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Il viaggio di Dante interpretato dall’associazione GALA

LAMEZIA TERME (CZ) – Torna in scena, anche quest’estate, l’Associazione Culturale G.A.L.A. (Giovani Artisti Lametini Associati) con: “Il Viaggio di Dante. Dagli inferi al cielo, il capolavoro prende vita”.

Nella suggestiva ambientazione del Parco Mitoio verrà ripercorsa la vita del Vate e della sua guida Virgilio. La splendida scenografia naturale offerta dal luogo farà da sfondo a maestose creazioni quali la barca di Caronte, il Grifone, alle numerose proiezioni, alle sorprendenti coreografie della maestra Elena Gramuglia. Le voci, le interpretazioni dei protagonisti, tra luci ed effetti speciali, accompagneranno gli spettatori nel viaggio che dall’Inferno, passando per il Purgatorio, arriverà nel Paradiso.

Un’opera impegnativa sia dal punto tecnico che dal punto di vista finanziario. Il costo di realizzazione è stato, infatti, di circa € 30.000.

Gli spettacoli con inizio alle ore 21.00 avranno luogo il 20, 21 e 22 luglio prossimo. Un appuntamento da non perdere, che sicuramente non deluderà.

Le precedenti opere realizzate dall’Associazione G.A.L.A. hanno già regalato grandi emozioni. Enorme successo di pubblico per i musical “Storie d’amore e di Passione” ispirato a “Nôtre Dame de Paris” e “Il nome del nemico” tratto da “Giulietta e Romeo”; grandi consensi anche da critici autorevoli sull’assoluta credibilità professionale di questi giovani che si stanno facendo strada, anno dopo anno, nel mondo dello spettacolo.

Proseguono gli appuntamenti di Art in progress

COSENZA – Un pubblico vasto e composito ha riempito il centro storico della città di Cosenza partecipando con viva attenzione alle prime giornate della seconda edizione di Art in Progress-Festival di Arte contemporanea, un progetto promosso da Provincia di Cosenza, in partneriato con Soprintendenza BSAE Calabria, Comune di Marano Principato con la collaborazione del Conservatorio “S.Giacomantonio” di Cosenza, il Parco Nazionale delle Sila e l’agenzia di formazione Euroform RFS.

Una settimana, quella appena trascorsa, ricca di contaminazioni culturali: incontri con artisti di levatura internazionale come Jim Avignon che si sono susseguiti alle performances di poesia sonora e musica contemporanea a cura del Conservatorio Giacomantonio di Cosenza in contemporanea all’apertura delle mostre : Urban Superstar e ARTE = VITA: ovvero, una vita vissuta ad arte.

Negli stessi giorni La città di Cosenza è stata invasa dalla portata emozionale de Le Canzoni Invisibili a cura di Lagash, già bassista dei Marlene Kuntz, e Sinatti e dalle fascinazioni delle parole dell’attrice Francesca Beggio che ha regalato la sua voce a I Sogni di Fellini.

Mentre restano visitabili le mostre in programma (basta consultare il sito www.artinprogress.it per info e dettagli), è fissata per Domenica 30 Giugno la prossima iniziativa del Festival.

Alle ore 19.30, presso la Galleria di Santa Chiara, il Peperoncino Jazz Festival interagisce con Art In Progress attraverso un concerto del virtuoso chitarrista Massimo Garritano accompagnato dalla voce di Velia Ricciardi.

Sul sito artinprogress.it è inoltre disponibile il bando di partecipazione per tutti gli artisti che vogliono partecipare alla prossima edizione del Premio Pandosia.

Presentazione del progetto CO.RE.

PEDACE (CS) – Lunedì 1 luglio, alle ore 18.00, nella sala del consiglio comunale di Pedace sarà presentato il progetto CO.RE., la comunità scientifica internazionale sulla Conservazione e il Restauro del patrimonio architettonico, artistico e ambientale che avrà sede proprio a Pedace, presso il suggestivo Convento di San Francesco di Paola.

Il progetto, che comprende una scuola di alta formazione, una rivista scientifica internazionale e un incubatore d’impresa, prenderà ufficialmente il via facendo così partire le numerose attività previste in programma.

Il seicentesco convento diventerà un vero e proprio campus dove professionisti da tutto il mondo avranno la possibilità di formarsi, confrontarsi e dar vita ad una comunità scientifica con i propri insegnanti, riportando pluralità di linguaggi, usi e costumi all’interno del convento che ritornerà così ad essere luogo di saperi e conoscenza, mettendo insieme culture provenienti da tutto il mondo.

CO.RE., come istituzione culturale, ha avviato rapporti di partnership con oltre 20 stati nel mondo e con numerose istituzioni culturali, onlus e ong italiane ed europee operanti nel campo della cultura e del restauro.

Il progetto, in stretta collaborazione con le Soprintendenze, si prefigge di formare quelle figure professionali direttamente connesse con il mondo della preservazione delle opere d’arte e dell’architettura, garantendo ai giovani formati, visibilità internazionale, docenze qualificate, e il sostegno per lo start-up di impresa, concedendo gli spazi e favorendo l’avvio dell’attività con appoggio, tutoring e consulenza da parte delle imprese che sostengono il progetto. Un impegno economico notevole che CO.RE. sta affrontando con il sostegno di imprese private che ancora credono fortemente nel rilancio di questa terra, che non solo può rappresentare luogo di lavoro per molti ma che addirittura possa costruirne per chi, formatosi qui, voglia lavorare in tutto il mondo.

Il progetto CORE è aperto a tutti coloro i quali vogliano contribuire a formare una comunità scientifica sulla conservazione e il restauro dei beni culturali. Lunedì la presentazione, ma ulteriori informazioni e notizie possono trovarsi sul sito www.corecultura.org

 

A Roccella Jonica “Del comune”, Scuola estiva di filosofia 2013

ROCCELLA JONICA (RC) – L’Associazione Culturale Scholé, in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, il Centro per la Filosofia Italiana di Roma, e con il patrocinio dei Comuni di Roccella Jonica, Caulonia e Placanica, organizza la quarta edizione della Scuola Estiva di Alta Formazione in Filosofia “Giorgio ColliDel comune, che si svolgerà dal 24 al 28 luglio prossimo. La Scuola Estiva di Alta Formazione ha come finalità quella di concorrere alla formazione scientifica e culturale di giovani studiosi, ricercatori e cultori della materia interessati all’approfondimento di tematiche riguardanti la filosofia politica contemporanea, per questo motivo la partecipazione ai singoli incontri è gratuita ed è consentita a tutti.

Quest’anno, il tema su cui verteranno gli incontri, riguardano il concetto di “comune”, con le sue sfaccettature teoriche e politiche lette da una prospettiva multidisciplinare.

Come è stato per gli anni precedenti, la maggior parte degli incontri si terranno nel salone dell’ex Convento dei Minimi della cittadina jonica, ma sarà coinvolto anche il lungomare roccellese, la via Marina a Caulonia e a Placanica il Convento dei padri Domenicani.

Il primo appuntamento è per giorno 24 all’ex Convento dei Minimi, dove ad inaugurare i lavori ci sarà il direttore della Scuola, Giuseppe Cantarano e vi prenderanno parte Teresa Serra, presidente del Centro per la filosofia italiana, e Raffaele Perrelli, direttore del Dipartimento di studi umanistici dell’Università della Calabria. A seguire, il filosofo dell’Università di Torino Gianni Vattimo terrà la lezione magistrale dal titolo Il bene e i beni. La giornata proseguirà con la lezione pomeridiana della giornalista e saggista Ida Dominijanni che parlerà sulle Ferite del comune e con il dibattito serale sul lungomare di Roccella il cui titolo è Della Costituzione.

La mattina del 25 luglio, all’ex Convento dei Minimi, sarà la volta del seminario Del comune sapere, coordinato dal giurista dell’Università di Torino Ugo Mattei e riservato a giovani studiosi e cultori della materia. Durante la seduta pomeridiana, sarà di nuovo protagonista Gianni Vattimo in un dialogo sui Fini della filosofia. In serata la Scuola si sposterà sul lungomare di Caulonia dove ci si confronterà sulla teoria politica dei Beni comuni.

Il 26 luglio, durante la mattina vi sarà la lezione magistrale di Ugo Mattei che presenterà una sorta di percorso Dalle contro riforme alla costituente per i beni comuni. Fra la cronaca e la storia della nostra Italia. Nel pomeriggio, a fare da scenario il convento Domenicani di Placanica, dove si discuterà di Pensieri mediterranei nell’ambito di un forum in onore di Mario Alcaro.

Il giorno successivo, il 27 luglio, si tornerà a Roccella per la lezione dello storico dell’Università “La Sapienza” di Roma Piero Bevilacqua, che riguarderà Il pensiero ecologico e i beni comuni. La sera, invece, sarà la volta dell’incontro su Mondialità e globalizzazione, sul lungomare della città sede della manifestazione.

Chiuderà la rassegna la lezione magistrale dell’economista Bruno Amoroso, professore emerito dell’Università di Roskilde in Danimarca e docente dell’ateneo di Hanoi in Vietnam, che argomenterà su Il comune tra antropologia e storia. Per la ricostruzione del bene comune. Il ritrovo serale dell’ultima giornata della rassegna è fissato sempre sul lungomare di Roccella per il gran finale con la cena sociale.

Come ogni anno, l’associazione Culturale Scholé attribuirà un minimo di 5 borse di studio suddivise in due tipologie, destinate a favorire la frequenza della Scuola Estiva a studenti universitari e laureati residenti in località distanti più di 60 km dalla sede del corso. La borsa di studio copre le spese di vitto (dal pranzo del 24 luglio alla colazione del 29 luglio) e alloggio (pernottamento dalla sera del 24 alla mattina del 29 luglio) in Bed and Breakfast.

Per maggiori informazioni sul bando e la modalità di partecipazione, si rimanda al link: Bando borse di studio

 

Valentina Raffa

Protagonista la danza con“PGS in Piazza 2013”

Villa San Giovanni (RC) – Si terrà giovedì 27 giugno p.v. alle ore 21.00, presso l’Arena Comunale di Villa San Giovanni, la manifestazione “PGS in Piazza 2013” promossa dalle Polisportive Giovanili Salesiane Calabresi e dalle società sportive partecipanti: la PGS Universal di Villa San Giovanni, la PGS Aurora Gallico e la PGS Fiaccola di Bova Marina.

L’evento – inserito nell’ambito dell’Estate Villese 2013 e patrocinato dal Comune di Villa San Giovanni e dall’Assessorato allo sport, alla cultura e allo spettacolo – prevederà una serie di mini saggi senza gare e competizioni. Un’opportunità, dunque, per vivere una sana serata all’insegna del “linguaggio” universale della danza.

 

La Commissione cultura premia il regista Massimo Scaglione. “La Calabria rimane il mio scrigno che custodisce un grande tesoro”

COSENZA- Una Commissione cultura insolitamente informale che, in una dimensione narrativa e ricca di aneddoti, ha trasferito ai presenti – consiglieri comunali e pubblico – il fascinoso mondo del cinema. Il cicerone-affabulatore, ospite della Commissione che ha segnato l’ennesima tappa del suo percorso dedicato al riconoscimento dei talenti di ‘casa nostra’, nel mondo dell’arte e delle professioni in genere,  è stato il regista di origine acrese Massimo Scaglione.

Dopo gli impeccabili onori di casa del presidente Claudio Nigro, alla consigliere Maria Lucente il piacere di introdurre l’ospite e da lì i lavori della Commissione hanno preso la piega detta in premessa, traducendosi in una piacevole interlocuzione tra artista e politico, fatta di ricordi e amicizie comuni, di una profonda conoscenza del tessuto culturale della nostra città e della Calabria in generale. Quella Calabria dalla quale Massimo Scaglione confessa di non essersi mai staccato, di non volersi staccare. “Sono partito ma sono sempre rimasto qui. La Calabria è il mio scrigno, dal quale attingo il mio tesoro”. Di questo tesoro il regista non è affatto geloso, al contrario con tanta generosità lo restituisce al grande pubblico nei suoi lavori cinematografici, a voler dire ‘godetene tutti di questo spettacolo naturale che è la Calabria’. Così è stato ad esempio nell’ultimo film, “La donna del sarto”, girato sul Tirreno cosentino, da Praia a Fiumefreddo. La pellicola – che ha come protagonista Rosetta (Maria Grazia Cucinotta), “un personaggio, ci dice il regista-sceneggiatore e produttore Scaglione, che incarna tutto l’eroismo delle donne del Sud –  ha avuto uno straordinario successo in Canada, dove ha partecipato al “Festival du Films du Monde” di Montreal, mentre ora si appresta a viaggiare verso il Sud America, per prendere parte al Festival del cinema di Fortaleza, e poi finalmente l’approdo nelle sale italiane.

Ma Massimo Scaglione ama anche guardarsi indietro e “soprattutto – dice – non dimentica le persone a cui dire grazie”.  Cominciando da Umile Montimurro e Vincenzo Ziccarelli, due figure emblematiche della storia della cultura e del teatro nella nostra regione, il primo andato via troppo presto. Da loro comincia l’amore per il teatro di un diciassettenne, studente tumultuoso, che preferisce imparare sul campo. Così succede che, dopo un percorso non completato all’Accademia di Belle Arti, è da un tecnico del Teatro dell’Opera che capisce ‘come funziona’ quella macchina magica. “La mia università sono stati personaggi del calibro di Franco Rosi, Alberto Moravia,  Ruggero Guarini, Lina Wertmuller”. Di quest’ultima Scaglione è stato assistente. “Un genio assoluto – racconta. Con lei ho capito il mondo del cinema”. A questa forma d’arte – fatta di tanti momenti tra i quali preferisce l’atto creativo iniziale che è la scrittura e quello finale che è il montaggio (e a questo proposito cita il cosentino Fabio Nunziata, “grande montatore”) – Scaglione attribuisce il ruolo di “emancipare, allargare le menti, centrare un momento ma non replicandolo”.

Nel suo prossimo progetto cinematografico, che partirà in primavera, c’è ancora una volta la Calabria, anzi proprio Cosenza, dove “ricostruirà una parte di Brooklyn, grattacielo compreso”. È un fiume in piena Massimo Scaglione e non è con poco stupore che riconosce ad una espressione della politica come una Commissione consiliare “il merito di essersi assunto un impegno che non si assume nessuno, riconoscendo che la cultura è il distintivo di una nazione”. Al termine dell’incontro – dopo un breve intervento del consigliere Domenico Frammartino il quale evidenzia “l’orgoglio dell’appartenenza sempre presente in tutto il racconto di Scaglione” affermando che “fa bene alla Calabria quando un regista ritorna e la rende protagonista del suo lavoro” – la Commissione cultura consegna la targa ricordo a Massimo Scaglione, un’altra di quelle eccellenze alle quali riconoscere onore e merito.

 

 

 

Primo festival di Artemisia

Alberico Salerno

San Sosti (Cs) – Si è concluso con successo il primo festival di Artemisia, svolto nella cittadina di San Sosti: una manifestazione ben riuscita, dove sono state promosse le caratteristiche turistiche locali, valorizzate grazie alla presenza di Stella Bruno, giornalista di Rai Sport. Con grande soddisfazione, il sindaco di San Sosti, Vincenzo De Marco, e tutta l’amministrazione comunale hanno offerto una tre giorni di puro interesse, con il festival organizzato con la stretta collaborazione della Cr Team e con le associazioni “Tutti per tutto”, “Porte Aperte”, “I Mulineddri”, senza dimenticare anche l’apporto della consulta giovanile locale, della Martus Editore, del gruppo folk “A Pacchianeddra” e dell’amministrazione provinciale di Cosenza.

Proprio Alberico Salerno della Cr Team afferma: «Sono soddisfatto della collaborazione con Amedeo Calonico dell’associazione “Tutti per tutto”, e la manifestazione mi ha fatto aggiungere un altro tassello nel mosaico delle esperienze. La giornata trascorsa in compagnia di Stella Bruno ha annullato ogni segno di stanchezza, e  vista la mia passione per la F1 è stato facile trovare argomenti di dialogo. Posso dire con orgoglio che il festival di Artemisia ha preso vita da una mia idea immediatamente sposata immediatamente dal sindaco e dall’amministrazione di San Sosti,  che ha reso possibile la realizzazione dello stesso. Certo, come ogni iniziativa nuova, ci sarà stato qualche errore di gioventù, ma per ora ci godiamo gli onori, ci sarà tempo per capire dove migliorare. Comunque, non capita certo tutti i giorni di mangiare ottimi  fusilli e bere buon vino parlando di F1 con un’ esperta del calibro di Stella Bruno, per poi conoscere aneddoti e retroscena del circus da chi lo vive dall’altro lato dello schermo. Tutto sommato credo si possa dare un giudizio positivo, e Artemisia può, in questo paese, diventare un festival di riferimento per la cultura e l’enogastronomia autoctona. L’unico rammarico è per chi non ha creduto in questa idea, e non ha sostenuto partecipando attivamente alla realizzazione della stessa».

Armonied’Artefestival

Il sovrintendente e direttore artistico del festival Chiara Giordano, invita attraverso “queste mie poche parole per chiedervi di riflettere sul valore irrinunciabile della Cultura , dell’Arte.
E quanto più è difficile il momento storico e il contesto socioeconomico tanto più la Cultura fornisce strumenti di “resistenza”, uno spazio franco in cui non consentire allo spirito di annichilirsi. Credo davvero che, sia consentito il valore simbolico dell’espressione, ” chiudere i teatri è come chiudere le chiese “.
Vi invito quindi a sostenere con la vostra partecipazione  ARMONIED’ARTEFESTIVAL
http://www.armoniedarte.com
oltre ai grandi nomi ( Gilberto Gil, Wayne Shorter, David Parsons, Salvatore Accardo, Baba Sissoko e tanti altri ), esclusive, produzioni
VI SEGNALO E INVITO IN PARTICOLARE ALL’INAUGURAZIONE :

Lirica e Prosa insieme, effervescente repertorio settecentesco napoletano ed energia teatrale di amati protagonisti del teatro italiano; ironia, freschezza ma assoluta aderenza storica, lavoro tutto incentrato sui principi dell’illuminismo ispiratore della rivoluzione francese e che ripropone, attraverso la storica querelle  tra  l’opera italiana e l’opera francese, la riflessione sui temi della libertà e dell’uguaglianza, ancora oggi di assoluta modernità.
SABATO 13 LUGLIO 2013 ore 22,00 PARCO SCOLACIUM   – BORGIA (CZ )
Le armonie d’arte, intersezioni di lirica e prosa, promuovono i principi illuministici della rivoluzione francese

ROUSSEAU E LA SERVA PADRONA
L’opera buffa di Giovanni Battista Pergolesi – La Serva Padrona – eseguita nella versione integrale sarà preceduta da una pièce teatrale di Dora Liguori

Produzione di ARMONIED’ARTEFESTIVAL – PRIMA ASSOLUTA

Nella pièce teatrale
Madame Pompadour VANESSA GRAVINA
Rousseau EDOARDO SIRAVO

Nell’opera
Serpina  ENRICA MARI
Uberto  MARCO UTZERI
Vespone  VITO CESARO
ARMONICI ENSEMBLE
Maestro al cembalo e direttore

LEONARDO QUADRINI

Con la partecipazione del Centro Danza Maison d’Art diretto da Francesco Piro
Assistente di palcoscenico Mario Maruca

Regia DORA LIGUORI e GIANCARLO ZANETTI

Lo spettacolo si concluderà con una riflessione storico poetica alle ore 0.00 del giorno 14 luglio che, nel 1789, diede inizio alla rivoluzione francese.
 

 

Il Ritorno del Sabatum Quartet: Parte la Tournee del Nuovo Disco, Tessere

COSENZA – Un grande ritorno sui palchi calabresi, quello che va di scena a Piane Crati venerdì 28 giugno alle ore 22,00. Stiamo parlando del Sabatum Quartet, pronto ad avviare la tournee promozionale di Tessere, il quinto album della band cosentina, che in poco più che un lustro di vita ha saputo imporsi come punto di riferimento della World Music in Calabria e, al tempo stesso, come portavoce della “calabresità” nel mondo. Due facce della stessa medaglia: fortemente legata all’identità storica e culturale delle proprie radici, da una parte, sempre attenta alle manifestazioni peculiari proprie di altre terre dall’altra. Una rivalutazione, o meglio sarebbe dire rilettura, della musica popolare fatta rivivere attraverso strumenti quali la chitarra elettrica e la batteria, sapientemente legati ad altri, come la lira, lo scacciapensieri o la chitarra battente, che hanno fatto la storia musicale meridionale. Da questo originale lavoro di commistione nascono tracce assolutamente innovative, come “Abballati Abballati”, che coraggiosamente, e con risultati assolutamente sorprendenti, innesta la musica elettronica sulla classica pizzica salentina. Ma, soprattutto, è questo continuo guardare al passato e al tempo stesso al presente che sorregge l’impalcatura di Tessere e dell’intera produzione del Sabatum Quartet. Al passato infatti si lega un brano con “Tira Nimicu Mio”, che ha per protagonista il brigante Marco Berardi, soprannominato “Re Marcone”, famoso perché capace di sfidare sovente le autorità del tempo. “Cinnarella” è un tributo alla Calabria, e insieme una canzone di denuncia contro il suo secolare sfruttamento, cantata con la collaborazione della grande Rosa Martirano e arricchita dal violoncello di Sandro Meo. Misticismo e filosofia sono il tema di “Nascia e mora”, incentrato sulla passione di Cristo e sulla rinascita dell’uomo. Della distanza generazionale parla “Un giovane vecchio”, mentre “A piccatura” è un omaggio alla cantante Rosa Balestrieri. Tutto contemporaneo è il drammatico tema de “L’ultima giocata”, che con sonorità reggae denuncia la dipendenza dal gioco d’azzardo, dai videopoker, che con illusorie promesse trascinano uomini di ogni età nel baratro economico e psichico. Un album vasto, dunque, per argomenti trattati, stili musicali, cantato in italiano, dialetto calabrese, inglese e spagnolo: una complessa tessitura cui rimanda anche la copertina del disco, estrapolata da uno dei lavori di Nina Gonzales, tessitrice colombiana assai nota. Il Sabatum Quartet ha voluto dedicare Tessere all’amico Alessandro Bozzo, giornalista cosentino di Calabria Ora, scomparso prematuramente pochi mesi fa. La tournee estiva della band, già protagonisti sui palchi europei e americani, sarà seguita e trasmessa in diretta da Radio Sound.

Presentazione del Volume “Passione e Morte. Claretta e Ben” dello Scrittore Calabrese Pierfranco Bruni

Giovedì 26 Giugno ore 18.30, presso il Sindacato Libero Scrittori Italiani – Palazzo Sora – Corso Vittorio Emanuele 217, Roma, verrà presentato del volume “PASSIONE E MORTE. CLARETTA E BEN ” dello scrittore calabrese Pierfranco Bruni.

Interventi :

Neria De Giovanni, critico letterario; Tommaso Romano, scrittore e poeta. Sarà presente l’Autore

Una figura controversa Claretta Petacci, donna di fascino intenso e straordinaria bellezza, conturbante come poche e, soprattutto, così statuaria nella passione amorosa da non indietreggiare neppure davanti alla morte. E la Passione e la Morte si saldano indissolubili nella sua esistenza tanto da diventare inevitabili e, per questo, straordinari. Perché assolutamente straordinario è un amore che conosce il lato oscuro della morte e non indietreggia dinanzi ad esso, anzi lo persegue in maniera titanica. Una passione, quella di Claretta Petacci e Benito Mussolini, che è il fil rouge del libro di Pierfranco Bruni “Passione e Morte. Claretta e Ben” edito dalla Pellegrini Editore che è, appunto, la tragica allegoria di una passione in cui recita e teatro si frantumano e tutto sembra avere l’ironia del sogno. In questo amore il sogno, pur in un terribile finale, ha uno strascico tra le rughe e tra le righe che la storia, questa storia indivisibile, trascrive. L’incontro con Claretta ha il peso e la leggerezza delle pietre preziose.

Claretta cammina, con il visone sulle spalle, con la luce negli occhi e il suo passo sembra danzare. Saranno le scarpe con i tacchi alti.
Una danza che ha onde di giovinezza e di forza.
Nei suoi ricci capelli il volto ha la bellezza dell’amore. Danza sulle scarpe con i tacchi alti e riesce a tracciare il vento di un gioco inesorabile.
 Verranno altri racconti. Altri racconti porteranno la cifra di testimonianze e di ulteriori annotazioni .
Altri racconteranno di questo amore ma le parole non basteranno più. Neppure quelle che recitano “Parla più piano…”.
Ma cosa resta?
L’amore, la passione, il rischio e la bellezza di una donna che ha saputo morire per il suo uomo.
Cosa si dirà ancora?
Una donna dagli occhi di tenerezza lunare, sui tacchi alti, stretta al suo uomo.
Claretta, sempre nella sua eleganza, non ha mai avuto il timore di morire per amore. E poi basta.
Senza più parole. Il punto è un obbligo.

Un libro delicato eppure intensamente forte “Passione e morte” di Pierfranco Bruni che scandaglia l’animo umano e , con fine sottigliezza psicologica, riesce a penetrare nelle pieghe segrete del cuore mostrando le altezze e le cadute, i voli e gli sprofondamenti , e tutta la segreta umanità di una donna che, per questo, resta unica nella storia. Un libro assai particolare nella struttura che rassomiglia ad un romanzo dialogante e dialogato in cui l’autore dialoga, appunto, con i personaggi, con la storia e con le storie che si saldano e si aggrovigliano e, soprattutto, con il lettore a cui chiede di far parte di questa storia ricca di interrogativi irrisolti e, per questo, avvincente e affascinante. Restano gli interrogativi ma il lettore entra nel loro cerchio e se ne fa protagonista.