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Federica Di Lieto, la tigre calabrese di Masterchef 10

Masterchef 10 ha tenuto tutti con il fiato sospeso come sempre. Non ha deluso le aspettative il cooking-show più seguito d’Italia. Bruno Barbieri, Giorgio Locatelli e Antonino Cannavacciuolo hanno portato la loro simpatia, professionalità e quel loro essere mordaci che non guasta mai. Tra i banchi della MasterClass quest’anno c’era anche una calabrese.

 

 

Federica Di Lieto è la montaltese che ha portato in alto la Calabria nello show andato in onda su Sky. Tra un Convivio Circolare e il Mare in Volo, Federica ha portato la sua grinta meridionale e la sua audacia da sportiva nei piatti fino alla semifinale.
Abbiamo chiacchierato con lei della sua esperienza a Masterchef 10.

Masterchef e la pallavolo rappresentano due facce della stessa medaglia per Federica. “La botta di adrenalina è quella. Dallo sport mi porto l’importanza di non sottovalutare mai nessuna situazione e di rimanere sempre concentrata”. Il passaggio da uno sport di squadra a delle prove individuali non ha rappresentato un problema per la montaltese. “La pallavolo è un gioco di squadra e si va verso la vittoria anche facendo affidamento sugli altri. Masterchef non è così, ma i compagni di squadra ci sono: pentole, ingredienti, tecniche di cottura. Preparare un piatto vuol dire interpellare tanti aspetti di sé”

L’aspetto territoriale è stato centrale nel cammino individuale di Federica. Il miele di fichi, le patate, lo stoccafisso e l’anice stellato, per citare solo alcuni degli ingredienti utilizzati dalla concorrente calabrese. Quest’ultima ha confermato questo aspetto. “La calabresità è la mia identità. Finalmente la cucina calabrese elevata sta venendo fuori e si sta superando il concetto di cucina delle nonne”. Sul tema dell’elevazione della Calabria gastronomica la semifinalista di Masterchef ha encomiato l’operato degli chef Nino Rossi, ospite in quest’edizione di Masterchef, e Caterina Ceraudo. Sulla chef del Dattilo ha speso parole di orgoglio e stima. “Caterina Ceraudo fa uno sforzo enorme, è l’unica donna stellata in Calabria. Chi si reca nel suo ristorante sceglie di mangiare lì, data la posizione non propriamente centrale. Questa è la prova che i calabresi possono fare”. Una riflessione sull’innovazione bruzia nel campo gastronomico, quella di Federica, che tocca da vicino le nuove generazioni. “E’ arrivato il momento in cui questa gioventù calabrese deve farsi carico della Calabria”.

 

 Federica ha speso parole di orgoglio anche per aver ritrovato a Masterchef uno dei prodotti più rappresentativi del territorio cosentino, il miele di fichi. “E’ stata un’emozione. La Calabria non è solo ‘Nduja e peperoncino”.

 

Stratega, guerriera oltre che abile cuoca, Federica è stata questo nella Masterclass. Ad onor del vero, però, in occasione di uno skill test è venuta fuori la parte più intima della concorrente di Montalto Uffugo. Un piatto poco apprezzato e criticato aspramente dai giudici. Ciò ha scaturito un pianto inaspettato nella concorrente. “Essendo una perfezionista apprezzo sempre la critica e ne faccio tesoro perché con questa riesco a migliorarmi. Le lacrime per quel piatto scaturirono perché in quell’occasione è venuto fuori un lato di me che non avevo mai fatto trapelare. E’ una parte che riservo solo alle persone a me più care. Il fatto che sia stata scambiata per debolezza mi è dispiaciuto: se sei una donna forte sei stronza, se sei tenera sei debole. Federica è un mix esplosivo di grinta, passione, dolcezza e tenerezza. I miei tratti più evidenti sono la forza e la caparbietà, non mollo facilmente.
La tigre, per citare un soprannome che lei stessa si è affibbiata, ha toccato, poi, un tema delicato inerente alla trasmissione: la strategia.
“Masterchef è una competizione in cui si vincono 100mila euro. Nel momento in cui puoi avvantaggiarti lo fai, sarebbe ipocrita dire o fare il contrario. Se posso dare fastidio a qualcuno lo faccio con le persone che reputo più forti, ma questo non è mai un attacco personale. Assegnare un piatto difficile vuol dire reputare abile un concorrente”.

 

Dalla Calabria al mondo intero fino ai progetti futuri, Federica ha dimostrato coerenza e determinazione.

 

Il tema dell’integrazione nella decima edizione di Masterchef è stato centrale. La varietà etnica dei concorrenti è stata uno dei punti di forza di questa edizione. Proprio con un piatto calabro-cinese Federica e Jia Bi hanno portato a casa la vittoria in un invention test in staffetta. “La Calabria ha una vastità di prodotti che lasciano molto spazio alla cucina fusion. Io e Jia Bi siamo riuscite a creare un connubio tra Calabria e Cina. Masterchef ha dimostrato che le radici diverse, nonostante i punti di vista differenti, possono incastrarsi”. Sul suo futuro rimane con i piedi per terra, seppur con ambizione e virtuosismo. “La cucina continuerà a rimanere centrale nella mia vita, non voglio staccarmi” ha confessato la semifinalista di Masterchef.   Ambisco ad entrare nella cucina di un ristorante. In un futuro prossimo vorrei aprire un’attività rivalutando un casolare, proponendo una cucina che parte dalla Calabria e racconti di me”.

 

Sul vincitore del programma e sulle divergenze avute con questo, la concorrente originaria del cosentino ha esplicato coerentemente il pensiero già manifestato durante la trasmissione.

 

In particolare ha citato un noto episodio che ha innalzato molte polemiche. “Se ho un vantaggio lo uso e se ti offendi, perché lo utilizzo, forse non hai capito il gioco. Nel caso di Aquila io gli tolsi la mandolina perché lui era molto abile con i coltelli. Sapevo che se la sarebbe cavata. Lo screzio non è mai esistito da parte mia. A ciò, la calabrese, ha aggiunto l’aneddoto del roner. “Lui sostenne che io lo stessi copiando. Effettivamente poteva passare questo ma, in realtà, la mia idea era davvero di trasformare la pianta grassa in protagonista del piatto. Per di più non utilizzai il roner”.

Al momento dell’eliminazione Federica ha segnalato come vincitrice Azzurra e, ad oggi, non ha cambiato il suo punto di vista. Azzurra avrebbe dovuto vincere dato il suo percorso notevole all’interno della Masterclass. E’ una donna forte, mi rispecchia in questo. Dissi il suo nome nel momento della mia eliminazione perché era come se le stessi lasciando una parte di me. Credo, comunque sia, che il concorrente tecnicamente più forte sia stato e rimane Antonio. Su Aquila ha espresso un pensiero onesto inerente alla finale. “I giudici hanno valutato i menù. L’unico piatto che conta è l’ultimo che porti, quindi, gli ultimi piatti di Aquila sono stati i migliori ed è giusto che abbia vinto.

 

Federica Di Lieto è stata una concorrente vera, arguta e, per certi versi, geniale nel rappresentare il territorio con uno sguardo al futuro. L’augurio è che il suo mare possa spiccare il volo verso cieli sempre più tersi.

MasterChef Italia, show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy, è sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW TV

Medicina all’UniCal, il pensiero degli studenti di #Noi

Rende (CS)- Uno degli argomenti più caldi dell’ultima settimana è stata la notizia dell’apertura, a partire dal prossimo anno accademico di un nuovo corso di laurea all’UniCal. Nonostante si tratti di un processo abbastanza normale e consueto per l’organizzazione dell’offerta formativa degli atenei, tale annuncio ha suscitato tanto scalpore tra l’opinione pubblica. La ragione deve essere ricercata nella tipologia di corso di laurea che muoverà i suoi primi passi sull’iconico ponte dell’ateneo di Arcavacata dal prossimo anno.

Si tratta del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali). L’attivazione è stata deliberata dalla giunta regionale il 04-02-2021. 

l’Unical diventerà la 38esima realtà in Italia ad offrire la possibilità di intraprendere tale percorso di formazione. Una  simbiosi importante sarà quella tra  medicina, chirurgia e la digital technology. Si è espresso in maniera entusiasta sulla questione anche il Movimento studentesco #NOI.  Gli studenti di #Noi di sono soffermati su vari aspetti concernenti gli scenari che si aprirebbero con l’innesto di tale corso di laurea. Questa introduzione porterebbe un incremento numerico tra i corsi di laurea messi a disposizione degli studenti reali e potenziali. La possibilità all’intero territorio di avviare una serie di attività migliorative sarebbe fondamentale. L’apertura di Medicina e Chirurgia all’Unical, può assurgere a vero e proprio volano economico e sociale per l’intera regione. Può aprirsi, infatti, una bellissima pagina per la storia della Calabria che, purtroppo, troppo spesso si è caratterizzata per politiche di distruzione e disservizio.

 

Medicina all’Unical non vuol dire soltanto migliorare un ateneo, ma creare le condizioni perché l’intero territorio venga attraversato da un’ondata di progresso e benessere. Secondo i giovani di  #NOI, consequenziale dovrebbe essere la realizzazione di un progetto per la costruzione di un nuovo ospedale.

Il concepimento di una nuova struttura ospedaliera porterebbe con se diversi benefici. Su tutte la creazione di posti di lavoro per la costruzione delle strutture, quindi un’opportunità occupazionale per i numerosi disoccupati della nostra terra. Secondariamente le aziende locali del settore delle infrastrutture (che versano in una condizione di depressione) avrebbero l’occasione di concorrere alla realizzazione di un’importante opera pubblica. Si andrebbe, poi, a sancire la domanda di figure professionali quali medici, infermieri, O.S.S. Si darebbe l’opportunità agli studenti del venturo corso di laurea di svolgere attività pratiche del loro percorso di studi vicino alle aule dell’ateneo. Per tale ragione –aggiungono i ragazzi di #NOI- “tale struttura deve sorgere accanto all’Università, deve essere la naturale prosecuzione del ponte Bucci, che connette la Calabria al mondo, che proietta ogni studente verso il proprio avvenire”.

In apertura, si è evidenziato come la notizia abbia suscitato un acceso dibattito, che vede contrapposti detrattori e sostenitori dell’arrivo di Medicina all’Unical.

La ragione dei detrattori risiede nella convinzione che l’introduzione del corso di laurea all’interno del Campus di Arcavacata vada ad intaccare l’Università Magna Grecia. L’università catanzarese fa di Medicina e Chirurgia il suo punto di forza da anni.  Anche circa tale aspetto si sono espressi gli arancioni. Questi ultimi hanno sottolineato che, per rendere effettivamente prolifico l’innesto di Medicina all’Unical, è necessario che questa non comporti un indebolimento per l’UMG. Il CDL in Medicina rappresenta un’opportunità in più per la nostra Regione, che negli ultimi anni è stata investita da una vera e propria diaspora giovanile. Più di 180.000 giovani, infatti, hanno deciso di proseguire la propria formazione/carriera lavorativa fuori dalla nostra terra.

Ampliando l’orizzonte geografico, un corso di laurea in Medicina in più può significare per l’intero Meridione,  un’opportunità in più per restare. Tenendo in considerazione i dati Svimez, sono ben 2 milioni i giovani che negli ultimi 15 anni hanno lasciato il Mezzogiorno. Dunque, non una competizione, ma una cooperazione è ciò che si aspettano i giovani studenti del Movimento #NOI tra i due atenei. In una terra in cui la sanità è una delicata problematica, fornire l’opportunità di formazione all’interno del nostro territorio non può  che essere positivo.

L’augurio di #NOI è quello che gli studenti, nella loro totalità, vengano coinvolti in un momento storico tanto importante per la storia dell’Università della Calabria.

I giochi di carte “esteri” più amati in Italia

Un passatempo che ormai è entrato a far parte della cultura di un popolo intero. Stiamo parlando delle carte, che piacciono così tanto gli italiani ormai da decenni su decenni. Sono veramente numerosi i giochi di carte che si sono tramandati nel corso dei secoli, ma anche le versioni che sono state lanciate seguendo nuove e innovative tendenze.

Un’ottima spinta è derivata anche dalle piattaforme dedicate al gioco online, che consentono ormai di divertirsi con le carte direttamente sul web, in modo semplice e altrettanto rapido. Un ottimo consiglio da seguire è indubbiamente quello di scegliere sempre un sito affidabile dove creare un conto di gioco e iniziare a puntare, magari dopo aver compreso le regole più importanti per poter capire come giocare al blackjack e affrontare con una certa competenza i vari match.

Proviamo a dare un’occhiata, in questo articolo, a qualche gioco di carte che è nato all’estero, ma che è amato e apprezzato notevolmente anche dal popolo italiano, con tante persone che ne hanno fatto una vera e propria passione senza limiti.

Poker

Le origini sono certamente estere, ma c’è una notevole incertezza su dove e quando sia stato inventato il gioco del poker. Le origini, infatti, sono oggetto di dibattiti che durano ancora oggi. Interessante notare, ad esempio, come presenta numerose similitudini con un gioco persiano e, con ogni probabilità, è stato insegnato ai vari colonizzatori francesi di New Orleans, da parte dei marinai persiani. Un nome che sembra derivare direttamente dalla parola francese poque, ovvero ingannare, che a sua volta è legata ad una parola tedesca, ovvero pochen. Quindi, non si capisce ancora se il gioco derivi da tutti quei nomi, eppure abbiamo una testimonianza particolarmente antica che sicuramente può dare indicazioni interessanti in tal senso.

Si tratta dell’attore inglese Joseph Crowel, che lo segnala all’interno di New Orleans, con delle partite che si svolgevano con un mazzo da 20 carte e quattro giocatori che erano soliti puntare su chi avesse la combinazione migliore. Il primo libro che venne scritto sul mondo del poker è quello di Green Jonathan H., intitolato “An Exposure of the Arts and Miseries of Gambling”. Questo tomo non fa altro che descrivere tutto il processo di diffusione del poker da New Orleans fino al Mississippi, in cui veniva semplicemente considerato un normalissimo passatempo. In men che non si dica si introdusse l’uso di un mazzo francese da 54 carte, con l’inserimento anche del colore. Nel corso della guerra civile negli Usa, si cominciarono a diffondere anche le prime versioni di questo gioco, tra cui il Draw Poker, lo Stud Poker e il Community Card Poker.

Burraco

Impossibile non soffermarsi anche sul burraco, un gioco di carte che fa parte della categoria della Pinnacola e che è nato, con ogni probabilità in Uruguay all’incirca intorno agli anni ’40. Nacque come una versione del tutto particolare della Canasta, da cui però si distingue per svariate regole e tattiche.

Bridge

Ecco un altro gioco di carte che è particolarmente apprezzato non solo in Italia, ma un po’ in tutto il mondo. Capita spesso di sentir parlare di tornei di bridge, senza dimenticare come ci sono sia campionati mondiali che un apposito campionato olimpico. Insomma, il bridge è un gioco che permette un divertimento a tutto tondo, partendo dai tornei serali di modeste dimensioni che vengono organizzate in appositi club, fino ad arrivare a campionati nazionali e mondiali. Un gioco molto divertente, in cui le partite prevedono la presenza di quattro giocatori, che compongono due coppie che si sfidano. Il match è formato da due differenti fasi: la prima è quella relativa alla dichiarazione, mentre la seconda prevede proprio di giocare con le carte. In poche parole, la dichiarazione prevede di prendere l’impegno, da parte di una delle due coppie che si affrontano di raggiungere un certo quantitativo di prese.

Settembre Rendese 2.0, Samuel incanta Rende

Se venerdì scorso, prima del concerto, mi avessero detto che uno come Samuel riesce a stupire il pubblico anche restando comodamente seduto su uno sgabello sul palco,avrei titubato. E’ quello che, però, è successo alla 55° edizione del Settembre Rendese. Evento che, oltre al frontman dei Subsonica ha visto esibirsi i Calibro 35, Rossana Casale e Nino Buonocore. Un’edizione 2.0 che si è conclusa nella splendida cornice della piazza antistante al Museo del Presente e, che ha in serbo la realizzazione da parte del monumentale Jorit di un’opera di street art nel centro rendese.

Rende riparte da un evento storico, organizzato nel migliore dei modi. Un Settembre Rendese ricco non solo di concerti ma anche di eventi durante le giornate della 55° edizione. Una valorizzazione del territorio che ha visto l’esaurimento del roster degli artisti da palcoscenico con il rinvio al 2 ottobre del concerto di Samuel, causa maltempo.
Un concerto che poco ha a che fare con il consumo di musica. Non c’è un’ingordigia sonora, né un consumo usa e getta della musica. Uno spettacolo, una storia raccontata e innalzata dal frontman dei Subsonica.

 

Il cammino dell’artista si racconta dalle canzoni; il passaggio con i Motel Connection, i Subsonica, il climax di Microchip Emozionale e, ancora, il periodo solista. Samuel non è il solito artista italiano da alti e bassi divorato dal pubblico. E’ un artista che il palco lo tiene anche da seduto, per scelta etica, verso un pubblico che, causa Covid, non può assistere in piedi al concerto. Entrando nel merito dello spettacolo, il cantautore piemontese di influenze durante la sua carriera ne ha avute tante. Quella dei Motel Connection ha, ovviamente, un’importanza molto rilevante. E’ da citare la storia che lui stesso racconta su “Two”. Secondo il torinese,vi era l’ispirazione ma non il suono, non il mood. Piace raccontare a Samuel che, poiché quella casa era stata la casa di Fred Buscaglione, durante una pausa pranzo, Buscaglione sia andato a sistemare le note così da produrre uno dei pezzi simbolo della band.

Una storia a metà tra il paranormale e il comico che però ha regalato un incipit ad un grande successo sul palco rendese.

Oltre ai Motel Connection vi è tutta la storia artistica del torinese in quella che è l’ultima data di questo inaspettato tour estivo. Momento romantico ma pur sempre ilare è “Dormi”. Grande successo dei Subsonica scritto da Samuel per una donna/musa molto logorroica (a riprova del titolo) ma, a cui lui era molto legato. Di spinta diversa è “Tra un anno”, ultimo successo da solista del cantautore che, sublima la performance con “La statua della mia libertà”.

Un evento che, nonostante i nomi altisonanti, è stato al centro delle critiche che nei giorni passati hanno imperversato sui social. Sicuramente regalare un concerto, con ospiti dello spessore di Samuel o eventi come, nei prossimi giorni, la realizzazione da parte di un artista mondiale come Jorit di un’opera street art a Rende non è cosa da tutti. L’avviso è sempre quello di pensare ad una comunità in continua crescita basata sulla cultura anche e soprattutto grazie ad eventi con il Settembre Rendese.
Rende sceglie il bello,Riparte dall’arte.

Dalla, Battisti e De Andrè, il Canto Libero del Mood Social Club

Dopo le due serate del BE Alternative Festival, il 30 luglio, lo stadio Lorenzon ha puntato i riflettori sul palco dal quale si intonavano le note del “Mood canta… Dalla, Battisti e De André”. Un evento tutto italiano, volto a ricordare un passato recente e, soprattutto, a rimembrare l’identità dell’Italia nel cantautorato.

Lucio Dalla, Fabrizio De André e Lucio Battisti, reinterpretati e riaccordati, tramandano una funzione eternatrice della musica.

E’ proprio quello che è accaduto nella serata a sostegno del Mood Social Club, promotore dell’evento e già ospitante delle tre tribute band durante lo scorso inverno. Tra le bandierine che delimitano il distanziamento, sul prato del Marco Lorenzon e con una brezza estiva insolita, i tre pilastri della musica italiana hanno riecheggiato nei cuori dei presenti. Dapprima è stata la volta dei Kamikaze. Un tributo a Lucio Dalla che si è mosso soprattutto sui dettagli, sulle minuzie del cantautore bolognese. Un ritorno nelle angustie e negli amori che solo Lucio Dalla sapeva descrivere. Band che regala una storia, una vita di Lucio Dalla e non una semplice scaletta di brani.

E’, poi, la volta di Faber e Battisti. Intonano le note dei due artisti i Faber Quartet e Ilnostrocantolibero Battisti CoverBand.

I primi, già eccezionali al Mood, ricordano Faber nella musica e nel suono in modo preciso. Non una copia del cantautore genovese ma un arrangiamento personalissimo di preziose perle musicali. Un’esibizione degna di nota soprattutto da un punto di vista di abilità nell’emulare, introiettare e rendere originale un mostro sacro come De André. Gli ultimi ad esibirsi, Ilnostrocantolibero Battisti CoverBand, sono dei veri e propri agitatori di folle. Una reinterpretazione coinvolgente e significativa di brani come “Nessun Dolore” o “Il Tempo di Morire” che ha fatto cantare il Lorenzon all’unisono.
Esibizione travolgente che ha chiuso un “Mood canta…” ricco di, a proposito di Battisti,  emozioni.

Quello che va sottolineato ancora una volta è il coraggio che i ragazzi di BE Alternative e Mood hanno avuto nell’organizzazione di un evento di questa portata e importanza.

Portare su un palco Murubutu, Margherita Vicario, Giardini di Mirò, BSBE per il BE Alternative Festival e,  organizzare una serata come il “Mood canta…” del 30 luglio, di questi tempi è stato un vero miracolo. Una pandemia non ha fermato BE Alternative, Mood Social Club e il pubblico che, civilmente ha mantenuto la distanza di sicurezza fruendo degli spettacoli da seduto.

 

Ammainate le bandierine dello stadio Lorenzon si attenderà, nella prossima stagione, una ripresa del settore culturale in toto. Sperando che possa partire di nuovo dalla Calabria, magari proprio dal Mood.

BE Alternative Festival Rise Up, seconda serata da urlo con i Giardini di Mirò ed i BSBE

BE Alternative Festival Rise Up continua. Dopo la prima serata con Murubutu e Margherita Vicario, ieri hanno calcato il palco i Bud Spencer Blues Explosion e i Giardini di Mirò. Due performance differenti per una serata all’insegna della buona musica tra bandierine che segnano il distanziamento sociale e stelle che solerti guardano il pubblico del Lorenzon.

Bud Spencer Blues Explosion e i Giardini di Mirò hanno dato prova di una musica sicuramente non convenzionale. Un quid diverso e aggiuntivo al BE Alternative Festival grazie anche agli open act di AL The Coordinator e MYOWNMINE.

I Giardini incendiati

Una performance celestiale per quanto il tema sia sentimentale e a tratti carnale. “Il Fuoco”, questo è il titolo del film che ha visto i Giardini di Mirò come accompagnatori musicali di questo lungometraggio muto. Un incontro tra poesia e arte, tra passione e amore, tra peccato e purezza. Film del 1958, “Il Fuoco”, diviso in tre atti, ha essenzialmente inebriato i presenti. Un connubio di tastiere, voci ancestrali, percussioni a incorniciare un film drammatico e  sentimentale. I Giardini di Mirò hanno dato al BE Alternative Festival una lezione di condivisione tra le arti. Musica e cinema si incontrano per realizzare un velo di tensione e distensione per il pubblico. Una platea ignifuga all’indifferenza e irradiata dalla luce della vampa focosa. Una performance da applausi quella della band emiliana.

L’esplosività dei BSBE

A differenza dei primi, i Bud Spencer Blues Explosion, cambiano completamente genere. Alla dolcezza strumentale dei Giardini di Mirò si contrappone, sul palco del Be Alternative, l’esplosività della band romana. Un rock-punk duro, crudo. Un’abilità musicale e strumentale notevole quasi di richiamo a quel mondo rock di 30 anni fa. Un live al cardiopalma quello in scena sul palco del BE Alternative Festival. La band, fondata nel 2006, ha esaltato il pubblico sul prato del Lorenzon estasiato dalla capacità di produzione del suono del gruppo. Una performance graffiante e coinvolgente per i BSBE i quali, non a caso, vantano 14 anni di live sui maggiori palchi italiani.

Il BE Alternative Festival è giunto alla terza e ultima serata. Questa sera, sempre nella splendida cornice dello stadio Lorenzon, la tre giorni si concluderà con il concerto in tributo di De André, Dalla e Battisti. La musica oltre le distanze sta per volgere al termine.

BE Alternative Festival Rise Up, buona la prima per Murubutu e Margherita Vicario

Era davvero impensabile un luglio senza BE Alternative Festival. Nonostante l’emergenza sanitaria e le diverse norme in vigore, la serata di ieri è riuscita nel migliore dei modi. BE Altenative Festival- Rise Up è stata una vera e propria novità. Il coraggio è stato ripagato dalla folla che, con le dovute distanze, ha fatto vibrare il prato dello stadio Lorenzon con la propria voce.

Un BE Alternative Festival così non era davvero prevedibile. Partendo dalla chiave di lettura dell’evento, concludendo alla caratura degli ospiti. Un concerto da seduti sull’erba dello stadio Lorenzon ha dato una visione di musica totalmente innovativa. Una risposta importante che proviene dalla Calabria e che fa ben sperare per il mondo della musica in questi tempi d’ombra. Murubutu e Margherita Vicario ,introdotti da L’Ennesimo e  Parano1d, hanno saputo donare al pubblico rendese ciò che mancava da un po’: la libertà.

 

Uragano Margherita

Se il mondo avesse l’andamento di Margherita Vicario saremmo nel 3000. Un’artista che, più che showgirl, è una tromba d’aria di musica e ritmo. La sua forza motrice esplosiva traina il pubblico in quello che è un mondo dinamico, ponderato. Margherita Vicario è una maestossima palma che svetta tra i grattacieli anonimi di un panorama musicale nullo. Sarebbe anche superfluo descriverla come una cantante “scorretta” solo perché utilizza delle espressioni immediate.

Margherita Vicario è una dimensione della musica ironicamente concreta.

Sul palco del BE Alternative il suo biglietto da visita pesa di responsabilità. La cantante, infatti, apre il suo show con “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla. Un’energia che riversa, tra le altre, in “Giubbottino”, “Pincio” e, nel pezzo che chiude la serata, “Piña Colada”. Da sottolineare la performance impeccabile su “Arriva Arriva” degli WOW che, Calcutta, autore del testo, prima della band, aveva destinato inizialmente  alla cantautrice romana. Un dolore che viene fuori in maniera emorragica dalla voce della cantautrice. Per ultimo, non può non essere citata la splendida performance su “Mi sei scoppiato dentro al cuore” di Mia Martini. Un giunto tra due generazioni e due visioni musicali differenti unite dalla voce potente di Margherita Vicario sul palco del BE Alternative Festival.

Murubutu, le storie di un passato attuale

Dopo l’ultimo album in coppia con Claver Gold, Murubutu non poteva che essere una piacevole conferma. Un Best Of dei suoi pezzi più rappresentativi. “I marinai tornano tardi”, “Anna e Marzio”, “Grecale”, “Le Notti Bianche”, portano il pubblico sul prato dello stadio a librare nelle storie del rapper emiliano. Un vero e proprio cantastorie, il quale tramanda l’oralità attraverso il suo rap raccontato. La performance di Murubutu è un filtro sul mondo. Una voce grave che rimbomba nei padiglioni auricolari e insemina storie di vita. Temi duttili per orecchie fertili.

Pubblico del BE Alternative Festival in visibilio con “La notte di San Lorenzo” nella quale vi è un chiaro riferimento al polmone d’Italia, la Sila.

Il rapper-professore impreziosisce il suo live con strofe a cappella, velocità e chiarezza cristallina delle parole. Brividi e lacrime riversavano sul prato del Marco Lorenzon a fine concerto. Chiude con “Levante” la prima serata del BE Alternative Festival Rise Up.

Da sottolineare l’apertura del concerto tutta calabrese. Dapprima calca il palco Parano1d, voce spettacolare nella cornice di una musica elettronica che fa vibrare la cute. E’ la volta, poi, de L’Ennesimo. Volto abbastanza noto nel panorama che, con i suoi pezzi, ha caricato il pubblico di energia emozionale. A fare gli onori di casa ci ha pensato il solito DJ Kerò ai dischi.

Una serata all’insegna della buona musica e del divertimento. Il BE Alternative Festival continua, questa sera. Calcheranno il palco BUD SPENCER BLUES EXPLOSION e Giardini di Mirò performing IL FUOCO. Musica oltre le distanze, musica oltre gli stereotipi di un periodo che può passare in fretta solo attraverso la buona musica.

La musica calabrese riparte dal Be Alternative Festival

Eppur qualcosa si muove e ce ne accorgeremo quando vedremo, il 28 e 29 luglio, le luci dello stadio Marco Lorenzon di Rende riaccendersi. Il menù delle due serate è succulento, la voglia di musica dopo mesi di cuffie sul letto è palpabile. C’è voglia di ripartire anche in Calabria e BE ALTERNATIVE FESTIVAL sarà il primo evento regionale in calendario a proporre musica e leggerezza.

 

La pandemia ci ha spaventato, probabilmente cambiato per sempre, ma è giusto tornare ad appropriarci delle nostre abitudini, delle nostre vite, seguendo le regole di sicurezza che ci accompagnano ormai da qualche mese. I ragazzi di Be Alternative, nonostante tutto hanno deciso di non fermarsi e di programmare in sicurezza l’undicesima edizione del   BE ALTERNATIVE FESTIVAL.

 

Quest’ultimo, storico evento dell’area urbana di Cosenza e Rende che nel corso degli anni ha ospitato importanti artisti della scena musicale contemporanea tra cui: Salmo, Coez, Lo Stato Sociale, Willie Peyote, Coma Cose, Frah Quintale e tanti altri ma anche alcuni concerti internazionali come Hooverphonic e Lacuna Coil. La legge impone che il pubblico assista esclusivamente seduto ai concerti, quindi i partecipanti a BE ALTERNATIVE FESTIVAL troveranno i posti indicati  sul prato con delle bandierine di segnalazione, poste a dovuta distanza di sicurezza e, seguendo le indicazioni dei volontari dell’associazione, potranno stendere il proprio telo sul prato e godersi gli spettacoli oppure, in alternativa, chiedere agli stessi ragazzi dell’associazione di poter disporre di una sedia.

 

La prima giornata vedrà salire sul palco il 28 Luglio il professore di storia e filosofia che tutti vorremo: MURUBUTU, accompagnato dalla corista DIA. Altra chicca di serata sarà la presenza sul palco di uno dei volti più sorridenti dell’indie italiano, MARGHERITA VICARIO. Due ottimi primi piatti devono essere accompagnati da un ottimo antipasto. Be Alternative Eventi ha puntato sulla regionalità, apriranno infatti L’ENNESIMO e PARANOID, giovani emergenti della terra bruzia.

 

La seconda serata, mercoledì 29 Luglio, sarà per anime più rockeggianti. Saliranno sul palco i BUD SPENCER BLUES EXPLOTION e porteranno in Calabria il loro electric blues metropolitano, pronti a far saltare a distanza il pubblico. Altra portata di serata quei geniacci de GIARDINI DI MIRO’, che da vent’anni ricercano sempre nuove forme sonore capaci di attrarci ed ipnotizzarci. Anche per la seconda serata l’entrée sarà totalmente in salsa calabra, con gli MYOWNMINE ed il loro adult pop e AL THE COORDINATOR ed i suoi suoni capaci di teletrasportare in quei paesaggi di montagna che contempliamo dai nostri divani.

 

BE ALTERNATIVE EVENTI ha sempre mostrato particolare interesse e attenzione per la promozione delle realtà musicali calabresi, dimostrandolo anche in questa sessione estiva. Il giusto premio al lavoro e alla dedizione di chi, con passione, porta avanti dei progetti validissimi e pronti ad essere sottoposti all’ascolto del parterre delle due serate. Ecco come nasce la partnership con LA LUMACA DISCHI, che porterà sul palco del festival tutti gli artisti che apriranno le due serate.

Be Alternative Festival 2020 quest’anno rientra nella Rassegna “RISE UP – MUSICA OLTRE LE DISTANZE”. L’evento è organizzato in collaborazione con il Mood Social Club e patrocinato dal Comune di Rende.

 

Il WMF riapre i luoghi della cultura con AGIS

Il WMF con l’edizione online del 4-5-6 giugno riapre i Luoghi della Cultura in collaborazione con AGIS: teatri, palcoscenici e residenze artistiche di tutta Italia protagonisti al Festival per reagire alla pandemia. Presente anche il Mood Social Club di Rende.

Il 4, 5 e 6 giugno il rilancio della cultura attraverso l’innovazione digitale e tecnologica tra i
temi del WMF Online. Sul Mainstage la collaborazione con AGIS coinvolgerà teatri, live
club e realtà che operano nel mondo dell’arte e dello spettacolo per lanciare un messaggio di cooperazione per fronteggiare l’emergenza.

Ridare idealmente luce ai teatri, ai palcoscenici, ai luoghi della cultura per reagire
all’emergenza. È questo il tema centrale dell’iniziativa promossa unitamente dal WMF – Il
più grande Festival sull’Innovazione – e AGIS – Associazione Generale Italiana dello
Spettacolo. L’idea prenderà corpo il prossimo 5 giugno durante la seconda giornata del
WMF Online. Il primo Festival organizzato nel contesto emergenziale attraverso un format
online unico e innovativo, programmato nella tre giorni del 4-5-6 giugno in collegamento
dal Palacongressi di Rimini.
Ad aderire al progetto realtà da tutta Italia: teatri, live club, realtà della penisola votate alla
valorizzazione dell’arte. Luoghi della cultura, appunto, come il Teatro Regio di Parma, il
Teatro Coccia di Novara, il Teatro Donizetti di Bergamo e
il Teatro Primo di Villa San Giovanni. Ed ancora il live club Mood Social Club di
Rende, il Cap10100 di Torino, la residenza artistica “Artemista” in collaborazione con l’associaione di categoria SPIN.

Il messaggio congiunto da lanciare al WMF Online sarà quello di voler aprire le porte all’innovazione. Ciò si concretizzerà in un video realizzato in ciascuno dei luoghi individuati e sarà mostrato il 5 giugno sul Mainstage del Festival.

Cosmano Lombardo,  Chairman del WMF, dichiara che “[…] Questa iniziativa simbolica non è solo un segnale, ma è un’azione concreta di come il connubio tra saperi, tra l’arte e la tecnologia, possa andare oltre qualsiasi forma di chiusura. […]”.

Alle parole di Lombardo seguono quelle di Domenico Barbuto, Direttore di AGIS.
 “[…]Il supporto tecnologico dell’iniziativa, vero e proprio “core business” di essa, ci viene in aiuto in questo delicato momento. Un supporto essenziale in attesa di un rilancio “pieno” che tutti speriamo, e ne siamo convinti, potrà compiersi nel più breve tempo possibile. Avviamo con il WMF una
collaborazione che proseguirà nel tempo e permetterà ad entrambe le realtà di esplorare e
condividere nuovi progetti”.

Infine anche Cristian Romeo Fondatore e socio Mood Social Club, sostiene in maniera forte l’iniziativa.

“[…] Da sempre il nostro live club ha cercato di creare, attraverso le attività proposte, non solo svago ma soprattutto cultura nel nostro territorio. Essere presenti, seppur virtualmente, sul Mainstage del WMF e prendere parte a
questa iniziativa nata in collaborazione con AGIS, alla quale partecipano altre importanti
realtà italiane e rappresentare lo spettacolo dal vivo in Calabria, ci rende fieri del lavoro
svolto finora […]”.

#StayON, contro il virus c’è anche il Mood Social Club

Rende (CS) – Anche il Mood Social Club di Rende ha deciso di prendere parte a #StayON. Quest’ultima è una rassegna di concerti in streaming per continuare a sostenere la musica e l’arte anche in questo difficile momento. #StayON è l’iniziativa nata da live club e festival dell’intera penisola. Coordinata da KeepOn  LIVE – Associazione di Categoria Live Club e festival italiani, l’obiettivo è costruire un unico grande palco virtuale coordinando gli eventi di streaming organizzati da Live Club e Festival in  questi giorni di stop.

 

Oltre alla musica e all’arte, l’iniziativa ha anche un importante scopo sociale. Continuare a raccogliere fondi per l’Azienda Ospedaliera di Cosenza attraverso la campagna Cosenza anti-Covid.

La raccolta fondi, lanciata sulla piattaforma di crowdfunding gofunfme.com, è riuscita a raccogliere più di 100.000 euro da destinare all’acquisto di materiale medico e/o sanitario necessario per fronteggiare l’emergenza. Ma c’è bisogno di fare di più, di raccogliere di più per riuscire ad assicurare a chiunque una corretta ed efficace assistenza.

Il palco degli spettacoli sarà virtuale. Gli artisti e gli organizzatori continueranno a rimanere in sicurezza presso le proprie abitazioni. Al contempo realizzeranno dei veri e propri concerti live che sarà possibile seguire in diretta dalla pagina Facebook del Mood Social Club.

L’iniziativa ha già riscosso molto successo con l’anteprima #Escilabirra di venerdì 13 marzo. Due ore di diretta Facebook hanno dato vita ad un aperitivo sonoro virtuale che ha coinvolto molti giovani trainati dalla coinvolgente musica di DJ Kerò. Il calendario degli appuntamenti di Mood Social Club On(Air) prevede live streaming  tutti i martedì ed i venerdì dalle ore 18.00 alle ore 18.30. I primi artisti ad esibirsi live in diretta sulla pagina Facebook saranno Al The Coordinator, oggi Martedì 17 Marzo, e Marianne Mirage venerdì 20 Marzo. L’appuntamento con i Dj Set invece continuerà ogni sabato con il format #Escilabirra.

 

Tutte le dirette dei concerti live realizzate in questo periodo dal Mood Social Club verranno inserite in un palinsesto nazionale. Se volete saperne di più potete cliccare sul seguente link http://www.keeponlive.com/blog/stayon.