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“Re Artù” è il nuovo singolo del cantautore calabrese Aldo Mazzei

COSENZA – Si intitola “Re Artù” ed è il nuovo singolo del cantautore cosentino Aldo Mazzei,classe ’91, che dal 29 maggio potrà essere ascoltato su tutte le piattaforme digitali.

Un brano che nasce quasi per caso ma da un bisogno concreto di libertà.

«Da sempre voglio essere portatore sano di positività – racconta Aldo Mazzei -. Essere re della propria vita e non dipendere da nessuno penso sia la forma di libertà più bella al mondo. Molte persone restano incatenate non riuscendo a dare una svolta alla propria vita per paura di rimanere da soli. Ma se ognuno imparasse a conoscere se stesso e se imparassimo a convivere con noi stessi accettando pregi e difetti, non esisterebbe paura. Dobbiamo soltanto amarci». Con queste parole Aldo Mazzei definisce la sua “Re Artù”, un brano che nasce improvvisamente, ascoltando in studio una delle tante tracce che da quasi un anno scrive assieme a Paolo Scarpino. «È stato amore a primo ascolto – ammette – ho aperto il quaderno ed ho iniziato a buttare giù le prime righe. Anche parlare di Re Artù nel brano è stato un caso; il personaggio è balzato all’improvviso nella primissima fase di scrittura del testo assieme a Ida Scarlato, quando il brano un testo ancora non lo aveva». Le parole nascono infatti dalla collaborazione ormai fissa con la cantautrice; «Sono sempre stato un fan della storia di Re Artù – racconta Aldo Mazzei – conosco ogni aspetto della leggenda e le sue diverse versioni; Ida mi ha aiutato a creare un perfetto paragone tra la mia vita reale e le imprese di Re Artù».

Oltre a Ida Scarlato e Paolo Scarpino, questo brano vede la collaborazione con il musicista Tony De Luca.

Per la copertina del singolo invece vede la firma dell’art director Salvatore Palazzo che è riuscito a rendere il significato del brano.

“Re Artù” anticipa il primo EP al quale il cantautore sta già lavorando e che definisce «fresco e nuovo».

Intanto in questo brano ripone delle importanti aspettative: «Vorrei solo che le persone ascoltandolo si sentano libere; libere di vivere e di scegliere; libere di vivere la vita che hanno sempre desiderato. Libere di respirare!».

Nuovo videoclip per Anna Faragò. In estate il tour in tutta la Calabria

CATANZARO – E’ online il video di “Niente di importante”, il nuovo singolo di Anna Faragò, giovane artista calabrese reduce dal successo della trasmissione televisiva “All together now”, condotta da Michelle Hunziker e J-Ax.

Nel videoclip, girato tra Ponte Sisto e Piazza Trilussa, a Roma, Anna passeggia noncurante di tutto ciò che la circonda: c’è qualcuno che si getta nel Tevere, una ragazza la abbraccia, un’altra la urta, un inserviente le getta addosso un secchio pieno d’acqua. Niente la smuove, lei prosegue per la sua strada, poiché quello che le accade, non è niente di importante, dopo tutto. Il video, diretto da Samuele Cervo e realizzato con la partecipazione di alcuni allievi della Accademia Why Not di David Pironaci, si conclude in piazza Trilussa dove la Faragò, in notturna, ripete il ritornello circondata da alcuni ballerini. 

«Niente di importante” è stato scritto – parole e musica – da Maro Petriaggi, compositore e arrangiatore che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Dionne Warwick, Mietta, Minghi, Luisa Corna, Gatto Panceri, Annalisa Minetti, Barbara Cola, Pasquale Panella, e precede il tour che vedrà Anna Faragò in concerto in tutta la Calabria.

Accompagnata dalla sua band, i Black & White live music (batteria e percussioni Vincenzo Mellace, basso Umberto Vitale, chitarre Matteo Procopio), Anna si sposterà lungo le tappe del tour che porterà il nome del brano, Niente di importante, organizzata dalla Esse Emme Musica di Maurizio Senese che da anni ha deciso di dare spazio anche ad artisti emergenti del territorio.

 

Giornalisti calabresi uniti nel canto per ringraziare i colleghi impegnati a raccontare emergenza Covid

COSENZA – “Uniti nel canto” è l’omaggio di un gruppo di giornalisti calabresi dedicato a tutti i colleghi che in questi mesi si sono impegnati in prima persona a raccontare quanto è avvenuto durante l’emergenza Coronavirus.

L’idea nasce da Emanuele Armentano, giornalista di Spezzano Albanese, e da sempre appassionato di musica, nonché direttore del coro “Voci di pace”. Armentano ha riunito un gruppo di colleghi calabresi in un coro virtuale, un simbolo di riconoscenza per quanti hanno lavorato nel campo dell’informazione in questi mesi così duri, specialmente nelle zone ad alto rischio.

La musica unisce nonostante le distanze, e gli elementi di questo progetto musicale hanno cantato ognuno dalle rispettive abitazioni, ma tutti sulle note della celebre canzone di Francesco De Gregori, “La donna cannone”. Il video de “La donna cannone, interpretato dal coro virtuale (virtual choir) dei giornalisti della Calabria, ha immediatamente fatto il giro del web, riscuotendo apprezzamenti da parte di tutti i colleghi.

Quattordici gli elementi, tra voci e strumenti, che hanno aderito al progetto.

A partire dal pianoforte di Antonella Salerni di Castrovillari, unito alla chitarra e alla tastiera di Emanuele Armentano che a distanza ha diretto i colleghi e unito tutti in un’unica melodia.

A regalare le loro voci: Vincenzo Alvaro (di Castrovillari), Anna Rita Cardamone (Castrovillari), Maria Assunta Castellano (Cosenza), Alessandro Chiappetta (Castrolibero), Johnny Fusca (Corigliano Rossano), Roberto Galasso (Torano Castello), Franco Lorenzo (Tropea), Nadia Macrì (Taurianova), Michele Martinisi (Castrovillari), Carla Monteforte (Cosenza), Giuliana Scura (Cosenza), Claudia Vaccaro (Cosenza).

 

Di seguito il link del video su YouTube:

 https://www.youtube.com/watch?v=Akzl07ns8C4   

Da Cosenza agli Archos Quartet, il primo album di Francesca Fiore è un omaggio a Leone Sinigaglia

COSENZA – Da Cosenza all’Europa, conquistando prima la Germania, e con la Calabria sempre nel cuore. Francesca Fiore, talentuosa musicista ventottenne cosentina, insieme al suo gruppo, gli Archos Quartet, ha da poco lanciato l’album dal titolo “Leone Sinigaglia: Complete works for String Quartet, Vol. 1”, primo di due lavori dedicati al grande compositore torinese di origine ebraica.

L’omaggio a Leone Sinigaglia 

«La prima volta che abbiamo sentito parlare di Leone Sinigaglia e’ stato nel 2017, ed e’ stata una delle più interessanti scoperte della nostra carriera cameristica», ha raccontato più volte Francesca a nome del gruppo. Archos Quartet

Violinista, panista, compositore e non solo, contemporaneo di Johannes Brahms e allievo a Vienna di Eusebius Mendyczewski, Sinigaglia ha rappresentato uno dei vertici della musica sinfonica italiana nel primo Novecento. A lui si devono anche la riscoperta e lo studio delle melodie popolari piemontesi. Le sue opere sono state apprezzate ed eseguite da importanti musicisti quali Arturo Toscanini, Gustav Mahler e Riccardo Muti. «La sua musica – raccontano gli Archos Quartet – puo’ essere giocosa come i canti popolari piemontesi, lirica come la musica romantica mitteleuropea e allo stesso tempo energetica e brillante come l’Opera italiana. Le tragiche circostanze della sua morte ci hanno fortemente colpito. Leone Sinigaglia morì di infarto al momento della sua deportazione ad Auschwitz. Perciò alla sua memoria e a tutte le vittime dell’Olocausto è dedicato il nostro cd. Siamo convinti che la sua musica meriti di essere riscoperta e riapprezzata dopo anni di ingiusto negletto». 

L’album contiene sei brani: Konzert-Etude Op. 5, Due Pezzi Caratteristici Op. 35, Variazioni su un Tema di Brahms Op. 22, Scherzo per Quartetto d’archi Op. 8, Hora Mystica : per Quartetto d’archi, Quartetto Op. 27.

Il Quartetto d’archi

Gli Archos Quartet sono un giovane quartetto d’archi multinazionale (i membri vengono da 4 paesi europei diversi) fondato nel 2009 presso all’Universita’ della musica di Lubecca. Oltre alla nostra Francesca Fiore al violoncello, il gruppo si compone del violinista polacco Filip Jeska del violista bulgaro Radenko Kostadinov e della violinista tedesca Maria Odvody. Il nome del quartetto deriva dalla parola greca “archè” (in greco ἀρχή, che significa ”principio” , ”origine”) che rappresenta per gli antichi greci la forza primigenia che domina il mondo. 

Archos Quartet

Pur avendo base in Germania, il quartetto da qualche anno ha intrapreso una promettente carriera internazionale, essendosi già esibito nelle più prestigiose sale da concerto europee: dalla Barbican Hall di Londra alla Berliner Ensemble di Stoccarda durante il “Hugo Wolf Symposium”, dal Festival Internazionale “Lake District Summer Music” al “Oberstdorfer Musiksommer Festivals”, fino al Festival “Ferrara Musica”. La formazione ha anche vinto molti premi e riconoscimenti internazionali oltre ad aver collaborato con molti compositori contemporanei come Dmitri Terzakis, Daniel Schnyder, Marina Khorkova e Jonathan Bell. Nel 2013 sono stati nominati “Guildhall Artists Fellowship” presso la Guidhall School of Music and Drama di Londra, grazie al quale nel 2014 sono stati invitati ad esibirsi durante il City of London Festival e il Chamber Music Festival di Salisburgo.

Nell’agosto del 2017 il Quartetto si è aggiudicato il 3° posto ed il Premio speciale “Adolfo Betti” per il migliore quartetto d’archi durante il Concorso di musica da camera del Festival Virtuoso & Belcanto di Lucca. 
Dal 2018 il quartetto collabora regolarmente con la prestigiosa etichetta discografica NAXOS con la quale usciranno presto altri due cd, a cominciare proprio dal Vol. 2 ancora dedicato a Sinigaglia: «Conterrà – raccontano con grande emozione – brani inediti del compositore, mai ascoltati e incisi prima». «Sono brani che ho avuto la possibilità – prosegue Francesca – di consultare e selezionare alla biblioteca del  Conservatorio di Torino che custodisce tutti i manoscritti di Sinigaglia e alla quale va il mio grazie. Si tratta di brani appositamente scritti per Quartetto d’Archi ». E le sonorità di Sinigaglia sono intanto attese ad Erfurt, in Germania, dove il gruppo suonerà per un live ristretto a causa dell’emergenza Covid-19 mentre sta già programmando le esibizioni del 2021. Di certo torneranno in Italia al festival di Classica di Lucca. 

Passione e tanto studio: l’identikit di Francesca Fiore

Come detto a tenere alta la bandiera italiana nell’ensemble è Francesca Fiore che entra a far parte del Quartetto nel 2016. Classe ’92, Francesca comincia a suonare il violoncello alla tenerissima età di quattro anni e da allora non ha più smesso. Francesca Fiore  

Si diploma prima con lode e menzione d’onore sotto la guida del M°Sandro Meo al Conservatorio Statale di Musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, e poi continua la sua formazione con il Maestro Enrico Dindo presso la “Pavia Cello Academy” e il Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano. Quindi si trasferisce in Germania dove prosegue gli studi presso la Folkwang Universität der Kunste ad Essen con il Maestro Young Chang Cho e l’Università della musica di Lipsia con il Quartetto Vogler.
Ha partecipato a numerose Masterclass nazionali e internazionali (Svizzera, Francia, Germania, Norvegia) dove ha avuto l’opportunità di perfezionarsi accanto a grandi musicisti quali Giovanni Sollima, Frans Helmerson, Christoph Henkel, Asier Polo, Gustav Rivinius, Ulrich Witteler e Ludwig Quandt.
E’ vincitrice del concorso Città di Vittorio Veneto mediante il quale si è esibita come solista insieme all’Orchestra Filarmonia Veneta dove ha ricevuto la medaglia d‘oro direttamente dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Da tempo collabora regolarmente con autorevoli orchestra europee (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Gürzenich Orchester, WDR Funkhaus Orchester, Dortmunder Philharmoniker) e con noti direttori d’orchestra come Francoise Xavier Roth, Roger Norrington, Myung-whun Chung e Gianandrea Noseda.
Fra le esperienze più ricche della sua carriera le collaborazioni con il M° Ennio Morricone e l’Orchestra Roma Sinfonietta, con la quale ha eseguito per la RAI una sua composizione inedita.

Il suo primo amore? Quasi scontato dirlo: la musica da camera. Ma nel cassetto custodisce un sogno forse ancora più grande: «Suonare con gli Archos Quartet a Cosenza. Sono fiera delle mie origini e sarei troppo felice di mostrare loro le bellezze della nostra Calabria». Ad maiora Francesca!

 

 

“The Consequences of the moon” è il nuovo album del Maestro Danilo Guido

ACRI (CS) – “The Consequences of the moon” è il nuovo lavoro musicale del M° Danilo Guido, un album nato dall’incontro musicale tra il noto jazzista 38enne originario di Acri ed il poliedrico percussionista Leon Vulpitta Pantarei

Sette composizioni originali che portano l’ascoltatore in un viaggio tra culture diverse creando ampi spazi e suggestioni di mondi lontani, o profondamente interni ai sogni di ognuno di noi. 

“Il destino ha fatto si che l’uscita in digitale di “The Consequences of the moon” avvenisse oggi in una fase di rinascita – afferma Danilo Guido – tutto quello che ascolterete non è il risultato di una riproduzione di formule prestabilite e quindi a stampo (dettato dalle leggi di mercato),ma un momento di creatività e di incontro tra due anime e nella più totale libertà espressiva.”  

Registrato in presa diretta dal sound engineer Cosimo Guglielmello, l’album è prodotto dal label manager Roberto Musolino per la NSJ; la grafica ed i videoclip che accompagnano “The Consequences of the moon” sono stati invece realizzati dal fotografo Denis Mancuso della InsideMe.

 

Vanessa Grey ritorna con il singolo “Dentro la tua radio”

COSENZA – La cosentina Vanessa Grey, nota speaker di Radio Zeta gruppo RTL 102.5, non può stare senza musica e senza live. Eppure, solo due mesi fa, prima del Coronavirus, a causa di un problema alle corde vocali e di un’operazione, ha dovuto sospendere sia la professione da speaker che da cantante.

Questo brano per lei rappresenta proprio la ripartenza, un nuovo inizio. Perchè ciò che Vanessa ha affrontato, l’ha portata non solo a fermarsi ma anche a domandarsi cosa ne sarebbe stato del suo futuro. E anche questa canzone è stata interrotta e poi ripresa per ripartire più forte di prima.

Sotto questo testo “vibra” tutta l’energia di forza e autodeterminazione di Vanessa che con questo brano vuole dare un messaggio di portata universale sulla forza di ogni singolo: la vera forza è il singolo stesso.«Attraverso questa canzone è come se prendessi consapevolezza» racconta Vanessa. «Tutti quanti mi hanno sempre riconosciuto una forza che di recente mi è un po’ venuta a mancare. Ma ognuno di noi è forte, dobbiamo solo credere in noi stessi. È un brano di forza, di energia, che vuole spingere ogni singola persona a credere in se stessa e a farcela. Perché non devono essere gli altri a scommettere su di te, ma solo se tu scommetti su te stesso, ce la fai». Da qui la frase nel video: la vera forza sei tu!

I riferimenti autobiografici sono evidenti, ma il messaggio veicolato è facilmente estendibile: è il racconto della storia di emancipazione di una donna che si rende conto di potercela fare da sola, rivendicando la sua autonomia e la sua indipendenza. E’ anzi lei stessa a finire col diventare elemento irrinunciabile delle vite degli altri, in particolare di questo “lui”, misterioso e solo tratteggiato, che si manifesta di tanto in tanto quasi solo ad insidiare un percorso di consapevolezza che è tutto al singolare.

L’idea del video è di riproporre questo percorso di stampo autobiografico, con chiari riferimenti alla sua routine quotidiana, “Sono io la Voce dentro la tua Radio”, ma allo stesso tempo cercando di rispecchiare una quotidianità che possa appartenere a molti come la sveglia presto al mattino, la voglia di farcela, la voglia di star bene.

Ma questa ripartenza di Vanessa Grey è anche un po’ un ritorno alle origini, ricominciando sotto la guida di Gianni Testa (Joseba Publishing). Entrambi calabresi e con la Calabria nel cuore, amici da tempo e con qualche esperienza lavorativa comune, ora si ritrovano dopo vent’anni più grandi, più maturi, e ognuno con un proprio bagaglio di esperienze, ora da condividere insieme.

La musica ai tempi del Covid-19. Joseba Publishing e Gianni Testa fra nuovi progetti ed iniziative solidali

COSENZA – In piena pandemia anche la musica può dare il suo contributo, soprattutto come balsamo per l’anima. E in questo momento storico così delicato anche la Joseba Publishing è in prima linea: infatti, grazie ai suoi artisti e in collaborazione con altri partners e amici, ha preso parte al progetto “Corona Hit Music”, insieme al produttore discografico calabrese Gianni Testa, affiancando la Angel’s Wing Recording Studios e Serena K. Baldaccini, holder di Stay Star Music blog and more. “Corona Hit Music” è un modo per creare opportunità ai tempi del Covid-19, con una iniziativa sui social dedicato a cantautori con brani inediti e interpreti, sia band che singoli. Tra questi verranno selezionati un interprete (al quale verrà assegnato un inedito) e un cantautore con brano inedito (al quale verrà fornito l’arrangiamento), che vinceranno la produzione e la promozione dei singoli. Un modo per stare vicino agli artisti che mai come in questo periodo necessitano di una spinta in più per ripartire.

E parlando di artisti e di vicinanza, grande soddisfazione per la Joseba Publishing che si complimenta con la cantautrice Ida Elena De Razza – da poco uscita con un brano prodotto da Gianni Testa e il Maestro Pinuccio Pirazzoli – per aver preso parte al progetto #ARTISTIUNITIconIMEDICI che vede come direttore artistico Kevin Dellino, in collaborazione con Alex Galli. Un modo per divulgare un importante messaggio sociale. Il progetto nasce dalla Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche, per regalare una canzone ai medici che vogliono ringraziare gli italiani. Mogol per l’occasione ha rivisitato il brano “Il mio canto libero”, ora riscritto e cantato dai medici in corsia. Alle voci dei camici bianchi si uniscono quindi tantissimi artisti del panorama nazionale e non, che eseguono il brano ognuno da casa propria, accompagnati dal coro del  Teatro San Carlo di Napoli, diretto dal Maestro Carlo Morelli. Il video uscirà ufficialmente il 30 Aprile.

«Un grazie agli amici di “Corona Hit Music”, per l’occasione rivolgo un pensiero a tutti gli artisti che prenderanno parte al progetto, siate forti e determinati comunque andranno le cose». «È un periodo difficile, ma grazie anche al potere della musica ne usciremo presto e più forti di prima, pronti a generare un arcobaleno di armonia tra chi fa musica e chi la ascolta». Queste le parole del direttore artistico Gianni Testa che nell’occasione si è anche complimentato con l’emergente artista H.E.R., arrivata tra i 16 finalisti del celebre concorso Musicultura 2020 con il brano contro il razzismo “Il mondo non cambia mai”.

 

Dasp: è online il videoclip di “Vortice”, secondo brano estratto da “L’indipendente Italiano”

COSENZA – E’ online il videoclip “Vortice”, secondo brano estratto da “L’indipendente Italiano”, album d’esordio di DASP, alias Domenico Palopoli, 28enne musicista calabrese della provincia di Cosenza, in uscita in digitale a breve. 

“Vortice” parla della necessità di ritrovare generazioni razionali e allo stesso tempo appassionate con cui poter condividere la cultura musicale che un tempo univa i popoli. Nel videoclip, regia di Natalino Stasi, i protagonisti sono intrappolati in una dimensione spazio-temporale che sembra non esistere. Vi è una rappresentazione onirica della razionalità a difesa dell’irrazionalità che colpisce il mondo esterno, giustificati dalle scene di bombardamenti, di guerra e impiccagioni (queste ultime sono immagini d’archivio concesse dallo studio video/fotografico Studio Del Bianco di Fano (Pesaro), che dal 1972 si occupa di preservare e archiviare immagini di importanza storica.                                   

L’album “L’indipendente Italiano” è un concept che celebra l’immaginario di un artista indipendente.

Un artista che, tormentato dal proprio passato e dai ricordi del periodo musicale che l’hanno marcato, si rifugia nella poesia per dare vita alla sua prima opera creativa. Nel suo incontro con l’arte queste due dimensioni del passato, storia personale e storia musicale, lo tengono intrappolato emotivamente creando confusione e incapacità di andare avanti e proiettarsi nel futuro.

L’album è composto da 8 brani: il primo è un’intro strumentale, poi “L’indipendente Italiano”; “Solo te”“Intermezzo”; “1960”“Epoca lontana”“Vortice”. Musiche e testi dell’album sono di Domenico Palopoli (voci, synth, chitarre). Al progetto hanno collaborato Fulvio Caruso (basso e arrangiamenti), Gennaro Pittore (batteria e arrangiamento) e Serena Lavia (voce e cori). Il disco è stato registrato presso International Sound. Missaggio e Mastering presso il Kaya Studio di Vladimir Costabile.

 

“Terra mia”, la dedica di Gianni Costanzo alla Calabria, nella top ten degli emergenti

COSENZA – Ottiene già buoni riscontri la canzone “Terra mia”, il nuovo singolo contenuto nell’album “Sette” del cantautore cosentino Gianni Costanzo, lanciata il giorno di Pasqua sulla piattaforma YouTube e dalla prossima settimana inserito anche nelle piattaforme musicali digitali. A poche settimane dal lancio, infatti, il brano si posiziona all’ottavo posto su venti tra gli emergenti mentre nella classifica generale  “Indie italia” – classifica per indice di gradimento generata mediante l’accurata analisi dei portali che si occupano delle uscite dei singoli, del volume dello streaming web e numeri di emittenti che trasmettono i brani – è 45ª su 100.

“Terra mia” è una dedica alla Calabria ed alla sua gente in segno di affetto e riscatto per un futuro in cui l’amore e l’attaccamento alla vita sono gli elementi e i valori assoluti  portanti nella riscoperta di una nuova umanità e sentimenti forti verso la figura femminile e la compagna della propria vita, quale espressione di un futuro di convivenza solidale collettiva.

«La canzone “Terra mia”  – spiega l’autore – parla di una terra, la Calabria, che, come una donna ferita, con ostinazione e orgoglio vuole risollevarsi, nonostante l’indifferenza di chi non l’ ama. È al contempo una denuncia ed un grido d’amore di chi l’ama, cresce e vive tra le sue braccia».

Gianni Costanzo, cosentino di nascita e residenza

Nel 2003 Costanzo gli studi di canto e di tecnica vocale con la Maestra Velia Ricciardi. Ha partecipato come allievo all’ Orsara jazz festival, dove  ha seguito le lezioni di tecnica vocale e di musica d’insieme della Maestra Anna Lisa Kirby.  Dopo alcune esibizioni nella sua città,  ha iniziato a collaborare con Andrea Infusino, chitarra e basso, e Danilo Blaiotta  al pianoforte, con i quali ha costituito il “Be jazz trio”. Dal 2015 studia tecnica vocale con  la Maestra Rosa Martirano; mentre nel 2018 ha iniziato il lavoro con il suo primo disco, che ha visto, tra l’altro,  delle collaborazioni eccellenti, quali quella della cantante Rosa Martirano e del bassista Antonio De Luise. Nel 2019  ha pubblicato la cover di “Acquarello”, noto brano di Toquinho. 

È uscito il video di “Golden”, il primo episodio della mini-serie di live session “Live The Coordinator”

COSENZA – È uscito il video di “Golden”, il primo episodio di “Live The Coordinator”, la mini-serie di live session registrata da Al The Coordinator (alias Bernardo “Aldo” D’Orrico, classe 1979, di Cosenza.) per La Lumaca Dischi. Realizzata da Vlad “KayaDub” CostabileFrancesco Malizia e Mauro Nigro con la collaborazione di Tedes srl e AEA.  Gli altri episodi usciranno a mercoledì alterni per i prossimi mesi, fino a settembre. Ecco il primo, “Golden”: https://youtu.be/G81M1VOvpd0.

Il brano anticipa l’uscita in digitale dell’album “Live the Coordinator”, una raccolta di brani in versione live contenuti nel primo disco di Al The Coordinator, dal titolo “Join The Coordinator” (dieci tracce uscite nel 2016 che raccontano le storie di personaggi diversi tra loro, in un’atmosfera chiaramente riconducibile alla tradizione folk di derivazione anglosassone e americana e arrangiamenti che rimandano alla cultura country, con variazioni bluegrass e uno skyline old time) e di cover.

Amo il Bluegrass, non so se si è capito – racconta Al The Coordinator -. Ti fa tornare all’essenza delle canzoni e degli strumenti, senza bisogno di elettricità e sovrastrutture. Spesso si incide ancora come ai vecchi tempi: tutti insieme intorno ad un solo microfono, un’asta per sorreggerlo e un solo cavo trai piedi. Così, un bel giorno, quel realizzatore di sogni che risponde al nome di Vlad “KayaDub” Costabile mi chiama per dirmi che tutto questo si poteva fare. Allora è bastato mettere insieme i Coordinatori Mario (mandolino), Giuseppe (dobro, chitarra e banjo) e Alessio (contrabbasso) e grazie all’ospitalità di Fausto Scirchio e all’occhio di Mauro Nigro abbiamo messo insieme questo Live The Coordinator. Una serie per vivere canzoni in maniera sostenibile. Senza fronzoli e ansie, con menti e cuori liberi.”
Vlad “KayaDub” Costabile racconta così il lavoro che fatto: Il mio compito è quello di riuscire a fotografare il suono in un istante preciso e rubare l’emozione dei musicisti mentre regalano emozioni. Con il mio fido compagno Francesco Malizia ci siamo scontrati con le tecniche di John Cuniberti, maestro nella registrazione con un solo microfono, in particolare con l’uso del microfono AEA R88 stereo ribbon. Così grazie alla disponibilità di Oscar Roje, di TEDES e di AEA siamo riusciti a registrare il Live di Al e a realizzare il suo sogno. Tecnicamente la registrazione si effettua senza artifici, unica take senza editing o post-produzione. Solo così si riesce a trasmettere l’emozione reale della vera musica suonata. Mille fattori entrano in gioco, tutto dev’essere perfetto, le dinamiche, il feeling tra i musicisti, la posizione nello spazio che inciderà su quello che l’ascoltatore finale ascolterà.”