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Presentazione progetto Arcus

Cosenza – Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e Mario Occhiuto, sindaco della città di Cosenza sono lieti di invitare la S.V. alla conferenza stampa di presentazione del Progetto Arcus relativo al restauro dell’Oratorio del SS. Rosario ubicato nel Complesso Monumentale di San Domenico di Cosenza che si terrà martedì 21 maggio 2013 alle ore 13.30 a Cosenza in Palazzo Arnone, Sala delle Udienze.

Interverranno:
Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria
Mario Occhiuto, sindaco  di Cosenza
Don Salvatore Fuscaldo, direttore Museo diocesano di Cosenza

Marco Bellocchio all’Unical

RENDE (CS) – Mercoledì 22 Maggio alle 16.00 presso l’University Club, il regista e produttore cinematografico di Bobbio onorerà l’Unical della sua presenza, nell’incontro e spettacolo “Marco Bellocchio: il cinema oltre se stesso” organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici, dal Cams e da arTau.

Ad accogliere il pubblico i saluti e la presentazione del Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli. Introdurrà al dialogo con l’artista il Direttore della Scuola Dottorale Internazionale di Studi Umanistici, Roberto De Gaetano.  Prenderanno parte al dibattito Felice Cimatti, Daniele Dottorini e Bruno Roberti.

L’evento proseguirà alle 21.00 al Teatro Auditorium dell’Unical nella rappresentazione di “Oreste”, di Marco Bellocchio, per la regia di Filippo Gili e la drammaturgia di Bellocchio e Gili. In scena Pier Giorgio Bellocchio, Vanessa Scalera e Katia Gargano. A curare i costumi Daria Calvelli. L’ingresso allo spettacolo prevede il simbolico costo di 5,00 euro.

#SalTo13: La Calabria si prepara a salutare il Salone del libro presentando il più antico incunabolo

TORINO – Fra i numerosi eventi che si sono tenuti negli spazi della Regione Ospite segnaliamo un’interessantissima conferenza su un fondamentale incunabolo – ovvero un hand printed book di fine ’400 – oggi conservato nella Biblioteca Palatina di Parma nel palazzo della Pilotta, ed esposto nello stand regionale per questa particolarissima occasione. Si tratta dell’unico esemplare, pressoché integro, che si conservi al mondo del primo libro stampato in ebraico con data certa: il Commento al Pentateuco del noto erudito e talmudista Šelomoh ben Yiṣḥaq, stampato a Reggio Calabria il 18 febbraio 1475 dai torchi dell’israelita Avraham ben Garṭon. L’operazione fu patrocinata – è ormai appurato che gli editori-tipografi necessitavano all’epoca di sovvenzioni e aiuti finanziari – dai ricchi mercanti di seta reggini. Siamo davvero agli albori delle officine tipografiche.

L’autore, detto Rashi, visse probabilmente a cavallo tra l’XI e il XII secolo d.C. e le fonti palesano la sua provenienza dal Nord della Francia (precisamente da Troyes).

Il testo, è doveroso ricordarlo, contiene la seconda edizione, dopo quella romana databile tra il 1469 e il 1473, del Commento al Pentateuco di Rashi. Un frammento di sole due carte del medesimo testo è custodito al Jewish Theological Seminary di New York.

La copia del Commento di Rashi presenziò nella preziosissima ed erudita raccolta privata dell’abate piemontese Giovanni Bernardo De Rossi, in seguito acquistata nel 1816 da Maria Luigia d’Austria che la donò all’allora Regia Bibliotheca Parmense ove è tutt’ora conservata. «Il prezioso volume conservato in Palatina, in folio, attualmente di sole 115 carte, è mutilo in principio, con la carta iniziale e la finale integrate dal restauro. La legatura moderna in cuoio recupera il dorso della legatura settecentesca, con titolo, dati editoriali e fregi impressi in oro».

 

L’esposizione di tale meraviglia, nell’ambito della Mostra sulla tipografia storica in Calabria, si deve alla volontà e all’intenso lavoro del direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, Gilberto Floriani, che ha permesso così a tutti i visitatori del Salone del Libro di Torino di ammirare per la prima volta, tutti assieme, alcuni dei capolavori della tipografia calabrese, che – lo ricordiamo – disponeva di torchi predisposti anche per le stampe con caratteri differenti da quelli latini e greci. Una testimonianza anche della ricchezza della Calabria a quei tempi.

Il moderatore dell’incontro è stato l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri che ha iniziato ribadendo la forte presenza della cultura ebraica in Calabria e ha asserito che verrà costruito un Centro di studi sulla presenza ebraica nella nostra regione. Ha continuato Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha espresso l’emozione di sentirsi dire “benvenuti” e soprattutto “bentornati” dopo l’espulsione ebraica dalla Calabria nel 1541. È intervenuto, successivamente, Roberto Della Rocca, direttore del dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che si è soffermato sui valori dello scambio e dell’interazione fra le culture. Poi è stata la volta di Amedeo Spagnoletto, rabbino, che ha parlato degli aspetti tecnici dei caratteri e del colophon del Commento di Rashi. Infine è intervenuto Giancarlo Lacerenza, professore di Storia ebraica e medievale all’“Orientale” di Napoli, che ha trattato la presenza ebraica in Calabria dall’Età tardoantica sino al Viceregno spagnolo. Ha poi concluso, con i saluti finali, l’assessore pugliese alla Cultura e al Mediterraneo Silvia Godelli.

Anche nella giornata di domani, lunedì 20 maggio 2013, gli appuntamenti saranno molteplici. Li riportiamo qui di seguito:

 

Stand Calabria – Spazio Incontri

 

Un libro dietro l’altro… (Mati)

con Nicola Brunialti,  Enrica Ajò, Chiara Zingariello

e Maria Teresa Carpino

 

Leonida Repaci a Torino

Incontro tra il Liceo Alvaro di Palmi e il Liceo Cavour di Torino

 

Terra di poesia

Dante Maffia legge i poeti calabresi di ogni tempo

 

Dire e non dire.  I dieci comandamenti della ’ndrangheta nelle parole degli affiliati (Mondadori)

con Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

coordina Maria DElia

 

Il Castello di Arena (Calabria Letteraria)

di Caterina Calabrese

 

La Regina  delle Nevi (Pellegrini)

di Gianmarco Nicoletti

 

Con altri occhi (Pellegrini)

di Tommaso Orsimarsi

 

Il monocolo (Rai Eri)

di Luigi Michele Perri

 

Intorno a Ferrocinto (Rubbettino)

di Giovanni Gagliardi e Paolo Marchionni

con Gianfranco Manfredi

 

 

 

Stand Calabria – Spazio Meeting

 

Guida alla Calabria Greca (Rubbettino)

Calabria Bizantina:  città, monasteri, architettura

con Francesco Antonio Cuteri

 

L’urlo di Gaber. Psicologia  di un artista (Pellegrini)

di Amedeo Pingitore

 

Dalla sua Bocca. Riscritture di undici appunti inediti di Alda Merini (Zona)

di Michele Caccamo e Maria Grazia Calambrone

 

Il metodo Tree-s (La Rondine)

di Miriam Jahier e Sonia Pagliarino

con Luisa Piarulli, Gianfranco De Lorenzo, Gianluca Lucia

 

Il Calice svelato nell’Ultima Cena di Leonardo (Prodinova)

di Gabriele Montera

 

Wedding planner & event manager

Strumenti e strategie

per diventare un vero professionista (Franco Angeli)

di Elisa Barretta

 

 

 

Sala Blu

 

Incontro con gli studenti calabresi in visita al Salone del Libro

con Mario Caligiuri

 

 

 

Nei prossimi giorni verranno emessi dei Comunicati Stampa giornalieri. Verranno diramati verso le ore 17:00 -18:00. Per approfondimenti o quant’altro chiamateci ai seguenti numeri: 333.2942128 –  392.9251770 – 340.3965460 – 340.1547774

 

Torino, 19 maggio 2013

la Bottega editoriale

 

 

Roccella Jonica: Scuola estiva d’alta formazione in filosofia

ROCCELLA JONICA (RC) – Saranno il concetto di “comune” e la teoria politica dei beni comuni i temi al centro della quarta edizione della Scuola estiva di alta formazione in filosofia – “Giorgio Colli” di Roccella Jonica, coordinata da Alessandra Mallamo e Angelo Nizza. L’associazione culturale “Scholé”, presieduta da Salvatore Scali, e il direttore della Scuola, Giuseppe Cantarano, docente dell’Università della Calabria, hanno inteso scegliere un argomento di forte attualità all’interno del dibattito pubblico internazionale, nonché un nodo problematico di lungo corso nell’ambito dell’intera storia del pensiero. Le giornate di studio, organizzate da “Scholé” in collaborazione con il Centro per la Filosofia Italiana e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e patrocinate dalle amministrazioni comunali delle città di Roccella, Caulonia e Placanica, avranno inizio il 24 luglio prossimo e proseguiranno fino al 28 dello stesso mese. L’ex convento dei Minimi della centralissima piazza San Vittorio di Roccella sarà meta di intellettuali di primissimo piano, non solo filosofi ma anche giuristi, economisti e storici.

I lavori saranno inaugurati da Gianni Vattimo dell’Università di Torino, filosofo la cui caratura valica i confini nazionali, teorico di quel “pensiero debole” concepito come sistema da contrapporre ai massicci paradigmi della modernità, dall’hegelismo al marxisismo fino alla psicanalisi e allo strutturalismo. Durante la giornata d’apertura sono previsti, inoltre, i saluti del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo di Arcavacata, Raffaele Perrelli.
Nei due giorni di mezzo, il 25 e il 26, si entrerà nel merito dei beni comuni grazie agli interventi di Ugo Mattei, giurista dell’Università di Torino, e del catanzarese Piero Bevilacqua, fine saggista e professore di storia a La Sapienza di Roma. Mattei, già vicepresidente della Commissione Rodotà per la riforma dei beni pubblici e membro della Costituente per i beni comuni, oltre a pronunciare il proprio intervento, guiderà le attività del seminario sul “sapere come bene comune”, cui parteciperanno giovani studiosi italiani. Dai loro contributi sarà tratto un libro a cura di Mallamo e Nizza: si tratterà del terzo volume pubblicato da “Scholé” dopo “Polisofia”, uscito l’anno scorso, e “Ora et labora” che è in corso di stampa.
Chiuderà la Scuola l’economista romano naturalizzato danese, Bruno Amoroso, studioso di fama mondiale, già allievo di Federico Caffè, per trentacinque anni docente dell’Università di Roskilde, in Danimarca, adesso professore presso l’ateneo vietnamita di Hanoi.
Questo quarto ciclo di luglio arriva all’indomani della prima edizione della Scuola intitolata a Mario Alcaro, l’ex direttore del Dipartimento di filosofia del polo dell’Unical morto lo scorso dieci giugno. La rassegna si è svolta fra la fine di marzo e l’inizio di maggio ed è stata l’occasione di unire le piazze e le scuole, con i filosofi che hanno parlato sia ai liceali di Roccella e Locri, nel corso di incontri mattutini, sia alla città, comprese le tappe di Placanica e di Caulonia, in una serie di dibattiti pubblici pre-serali. Sono stati ospiti dell’associazione “Scholé”, oltre a Cantarano, anche Teresa Serra ordinaria de La Sapienza e presidente del Centro per la Filosofia Italiana, Aniello Montano dell’Università di Salerno e Giuseppe Orsi e Aldo Tonini, entrambi membri del comitato esecutivo dell’Istituto per gli Studi Filosofici.La realizzazione della Scuola “Mario Alcaro”, la cui programmazione annuale è destinata a diventare un appuntamento fisso dell’agenda culturale del comprensorio della Locride, è stata possibile grazie al gesto della famiglia dello studioso del pensiero meridiano che ha voluto donare a “Scholé” l’intera somma dello speciale riconoscimento conferito alla memoria dell’intellettuale calabrese dalla giuria del “Premio Sila 49”.
Nei prossimi giorni, sul sito web filosofiaroccella.blogspot.it sarà reso noto il calendario dettagliato delle sessioni della Scuola estiva e verrà pubblicato il bando, riservato agli studenti universitari e ai dottorandi, utile per concorrere alle borse di studio comprensive di vitto e alloggio per l’intera durata dell’iniziativa.

 

La Calabria continua a far parlare di sé al salone del libro di Torino, presentato il “Codice Carratelli”

Una delle opere più importanti del panorama culturale calabrese è stata presentata al salone internazionale del libro di Torino, si tratta del “rapporto al Vicerè – La Calabria del Cinquecento nel Codice Romano Carratelli”. L’opera, presentata dall’Assessore Regionale alla Cultura Caliguri, contiene una raccolta di 99 acquerelli corredati di annotazioni e progetti, un documento unico sul sistema difensivo del periodo spagnolo, redatto dai tecnici inviati dal viceré a fine ‘500 per elaborare un rapporto al fine di organizzare la costruzione del sistema di fortificazione della costa calabrese contro le incursioni turche.

Alla presentazione hanno preso parte anche le professoresse Mirella Mafrici e Francesca Martorano, entrambe membri dell’equipe di studiosi multidisciplinare costituita al fine di analizzare ogni contributo che viene alla ricerca della preziosa opera, ritrovata dal bibliofilo calabrese Domenico Romano Carratelli. Alla presentazione. Presente anche il professore Gilberto Floriani, che ha reso possibile la presenza a Torino del prezioso documento.

L’assessore ha commentato così l’evento:

“Grazie a Mimmo Carratelli, che ci ha restituito questa raccolta bellissima di acquerelli e annotazioni, in grado di fornire un quadro quanto mai completo che credevamo perduto per sempre della nostra terra nel XVI secolo. Un punto di riferimento importante per gli studi storici, ma anche in questa sede una preziosissima testimonianza della grandezza culturale della nostra regione. Una terra che ha dato i natali a Gioacchino da Fiore, Tommaso Campanella, Bernardino Telesio, Mattia Preti e che oggi, ospite d’onore a Torino, restituisce al mondo della cultura queste importanti testimonianze. Questo – ha concluso l’assessore Caligiuri – è solo il primo passo che compiamo per valorizzare questa documento nella consapevolezza che quello che facciamo per conoscere la Calabria di ieri, significa vivere bene quella di oggi per preparare quella di domani”.

L’unicità dell’opera è stata riconosciuta anche dalla prof.ssa Manfrini, che ha dichiarato di non aver mai letto un rapporto così dettagliato sul sistema difensivo della Calabria del ‘500, quando, con l’aumento delle scorribande turche sul sud Italia, fu attuato un piano di salvaguardia del territorio e Crotone era la zona meglio fortificata.

Della stessa idea è la prof.ssa Martorano, considerandolo un ritrovamento che “ci permette di compiere un viaggio di ricognizione accurato, grazie alla rappresentazione grafica, ai dati e al testo breve di commento del progetto che si consiglia di eseguire. In alcuni casi troviamo esempi mai visti prima di disegni di piani quotati, come pure di saline, che sapevamo esserci ma mai avevamo viste raffigurate. Speriamo che l’opera di ricerca possa proseguire e che qualche appassionato bibliofilo, come ha fatto Romano Carratelli…”

Infine a parlare è stato lo stesso Carratelli, che ha ripercorso le faticose tappe dell’acquisizione del documento, che non sono state per nulla facili, dichiarandosi entusiasta della scoperta e di aver regalato ai calabresi un pezzo che non conoscevano della loro storia.

In visita al padiglione calabrese anche il Il Ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, che considera una buona idea il fatto di ospitare come regione d’onore la Calabria.

Premio Stefano Valentini: la danza è fuoco, è elettricità

Stefano Valentini

Cosenza – Alla domanda “quali sensazioni provi quando danzi?”  Billy Eliot, nell’omonimo film, risponde “non so, all’inizio sono un po’ rigido ma dopo che ho iniziato mi dimentico qualunque cosa ed è come se… come se sparissi. Come se dentro avessi un fuoco. Come se volassi. Sono un uccello. Sono… elettricità. Già, elettricità”. Proprio queste sensazioni, spesso dimenticate e obliate, sono state riportate alla luce dal “Premio Stefano Valentini” che, ieri sera, ha illuminato di passione il teatro A.Rendano; un concorso, ormai alla sua quarta edizione, che ha fatto confluire nel teatro cittadino giovani e meno giovani appassionati e affamati di danza, di arte nonostante i periodi bui che si stanno attraversando per colpa della crisi, della mancanza di fondi che sta mandando a morte non solo le compagnie di danza italiane ma anche l’intera cultura.

Il Premio, coordinato e presentato dal maestro Joseph Fontano, ha dato l’opportunità a varie compagnie calabresi di manifestare il proprio amore per la danza, per l’arte che si esprime con il corpo, con i gesti sinuosi, armonici, eleganti, per l’arte che attraverso note e passi conduce all’estasi, alla catarsi, alla pura emozione che ti investe e ti percorre la schiena; energia, adrenalina e poi brividi intensi e sconvolgenti. Questa è la danza e questa è la magia che è stata ricreata ieri sera dai vari corpi di ballo che hanno portato in scena balletti intimi capaci di spaziare dal classico al neoclassico, dal contemporaneo al musical.

Ospite d’eccezione la ballerina Mariafrancesca Garritano, la cosentina volata alla Scala e poi espulsa per aver scritto un libro di denuncia sul mondo della danza, sulla condizione in cui versano molte ballerine costrette all’anoressia per mantenere alti gli standard delle compagnie per cui danzano. La Garritano, ieri sera, è tornata a rivestire i panni di ballerina, ha indossato tutù e punte e ha estasiato i presenti portando in scena “La morte del cigno” su musiche di Saint-Saëns e John Newton suonate dal vivo dal fratello Massimo, affermato chitarrista calabrese. Un ritorno da protagonista, dunque, per la leggiadra Mariafracesca Garritano che ha messo a rischio la sua stessa carriera per salvaguardare la danza da meccanismi distruttivi e lesionisti. La danza è arte, magia, lavoro, sacrificio, rinuncia e per tale motivo va tutelata e protetta e i suoi custodi devono necessariamente essere i ballerini che di essa vivono.

La danza è sublime e potente allo stesso tempo e quando si sale sul palco il pubblico scompare, le luci si dissolvono e ciò che rimane è la musica, il sudore, il respiro e i battiti del cuore accelerati, il corpo scivola da una parte all’altra dello spazio visibile e non; niente fatica, niente dolore, il corpo si muove da sé e non più appartiene al danzatore che viene rapito dalla musica che scorre dolce come il canto delle sirene omeriche.

Annabella Muraca

Cultura, musica e sapori per la Notte dei Musei 2013

COSENZA – Sarà una notte di poesia e di fascino quella di sabato 18 maggio. È questa infatti la data prescelta per “La Notte dei Musei”, l’evento di respiro europeo, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, durante il quale musei, aree archeologiche e spazi culturali saranno aperti al pubblico gratuitamente dalle 20 alle 24.

Una notte in cui l’arte incontra gli occhi e i cuori dei visitatori che vorranno farsi cullare dalla bellezza. In Calabria sono molti i siti che hanno scelto di aderire alle iniziative, dai centri più importanti e rinomati ai piccoli paesi di provincia. E anche Cosenza sembra voler cogliere questa opportunità di offrire un’insolita fruizione del panorama artistico cittadino. Il centro storico sarà infatti costellato di punti d’interesse, in cui si dipana la magia della cultura.

Dalla Biblioteca Civica a Palazzo Arnone, al Museo dei Brettii e degli Enotri c’è solo l’imbarazzo della scelta, seguendo l’itinerario più consono alle proprie esigenze e aspettative. Per l’occasione saranno a disposizione dei cittadini le navette dell’Amaco gratuite.

Un sabato diverso dal solito, che combina il piacere di tutti i sensi: la bellezza della vista delle opere esposte, il gusto delle prelibatezze enogastronomiche, le carezze delle note degli appuntamenti musicali.

Nella sede della Galleria Nazionale di Cosenza, infatti, le virtuose esecuzioni del Conservatorio di Musica Stanislao Giacomantonio accompagneranno gli ospiti nei loro percorsi di visita, guidati dagli studenti del Liceo Classico Bernardino Telesio di Cosenza. Per i più piccoli è previsto il racconto di “Tele(in)visione” a cura della Compagnia Libero Teatro, mente per i più curiosi sarà possibile osservare da vicino l’indagine di un antico dipinto da parte di un tecnico del Laboratorio di diagnostica. E poi con la collaborazione dell’Associazione Verde Binario sarà possibile interagire con le istallazioni in esposizione, tutto condito da momenti riservati alle degustazioni dei prodotti tipici offerti dalle migliori aziende del territorio.

Spostandosi alla Biblioteca Provinciale di Cosenza sarà possibile assistere alla proiezione del cortometraggio Kyriakos di Giovanni Sole, alla mostra di pittura di Carlo Furgiuele “Aspetti della Memoria” e all’esposizione di liuteria classica museo dei brettii e degli enotridi Alessandro Carpino. Il Museo dei Brettii e degli Enotri presenta musiche celtiche e sudamericane a cura dell’Associazione Musicale The Brass Collection con Fiorella Terranova all’arpa celtica e Sandro De Luca alle percussioni. Mentre il Museo delle Arti e dei Mestieri (MAM) propone le mostre “Il mio mondo” di Paola Fedele ed “Estemporealismo” di Antonio Viscardi. La Biblioteca Civica, infine, inaugura la mostra “Verdi e non solo”, curata da Luciano Romeo, in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e a centocinquanta anni dalla nascita di Pietro Mascagni: i visitatori potranno scoprire partiture, canti e tradizioni popolari del ricchissimo fondo Armando Muti, etnologo e musicista poliedrico, ma anche assistere allo spettacolo teatrale “Ma mere l’oye” su musiche di M. Ravel dell’Ensamble Hesperia, a cui seguiranno le note della fisarmonica di Ivano Biscardi.

Per rendere ancor più suggestiva la passeggiata per il centro storico i temporary store resteranno aperti fino alle 22.00, accogliendo i passanti con un aperitivo itinerante in strada gratuito.

Un invito che non è rivolto solo ai turisti, notoriamente sempre in cerca di novità e curiosità da scoprire, ma vuole coinvolgere soprattutto i cittadini che spesso attraversano distrattamente luoghi nascosti e affascinanti senza avere tempo di alzare lo sguardo ad ammirarli. Ma può diventare anche una proposta allettante per i più giovani, che trovano l’occasione per unire sapere e divertimento con leggerezza e originalità.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Un viaggio a ritroso nel tempo per la Calabria al Salone del Libro di Torino

TORINO – Volge al termine la seconda giornata di uno degli eventi fieristici più attesi d’Europa che ogni anno si arricchisce raccogliendo i più disparati contributi dal mondo editoriale e non. Anche questo venerdì 17 fitto di eventi ha registrato una massiccia partecipazione di visitatori: tra i più gettonati, oltre la sezione tech di Book to the Future, gli stand degli “ospiti” di questa 26esima edizione: Cile e Calabria.

Per gli spazi espositivi dello stand della Regione Calabria, la seconda giornata di Salone è iniziata con un viaggio a ritroso nel tempo, nella cultura e laboriosità della regione, con un evento dal titolo La tipografia  della regione dal XV al XVII secolo. Iniziative per la valorizzazione del patrimonio storico delle biblioteche calabresi. Titolo che non soltanto richiama lo specifico oggetto dell’evento (le stampe antiche), ma che dà una chiave di lettura importante sul rapporto che le utenze hanno con il mondo delle biblioteche. Il libro, si sa, è spesso associato all’idea di essere rinchiuso e custodito negli angusti spazi di questi luoghi oscuri, cioè le biblioteche; invece la cultura, spesso, parte proprio da lì.

Oltre al difficile tema della valorizzazione del patrimonio librario (sulle scelte da intraprendere sono stati versati fiumi d’inchiostro), sicuramente una delle iniziative migliori è stata proprio quella di esporre al Salone alcuni dei tesori di questo patrimonio.  Gli incunaboli, le cinquecentine, le secentine sono state collocate in uno dei quattro lati esterni dello stand regionale; le teche nelle quali sono racchiusi sono ben visibili dai visitatori, che, incuriositi, hanno affollato tale zona degli spazi espositivi; tra tutti forse il più antico, ricordiamo il primo incunabolo con caratteri ebraici calabrese, il Pentateuco stampato a Reggio Calabria nel 1475.

Ma la Calabria è stata presente anche con il talento e il lavoro di scrittori e giornalisti che hanno presenziato ai diversi eventi di cui non solo il Padiglione 1 ha potuto fregiarsi. Tra tutti ricordiamo la presentazione del dizionario enciclopedico “Le mafie in Italia” – frutto dei preziosi contributi di giornalisti italiani di caratura nazionale, specializzati nella cronaca giudiziaria – edito Castelvecchi tenutasi stamani alle 17 nella Sala Gialla alla presenza di Claudio Camarca, Giancarlo Caselli, Don Luigi Ciotti, Raffaele Cantone e Nicola Zingaretti.

L’appuntamento è per domani, con una nuova serie di interessanti iniziative, per tutti i gusti, i generi e le età.

 

Giovanna M. Russo


L’assessore Caligiuri interviene ad alcuni incontri nella prima giornata del Salone del Libro di Torino

L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha presieduto un serie di incontri programmati durante la prima giornata della 26esima edizione del Salone internazionale del Libro di Torino. Con lo storico Giordano Bruno Guerri, Caligiuri ha ripercorso la Calabria del Vate Gabriele D’Annunzio nei 150 dalla nascita ricordando una sua dichiarazione con la quale ha definito il lungomare di Reggio Calabria il chilometro più bello d’Italia.

L’assessore ha partecipato anche alla presentazione del cortometraggio “Giulia Montera. Una vita spezzata” .Nello spazio incontri, Padre Rocco Benvenuto, correttore provinciale della provincia monastica di San Francesco di Paola, ha parlato dei libri proibiti nella biblioteca dei Frati Minimi di S. Francesco di Paola. Mentre Lella Golfo ha presentato il suo libro “Ad alta quota. Storia di una donna libera” in un dibattito al quale hanno partecipato Costanza Esclapon, Maria Patrizia Grieco, Stefano Lucchini e Safiria Leccese.

Di seguito con Ugo Cardinale è stato presentato il volume “Libro per ogni nato” ed inaugurata la mostra “cartoline dalla Calabria” della casa editrice Coccole book che, in occasione dei suoi primi 100 libri, ha organizzato un concorso a invito a tredici illustratori i quali hanno sviluppato su tavola temi su aspetti culturali, folklorisitici e ambientali. Le tredici opere sono state raccolte in una pubblicazione.

Le altre esposizioni ospitate nel padiglione Calabria rappresentano la scoperta del paesaggio calabrese, le ceramiche di Seminara, le sculture in vetro si Silvio Vigliaturo e il Codice Romano Carratelli, manoscritto acquerellato cinquecentesco che rappresenta il problema della difesa della zona costiera di Calabria Ultra attraverso la raffigurazione delle sue città fortificate, dei suoi castelli, del suo territorio. Si tratta di 99 disegni acquerellati di fattura pregevole a mezza pagina, la gran parte con testo illustrativo.

Resto il linea: nuovo videoclip per i Rino’s Garden

Resto in linea è una forte invettiva nei confronti di quella che sembrerebbe la più facile e comoda soluzione in questo nuovo contesto lavorativo, quello di accontentarsi di un impiego alienante, mortificante e quasi sempre mal retribuito. Raccontando la storia d’un uomo qualunque si percorrono ansie, nevrosi e difficoltà nell’intreccio tra vita lavorativa, rapporti col sociale e affetti intimi.

Nel nuovo lavoro discografico”, sottolineano i Rino’s Garden “vi racconteremo delle difficoltà di inserirsi in una società e nel mondo lavorativo nelle critiche situazioni di un Paese rosicchiato fino al midollo; della conseguente necessità di trovare serenità nella bellezza dei piccoli attimi, tra sapori d’intimità o la semplice bellezza del mondo che ci circonda”.

Un mondo fatto di dissapori, di strane scoperte e di gesti quotidiani che ripetendosi fanno riflettere su qualcosa di più profondo, nella ricerca di se stessi e la volontà di vivere senza alcuna maschera per potersi confrontare in questo ”Nuovo Mondo”, che tanto nuovo poi non è. Dieci brani che, seguendo un’ambientazione folkrock, attraversano sonorità elettroniche e etniche”.

Il progetto Rino’s Garden nasce alcuni anni fa come omaggio al grande Rino Gaetano, ma è arricchito sin dagli esordi delle varie esperienze e influenze musicali personali dei suoi musicisti. Infatti ogni brano è arrangiato in maniera del tutto originale. Da subito la band sente però l’esigenza di esprimersi con la propria musica e i propri pensieri, ed è proprio nel 2010 che inizia il percorso con gli inediti, partendo con la diffusione del primo singolo, accompagnato dal videoclip “Mauvais Sang” che riscuote subito un notevole successo tra radio, stampa e web. Il tutto in anteprima del primo lavoro discografico: un concept album contenente dieci inediti. Nel maggio 2011 esce “Pirati” per Blond records, etichetta indipendente diretta dal cantautore Enrico Capuano.

 I Rino’s Garden sono Andrea Melileo (voce), Matteo Cannavacciuolo (batteria), Giacomo Carlino (chitarra), Francesco Fersini (synth e cori), Giuseppe Ciullo (basso), Francesco Verdicchia (piano).

http://www.rinosgarden.it/

In attesa del prossimo lavoro discografico “Nuovo Mondo” è in rotazione radiofonica “Resto in Linea”, nuovo singolo dei salentini Rino’s Garden che tornano a due anni di distanza da “Pirati”. Il videoclip, realizzato da Marco Mazzotta, è visibile sul canale youtube della band al seguente indirizzo: