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Weekend in campagna: al via le degustazioni di olio e vino in Calabria

CATANZARO – Valorizzare il territorio partendo da due identità alimentari che hanno fatto la storia della Calabria. Olio e vino si propongono come narratori degli areali di produzione e pretesto per costruire un viaggio tra la cultura, i borghi, le identità immateriali e spirituali che fanno grande ed unica la regione. Week end in campagna è la nuova proposta di eno ed oleo turismo lanciata dal Movimento Turismo Vino e Movimento Turismo dell’Olio della Calabria con il patrocinio della Regione. Da sabato 10 luglio e fino al mese di ottobre compreso le aziende dei due movimenti accoglieranno turisti, viaggiatori, appassionati di olio e wine lovers con un ricco e variegato calendario di appuntamenti per degustare olio e vino calabrese ed altri prodotti identitari dei territori. Pic nic e passeggiate tra splendidi e storici uliveti, tra i filari delle vigne coltivate sui crinali dell’appennino o a picco sul mare, incontro con i produttori, racconti delle tecniche di produzione, degustazioni e storytelling sono le chiavi di lettura di un evento esperienziale che vuole coinvolgere ed appassionare il visitatore che diventa il vero protagonista della visita nei territori. 

Dopo la prima esperienza positiva di Cantine aperte che tra fine maggio ed i primi di giugno ha segnato la ripartenza dell’enoturismo ora i due sodalizi guidati da Pier Luigi Aceti (Mtv Calabria) e Antonino Anastasi (Mto Calabria) hanno deciso di fare squadra insieme per valorizzare ancora meglio la storia millenaria che in Calabria caratterizza l’olio e il vino che diventano così gli attrattori fondamentali del turismo esperienziale. 

«La volontà è quella di coinvolgere ancora più turisti in un racconto emozionale che parte da due capisaldi della nostra storia agroalimentare trasformando il vino e l’olio in attrattori per disegnare un viaggio lungo il territorio. Da nord a Sud – spiegano Anastasi e Aceti – un nutrito gruppo di aziende si apriranno all’accoglienza in sicurezza mostrando il volto autentico di una terra che dell’agricoltura ha fatto occasione di rilancio economico ed ora guarda a queste identità alimentari come veri ambasciatori di una regione unica e meravigliosa, ricca di gemme gastronomiche ma anche storiche e culturali da narrare bevendo un buon calice di vino e degustando oli dal sapore straordinario».

Premio come miglior “Pizzaiolo Emergente” alla cosentina Sabrina Bianco

Ad una giovane cosentina va il premio come miglior “Pizzaiolo emergente”: Sabrina Bianco, classe ’91, è riuscita ad attrarre le attenzioni dei critici del “Gambero Rosso”, primo gruppo editoriale multimediale enogastronomico in Italia, che hanno inserito Borgo Rosso di Sera (resort per il quale lavora) nella omonima Guida 2021.

Sabrina Bianco, nata e cresciuta a Fagnano Castello, sin da ragazzina si è dedicata agli studi e alla pratica da pizzaiola. Ha partecipato a vari concorsi nazionali, nel 2018 si è classificata al 1° posto nel campionato mondiale “Pizza Piccante” del Movimento Italiano Pizzaioli.

Nel suo percorso di formazione gastronomica ha frequentato dei master con pizzaioli del calibro di Gabriele Bonci e il maestro panificatore Piergiorgio Giorilli. Molto impegnata nel sociale, è fondatrice di “Forno Solidale” iniziativa di natura associativa rivolta ai ragazzi disabili.

Dal 2018 si cimenta ad affinare la sua arte, allietando i palati che giungono da tutta Europa al resort Borgo Rosso di Sera, a San Lucido, confrontandosi con un ambiente professionale stimolante e anagraficamente molto giovane.

Punta di diamante della campionessa in erba, un originale giro-pizza gourmet, con prodotti a km 0, caratteristici di stagione e con accostamenti che valorizzano la tradizione culinaria calabrese.

Crisi dell’agrumicoltura, Aceto scrive alla Regione

COSENZA – «Il comparto agrumicolo, in tutta la Calabria, sta vivendo una crisi molto pesante che limita ogni giorno di più la capacità d’impresa degli agricoltori. La gravissima situazione che riguarda in particolare le clementine, sta compromettendo la tenuta economica e finanziaria di numerose imprese. Insomma  l’agrumicoltura non solo langue, ma rischia il tracollo!” Inizia così la lettera inviata dal presidente della Coldiretti Calabria,  Franco Aceto, al Presidente della Regione Oliverio,  e al Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giovinazzo.  La stagione della raccolta, che volge alla fine – continua la lettera – è caratterizza da fenomeni fortemente negativi: eccesso di produzione di clementine e contrazione di produzione di arance, prodotto invenduto rimasto sulle piante, interi stock immagazzinati in cella che, in poche ore diventano non idonei alla commercializzazione, per fenomeni di marcescenza dovuti agli eccessi di pioggia del periodo estivo/autunnale combinati alle temperature miti che hanno accompagnato, sin dall’inizio, la campagna agrumicola, fino a pochi giorni fa. A questo si associano le gelate di questi giorni dovute al brusco abbassamento delle temperature.  È in crisi uno dei tesori agroalimentari della Calabria: questo l’allarme che lancia Aceto. Una situazione che fa chiedere in primis alla Coldiretti l’esigenza di attivare provvedimenti specifici, a valere sul Fondo di Solidarietà Nazionale, unitamente ad altre misure che è necessario avviare in ambito regionale.  Questo – chiarisce –  può essere fatto con gli strumenti di cui disponiamo e i primi due, tamponerebbero il grave stato di difficoltà derivante dalla perdita delle produzioni. Ed ecco le precise richieste: 1) Un intervento presso Arcea per garantire l’erogazione in tempi rapidi dei saldi PAC e PSR relativi alle annualità 2018 e pregresse a tutti gli agricoltori danneggiati; 2)riconoscimento dello stato di calamità naturale per gli eccessi di pioggia e le alluvioni del 2018; 3) l’adozione di un bando monotematico a valere sulla misura 4.1 del PSR per la riconversione varietale degli agrumi, al fine di migliorare la competitività sul mercato; 4) l’istituzione di un regime di aiuto regionale, per affrontare la situazione di crisi, con l’adozione del Piano Agrumicolo.  Altra situazione che preoccupa Coldiretti sono le massicce importazioni di agrumi dall’estero che, confondendosi con la produzione calabrese, hanno fatto abbassare i prezzi di vendita al dettaglio e ancor più il prezzo riconosciuto all’agricoltore che  non copre ormai nemmeno i costi di raccolta. «Pratiche commerciali sleali  – sottolinea Aceto – che condizionano notevolmente il mercato con prezzi, alla produzione da fame». Sul territorio ionico, tra Sibari e Rossano Calabro, ma anche nella Piana di Rosarno -Gioia Tauro, nel Lametino e non escludiamo anche in altre aree– denuncia Coldiretti – arrivano, quasi quotidianamente, ingenti quantità di clementine, e tutt’ora arance,  che abilmente vengono stoccate e poi spacciate per italiane sui mercati locali e nazionali, alimentando un circuito illegale di importazioni di prodotti agroalimentari creando  concorrenza sleale. Una situazione non più sopportabile che per Coldiretti occorre affrontare con una forte convergenza tra MIPAAF, il Dipartimento Regionale Agricoltura e la filiera. Insomma misure e azioni complementari al fine di elevare il livello dei controlli sulla totalità dei prodotti provenienti da paesi concorrenti e smascherare le false etichette di provenienza del prodotto. «Dalla pronta attuazione e da questa azione sinergica – conclude il Presidente di Coldiretti Calabria –  dipende una parte del futuro di un comparto che garantisce sviluppo e, quindi, posti di lavoro, ma anche tradizione e cultura, buona alimentazione e territorio ben gestito».

 

                              

Nasce Itfood, la rete delle eccellenze enogastronomiche calabresi

CATANZARO –  Mentre l’Unione Europea stanzia 191 milioni di euro per promuovere i prodotti agroalimentari, dalla Calabria muove i primi passi la rete delle eccellenze enogastronomiche regionali Itfood. Lo strumento è stato tenuto a battesimo con una partecipata iniziativa dallo chef internazionale Francesco Mazzei, dal presidente dell’Accademia del Peperoncino Enzo Monaco e dal presidente dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria Giorgio Durante. Nell’occasione, una decina di aziende calabresi dell’agroalimentare di eccellenza hanno presentato i loro prodotti, che sono stati anche sottoposti a degustazione da parte dei qualificati esperti presenti, superando meritatamente la prova: dalla sardella di Crucoli ai formaggi Silani, tra cui il nostrano butirro, dalla ‘Nduja alle conserve classiche di tradizione, sino alla pasta fatta con semole di grani locali. Non poteva mancare, ovviamente, l’eccezionale olio extravergine di oliva, il vino e i liquori da infusi di erbe locali: tutti prodotti pronti per fare il grande salto nei mercati nazionali ed europei.

 

Dimezzata la produzione di olio d’oliva, agricoltori scendono in piazza a Roma

ROMA – Il dato ormai è assodato e non sono più stime: meno 40% di olio d’oliva con punte di oltre il 50%, per la campagna olivicola 2018-2019, per colpa delle condizioni climatiche che hanno permesso l’attacco della mosca, della tignola e in alcune zone il tripide, un mix che ha causato la cascola delle olive dagli alberi. «Dopo l’approvazione della manovra finanziaria da parte del Governo, gli agricoltori sono i primi a scendere in piazza a Roma per denunciare l’assenza nella legge di stabilità delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale per far fronte alle calamità che hanno colpito le regioni produttrici di olio tra cui la Calabria che – ricorda la Coldiretti – è la seconda regione italiana (la terza in Europa) produttrice di olio con oltre 84mila aziende ad indirizzo olivicolo, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari e 215milioni di piante, una produzione media annuale di olio in di circa 260mila tonnellate con quasi il 50% biologico e un impiego di manodopera di 15milioni di giornate lavorative». «Dati significativi – sottolinea il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – che sono lo specchio fedele di un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l’economia e l’occupazione”. Coldiretti Calabria e l’Associazione Olivicola Assoproli domani martedì 8 gennaio insieme ad altri agricoltori provenienti da altre regioni italiane dalla 9,30 sarà nella capitale in via XX Settembre davanti Ministero delle Politiche Agricole dove è previsto l’incontro di una delegazione guidata dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini con il Ministro Gian Marco Centinaio. All’evidente danno economico – evidenzia il presidente di Assoproli Giuseppe Oliva – si è aggiunta la crescita di importazione di olio extracomunitario che, sbucando dalle nebbie diventa magicamente olio calabrese ed italiano solo sulla carta. Una pericolosissima “macchia d’olio” – è il commento finale – che si può allargare favorendo comportamenti e triangolazioni scorrette che per la loro pervasività stanno già assestando un duro colpo all’olivicoltura».

 

Premiate le mandorle di Amendolara, eccellenza dell’alto Jonio Cosentino

 

Coldiretti, in arrivo l’etichetta per distinguere il pane fresco da quello decongelato

CATANZARO –  Finalmente potremo distinguere fra pane fresco e pane scongelato.  Arrivano le nuove norme per distinguere in etichetta il pane fresco da quello “conservato o a durabilità prolungata” con specifiche prescrizioni in merito alla denominazione e alla modalità di esposizione in vendita di quest’ultimo. Lo rende noto la Coldiretti in riferimento all’entrata in vigore da domani 19 dicembre 2018 del Decreto 1° ottobre 2018, n. 131 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 novembre. «Il pane che ha subito processi di surgelazione e congelamento o che contiene additivi chimici e conservanti – sottolinea la Coldiretti – non potrà essere più venduto per fresco e dovrà obbligatoriamente avere una etichetta con la scritta “conservato” o a durabilità prolungata. Potrà quindi ora essere denominato “pane fresco” – continua la Coldiretti – solo il pane preparato secondo un processo di preparazione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento o surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, privo di additivi conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante. Per “processo di preparazione continuo” – precisa la Coldiretti – si intende un processo per il quale, dall’inizio della lavorazione alla messa in vendita al consumatore, non trascorrano più di 72 ore. Sono infatti previste norme – precisa la Coldiretti – per il “pane conservato o a durabilità prolungata”, nel caso venga utilizzato un metodo di conservazione ulteriore rispetto ai metodi già sottoposti agli obblighi informativi previsti dalla normativa (ad es. pane precotto surgelato o meno). Per questa tipologia di pane nel momento della vendita deve essere fornita una adeguata informazione, al fine di evitare che il consumatore possa essere indotto in errore, riguardo il metodo di conservazione utilizzato nel processo produttivo nonché le modalità per la sua conservazione ed il consumo, attraverso un’apposita dicitura da riportare sul cartello negli specifici comparti in cui viene collocato, distinti rispetto a quelli in cui viene esitato il pane fresco. Infine, oltre alle indicazioni sul pane, il Ministero fornisce – continua la Coldiretti – anche una definizione di panificio, ossia “l’impresa che dispone di impianti di produzione di pane ed eventualmente altri prodotti da forno e assimilati o affine e svolge l’intero ciclo di produzione dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale”. Il nuovo decreto fa chiarezza sulla denominazione del pane fresco ma – continua la Coldiretti – resta il problema di prevedere anche per il pane l’etichettatura obbligatoria dell’origine delle farine utilizzate: infatti, solo una etichettatura trasparente può consentire ai consumatori di compiere scelte consapevoli e alle imprese di far emergere il valore distintivo dei prodotti agricoli. I consumi di pane degli italiani si sono praticamente dimezzati negli ultimi 10 anni ed hanno raggiunto il minimo storico con appena 80 grammi a testa al giorno per persona, un valore molto lontano da quello dell’Unità d’Italia nel 1861 in cui – ricorda la Coldiretti – si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno. Con il taglio dei consumi – sottolinea la Coldiretti – si è verificata però una svolta qualitativa con la crescita dell´interesse per il pane biologico e di grani antichi e per quello con contenuti salutistici e ad alto valore nutrizionale: a lunga lievitazione, senza grassi, con poco sale, integrale, a km 0 come il pane realizzato direttamente dai produttori agricoli di campagna amica anche con varietà di grano locali spesso di varietà salvate dall’estinzione».

                                               

Agricoop: «Chiediamo alla Regione una campagna di sensibilizzazione all’acquisto delle clementine»

COSENZA – «Il clima avverso di questi ultimi mesi ha creato non pochi disagi per il mondo agricolo calabrese ed il comparto agrumicolo ovviamente ne ha risentito. I parametri climatici fuori periodo, e l’alta umidità, hanno inevitabilmente interessato i nostri frutti causando in alcuni casi dei difetti esterni. Tuttavia- prosegue Innocenza Giannuzzi, presidente del consorzio Agricoop-per quanto riguarda le clementine, tali difetti non hanno  assolutamente intaccato la loro bontà e assicuriamo al consumatore che la clementina di Calabria è buonissima come sempre. In questa situazione, oltre a chiedere alla Regione di velocizzare le procedure già attive di stato di calamità, chiediamo di promuovere sin da subito una campagna di sensibilizzazione all’acquisto delle clementine su scala Nazionale: la clementina di Calabria semplicemente fantastica! Ciò che rende unico un prodotto quale la clementina Calabrese è la qualità del suo interno e non vorremmo che al contrario a guidare la scelta del mercato sia solo l’aspetto esteriore. Sensibilizzare il consumatore con politiche di comunicazioni mirate ad un acquisto consapevole, in questo determinato momento, significherebbe molto per l’economia regionale evitando al contempo che venga spacciata per calabrese una produzione che tale non è, ovvero un  prodotto bello esteriormente ma di provenienza incerta. Un difetto visivo può passare in second’ordine se si valorizzano le sue caratteristiche e si promuove la sua bontà. La dolcezza e il profumo della clementina hanno determinato  il loro grande successo sulle tavole dei consumatori».

 

Consiglieri Rende: «Su Occhiuto – Santelli intervenga Berlusconi»

RENDE (CS) – Nota stampa congiunta dei consiglieri comunali di Rende, Mario Bruno, Mario Bartucci, Enrico Monaco, Annarita Pulicani e Serena Russo, che di seguito pubblichimo:

«È veramente di inaudita gravità il comportamento tenuto dal coordinatore regionale di Forza Italia Iole Santelli nonché vice Sindaca del candidato alla presidenza della regione Mario Occhiuto. Si ripete la stessa situazione delle elezioni politiche scorse, Occhiuto e la Santelli fanno coppia fissa per turlupinare tutta la base e gli elettori di Forza Italia ed occupare impropriamente posti al sole nel Parlamento e senza tener conto di nessuna delle istanze avanzate in questi giorni a favore di altri candidati ed aree molto forti del partito. Questa volta però non ci saranno distratti dirigenti nazionali a fare le liste ma il popolo calabrese dovrà e saprà valutare con attenzione le prepotenze messe in atto da questa fallace coppia. Ha ragione il Senatore Fazzone, coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia,  quando dice che la Calabria e Forza Italia soprattutto, per poter vincere hanno bisogno di tutte le forze del centro destra e di tutte le aree che hanno portato voti alla bandiera di Forza Italia.

La designazione di Occhiuto va invece in direzione opposta: un atto prepotente imposto ad una cerchia di dirigenti locali che pensano solo al loro tornaconto personale invischiandosene dei problemi della Calabria.

I consiglieri comunali di Rende chiedono al presidente Berlusconi e all’onorevole Taiani, entrambi allo scuro di queste poco chiare manovre, di intervenite e di porre fine a questi atti prepotenti che stanno solamente provocando allontanamenti e diverbi negli elettori e nella base di Forza Italia.

Ci si aspetta un gesto riparatore prima che sia troppo tardi».