Archivi categoria: Nerd

[#SpecialeStrade] Intervista con Miguel Angel Martin

Durante Le Strade del Paesaggio abbiamo avuto il piacere di incontrare Miguel Angel Martin, il miglior disegnatore europeo di fumetti secondo la rivista Time.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con lui, scoprendo un pò del suo mondo da disegnatore di fumetti “estremi”.

 

Intervista a cura di Miriam My Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniel MrInk Ferullo

[#SpecialeStrade] Intervista con Giulio Rincione [VIDEO]

Durante le Strade del Paesaggio abbiamo avuto il piacere intervistare Giulio Rincione, disegnatore e insegnante presso la scuola internazionale di Comics di Napoli, che ci ha parlato dei suoi progetti in corso e dell’attività di insegnante.

Ci ha inoltre concesso qualche piccola anteprima su suoi nuovi progetti. Buona Visione!

Intervista a cura di Miriam “My” Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniele “MrInk” Ferullo

[#SpecialeStrade] Moda Movie ospite del Festival del Fumetto

La X edizione del Festival del Fumetto Le Strade del Paesaggio, appuntamento atteso fra i giovani, ha visto anche la partecipazione del progetto Moda Movie in occasione della giornata di premiazioni che si è svolta domenica 23 settembre al Castello Svevo di Cosenza.

Durante il Cosplay Contest, nell’attesa di conoscere i nomi dei vincitori, sul palco all’aperto hanno sfilato gli outfit creati appositamente da Valentino De Rose,finalista di Moda Movie 2018, ispirati a Topolino, noto personaggio disneyano, seguiti dalla performance ideata dallo stilista Giuseppe Cupelli che ha portato in passerella 5 modelle vestite con una gonna a ruota nera come fosse una lavagna da disegnare e personalizzare.

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La partnership con il Festival del Fumetto ha visto altri momenti di condivisione: a marzo, in occasione della scelta dei finalisti della 22esima edizione grazie alla presenza del direttore artistico Luca Scornaienchi in giuria, e a giugno, quando un gruppo di disegnatori stazionò su piazza Bilotti durante gli eventi di Moda Movie.

La performance al Castello Svevo chiude il ciclo degli appuntamenti di Trame di Moda 2018, circuito di eventi estivi volto alla promozione degli stilisti che prendono parte alla manifestazione dell’associazione Creazione e Immagine presieduta da Sante Orrico, direttore artistico di Moda Movie.

[#SpecialeStrade] Intervista con David Lloyd (VIDEO)

Durante il festival Le Strade del Paesaggio, che ci ha visti Media Partner dell’evento, abbiamo incontrato David Lloyd, fumettista inglese noto per aver lavorato insieme ad Alan Moore per far nascere uno dei fumetti culto del XX secolo: V per Vendetta.

Ci ha parlato della figura di V all’interno della nostra società e dei suoi progetti in corso.

 

Intervista Miriam “My” Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniele “MrInk” Ferullo

Cosenza, il successo dei Casa Surace sbarca a “Le Strade del Paesaggio”

Casa Surace a "Le Strade del Paesaggio"COSENZA – Risate e qualche spunto di riflessione sono il connubio perfetto per sintetizzare l’avvento a Cosenza dei Casa Surace. Il gruppo di giovani attori, nato sul web nel 2015, ha partecipato alla prima serata del festival del fumetto “Le Strade del Paesaggio” giunto alla sua dodicesima edizione. In rappresentanza del collettivo di Casa Surace sono giunti in Calabria Fernanda Pinto, Daniele Pugliese, Riccardo Betteghella, e Bruno Galasso. L’incontro si è tenuto al Castello Svevo di Cosenza ed è stato moderato dal giornalista de “la Repubblica” Alessandro Di Nocera. 

Un fenomeno nato sul web

Un progetto partito quasi per caso ma che ha preso piede sul web. Ed è proprio lì che il gruppo di Casa Surace sta ottenendo un successo sempre più crescente. Il gruppo di attori si muove in blocco mettendo in scena dei video, condensati in pochi minuti, ma che richiedono diversi giorni per la loro realizzazione. Durante la serata i giovani hanno interagito tra di loro inscenando, durante l’incontro-intervista, dei piccoli sketch improvvisati. Il fumetto, protagonista della 3 giorni calabrese, è stato il motivo d’interazione con il pubblico. Casa Surace è una vera e propria casa di produzione video che vanta su Facebook oltre un milione e mezzo di seguaci. I social network sono lo strumento utilizzato dai giovani campani per divulgare i propri contenuti. Una comicità Casa Surace a "Le Strade del Paesaggio"genuina che unisce la satira all’esasperazione di alcuni luoghi comuni. Ma non mancano le citazioni relative al cinema e al teatro. La battuta sempre a portata di mano per ogni interrogativo rivolto. «Voi ci chiederete cosa c’entriamo con i fumetti – dichiarano scherzosamente – ed è ovvio che anche noi ci stiamo ponendo la stessa domanda». 

I brand chiamano, Casa Surace risponde

Grandi marchi, nazionali e non solo, hanno collaborato con i giovani attori per la realizzazione pubblicitaria di alcuni video. Il format piace e le collaborazioni per la produzione di contenuti aumenta.  

Il mondo dei social e Internet

Gli studenti fuori sede, l’organizzazione dei matrimoni al Sud, la differenza tra il Nord e il Meridione ma anche video musicali che strappano tante risate a chi li segue: sono molteplici gli ingredienti che si possono trovare sulla tavola dei Casa Surace. Il cibo, a tal proposito, è l’elemento imprescindibile che, da buoni giovani del Sud, viene sempre posto in risalto nei loro video. Il loro esempio mette in luce la possibilità di conquistare un pubblico variegato sfruttando appieno le potenzialità che offre la Rete. Un progetto che, visto il successo, li ha portati anche allo scorso Festival di Sanremo. Il linguaggio del teatro e quello del cinema trovano nei video ironici dei ragazzi campani un condensato di scherzosità e di divertimento. Una comunità che è nata sui social e che da lì si sta diffondendo ad ampio raggio.  

Alessandro Artuso

[#NerdFocus] David LLoyd, una vita oltre V per Vendetta

Un artista che ha segnato con la sua matita il futuro di un fumetto diventato culto in pochissimo tempo. Stiamo parlando di David Lloyd, uno dei padri di V per Vendetta. 

Il suo lavoro con Alan Moore è sicuramente uno dei più importanti, quello che lo ha condotto però alla realizzazione di “V”, nel suo stile così peculiare, è una lunga strada contraddistinta da lavori ed esperienza. David inizia negli anni ‘70 lavorando per Halls of horror e Tv comic e, raccolta un po’ di esperienza, subito inizia il suo contributo con Marvel creando, insieme a Steve Parkhouse, il suo primo personaggio di indubbia fama, Night Raven.

night raven david lloyd marvel

Nonostante dopo la prima stampa delle avventure sia stato rimosso dal progetto da Stan Lee, Lloyd non si è lasciato impressionare e ha continuato il suo lavoro da disegnatore, adattando Time Bandits, pellicola dell’82. Lo stesso anno arriva la collaborazione con Alan Moore per il Warrior Magazine, dove delinea quello che sarà il personaggio che ha ispirato un intero genere, oltre che un movimento hacker mondiale. V per Vendetta, con i suoi chiari/scuri tipici delle pellicole cinematografiche degli anni 30, i lunghi pensieri e onomatopee nei balloon di dialogo.

v per vendetta david lloyd

Gli esordi di “V” sono scivolati via velocemente quando David ha trovato in Guy Fawkes la “dramatic persona” per il suo tratto.

Tutto sembrava perfetto, Alan era entusiasta e la serie continuava, ma dovette fermarsi quando la Warrior chiuse i battenti. I due autori, però, non vollero lasciare il progetto in sospeso e riuscirono a continuarlo a colori per la DC Comics, che fu ben felice non solo di concludere la serie, ma di raccoglierla nella graphic novel che possiamo stringere oggi tra le mani.

La maschera che Lloyd ha disegnato per il suo supereroe ha trasceso il suo contesto fumettistico ispirando, soprattutto attraverso la pellicola del 2006, movimenti culturali, ribellioni e la vita di tutti coloro che fanno lotta alle ingiustizie, alle multinazionali e a tutti gli establishment che sottraggono alle persone la propria libertà di pensiero e azione.

David non si è fermato dopo V per vendetta.

Constantine hellblazer david lloyd

Seppur non abbia continuato la sua collaborazione con Alan Moore, ha prestato la sua matita a titoli DC come HellBlazer, Wasteland e War story mentre per Marvel ha collaborato per Doctor who e Hulk. I suoi lavori, però, non si sono arrestati alle major del fumetto, creando anche graphic novel come Kickback e São Paulo per case editrici più piccole.

David Lloyd imprime ancora oggi nella sua matita le sue idee e le filosofie e sarà ospite alle Strade Del Paesaggio 2018 per tutti e tre i giorni. Se, quindi, vi trovate nei pressi del Castello Svevo di Cosenza, potrete chiedergli un autografo e ciò che vi incuriosisce sul suo operato.

Daniele Ferullo

Ad Amantea arriva il Comics tra ricordi e baobab

di Giovanna Ruffolo

“ […] Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. […] “ Recita così, una delle frasi più famose, tratta dal libro Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Ed è proprio Il Piccolo Principe il tema conduttore della I Edizione Dell’Amantea Comics in memoria di Stefania Mari, svolto il 25 Agosto presso Il Parco delle Grotte ad Amantea.

La presenza di Stefania si percepiva in ogni dettaglio, sopratutto negli occhi degli amici e dei familiari che hanno reso possibile la realizzazione di questo evento, rendendo piacevole la giornata all’insegna dei giochi, dell’arte e della creatività. Abbiamo potuto conoscere Stefania attraverso la sua storia, i suoi disegni e le sue passioni, in particolar modo durante la lettura di alcuni estratti del suo libro preferito, Il Piccolo Principe dove, avvolti da decorazioni che sembravano uscite dal libro stesso, i brani scelti per l’occasione sono stati letti da amici e parenti coinvolgendo l’attenzione del pubblico più piccolo.

Nel pomeriggio le colonne sonore di cartoni animati, serie tv e videogames, interpretate in maniera straordinaria da Gaspare Vinto sassofonista dei G.O.P.S!, hanno intrattenuto gruppi di ragazzi che, divisi in vari tavoli, erano impegnati in sessioni di giochi da tavolo e di ruolo.

Immancabile il Contest nel quale vari gruppi di Cosplayers, presentati da Francesco Scarfone, si sono esibiti portando sul palco performance dei loro personaggi preferiti. A presiedere la gara erano tre giurati d’eccezione: Italo Lucius Fair, Manuel D’erre Colosimo, Maria Francesca Focarelli Barone che hanno avuto l’arduo compito di giudicare, non solo l’interpretazione ma anche il make up e la realizzazione artigianale dei singoli cosplay. Tutte le esibizioni sono state stupende ma a vincere la I Edizione dell’Amantea Comics è stato il duo Mariele Lo Bianco e Valeria Serra che ha interpretato in modo dettagliato il brano, tratto dal La Sirenetta di Walt Disney, La Canzone di Ursula.

L’intervento del Sindaco di Amantea, Mario Pizzino, la cui presenza è stata di grande impatto durante la giornata, avrebbe dovuto concludere l’evento, seguito dall’esibizione della compagnia di ballo di Amantea Al Mantiah Ballet che avrebbe dovuto portare in scena Kalavris. Isabella Mari spiega che la sorella Stefania aveva collaborato con la coreografa sulla stesura della prima parte di questo spettacolo che narra le avventure di dieci artisti calabresi del ‘900. E’ stato però un forte acquazzone estivo a porre fine alla serata che, seppur interrotta bruscamente, non ha cancellato la piacevole sensazione di condivisione, ricordo e allegria che ci ha accompagnato per tutto il giorno.

Ci auguriamo di poter vedere questa esibizione durante la II edizione dell’Amantea Comics, sempre nel suggestivo Parco delle Grotte, in compagnia di tutte quelle persone che hanno reso unico e indimenticabile questo evento.

[#CiNerd] Ant-Man and The Wasp, la recensione

Dopo il trauma da schiocco di “Avengers: Infinity War”, tornare al cinema per un cinecomic Marvel ha richiesto forza di volontà e un coraggio non indifferente, che solo i veri supereroi possono vantare.

Fortunatamente, ho abbastanza audacia per affrontare queste sfide e, purtroppo, una curiosità sproporzionata che presto mi farà finire come metà dell’universo: in polvere. Vi assicuro che vedere Ant-Man And The Wasp è un’esperienza piacevole e, usciti dalla sala, non sarete disperati. 

Nessuna domanda vi frullerà in testa… beh, forse qualcuna sì.

LA TRAMA

Innanzitutto, in che tempo si colloca la storia diretta da Peyton Reed?

Ant-man-and-the-Wasp-Scott-Lang-and-Hope - marvel - cinematic universe - recensione

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il film è il tassello mancante tra i fatti di Capitan America: Civil War e quelli narrati nell’ultimo, epico cinecomic dei fratelli Russo.

Scopriamo, perciò, che dopo l’aiuto prestato a Steve Rogers, Scott Lang è finito agli arresti domiciliari per aver violato gli accordi di Sokovia. Da allora sono passati due anni e, colpevole di aver preso parte allo scontro nell’aeroporto di Lipsia, l’ex ingegnere elettronico non ha più avuto alcun contatto con Hank Pym e sua figlia Hope van Dyne, costretti alla fuga perché ricercati dall’FBI. Leitmotiv della pellicola, e questa è la grande differenza con gli altri film del MCU, è la famiglia.

Sì, avete capito bene!

Non ci sono Thanos a cui mirare alla testa o Ultron da distruggere. Scott Lang ha solo tre giorni di domiciliari da scontare prima di essere libero di trascorrere le giornate fuori casa con sua figlia Cassie ed è disposto a tutto pur di comportarsi da bravo recluso e non combinare pasticci. Ovviamente, nulla andrà secondo i piani. Come ricorderete dal primo capitolo, infatti, Scott Lang è stato protagonista di una toccata e fuga nel misterioso Regno Quantico e, nel corso di questo breve ed entusiastico soggiorno, ha stabilito una sorta di legame con Janet van Dyne, moglie di Hank e madre di Hope, dispersa tra le molecole oltre trent’anni prima. Per questa ragione, padre e figlia hanno bisogno di un incredulo Scott per rintracciare la donna perduta, quasi un modo per farsi perdonare i tafferugli di Lipsia. A uno Scott che proprio non riesce a tenersi lontano dai guai e una missione di salvataggio improbabile quanto rischiosa, aggiungiamo un paio di villain e i fidati collaboratori di Lang, capitanati da un Luis in grande spolvero: ecco confezionato un cinecomic d’intrattenimento ma non insipido.

IL COMMENTO

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Le aspettative per il primo cinecomic Marvel post Infinity War, gargantuesco nella sua carica epica e nella cifra stilistica imponente, erano ridimensionate, diciamo a grandezza formica. Peyton Reed nella sua pellicola rinuncia a appesantire le scene di un eroismo da leggenda, consapevole che qualsiasi tentativo avrebbe rischiato di essere la caricatura di una grandiosità raggiungibile solo da un lungometraggio capace di tessere insieme pezzi di stoffa ricavati in dieci anni di storia, quale quello dei fratelli Russo, che sulle spalle hanno avuto l’arduo compito di incastonare storyline e personaggi complessi. Tuttavia, il merito di Ant-Man and The Wasp è proprio quello di incastrarsi nelle battute finali della Fase 3 del MCU, ormai avviata a conclusione, distendendo lo spettatore dopo il duro colpo inferto da Thanos e prima di quello che si preannuncia come un punto d’arrivo straordinario.

Se la famiglia è il leitmotiv della pellicola, ciò che invece la caratterizza è la spensierata ironia ma, fermi tutti, siamo ben lontani dalle battute trash di Thor: Ragnarok (ancora la ferita è aperta, dopotutto).

Ant-man-and-the-Wasp-Scott-Lang-and-Hope - marvel - cinematic universe - recensione

La sceneggiatura, scritta a più mani da Chris McKenna, Erik Sommers e Paul Rudd stesso, è leggera e divertente, ma non banale né fine a se stessa. Più di una volta scappa la risata e, qualcuno deve pur dirlo, un bel merito va a Michael Peña, interprete di Luis, la spalla comica ideale per Scott Lang. Sebbene il gusto della risata domini la pellicola, non mancano i momenti di tensione drammatica, affidati a uno dei due villain del film, Ghost (interpretata da un’ottima Hannah John-Kamen) – un cattivo donna, uno dei pochissimi del MCU, sebbene la controparte fumettistica sia di sesso maschile –. Certo, in sincerità, nessuno dei due antagonisti si può definire come personaggio ben articolato e temibile; anzi, se Sonny Burch (trafficante di nuove tecnologie e secondo antagonista) riassume lo stereotipo del miliardario criminale e capriccioso, Ava/Ghost disperde il proprio carisma di cattiveria in una spirale di rabbia cieca e frustrazione – giustificata da una particolare condizione fisica, per altro –.  

Però, lo scopo del film non è tanto aprire la strada a nuove storie e nuovi personaggi, bensì intrattenere e nel contempo fare luce su un pezzo di storia non ancora nota, ma non così cruciale. Merito della buona riuscita del film va anche al cast, affiatato e dinamico: brevi ma intense le performance di Michael Douglas e Michelle Pfeiffer, altrettanto quella di Laurence Fishburn, che ha appeso al chiodo gli occhialetti da Morpheus e ha deciso di insegnare fisica all’università. Innegabile la chimica tra i due protagonisti, Evangeline Lilly e Paul Rudd e, lasciatemelo dire: il ruolo sembra cucito addosso a Paul Rudd, un Ant-Man perfetto, ironico, buon padre, coraggioso, quasi un eterno bambino.

DUE PROTAGONISTI E DUE MONDI CHE SI INCONTRANO

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I due protagonisti dividono e condividono molte scene del film, complementari l’uno all’altra: da una parte Hope, precisa, intelligente e pungente, dall’altra Scott Lang, scanzonato, un po’ romantico e casinista. La pellicola, del resto, si sviluppa all’insegna del dualismo: due i protagonisti principali, due i villain, due i piani della materia, due dimensioni, con il risultato di duplicare le storyline che, però, si riallacciano sempre a una sola, in maniera lineare e senza scarti tra una sequenza e l’altra. E se nel primo capitolo centrale era la figura del padre, con Hank Pym che quasi fa di Lang un suo erede ideale, un genitore che trasmette al figlio un’eredità, in questa pellicola l’attenzione si sposta sulla figura della madre, quella perduta da troppo tempo e che va ricercata con urgenza. Il film si svolge, così, come una corsa contro il tempo, letteralmente: l’arco temporale è di soli tre giorni e, come è necessario muoversi velocemente nel Regno Quantico per rintracciare Janet, così Scott ha fretta di tornare a casa e terminare la propria reclusione in maniera irreprensibile.

IN CONCLUSIONE

Questi elementi fanno di Ant-Man and The Wasp una godibile action comedy che, soprattutto nelle scene finali, si sviluppa in corse sfrenate lungo le strade a saliscendi di San Francisco e nei vischiosi anfratti del Regno Quantico. Le scene qui ambientate sono poi visivamente accattivanti e mirabili, grazie a un uso magistrale degli effetti grafici, in un’esplosione di colori e forme che, come in un flash, sembra richiamare le atmosfere spaziali dei Guardiani della Galassia. Come in ogni film Marvel che si rispetti, anche in questo caso non mancano le due scene dopo i titoli di coda, una delle quali si riallaccia agli eventi di Infnity War, lasciando con il fiato sospeso… ma niente spoiler! Certo, in questo secondo capitolo viene meno la novità che tanto aveva sbalordito nella pellicola precedente: ormai abbiamo imparato a conoscere Ant-Man, sappiamo cosa aspettarci da lui, eppure nessuna scena risulta mai noiosa o fuori contesto. Non servono la ricchezza di Tony Stark, l’intelligenza di Bruce Banner o l’ascendenza divina di Thor:

Scott Lang insegna che anche un uomo comune, goffo e imperfetto, può essere un supereroe.

VOTO: 8

Francesca Belsito

Crossover Village, nuova data per l’evento dedicato alla cultura geek

Nuova data per il Crossover Village, l’evento imperdibile per gli appassionati di cultura geek e non solo per vivere appieno i paesaggi naturalistici di Lorica.

Allo scopo di garantire una migliore esperienza agli utenti – in vista delle sfavorevoli condizioni climatiche previste per sabato 25 e domenica 26 agosto – la kermesse ideata e organizzata da Cosenza Comics e Piano B, in collaborazione con Transumanze Sila Festival viene rinviata al 9 settembre.

Restano, tuttavia, numerosissime le attività in programma.

Cosplayer per ogni gusto e anche spettacoli, sport, conferenze, musica e grandi ospiti coinvolgeranno un pubblico trasversale e di qualsiasi età nell’incantevole cornice dell’Arvo, situato nel cuore pulsante del Parco Nazionale della Sila. È nell’altopiano più grande d’Europa, inoltre, che grande attenzione verrà posta sugli itinerari gastronomici, grazie alla partecipazione della Maccaroni Chef Academy, e sulla valorizzazione dei prodotti tipici silani attraverso l’allestimento di appositi showcooking, aree food e laboratori tematici.

Una giornata ad alta quota destinata, dunque, alla scoperta delle aree naturali del territorio calabrese e alla promozione dei suoi innumerevoli paesaggi tramite appuntamenti diversificati e originali e operatori culturali d’eccellenza.

Per maggiori informazioni su servizio navette, alberghi convenzionati e dettagli sul nuovo calendario di eventi – che partiranno dal Centro di Canottaggio di Lorica – è possibile consultare le pagine social di Piano B e Cosenza Comics; mentre per prenotare il pernottamento presso il limitrofo  Camping basta inviare una mail all’indirizzo infoeprenotazionicov@gmail.com.

Non rimane, dunque, che partecipare al Crossover Village: si preannuncia unico.

Flobot, il lavasciuga intelligente

Oggi vogliamo parlarti di Flobot, il robot destinato a rivoluzionare il settore delle pulizie professionali. E’ molo più di un robot, è un progetto internazionale, finanziato dall’Unione europea, nell’ambito di Horizon 2020, che punta alla realizzazione di un nuovo prototipo di lavasciuga robotizzato efficiente e sicuro, che non sostituirà in alcun modo l’azione degli operatori sul campo.

Flobot, l’amico della pulizia

Tre gli anni di ricerca e progettazione per questo nuovo amico del pulito e dei lavoratori del settore. La ricerca è partita nel 2015, si attendono, quindi, a breve i primi risultati. Flobot è un robot che lava e asciuga strade, pavimenti di stazioni, centri commerciali e così via. Una piccola rivoluzione chiamata ad alleggerire il peso della fatica degli addetti ai lavori, che già oggi possono essere aiutati dalle migliori strumentazioni, come aspirapolveri professionali di ultima generazione, acquistabili anche on line su portali come Giffi Market. Ma cos’è Flobot? Si tratta di un progetto internazionale per la realizzazione di lavasciuga professionali robotizzati con stazione di ricarica. Tra i partner del progetto, rivolto principalmente ai gestori di grandi superfici commerciali e industriali, anche l’italiana Manutencoop.

Tutto su Flobot

Il nuovo lavasciuga ha dimensioni medio-piccole, tali da poter essere commercializzato diffusamente. Efficace, di buona qualità ma a costi appropriati. In più, è dotato di una stazione automatizzata per la ricarica e lo scarico. E proprio su questo punto di stanno concentrando le ultime fasi dello studio, per completare il tutto con un kit capace di ricaricare e svuotare l’acqua sporca di utilizzo. Flobot è un’iniziativa finanziata nell’ambito del programma Horizon 2020 dell’Unione europea.

Il ruolo di Manutencoop

Manutencoop si occupa proprio di attività di pulizia in strutture molto grandi. Coinvolta nel progetto come soggetto destinato a sperimentare il robot per le pulizie, ha a poco a poco ridisegnato il suo contributo assumendo un ruolo più fattivo. In particolare, ha svolto un’importante attività di consulenza per disegnare al meglio, ai progettisti, il contesto all’interno del quale Flobot è chiamato a operare.

Chi c’è in Flobot

Sono diversi i protagonisti che partecipano alla realizzazione di questa nuova generazione di lavasciuga. Oltre Manutencoop, ci sono: CY.R.I.C Cyprus Reasearch and Innovation Center (centro di ricerche privato, cipriota, specializzato in servizi tecnici professionali in diversi campi dell’ingegneria), Fimap (azienda italiana che costruisce proprio macchine per la pulizia professionale), Robosoft (azienda francesce specializzata in progettazione e realizzazione di soluzioni avanzate di robotica per il settore dei trasporti pubblici, delle pulizie, dell’industria militare e nella assistenza delle persone), Univeristy of Lincoln (università inglese), Technische Universitaet Wien (la più grande università tecnica in Austria), Carrefour It (secondo operatore al mondo della grande distribuzione), Ridgeback (società esperta in R&D di interfacce fisiche, software uomo-macchina e progettazione di servizi), Gsf (leader nel Facility Management in Francia e all’estero).

Centri commerciali, la casa di Flobot

Flobot nasce con l’obiettivo di facilitare le attività di pulizia soprattutto presso i grandi centri commerciali. Qi, infatti, le pulizie sono chiamate a sfide particolari, come quella della frammentarietà dell’operato, data dal continuo andirivieni dei clienti. Il robot lavasciuga sarà autonomo ma necessiterà della fase di programmazione di un operaio specializzato. Inoltre, non sarà il alcun modo sostitutivo dell’addetto alle pulizie ma ne faciliterà il lavoro, contribuendo a liberare tempo da reinvestire in attività diverse. A oggi, infatti, queste macchine richiedono la supervisione costante e la presenza di una persona chiamata a guidarli. In futuro questa necessità sarà limitata a una semplice fase di supervisione e programmazione.