Archivi categoria: Cultura&Spettacolo

“L’avaro” di Molière: in scena l’esilarante Lello Arena

 

ALTOMONTE (CS) – Domani, secondo appuntamento del Festival Euromediterraneo di Altomonte. In scena l’esilarante comicità di Lello Arena nel capolavoro di Molière “L’avaro”. Un classico diretto in un nuovo allestimento da Claudio Di Palma con Lello Arena che affronta per la terza volta un testo di Molière. Il famoso comico napoletano (storico membro della “Smorfia”) torna a interpretare un capolavoro del drammaturgo francese,sfoderando tutte le sue doti istrioniche.Partito dal cabaret con l’indimenticato Massimo Troisi,Lello Arena vanta una lunga e intensa carriera costellata di importanti i successi di pubblico e soprattutto di critica per le sue interpretazioni cinematografiche (“Ricomincio da tre” e “Scusate il ritardo” su tutti).

Catanzaro:Il trionfo di Wayne shorter, leggenda del Jazz

Wayne_Shorter,il più importante compositore vivente del jazz.”Borgia (CZ).Concerto sensazionale  di Wayne Shorter, perfetto conoscitore della teoria tradizionale e insaziabile innovatore del jazz, che ha scritto a lettere d’oro l’ennesima, memorabile pagina nella storia di ARMONIEDARTEFESTIVAL. Un concerto in forma di libera improvvisazione condiviso insieme a John Patitucci, Brian Blade e Danilo Perez, che ha deliziato la platea di appassionati, arrivati anche da Sicilia e Puglia, pur di non perdere l’unica esibizione al sud di uno dei più grandi compositori della storia che ha espresso una sincera gratitudine per l’accoglienza e le attenzioni che gli sono state riservate. “Suonare in un posto dall’atmosfera magica come il Parco Scolacium- ha ribadito nel backstage- rende tutto più facile. Mi piacerebbe ritornarci, magari per fare un tributo alla musica di Miles Davis.” Soddisfazione raddoppiata anche dal Direttore Artistico Chiara Giordano: “Un’edizione straordinaria, ancora un sensazionale incontro umano prima che artistico, dopo la straordinarie qualità di David Parsons. Adesso siamo pronti per una grande festa di musica e colori con Gilberto Gil.” Sabato prossimo, 3 agosto, torna in Calabria a vent’anni di distanza dalla sua unica precedente esibizione, una delle più grandi personalità culturali ed artistiche contemporanee.  Musicalmente Gil è un fuoriclasse, capace di suonare un samba postmoderno aggiornato con rock reggae e influenze africane. La sua notorietà segue due binari paralleli: quello musicale e quello politico. Il suo nome assume una grande influenza con l’ascesa del Tropicalismo, il movimento fondato insieme a Caetano Veloso, una specie di ’68 brasiliano, che ebbe un ruolo importantissimo non solo nella musica, ma anche nel teatro, nel cinema e nella letteratura. Nell’ottobre 2001 Gil viene nominato Ambasciatore di buona volontà della FAO e come tale ha sostenuto il progetto “Fame zero” in Brasile e appoggiato la campagna della FAO “un miliardo di affamati nel mondo”, oltre ad aver dedicato allo stesso importante ente vari concerti. Dal 2003 al 2008 invece Gil è stato Ministro della Cultura sotto il governo Lula, incarico svolto con dedizione e capacità. Ma poi la musica ha ripreso il sopravvento e Gil non ha mai smesso di vedere il Brasile con gli occhi critici dell’impegno civile, sia come compositore che come cittadino; si impone come una sorta di “coscienza critica” del Brasile moderno e, in particolare, della sua anima africana. La sua produzione musicale, in una carriera che l’ha visto scalare tutte le classifiche vendita e vincere dischi d’oro e di platino, conta oltre 50 album. Sarà l’ennesima notte da incorniciare di questa edizione di ARMONIEDARTEFESTIVAL.

“Rumori mediterranei”:Reggio Calabria sulle note del Jazz

Shanir Ezra Blumenkranz, bassista di origine sefarditaRoccella (Rc).Finalmente ufficializzata la XXXIII edizione del Festival Jazz “Rumori Mediterranei”, una delle manifestazioni più longeve in Italia, che ha sempre avuto come filosofia quella di evidenziare sia nuovi talenti sia nuovi linguaggi. Il nuovo cartellone  abbraccerà 8 comuni, a partire dalla ormai tradizionale apertura a Reggio Calabria, fino alla conclusione nella consolidata e splendida cornice del teatro al Castello a Roccella Jonica. Mai come in questi ultimi anni l’identità del festival si è rispecchiata con l’area geografica di appartenenza, e così dopo la Turchia, quest’anno il Festival ospita un altro importante Paese del Mediterraneo, ovvero Israele. Alcuni dei più interessanti talenti che sono apparsi negli ultimi anni in quel Paese, o che da lì sono partiti alla ricerca di nuove esperienze e anche di riconoscimenti, soprattutto a New York  arriveranno in Calabria; alcuni in prima nazionale, altri in esclusiva o con un progetto speciale, per cercare una sponda a questa musica “errante”. Si parte il 14 a Reggio (Piazza Castello ore 21,30), con la fascinosa vocalist Noam Vazana cui toccherà ufficialmente l’apertura del Festival, a cui seguirà lo splendido trio Kuhn-Lopez-Bekkas che ha registrato per l’etichetta tedesca Act alcuni lavori di grandissimo interesse. Contestualmente il Festival presenterà altri due concerti a Locri con Pippo Matino e l’esuberante vocalist Sarah Jane Morris, mentre fra Casignana, Marina di Gioiosa e Roccella inizieranno le jam sessions intorno a mezzanotte, l’ora magica di questa musica, che servirà a mettere in risalto i giovani talenti locali e diffondere ulteriormente in Calabria il verbo del jazz. A ferragosto, ancora a Casignana e Martone, il Neko 4 del chitarrista Francesco Diodati e le armonie vocali di Elina Duni, la nuova voce dei Balcani, si abbineranno al folk ibrido di Danilo Montenegro. Nei giorni a seguire da segnalare il debutto solistico di Fausto Mesolella, chitarrista di gran cuore già con gli Avion Travel (17, ex-convento dei Minimi a Roccella) e le canzoni “pure” di Laura Lala e Sade Mangiaracina, abbinate alle capacità espressive di Mattia Cigalini, sassofonista in rapida ascesa, (17, Martone). E ancora la grande prima con lo splendente trio di Omer Klein, e le nuove avventure dello Yatra 4 guidato da Enzo Pietropaoli (18, Monasterace). Dal 19 in poi ci si trasferirà a Roccella, con l’eleganza dei pianisti Riccardo Arrighini ed Enrico Zanisi, abbinata ai nuovi stimoli raccolti da Gegè Telesforo per il suo nuovo gruppo Nu Joy (Porto delle Grazie). Il 20 spazio alle ibridazioni pomeridiane in jazz di Raffaele Casarano, cui seguiranno le Yiddish Melodies di Gabriele Coen, l’unico italiano approdato al momento presso la corte di John Zorn, che gli ha pubblicato due ispiratissimi dischi per la Tzadik, ed il fiammante PerfecTrio di Roberto Gatto. Dal 21 il programma prevede ulteriori stimolanti incontri con vecchi e nuovi amici di “Rumori Mediterranei”: alle 18 presso l’auditorium, la classe di Enrico Pieranunzi, su uno dei repertori da lui preferiti, ovvero quello che ruota intorno all’immaginario e rutilante universo felliniano. In serata presso il teatro al Castello, Shanir Ezra Blumenkranz, bassista di origine sefardita ed ennesima scoperta del grande Zorn, che adotta il gimbri, uno strumento particolarissimo con sole tre corde di origine maghrebina, per la sua musica vorticosa e furente. Seguirà l’incontro sotto le insegne del bop fra due grandi trombettisti come Randy Brecker e l’oriundo Franco Ambrosetti. Il 22 aprirà una pièce teatrale, che ha come protagonista Alessandro Haber e le indimenticabili canzoni dei Beatles. In serata altri due graditi ritorni al Festival, i due debordanti talenti di Trilok Gurtu e Nguyen-Le. Il 23 ancora Gabriele Coen, con una interessante ricerca su scrittrici ebree di Israele e degli USA, quindi il Trio Libero di casa Ecm con Andy Sheppard, Michel Benita e Sebastian Rochford ed il sensazionale rendez-vous fra Rob Mazurek e i Sao Paolo Underground, autori di una musica davvero eccitante e fuori da ogni schemi. Per la gran chiusura del 24 il nuovo spettacolo di GianMaria Testa e Giuseppe Battiston ispirato a Giovanni Pascoli, ed il progetto speciale che abbinerà sul palco Noa, beniamina del pubblico e solo una delle tante scoperte di “Rumori Mediterranei”, con l’altra voce angelica di Mira Awad, cantante araba israeliana, per un concerto speciale dedicato alla pace. A latere del Festival un seminario sulla musica klezner di Gabriele Coen e 4 master classes di chitarra condotte da Dave Howard.

L’assessore Caligiuri con Sgarbi in visita tra i beni culturali della Locride

LOCRI (RC) – L’assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri sta visitando, insieme al critico d’arte Vittorio Sgarbi, diversi comuni della provincia di Reggio, per effettuare un check up – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – sui beni culturali calabresi. A Locri è stata ammirata l’importante collezione privata degli Scaglione, una delle più significative della Magna Grecia insieme a quella del Museo nazionale di Reggio Calabria. Tra i tanti pezzi pregiati, il cavallino preistorico, un’antefissa dipinta e un vaso preistorico del periodo geometrico. Si è deciso di valutare la possibilità di  ristampare il saggio degli anni ‘60 con l’inventario dei beni esposti. Successivamente, L’assessore e il critico d’arte si sono, poi, recati in località Moschetta di Locri, per ammirare l’antico edificio che negli anni ‘20 ha ospitato l’archeologo Paolo Orsi, confermando la necessità di una legislazione che tuteli non solo gli esterni ma anche gli interni degli edifici storici. Poi la tappa alle imponenti mura di Castellace, che vanno maggiormente promosse e conosciute. Il tour è proseguito a Caulonia, dove sono stati visitati palazzi privati, le chiese matrice e dell’Immacolata e l’affresco bizantino. Qui è emersa l’esigenza di richiedere la tutela di alcuni edifici privati di particolare pregio. Infine, l’approdo a Gerace dove l’Assessore Caligiuri si è domiciliato in questo mese di luglio e sta svolgendo. da quello che è uno dei borghi più belli d’Italia, la sua attività istituzionale. “Gerace  – ha dichiarato Vittorio Sgarbi – da sola riscatta la regione perché materializza  l’aspirazione della Calabria”.

‘MagiKro’ Festival

magikroCROTONE – Dopo la prima serata, in programma per oggi alle 21.30 all’Anfiteatro del Santuario della Madonna Greca di Capo Rizzuto, il “MagiKro Festival” domani giovedì  1 agosto farà tappa a Cirò Marina. In programma lo spettacolo “Street-magic” con: Mr. Bang, Trabuk, Shezan, Mago Flip, Le Baccanti. “Si tratta di professionisti di livello -dichiara il direttore artistico Walter Rolfo- che certamente catalizzeranno l’attenzione del pubblico facendolo divertire come già avvenuto nella passata stagione. Saranno serate magiche come magiche sono le location dove si terranno”. Lo spettacolo si terrà alle 21.30 all’area portuale. Il MagiKro rientra nella programmazione di “Calabria Terra di Festival” e vede quale Ente capofila la Provincia di Crotone e la partnership dei Comuni di Cirò Marina, Isola di Capo Rizzuto, Melissa, Santa Severina, della Fondazione Odyssea e altri partner privati. L’ingresso è gratuito.

L’arte di spazio sud

castello ducale di Corigliano Calabro, uno dei luoghi che ospiterà l'arte di spazio sudCosenza. SPAZIO SUD è un’officina umana ed artistica che tenta, attraverso il teatro e la danza, di fondere memoria e contemporaneità, creazione e spazio-comunità, nuove prospettive ed identità. SPAZIO SUD entra nella parte vecchia, antica, di alcuni borghi (Tortora, Aieta, Corigliano Calabro) con cui si stringe in una collettiva ed empatica convivenza. Un laboratorio di pratica e ricerca rivolto per un verso ad avviare un’idea di residenzialità umana e creativa, per un altro a mettere in comunicazione realtà artistiche che seppur diverse hanno in comune un medesimo movimento processuale: le compagnie, i gruppi, lo staff completo di SPAZIO SUD 2013 è composto esclusivamente da persone Under 30. A margine delle attività laboratoriali iniziate lo scorso novembre e terminate a maggio, andranno in scena i lavori. Nove gli appuntamenti previsti, diluiti nelle prime due settimane di agosto e dislocate tra il mar Ionio ed il mar Tirreno, a compimento dell’esperimento, tuttora in fieri, di mettere in comunicazione uomini, esperienze, proposte artistiche ed organizzative che condividono e diffondono la cultura mediterranea.

PROGRAMMA (1-14 agosto 2013)

GIO 1 Ago/ PALAZZO RINASCIMENTALE AIETA / ORE 21.30
Spettacolo teatrale UN ALTRO GIORNO DIVINO (aria n°1) Compagnia Rue de l’inconnue Regia di Bernardino Verta

VEN 2 Ago/ PALAZZO RINASCIMENTALE AIETA/ ORE 21.30
Spettacolo teatrale UN ALTRO GIORNO DIVINO (aria n°1) Compagnia Rue de l’inconnue Regia di Bernardino Verta

DOM 4 Ago/ CASTELLO DUCALE DI CORIGLIANO CALABRO/ ORE 21.00
Performance di danza contemporanea IDENTITY a cura di Continuity Fluyd Performers di Angela Tiesi
AperiCena nei giardini
Performance di danza contemporanea TRACCIE DI UN’UNITA’ a cura dei danzatori Accademia Nazionale di Danza di Roma coreografie di Rossana Abritta

LUN 5 Ago/ PALAZZO RINASCIMENTALE AIETA/ ORE 21.30
Performance di danza contemporanea TRACCIE DI UN’UNITA’ a cura dei danzatori Accademia Nazionale di Danza di Roma coreografie di Rossana Abritta

MAR 6 Ago/ PALAZZO RINASCIMENTALE AIETA/ ORE 21.30
Spettacolo teatrale AD OCCHI CHIUSI Regia di Mario Lino Stancati

GIO 8 Ago/ CENTRO STORICO DI TORTORA/ ORE 21.30
Performance di danza contemporanea MULTIFORMI LEGAMI a cura dei danzatori Accademia Nazionale di Danza di Roma coreografie di Rossana Abritta
Performance di danza contemporanea IDENTITY a cura di Continuity Fluyd Performers di Angela Tiesi

SAB 10 Ago/ PALAZZO RINASCIMENTALE AIETA/ ORE 21.30
Spettacolo teatrale UN ALTRO GIORNO DIVINO (aria n°1) Compagnia Rue de l’inconnue Regia di Bernardino Verta

DOM 11 Ago/ CASTELLO DUCALE DI CORIGLIANO CALABRO/ ORE 21.30
Spettacolo teatrale AD OCCHI CHIUSI Regia di Mario Lino Stancati
A seguire Cocktail Time

MER 14 Ago/ CASTELLO DUCALE DI CORIGLIANO CALABRO/ ORE 21.30
Spettacolo teatrale UN ALTRO GIORNO DIVINO (aria n°1) Compagnia Rue de l’inconnue Regia di Bernardino Verta
A seguire Degustazione enogastronamica

Un vero trionfo per la “Signora della musica italiana” Ornella Vanoni

 

ALTOMONTE (CS) – Lunghi applausi, più di 2000 spettatori, ieri sera,  hanno gremito lo storico anfiteatro “Costantino Belluscio”, l’esordio del festival affidato a un’icona della musica internazionale. E’ la prima volta che Ornella Vanoni calca il palco di Altomonte per un concerto che ha ripercorso più di treant’anni di musica italiana. Un mix di sonorità e ricordi “Io canto per essere felice” di Ornella Vanoni.E’ la sua voce a conquistare il pubblico, una scaletta che ripercorre i suoi più grandi successi, una grande diva, con i suoi capelli rosso fuoco e il suo fascino sofisticato. I toni sono intimi e informali scherza con il pubblico, bacchetta i suoi musicisti. Vanoni racconta, tra un brano e l’altro, con una leggerezza irresistibile  le sue disavventure sentimentali, i suoi grandi incontri artistici e la sua idiosincrasia per la televisione e il gossip spicciolo. Ed il pubblico è rapito dalla sua voce calda e le sue parole libere.

Tutto pronto per il Tarantarsia

 

 Il sindaco di Tarsia Antonio Scaglione, l’Assessore alla Cultura Roberto  Ameruso e l’Associazione Cultura Musikart sono molto fiduciosi: anche  quest’anno il Festival Tarantarsia ripartirà e non perderà il suo forte  impatto culturale. L’ evento, arrivato alla sua quinta edizione, allieterà  la  popolazione cittadina (con l’augurio che altre comunità regionali si  uniscano al progetto e lo diffondano) il 2 e il 3 Agosto e sarà  artisticamente diretto da Roberto Cannizzaro, che ha pensato bene di  includerlo nel circuito Calabria Sona.

La manifestazione di questa nuova stagione estiva ha un programma  vario  ed affascinante. Non solo cultura, ma anche volontariato, diffusione dei valori della solidarietà e dell’altruismo. Infatti, la prima serata sarà caratterizzata dal “Tarantarsia social”: decine di associazioni (WWF, Emergency, AIDO, No Razzismo. .) esporranno i loro stands e le loro facce con il nobile intento di richiamare la gente ad impegnarsi nel sociale, ricordando che il bisogno di aiuti umanitari è pur sempre attuale.

Nel pomeriggio della prima giornata inoltre, nella sala conferenze della biblioteca naturalistica di Palazzo Rossi, verrà proiettato il docu-film “Non è un paese per neri”.  L’opera è di Romano, Amodeo, Andria, Leombruno, ha una durata di circa sessanta minuti e tratterà i fatti di Villa Literno e Castel Volturno (il camorrista Setola ordinò di uccidere tutti i neri della zona, comprese le donne, dopo aver chiesto la tangente ad alcuni banditi extracomunitari). A seguire, un dibattito fra i registi, le autorità politiche di Tarsia, il rappresentante dell’Associazione “No razzismo” Piero de Cindio, il Presidente dell’Associazione Cultura e Solidarietà di Milano Francesco Vivacqua e il sindaco di Rosarno (località che tra il 7 e il 9 Gennaio del 2010 interessò le pagine di cronaca per tristi scontri razziali: due immigrati africani feriti con una carabina ad aria compressa scatenarono la rivolta della comunità africana e incommentabili scontri tra immigrati, forze dell’ordine e cittadini) Elisabetta Tripodi.

Alle 18.30 la presentazione del libro “Veleno”, scritto dalla giornalista Cristina Zagaria, sul disastro ambientale dell’Ilva di Taranto e  nelle ore serali rimbalzeranno nell’aria del Centro Storico (contemporaneamente in tre diverse piazze) le musiche afro-tribali e folk dei Bashkim, dei Medinsud e dei Badarà Seck.

La seconda serata del Festival Tarantarsia non sarà meno degna di interesse. Il maestro Mimmo Epifani e la band calabrese ‘A Roddra si esibiranno in Piazza San Francesco alle ore 21. Un ottimo mix di pizzica salentina, tarantella calabrese e ritmi tribali, tutte sonorità che facilmente istigheranno la voglia di ballare del pubblico. In entrambe le serate, la musica lascerà il posto alle più belle immagini e ai più evocativi video del Sud, ai banchetti sui quali sarà possibile trovare prodotti artigianali locali e alla Fiera Enogastronomica “Sapori e Profumi della Nostra Terra”.

Per rispetto e dovere cronachistico, non bisogna trascurare chi supervisionerà questo evento (utile per chi vuole capire i valori tradizionali del Meridione e il mito della terra ospitale e generosa, in poche parole una storia di “bellezza” e “miseria”): la Roka Produzioni e il Laboratorio Tarantarsia.

Presentato Suicide Tuesday, opera prima di Francesco Leto

COSENZA – E’ genuino, istintivo e poco costruito, racconta il male di vivere senza scadere nel patetico si tratta del romanzo Suicide Tuesday candidato per concorrere al Premio strega 2013 e ora inserito nei finalisti del premio Sila ’49. Presentato ieri sera alla libreria Ubik di Cosenza sono intervenuti oltre al giovane autore Francesco Leto, il docente di Teoria dello spettacolo dell’Università della Calabria Carlo Fanelli e la giornalista freelance Maria Francesca Rotondaro.

L’opera prima del trentenne calabrese racconta di tre vite parallele quelle dell’architetto Sergio malato di cancro che non sa come spiegare alla sua bambina che un giorno non molto lontano non ci sarà più, del fotografo Matteo che cattura immagini alla ricerca di qualcosa e della studentessa di filosofia Giulia spaventata dal futuro e tormentata da un amore che presto diventerà un rimpianto. Tre vite che si sfiorano per poi fondersi in un progetto fotografico, uno spaccato senza né inizio né fine che si evolve dal sabato al martedì. Il titolo stesso rimanda a un’espressione inglese con la quale viene indicata quella sensazione di sconforto, di malessere, di inquietudine che attanaglia, che morde lo stomaco proprio il martedì dopo un sabato alla ricerca di evasione tra alcol e droga, una domenica in cui si tenta di smaltire i postumi della sbornia e un lunedì in preda al down.

Copertina Suicide Tuesday

La giornalista Rotondaro ha una sola e semplice parola per definire questo romanzo, bello perché ha un linguaggio delicato, bello perché è un romanzo che parla di morte ma che inneggia alla vita, bello perché è fatto di ricordi e non di bilanci esistenziali. Dello stesso avviso il docente Fanelli che evidenzia come questo romanzo sia una sorta di micro-sceneggiatura, i tagli netti quasi bruschi con cui si alternano le immagini raccontate scandiscono i passaggi dei diversi tempi.

Francesco Leto, che non ama definirsi esordiente perché ritiene che ogni libro sia ogni volta un nuovo esordio, racconta che la sua partecipazione al Premio Sila ’49 è legata a una ragione puramente sentimentale che scrive perché ama intercettare e poi raccontare l’umanità in tutte le sue sfaccettature anche quelle della morte, della mancanza, dell’assenza perché secondo l’autore la letteratura non deve essere intrattenimento ma riflessione che alla fine lascia in uno stato di tensione e salutando si augura che la gente dia al suo libro una piccola chance.

Questo è un romanzo di speranza quando ricorda che non siamo soli, neanche nel dolore, quando offre una prospettiva per superare tutti quei “martedì” della vita, quei momenti in cui tutto sembra perduto, quando si arriva ad odiare un passato e un presente che ingombrano l’avvenire ma a volte capita che è nell’attimo dell’incontro che il tempo non esiste più e si svela l’eternità.

Gaia Santolla

 

Compagnia “scena verticale”: premio Kilowatt – Titivillus

Settimio Pisano, Saverio La Ruina e Dario De LucaCastrovillari (CS).   “ per la qualità del proprio lavoro, per le idee messe in campo, per la forza della propria proposta artistica, per la capacità di accoglienza, nonché per la trasparenza e la correttezza professionale.”  Con queste parole il sindaco Domenico Lo Polito si complimenta per il premio “Kilowatt – Titivillus” andato a Settimio Pisano, Saverio La Ruina e Dario De Luca durante il Festival Kilowatt di Sansepolcro, in provincia di Arezzo “Il riconoscimento, che viene assegnato ogni anno al direttore di un festival o di un teatro, oppure al responsabile di una rassegna o di uno spazio non convenzionale, che si sia distinto, ci inorgoglisce come  castrovillaresi e calabresi per le continue capacità che esprimiamo nella cultura e, in questo caso, per il valore aggiunto che la Compagnia “ Scena Verticale”, di cui fanno parte Pisano, La Ruina e De Luca nei vari ruoli che ricoprono, dà al nostro Territorio”.

Un “cammino espressivo”, che non si ferma e cresce con i talenti umani che vengono coinvolti, fatto di vari linguaggi, nei quali l’interpretazione è al centro di ogni ricerca, il cuore di questo “Laboratorio”, importante per interpretare ed esprimere la realtà, quella che, poi, genera le rappresentazioni ed i messaggi che si vogliono far passare a partire da un desiderio: far vibrare il cuore di chi s’incontra. Ecco perché è stato deciso di tributare a Pisano, La Ruina e De Luca il premio che afferma pure come la loro umanità emerge con forza da questo  instancabile agire ed adoperarsi per la cultura, il teatro e l’espressività, rendendo la bellezza di questa loro passione senza fine sul proprio rapporto con l’arte.