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Callipo eletto Coordinatore Nazionale Anci Giovani

TORINO (TO) Il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, è stato eletto all’unanimità, con 21 voti su 21, coordinatore nazionale di Anci Giovani, l’associazione dei Comuni italiani che rappresenta circa 20mila amministratori pubblici under 35. L’elezione è avvenuta a margine della 32° Assemblea dell’Anci in corso a Torino, che si chiuderà oggi pomeriggio con l’intervento conclusivo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
È la prima volta che il rappresentante nazionale di Anci Giovani viene eletto dai coordinatori regionali (in passato veniva nominato dai vertici dell’associazione), circostanza che incrementa di ulteriore significato l’incarico assegnato a Callipo e lo investe di una responsabilità ancora maggiore, perché scaturisce da una scelta pienamente condivisa.
«Sono estremamente orgoglio, come calabrese e come sindaco di Pizzo – ha detto Callipo -, di poter lavorare per rappresentare tutte le amministrazioni comunali italiane che vedono impegnati giovani amministratori. La nostra forza risiede soprattutto nel fatto di esserci formati negli anni più duri della crisi economica.
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Su questo terreno difficile e accidentato siamo cresciuti e abbiamo affinato strumenti e soluzioni che ci hanno consentito di governare le nostre città tra mille difficoltà e una strutturale carenza di risorse. Vogliamo che questo bagaglio di esperienza cresca ulteriormente e venga messo a disposizione di tutti, facendo rete e collaborando. In questo senso – ha continuato Callipo -, Anci giovani deve emanciparsi dalla discriminante anagrafica, che non può e non deve rappresentare il confine entro il quale muoversi. Appartenere alla cerchia dei giovani amministratori non deve essere visto esclusivamente come una soluzione organizzativa nell’ambito della nostra associazione, ma deve rappresentare una risorsa condivisa di idee, proposte e soluzioni».
Originario di Pizzo, 33 anni, laureato in Economia aziendale, Callipo è un imprenditore. Il 7 maggio 2012 è stato eletto sindaco di Pizzo con circa il 57 per cento delle preferenze. Dal 2008 al 2012 ha rivestito la carica di assessore provinciale al Turismo, allo Sport e alla Programmazione comunitaria. Membro dell’assemblea nazionale del Pd, Callipo è stato il competitor renziano alle primarie 2014 del centrosinistra per la scelta del candidato a presidente della Regione Calabria, ottenendo il 42 per cento dei consensi, per un totale di circa 55mila voti.

Assessore Roccisano, intervento per i Precari della Giustizia

CATANZARO (CZ) L’Assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – ha chiesto ufficialmente d’incontrare al più presto il Ministro della Giustizia Orlando per domandare che fine farà l’impegno, da lui stesso assunto, nei confronti dei lavoratori calabresi percettori di ammortizzatori sociali in deroga, sinora utilizzati dal Ministero e per i quali aveva espressamente dichiarato un loro utilizzo negli Uffici del Processo. Le difficoltà di una situazione socio economica – ha detto l’Assessore Roccisano – è generata, oltre che dagli indicatori macroeconomici del mercato del lavoro, anche da un efficace governo di sicurezza che passa attraverso un processo di collaborazione tra autorità Centrale, Regione ed uffici periferici dello Stato. La Calabria è stata una delle prime Regioni a sostenere le gravi carenze degli organici degli uffici giudiziari, mettendo a loro disposizione risorse finanziarie e lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga sin dal 2000. Attualmente sono utilizzati presso gli uffici giudicanti e requirenti della Calabria circa 1.200 lavoratori disoccupati che giornalmente assicurano maggiori livelli di efficienza sopperendo alle problematiche ed ai disagi causati dalla cronica carenza di personale.

Regione-Calabria

In diverse occasioni, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, è stato ricordato l’impegno della Regione Calabria  di coniugare  interventi che  hanno  assicurato  servizi  essenziale agli uffici giudiziari e  forme di sostegno al reddito   a lavoratori espulsi  dal processo produttivo. In questi giorni la Regione ha costituito un gruppo  di lavoro, funzionari uffici giudiziari e regionali, con l’intento di produrre un Protocollo d’Intesa con il quale vengono definite le modalità  e le procedure di attuazione  di specifici percorsi  formativi  a favore di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga e disoccupati di lunga durata, che alla fine della loro esperienza, potrebbero essere inseriti nel mercato del lavoro  in qualità di operatori per la gestione  delle relazioni  con gli uffici giudiziari. Si tratta di una buona pratica ed è, per questo, che l’Assessore Roccisano ha voluto richiamare l’attenzione dei Ministeri del Lavoro, Giustizia e Funzione pubblica che, affinché, stabilendo un circolo virtuoso tra Regione, Territorio ed Istituzioni statali, si determini un indubbio vantaggio in favore di tutti i cittadini, in termini di funzionamento della macchina della giustizia. Il valore di questa iniziativa consiste nella volontà  di recuperare e non disperdere  le risorse umane e finanziarie già impiegate. “Ciò premesso – ha scritto l’Assessore Roccisano – non si capisce, lo chiediamo al Ministero della Giustizia, il perché nello schema di Decreto Interministeriale con il quale lo stesso Ministero indice la procedura di selezione per lo svolgimento di un ulteriore periodo  di perfezionamento della durata di dodici mesi nella struttura organizzativa denominata “Ufficio per il Processo”, su 1.500 unità complessivamente disponibili, ne vengono destinate solamente 23 alla Calabria, distribuendo la maggior parte delle risorse a solo tre Regioni.

Tagli Finanziaria, nota di FLAI-CGIL, FAI-CISL, UILA-UIL

CATANZARO – Per i Segretari generali calabresi della FLAI-CGIL, Santino Aiello, della FAI-CISL, Giuseppe Gualtieri e della UILA-UIL, Nino Merlino, giunge come un fulmine a ciel sereno la notizia da Roma che nella Finanziaria sono stati tagliati per l’anno 2016 ben 30 milioni di euro alla forestazione calabrese. Questo significa che non solo il comparto non avrà il rilancio auspicato, ma che rischia un ridimensionamento che lo porterà inevitabilmente verso un costante ed inesorabile declino.

Il settore della forestazione avrebbe bisogno di energie nuove, considerando che l’età media dei lavoratori supera i 50 anni ed il tipo di attività che sono chiamati a svolgere non è roba per vecchi, ma se il Governo invece di incrementare le risorse taglia quelle già previste, parlare di turnover nel comparto forestale diventa pura utopia.  FAI - CISL

Le attività svolte dai forestali sono indispensabili considerata la condizione di particolare fragilità in cui versa il territorio calabrese, che impone un’attività frequente di bonifica, manutenzione, salvaguardia e difesa del suolo.

Se si abbandona il territorio al proprio destino c’è il rischio che poi la natura si vendichi, come, purtroppo, è successo in tante località del Paese negli ultimi mesi, provocando morti e facendo danni economicamente di gran lunga superiori a quello che servirebbe per evitarli.

È noto che questo è un Esecutivo strabico, che guarda prevalentemente agli interessi del nord a scapito di quelli del meridione del Paese, ma non pensavamo fosse così miope da non accorgersi che il rilancio dell’economia della nostra Regione non può che passare attraverso una politica lungimirante in fatto di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio, di manutenzione dell’ambiente e di valorizzazione e utilizzo delle risorse agroforestali.

La forestazione non serve solo ai lavoratori per portare a casa uno stipendio frutto di un onesto lavoro, serve alla Calabria e ai calabresi. Serve per proteggerli dalle calamità naturali che sono sempre in agguato e perché se riorganizzata, rilanciando le attività dirette e quelle ad essa collegate, come il turismo, l’energia e soprattutto la filiera del legno, le cui potenzialità sono ancora tutte da scoprire, potrebbe dare un contributo enorme in termini economici ed occupazionali, in una terra dove la disoccupazione generale è oltre il 20% e quella giovanile oltre il 60%.

Si può cambiare in meglio il volto della Regione se si parte dalle risorse disponibili sul territorio, costruendo su pilastri solidi una piattaforma di sviluppo sostenibile che possa dare risposte concrete ai bisogni della gente, non, viceversa, immaginando il salto di qualità della Calabria importando modelli di sviluppo sperimentati altrove con alterne fortune e comunque già superati.

Ecco perché è indispensabile che il Governo torni sui suoi passi ripristinando le risorse previste per la forestazione calabrese, ed ecco perché in caso contrario i lavoratori sono pronti a mobilitarsi e ad intraprendere tutte le forme di lotta necessarie per difendere il loro lavoro, nell’interesse della Calabria, ed a mandare al Presidente del Consiglio il messaggio forte e chiaro che il loro futuro non si tocca e che con il pane dei loro figli a nessuno è consentito di scherzare.

Oliverio ad Expo: l’agricoltura sarà il futuro del Meridione

MILANO – La Questione Meridionale e le potenzialità dell’agricoltura. Se ne è discusso questa mattina a Milano, ad Expo, presso l’Auditorium di Padiglione Italia, nel corso dell’assemblea nazionale della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori. Il tema dell’assemblea, “L’agricoltura del Sud per la legalità e per lo sviluppo dell’economia nazionale”, non è affatto casuale.

Pochi giorni fa, infatti, è stato reso noto l’ultimo rapporto Svimez, che sottolinea come proprio expo oliveriodall’agricoltura venga una reale speranza per il Meridione. Il Presidente della Regione Mario Oliverio ne ha discusso insieme al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ed al Presidente nazionale di Cia Dino Scanavino, con il Governatore della Puglia Michele Emiliano. Al centro dell’attenzione, lo storico ritardo di alcune aree del Meridione e la marginalità dei soggetti sociali ed economici che, secondo Svimez, possono essere affrontarle e risolte puntando sull’agricoltura e sull’agroalimentare.

In particolare, il Rapporto 2015 dell’economia del Mezzogiorno attesta che c’è un leggerissimo risveglio dell’economia meridionale: +0,1% del Pil quest’anno e +0,7% l’anno prossimo, nonchè i primi segnali di ripresa con un incremento degli investimenti lordi e con più posti di lavoro al Sud rispetto al Nord. In particolare, rispetto al secondo trimestre del 2014, gli occupati crescono al Sud di 120 mila unita, il 2,1% in più, e di 60 mila unità nel Centro-Nord, pari al +0,4%. A determinare questa mini inversione di tendenza, è stata in larghissima parte l’agricoltura, in sinergia con l’agroalimentare.

All’assemblea della Cia ha partecipato anche Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che ha festeggiato proprio con l’assemblea della Confederazione i venti anni di attività e ha testimoniato la necessità di promuovere la cultura della legalità proprio per favorire il rilancio del Mezzogiorno, ponendo l’accendo sull’importanza di rimettere a frutto le terre confiscate alla criminalità organizzata.

“Il rilancio del Sud – ha affermato il Presidente Oliverio – deve necessariamente passare dall’agricoltura. E la Regione Calabria crede fermamente nelle opportunità offerte da questo comparto, sul quale si expo oliverio 2intende puntare molto, in primis con l’insediamento di tanti giovani, che meritano nuove occasioni per restare nella nostra terra, e garantire un ricambio generazionale qualificato e moderno. Sosterremo l’agricoltura soprattutto attraverso la nuova programmazione dei fondi comunitari. Nell’era della rete – ha precisato il Presidente – il Sud non può e non deve essere più considerato la periferia dell’Italia, in quanto in molti settori, agroalimentare in primis, abbiamo eccellenze sulle quali puntare per favorire lo sviluppo dell’intera economia nazionale. L’agroalimentare è sempre più Made in Italy, per cui investire nel futuro significa investire su questo settore. Non da ultimo – ha concluso – continueremo con convinzione la nostra battaglia per l’affermazione della legalità, tra le sfide più importanti del Meridione”.

SS106 in stallo, Ciminelli chiede mobilitazione collettiva

AMENDOLARA (CS) – Macrolotto SS106, non si ha traccia dell’argomento 106  da oltre un anno. È necessario segnalare al Governo centrale questa anomalia che rischia di compromettere quella che doveva essere una nevralgica opera pubblica, volano di sviluppo e opportunità per il territorio. Bisogna decidere al più presto quali azioni intraprendere per ottenere informazioni precise in merito ai tempi della realizzazione di quest’opera.

 È quanto scrive il Sindaco Salvatore Antonio Ciminelli invitando i colleghi all’incontro che si terrà ad Amendolara Martedi 3 novembre alle ORE 11. L’obbiettivo dell’incontro è decidere insieme come procedere affinché si trovi una soluzione unanime. L’invito è rivolto agli amministratori di Roseto Capo Spulico, Trebisacce, Albidona, Villapiana e Cerchiara di Calabria.ss106

 Per quanto riguarda il Comune di Amendolara – precisa il Primo Cittadino – già nella prossima settimana si stabilirà una data per un incontro istituzionale che coinvolga tutte le sigle rappresentative dei lavoratori. Questa assemblea – continua Ciminelli – dovrà costituire, assieme all’incontro dei Sindaci, un forte segnale per il Governo centrale. Ritengo assolutamente necessario – conclude il Sindaco – che tutti insieme, e senza se e senza ma, intraprendiamo azioni concrete per smuovere questa insostenibile situazione che rischia di penalizzare fortemente i nostri Comuni.

Legge di stabilità, Manno indica ai parlamentari calabresi tre priorità

Dopo che sono stati resi noti i numeri  ed i provvedimenti  del Ddl 2111, la legge di stabilità 2016, il Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese Grazioso Manno ha scritto una lettera ai parlamentari calabresi, segnalando quelle che sono alcune priorità.

parlamento“E’ innegabile  – scrive Manno – che la Legge di Stabilità,, come peraltro fanno rilevare autorevoli commentatori nonché tanti Sindaci e amministratori locali, ancora una volta non aiuta a risolvere i problemi del Sud ed in particolare della Calabria. Gli ultimi dati diffusi dallo SVIMEZ  – continua – sono peraltro impietosi e, pur in presenza di timidi segnali di sviluppo nel Sud, assegnano  alla nostra Regione indicatori negativi su tutti i fronti. A mio avviso – insiste –  occorre che, in sede di discussione del Ddl Stabilità, nel rispetto delle vocazioni e delle urgenze tipiche del nostro territorio, si possano “rimettere al centro” alcune evidenze che, partendo da una valutazione costi-benefici dei singoli progetti d’investimento, permettano di selezionare e far avanzare  quelli che superano il test di redditività e che appaiono come i migliori per poter contribuire al rilancio della nostra Regione. Manno, appellandosi ai parlamentari, chiede loro di fare squadra  e indica tre priorità. Piano Irriguo Nazionale ed investimenti sulle infrastrutture irrigue per affermare la cultura dell’agricoltura irrigua, che deve anche permeare il nostro Paese, consci che la disponibilità d’acqua triplica il valore della produzione del settore primario, nonché un utilizzo plurimo della risorsa acqua; Risorse aggiuntive a quelle dell’Unità di Missione ed a quelle regionali previste dai Fondi Comunitari, per un vero piano di prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico. Sarebbe auspicabile anche uno specifico ordine del giorno che, in via prioritaria, assegni molte di queste risorse ai Consorzi di Bonifica, vista la natura e le funzioni di questi ultimi. Per ultimo, ma non perché sia l’ultima, è il rifinanziamento della Diga sul fiume Melito in agro di Gimigliano (CZ), opera fortemente segnalata peraltro dalla Regione Calabria e dai  55 Sindaci del comprensorio interessato. Si tratta di un’importantissima infrastruttura che risponde in modo specifico alle esigenze di un vasto territorio e capace, tra l’altro, una volta completata, di attrarre investimenti privati per circa 800 milioni di euro  che possono creare anche  migliori economie esterne per le imprese. Si tratta  – commenta il Presidente dell’Ente consortile – quindi di rivedere con più coraggio strumenti e priorità, poiché al Sud servono in maniera più intensa molti investimenti pubblici. In particolare alla nostra Regione non occorrono  tanti incentivi indistinti. Serve soprattutto  spostare risorse pubbliche dagli incentivi agli investimenti:  investimenti per la creazione di quei “beni collettivi” che compongono intelligenti politiche di sviluppo locale e che caratterizzano ovunque nel mondo le città e le regioni che crescono.  Mi auguro sinceramente – conclude Manno rivolgendosi a Deputati e Senatori –  – che se queste proposte e considerazioni.”

FI, programmato incontro Dipartimento Diritti Umani e Libertà Civili

FORZA ITALIACOSENZA – Si terrà venerdì 30 a Cosenza, nella sede del Coni, in Piazza Matteotti -ex stazione ferroviaria, un incontro con le responsabili provinciali del Dipartimento Diritti Umani e Libertà Civili di Forza Italia in Calabria. A presiedere l’incontro sarà Maria Josè Caligiuri, responsabile regionale del Dipartimento. Dopo il primo incontro organizzativo a Cosenza, ne seguiranno altri nelle altre province calabresi nei prossimi giorni. “Il nostro obiettivo – spiega Caligiuri – è quello di organizzare incontri, dibattiti e proposte, su come garantire i diritti fondamentali dell’essere umano, che sono quei diritti in assenza dei quali l’essere umano non può realizzare pienamente se stesso. Oggi, più che mai, la lotta per la tutela di questi diritti fondamentali, definisce le linee di politica interna ed estera di molti paesi. Capire a fondo questi argomenti  è la premessa per poi esercitare un’azione politica forte e credibile in Calabria e in Italia. E’ mia volontà infatti, aprire in ogni provincia calabrese, dei punti ascolto, per ascoltare le tante istanze che giungono dai calabresi e, cercare di risolverle, anche e soprattutto in funzione, di un’amministrazione regionale completamente sorda e per certi versi anche inesistente”.

Marco Martino (Giovani UDC): “Fondi Europei 2014-2020 vera occasione per rilanciare la Calabria”

foto marco martinoVIBO VALENTIA –  “I fondi Por 2014-2020 per rilanciare la nostra regione, con un budget da 2,3 miliardi di euro che l’Unione Europea ha destinato alla Calabria, spesso ritornano al mittente per mancata progettazione ma se ben sfruttati possono garantire un futuro più roseo soprattutto ai giovani.” Ne è convinto il coordinatore regionale dei giovani Udc Marco Martino, il quale è intervenuto sulla nuova possibilità che l’Europa ha concesso ai calabresi: “Credo che da questa fase si possa progettare la Calabria del futuro – ha commentato Martino -una regione alla quale certamente dobbiamo dare lustro e gratitudine per gli straordinari paesaggi.Ci offre la natura, il mare, le montagne, le mille ricchezze provenienti dalla sua terra ma soprattutto dal suo morbido e mite tepore climatico che la rende davvero unica e sola”. La Calabria si prepara ad affrontare un’importante sfida ma i 2,3 miliardi di euro dovranno essere ben spesi: “E’ una cifra da capogiro – ha continuato Martino – che se impiegata bene, nei settori d’importanza che oggi rappresentano quelli di maggiore mancanza, potrebbe dare una svolta decisiva. Una svolta che non può farsi attendere, necessaria anche a dare slancio all’occupazione giovanile che oggi giorno vivono una profonda crisi d’identità. Una cospicua somma di denaro che andrà a investire un pò tutti i settori”. Infatti, saranno undici gli obiettivi tematici attorno ai quali saranno costruiti gli strumenti che daranno applicazione concreta al piano di investimenti per i prossimi 5 anni: difesa del territorio, sostegno alle imprese e alle misure per l’occupazione, agenda digitale, formazione e istruzione, agricoltura:”L’ agricoltura – dice Martino – dovrà rappresentare una dei maggiori punti cardini. Passa proprio da qui il vero potere economico calabrese che potrebbe diventare la forma di sviluppo principale oltre a quella turistica. Sono convinto che una fase di agricoltura moderna e redditizia in chiave km zero sia la vera svolta. Il made in Calabria piace tanto, soprattutto all’estero che su tante produzioni ci riconoscono il primato di qualità assoluto. Le potenzialità sono oggi in aumento grazie alla volontà di tanti giovani di insediarsi per la prima volta in attività agricole e zootecniche con risultati straordinariamente positivi”. L’ Europa e la regione devono essere in grado di sostenere con forza uno straordinario potere che è riuscito in tanti anni a dare lustro a prodotti quali la cipolla di Tropea, la Nduja di Spilinga, tanto per citarne alcune, ma nelle tavole degli stranieri trovano posto anche il peperoncino, i pregiati vini di Cirò, olio e tanto altro:”Da qui a breve – ha concluso il coordinatore regionale dei giovani Udc – spero possa nascere qualche altro prodotto che diventi così il nuovo potenziale calabrese. Quello che occorre però è velocizzare l’accesso ai fondi evitando l’estenuazione che in tutti questi anni si è verificata”.

Missione antimafia a Cosenza, Molinari: “Contro corruzione e voto di scambio la soluzione è la legge Lazzati”

Francesco Molinari (gruppo misto), in qualita’ di componente della Commissione Parlamentare Antimafia. Il senatore Molinari dopo aver partecipato ai lavori della missione a Cosenza, esterna con una nota stampa le sue riflessioni in merito:francesco molinari

“Le persone più avvedute e che sanno “ascoltare” le voci del territorio già sapevano che la provincia di Cosenza era ben lungi dal rappresentare quell’isola felice,  ma la situazione attuale, fotografata alla luce delle audizioni di ieri, è ancora più cruda, accostandola al resto del tormentato territorio calabrese.

Quella della disillusione è stata, dunque, la costante emersa, assieme alla preoccupante limitatezza dei mezzi di cui dispongono gli inquirenti per contrastare la ‘ndrangheta : un altro appunto che – pur con la tradizionale discrezione degli uomini nella trincea della legalità – è stato obiettivamente evidenziato.

Alla luce di ciò, come vado – confortato dalle rimostranze dei cittadini e degli operatori del diritto – da tempo dicendo, risulta un clamoroso autogol da parte del Governo la diminuzione dei presidi di legalità in Calabria, ad iniziare dal Tribunale di Rossano.

Proprio l’anno scorso, l’elenco dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa nella provincia cosentina si è ampliato con l’inserimento del comune di Scalea ma è da segnalare l’aumento della soglia di attenzione su altri comuni: Corigliano (già precedentemente sciolto), Acri (con propaggini che buttano sinistre ombre anche sulla regolarità delle elezioni amministrative di altri comuni), Castrolibero, Marano Marchesato. Si tratta di enti locali che hanno visto coinvolti in indagini i loro ex maggiori protagonisti istituzionali.

Ma ciò su cui occorre riflettere è la delusione che ha contraddistinto alcuni inquirenti sullo strumento costituito dal 416 ter, anche nella nuova versione tanto sponsorizzata dal Governo e dal M5S e che invece avrebbe dovuto – nell’intenzione dei suoi maggiori propugnatori – essere risolutivo nella lotta contro le mafie. Anche alla luce dell’insoddisfazione registrata nella chiusura del caso Girasole, è emersa, al contrario, la pratica inadeguatezza del suo uso nel disvelamento dei meccanismi collusivi tra mafia e politica. In quest’ottica, il mio richiamo all’efficacia della Legge Lazzati ha visto meno scetticismo in ambito governativo, al contrario di chi quel DDL l’ha prima firmato e poi l’ha sabotato, lasciandolo cinicamente nelle secche della Commissione affari costituzionali, da dove spero possa spiccare il volo. Probabilmente anche alcuni ex-movimenti pseudo-rivoluzionari sono diventati meno drastici sulle strade percorribili per ottenere il consenso…

Voglio fare un ultimo appunto sugli “omissis” saltati dai verbali dei collaboratori di giustizia, messi a disposizione dell’opinione pubblica. A parte il problema dell’individuazione dei responsabili della fuga di notizie riservate, mi preme stigmatizzare la strumentalizzazione che viene fatta di tali notizie. Al di là dell’ovvia difesa della libertà di stampa, richiamerei ad un uso più consapevole di tale importante mezzo di comunicazione troppo spesso oscillante tra gossip irresponsabile (che può anche scivolare nella diffamazione o calunnia) o informazione superficialmente asettica. Ma forse sono io che non faccio mercato…”