Archivi categoria: Nerd

[SerieTv] Mr. Robot, hacktivisti contro l’ordine mondiale

Stanco delle solite serie tv? Poliziotti, scazzottate, storie d’amore, omicidi e altre situazioni di questo genere? “Sempre le solite cose!” viene da pensare. Ma, che tu sia stanco o meno, sappi che dovresti proprio dare un’occhiatina a Mr. Robot, la nuova serie targata USA Network, ideata da Sam Esmail e vincitrice di due Golden Globes.

Sin dall’episodio pilota, negli Stati Uniti ha riscosso un forte consenso di critica e di pubblico. Composta da dieci episodi, e con la seconda stagione già in produzione, è andata in onda in Italia per la prima volta lo scorso 3 marzo su Mediaset Premium. Attualmente ha come testimonial Belen, ma non farti scoraggiare da questo piccolo particolare.

Mr. Robot porta davvero una ventata d’aria fresca.

mr robot 3

La storia ruota attorno al giovane Elliot Alderson (Rami Malek), geniale ingegnere informatico che lavora presso la Allsafe, compagnia di sicurezza informatica, e completamente chiuso nel suo mondo pieno di paranoie e allucinazioni dovute a sociofobia, depressione e dipendenza dalla morfina. Il protagonista viene avvicinato da Mr. Robot (Christian Slater), un anarchico che lo convince a far parte della “fsociety”, un gruppo di hacker che vuole liberare la popolazione mondiale dai debiti e smascherare i colpevoli che stanno distruggendo la società al fine di arricchire le proprie tasche. Convinto ad attaccare la E Corp, multinazionale responsabile della morte del padre e principale motore del debito pubblico, Elliot diventa il cervello degli attivisti.
La trama promette già molto bene e dopo aver visto i primi cinque minuti del pilot è facile lasciarsi convincere nel proseguire con la visione. L’incipit della serie è, a parere di chi scrive, uno dei migliori che sia mai stato mandato in onda: in pochi minuti viene riflessa l’immagine dell’intera società e di come essa sia soggiogata da potenze invisibili che la rendono soggetta a ogni tipo di schiavitù. Qualcuno la potrebbe considerare un’introduzione un po’ forte e troppo di impatto, ma è esattamente quello che ci voleva! Come si può da subito intuire, dunque, Mr. Robot è un thriller che ruota attorno a tematiche di natura psicologica.

mr robot 1
Elliot, ovviamente, è uno dei personaggi più interessanti e dobbiamo anche ringraziare l’impeccabile recitazione di Rami Malek, davvero superlativa. Il protagonista si lascia spesso andare a ragionamenti interiori molto profondi che descrivono il suo vero essere, quasi come se la narrazione della storia fosse condotta in prima persona. Questo aspetto ricorda molto l’amatissima serie tv Dexter, anch’essa caratterizzata da lunghi monologhi interiori del personaggio principale. Chi ha apprezzato quest’ultima, sicuramente non può lasciarsi sfuggire Mr. Robot.

Ma torniamo ai nostri personaggi. Lo stesso livello di “disagio”, anche se in maniera diversa, lo tocca il nostro Villain Tyrell Wellick, vice presidente della E Corp. Un uomo senza scrupoli, pronto a tutto per raggiungere i suoi scopi sotto la guida dei suoi demoni interiori.
Nulla da togliere, comunque, a tutti gli altri personaggi, soprattutto a quelli che sembrano, in un primo momento, essere secondari e che poi in realtà andranno a ricoprire un ruolo ben preciso nella trama.

Quale novità porta Mr. Robot? Ciò che questo telefilm ha da offrire, e che scarseggia in tantissimi altri prodotti, è la vera e propria messa in scena dell’introspezione umana nella società moderna. Per esempio, alcune allucinazioni di Elliot, una in particolare, possono davvero considerarsi sogni su pellicola per il fatto che ci si troverà a doverle interpretare in relazione a ciò che il personaggio ha vissuto e sta vivendo. Proverai a improvvisarti Freud per una manciata di minuti, ma attenzione, la trama è un puzzle! Ogni tessera viene disposta episodio dopo episodio e perdere un solo passaggio può pregiudicare una buona visione. Quindi mi raccomando, ogni tanto togli da dosso i panni da psicologo e rimetti quelli da semplice spettatore. Può sembrare che la parte hacker del telefilm venga persa di vista, ma non è proprio così. Stai pensando che di informatica non sai niente? Beh, la serie utilizza, ovviamente, molti termini tecnici che possono mettere in difficoltà chi capisce poco di computer e di linguaggi di programmazione, ma nulla da temere, è comunque godibile senza particolari problemi.

mr robot 2

Al limite, se proprio vuoi, basta una ricerca in rete, dato che quasi tutte le scene sono una dimostrazione a grandi linee di come si svolge il lavoro di chi si occupa della sicurezza informatica nella vita reale.
Una piccola curiosità: in italiano si perde la bellezza dei titoli originali, scritti in linguaggio leet, una forma codificata di inglese (l33t o 1337),  molto attinente alla trama.
Concludo dicendovi che non mancheranno le solite situazioni sentimentali, botte e alcuni altri cliché, ma il tutto è  inserito nel giusto contesto, assumendo un significato ben preciso. E’ tutto calcolato, come è giusto che sia una storia di hacker, e a ogni azione corrisponde una reazione. Non mi resta che augurarvi una buona visione!

Paolo Gabriele De Luca

 

[Events] Viaggio in Giappone Low Cost? Ci pensa NipponiCS

Sogni il Giappone ogni notte, la voglia di andarci e infinita, ti decidi e ti dici “Si ci vado!”, così apri il portafoglio e guardi quanti soldi hai, ma ti trovi un buco nero.locandina seminario giappone low cost

Poi guardi meglio e noti che qualcosa c’è, e ti poni la domanda: “Basteranno?”.

Per fortuna questo 16/03/2016, Vincenzo Bruno di NipponiCS, ormai esperto di viaggi in Giappone Low Cost, ci racconterà come organizzare il perfetto viaggio nella terra degli anime e manga con pochi dindini.

Si parlerà di:
– offerte commerciali;
– difficoltà del fai da te;
– consigli per il viaggio: le guide, il volo, pernottamento, mangiare, trasporti (urbani, extraurbani) e Japan Rail Pass, shopping;
– cose da fare;
– cose da evitare.

Ingresso libero e gratuito (viaggio in Giappone NON incluso) 😉

Vi aspettiamo al cubo 13C aula Zenith alle 19.00, non mancate vi raccomando!

Pasquale De Rose

[Games] Vuoi un Robot come amico? Ecco Fallout 4 Automatron

Molti di noi hanno amato l’ultimo Fallout, altri lo hanno trovato noioso, altri sopravvalutato e altri ancora hanno solo urlato One Puuuunch grazie alle mod. Tutti però (anche quelli che lo odiano) aspettano tutte le DLC che la Bathesda aveva promesso per il titolo.

fallout1

Durante il periodo di commercializzazione della Season Pass, che comprendeva tutti i DLC, la Bathesda non ha rilasciato nessuna specifica sulle espansioni se non i loro nomi. Ora, con il rilascio di Automatron prevista per il 22 Marzo, sono state rivelate alcune informazioni basilari che hanno rincuorato molti giocatori dubbiosi.

Cosa troveremo però in questa espansione robotica? Guardiamo insieme il Trailer!

Oltre l’epicità del trailer che è palpabile, troviamo la possibilità di costruire e modificare il proprio compagno robot come più ci aggrada. Come dei veri ingegneri meccanici potremo creare da zero il nostro robottone usando i nemici come parti di riferimento.  Potremo personalizzarlo fino a farlo divenire un’arma di distruzione di massa, dalle gambe alle armi. Per chi ama il custom, si potranno modificare anche il colore e la voce.

No, non credo che ci sia un Easter Egg con riferimento a Pimp My Ride (se lo trovate mandateci uno screen!).

Come la voce ci narra, il Meccanista va fermato prima che le sue armate di robot assassini facciano tabula rasa del Commonwealth. Riusciremo a porre fine alla sua minaccia?

fallout2

Oltre Automatron, però, sono state annunciate le specifiche delle altre DLC attraverso il director Todd Howard, di cui vi alleghiamo un’intervista che è stata rilasciata a Game Informer

“Una cosa di cui mi sono reso conto per quanto riguarda i DLC è il fatto che abbiamo creato tutti i tipi di contenuti, li abbiamo messi in vendita a prezzi molo diversi e abbiamo capito che è un metodo che funziona. Abbiamo deciso di seguirlo anche per Fallout 4 con un po’ di tutto dal punto di vista dei contenuti dei DLC. Il primo, Automatron ha una quest line e ha degli elementi alla Pokémon dato che dovrete uccidere dei robot, prendere le loro parti e costruire i vostri alleati robotici. La costruzione dei robot è davvero profonda, è fantastica […]

“Wasteland Workshop forse non è per tutti, è per le persone che si sono appassionate nella creazione. Volevamo rispondere a quella domanda insistente nella nostra testa: ‘posso costruire il mio personale Thunderdome? Sì, Potete costruire le vostre arene, cattuare animali e altro ancora.”

Attraverso Wasteland Workshop, in uscita in Aprile, potremo giocare ai piccoli architetti creando insediamenti ancora più grandi e attrezzati. Questo significa più produzione, più gente e, di rimando, anche più grane.

far harbor

Con Far Harbor, in uscita a Maggio, potremo viaggiare da Boston al Maine in quella che è stata annunciata la mappa più grande mai fatta dalla Bathesda per una DLC. Con una premessa del genere non possiamo che aspettare con la bava alla bocca questi contenuti e ammettere, ancora una volta, che la Bethesda si prende cura dei suoi giocatori.

Daniele Ferullo

Nipponics, un evento per ricordare il disastro di Fukushima

Lo scorso venerdì, 11/03, ricorreva il quinto anniversario del disastro di Fukushima, giorno in cui dopo il terremoto e il seguente tsunami la centrale nucleare della città subì gravi danni, portando i reattori 1, 2 e 3 alla fusione e di conseguenza alla contaminazione radioattiva di una buona parte del posto.

So che probabilmente ti stai chiedendo il perché della volontà italiana di commemorare un avvenimento che non riguarda il nostro paese, quando nella nostra terra tutto sembra andare allo scatafascio. Perché dargli tutta questa importanza?

In molti penseranno che questo giorno possa essere diventato un evento feticcio per appassionati di anime e manga, ma, ahimè, si sbagliano. Ripercorriamo assieme la commemorazione di questa giornata ambientata a Cosenza.Matteo Nipponics

L’evento, tenutosi grazie alla collaborazione fra NipponiCS, B-Side, TomoAmici e Hacklab Cosenza e infine, si, anche i vostri instancabili redattori di Nerd30, si focalizzava principalmente sulla visione de “L’isola degli àuguri(HOURI NO SHIMA),  ma nonostante questo l’associazione NipponiCS è riuscita a impacchettare un evento che nel suo piccolo è riuscito a toccare e a coinvolgere tutti i presenti.

La serata è iniziata con la breve introduzione di Vincenzo Bruno, cofondatore di NipponiCS e fondatore di HLCS, che ha spiegato brevemente il programma della serata.

Subito dopo i ragazzi dell’associazione hanno ben pensato di creare un legame fra gli invitati e il Giappone, e quale miglior modo se non quello della degustazione del Matcha e dell’Houjicha,‬ alcuni Tè tipici del Giappone preparati magistralmente dallo stesso Vincenzo e Matteo Postella. Quest’ultimo, membro attivo dell’associazione NipponiCS.

Mayuko FukakusaIn seguito Mayuko Fukakusa, insegnante di giapponese e vera anima di NipponiCS, ha illustrato le conseguenze dell’accaduto dal punto di vista di chi è nato e cresciuto in Giappone, con gli occhi di chi vede il proprio paese natio dilaniato a causa dell’egoismo.

In seguito è stato trasmesso il documentario “l’Isola degli àuguri” di Aya Hanabusa del 2010, ambientato sull’isola Iwaishima, piccolo pezzo di terra circondato dal Mare interno di Seto, che conta all’incirca cinquecento abitanti tra cui tre soli bambini.

Il documentario racconta le giornate e le abitudini degli abitanti su un’isola che sembra sospesa nel tempo, dove ognuno ha il proprio mestiere e la propria routine giornaliera. Da ognuno traspare il rispetto nella terra che abitano e nel portar avanti la storia e le tradizioni di quel piccolo paradiso sperduto, ma anche tanta tenacia, la disperazione e la voglia di combattere lo stato che ha preso l’amara decisione di costruire sull’isola una nuova centrale nucleare.

Ogni giorno, da ormai trentatré anni, gli abitanti protestano e si oppongono alla costruzione della centrale, bloccando a turni le barche di chi cerca di approdare sull’isola per iniziare i lavori.

Anche se le tematiche rimangono distanti dall’attuale situazione italiana visto l’assenza di centrali nucleari, tralasciando il fatto che anche noi nel nostro piccolo abbiamo le nostre casarecce fabbriche di veleno (qualcuno ha detto Ilva?) oppure la più recente questione delle trivellazioni in tutto il mar Adriatico, ignorata dai media, e da cui ne è derivato il referendum che si terrà questo 17 aprile, nulla vieta che in un prossimo futuro un qualche politico X con la sua schiera di sostenitori  decida che l’unico modo per risollevare le sorti del nostro paese sia quello di piazzare una o più centrali nucleari nel nostro paese, e in quel preciso momento quanto sarebbe differente la nostra sofferenza da quella di quei cinquecento coraggiosi abitanti di Iwaishima?vincenzo bruno e il thè

L’ultima domanda che ci possiamo porre: è quanto potrà ancora durare la terra se contribuiamo alla sua estinzione?

Credo che la tematica si sposi perfettamente con la canzone Harakiri di Serj Tankian, dove la questione viene trattata con la crudezza e il criticismo tipico dell’artista. Egli infatti motiva la scelta di questo nome con le seguenti parole:

« Ho deciso di chiamarlo Harakiri perché è il termine giapponese per indicare un suicidio rispettoso, ma si riferisce anche a ciò che stiamo facendo al nostro pianeta, perché ciò che stiamo facendo ad esso sta uccidendo anche noi. »

Pasquale De Rose

https://youtu.be/bSKoi-h-xLc

[Curiosity] Pokémon, 20 Anni di Cameo negli Anime

Forse la Nintendo non si aspettava, nell’ormai lontano 1996, che la Games Freak avrebbe sfornato quello che ancora oggi è uno dei titoli di punta dell’industria videoludica nipponica. È inutile negare che basta nominare mamma Nintendo perché il pensiero ci riporti immediatamente l’immagine di Pikachu ed effettivamente, dal primo videogioco a oggi, la Pokémon Company vanta un successo enorme e concreto: sei generazioni di mostri e la settima appena annunciata, decine di videogames per diverse console, un anime di oltre 900 episodi ancora in corso. Ed è solo una piccola parte di tutto ciò che ha conquistato questo titolo.
Con un impero di questa portata e ben 721 mostri, la cultura pop non poteva che esserne contagiata. Effettivamente si trovano numerosissimi riferimenti ai Pokémon sparsi fra cartoons, libri, videogiochi, manga, anime e musica. Di fatto, è stata una vera e propria contaminazione quella dei nostri piccoli amici che, anche involontariamente, sono entrati almeno una volta nella vita di tutti.
Insomma, non c’è da stupirsi se spesso ci capita di incontrare un Pikachu nei nostri programmi preferiti, soprattutto in quelli di stampo americano.

Ma come si comportano i giapponesi nei confronti di questo fenomeno?

Negli anime e nei manga si trovano numerosi riferimenti ai Pokémon ma, rispetto a tutti gli altri, sono molto più sottili e alcune volte passano inosservati. E’ molto difficile conoscerli tutti, ma vediamone alcuni:

In “Lucky Star” si trovano diversi rimandi:

lucky star

  • Nell’episodio 5 le protagoniste prendono parte a un festival; Kagami, cercando di catturare un pesce rosso dice “Gotta Catch ‘em All!” in giapponese una volta preso.
  • Nell’episodio 17 le ragazze riflettono sul loro futuro dopo il liceo. Quando Kagami chiede a Konata se lei abbia qualche talento in particolare, la protagonista risponde di conoscere tutti i nomi dei Pokémon.
  • Nell’episodio 21, parlando dei templi Kinkaku-ji e Ginkaku-ji, rispettivamente d’oro e d’argento, Konata si chiede se essi siano come i Pokémon e se abbiano “Rubino, Zaffiro e simili”.

Anche in “Assassination Classroom”, si trovano riferimenti nell’anime e nel manga:

assassination classroom

  • Nelle scene finali dell’episodio 22 dell’anime, si vedono i tre assassini giocare con i Nintendo 3DS e uno di loro chiede a un suo collega di dargli una “pozione massima”.
  • Nel capitolo 27 del manga, Lovro spiega che un assassino deve valutare e considerare le capacità combattive della preda e qui si vede la sagoma di una sorta di Mewtwo contro quello che dovrebbe essere Rosso, ma con una retina in mano.
  • Nell’episodio 13 della seconda serie de “La Malinconia di Haruhi Suzumiya” è possibile vedere due maschere di Pikachu, la maschera di un Turtwig viola, la maschera di un Chimcar gialla e quella di un Piplup giallo scuro.

In “Ano Hana – Ancora non Conosciamo il Nome del Fiore che Abbiamo Visto quel Giorno”, i Pokémon sono richiamati in diversi episodi, ma col nome di Nokémon. E’ possibile vedere la confezione di uno dei videogiochi e anche qualche scena di gioco su Game Boy.

ano hana

  • Nell’episodio 4 di “Sayonara, Zetsubou Sensei”, Abiru immagina il protagonista Nozomu Itoshiki con varie code, fra cui appaiono quella di Pikachu e Glameow.

Servant x Service:
Servant x Service

  • In “Servant x Service” Hasebe, discutendo dei videogiochi che ha giocato, ne nomina alcuni, facendo partire un montaggio in cui si vedono un Pikachu e un Bulbasaur, non esattamente somiglianti agli originali, e in cui si sente anche il rumore tipico di una Poké Ball che si apre.

Highschool DxD, si sono anche qua:

highschool dxd

  • Nell’episodio 7 di “Highschool DxD” troviamo Zatouji, chiara parodia di Ash Ketchum che usa spesso la frase “Gotta Catch ‘em All”.

Yowamushi Pedal:
yowamushi pedal

  • Nell’episodio 2 di “Yowamushi Pedal” Sakamichi, il protagonista, chiede a Shunsuke quale sia il suo anime preferito. Egli risponde confusamente “Nekoemon”, probabile riferimento ai Pokémon.

K-On:

k-on

  • In “K-On”, Yui, una delle protagoniste, vedendo apparire all’improvviso la sua professoressa esclama “Appare Sawa-chan selvatica!”.

E’ ben evidente, quindi, che i mostriciattoli della Nintendo sono diventati talmente popolari da divenire quasi un classico che è possibile citare in ogni contesto, e quelli sopra riportati ne sono solo un piccolo esempio.  Ne vuoi cercare altri? Allora “acchiappali tutti!”.

Paolo Gabriele De Luca

[#Games] La CD Projekt RED punta in alto e guarda al (cyber)futuro

Quando chiedo in giro chi è la CD Projekt RED, molte persone mi rispondono con la bava alla bocca borbottando “The Witcher“. Tuttavia, anche se la software house polacca ha fatto di questo brand la sua punta di diamante, non si vuole fermare qui e vuole continuare a produrre e rivoluzionare il mondo dei videogiochi.

cyberpunk1

Cyberpunk 2077, il nuovo progetto della CD, è ormai un fantasma cibernetico che gira per le nostre case agitando le sue fibre ottiche per svegliarci di notte. Sappiamo che c’è, sappiamo che ci fa paura e tuttavia non facciamo niente per allontanarlo. Molti cultisti del genere lo stanno aspettando più di qualsiasi altro titolo e hanno l’hype a mille da quella lontana summer conference del 2012, dove annunciarono l’inizio dei lavori di progettazione e la successiva conferma nel dicembre 2015 attraverso un tweet degli sviluppatori.

La vita è però dura per tutti e questo significa che una software house di sole 400 persone non può lavorare contemporaneamente a tutti progetti, ecco allora l’arrivo della notizia di ampliamento del personale con relativa suddivisione di tutto il team in 4 gruppi. Questi si dedicheranno a dare la vita al work plan che è stato diffuso in questi giorni e che riporto qui sotto per facilitarvi la vita.

workplan 1

Come possiamo vedere, il 2016 sarà un anno di attività e crescita promozionale dedicata a “The Witcher 3” che con la DLC Blood & Wine vuole riprendere in mano le classifiche di vendita (e magari qualche altro premio). Vediamo poi nel terzo punto, un misterioso “nuovo titolo” di un genere mai esplorato dalla software house, che sia l’alba di un gioco portable? Non ci è dato sapere per il momento.

workplan 2

Dal 2017 fino al 2021 la CD projekt ha mantenuto le idee chiare e ce lo dimostra con la pubblicazione di questo work plan. Il rilascio di Cyberpunk 2077, ampliamento di The Witcher con altri contenuti e la creazione di una nuova IP che possa essere competitiva sul mercato.

Stiamo parlando dello sviluppo e mantenimento di 3 titoli AAA che la CD projekt RED ha intenzione di diffondere per la fine del 2021. Uno sforzo non da poco che probabilmente determinerà il futuro della software house e del suo posto nel mondo dei videogiochi.

Ma torniamo a Cyberpunk 2077. Kicinski afferma durante un’intervista ad una TV polacca che il progetto che stanno affrontando sarà uno dei lavori che gli porterà un grande successo a livello mondiale e che, senza dubbio, supererà tutti i lavori precedentemente rilasciati. I pochi leach consegnati alla stampa, ci parlano di un videogame ambientato in un futuro scuro dove la tecnologia è “la maledizione e la salvezza del genere umano“.

cyberpunk 2

I temi saranno maturi e fortemente psicologici e ci faranno riflettere sull’enorme evoluzione tecnologica che il mondo sta affrontando da 20 anni a questa parte. La città dove si svolgeranno gli eventi sarà Night City (se questo nome non vi dice niente, mi dispiace, non avete idea di cosa sia il cyberpunk), ci saranno degli elementi sandbox ancora non rivelati e particolarizzazioni nel l’uso del linguaggio. Anche se la software house non si è ancora espressa sull’implementazione delle periferiche VR, ci sono buone speranze per noi di riuscire a rivivere momenti di NetRunning come in Nirvana o Johnny Mnemonic.

cyberpunk 3

La CD ha in mente un videogame che esplori i fondamenti e le evoluzioni di un sottogenere cult della fantascienza, con spirito di rinnovamento e rivoluzione. Spero francamente che riuscirà ad aprire gli occhi di tutti su di un genere molto spesso sottovalutato.

Daniele Ferullo

 

[LeagueofLegends] Hai Voluto il Drago? Ora vola con Aurelion Sol

Tra qualche settimana farà il suo ingresso nella lega delle leggende il potente drago cosmico Aurelion Sol.  Dal significato del suo nome, cioè “forgiatore di stelle”, e dalle sue abilità non possiamo che aspettarci un background di creatura celeste simile a quello di Soraka, anche se la maggior parte di noi sta ancora piangendo per Ao Shin: come dimenticare il messaggio della Riot in cui si specificava “un personaggio dalla forma lunga e affusolata è difficile da realizzare”. Ma basta pensarci, torniamo sul drago delle stelle e scopriamo le sue abilità.

La passiva è l’abilità caratteristica del personaggio: tre stelle ruotano continuamente intorno al campione infliggendo danni alle unità nemiche colpite (similmente alla W di Diana).

Con la Q il campione lancerà una stella in una direzione, con la possibilità di riattivare l’abilità per infliggere danni e stun ai nemici colpiti (come la Q di Anivia).

La W gli permette di espandere il raggio entro cui ruotano le sue stelle, assorbendo mana in continuo finché non si disattiva l’abilità.

La E permette ad Aurelion Sol di accumulare passivamente delle cariche, per poi usare la sua attiva una volta raggiunto il picco massimo. Questa abilità gli permette di volare – si…vola!! – per un tragitto in linea retta, ignorando gli ostacoli fin quando non raggiunge la destinazione o nel caso subisca danni.

La sua abilità suprema è il suo secondo effetto di controllo: spara un raggio medio/lungo che infligge danni e rallenta i nemici colpiti, mentre i nemici più vicini vengono respinti.

Aurelion Sol

Il ruolo di Aurelion Sol nella Landa dovrebbe essere quello di un mago in corsia centrale che offre supporto al suo team con gli effetti di controllo e la sua abilità di volo, che gli permette di spostarsi rapidamente.

Noi della redazione di Nerd30 vi consigliamo di giocarlo con in squadra Tahm Kench, poiché le sfere continuano ad avere effetto anche all’interno del ranocchio, oppure con Yasuo a causa del suo Knockback (chi non ha sinergia ormai con Yasuo?). Nel caso ve lo trovaste contro, consigliamo assassini con dash tipo Akali, Diana o Talon.

Aspettando l’uscita del campione continuiamo a goderci l’ester egg della sua voce in giro per la mappa, mentre tiriamo giù le torri nemiche, e non mettiamo da parte Shyvana, il primo e solo drago nella Lega.

Giulio Ciambrone

 

FUMETTI/ DocManhattan sbarca al Comix Store 2.0 di Cosenza

COSENZA – Sabato 19 marzo, alle ore 18.00, sarà  a Cosenza, il famoso antrista Alessandro Apreda, in arte “DocManhattan”, il quale presenterà il suo recente albo a fumetti Rim City e qualche altra novità legata ai suoi ultimi lavori. Apreda sarà ospite della fumetteria COMIX STORE 2.0 di via XXIV Maggio

Alessandro “DocManhattan” Apreda è nato a Neo-Cosenza, Europa Meridionale, nel dicembre del 1975, secondo il nuovo calendario post-Disastro. Giornalista, direttore editoriale, scrittore, sceneggiatore e blogger.  Suo il fumetto di fantascienza “Ethan?”, un racconto – sempre di fantascienza – vincitore del premio Spacewave e pubblicato da Fanucci nel volume omonimo, il libro “Per il Potere di Grayskull” edito da Limited Edition Books. Co-fondatore di RADIUM, ha scritto il primo fumetto dell’etichetta editoriale, RIM CITY. Il suo ultimo lavoro è “Tokyo, la guida nerd”, una guida turistica vera e propria alla capitale giapponese, tutta a colori e piena di foto… ma per nerd. In libreria e fumetterie specializzate dal 24 marzo 2016. Cura ad orari improbabili L’Antro Atomico del Dr. Manhattan, probabilmente il blog con il più alto tasso di bassismo carismatico di sempre.

Durante la sua tappa alla Comix store 2.0 sarà possibile acquistare l’albo RIM CITY,  ma anche il suo penultimo libro, “Per il potere di Grayskull – Meraviglie e mostruosità degli anni 80” che ha riscosso grande successo da parte della critica e che cerca di dare una risposta a inquietanti interrogativi che ci portiamo dietro ormai da una vita: qual era il lato oscuro della Forza nel Commodore 64 e nelle enciclopedie per ragazzi? Cosa ci hanno insegnato (di profondamente sbagliato) Magnum P.I., Rocky Joe e Tom Cruise? Qual era la fauna tipica presente in ogni sala giochi d’Italia? e tanto altro… Ecco il link del blog (http://docmanhattan.blogspot.it/)
“Debosciati concittadini e delle zone limitrofe tipo Parts Unknown, siateci, ché si fanno due risate. ‘Nuff said.” (cit. Doc)

[Interview] Il Mondo Nerd visto attraverso l’Occhio del Rinoceronte di ON

L’essere Nerd, come forma di ricerca dell’arte contemporanea, realizzazione delle proprie passioni. Mandare al diavolo i filtri che adottiamo nella società per essere più sinceri con noi stessi, godendo di ciò che più ci piace. Abbiamo fatto quattro chiacchiere col Rinoceronte di Orgoglio Nerd, Daniele Daccò, scoprendo un po’ del mondo Nerd visto dall’Occhio del Rinoceronte. Spesso è difficile coltivare i propri sogni in una società che emargina ciò che non comprende, ma se si è abbastanza testardi da portare avanti i propri progetti possono nascere realtà meravigliose e stimolanti come ON. Ma basta parlare, ora tocca al nostro ospite raccontarci come tutto è iniziato.
Tanto Tempo Fa in una Galassia Lontana Lontana…

Chi è il “Rinoceronte”?rinoceronte 2

Partiamo subito con una domanda profondamente filosofica? Bene. Il Rinoceronte è la”mascotte” di OrgoglioNerd, l’aspetto del direttore nel nostro immaginario. Il Rinoceronte è una versione un poco più sgrossata, egocentrica e fanfarona del sottoscritto, qualcosa di più di un semplice nome d’arte. Tramite esso ON guarda il mondo e si rapporta con esso, è qualcosa di morbido sul quale cadere, diciamo.

Fare della propria passione un lavoro è il sogno di tanti, ma solo in pochissimi riescono a realizzarlo. Come nasce il progetto Orgoglio Nerd?
OrgoglioNerd nasce dalla necessità, la necessità di alcuni appassionati di svegliarsi felici, fieri di fare quello che fanno. OrgoglioNerd è dove riversiamo le nostre passioni, non un palco dal quale gridare una verità, non siamo nessuno, non abbiamo nessuna grande consapevolezza segreta da urlare. OrgoglioNerd è un luogo di confronto, nato per crescere insieme a chi ci segue. Anni fa gestivo le pagine a tema Fumetto di un grande sito di Videogiochi. Dopo alcuni diverbi, io e la redazione ci siamo trovati con un pubblico, tanto da dire, ma non un posto dove dirlo. Così è nato ON, il nostro faro di speranza. La nostra necessità.

redazione ONIn molti hanno provato a trovare una definizione di “Nerd”, voi stessi avete lanciato una rubrica per far luce sul significato in continua evoluzione di questa parola. Qual è la definizione a cui siete giunti?
Ne parliamo in Teoria N, il nostro quarto libro. Non si tratta di una definizione, ma appunto di una teoria, la nostra. Una teoria volta a indicare il Nerd in senso ampio, non nel singolo. Per noi nessuno può dire a un altro se è Nerd oppure no, è una cosa che devi sentire dentro di te. La teoria alla quale siamo giunti ora, sempre in divenire, è: “Nerd è Colui che ha una passione ed è disposto ad essere emarginato pur di seguirla”. Una sana passione, qualsiasi essa sia, anche il ballo. Se essa ti rende felice e sei pronto a rimanere solo pur di mantenere la tua identità… Beh, ci siamo. E ricordate che “essere disposto” non significa “essere”.

Il fenomeno “Nerd” negli ultimi periodi ha raggiunto sempre più consensi tra  giovani e meno giovani. Inizialmente i Nerd erano un cerchio ristrettissimo di persone, ora in molti si sono avvicinati a questa realtà, per quanto ancora ci siano persone che tendono a non prendere sul serio questa nuova ramificazione culturale. Cosa ne pensi dei Nerd del 2016?
Un curioso che si avvicina a un tema per moda, ammettiamo i film Marvel, ma poi rimane immischiato e la sua curiosità gli permette di accrescere la propria cultura non vale assolutamente “meno” di chi colleziona fumetti da prima della moda Marvel. L’idea del Nerd elitario, che possiede la propria cultura, è molto insana a nostro avviso. La mia idea personale di individuo Nerd (ma in generale di individuo) è qualcuno che tiene a divulgare cultura, a scambiare esperienze per crescere e non che spara frasi tipo “non sai niente di Star Wars, stai zitto.”  OrgoglioNerd  ha migliaia di lettori e siamo assolutamente coscienti che solo una piccola parte di essi è Nerd nel senso più classico del termine, ma è proprio questo il punto. Arrivare a più persone possibili per la divulgazione. Creare solo una cerchia di snob che si compiacciono di conoscere il numero d’attracco del Falcon su Bespin è solo deleterio.


Meglio Nerd oggi o negli anni ’90?
Per noi è indifferente, conta il singolo individuo non l’etichetta o la generazione. Qualcuno non vale più di qualcun rino 3altro solo perché ha visto l’Holiday Special o sa cosa intendo quando dico: THACO! I Nerd di diverse generazioni dovrebbero scambiarsi informazioni e punti exp per aumentare di livello insieme e non darsi battaglia.

Vorremmo conoscere il videogioco, il libro e il fumetto preferiti da Daniele Daccò.
Uh, complicata. Ho sempre avuto un’insana passione per Diablo 2, classe Barbaro. Ebbene si. Nei Video-Games però prediligo sempre una buona idea rispetto a un sistema ripetitivo, direi quindi Incredible Machines. Il libro: ce ne sono centinaia. Quello che però mi viene sempre in mente per primo è “C’Era Due Volte il Barone Lamberto” di Rodari. Non mi stancherò mai di consigliarlo. Lo stesso vale per il fumetto, troppi si agitano nella mia mente, potrei dirti Mad Love di Bruce Timm e Dini quanto Rughe di Paco Roca.

Parliamo dei tuoi libri: l’Occhio del Rinoceronte, L’Altro Occhio del Rinoceronte e Il Terzo Occhio del Rinoceronte. Da dove nasce l’idea di una storia che possa unire la realtà di un gruppo di studenti al mondo di D&D?
Nasce dalla realtà, anni di sessioni di Dungeons And Dragons fatte di lacrime, risate e battute. Anni ad analizzare i protagonisti dei film con le regole dei manuali. Ma Freddy Krueger avrà livelli da ladro?

Devo molto al mio party di D&D, i miei compagni d’arme, la mia famiglia.

Cosa ne pensi della scena fumettistica italiana?
Facendone parte, sono ancora agli inizi ma qualcosina ho dedotto, direi che ne sono entusiasta. Si respira aria nuova, nuove possibilità, devi ancora insistere come un mulo, anzi come un rinoceronte, ma il muro prima o poi crolla comunque.
rino e onigiri

Sia tu che la tua redazione ponete all’attenzione dei vostri fan i problemi sociali che scuotono il pensiero comune, non censurando il vostro giudizio personale. Come reagisce la community ai contenuti di questo tipo, dove esce la sincerità delle persone che animano il vostro progetto?
Molto positivamente! Ragionando su grandi numeri ovviamente non possiamo “accontentare tutti”, avremo sempre opinioni discordanti, ma è questo il bello, no? ON non è un semplice sito che parla di “roba nerd”, noi diamo il nostro personale punto di vista sulla società, sull’attualità. Un punto di vista intimo, Nerd. Cerchiamo sempre di fare ciò che riteniamo giusto e, a prescindere se il lettore sia d’accordo oppure no sulla nostra tesi, questo traspare e viene apprezzato.

Ultima domanda, la scelta che ha pregiudicato tantissime amicizie negli anni ’90, un tributo ai 20 anni di Pokémon che si celebrano quest’anno: Charmender, Bulbasaur o Squirtle?
Assolutamente Charmander, in seconda battuta Squirtle, altrimenti non ci gioco. Perché scegliere altro quando puoi scegliere un Drago?

 

Miriam Caruso