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Coronavirus, artisti calabresi uniti sotto un cielo sempre più blu

COSENZA – Un inno alla vita, alla ripresa, alla speranza della rinascita del Mezzogiorno e dell’intero Paese dopo la pandemia. E’ l’iniziativa di 48 artisti, tra attori, comici, doppiatori, cantanti, ballerini, musicisti, conduttori televisivi calabresi accumunati da un unico obiettivo: far ripartire l’arte in ogni sua forma «perché è questa che, come uno specchio, ti sprona a guardarti dentro, a scrutare la tua anima». E così, in un contatto virtuale, hanno realizzato, ognuno registrando da casa sua, il video “Artisti Calabresi uniti sotto un cielo sempre più blu“, idea nata dalla sinergia tra la giornalista Grazia Candido, l’attore e showman Gennaro Calabrese che ne cura anche la direzione, e la collaborazione di Francesca Esposito per la regia e il montaggio del video la cui colonna sonora è suonata dai musicisti Pasquale Campolo, Domenico Pizzimenti, Carmelo Coglitore e Vincenzo Commisso. Una canzone contro la paura del Covid-19 ma anche un omaggio – “Il cielo è sempre più blu” – al cantautore crotonese Rino Gaetano, nel cui testo si ritrovano tutti, calabresi e non, perché alla fine, per ognuno di noi nonostante le brutture esistenziali, i dolori, le gioie, gli addii e i ritorni, “il cielo è sempre più blu”. Gaetano, con questo capolavoro ha lasciato una specie di “testamento morale” alla sua gente, all’Italia, al mondo da sempre caratterizzato da un divario tra classi sociali, popoli, culture e religioni ma questa emergenza sanitaria ci ha insegnato una cosa: siamo tutti uguali al cospetto di Covid-19, ricchi, poveri, buoni, cattivi, cittadini del Nord, del Centro, del Sud, italiani, stranieri. Il Coronavirus ci ha privato delle nostre quotidiani abitudini, il relazionarci fisicamente con gli altri, il piacere di abbracciarci, di baciarci, di scambiarci reciprocamente le nostre energie. A tantissimi ha tolto il lavoro, gli affetti più cari uccisi da un subdolo ed aggressivo virus, ma non è riuscito a togliere agli italiani, ai testardi calabresi la speranza, il sorriso, la voglia di ricominciare. Covid-19 ci ha permesso di aprire finalmente gli occhi, di guardare i tanti e preziosi professionisti della nostra sanità che, in questo terribile momento, hanno sacrificato la loro vita, si sono isolati dalle proprie famiglie per salvare nelle corsie dei vari ospedali italiani, il prossimo.

Gli artisti calabresi in questo video, emanano una grande forza di dignità e una autenticità dei sentimenti reinterpretando una colonna sonora stilisticamente difficile ma “perla” indiscussa del panorama musicale. Prende forma un quadro di immagini simile ad una galleria di tipologie umane che, in questo testo, specialmente nel ritornello, si ritrovano tutti: il cielo guarda da lontano imperturbabilmente l’affannarsi di vincitori e vinti. E sotto lo stesso cielo blu, ricominceranno insieme una nuova vita illuminata dal cono di luce dell’arte che spargerà i semi autentici della rivoluzione di Rino, i semi del rispetto, dell’amore, della condivisione, dell’uguaglianza che ogni uomo ha il dovere di preservare e divulgare.

La raccolta fondi

La canzone, on line da alcuni giorni è abbinato ad una raccolta fondi il cui ricavato sarà interamente devoluto all’associazione nazionale “Linfovita” per sostenere i progetti a favore dei pazienti ematologici e la ricerca per i linfomi. 

Il link per donare qui.

Gli artisti che hanno partecipato all’iniziativa:

Pasquale Anselmo, Alfredo Auspici, Rocco Barbaro, Carlo Belmondo, Gennaro Calabrese, Pasquale Campolo, Rosario Canale , Pasquale Caprì, Vicky Catalano, Mimmo Cavallaro, Carmelo Coglitore, Vincenzo Commisso, Roberto D’Alessandro, Aldo Di Giuseppe (Aldo al Quadrato), Augusto Favarolo, Gianni Federico, Micaela Foti, Antonio Fulfaro, Ramona Gargano, Valentina Gemelli, Luigi Grandinetti, Elisabetta Gregoraci, Saverio Malara, Alma Manera, Paolo Marra, Giuseppe Mazzacuva (I non ti regoli), Domenico Milani, Gigi Miseferi , Santo Palumbo, Cosimo Papandrea, Samuela Piccolo, Peppe Piromalli, Antonio Pironaci, Alessia Pizzichemi, Domenico Pizzimenti, Chiara Ranieri, Marinella Rodà, Giovanna Scarfò, Giuseppe Scorza (I non ti regoli), Pasquale Sculco (Carboidrati), Tiziana Serraino, Paolo Sofia, Sabina Stilo, Antonio Tallura, Teresa Timpano, Valentina Tramontana, Giusy Versace, Aldo Zumbo (Aldo al Quadrato).

Guarda il videoclip:

Resina, esce oggi il primo disco degli Emanuele Via & Charlie T

ACRI (CS) – Un album strumentale per l’esordio dell’inedito progetto nato dall’incontro musicale tra il pianista acrese Emanuele Via (membro degli Eugenio in Via Di Gioia, reduci dalla bella affermazione di Sanremo Nuove Proposte) e il quartetto Charlie T, composto da Matteo Mandurrino (violino), Chiara Di Benedetto (violoncello), Fortunato D’Ascola (contrabbasso), Antonella De Franco (arpa). Album Resina

Anticipato da due singoli che hanno superato complessivamente le 60mila riproduzioni su Spotify, il disco è dedicato al legno, il materiale di cui sono fatti gli strumenti ai quali i cinque musicisti sono profondamente legati. Dal punto di vista musicale, l’elemento fondamentale su cui si basa questo lavoro è la resa acustica, con una forte ricerca della distinguibilità del suono di ogni strumento e del suo ruolo specifico: il pianoforte crea un tappeto che si prepara ad accogliere i temi e i controcanti del violino e del violoncello i quali, a loro volta, si intrecciano e dialogano, mentre il contrabbasso interviene con la sua potenza e il suo calore insieme all’arpa che colora e gioca per rendere tutto più leggero e suggestivo.

Se volessimo definire questi brani, potremmo dire che sono rapsodici sia da un punto di vista formale – composti cioè da un solo movimento ed un carattere libero, a tratti improvvisativo – che da un punto di vista espressivo, dato l’intento narrativo ed evocativo di un disco che vuole raccontare in musica un viaggio attraverso ricordi di infanzia e sensazioni primordiali di attaccamento alla natura.

«Resina – racconta Emanuele Via – è un disco di otto brani che ho scritto appositamente per questa formazione. E’ dedicato al legno, il materiale di cui sono fatti i nostri strumenti. Materiale a cui siamo legati visceralmente, come agli alberi dai quali proviene, che evocano ricordi di infanzia e sensazioni primordiali di attaccamento alla natura. Queste sensazioni abbiamo provato a replicarle in musica. Solo musica, senza testi, per rendere tutto più legato all’istinto. Così sono diventate fondamentali le dinamiche, le esitazioni, i silenzi e anche i rumori».

Una melodia particolare che il componente calabrese spiega così: «I Charlie T sono riusciti a farmi comprendere ancora di più le possibilità e i limiti di ogni strumento. Per questo Resina è perfettamente cucito sulle nostre personalità e sulle ispirazioni musicali di ognuno, che vanno dalle colonne sonore di film (come i capolavori di Ennio Morricone e Danny Elfman) alle composizioni di Ezio Bosso, fino all’impressionismo di Debussy, alla musica classica, e a quella contemporanea».

 

E’ online “Aladin Samba”, il nuovo singolo del crotonese Renato Caruso

CROTONE – È online il video di “Aladin Samba”, il nuovo brano del chitarrista e compositore crotonese Renato Caruso, estratto dall’album solo guitar “Pitagora pensaci tu”

Il video nasce dal desiderio di Renato Caruso e del regista Francesco Leitner Portolesi di trovare una location che rappresentasse il significato del brano alla perfezione, un luogo che contenesse così tanta storia da dare la sensazione di essere sospesi nel tempo. Pentedattilo è uno splendido borgo, situato nel cuore della Calabria greca, che ha accolto tantissime culture nei secoli e che nel video diventa lo scenario perfetto per accompagnare il FuJaBoCla, genere musicale che Renato ha creato fondendo tra loro più culture musicali.

«Il nome Pentedattilo deriva dal greco e significa cinque dita, come la forma del piccolo monte Calvario dove è arroccato nel cuore della Calabria greca. Lo scenario del borgo, il sole, l’azzurro del mare, il giallo delle pietre e della terra bruciata dal sole di luglio coincidevano coni colori della musica di Renato, mentre ci accompagna tra strade e le mura sospese nel tempo – racconta il regista Francesco Leitner Portolesi – Nel video Aladin Samba appare su un muro di Pentedattilo proprio la scritta Fu Ja Bo Cla. Non abbiamo imbrattato i muri del borgo, è stato creato un effetto in post produzione!».

“Pitagora pensaci tu”, pubblicato da iCompany e distribuito da Self, racchiude 11 composizioni inedite e 2 cover (“Quando” di Pino Daniele e “Tears in heaven” di Eric Clapton) in cui, attraverso la sua chitarra, Renato Caruso esprime la sua personalità e il suo universo musicale a 360 gradi, sperimentando con versatilità ed ecletticità nuovi orizzonti artistici.

«Il brano “Aladin Samba” rappresenta per me l’intreccio di diverse culture, non solo musicali, ma anche filosofiche. Questo rappresenta alla perfezione il genere FuJaBoCla, coniato da me circa 13 anni fa su un tram mentre attraversavo Milano e in un momento di totale incertezza della mia vita – dichiara Renato Caruso – Il video è girato in Calabria e si può vedere come la mia terra guarda la Sicilia, esattamente la Magna Grecia, terra del nostro amico Pitagora…».

 

Il Parto delle Nuvole Pesanti in viaggio lungo “Il Percorso Calabrozen”. Il nuovo videoclip

COSENZA – Il percorso calabrozen è un viaggio che marcia su un doppio binario, fra la profondità del testo e la leggerezza del racconto visivo, in cui le immagini raccontano un cammino di ricerca, scoperta e ri-conoscenza verso la propria terra. Un viaggio che sa individuare e trasformare il segno delle cose e mettere l’amore dove non c’è. Un percorso magico che sgorga dai vapori dell’animo, che “scaccia la tristezza con una carezza, bacia la vita con due grandi labbra, stringe la notte con abra cadabra”. Un anelito, un’esortazione a combattere e a non farsi sopraffare dalla rassegnazione anche quando tutto sembra perduto, perché ogni perdita nasconde nuovi orizzonti.

Il videoclip

Diretto da Enrico Le Pera, il videoclip mescola sacro e profano lungo i confini della magia, con stile allegorico, ispirandosi al film Aléteia dello stesso regista, della cui colonna sonora il brano fa parte. E’ un fantasmagorico trasformatore made in Calabria, un magico marchingegno capace di cambiare tutto quello che trova sulla sua strada: l’ignoranza in conoscenza, l’indifferenza in sensibilità, il brutto in bello, la rassegnazione in speranza, l’odio in amore e la sfortuna in buona sorte. 
Al timone di questa trasformazione una donna, simbolo anche di riscatto e portatrice di vita, pace e coraggio. Ma è una donna strana, un po’ saggia e un po’ pazza, dotata di particolari poteri magici, un incrocio tra una maga, una fata e una strega. Una “magara” come la chiamano in Calabria. 
Sullo sfondo di una scenografia allegorica, costellata di abiti clowneschi, cappelli stralunati e stracci colorati, a creare un’atmosfera circense e carnevalesca che sembra uscita da un film di Fellini, la magara estrae conoscenza e saggezza da un vecchio pentolone annerito e fumante. E’ la “quadara” – come ancora la chiamano i calabresi – in cui si cuociono e si conservano le cose buone della tradizione. La magara ne fa dono ai musicisti affinché se ne prendano cura.
 
Il percorso calabrozen predilige le vie terrene, sociali e ambientali dei luoghi, dei colori, della terra, della gente, della storia, della natura, della bellezza, dell’allegria e dell’innamoramento sorprendente e magico, quasi romantico anche perché – a differenza di quanto avviene nella tradizione letteraria, persino epica – ad indicare la direzione è una donna. 
Ma in filigrana affiora una visione più amara e pessimistica, in cui proprio l’idea di cambiamento attraverso la magia ne segna i reali limiti. Emerge la difficoltà di cambiare le cose in una terra disperata che sta sprofondando nel baratro e si affida a maghi, santoni e ciarlatani per curare l’anima malata. La magia degrada a palliativo di una coscienza che a parole vuole cambiare ma che di fatto fa poco o niente per realizzare tale mutamento. Sotto questa luce il videoclip sembra fare un’allusione alla gattopardesca politica calabrese pronta a cambiare bandiera ad ogni tornata elettorale per non cambiare niente, mantenendo così poteri e privilegi, incurante della sofferenza della gente.

Fra Greta Thunberg e De Andrè: le emozioni di Francesco Morrone, cantautore su due ruote

COSENZA – Si chiama Francesco Morrone, è originario di Montalto Uffugo (Cs) ed è un “Cantautore su due ruote” (come il nome del suo primo Ep, per la casa discografica Honiro, la stessa di Ultimo) o, come lui stesso si definisce, un cantautore senza fissa dimora, che gira per il mondo portando con sé la chitarra e tante emozioni. De Andrè e De Gregori gli autori che più lo hanno influenzato, ma Francesco piace citare anche i calabresi Dario Brunori e Paolo Pasqua in arte L’Ennesimo. 

«Il mio viaggio musicale è iniziato più o meno quattro anni fa quando studiavo presso l’Accademia Caccini di San Fili – esordisce Francesco – e poi sono salito un po’ a Roma per fare dei provini che non sono sfociati in quello che ci aspettavamo. Quindi ho deciso di cambiare completamente strada. Così tre anni fa mi sono messo a suonare per strada per la prima volta nella metro di Flaminio: ho suonato perchè dovevo farmi i soldi per riscendere ma è andata bene e così ho capito, dalle forti emozioni ricevute, che era quello che volevo fare. Poi per un po’ mi sono trasferito a Torino, sono risceso ancora a Roma e ora viaggio…», ci dice con disarmante tranquillità. francesco_morrone2

Fra gli sbandati di San Salvario

«A Torino – ci racconta ancora – vivevo molti tormenti amorosi e musicali, non avevo ancora capito quale fosse la mia strada, per questo dico che ho stabilito per poco lì quello che per me era instabile. Poi quando sono andato a Roma mi sono rasserenato, ho riflettuto e fatto ciò che mi piaceva: fare musica». E la sua musica Francesco ora la porta in giro per l’Italia, insieme alla sua inseparabile bicicletta, con il suo “Ripartendo adesso tour”. «La musica per me è essenzialmente un piacere, che ora vivo anche con l’impegno del lavoro, specie per questo tour in cui viaggio, pedalo, racconto nel videoblog il viaggio attraverso aneddoti e quello che vedo, scrivo articoli, compongo nuova musica». Ma la bici non è solo un mezzo di trasporto ma è anche e soprattutto lo strumento per comunicare qualcosa di veramente importante: «L’idea di fare il tour in bici è nata a dicembre ed è collegata al mio interesse per l’ambiente e l’ecosostenibilità, in questo momento di difficoltà legato al riscaldamento globale che stiamo vivendo e che tutti ignoriamo, fino a che non dovremo fare i conti con l’irreparabile. Girando per l’Italia mi rendo conto sempre più dei tanti microclimi che ci sono».

Fra Greta Thunmberg e Marco Mengoni

La matrice dell’idea di Francesco naturalmente porta all’attivista Greta Thunberg e percorre la linea tracciata anche da un altro cantante, Marco Mengoni, in giro per l’Italia con il suo “sostenibile” “Fuori Atlantico tour”. «L’ho incontrato a Roma, ho partecipato ad entrambi gli incontri. Come molti altri vivo quindi il desiderio di lasciare un messaggio attraverso gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione, i social, gli hashtag; è giusto cavalcare insieme a lei l’onda per far capire a più persone possibili. Penso valga lo stesso per Mengoni».

francesco_morrone3Intanto Francesco cavalca l’onda del suo singolo “San Salvario” (composta con il produttore multiplatino Matteo Costanzo). «È una canzone che nella sua prima versione, realizzata insieme al mio precedente produttore Francesco Clarizzo, era molto malinconica. Adesso dopo il restyling fatto con Matteo Costanzo lo è di meno ma è sempre associata agli ubriaconi, io l’ho composta perché – ci dice facendoci rivivere la scena – quella sera stavo li e cercavo, tra i mille volti della piazza, quello di una ragazza che ancora non ho trovato e ancora sto cercando. Lei come me viaggia molto, e studia, facciamo la stessa vita e difficilmente ci incrociamo. Ma ogni tanto ci riusciamo, ci facciamo le sorpresine e va bene così. Ora sono contento ma prima mi ha fatto soffrire». «In quale piazza ci ritroveremo? A Palermo, lei vive lì e ormai ha capito che è la protagonista di San Salvario e la cosa non le dispiace».

E dopo San Salvario quali altri sorprese bisogna attendersi dall’Ep “Ripartendo adesso”? «Questo lavoro è un punto d’inizio, ma è anche un contenitore di emozioni del passato già digerite. Il mio primo disco vero e proprio conterrà invece tutte le emozioni nuove, anche quelle che sto vivendo quest’estate in giro per l’Italia».

Prossime tappe del suo “Giro”

Dopo varie tappe nella sua Cosenza e in Calabria, Francesco è pronto a partire: lo attendono Messina e Palermo, e dopo la Sicilia la Puglia, tutto il litorale adriatico fino a Venezia.

Nel corso del viaggio altri chilometri, altre note, altre canzoni che aspettano di essere composte.

 

 

 

 

 

 

Due firme calabresi per il nuovo singolo di Alex Effe

COSENZA – Porta anche la firma di due collaudati autori e compositori calabresi il nuovo singolo di Alex Effe “(Hey tu) Vieni con me!”, pubblicato dalla Joseba Publishing.

Il brano, disponibile dal 13 Giugno in tutti i digital store, è stato infatti scritto dallo stesso Alex Effe (all’anagrafe Alessandro Floris) insieme a Gianni Testa (che è anche producer del brano) e a Giacomo Eva, oltre che a Vittorio De Scalzi (New Trolls) e a Francesco Arpino. Quattro generazioni di autori affermati messi insieme per un lavoro decisamente ben assemblato. L’arrangiamento è di Matteo Caretto, la supervisione artistica è del maestro Enzo Campagnoli.

La canzone, già proiettata a bissare il successo di “Con le mani nel fango” (235.000 visualizzazioni su YouTube), ha i “profumi e i colori” della terra di Alex Effe, la splendida Sardegna.

Odore di mare, sole, percussioni e tanta voglia di ballare. Il videoclip per la regia di Clizia Corti è online da ieri e conta già 20.000 views.

«Fusione familiare e armonia»

«Mi piace definire la collaborazione artistica con Giacomo Eva, Alex Effe, Vittorio De Scalzi e tutti gli altri come una fusione familiare in cui ognuno di noi porta il proprio supporto per il progetto degli altri – spiega l’autore, vocal coach e produttore cosentino Gianni Testa -. Non ci sono ruoli, ma solo una grande famiglia musicale che ha voglia di lavorare uno per l’altro e uno con l’altro. C’è grande armonia tra tutti, ognuno dà il proprio apporto al lavoro dell’altro». Poi sul brano Testa si sbilancia: «È bellissimo. È nato due anni fa da un’idea di Vittorio, Alessandro e mia  – racconta – e poi si è evoluto in maniera naturale fino a diventare ciò che potete ora ascoltare, una piccola opera, un tormentone estivo che però ha come anima una canzone che fa la differenza. In questa nuova pelle latina, pur cantando stavolta raggaeton Alex ha conservato la sua melodia. Ne è venuto un ottimo lavoro, arrangiato da canzone estiva».

Ecco “Nell’attesa di un sì”, l’esordio musicale di Vincenzo Motta

CASTROVILLARI (CS) – “Nell’attesa di un sì” è il titolo del brano d’esordio del cantautore trentenne di San Lorenzo del Vallo (Cs) Vincenzo Motta, scritto a quattro mani grazie alla collaborazione con l‘astro nascente della musica calabrese Giovanni Segreti Bruno, fra vincitori di Areasanremo 2018. Un brano orecchiabile e particolare che aderisce perfettamente alla tradizionale musica pop contemporanea e che di sicuro piacerà ad un più vasto pubblico. L’arrangiamento, mastering e mixaggio musicale sono stati curati nella Tap Lab Studio di Marco Passarelli (a Cosenza, dove il pezzo è stato registrato), ottimizzazione voce e cori invece nella Scene Music di Roma. Vincenzo Motta

Videoclip e “ispirazioni”

Il videoclip del brano – girato a Cirellia (Diamante), San Nicola Arcella e nel Castello Serra Giumenta nei pressi di Altomonte – è stato diretto da Luigi Sirimarco, che ne ha curato anche la fotografia. Il montaggio del video è stato realizzato da Clizia Corti da Firenze (make up artist: Damiano Boscarelli della New Generation, Terranova da Sibari). Protagonista è la bellissima modella calabrese Greta Salituro, finalista Nazionale Miss Italia 2015.

«Ho intrapreso la strada della musica all’età di 17 anni ma ho sempre avuto la passione per il canto. Amo soprattutto la musica italiana, rock/pop e in tal senso mi ispiro soprattutto a Nek e ai Modà. Tuttavia mi piace ascoltare anche Sting e gli Europe», racconta un entusiasta Vincenzo che è già al lavoro sul secondo brano, in uscita nei prossimi mesi.

 Qui il videoclip uscito ieri su Youtube

https://www.youtube.com/watch?v=eRHQteXri44

Francesco Farina

 

Tornano i Free Love con “Mordi Eva”

COSENZA – I Free Love tornano alla ribalta I Free Love con il loro nuovo brano “Mordi Eva”, in collaborazione con Roka produzioni.

Mordi Eva anticipa il loro prossimo disco pieno di inediti e fa emergere alcune caratteristiche legate al nuovo percorso intrapreso dal trio vocale.

Innanzitutto, il brano testimonia un altro lato della musica dei Free Love: è un brano libero, spensierato e volutamente leggero. Mordi Eva è una canzone ironica scritta dagli stessi Free Love e arrangiata con la collaborazione di Roberto Cannizzaro.
Il ritmo ci presenta gli artisti in una veste pop, contemporanea e anche vicina a ciò che oggi siamo abituati ad ascoltare in radio.
Il modo di cantare degli artisti si presenta senza freni e senza schemi da rispettare.

Il video, girato dalla video maker Annalisa Macchione, vede protagonisti volti noti calabresi come l’attrice Larissa Volpentesta, la ballerina Anna Luzzi, ed Elena Vaccaro, ballerina e insegnante di danze orientali.

«Questa canzone è dedicata a chi vuole cambiare, a chi si circonda di amici veri e si lascia alle spallecritiche inutili; a chi non smette mai di crederci ed ha imparato a vedere le cose con occhi diversi, nonostante tutto; a chi vuol fare le cose in grande partendo da se stessi», commenta il trio.

Hooverphonic a Cosenza per il Be Alternative Festival

Gli Hooverphonic fanno tappa a Cosenza in occasione del Be Alternative Festival. 

L’evento si terrà nella meravigliosa location offerta dal Castello Svevo della città Bruzia il prossimo 25 luglio. 

La band belga porterà dal vivo l’attesissimo nuovo album Looking for stars, progetto che ha sancito il debutto della nuova cantate diciottenne Luka Cruysberghs e il ritorno sulle scene degli Hooverphonic. In precedenza, famose le hit che hanno segnato le ultime generazioni come Mad About You e Anger Never Dies. La band conta un background di premi prestigiosi, come gli 8 dischi d’oro e i 5 dischi di platino per i loro ultimi lavori.

Tra i gruppi più famosi degli ultimi vent’anni, la scelta di inserire la nuova voce nel progetto ha portato una brillantezza in più: Cruysberghs è stata vincitrice di The Voice Of Flanders 2017, portata dal coach Alex Callier, leader e produttore della band. Con la nuova cantante, la band ha deciso di intraprendere un percorso sonoro differente dagli anni passati, conservando la forza espressiva che li ha consacrati nel panorama internazionale e guardando al futuro, tra note sinuose, tonalità intense, territori inesplorati, brani trip-hop, canzoni funky psichedeliche e temi morriconiani.

Miriam Caruso

Terzo cd per i Calabria Logos

COSENZA – Una nuova raccolta di musica e canti popolari calabresi, prevalentemente d’autore ma non mancano alcune rielaborazioni di canti appartenenti alla tradizione orale.

Riscoperta e rivalutazione, dunque, delle tradizioni popolari calabresi.

Si tratta del nuovo lavoro, dal titolo eloquente “Mari Mari”, dei Calabria Logos che contiene sedici brani che sono frutto di un’attenta e meticolosa ricerca di suoni e di echi tipicamente popolari che rischiano di perdersi in una terra che accoglie, inevitabilmente, moderne proposte musicali.
«Una terra che – raccontano – dovrebbe dare più attenzione alle proprie tradizioni e alla propria storia culturale».

Leader della formazione cosentina è Carlo Grillo, autore di quasi tutti i brani del disco!

La tracklist dell’album:

Mari Mari  (Carlo Grillo)

Canto del cantastorie  (G. Deni – C. Grillo)

Re Bifè  (Otello Profazio)

Za Rosa  (Carlo Grillo)

Arbiru  (Carlo Grillo)

Cosentino s week  (T. Chiappetta – C. Grillo)

A Campana  (Carlo Grillo)

Famme lu suonnu  (Trad. – C. Grillo)

Si vu amata  (Carlo Grillo)

Don Già  (T. Chiappetta – C. Grillo)

Ninna nanna sarda  (Tradizionale)

Giginu u miagliu du Cimbalinu  (T. Chiappetta – C. Grillo)

U lamientu di lu cumpagnu  (D. Salerno – C. Grillo)

Gallinella zoppa zoppa  (Carlo Grillo)

Lu mbidiusu jettaturu  (D. Salerno – C. Grillo)

Ma un è cussì  (G. Deni – C. Grillo)