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Tornano le suore di Sister Act

Cosenza – Sabato 22 Giugno, alle ore 21.00 presso il Teatro Morelli, la Compagnia delle Alghe porterà in scena l’ultima replica del musical Sister Act.

Le madrine dell’evento saranno Lena Biolcati e Silvia Di Stefano due figure importanti del musical italiano.

Il ricavato ottenuto dalla vendita dei biglietti sarà devoluto  in beneficenza all’Asmi onlus di Cerisano a sostegno della mobilità degli infermi; l’obiettivo, infatti, è l’acquisto di un mezzo speciale per chi ha problemi di mobilità.

 

Educazione alla legalità e musica con la cantastorie Francesca Prestia

GERACE (RC) – La musica per promuovere e diffondere tra i più giovani i valori della legalità, del rispetto delle persone e delle regole, contro la ‘ndrangheta e la violenza di genere: è questo l’obiettivo della serata all’insegna del canto e della musica che si terrà domani sera in Piazza del Tocco a Gerace. A partire dalle ore 21 la centralissima piazza ospiterà l’esibizione della cantastorie calabrese Francesca Prestia dal titolo “Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi”, concerto che durante l’anno scolastico appena conclusosi è stato tenuto in numerose scuole calabresi e che ha coinvolto attivamente nell’omonimo progetto, promosso dal Ministero dell’Istruzione, gli studenti e le studentesse di sei istituti scolastici della nostra regione.

Domani sera, infatti, dopo il concerto di Francesca Prestia – accompagnata da Salvatore Familiari (chitarra e direzione musicale), Giuseppe D’Agostino (mandolino e bouzuki grecanico), Vittorio Romeo (fisarmonica), Danilo Scopelliti (percussioni) e Manuela Romeo (voce) – sarà la voce dei giovani studenti calabresi a levarsi alta per combattere l’illegalità e la violenza di genere attraverso la costruzione di una nuova controcultura giovanile e la partecipazione ai laboratori musicali che hanno portato alla composizione e all’incisione – presso l’apposita sala messa a disposizione dell’Istituto “Severi – Guerrisi” di Palmi e Gioia Tauro – di sei brani, contenuti nel cd musicale prodotto dal Progetto.

«L’amore è il mio peccato. Come colomba bianca, tinsi di sangue il mondo. Per mano di chi disse di amarmi. Per mano di chi voleva avermi», canteranno le ragazze e i ragazzi del Liceo “Tommaso Campanella” di Lamezia Terme. “L’amore è colpa mia” è il titolo del brano da loro composto ispirandosi ai femminicidi – da Francesca a Pia de’ Tolomei – narrati da Dante nella Divina Commedia.

Il “Canto di Cosima” – «tristi cantu» delle donne morte perché «amaruno omini peccatori» – è stato invece composto dagli studenti e dalle studentesse dell’Istituto professionale di Siderno e Locri, istituto diretto dal professor Tommaso Mittiga e capofila del Progetto “Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi”, ispirandosi all’omonimo racconto di uno tra i più apprezzati scrittori della propria terra, Corrado Alvaro.

I ragazzi dell’Istituto “Severi – Guerrisi” di Palmi e Gioia Tauro grideranno «jeu sugno donna calabrese», contro la violenza e contro «chista terra dominata da una razza che faci guerra cuntra se stessa e s’ammazza», mentre le loro amiche e i loro amici dell’Istituto “Ferraris – Maresca” di Catanzaro intoneranno il loro brano, “Nubi di piombo”, per ribellarsi al fatto che «non basta un solo fiato per dire tutti i nomi delle donne, delle vittime di una strage inaccettabile».

Per le «vittime di violenza e di paura che conoscono la sofferenza perché terrorizzate in ogni istante: mobbing, stalking, per strada mentre fai shopping» canteranno invece i ragazzi e le ragazze dell’Istituto comprensivo “Cinque Martiri” di Gerace. «Le lacrime sul viso fanno solchi anche nell’anima. Ma ti spezzo la catena: pensa, agisci, ama» scandirà il loro trascinante rap dal titolo “Domani sarà”.

«L’appuntamento di domani sera cade giusto un anno dopo quello della manifestazione “La Calabria è delle donne”, indetta dal comitato nazionale “Se Non Ora Quando?”, e tenutasi nella medesima piazza della nostra città», afferma il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli. «Un segno di continuità che consentirà a Gerace di essere ancora una volta il luogo dal quale partirà, forte e chiaro, un messaggio di denuncia dell’illegalità e della violenza di genere, ma anche di appello alla responsabilità personale e collettiva per il progresso socio-culturale della nostra terra e del nostro Paese».

«Il momento conclusivo di un progetto fortemente sostenuto dal Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, dalla propria consigliera Filomena Fotia (coordinatrice nazionale della campagna scolastica contro la violenza sulle donne, ndr) e dalla propria capo segreteria Francesca Delle Vergini, celebrerà la scuola come comunità di vita e di crescita», dichiara Francesca Prestia, che aggiunge «sarà per di più un’ulteriore esperienza positiva e costruttiva che rimarrà impressa nella mente degli studenti e delle studentesse, confermando loro la possibilità di sentirsi tutti ed insieme cittadini attivi e partecipi ad azioni democratiche basate sui valori della legalità, del rispetto delle persone e delle regole».

Seconda rassegna di canto corale “Polifonia Mediterranea”

COSENZA – Si conclude martedì 25 giugno la II edizione della rassegna di canto corale “Polifonia Mediterranea”, organizzata dall’Associazione Aura Artis di Cosenza.

Il programma prevede alle ore 17.00 presso il Settore Educazione del Comune di Cosenza, sito nel centro storico – Vico I San Tommaso, la realizzazione di un seminario sulla musica sacra in Calabria che vedrà la partecipazione di due relatori di chiara fama: il M° Lorenzo Donati, che ricopre anche il ruolo di direttore artistico della rassegna e la Dott.ssa Silvana Norci.

La rassegna si chiuderà alle ore 21.00, nella Chiesa di San Domenico a Cosenza, con il concerto finale affidato proprio al coro Aura Artis diretto dal M° Saverio Tinto.

Il programma prevede una prima parte in cui verranno eseguiti a cappella brani sacri di autori calabresi che spaziano dal XVII secolo ai giorni nostri, mentre nella seconda parte sarà proposta una rilettura a cappella dei più famosi tanghi argentini che il coro ha di recente inciso in un CD dal titolo “A tu lado”.

 

 

Angela Mendicino racconta l’amore e il tradimento

COSENZA – Sono i pinguini gli esseri più fedeli della terra, rimangono legati per sempre superando km di distanza e lunghi processi di migrazione, restano uniti finché morte non li separa. Per l’essere umano la fedeltà rimane invece un duro mestiere, la vive il più delle volte come frutto delle costrizioni sociali e culturali ed ecco che il tradimento diventa quasi la massima espressione della ribellione moderna, l’uomo reagisce alle limitazioni degli istinti tradendo.

Ed è proprio il tradimento legato indissolubilmente all’amore esclusivo, ai doppi sentimenti, all’incontenibile passione  il centro del libro Dell’amore e di altri tradimenti della giornalista Angela Mendicino, presentato ieri sera all’Ubik di Cosenza insieme al giornalista Mario Tursi Prato e alla psicoanalista Simonetta Costanzo.

15 racconti brevi, ognuno dei quali anticipato da alcune frasi tratte da romanzi celebri, uno fra tutti le Affinità elettive di Goethe, 15 storie venute fuori attraverso dei sondaggi, delle interviste condotte su Facebook e la scrupolosa raccolta di dati attraverso l’osservazione dei post pubblicati sono diventati la massima ispirazione di Angela Mendicino.

L’autrice racconta che scrivere questo libro le è servito per confermare quanto siano diversi gli uomini dalle donne e per capire che il tradimento non è per nulla una cosa banale e che in queste storie ognuno potrebbe ritrovare pezzi di se stesso.

Simonetta Costanzo apre la discussione spiegando come il tradimento segni un periodo di crisi della coppia, diventando la sintesi concreta di qualcosa che non funziona e che spesso coincide con il momento in cui la coppia comincia a vivere la quotidianità e la sua conseguente banalità e il tradimento che si insinua nel progetto sentimentale ed erotico di due amanti diventa un vero e proprio fallimento che segna una profonda trasformazione, anche positiva quando viene elaborata nel modo giusto.

Diverse le reazioni ottenute da questa prima riflessione, Mario Tursi Prato dichiara di non avere nulla da confessare  perché la sua pigrizia lo ha reso eternamente fedele mentre Gregorio Corigliano convinto che non esista il tradimento di una notte, dal momento che non si può mai sapere il domani cosa riserverà, ritiene che evitare di imbattersi in una relazione altra sarebbe molto meglio.

La musica scandisce il tempo delle riflessioni e la psicoanalista Costanzo continua dicendo che si tradisce sempre per andare alla ricerca di qualcosa di nuovo, alla ricerca del pezzo mancante, non nel partner ma dentro il fedifrago stesso e chi si trova a smascherare un tradimento scopre prima di ogni cosa di avere davanti un grande sconosciuto che spesso è anche un grande nemico.

Ecco che il tradimento diventa necessario per emanciparsi perché senza tradimento la fiducia in se stessi e il perdono nei confronti dell’altro non acquisterebbero la loro vera ragione d’essere e Angela Mendicino con questo libro dimostra quanto l’amore e il tradimento si appartengano, quanto siano legati l’uno all’altro, a tradire non sono mai i nemici ma i padri o le compagne perché  è proprio su di loro che si investe il vero amore e non sugli estranei.

Gaia Santolla

“Letti di Notte”, la notte bianca dei libri a San Marco Argentano

San Marco Argentano – Efferre Communication e la libreria Falcone sono lieti di invitarvi, venerdì 21 giugno, a “Letti di notte”, la manifestazione che si innesta nel programma nazionale della Notte Bianca dei Libri e della Lettura!

Quello che vedrete sarà una sorta di reading collettivo, al quale ognuno darà il proprio contributo: vi chiediamo solo di venire e portare con voi il vostro libro preferito, il libro della vostra infanzia, il libro che state leggendo adesso o quello che avete letto venti volte.
Tutti i presenti leggeranno un passo del loro libro preferito, e contribuiremo tutti insieme ad arricchire il nostro bagaglio personale di conoscenze! Una serata diversa, per stare insieme e per celebrare un amico fidato e fedele: il libro.

Simone Cristicchi la vera star del ricco programma del fine settimana sul Lungofiume Boulevard

COSENZA – Sarà il cantautore Simone Cristicchi il nome di richiamo del prossimo fine settimana sul “Lungofiume Boulevard”, la manifestazione dislocata lungo tutto il Parco Fluviale e fortemente voluta dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mario Occhiuto. Già nelle sue giornate inaugurali dello scorso week-end, “Lungofiume Boulevard” ha confermato il suo trend in ascesa, sia per il numero delle presenze, sia per la varietà dell’offerta degli spettacoli di intrattenimento e con essi delle isole del gusto allestite dagli operatori commerciali e dai titolari di quelle attività di ristorazione trasferitesi temporaneamente lungo il Parco Fluviale.

E al “Lungofiume Bolulevard” approda sabato 22 giugno, con inizio alle ore 22,00, il concerto del nuovo tour di Simone Cristicchi, “Concerto di famiglia”. Sarà l’occasione per i fans del cantautore romano, reduce dal successo dell’ultimo Festival di Sanremo (dove presentò la canzone “La prima volta (che sono morto)”, per ascoltare i 13 brani inediti del suo ultimo disco, “Album di famiglia”, quarto lavoro della sua produzione.

Cantautore, scrittore, pittore e attore, Simone Cristicchi è considerato uno dei migliori  esponenti dell’attuale teatro-canzone italiano e a questo suo quarto album arriva dopo aver seguito un percorso di ricerca sviluppatosi tra teatro, memoria civile e tradizioni popolari.

Il titolo,  “Album di famiglia”, sembra richiamare un’isola felice che resiste contro le dimenticanze e i cinismi del presente. Un disco che funziona come un talismano pieno di vita e che riesce a parlare anche di un tema solitamente rimosso come la morte. Così in “La prima volta (che sono morto)”, brano presentato al 63° Festival di Sanremo, con swing e col suo sorriso surreale, Simone ci racconta un Paradiso alternativo, dove Pertini gioca ancora a carte e Pasolini gira il suo nuovo film.

L’album, registrato in buona parte nella stessa casa del cantautore romano, vicino ai suoi affetti più intimi, racconta la parentela verso l’umanità tutta, la famiglia “umana” alla quale ci accorgiamo di appartenere attraverso il contatto con gli emarginati, i matti, i migranti.

A fare da apripista al concerto di Simone Cristicchi sul “Lungofiume Boulevard” di Cosenza sarà il cantautore cosentino, di San Lucido per l’esattezza, Federico Cimini di cui è stato appena pubblicato il suo lavoro discografico d’esordio, dal titolo “L’importanza di chiamarsi Michele”. Un concept album, una storia raccontata in canzoni, in cui il cantautore calabrese, trapiantato a Bologna, narra “le avventure e disavventure di un Michele come tanti, un terrone, un italiano”. Il disco di esordio di Federico Cimini, del quale si ascolteranno sabato alcuni brani delle 14 tracce che lo compongono, è nato da un viaggio all’estero del cantautore durante il quale Cimini ha avuto il piacere di incontrare un uomo, Michele, protagonista di tutto il racconto in musica, che aveva lasciato l’Italia e il suo Sud “perché – racconta Cimini – non si sentiva più rappresentato dalla società in cui viveva.”

 

Gli altri appuntamenti del “Lungofiume Boulevard”

 

Se il concerto di Simone Cristicchi rappresenta il piatto forte del fine settimana, non meno interessanti sono gli altri appuntamenti del “Lungofiume Boulevard”, nelle serate di domani, giovedì 20 giugno e di venerdì 21 giugno.

Giovedì, alle ore 22,00, nell’area concerti, è in programma il primo “Boulevard Dj contest”. In collaborazione con i migliori locali della Calabria,  si esibiranno 30 dei più apprezzati dj che saranno giudicati da una giuria composta  da rappresentanti del settore, giornalisti ed  un referente  del Comune di Cosenza.

Saranno assegnati premi per la migliore innovazione musicale, per la migliore tecnica e per il miglior impatto tecnico.

Venerdì 21 giugno, sempre alle ore 22,00 e sempre nell’area concerti, esibizione dei “Casa Babylon” di Lecce, band italiana, official tribute di Manu Chao. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione di 9 musicisti provenienti dai più disparati generi musicali e accomunati dal desiderio di riproporre lo spettacolo di Manu Chao e Radio Bemba Sound System dal vivo.

 

Locali aperti da lunedì a domenica e navetta Amaco per raggiungere il Lungofiume Boulevard

 

I locali del “Lungofiume Boulevard” resteranno aperti per tutto il mese di giugno, tutte le sere, da lunedì a domenica, a partire dalle ore 19,30.

Funzionerà la navetta messa a disposizione dall’Amaco secondo gli orari del prospetto allegato.

A darne notizia l’Assessore alla Comunicazione Rosaria Succurro.

“Il primo test dello scorso week-end ha già fatto capire la portata del successo della manifestazione – ha commentato la Succurro. La formula già collaudata lo scorso anno si ripresenta con nuova verve, destinata a coinvolgere ogni giorno che passa non solo i cosentini, ma anche i visitatori che provengono da fuori. Gli spettacoli del prossimo fine settimana, con la special guest Simone Cristicchi, si preannunciano carichi di attese e non potranno che confermare la validità di un modello di successo che lascia ben sperare per l’estate cosentina 2013 nella quale entreremo, calendario alla mano, con il solstizio di venerdì 21 giugno.”

 

Domani Iniziativa Con Pino Aprile Al Museo Del Presente

RENDE (CS) – Si terrà domani, 20 giugno 2013,  alle  ore 18.00,  presso il “Museo del Presente” una manifestazione culturale durante la quale sarà presentato il nuovo libro dello scrittore “Pino Aprile” denominato “Mai più Terroni”. L’iniziativa è promossa dall’amministrazione comunale, assessorato alla cultura e dalla Prima commissione consiliare Permanente ( con delega alla ” cultura”). A margine della manifestazione a cui parteciperà lo stesso autore, si aprirà un dibattito sui temi trattati nel libro con i partecipanti presenti ed i componenti della 1° Commissione Consiliare Permanente.

Alt Art ospita l’artista Saverio Martino e la scrittrice calabrese Ida Perrone

Rende – Un trittico di artisti disparati ma uniti da leggerezza, profondità e passione creativa saranno presentati  giovedì 20 giugno alle ore 19.30 presso la sala d’arte del Parco Alt Art ove opera l’Associazione culturale omonima in Arcavacata di Rende nei pressi dell’Università della Calabria.
La serata, organizzata in collaborazione con il Centro Studi Arte Contemporanea Gianfranco Labrosciano sarà presentata dallo stesso critico d’arte che da anni lavora anche per la promozione della giovane creatività calabrese.
Ed ecco, così che un mobile leggero, una poltrona liberata dalla muraglia della pesantezza, svincolata – grazie all’intuito di Clemente Poli – dall’anomalia linguistica della realtà e corrispondente a uno scarto, una devianza, un’ invenzione magica, intraprendente e autonoma, simile a una pipa che si intrecciano con I Leo, ossia creature terrestri intelligenti che si muovono in mezzo a noi senza che riusciamo a vederli: viaggiano negli universi, percorrono spazi siderali e vivono in zone della terra simili a deserti di pietra o alla superficie lunare. Lanciano dei messaggi come quello dell’arte che si risolve nella rappresentazione di un estraniate operazione archeologica della terra, o del bene universale…Uno di questi esseri eccezionali è Saverio Martino.
Ida Perrone è una presenza feconda e straordinariamente valida della narrativa calabrese.
Leggere i suoi romanzi è un’operazione di verifica della storia e un efficace esercizio di circumnavigazione della società. Il suo ultimo, breve ma intenso romanzo è un consistente documento storico vissuto da un Uomo antico e moderno, carico di nostalgia e di alienazione ma anche di una bruciante attualità.
Il suo libro “L’ ultimo viaggio” edito da Falco Editore è 3° classificato al Premio Letterario “Cantu’” (CO).

Laura Stancanelli vincitrice dell’International Artists Residency

CATANZARO– Laura Stancanelli è la vincitrice della Borsa di studio internazionale per un giovane artista calabrese promossa dal MARCA in collaborazione con la Dena Foundation. Giunta alla terza edizione, consente l’accesso alla International Artists Residency dell’Omi International Arts Center nello stato di New York.
Dopo Domenico Cordì e Alessandro Badolato, vincitori nelle precedenti edizioni, è la prima volta che l’ambito riconoscimento viene assegnato ad una donna. Quest’anno, del resto, la presenza femminile è stata particolarmente qualificata e, non a caso, la commissione ha voluto dare una menzione speciale alla seconda classificata, Silvia Pujia. Nel rosa dei finalisti anche Sebastiano Dammone Sessa; i tre artisti si troveranno nuovamente insieme in autunno per partecipare alla mostra promossa dal MARCA. Il verdetto è stato annunciato martedì 18 giugno in un incontro al MARCA dedicato alla stampa a cui hanno preso parte Wanda Ferro, commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, il presidente della Dena Foundation Giuliana Setari e il direttore artistico del MARCA Alberto Fiz. Accanto a loro era presente Serena Carbone, che ha svolto il ruolo di coordinamento e i tre artisti finalisti.
Il premio è stato assegnato da una commissione internazionale a cui hanno partecipato, insieme a Giuliana Setari e Alberto Fiz, anche la critica francese Valentine Meyer e la scrittrice belga, oltreché critica d’arte Charlotte Bonduel.
La giuria ha riconosciuto nel lavoro di Laura Stancanelli Listening Room “la capacità di conciliare l’aspetto relazionale dell’opera d’arte con un’attenta indagine formale e plastica. La sua installazione interagisce con il pubblico che si trova nelle condizioni di ascoltare le voci trasmesse dagli apparecchi audio inseriti all’interno delle pareti e nello stesso tempo di essere ascoltato.”
L’artista, che si è formata all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, indaga lo spazio sia da un punto di vita sociale, sia come area nella quale combinare elementi plastici per lo più modulari. La componente sociale caratterizza anche l’indagine di Silvia Puja a cui è stata assegnata la menzione per aver intrapreso una ricerca di notevole interesse che modifica il rapporto tra spettatore e fruitore dell’opera d’arte. Tra gli artisti finalisti, ha suscitato notevole interesse anche l’indagine di Sebastiano Dammone Sessa che ha saputo modificare gli elementi tradizionali della pittura procurando un sentimento di progressiva instabilità.
“Sono molto orgogliosa che la collaborazione con la Dena Foundation abbia dato risultati così significativi per il nostro territorio”, ha affermato Wanda Ferro, commissario straordinario della Provincia di Catanzaro. “L’arte giovane ha dimostrato un alto livello qualitativo e una specifica attenzione nei confronti delle problematiche sociali. Mi ha fatto molto piacere, inoltre, che a vincere l’edizione di quest’anno sia stata una donna a conferma di come le figure femminili siano sempre più determinanti anche nell’ambito della ricerca artistica”. E’ stata la Dena Foundation, che fin dal 2001 destina una borsa di studio ad un giovane artista proveniente dall’Italia centro-meridionale, a proporre il sostegno alle nuove espressioni artistiche calabresi, indirizzando proprio a questa regione l’importante riconoscimento. Il focus del progetto si è concentrato su Catanzaro, la città che attraverso il MARCA, l’Accademia di Belle Arti, Intersezioni, il Parco Internazionale della Scultura ha dato in Calabria il maggior impulso alla divulgazione e alla conoscenza dell’arte contemporanea attraverso una serie d’iniziative di carattere internazionale che hanno avuto un impatto determinante sul territorio. Alberto Fiz, insieme a Giuliana Setari ha rilevato come l’opportunità rappresentata dalla borsa di studio internazionale sia stata ampiamente recepita: “Il progetto ha assunto l’aspetto di un laboratorio creativo dove il museo è coinvolto in maniera diretta anche attraverso la realizzazione di uno specifico progetto espositivo. Da undici anni l’attività della Dena Foundation è quella di promuovere e favorire l’attività dei giovani artisti italiani all’estero con un programma di valorizzazione che ha dato risultati particolarmente incoraggianti.”
L’edizione 2013, poi, ha permesso anche ai critici presenti sul territorio di fare le loro proposte attraverso una serie di segnalazioni realizzate da Andrea Romoli Barberini, Lara Caccia, Teodolinda Coltellaro, Rosaria Iazzetta e Giovanni Viceconte. Sono stati oltre 30 gli artisti indicati e su questi la commissione ha fatto le sue scelte.

L’Omi International Arts Center
E’ sede della International Artists Residency. Si trova nella Hudson River Valley, all’interno dello stato di New York. Qui, ogni anno, nel mese di luglio, si riunisce un gruppo di circa trenta artisti provenienti da vari paesi del mondo, selezionati fra migliaia di candidati. Sotto la guida di un curatore internazionale di grande prestigio, gli artisti condividono e scambiano idee, mettono a confronto le proprie esperienze, approfondiscono la conoscenza della scena artistica degli altri paesi, incontrano critici, curatori e galleristi di New York e soprattutto elaborano un nuovo progetto che nella fase di selezione è stato approvato dalla commissione internazionale. La residenza ha la sua fase di presentazione ufficiale nell’Open Day Weekend, durante il quale si danno appuntamento all’Omi International Arts Center alcune delle più note personalità della scena artistica newyorkese che visitano gli studi degli artisti e visionano le opere prodotte durante il loro soggiorno. Dena Foundation Registrata nello Stato di New York nel 2001 come organizzazione non-profit, la Dena Foundation for Contemporary Art è retta da un Board of Trustees composto da Giuliana Setari Carusi, presidente, Nicola Setari, trustee e segretario generale, Josée Reboul, trustee e tesoriere, Antoine de Galbert, Pierluigi Lanza, Cynthia Milani Sanders, Dora Stiefelmeier, trustees. La missione della Dena Foundation è promuovere la diffusione delle arti visive contemporanee, sostenendo giovani artisti a livello internazionale e in una prospettiva di scambio. Con l’intento di rafforzare i legami e le interazioni tra la cultura italiana e quella di altri paesi, le sue iniziative coinvolgono, in primo luogo, artisti emergenti che vivono in Italia, promuovendone e favorendone la mobilità. Attraverso programmi di residenza, incontri, seminari e tavole rotonde, la fondazione contribuisce a creare una reale sinergia tra artisti, critici, direttori di programmi di ricerca e professionisti del mondo dell’arte. La fondazione ha istituito inoltre un premio internazionale, il Dena Foundation Art Award, destinato a giovani artisti che hanno realizzato un’opera a forte rilevanza sociale nello spazio pubblico. La fondazione contribuisce infine alla produzione e alla pubblicazione di opere di artisti. La fondazione definisce gli obiettivi e i progetti da intraprendere consultandosi con il comitato scientifico, composto da Carolyn Christov Bakargiev, direttrice Documenta 13, Kassel, 2012, Helmut Friedel, direttore della Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, Hans Ulrich Obrist, co-direttore delle esposizioni e dei programmi e direttore dei progetti internazionali della Serpentine Gallery di Londra, Roberto Pinto, storico dell’arte e curatore indipendente, Dora Stiefelmeier, direttrice di Zerynthia associazione per l’arte contemporanea e di RAM – radioartemobile.

La vincitrice e gli artisti finalisti:

Laura Stancanelli è la vincitrice dell’International Artists Residency 2013. Nata a Catania nel 1982, attualmente vive e lavora tra Catanzaro e Bologna. Consegue il Diploma di Laurea di I Livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo con indirizzo Scenografia, presso I’Accademia “P.Vannucci” di Perugia, e quello di II livello nel 2013 presso I’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, nella Scuola di Scultura.
La sua ricerca mixa linguaggi differenti, dall’installazione, alla performance, al video, mentre trasversale ad essi, si muove la passione per la scenografia che stimola nella ricerca un’attenzione costante verso la composizione spaziale. Così, la Stancanelli indaga lo spazio sia da un punto di vita sociale, come contenitore di relazioni umane, sia sotto un aspetto prettamente formale, come area nella quale combinare elementi plastici per lo più modulari. Da una parte la relazione quindi, dall’altra la composizione delle forme, con l’obiettivo di creare esperienze estetiche all’interno di ambienti sociali. Nella sua pratica artistica fondamentale, infatti, risulta il coinvolgimento dello spettatore-fruitore, parte integrante di un comune sentire, teso al fare arte “insieme”.
L’idea progettuale presentata da Laura Stancenelli è “Listening Room”, un’installazione ambientale costituita da pannelli modulari con pareti forate – come fossero buchi di tarli. L’effetto ricercato è quello di esasperare l’instabilità e la precarietà dell’ambientazione con la quale il pubblico è chiamato a relazionarsi. Nei fori realizzati a parete verranno impiantati degli apparecchi audio dai quali si udiranno delle voci, testimonianze precedentemente raccolte da un gruppo di persone che necessita ascolto. Le dimensioni dell’ opera site specific sono variabili ma tali da occupare diversi metri di suolo pubblico, perché lo spazio – ritagliato nel contesto rurale dell’Art Omi Center – possa accogliere più persone.

Silvia Pujia nasce a Lamezia Terme (CZ), nel 1985. Attualmente opera tra Lamezia Terme e Roma, dove sta ultimando il Master in Curatore di arte contemporanea presso l’Università di Roma La Sapienza. Affianca alla pratica artistica quella critica e curatoriale. Nel 2008 consegue, infatti, la laurea triennale e nel 2010 la specialistica, con una tesi su Stalker/Osservatorio Nomade, Laboratorio di Arte Urbana, con cui tutt’oggi collabora. Nell’estate 2012 vince insieme a Maria Teresa Zingarello un residenza d’artista presso il Centro d’arte La Chambre Blanche in Quebec, Canada.
La sua ricerca indaga, attraverso le azioni performative, le dinamiche sociali che interessano gli spazi di risulta, intesi come luoghi da riqualificare attraverso pratiche di socializzazione. La metropoli, con i suoi vuoti e i suoi “pieni”, è al centro della sua attenzione. Silvia Pujia elabora per il concorso un’idea progettuale in continuità con la ricerca condotta fin ora, incentrando il lavoro, sia nella fase processuale che in quella preliminare, sulla “relazione”; la pratica artistica, così vissuta, diviene un’ esperienza performativa che tenta di agire ed incidere sullo spazio circostante.
Le linee guida del progetto, prevedono la ricognizione sul territorio (in questo caso quello periferico allo Stato di New York, dove si trova l’Art Omi Center); la mappatura del contesto; la rilevazione delle dinamiche sociali; l’entrata in relazione con la natura del luogo (conformazione fisica e geopolitica, oltre che sociale, ed in questo caso prettamente internazionale per la presenza di artisti da tutto il mondo); la presa di posizione riguardo ad un tipo di approccio o intervento da sviluppare; il dar luogo a delle occasioni di socialità nella forma delle già sperimentate piattaforme relazionali, ovvero “dispositivi per microcomunità”.

Sebastiano Dammone Sessa nasce nel 1981 a Montreux (CH), frequenta l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro dove consegue il Diploma di Laurea di I e II livello in Arti visive e discipline per lo spettacolo, con indirizzo Decorazione. Nel 2011 partecipa alla Residenze d’artista “Sulle orme di Marco Polo, cento pittori italiani dipingono Hangzhou”, a cura di Assoartisti – Confesercenti e Hangzhou Cultural Brand. Progetto comunitario Italia – Cina.
Nella sua ricerca, la componente artigianale, legata “al fare”, ha un ruolo centrale. Dammone Sessa realizza, infatti, una serie di oggetti regolari, giocando sulla duplicità dell’uno. Particolarmente legato al legno e alla carta, lavora i materiali secondo un processo per accumulo e stratificazione, associati alle dinamiche del tempo e della memoria, al quale poi subentra la sottrazione, minimale e geometrica.
Sebastiano Dammone Sessa ha presentato per il concorso un’ipotesi di lavoro basata sull’elemento scultura, quale sintesi di equilibrio e armonia. L’origine e la conseguente composizione formale dell’oggetto vengono messi in discussione e contaminati, prima, dalla pratica della stratificazione, poi da una serie di forze interne (rappresentate in questo caso da elastici), giocando sulla distorsione e sull’alterazione della forma-oggetto. Dammone Sessa sceglie ed usa materiali apparentemente lontani e discordanti, come legno e lattice, carta e piombo, colla e acqua, proprio per rafforzare il concetto dialettico di compenetrazione e tensione tra materiali di natura differente.

 

Conferenza stampa presentazione “Cinema in Campus. Le notti di Fata Morgana”

Rende – Mercoledì 19 giugno, alle ore 19.30 presso il foyer del Teatro Auditorium Unical, conferenza stampa di presentazione dell’evento CINEMA IN CAMPUS. LE NOTTI DI FATA MORGANA, organizzato dall’Università della Calabria (Centro Arti Musica e Spettacolo – Dipartimento di Studi Umanistici – DAMS – Biblioteca Area Umanistica), in collaborazione con l’Associazione Culturale Fata Morgana. L’evento si terrà dall’1 al 18 Luglio 2013, tutte le sere a partire dalle ore 19.30, in Piazza Vermicelli (Spazio antistante Teatro Auditorium Unical).

Queste le sezioni previste, che saranno arricchite da incontri con gli autori e da una serie di special guest:
• APERITIVO CINE-MUSICALE
• DJ SET CONTEST
• PAROLE DI CINEMA
• PROIEZIONI