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I Mattanza Sbarcano in Sardegna

REGGIO CALABRIA – Sempre grandi soddisfazioni per il gruppo reggino chiamato questa volta ad esibirsi a Cagliari, nell’ambito dei Giochi del Sud organizzati dal CSI nelle giornate dal 14 al 16 giugno 2013

I MATTANZA si esibiranno nella serata di sabato 15 all’ Ex Vetreria di Pirri a partire dalle ore 21. L’ingresso è gratuito. Nell’ambito della manifestazione artistica l’alto valore simbolico dello scambio culturale sarà testimoniato dalla presenza in loco di una rappresentanza dei prodotti tipici delle sei regioni coinvolte: Sardegna, Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia e Campania. Il Sud nelle sue più vaste e meravigliose sfaccettature sarà perciò il filo conduttore di questo importante momento di incontro.

Un momento altamente qualificante e promozionale per i MATTANZA che dal 1976  lavorano per tradurre la cultura letteraria del MEDITERRANEO, in musica, attraverso la ricerca e valorizzazione di testi antichi rielaborati con sonorità originali, in una perfetta fusione di tradizione e modernità, nella convinzione che un popolo senza storia è come un albero senza radici: è destinato a morire. La chitarra battente si intreccia allora al basso elettrico, le note di una lira calabrese riecheggiano sui battiti di una darabuka, un riqq, un duff arabi: il risultato è un perfetto connubio fra world music e tradizione popolare del sud.

Giochi del Sud nasce dall’idea dei presidenti regionali dei comitati CSI delle 6 regioni del sud di intraprendere una forma sempre più attiva di collaborazione, che ha portato all’organizzazione comune di finali interregionali.

Il Centro Sportivo Italiano (CSI) è un’associazione senza scopo di lucro, fondata sul volontariato, che promuove lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia nel servizio alle persone e al territorio. Tra le più antiche associazione di promozione sportiva del nostro Paese, il Csi risponde ad una domanda di sport non solo numerica ma qualificata sul piano culturale, umano e sociale. Da sempre i giovani costituiscono il suo principale punto di riferimento, anche se le attività sportive promosse sono rivolte ad ogni fascia di età. Educare attraverso lo sport è la missione del Centro Sportivo Italiano. Questo è ormai consolidato nella prassi e nella coscienza dell’associazione a tutti i livelli.

Sei le regioni che prenderanno parte alla prima edizione dei Giochi del Sud: Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Campania scenderanno in campo con le loro squadre per stabilire chi, nelle discipline del calcio open maschile, calcio a 5 open maschile e femminile, calcio a 7 open maschile, rappresenterà il Sud alle prossime finali nazionali del Centro Sportivo Italiano.

La ballata “A cruci di povari” di scena all’Unical il 20 giugno, per rivivere problemi presenti e passati dell’Italia

Un Cristo che invita non alla preghiera, non alla richiesta fiduciosa e remissiva di un miracolo, ma alla presa di coscienza, alla ribellione solidale e condivisa per risolvere gli affanni, grandi e piccoli, che gravano sulla vita quotidiana del contadino, del povero, dell’umile. È questo, in sintesi, il messaggio de ‘A cruci di povari, la ballata composta da Danilo Montenegro nel 1974, che ritorna, pregna e densa di attualità e di denunce, nello spettacolo musicale e teatrale cui dà il titolo.‘A cruci di povari, A ricchizza ppe’ figghijoli (il sottotitolo è una polisemica nota di speranza) si preannuncia come una summa dei temi trattati da Montenegro fino a questo punto della sua carriera artistica, ed è appena il caso di ricordare le molteplici espressioni – musica, poesia, pittura – a cui l’artista ricorre nel suo ruolo di neocantastorie.

Decisiva, per la stesura del prologo, la conoscenza della controstoria che tanta nuova luce sta gettando sugli eventi coevi e successivi all’unità italiana (il riferimento è Pino Aprile, con il suo Terroni) e che dà spunto a Montenegro per esprimere con maggiore amarezza, con più veemente forza, se ciò è possibile, tutto lo sdegno per le condizioni in cui hanno versato storicamente le classi subalterne e di cui le vicende pre e post unitarie sembrano segnare la genesi. Le violenze, i soprusi, il genocidio, la miseria che hanno distinto la conquista sabauda, danno il via alla piaga per eccellenza che ha caratterizzato e continua a caratterizzare la storia del Meridione: l’emigrazione.

In realtà ‘a cruci di povari si materializza proprio come crudele necessità di lasciare la propria terra, per lavorare e assicurare la sopravvivenza per sé e la famiglia. Una “croce” che ha segnato il destino di milioni di meridionali, che si è ripercossa sul presente e il futuro di uomini, donne, bambini, famiglie e generazioni intere estraniate dalla lontananza, smembrate nella vita, e spesso dalla morte. Ma l’emigrazione, come risvolto storico si risolve nella sicurezza economica, nel “pezzo di pane”,‘a ricchizza che la miseria, nella propria terra, ha negato; nel presente, prossimo e futuro, si trasforma in ricchezza culturale, appannaggio dello spirito e della memoria, che fa riscoprire alle giovani generazioni tracce del proprio passato, fierezza per le proprie radici. La narrazione scenica ripercorre le fasi salienti della storia meridionale post unitaria: i processi migratori, l’occupazione delle terre, le tragedie minerarie. Descrive con duro e poetico realismo la sfiancante fatica della terra e la miseria quotidiana del lavoro “sotto padrone”, per proseguire, con altrettanta crudezza e poesia a tratteggiare la nuova emigrazione, quella che oggi vede protagonisti intere famiglie e soprattutto i giovani, laureati e specializzati, sfruttati e offesi da un sistema che disconosce il merito. Paradossale riflesso di questa circostanza è il fenomeno uguale e contrario dell’immigrazione, di cui il Meridione è approdo eletto; la storia vissuta dai nostri avi, si ribalta e si riflette nelle condizioni che subiscono i “disperati” dei barconi, prigionieri politici, vittime di guerra e di miseria del continente africano, dell’Est europeo, del Medioriente. Una sorta di emigrazione a rovescio, che riporta di drammatica attualità, seppure con ruoli diversi, la nostra storia, passata e recente.

La chiusa dello spettacolo è affidata a una “denuncia planetaria” che lascia trasparire i pastellati colori della speranza, con l’invito a “voler giocare a fare la pace e non la guerra”. Ad una condizione. Che l’umanità possa affrontare consapevolmente, criticamente e risolvere il connaturato e pernicioso dualismo tra bene e male, tra istanze egoistiche e tensioni altruistiche. Ecco perchè il brano finale Sciogghji lu gruppu, testo dal forte impatto emotivo – al di là del significato letterale che, all’epoca della sua uscita (1974) lo sottopose ai rigori della censura che ne proibì la diffusione – in realtà è un abissale, massacrante esame di coscienza del singolo individuo che riconosce il nodo, lu gruppu del proprio egoismo, “padrone malvagio” letteralmente da sopprimere, per contrastare la tendenza al male ed alla negatività, pena l’interminabile sofferenza dell’individuo e della collettività.

Lo spettacolo – che affida i suoi molteplici messaggi ad un’alchimia di musica, teatro, danza, canto, poesia, pittura, immagini – porta la firma registica di Antonio Conti, con le coreografie di Paolo Gagliardi e le musiche originali di Gregorio Lagadari. I testi e le musiche dei brani, oltre alle opere pittoriche, sono di Danilo Montenegro, che affida messaggi densi e coinvolgenti attraverso il “Canto dei nuovi emigranti” di Franco Costabile e la “Calabria che lo scirocco” di Dante Maffia. Il lavoro teatrale e musicale è sostenuto dal GALKroton che è lo sponsor principale, ed è realizzato in coproduzione con l’Unical, Cams. Il debutto è fissato al 20 giugno, presso l’Auditorium dell’Unical, con inizio alle ore 20,30.

Nei giorni 16 e 17 giugno è previsto il backstage per i giornalisti. Il costo del biglietto è di 10 Euro, 7 per gli studenti.

Reast in Beatz: Full Immersion nella Cultura Hip Hop

COSENZA – “Rest In Beatz” è il titolo dell’iniziativa che avrà luogo nei locali dell’associazione culturale Alt Art, in via Longeni 25/bis, il 12 giugno a partire dalle ore 19.00.

L’ Associazione culturale Alt Art ha accolto con grande entusiasmo “Rest In Beatz”, un’iniziativa nata dalla collaborazione della Bad Trip Crew e Mario Powah con l’intento di promuovere la musica e la cultura Hip Hop in tutte le sue forme e sfaccettature. Nel corso delle serata, infatti, si esibiranno diversi artisti che coloreranno l’atmosfera e riempiranno i locali di Alt Art di musica, danza e tanta energia: dj, mc, beatboxer, breaker, tutti ragazzi tra i 18 ed i 27 anni, metteranno in mostra la loro creatività e la passione per il mondo dell’Hip Hop. La “jam” avrà inizio alle ore 19.00 di mercoledì 12 giugno, con ingresso libero, nella sede dell’associazione situata ad Arcavacata, in via Longeni 25/bis e sarà aperta da un’esibizione live del gruppo “Sugar for your lips”.
Gli Mc che si esibiranno sono Futre, Libberà, Stono, Michelangelo, Virus Mc, Red Nervo, Hate, Swona, Zeno. Tutta la loro abilità nell’incastrare le parole in rima sarà impreziosita e supportata dalla bravura dei due beat boxer Slem e Big Rob.
L’esibizione di Breakdance, invece, vedrà protagonisti i ragazzi dell’Unical style Crew, mentre la consolle sarà affidata a dj Laib e Spagnolo, supportati dell’esperienza di dj Kerò.
L’appuntamento ha lo scopo di creare un momento di aggregazione tra persone che condividono la stessa passione e di far conoscere gli aspetti più interessanti e costruttivi di questo fenomeno che si riflette nella musica, nella danza e nella moda.

Associazione culturale ALT ART
associazionealtart@gmail.com
http://www.facebook.com/altart.altart

Conclusa la due giorni sul tema “Napoli e la Calabria, un viaggio attraverso i secoli”

Si è conclusa l’intensa due giorni di Cosenza e Camigliatello dove si è svolto il convegno di studi “Napoli e la Calabria, un viaggio attraverso i secoli”. L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri si è dimostrato molto soddisfatto per l’interesse suscitato dall’evento, che ha visto una nutrita partecipazione anche delle istituzioni. Si è andato ad approfondire, attraverso la storia, l’arte, l’architettura, la musica, i viaggi nei luoghi, nei costumi, nella natura, nella memoria, nelle tradizioni di questi due territori che hanno una storia millenaria.

Al convegno, oltre all’assessore Caligiuri, hanno relazionato Caterina Miraglia (assessore all’istruzione della Regione Campania), Fabrizio Vona (soprintendente del Polo museale di Napoli),  Mauro Giancaspro (direttore della Biblioteca nazionale di Napoli), Elvira Graziano (direttore della Biblioteca nazionale di Cosenza), Francesco Caglioti (Università’ “Federico II” di Napoli), Mirella Stampa Barracco (Presidente della Fondazione Napoli novantanove), Marta Petrusewicz (Università della Calabria), Francesco Paolo di Teodoro (Politecnico di Torino) Silvana Musella Guida, (Università “Federico II” di Napoli), Gennaro Matacena (architetto), Vincenzo De Gregorio (preside del Pontificio istituto di musica sacra).

“Le mostre allestite, a partire dalla prossima settimana, nelle Biblioteche nazionali di Napoli su ‘La tradizione del viaggio in Calabria’ e di Cosenza su ‘Cosenza-Napoli andata e ritorno in musica’, sono state concepite – ha spiegato Caligiuri – proprio secondo quello che è il filo rosso dell’iniziativa e cioè cominciare a ricordare  e divulgare la grande storia comune del Sud. Nello stesso spirito devono intendersi le visite che le due Soprintendenze ai beni storici artistici di Napoli e Cosenza organizzano, rispettivamente su Mattia Preti (al Museo di Capodimonte a Napoli) e Luca Giordano (a Palazzo Arnone di Cosenza). Da non dimenticare lo scambio nel settore enogastronomico che si è voluto sottolineare nel buffet del Convegno al quale hanno partecipato due cuochi, uno campano (Pietro Parisi di Somma Vesuviana, allievo di Alain Ducasse) e uno calabrese (Pietro Lecce di Camigliatello Silano), che stanno portando avanti approfondite ricerche legate ai prodotti del territorio.”

Secondo Caliguri questo è l’inizio di un percorso che si intensificherà con i mesi, facendo risaltare la grande potenza culturale del sud.

“Su sollecitazione dell’assessorato alla Cultura della Regione Calabria, la Fondazione Napoli novantanove – ha sottolineato Mirella Barracco -, d’intesa con l’assessorato all’istruzione della Regione Campania, che da anni lavora per la valorizzazione dei singoli territori di Napoli e Calabria, ha accettato questa sfida di riunire, d’ora in avanti, le proprie attività e di realizzarle non più separatamente ma in modo il più possibile congiunto”.

Presentato a Castrovillari “Il gusto amaro delle caramelle”, nuovo libro di denuncia sulla pedofilia

CASTROVILLARI – Le caramelle sono una delle forme di adescamento utilizzata dai pedofili. Da qui il titolo del libro “Il gusto amaro delle caramelle”, scritto dall’avvocato Antonio Bianchi che sabato 15 giugno, a partire dalle ore 19.30, presso il Protoconvento Francescano di Castrovillari , insieme con il Sindaco Domenico Lo Polito,la psicologa Rosa Cerchiara, la presidente della Sezione locale del Centro Italiano Femminile, Rosalia Vigna, la giornalista Lucia De Cicco, lo presenterà attraverso una riflessione sul drammma che viene descritto e si abbatte su tanti piccoli.

L’iniziativa, organizzata dal Centro Italiano Femminile del capoluogo del Pollino, dall’Associazione Culturale Khoreia 2000 e patrocinato dall’Amministrazione Comunale , dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati , dalla Camera Minorile, dalla Camera Civile, dalla Camera Penale “Eugenio Donadio”, dall’Associazione Donne Avvocato e dal Comitato Pari Opportunità (del Tribunale di Castrovillari), si avvale, nella proposizione teatrale, della regia di Rosy Parrotta e della partecipazione degli attori Carlo Tallarigo, Martina Daniele e Christan Ventimiglia.

“Il racconto è la storia di un uomo – spiegano gli organizzatori- che si sente un mostro e che nella sua consapevolezza di esserlo trova la sua condanna. É una storia di solitudine dove gli atroci silenzi dei bambini diventano più assordanti di mille urla. É una storia in cui una vittima si trasforma in carnefice e il carnefice in vittima di se stesso. Vittima di un’ anima che non trova pace, neppure dietro le sbarre. Vittima di un demone che risiede dentro lui. Attraverso il racconto di un pedofilo- precisano – si entra in questo mondo perverso, dove l’apparente normalità nasconde doppie vite.”

Tre serate con la Compagnia Skanderberg

COSENZA – Torna sul palco del Teatro A. Rendano la prestigiosa Compagnia di balletto Skanderberg e gli attori e cantanti della Scuola d’Arte Mirella Castriota, fucina di giovani talenti del territorio.
Da Mercoledì 12 giugno fino a Venerdì 14 giugno, tre serate dedicate alla danza classica, moderna e al musical.

• L’esordio, al Teatro Rendano, Mercoledì 12 giugno, alle ore 20.30, con il saggio spettacolo di danza classico ispirato al il balletto in due atti “Cenerentola”.
Un riadattamento coreografico del maestro Gabriel Roman. Lo storico balletto è ispirato alla celebre fiaba di Charles Perrault. Debuttò nel 1945 al Teatro Bolscioi di Mosca con le coreografie di Rotislov Zacherav. Pure qui ci sono la fata buona e le sorellastre cattive e l’umile fanciulla che grazie a una scarpetta coronerà il sogno di diventare principessa. Protagonisti: i giovani ballerini della “Dance Studio” si esibiranno sul palco del Teatro Rendano, in un vero e proprio spettacolo aperto al pubblico.

• Giovedì 13 giugno, al Teatro Rendano, alle ore 20.30, sarà la volta dello spettacolo di danza moderna “Passeggiando per Londra”. Spettacolo in due atti di danza moderna, jazz, contemporanea, tip tap e hip hop. Un viaggio alla scoperta dello stile british per i giovani allievi della “Dance Studio”. Un vero e proprio itinerario, a ritmo di danza, tra i monumenti e i quartieri più celebri di Londra: da Buckingham Palace, al Covent Garden, al Trasfalgar Square, al Brithish Library.

• Il Musical “Mosè” chiuderà l’evento, Venerdì 14 giugno, al Teatro Rendano, alle ore 20.30. Ispirato al musical “I dieci Comandamenti” del regista francese Elie Chouraqui e al film d’animazione “Il principe d’Egitto” della DreamWorks Animation del 1998 con la regia di Brenda Chapman. Le canzoni nel musical sono tutte inedite scritte e arrangiate dal regista e attore Luca Ziccarelli.

Si tratta dell’ottava produzione della Compagnia di balletto Skanderberg, assieme ai giovani e talentuosi attori e cantanti della “Scuola d’Arte” di Mirella Castriota diretti dalla regista e coreografa Patrizia Castriota e dall’attore Luca Ziccarelli. La direzione artistica è di Mirella Castriota e la direzione tecnica è affidata a Gianfranco Mastroianni.

Il corpo di ballo della compagnia Skanderberg è nata nel 1985. Nella storia del balletto calabrese è la prima compagnia che cominciò ad operare con il sovvenzionamento statale da parte del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Oggi, insieme a professionisti di fama internazionale ha ottenuto notevoli riconoscimenti partecipando a numerose trasmissioni televisive: ” Carovana d’estate” (RAI/tv) – “Maurizio Costanzo Show (Canale5) – “Fascination” (Retequattro) – “Chi tiriamo in ballo” (RAI/tv) – “Viva le donne” (Canale5) – “Ricomincio da due” (RAI/tv) – “Fantastico” (RAI/tv).

Moda movie nel parco: So green, so?

COSENZA – Soleggiato ed estivo, il tempo. Ridente ed incontaminata, la natura. Questi i connotati della  domenica di coloro che hanno voluto prendere parte all’evento “nature” del Moda Movie 2013, il festival destinato a promuovere giovani stilisti che come ogni anno in questo periodo pare risvegliare gli animi glamour di una città che con la moda sembra aver sempre troppo poco a che fare. Questa volta, come ha tenuto a sottolineare entusiasticamente il promotore dell’iniziativa Sante Orrico, “si è cercato di realizzare un sogno” portando tendenze e creatività a diretto contatto con la loro fonte di ispirazione.

Allestito per l’occasione il centro visite Cupone, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, “così ordinato, così selvaggio” seguendo le parole del direttore Michele Laudati, l’evento aveva come scopo quello di alternare momenti di estro creativo a momenti di cultura. Tuttavia, nonostante la bellezza indiscussa del paesaggio circostante e le dichiarate intenzioni,  il convegno “Life in Nature: mode, modi e innovazioni per vivere in sintonia con la natura” che ha visto la partecipazione di esperti provenienti da svariati settori, non ha lasciato il segno che ci si aspettava.

Pur riconoscendo valore ai nomi che ad esso hanno preso parte, Valeria Mangani (vice presidente Alta Roma), Lina Pecora (agronoma), Hèlène Blignaunt (esperta moda e marketing Milano), Giuseppe Chidichimo (Docente Unical di Chimica), Sonia Ferrari (presidente Ente Parco della Sila e docente Unical dip. Scienze Turistiche) , gli interventi, fatta eccezione per qualcuno come quello della Blignaunt che con poche semplici parole ha saputo racchiudere il senso di tutto quello che uno stilista dovrebbe sapere fare, (“ la moda è generosa, ti fa fare tutto ciò che vuoi, è importante saper cogliere l’ispirazione in tutto ciò che ci circonda e tradurla in verità”), si sono rivelati talvolta distanti dal tema in oggetto, talvolta privi di specificità. Contrario alle aspettative, invece, il successo delle “Incursioni nel Parco” , vero emblema della giornata, che è riuscito a portare a termine l’obiettivo di intrattenere e incuriosire i turisti, pur dando visibilità agli artisti, Luigia Granata – pittrice, Le Jardin – fiorista, Nina Gonzales – fibe artist, Pasquale Filippelli – ricercatore tessile,Vincenzo Cuccaro – pittore, Davide Gallicchio – pittore, Antonio Viscardi – pittore, Luana Califano – body painter, Nuccia Parisella – bag designer, Ivana Russo – video maker, fotografa, Giuliana e Antonella Sarubbo -ricamatrici, Deborah De Rose – jewels designer, Giuseppe Spizzirri – ebanista, Claudia Falcone, Cristiana Calabria, Federica Suriano, Giulia Moraca – arpiste (allieve maestro Sara Simari), Maria Rosaria Basile – stilista, Ida Buono – stilista, Maria Francesca Nigro – stilista, con la partecipazione straordinaria dell’attore Gianni Pellegrino, intessendo momenti di grande interesse e cultura che hanno visto il succedersi di installazioni, performance, musica dal vivo, dress painting, live painting e tanto altro ancora.

Ultimo ma non ultimo si è svolto nel pomeriggio il workshop “So green, so glam” ormai consolidato nella storia del Moda Movie prevalentemente dedicato agli stilisti e agli studenti che, come direbbero le esperte di medesima provenienza, “devono avere fiducia nella moda che nel tempo restituisce sempre ciò che si vuole”. “quantomeno stando alle testimonianze delle due docenti sudafricane, Blignaunt e Mangani”.

Lia Giannini

Tutto pronto per il Festival di Artemisia

SAN SOSTI (CS)- Mancano solo gli ultimi dettagli, ma è ormai tutto pronto per il primo “Festival di Artemisia”, rassegna culturale, enogastronomica e dell’artigianato del sud, che si svolgerà il 21, 22 e 23 giugno.

L’amministrazione comunale di San Sosti, con in testa il sindaco Vincenzo De Marco, insieme alle associazioni “Tutti per tutto” del presidente Amedeo Calonico e alla “Cr Team” di Alberico Salerno, ha organizzato questo festival, con una sinergia d’intenti immediata.

L’evento saluterà, praticamente, l’arrivo dell’estate, con una tre giorni variegata e piena di attrattive, da vivere nel caratteristico centro di San Sosti.

Il programma del festival parte dalle 20.30 di venerdì 21 giugno, con una pennata per tutti, condita dal vino e dalle fritture delle tradizione, accompagnati dalla buona musica dal vivo ad accompagnare i primi visitatori.

Sabato 22 giugno spazio iniziale per la cultura, e alle ore 18, presso la sala consiliare del Comune di San Sosti, si terrà il convegno “La città fortezza dei Casalini “Artemisia”: nuove scoperte”. Con la moderazione di Rosamaria Bisignani, ci saranno i primi saluti del sindaco Vincenzo De Marco e di Francesco Boncompagni, assessore alla Cultura del Comune di San Sosti.

Gli interventi sono di assoluta qualità, partendo da Silvana Luppino, direttrice del Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. In seguito spazio per il prof. John Trumper dell’Università della Calabria, per Maria Pina Aragona, vice presidente dell’associazione “Porte Aperte”, per l’archeologo Angelo Martucci e per monsignor Carmelo Perrone. Alla fine del convegno un ricco buffet sarà accompagnato dalla degustazione dei vini.

Il sabato, però, sarà dedicato anche ai giovani, e dalle ore 22 parte “No Music No Party”, con la collaborazione del Bar Tropicana, di Zero Dodici, 4Thin e Banda Destino Zero. La notte di San Sosti continuerà, in seguito, con la musica no stop di Dj Bart e Dj Luis.

Domenica 23 giugno ecco l’esposizione enogastronomica e dell’artigianato denominata “La Fiera dei briganti”, dove esporranno le migliori aziende del territorio e non.

“U funnacu du vinu” darà banchi di assaggio delle cantine della Provincia di Cosenza, selezionate da “Venti di vini…network”, mentre in seguito si terrà un concorso tra produttori di vino locale.

L’inaugurazione della fiera avverrà a mezzogiorno, con la benedizione del salone di monsignor Carmelo Perrone e gli interventi degli assessori provinciali Pietro Lecce e Mario Caligiuri, del sindaco di San Sosti Vincenzo De Marco, e degli assessori Amedeo Ricca e Francesco Boncompagni. Alle ore 21.30, al largo Orto Sacramento, protagonista la buona musica con i Taranta Nova, mentre ci sarà spazio, inoltre, per un’area test per i fuoristrada suv 4×4. Altre novità potrebbero ben presto essere inserite nel cartello della manifestazione.

 

MetroTv, da domani parte La Rosa dei Venti

COSENZA – Si avvicina il debutto de La Rosa dei Venti, un programma incentrato sul turismo culturale il cui manifesto è la massima di Proust: “un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi”.

“La Rosa dei Venti, afferma Bruna Larosa, ideatrice e conduttrice del programma, è un genere di trasmissione che vuole dare un’altra dimensione alle cose: troppo spesso siamo abituati a disprezzare e bistrattare la nostra terra senza conoscerla, io ho voluto concedermi la possibilità di saper qualcosa di più e riuscire a condividere tutto ciò attraverso un mezzo potente, quale la televisione, è motivo di grande soddisfazione”.

Una sfida importante per chi vuole apprezzare ciò che lo circonda e scoprire posti in cui trascorrere giornate piacevoli e appuntamenti mai banali.

“La consapevolezza che la Calabria ha tanto da far vedere, continua la giornalista, è qualcosa che da sempre mi lega a questa terra: La Rosa dei Venti è l’opportunità positiva di guardarsi intorno e riuscire a creare un filo conduttore tra le bellezze naturali, la storia e le tradizioni di questo posto”.

Disponibile una pagina face book (https://www.facebook.com/larosadeiventitv ) dedicata e un canale youtube su cui verranno riproposte le puntate.

L’appuntamento con La Rosa dei Venti è su MetroTv, canale 292 del digitale terrestre, a partire da martedì 11 giugno alle ore 16:30.

Omaggio a Edward Lear nella città di Gerace

GERACE (RC) – Nell’agosto del 1847, in due diverse occasioni – la prima l’11 e il 12, la seconda dal 21 al 23 – lo scrittore, pittore e illustratore Edward Lear soggiornò a Gerace, ospite di Pasquale Scaglione, nel corso di un più ampio viaggio che lo portò alla scoperta degli angoli più suggestivi del comprensorio reggino.

«Ogni roccia, santuario o palazzo sembra colorato e fatto apposta per gli artisti e l’unione delle linee realizzate dalla natura e dall’arte è semplicemente deliziosa»: ecco come apparve la città dello sparviero agli occhi del celebre intellettuale d’Oltremanica, che nel suo “Diario di un viaggio a piedi” ebbe modo di aggiungere che «Gerace è di gran lunga il più grandioso e superbo luogo come posizione in generale e come città che noi abbiamo finora visto in Calabria».

Nella mattinata di ieri, a quasi 166 anni di distanza da quel viaggio, si è tenuta a Gerace – e precisamente nel largo antistante la vecchia dimora Scaglione – la cerimonia “In ricordo di Edward Lear”, a cura dell’Anglo-Italian Club di Reggio Calabria con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Gerace.

L’iniziativa ha visto riportare alla luce una lapide marmorea che dal 1975 circa si trovava all’interno dell’allora casa di Pasquale Scaglione: la stele, opportunamente restaurata a cura dell’Anglo-Italian Club in collaborazione con il Comune di Gerace, è stata apposta all’esterno del palazzo che ospitò Edward Lear nel 1847, insieme ad una seconda targa in ricordo della tappa geracese del viaggio compiuto dall’intellettuale inglese oltre un secolo e mezzo fa.

Ad aprire la manifestazione, il saluto del Presidente dell’Anglo-Italian Club di Reggio Calabria, Luisa Catanoso Casciano, che si è detta molto felice e riconoscente per l’omaggio reso dalla città al grande Lear, raccomandando alla popolazione geracese di avere cura delle testimonianze riportate ieri alla luce.

Il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, ha invece voluto ringraziare gli attuali proprietari dell’immobile che ospitò Lear durante il proprio soggiorno geracese – i signori Calvi, Cavallo, Minniti e Tallarida – per aver consentito di rimuovere la lapide marmorea originariamente posta all’interno dell’edificio e, previo restauro, di riallocarla accanto al cancello d’ingresso alla struttura.  Il primo cittadino geracese ha inoltre sottolineato come le parole di grande ammirazione spese da Lear per Gerace debbano «farci riflettere sull’onere e l’onore che abbiamo ereditato in qualità di cittadini in merito alla salvaguardia e alla cura delle bellezze che rendono unica la nostra città».

Il professor Ferdinando Scaglione, primo promotore dell’iniziativa, dopo aver ringraziato il Comune di Gerace per aver subito sposato e sostenuto l’idea, ha tracciato un dettagliato profilo di Edward Lear, il quale, nato Londra il 12 maggio 1812, fu un prolifico scrittore – 146 pubblicazioni, tra cui il celebre “The Book of Nonsense” –, grande umorista («Vedo la vita tragica e futile dove la sola cosa che può interessare è fare dell’umorismo»), apprezzato pittore in grado di dare lezioni di pittura persino alla Regina Vittoria, viaggiatore instancabile e collaboratore in qualità di illustratore del celebre ornitologo John Gould.

L’ingegner Giuseppe Macrì, autore de “Il tempo, il viaggio e lo spirito negli inediti di Edward Lear in Calabria” (Laruffa), ha invece spiegato come il proprio libro tragga origine e spunto dal rinvenimento di 21 disegni inediti del viaggio di Lear in Calabria, conservati presso la biblioteca della prestigiosa università di Harward. Redatte “on the road”, tali illustrazioni riprendono la quotidianità popolana nella sua schietta realtà, rappresentando secondo Macrì «un validissimo manuale per la lettura antropologica e sociale della Calabria del 1847».

La cerimonia si è quindi conclusa con le note di una filastrocca musicale, composta dallo stesso poliedrico Lear, eseguita al flauto traverso dal M° Emanuele Sanci e della sua piccola allieva geracese Sara Elisabeth Bartley, e da Alessandro Alia alla chitarra.