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Da Abramo a Falcomatà, sindaci calabresi in rivolta su Fase 2

CATANZARO – Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha firmato l’ordinanza comunale che conferma, fino a domenica 3 maggio compresa, tutte le disposizioni in merito al contenimento del contagio da Covid-19. «Resteranno pertanto chiusi, anche in questo fine settimana – è detto in una nota del Comune – parchi e aree giochi, cimiteri e tutte le altre attività regolamentate, quindi anche bar e ristoranti, con l’ordinanza di proroga diramata ad aprile». 

Numerosi i Comuni calabresi in rivolta contro l’ordinanza firmata dalla governatrice Jole Santelli che dispone la riapertura di bar, ristoranti e pasticcerie con servizio all’aperto.

A Carlopoli, nel catanzarese, il sindaco Mario Talarico in un avviso contesta l’atto e aggiunge che, fino al 3 maggio prossimo, si atterrà a quanto previsto dai Dpcm del 10 e 26 aprile. Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro ha annunciato l’emissione di un provvedimento di non applicazione mentre il sindaco di Trebisacce Franco Mundo si riserva di impugnare il provvedimento. «È vero che la Calabria è una regione interessata ad oggi in maniera marginale dall’epidemia Covid 19 e ciò – spiega il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro – anche per le condivisibili misure sinora adottate dalla Regione e per il rigore nell’osservare le prescrizioni indicate. Non è però ora il momento di operare strappi laceranti rispetto alle indicazioni date dalla Comunità scientifica».
Anche il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha sospeso l’ordinanza regionale sulla parziale riapertura di bar e ristoranti. Lo ha annunciato in un video su facebook. «Reggio – ha detto – conferma il rispetto del Dpcm Conte. Non pensavo di doverlo fare ma dopo quanto è successo era importante riportare la calma e la tranquillità». Per Falcomatà l’ordinanza è «illegittima e illogica, tutti vogliamo che la Calabria riparta ma nel rispetto delle regole, delle leggi e della salute dei cittadini».

Ieri sera fra i primi sindaci calabresi che si erano detti pronti ad emanare un’ordinanza comunale in accordo con il Dpcm del 26 aprile il sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito e quello di Acri Pino Capalbo.

Fase 2 anticipata in Calabria, Occhiuto: «D’accordo con Santelli ma…»

COSENZA – Il Sindaco Mario Occhiuto ha rivolto un invito al Presidente della Regione Calabria Jole Santelli perché venga istituito un coordinamento con i Sindaci e i comuni sulla riapertura dei bar e delle attività di ristorazione all’aperto. «Come ho già avuto modo di sottolineare – ha detto Occhiuto – sono d’accordo nella sostanza con il provvedimento emanato dalla Presidente Santelli, perché un mese di chiusura in più non cambierebbe nulla. Il rischio contagi di oggi, per fortuna al minimo, sarà quello di domani. Anzi, più si terrà chiuso, più i rischi di tracollo del sistema produttivo aumenteranno. Permangono delle perplessità – chiarisce Occhiuto – sulle modalità del provvedimento che oggettivamente non dà la possibilità agli esercenti di riaprire immediatamente adottando le cautele, in termini di sicurezza, necessarie e previste dalle disposizioni governative. Ecco perché – aggiunge il Sindaco Occhiuto – reputo necessario istituire un coordinamento tra la Regione e i Sindaci e i Comuni, sia perché dall’oggi al domani non siamo in grado di applicare l’ordinanza regionale, sia per non generare confusione tra gli esercenti delle attività interessate dal provvedimento e tra gli stessi cittadini che, colti di sorpresa, non sanno esattamente come devono comportarsi, dovendosi orientare tra le disposizioni governative e l’ordinanza regionale che suggerisce di adottare comportamenti non in conformità con le prime. Giova richiamare – ricorda ancora Occhiuto – l’appello che avevo rivolto qualche settimana fa alla Presidente Santelli e nel quale sottolineavo la necessità di mettere i titolari di attività commerciali nella condizione di esercitare la loro attività in sicurezza per riattrarre la clientela e garantirla sul piano della sanificazione degli ambienti e della affidabilità del personale utilizzato. Per questo avevo chiesto alla Regione la fornitura continua di mascherine e dispositivi di protezione, la possibilità di sottoporre a tamponi settimanali veloci gli operatori e i gestori dei locali aperti al pubblico, in modo da renderli sicuri, e sostenere le spese per le attrezzature necessarie alla sanificazione degli ambienti. Per riaprire i locali, sia pure con la modalità all’aperto, è necessario fare prima questo e, allo stato, né i Comuni, né gli esercenti sono, in questo momento, in grado di organizzarsi in questa direzione. Siamo d’accordo sull’utilizzo degli spazi esterni, tant’è che daremo ai commercianti e agli esercenti, in proporzione alle superfici esistenti, la possibilità di utilizzare gratuitamente ulteriore spazio pubblico per i prossimi mesi, ma dobbiamo essere estremamente prudenti, evitando che si creino assembramenti. Seguiteremo, pertanto, ad invitare i cittadini a rispettare con rigore le disposizioni sul distanziamento sociale».  

Fase 2: Santelli e i timori di un nuovo esodo verso il Sud

CATANZARO – «Dal governo via libera ad un nuovo esodo verso Sud. La dichiarazione di principio che fa divieto degli spostamenti interregionali viene smentita dalla norma di chiusura che consente il ritorno nel proprio domicilio, abitazione o residenza. Tradotto un ‘liberi tutti’ che va oltre i casi specifici. Il governo si assume in pieno la responsabilità di un nuovo esodo verso Sud e dell’eventuale aumento di contagi che potrebbe derivarne. Le misure di contenimento attuate dalle Regioni del Sud possono essere gravemente compromesse da questa decisione di autorizzare ritorni in massa da zone ancora con altissimi numeri di contagio». E’ quanto ha dichiarato Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, all’indomani della conferenza stampa a Palazzo Chigi in cui il premier Giuseppe Conte ha illustrato le nuove disposizioni in vigore dal prossimo 4 maggio.

«È la terza volta che questo accade e le altre due volte le regioni sono state lasciate sole nella gestione dei ritorni. Ora il Presidente Conte ed il suo governo – ha proseguito Santelli –  si assumano la responsabilità piena delle loro scelte e da oggi adottino tutte le precauzioni necessarie affinché questi ritorni avvengano con le dovute precauzioni. Precauzioni che devono essere assunte in partenza e non scaricate sulle regioni di arrivo. Noi adotteremo le misure di cautela di nostra competenza, ma deve essere chiaro che la norma apre ad un ritorno indiscriminato parlando non solo di residenza ma addirittura di domicilio ed abitazione. Conte si assuma in pieno la responsabilità della scelta, ma soprattutto della gestione di questi ritorni».

 

Emergenza Covid, in Calabria dichiarato lo stato di crisi per alcuni settori dell’agroalimentare

CATANZARO – La Calabria dichiara lo stato di crisi per le imprese florovivaistiche, lattiero-casearie e agrituristiche con azienda agricola, per i danni causati dall’emergenza sanitaria da Covid-19.

É quanto deliberato ieri dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, che ha sottolineato come la misura sia urgente e necessaria «in questo momento drammatico – afferma l’assessore – il tempo è prezioso. Altrettanto lo sono provvedimenti adeguati e tempestivi. Per questo la Regione Calabria ha anticipato il Governo nazionale nel dichiarare lo stato di crisi alcuni comparti produttivi che, come e più di altri, registrano gravi perdite economiche derivanti dal forte rallentamento delle vendite, dall’annullamento di gran parte degli ordinativi e dalla crescente difficoltà di reperire manodopera».

«Senza ombra di dubbio – precisa ancora Gallo -, le aziende calabresi dei settori del florovivaismo e del lattiero-caseario, insieme agli agriturismi con azienda agricola, sono quelle che, nell’ambito del comparto agroalimentare, stanno subendo maggiori danni economici e sono pericolosamente prossime al collasso. D’intesa con il presidente Jole Santelli abbiamo quindi deciso di adottare questa misura d’urgenza e darne subito notizia al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali».

 «Il nostro obiettivo prioritario – ha aggiunto  l’assessore – è quello di salvaguardare tutte le produzioni agroalimentari della nostra terra, riguardo alle quali stanno iniziando a manifestarsi problematiche analoghe. Per questo stiamo facendo e faremo tutto il possibile ed anche di più: l’agricoltura calabrese è il traino dell’economia del territorio regionale, fonte di guadagno e di vita per migliaia di lavoratori e di famiglie, e va sostenuta e tutelata in ogni modo».

Santelli durante il primo Consiglio regionale: «Dopo crisi c’è sempre rinascita»

REGGIO CALABRIA – Ha aperto il suo intervento augurando buon lavoro ai consiglieri, al presidente Mimmo Tallini e all’Ufficio di Presidenza eletto in questa prima seduta dell’undicesima legislatura del Consiglio regionale calabrese, il presidente della Regione Jole Santelli. Poi un impegno all’ascolto, nel rispetto del dibattito politico, perché dal confronto costruttivo nell’aula di Palazzo Campanella possano nascere occasioni di crescita e di sviluppo per la Calabria.
Il presidente Jole Santelli ha poi risposto alle richieste di chiarimento da parte dei consiglieri circa le misure intraprese dalla Regione Calabria per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso. Ha illustrato il Piano messo a punto e tutte le fasi del cronoprogramma utili all’applicazione e ha fatto il punto sul numero dei contagi, ricordando le vittime del Coronavirus in Calabria e inviando un messaggio di vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia.

«Stiamo affrontando una importante emergenza sanitaria – ha spiegato Jole Santelli – e quando ne usciremo troveremo una Calabria cambiata, soprattutto in termini economici. Ma sono ottimista – ha aggiunto la governatrice – perché sono certa che ad ogni crisi segue sempre una rinascita: le risorse ci sono e se questo momento di emergenza ci insegnerà a confrontarci in quest’aula, discutendo su quale sia il nuovo modello di Calabria che dobbiamo costruire; se saremo in grado di imparare dagli errori del passato, decidendo come investire e dove investire, potremo costruire insieme la Calabria del futuro», ha concluso il presidente.

Regione Calabria, completata la Giunta Santelli

CATANZARO – Dopo le nomine di “Capitano Ultimo” (Ambiente) e Sandra Savaglio (Ricerca) si completa la Giunta della Regione Calabria. La presidente Santelli ha composto l’esecutivo con cui si appresta a governare la Calabria per il prossimo quinquennio.

A Domenica Catalfamo (Forza Italia) va la delega alle Infrastrutture, lavori pubblici, trasporti e urbanistica. Pari opportunità.

A Gianluca Gallo (Forza Italia) assegnata la delega all’Agricoltura, welfare: politiche sociali e per la famiglia.

A Fausto Orsomarso (Fratelli d’Italia) la delega allo Sviluppo economico, industria, piccola e media impresa. Attività turistiche, internazionalizzazione. Politiche e mercato del lavoro. Infrastrutture immateriali, innovazione tecnologica.

A Francesco Talarico (Udc) va la delega al Bilancio, politiche del personale.

Nino Spirlì (Lega) sarà il vicepresidente con delega alla Cultura, ai beni e attività culturali, musei, teatri e biblioteche, associazionismo culturale. Politiche del commercio e dell’artigianato. Legalità e sicurezza.

Infine, molte le deleghe che la governatrice Santelli ha trattenuto per sè: Promozione e immagine della Calabria e dei suoi asset strategici turismo, cultura, agricoltura, ambiente e paesaggio; Politiche giovanili; Spettacolo e grandi eventi; film commission, sport; Politiche energetiche; Programmazione nazionale e comunitaria, agenda digitale, affari generali, zes, sviluppo del porto di Gioia Tauro, formazione professionale, tutela della salute, nonché i rimanenti ambiti non delegati ai singoli assessori.

Coronavirus, Wanda Ferro (FDI): «Intensificare i controlli sui cittadini che rientrano al Sud»

CATANZARO – «E’ necessario e urgente intensificare i controlli sui cittadini provenienti da regioni con più alta densità di diffusione della malattia da Coronavirus, che continuano ad arrivare in massa nelle regioni del Sud con il rischio di aggravare il diffondersi dell’epidemia». E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che ha rivolto una interrogazione al presidente del Consiglio e ai Ministri della Salute e dei Trasporti a seguito delle notizie di stampa che continuano a riferire di rientri in massa in Calabria, Puglia e Sicilia nonostante le stringenti misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria Covid19.

«Centinaia di pendolari sono partiti – spiega Wanda Ferro – per raggiungere i familiari e le loro abitazioni in altre Regioni, mettendo a rischio la salute dei propri cari, noncuranti di divieti e prescrizioni.  Un esodo che si sta registrando, di fatto, ogni fine settimana, quando ondate di persone ammassate nelle principali stazioni ferroviarie decidono di spostarsi dal Nord al Sud Italia e con loro arrivano migliaia di possibilità di contagio in più, con il rischio di alimentare anche nelle Regioni del sud focolai di contagio, che potrebbero trasformarsi in vere calamità.  Sono ancora troppe le persone che continuano a spostarsi su tutto il territorio nazionale anche in seguito al DPCM per combattere la diffusione del coronavirus che impone forti misure restrittive proprio in merito agli spostamenti che devono avvenire solo se necessari. E’ di oggi la preoccupante notizia, riportata da fonti di stampa, che domenica 15 marzo, durante le verifiche dei sanitari del 118 di Salerno a bordo del treno 561 proveniente da Roma e diretto a Reggio Calabria, il medico Massimo Manzi, durante la sua ispezione si è reso conto che a bordo c’erano 9 passeggeri con febbre oltre i 37,5 gradi e forte tosse. Non è chiaro come sia possibile garantire le necessarie misure di sicurezza e le raccomandazioni sanitarie nelle stazioni ferroviarie o negli aeroporti, se vengono consentiti spostamenti di massa, difficilmente gestibili anche per le forze dell’ordine».

Wanda Ferro ha quindi chiesto al Governo «quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per disporre capillari controlli nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti italiani e nelle autostazioni, anche al fine di accertare l’adozione delle necessarie misure di sicurezza imposte dai provvedimenti emergenziali» e «quali sono i dati nazionali disponibili in merito al numero dei cittadini che si sono spostati dalle Regioni del Nord al Sud Italia».

 
 
 
 
 

Coronavirus, Santelli: «Su piano regionale c’è lavoro di squadra»

CATANZARO – «Voglio tranquillizzare il segretario generale Cgil Calabria, Angelo Sposato, circa il metodo tramite cui viene gestita in queste settimane l’emergenza sanitaria in Calabria. Tutte le decisioni vengono assunte in accordo con il Commissario Cotticelli. Nessuno ha intenzione di esautorare nessuno, anzi. L’intento di tutti è lavorare in squadra. Credo piuttosto sarebbe opportuno informarsi rispetto al piano che stiamo attuando, con non pochi sforzi da parte di tutti: non solo è previsto l’utilizzo del padiglione del Policlinico universitario di Germaneto, ma da qualche giorno si sta lavorando per rendere pienamente operativo anche il secondo padiglione. I lavori dovrebbero essere ultimati già domani». Queste le parole di Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.

Voli Calabria-Roma cancellati per il Coronavirus, interrogazione di Wanda Ferro (FDI)

CATANZARO – La cancellazione di alcuni voli dagli aeroporti calabresi a causa dell’emergenza Coronavirus è al centro di una interrogazione che il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, insieme ai colleghi Foti, Bellucci, Deidda, Trancassini, Varchi e Lucarelli, ha rivolto al presidente del Consiglio e al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Alcune compagnie aeree, infatti, hanno deciso di cancellare o diminuire i voli da e per le maggiori città italiane, con la motivazione dichiarata di contenere la diffusione del Coronavirus o della sensibile riduzione delle prenotazioni. Secondo quanto reso noto dalla Sacal, la società aeroportuale calabrese, anche gli aeroporti calabresi saranno interessati dalla cancellazione di alcuni voli. In particolare, la compagnia aerea Alitalia ha comunicato la cancellazione di alcuni collegamenti dagli aeroporti di Lamezia Terme e Reggio Calabria. “Le Regioni Calabria e Lazio – spiega Wanda Ferro – non sono tra quelle maggiormente colpite dalla contingenza sanitaria, né sono state interessate dai provvedimenti restrittivi adottati dalle Regioni focolaio o dal Governo con il decreto-legge approvato pochi giorni fa dalla Camera dei Deputati. La scelta della compagnia aerea di bandiera sembrerebbe dettata più da logiche economiche, che dalla necessità, condivisibile, di contenere la diffusione del virus, non garantendo, di fatto, un servizio pubblico che, invece, è tenuta ad assicurare”. Oltre ai conseguenti disagi arrecati ai passeggeri, molti dei quali si recano nella Capitale anche per motivi di lavoro, tale decisione comprime la possibilità per i parlamentari provenienti dalla Calabria di partecipare ai lavori di Camera e Senato, non perché `isolati´ in territori sottoposti a restrizioni adottate per far fronte all’emergenza coronavirus, ma a causa delle scellerate decisioni della compagnia aerea Alitalia. Per questo i deputati di Fratelli d’Italia hanno chiesto ai rappresentanti del Governo “quali urgenti provvedimenti di competenza intenda adottare per garantire il ripristino dei voli aerei che collegano la Calabria con Roma”. 

 

‘ndrangheta, 65 in manette. Arrestato neo consigliere regionale

REGGIO CALABRIA – Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo, eletto nella consultazione elettorale del 26 gennaio scorso e sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, è tra le 65 persone arrestate dalla Polizia nell’ambito di un’operazione contro la ‘ndrangheta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Le ordinanze di custodia cautelare riguardano capi storici, elementi di vertice e affiliati di un “locale” di ‘ndrangheta dipendente dalla cosca Alvaro, considerata tra le più attive e potenti dell’organizzazione criminale. Per 53 delle persone coinvolte é stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre le restanti 12 sono ai domiciliari. Sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, vari reati in materia di armi e di droga, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, reati aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta e di scambio elettorale politico mafioso.