenza sule Donne

COSENZA – Il 25 novembre verrà celebrata la Giornata Mondiale Contro La Violenza Sulle Donne, istituita dall’ONU nel 1999. Anche quest’anno, dunque, ci sarà la mobilitazione di milioni di donne nel nostro Paese, con la CGIL in prima linea ed il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, perché in quella giornata sia dentro che fuori dai luoghi di lavoro venga dato il massimo risalto possibile ad una piaga che colpisce l’Italia oltre limiti non più accettabili, quella del femminicidio.

A Cosenza il Coordinamento Donne della CGIL ha scelto di partecipare ad un evento assai significativo che si svolgerà proprio nel pomeriggio del prossimo 25 novembre, alle ore 18.00, quando verrà inaugurata a Cosenza, in Via Ernesto Fagiani, 17 – ex INAPLI, la nuova sede del Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino”, in locali messi a disposizione dalla Provincia di Cosenza.

 

L’assessore Succurro incontra il Presidente dell’Associazione Internazionale Calabresi di Genk per l’omaggio a Rocco Granata

 

La Locandina del film "Marina"

L’Assessore alla Comunicazione, teatro, spettacoli ed eventi Rosaria Succurro ha incontrato, a Palazzo dei Bruzi, il Presidente dell’Associazione Internazionale Calabresi di Genk, Luigi Albano, amico personale di Rocco Granata, autore della celebre canzone “Marina” per celebrare l’imminente uscita nelle sale cinematografiche del film omonimo dello storico successo musicale.

Nell’incontro con l’Assessore Succurro, il Presidente dell’Associazione Internazionale Calabresi di Genk, ha mostrato le foto dell’anteprima mondiale del film, svoltasi, proprio a Genk, il 4 novembre scorso, alla presenza del primo ministro belga, di origini abruzzesi, Elio Di Rupo.

L'Assessore Rosaria Succurro

Cosenza appare nel film, precisamente nelle scene in cui il giovanissimo attore che interpreta Rocco Granata bambino (il cosentino Christian Campagna) si reca in un negozio di articoli musicali per acquistare una nuova fisarmonica dal rivenditore che – neanche a farlo apposta – è il vero Rocco Granata. L’anteprima del film, che racconta la storia del cantante cosentino.

L’intento dell’Assessore Rosaria Succurro è quello di far arrivare a Cosenza il film “Marina”, che si fregia tra l’altro della produzione dei fratelli, i più rappresentativi tra i registi belgi del momento, per due volte vincitori della Palma d’oro al Festival di Cannes.

 

Un viaggio nel mondo della danza. Intervista a Mary Garret

Mary Garret foto di Gandolfi LucaCOSENZA – Mariafrancesca Garritano nasce con la danza nel cuore; sin da piccola muove i suoi primi passi sul parquet della scuola cosentina di Isabella Sisca, segue le lezioni, si esibisce durante i saggi, sostiene gli esami di fine anno fin quando, ancora adolescente, arriva un “treno” di quelli che passano una sola volta nella vita. Mariafrancesca è tenace e determinata, crede in sé stessa e nel suo forte amore per la danza tanto da raccogliere al volo quell’opportunità e trasformare la propria passione in lavoro.

Il treno della vita la porta al Teatro alla Scala di Milano, è qui che continua la sua formazione artistica grazie all’Accademia che le permette prima di perfezionarsi e poi, dopo il diploma, di entrare a far parte del corpo di ballo. Con il tempo la Garritano inizia a ricoprire nei balletti ruoli sempre più importanti ma ad un tratto, dopo alcune sue dichiarazioni rilasciate al quotidiano inglese Observer, la sua collaborazione con l’importante Teatro milanese subisce una battuta d’arresto.

Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, viene licenziata per giusta causa solo per aver parlato dell’anoressia di cui, molto spesso, le ballerine (e non solo) diventano vittime, per aver scardinato un tabù che in molti cercano di non affrontare sperando che tutto si risolva per grazia divina, per aver portato alla luce un problema che tutti conoscono ma che preferiscono mettere a tacere come quando si pulisce una casa in superficie ma sotto il letto si tralascia la polvere che con il tempo si accumula, per aver aperto un vaso di Pandora che nessuno ha mai

Foto di Daniela Rende

avuto il coraggio di scoperchiare.

La parola a MaryGarret che ci accompagna in un viaggio nel mondo della danza.

 

La tua passione per la danza ti accompagna dalla tenera età. Hai frequentato la scuola di danza di Isabella Sisca per poi, ancora adolescente, entrare nell’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano. Com’è stato passare da Cosenza ad una grande città come Milano, tenendo conto che eri ancora una ragazzina?

E’ stata davvero dura. Mi è mancata la famiglia e gli amici, nonostante sia riuscita a socializzare abbastanza in fretta. Vivere la città di Milano non era neanche possibile, perché i ritmi della scuola erano davvero frenetici. Ogni giorno le lezioni di danza sin dal mattino presto e la sera il Liceo Calssico serale per poter terminare gli studi iniziati a Cosenza. I primi anni sono stata assorbita completamente dalla realizzazione del mio sogno e forse questo mi ha aiutata a superare i momenti di sconforto per la solitudine e la lontananza da casa.

Nel 1998 entri a far parte del corpo di ballo de La Scala. Com’è dunque la vita di una ballerina professionista?

Quando ho iniziato a lavorare ho assaporato l’ebrezza di trovarmi in sala ballo a contatto con ballerini, coreografi e insegnanti di fama internazionale. Ogni giorno c’erano le prove dei balletti fino al pomeriggio e gli spettacoli erano a volte pomeridiani, ma il più delle volte serali. Nei momenti liberi investivo tempo e denaro per la cura di corpo e mente. Le responsabilità si aggiunsero man mano che affermai la mia personalità come artista ed il Teatro diventò, sin da subito, la mia seconda casa.

Quando nasce lo pseudonimo MaryGarret e cosa ti ha spinto a scrivere il libro “La Verità, vi prego sulla danza”?

La storia di come nasce il mio primo libro è raccontata nel seguito che sto scrivendo e che spero davvero di pubblicare. Ad ogni modo è nato quasi per gioco e solo durante la scrittura mi sono accorta di quanto fosse catartico. Il nome Mariafrancesca Garritano sarebbe risultato troppo lungo, di fianco ad un titolo altrettanto lungo, così scelsi il nome con cui mi chiamano sin da piccola, che è appunto Mary e modificai il cognome ispirandomi ad un film western che vidi per la prima volta grazie a mio fratello: “Pat Garret e Billy The Kid”.  Oggi io e mio fratello, musicista, portiamo in giro il nostro spettacolo di danza e musica dal vivo: “Mary Garret & Billy the Kid” proprio perché siamo legati a questo ricordo ed il country style fa parte della mia vita.

In un’intervista che hai rilasciato al quotidiano inglese Observer hai parlato di disturbi alimentari che affliggono molte ballerine de La Scala. Dopo le tue dichiarazioni sei stata licenziata. Quanto è radicato questo problema e perché si continua a far finta di nulla?

Il problema è radicato in forma proporzionale alle reazioni che ci sono state. In psicologia dicono che la negazione di un problema sia già l’ammissione del problema stesso. Quando le persone leggono le numerose interviste che ho avuto modo di rilasciare nel corso del tempo, capiscono che non mi riferivo alle ballerine della Scala ma alle ballerine, tutte. Il problema non è circoscritto ad un solo teatro, al contrario, è dimostrato dalla scienza e dalle ricerche presenti nella letteratura medica mondiale che l’ambiente della danza è tra quelli che più indurrebbero a diventare vittime dei disturbi alimentari. Non ho mai detto che sia la danza, nobile disciplina, ma gli ambienti in cui il sistema di pensiero è fallato. Purtroppo, però, la grave ignoranza dimostrata su questo tema continuerà a far perpetuare nell’errore, finché non si avrà il coraggio di ammettere che si deve e si può migliorare.

Voci insistenti, e molto probabilmente anche mendaci, sostengono che la tua denuncia è partita solo perché il tuo contratto lavorativo era ormai in scadenza e con molte probabilità di essere rinnovato.

Qualsiasi voce non è credibile se non ha un soggetto esplicito. Posso dimostrare con una busta paga che il mio contratto era a tempo indeterminato dal 2000 e sarei andata in pensione a 45 anni, come tutte le ballerine italiane. Sul mio sito inoltre c’è la comunicazione che il Teatro mi aveva appena promossa solista nel Giugno 2011. Suggerisco di fare la stessa domanda alla controparte, cioè il Teatro alla Scala, e risponderanno anche loro la verità riguardo alla mia posizione prima del licenziamento per giusta causa, dovuto all’articolo dell’Observer.

Com’è il tuo rapporto con il cibo e con il tuo corpo?

Mi piace mangiare, ho imparato anche a riconoscere gli alimenti nocivi per il mio metabolismo, non per questo sono troppo fiscale, ma la conoscenza delle cose aiuta a vivere meglio. Apprezzo molto la mia fisicità e l’apprezzavo anche prima che mi dicessero che dovevo dimagrire. Non ho mai avuto la percezione di avere qualcosa di sbagliato, eppure anche a me è successo di cadere nell’ossessione per la magrezza. Dagli errori si dovrebbe sempre imparare a migliorare.

Dopo il licenziamento hai avuto delle ripercussioni negative sulla tua carriera? Sei stata contatta da altri Teatri?

Ho avuto decisamente molti problemi. Nessun Teatro mi ha contattata, figuriamoci in Italia. Tutti pensavano che con il mio curriculum non avrei fatto fatica a ricollocarmi, invece non è così. L’età e lo scandalo che hanno montato dietro a questa storia non hanno agevolato e alle audizioni fatte fino ad ora non è seguito nessun ingaggio.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Voglio continuare a portare in giro lo spettacolo con mio fratello Massimo Garritano, sto scrivendo il seguito del primo libro e mi auguro che verrà fatta giustizia, vincendo la causa per il reintegro al mio posto di lavoro. Ci sono alcune collaborazioni con le scuole e l’universo medico che mi danno anche molta soddisfazione. A Milano, infatti, siamo stati i primi a terminare con successo il primo studio sulla nutrizione dei danzatori classici, presso il G.a.c. progetto Giovani al Centro, con cui collaboro e di cui è direttore artistico Michele Villanova, già primo ballerino del Teatro alla Scala. Questa è già una grande vittoria. Il 23 novembre, invece, danzerò il ruolo di Mercedes nel “Don Chisciotte” a Bergamo – Teatro Sociale ore 21,00.

Tu che hai seguito il percorso di gavetta tradizionale fatto di concorsi, audizioni, perfezionamento in Accademia cosa ne pensi dei talent e quanto possono essere utili ai ragazzi che desiderano fare della propria passione il proprio lavoro?

Chi sceglie di fare Teatro è difficile che vada ad un Talent per fare questo lavoro. Si va al talent perché è una vetrina e da la possibilità di farsi conoscere e di avere il guadagno più facile, forse. Dubito però che sia davvero così semplice perché molti ragazzi andati ai talent hanno poi dovuto ricominciare tutto da capo. Penso che fare Televisione sia una scelta diversa dalla scelta del teatro. I tempi sono totalmente all’opposto di quella che è la preparazione necessaria ad un danzatore. Ma nel mio primo libro parlo anche di questo argomento, quindi non mi dilungo e invito tutti a leggere per sapere quale sia “La verità” sulla danza, dal mio punto di vista!

Tu che sei una veterana della danza, quali consigli vorresti dare a tutti i giovani che desiderano intraprendere questa carriera difficile, faticosa e colma di sacrifici?

Il consiglio di sempre: la dignità prima di ogni cosa. Nessuna carriera ha valore senza potersi guardare allo specchio ed essere fieri delle persone che siamo.

 

Annabella Muraca

Riflessioni su “Un Sud migliore per un’Italia più forte” e presentazione rivista “Nuove lettere meridionali”

CASTROVILLARI (CS) – “Un Sud migliore per un’Italia più forte” è la riflessione , a più voci, sul ruolo del Mezzogiorno per la crescita del Paese che propongono l’Associazione socio-culturale Kontatto Production di Castrovillari ed il Comune per  sabato 23 novembre, a partire dalle ore 17, nella sala 14 del Protoconvento Francescano.
L’appuntamento verrà concluso  dall’onorevole Cesare Marini, direttore della rivista trimestrale “Nuove Lettere Meridionali”,  che sarà presentata durante i lavori, con le importanti valutazioni che raccoglie e propone per il rilancio del Mezzogiorno.
Gli interventi verranno introdotti dal saluto del Sindaco Domenico Lo Polito ed arricchiti dai contributi  del consigliere comunale di Castrovillari, con delega alla Cultura, Lucio Rende, del Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, di Francesco Lo Giudice, ricercatore presso l’Università della Calabria, e di Domenico Cersosimo, docente di economia sempre nello stesso ateneo.
Le letture programmate , invece,  verranno interpretate dalla inequivocabile voce di Filomena Bloise, docente d’italiano nel liceo Scientifico della città mentre l’introduzione ed il coordinamento è affidato a Pasquale Pandolfi, responsabile delle attività culturali del sodalizio castrovillarese che con l’ente locale ha programmato il momento.

Giornata dello sviluppo sostenibile dell’Unesco

Gerace (Rc)GERACE (RC) – Per il secondo anno consecutivo il Club Unesco di Gerace aderisce alla Settimana dello Sviluppo Sostenibile promossa dall’Unesco il cui tema quest’anno è “I paesaggi della bellezza: dalla valorizzazione alla creatività”. Il sodalizio geracese, presieduto da Emanuela Ientile, farà parte del circuito degli eventi programmati per il 2013 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura con un’iniziativa dal titolo “I paesaggi della bellezza: Gerace, da Al-Idrisi ai giorni nostri”, che si terrà sabato 23 novembre, con il patrocinio dell’Unesco e della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Gerace, guidata dal Giuseppe Varacalli, e con l’Istituto Comprensivo “Cinque Martiri” di Gerace, diretto dal professor Vito Pirruccio.

La giornata sarà articolata in due momenti: alle ore 10, presso la sala polivalente dell’Istituto Comprensivo “Cinque Martiri”, l’agronomo e saggista Francesco Tassone incontrerà gli allievi della Scuola Secondaria di I grado “Domenico Scoleri” e si confronterà con loro sul tema “Verso un’ecologia dell’essere”.

Nel pomeriggio, alle ore 16:30, nella Sala Conferenze del Museo Civico Archeologico di Gerace (Palazzo Tribuna), sarà invece la volta di Andrea Gratteri, laureando in Architettura presso l’Università “La Sapienza” di Roma, il quale relazionerà sul tema “Gerace: l’architettura di un millennio tra crolli e speranze”. L’intervento di Gratteri sarà preceduto dai saluti istituzionali del sindaco Varacalli e di Emanuela Ientile, e dall’introduzione dello storico Giacomo Oliva, direttore del Museo Diocesano di Gerace e docente di Storia dell’Archeologia in Calabria presso l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria.

«Il Club Unesco di Gerace – riferisce la presidente Ientile – continua le sue attività di formazione e di sensibilizzazione da svolgere tra i giovani, studenti in primis. A loro si vuole infatti lanciare un messaggio ben preciso perché, attraverso le testimonianze di quanti operano per tutelare e valorizzare il patrimonio, possano riscoprire non solo il senso della bellezza e dell’appartenenza a una terra meravigliosa, ma anche provare l’orgoglio di porsi quali legittimi “custodi” di inestimabili tesori. In quest’ottica, il patrimonio architettonico e paesaggistico agisce come veicolo di confronto tra culture e civiltà diverse nel nome della bellezza e della capacità creativa».

«Non potevamo non associarci alla lodevole iniziativa promossa dal Club Unesco di Gerace – afferma il primo cittadino geracese Giuseppe Varacalli –, il cui spirito, rivolto all’educazione delle giovani generazioni alla cultura, alla bellezza e alla creatività, si lega perfettamente a un’idea di sviluppo sociale e turistico-economico della nostra terra, del quale i beneficiari possano essere, soprattutto e prima di ogni altro, gli stessi giovani».

La performance Buio contro il femminicidio

ALTOMONTE (CS) – Domenica 24 novembre 2013, ad Altomonte, l’artista Erminia Fioti, attraverso la performance BUIO, lancia un appello contro il femminicidio. Un corteo di donne in abito bianco, di tutte le età, attraverserà le vie del paese portando tra le mani un simbolico gatto nero, per approdare all’interno del museo civico, dove in cambio ogni donna riceverà da un uomo una rosa.

“Esiste una coscienza dell’Arte che impone prese di posizione per denunciare le brutture del nostro tempo. Il femminicidio è una di queste, che come un virus continua a colpire e annebbiare le menti maschili. L’Arte, come già avvenuto e sta avvenendo per esempio con le installazioni delle scarpe rosse, ha il dovere di puntare il proprio riflettore su questo triste argomento”. In questa performance l’abito bianco ha valenza esclusiva di femminilità, senza implicazioni morali o religiose, mentre le rose sono la rappresentazione della perfezione, dell’amore in divenire. Riguardo ai gatti neri, l’artista dice: “Premesso che io ho un gatto che adoro, ricordo che i gatti neri arrivavano sulle nostre coste con le navi dei turchi. Questo è quanto dice la tradizione popolare, ecco perché se ne aveva paura. Poi la superstizione ha preso il sopravvento. In questo contesto simboleggiano la parte sconosciuta che è nell’altro, in chi, pur professando amore, uccide. Depositarli all’interno di un museo è auspicio di cambiamento, il quale può avvenire solo attraverso la cultura e l’insegnamento del rispetto per l’altro. Depositare il gatto, cioè la paura, e ricevere la rosa significa voler rappresentare la riappacificazione tra i sessi”.

Nel corso della performance verranno letti due brani: il testo BUIO, che nasce da un incubo che ho fatto molti anni fa, e ROSA MUNDI del poeta inglese J. Ramsay. Inoltre, questo gesto performativo nasce anche per ricordare l’artista Pippa Bacca, violentata e uccisa nel 2008 in Turchia mentre portava avanti la sua performance “Spose in viaggio”. Il reading verrà immortalato dagli scatti dell’artista Maurizio Visconti.

Oltre alla performance, nelle sale del museo destinate all’Arte Contemporanea, Altomonte ospita anche la mostra di pittura e fotografia “Donne per le Donne” delle artiste: Morena Di Pressa, Erminia Fioti, Alice Graziadio, Marta Guida, Rita Mantuano, Carmela Paonessa, Isabella Rizzo, Rosalba Russo, Maria Santoro. La curatrice della mostra è Alessandra Scanga. L’inaugurazione avverrà nel pomeriggio, a performance conclusa, ed è arricchita dall’intervento musicale di Eugenio Capparelli, insieme alla lettura di poesie da parte di Piero Capalbo, Esperia Piluso, Maria Santoro e da un testo di narrativa letto dalla stessa autrice Graziella Fasanelli.

All’evento, interverranno il sindaco di Altomonte, Gianpietro Coppola, e il presidente dell’associazione Città del Sole, Giuseppe Capparelli. “Sono molto grato alle locali associazioni culturali che dibattono ed attirano l’attenzione generale sull’importante tema del femminicidio – ha dichiarato il Sindaco di Altomonte –. Dopo l’iniziativa di domenica, già venerdì 29 novembre, si terrà un altro momento di riflessione con il convegno sul tema “Oltre il silenzio della violenza in ogni età”, nel corso del quale verrà presentato il libro “Il gusto amaro delle caramelle” di Antonio Bianchi”.

Live tour “Shine” all’Urban Acoustic Theater

CASTROVILLARI (CS) – Tutto pronto all’Urban Acoustic Theater per ospitare domani, venerdì 22 novembre, il live tour “Shine” di Kekko Fornarelli e Roberto Cherillo che sta spopolando in tutto il mondo.

Shine è un progetto musicale del neonato duo che sta spopolando dalla Russia all’Australia, alla Cina, riempiendo piazze e spazi dedicati alla musica con il mix di suggestioni sonore che parlano di contaminazioni nordeuropee, trip-hop anglosassone, richiami d’Oriente, piano jazz puro o musica elettronica.

La semplicità vocale di Roberto Cherillo, musicista castrovillarese che in poco tempo è diventato punto di riferimento per il jazz d’autore, e la ricchezza espressiva del piano di Kekko Fornarelli, uno degli artisti italiani più apprezzati della scena conteporanea, si supportano a vicenda. Un amalgama di suoni distorti e armoniosi al tempo stesso, musica intimista che crea atmosfere dalla forza evocativa. «Molto spesso – racconta Roberto Cherillo – abbiamo scorto tra il pubblico in posti tipo Moldavia o Russia sguardi emozionati o persone in lacrime».

Il loro tour attraversa il mondo passando da Kosovo, Serbia, Irlanda, Belgio, Inghilterra, China, Macao, Bielorussa, Hong Kong approda nel bel mezzo a Castrovillari, unica data italiana insieme a quella di Taranto di questo viaggio musicale.

Ad aprire la performance dei due artisti (sempre per il volere di Raffaele Chiodi patron dell’Urban e Stefania Monaco) Fabiano-Perrupato (giovane ed autore esordiente castrovillarese) che presenteranno tre brani propri.

Come sempre lo spazio sarà arricchito dai prodotti del territorio e non solo. «Per la data castruviddara – dicono i due direttori artistici – abbiamo pensato ad unire un prodotto locale e attuale come l’extravegine dell’Azienda Bloise di Saracena con un pane di Lungro del panificio “San Nicola” abbinati ad una birra belga straordinaria Birra Caulier Sugar Free by Nature, l’unica birra al mondo per diabetici e malati di cuore».

 

 

Terza edizione Mostra Micologica “Parco della Sila”

ZAGARISE (CS) – Dopo alcuni anni di stasi, torna, presso la palestra comunale di Zagarise, la terza edizione della Mostra Micologica “Parco della Sila”.

L’ evento è stato riproposto grazie alla cooperazione dell’Amministrazione Comunale, presieduta dal sindaco Pietro Raimondo, oltre alla preziosa opera organizzativa del Gruppo Micologico “Sila Catanzarese”, diretto da Emilio Corea, e del Centro Comunale per Anziani di Zagarise, presieduto da Antonio Mangone e coordinato da Tonino Faragò.

Nell’occasione, sono state coinvolte le locali scuole elementari e medie del paese con un concorso sul tema “Il fungo nella natura”. Gli alunni hanno prodotto una serie di disegni raffiguranti il mondo dei funghi, e due classi sono state premiate con un mappamondo e con una cartina rappresentante un planisfero, offerti dalla ditta Gilberto Mauro. La mostra ha visto esposte oltre 50 specie fungine fresche, tutte correttamente classificate, integrate da una serie di poster e di cartelloni didattici ed educativi. Esperti micologi del Gruppo “Sila Catanzarese” hanno fornito spiegazioni scientifiche e naturalistiche sui funghi ai numerosi visitatori accorsi alla manifestazione, offrendo loro dei pratici opuscoli divulgativi. Significativa e fondamentale è stata anche la partecipazione degli imprenditori di Zagarise, che hanno aderito all’iniziativa con particolare entusiasmo.

Conversazione di studio sull’alluvione del 1959

Esondazione Crati 1959

COSENZA – Il gentlemen’s agreement (l’accordo tra gentiluomini) sottoscritto il 10 ottobre scorso tra il Comune di Cosenza e il gruppo facebook “Il senso del tempo, il valore di un posto, Cosenza” comincia a dare i primi proficui risultati e passa alla sua fase attuativa. Per la giornata di domani, venerdì 22 novembre, infatti, il Comune ed il gruppo facebook che fa capo a Massimo Veltri, hanno promosso, in occasione del 54° anniversario dell’alluvione del fiume Crati, che colpì la città di Cosenza il 24 novembre del 1959, una manifestazione in programma, alle ore 10,00, all’Istituto comprensivo dell’infanzia (primaria e secondaria di 1° grado) “Carmela Borelli” di via Spirito Santo.

Si tratta di una conversazione di studio sul tema “24 novembre 1959, Cosenza e l’alluvione del fiume Crati”, primo degli appuntamenti che l’Amministrazione comunale ed il gruppo facebook si sono prefissati in occasione della presentazione dell’accordo di collaborazione.

Il sindaco Mario Occhiuto sarà tra i partecipanti all’iniziativa di domani, insieme all’assessore alla formazione della coscienza civica, scuola e cultura Geppino De Rose, a Massimo Ciglio, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Carmela Borelli”, a Massimo Veltri e Alfredo Salzano, rispettivamente fondatore e ideatore del gruppo facebook e a Stefano Vecchione, vice presidente dell’Istituto per gli studi storici di Cosenza. Tra gli altri interventi, previsti quelli del poeta Ciccio De Rose e delle docenti dell’istituto “Carmela Borelli” Maria Luisa Morrone e Isabella Salatino. L’incontro sarà moderato da Vincenzo Scirchio.

Il progetto non vuole cadere nel nostalgico o nel contemplativo, ma consegnare al presente e al futuro uno spaccato di microstoria che altrimenti rischia d’andare perduto. Recuperare il vissuto serve ad assegnare identità, radici e creare condivisioni. Ma aiuta anche a proiettarsi nel futuro con basi solide, aumentando consapevolezze e amore per la comunità di cui si fa parte.

La relazione di Alfredo Salzano, con la proiezione delle immagini fotografiche d’epoca di Antonio Cannataro, si soffermerà su quelle giornate di grande impegno e di solidarietà dei cosentini e di tutta la nazione, quando sul panoramico piazzale antistante il complesso monumentale di San Francesco di Paola, all’imbrunire del 24 novembre 1959, una folla attonita di cittadini assistette inerme al nuovo e tragico straripamento del Fiume Crati.

L’intervento del vice presidente degli studi storici di Cosenza, Stefano Vecchione, esaminerà il rapporto tra la città, la confluenza del Busento nel Crati e i cinque ponti sui fiumi.

Al termine della conversazione di studio con gli studenti della scuola “Borelli”, seguirà una passeggiata, tra storia e ricordi, nei quartieri storici di Cosenza devastati dall’esondazione del Crati del 1959.