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Cosenza Comics 2016, Finalmente OnLine il Trailer Ufficiale dell’Evento

Siamo lieti di presentarvi il primo video/anticipazione del Cosenza Comics 2016, evento che porterà il mondo del Versus nella città Bruzia, con ospiti, spettacoli, musica e tanti cosplay!
Nel trailer, realizzato interamente da Giuseppe Morabito, ci troviamo a ripercorrere le strade della città dei ragazzi, dove alcuni flashback ci portano indietro alla prima edizione della fiera. Alla fine del video fa capolino l’astronave Dropship dei marines di Aliens, tributo dedicato agli ospiti di “Studio Laboratorio 51“, che esporranno e indosseranno i costumi di Alien e Predator.
Piccola curiosità per i nostri lettori: Sante Mazzei, membro del direttivo del Cosenza Comics, ci racconta che “nel preciso istante in cui abbiamo girato la ripresa dell’insegna della Città dei Ragazzi è passato un aereo, com’è possibile vedere anche nel video. Un segno che questa seconda edizione, probabilmente, volerà ancora più in alto di quella precedente”

Non ci resta che augurarvi una buona visione!

Miriam Caruso

 

[Games] 20 Anni di Pokémon

Correva l’anno 1996 quando Satoshi Tajiri fondò il marchio The Pokémon Company dando così inizio al fantastico mondo dei Pocket Monster.

Tajiri prese ispirazione dalla sua passione per il collezionismo di insetti, così decise di creare un mondo parallelo dove i ragazzini potessero vagare per il mondo catturando, collezionando o facendo lottare i propri animaletti in 2d.
L’idea delle Pokéball, le ingegnose sfere in cui raccogliere i propri pokémon, nasce dall’ispirazione proveniente dai famosi distributori di palline, dove è possibile acquistare una sorpresa intrappolata in una sfera di plastica. Nonostante uno degli aspetti principali del game Pokémon sia proprio la lotta, Tajiri riuscì a escludere la violenza da questo gioco destinato ad un target di bambini, infatti i pokémon durante le lotte non possono essere gravemente feriti o uccisi, semplicemente perdono i sensi e vengono curati negli appositi Pokémon-Center.

I primi giochi lanciati in commercio furono Pokémon Rosso, Pokémon Blu e Pokémon Verde (quest’ultimo mai giunto dal Giappone) usciti nel paese del Sol Levante nel 1996 ed in seguito, visto il loro enorme successo,  portati nel 1998 nei negozi del resto del mondo.

pokemon vari colori

I primi titoli prevedevano 151 esemplari di pokémon e su ogni versione se ne potevano trovare solo determinati tipi: questa mossa serviva a spingere i bambini a collaborare tra di loro per scambiare i propri “mostriciattoli” da una versione all’altra.

Sull’onda del successo dei videogames furono creati anche serie animante, manga e giochi di carte. Grazie all’ispirazione proveniente dalle famose avventure di Ash Ketchum nella serie animata fu creato Pokémon Giallo nel 1998 in Giappone.

Con l’avvento dei nuovi giochi furono inseriti anche nuovi pokèmon, fino ad arrivare da 151 a 721 esemplari.

ash_and_pikachu_pokemon

Ma andiamo con ordine e ripercorriamo le varie generazioni.

  • Nella prima generazione abbiamo i titoli Pokèmon Rosso, Blu,Verde e Giallo con 151 esemplari.
  • I giochi di seconda generazione furono Pokémon Oro, Argento e Cristallo (1999/2000) e vennero introdotti ulteriori 100 pokémon.
  • Per la terza generazione invece Pokémon Rubino, Zaffiro e Smeraldo (2002/2004) e si aggiungono alla lista altri 135 poket-monster.
  • In quarta generazione crearono Pokémon Diamante, Perla e Platino (2006/2008) e aggiunsero altri 107 pokémon.
  • Quinta generazione con Pokémon Bianco e Nero (2010) con l’aggiunta di altri 156 pokémon.
  • Ed infine nella sesta generazione abbiamo Pokémon X e Y (2013) e con questi siamo arrivati alla modica cifra di 721 mostri (con le annesse Mega-evoluzioni introdotte proprio in quest’ultima generazione).

La Nintendo ha fatto dei Pokémon uno dei propri simboli e marchi storici, creando anche vari titoli Spin-off, come le serie di Pokémon Ranger, Pokémon Mistery Dungeon, Pokémon Shuffle, Pokémon Stadium e molte altre.

E dopo questo riepilogo non ci resta che spegnere il Pc, accendere la nostra console Nintendo e…… ACCHIAPPARLI TUTTI!!

Carmine Aceto

[Retrospettive] Top 5 dei Bei Vecchi Virus di una volta

Con gli anni chiunque abbia mai avuto un computer ha imparato a conoscere, e giustamente a odiare, i così detti “virus” o malware, simpatici e pucciosi programmi scritti da chi nella vita non ha veramente nulla di meglio da fare.

Ad oggi questi programmatori, o come vengono definiti nel gergo tecnico scassa  M******, amano scrivere virus che ci inondano di pubblicità spazzatura, trasformano il nostro PC in un nodo per attacchi DDoS o semplicemente ci criptano con un cryptolocker i file, chiedendo un riscatto, così da suscitare in utenti, tecnici e sistemisti quel primordiale istinto di violenza che sfocia in urla da canzone Death Metal e trasformazione della propria rete in un carcere di massima sicurezza. Utenti, non prendetevela se il vostro sistemista in ufficio o ambiente scolastico vi blocca la maggior parte dei contenuti, mette metal a tutto volume quando lavorate, vi guarda con disprezzo quando gli fate una domanda e si comporta come Gatsu di Berserk quando c’è da risolvere un problema.

Tornando ai fautori di questi simpaticissimi programmi, che possiamo immaginarli come gli orsetti del cuore per come sono ben voluti, sono sempre esistiti, anche prima che internet si diffondesse e che i computer diventassero di uso comune.

I primi virus per computer casalinghi incominciarono a diffondersi nel 1986, quando sul Commodore 64 arrivò BHP dai nostri amici tedeschi Dr. Strobe e Papa Hacker, che più che nick da hacker sembrano quelli di due rapper degli anni ’90. Questo virus cambiava il colore del prompt in uno dei 16 colori disponibili e scriveva a schermo in tedesco la frase “SALVE CICCIONE! QUESTO È UN VERO VIRUS!, facendoci ben supporre che nell’ottantasei gli utenti del Commodore 64 fossero solo ciccioni (nota: siamo in attesa di fonti storiche per accertare questa affermazione), o H.I.V. che, oltre a far trasparire il cattivo gusto degli autori nello scegliere il nome, si moltiplicava scrivendosi su qualsiasi supporto di memoria e facendo si che l’utente avesse parecchi grattacapi prima di debellare completamente la minaccia.

Però il vero momento di massimo espressionismo dei nostri “untori di felicità informatica dilagante” arrivò su MSDos che, grazie alla versatilità del sistema e alla scarsa stabilità, offriva nuovi modi per rompere le uova nel paniere ai poveri malcapitati.

Una collezione di questi virus, ormai innocui e avviabili da DosBox, è stata rilasciata su The Internet Archive, e noi di Nerd30 abbiamo stilato in esclusiva la classifica dei migliori 5 virus del Dos:

5° Skynet: a parte la palese citazione all’universo di Terminator questo simpaticone ci avvertiva, con una schermata rossa per suscitare tranquillità nell’animo dell’utente, che avrebbe rallentato il PC.

Infine educatamente augurava una buona giornata…

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4° Kuku!: E poi… Kuku!

E lo schermo ti veniva riempito di Kuku! lampeggianti di diverso colore, mentre la tua bocca si colmava di insulti.

 

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3° ELVIRA!: Altra citazione, questa volta a Star Wars, più che un virus è un ottimo esempio di demoscene.

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2° WALKER: e poi niente, mentre stai lavorando al pc…  un uomo anziano ti cammina sullo schermo, lasciandoti nella mente un unico quesito: Che senso ha?

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1° CASINO:  faceva una copia in RAM delle informazioni della vostra partizione per poi cancellarla. Infine ti chiedeva di fare una partita a Jackpot, se l’utente perdeva o provava a riavviare perdeva automaticamente tutto.

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Infine Premio Speciale:

ITALIAN:  perché noi italiani ci distinguiamo sempre e comunque, suscitando bestemmie agli italiani in tutte le lingue del mondo.

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Fatta questa carrellata di amabili programmi, vi lascio alle “contrattazione” col losco figuro cinese che vi ha criptato con un criptolocker tutto il lavoro di una vita.

Pasquale De Rose

 

[Anime] Un filler da non perdere, il ritorno di Itachi in Naruto

Sto parlando con te, fan di Naruto! So quanto ti lamenti e mi sembra di sentirti quando dici “l’anime di Naruto ha troppi filler!”, e devo dire che hai ragione. La trasposizione del manga di Masashi Kishimoto, in effetti, ha una grandissima quantità di episodi non tratti dal manga che, forse, smorzano un po’ troppo la tensione della trama originale.

Sul web c’è chi ironizza dicendo che in realtà l’anime si dovrebbe chiamare “Filler” con qualche episodio in cui compare Naruto. Bene, ora ho da darvi una buona e una cattiva notizia. Quella buona è che attualmente in Giappone, lo scorso 25 Febbraio, è andato in onda l’ultimo episodio della saga “Il manuale di Jiraiya – Storia del prode Naruto”, ovviamente non connessa con la storyline principale. Ricominceranno gli episodi tratti dal manga? Certo che no! E questa è la cattiva. Ma non temere, perché questa nuova serie di filler sembra promettere molto bene.
itachi 2

Essa, infatti, narra la storia di uno dei personaggi più accattivanti e interessanti dell’intera opera di Kishimoto, Itachi Uchiha.
La vera leggenda di Itachi – Luci e Tenebre”, questo il titolo della saga, è ispirato ai due romanzi ideati e scritti da Takashi Yano e dallo stesso Masashi Kishimoto, intitolati “La Vera Leggenda di Itachi: il capitolo della Luce chiara” e “La Vera Leggenda di Itachi: il capitolo della Notte Oscura”. I racconti narrano le vicende inedite del ninja: dalla nascita del suo sogno, all’incontro con Shisui, dalla nomina a membro dell’ANBU, fino alla tragica notte in cui ha sterminato il suo intero clan.
Sin da quando hanno iniziato a circolare le prime indiscrezioni su un adattamento anime della storia, si è avvertita una forte eccitazione e un gran consenso: Itachi, infatti, nell’intera storia principale, è considerato un personaggio geniale, fortissimo e calcolatore. E’ un antagonista, almeno fino a un certo punto della storia, che suscita sì antipatia, ma anche e soprattutto molto interesse, visto quell’alone di mistero che lo ricopre in ogni sua apparizione.
Il primo episodio de “La vera leggenda di Itachi – Luci e Tenebre” andrà in onda in Giappone il prossimo 3 marzo e ovviamente non vediamo l’ora di scoprire tutti i retroscena che hanno portato uno dei ninja più forti di Naruto a tradire il suo clan e il suo villaggio.
Hai preso impegni? Beh, annullali!

                                                                                                               Paolo Gabriele De Luca

https://youtu.be/_aGNEbsVhXA

I consigli di Nerd30: Tenshi No Tamago

Inauguriamo questa nuova rubrica di consigli con un film animato giapponese datato 1985. Stiamo parlando di Tenshi No Tamago (L’uovo dell’angelo) di Mamoru Oshii.

Per chi scrive, Tenshi No Tamago rappresenta una delle punte massime mai raggiunte dall’animazione mondiale. Un film da molti paragonato a 2001: Odissea nello spazio, per la sua complessità e per la quantità infinita di spunti di riflessione.

Difficile anche solo parlare della trama: in un mondo devastato (non ci viene detto se si tratta di un mondo post-apocalittico) una bambina che protegge un uovo incontra un guerriero con un fucile a forma di croce. Se all’inizio la bambina ha timore del guerriero, dopo un po’ inizia ad accettarne la compagnia. Il guerriero è però interessato all’uovo, convinto che possa risolvere i suoi dubbi esistenziali.

Mettendo da parte la trama, Tenshi No Tamago è un film che lascia parlare le immagini più che i dialoghi, che sono quasi totalmente assenti.

Un aspetto interessante su cui mi vorrei soffermare è l’utilizzo dell’acqua, presente nella quasi totalità della pellicola, tra ruscelli, fontane, canali e pioggia. Da sempre simbolo di vita, in questa pellicola l’acqua è calata in un contesto in cui la vita è quasi totalmente assente e il suo incessante scorrere riesce solo ad aumentare il senso di angoscia dello spettatore. In un successivo monologo, il guerriero si ricollega al diluvio universale, in cui l’acqua veniva raffigurata come portatrice di morte. Un’ambientazione tanto inquietante quanto poetica, in cui assistiamo all’incessante caccia di alcuni pescatori tutti uguali nell’aspetto, i quali inseguono delle ombre a forma di pesci, creature che ormai non esistono più. Una probabile metafora di quello che è l’uomo, che insegue da sempre sogni che non possono essere afferrati, come assicurare o meno l’esistenza di Dio, un qualcosa a cui l’uomo non può fare a meno di dare la caccia, ma che allo stesso tempo non potrà mai raggiungere.

tenshi no tamago

Parlando dei due personaggi, essi sono una probabile metafora del pensiero umano. La bambina è convinta che nell’uovo ci sia qualcosa di prezioso (il pensiero religioso), mentre il guerriero è sicuro che questo sia vuoto e vuole provarlo a se stesso (il pensiero scientifico).

Un film estremamente nichilista, ma di una bellezza indescrivibile.

Parlando del lato puramente tecnico, ci troviamo di fronte ad un’opera veramente miracolosa per il periodo in cui è stata realizzata. Una regia da togliere il fiato, in cui ogni inquadratura riesce ad entrare di prepotenza nell’animo dello spettatore. Una cura maniacale nelle animazioni, in particolare dei capelli della bambina, che “scorrono” nell’aria quasi a voler simboleggiare l’acqua tanto cara a questa pellicola. Una fotografia cupa, con le ambientazioni illuminate da pochi sprazzi di luce, che immergono lo spettatore in un’atmosfera surreale. Delle musiche estremamente malinconiche, che riescono a fondersi alla perfezione con le immagini, aumentando il senso di immersione in quel mondo oscuro (potete avere un assaggio delle ost nel trailer a fine articolo).

Un film sicuramente non di facile visione per chi è abituato al puro intrattenimento, ma che consiglio vivamente a chi vuole qualcosa su cui riflettere per giorni dopo la visione. Tenshi No Tamago è un’opera a cui approcciarsi a mente aperta, cercando di percepire la quantità infinita di messaggi che vuole mandare.

Antonio Vaccaro

https://youtu.be/r04X-ImELzc

La Cosplayer Giada Robin sarà ospite del Cosenza Comics

Manca circa un mese all’inizio del Cosenza Comics e il Lupo Kepler, mascotte dell’evento, non ha di certo esaurito la sua dose di sorprese. Quest’oggi è stata annunciata, infatti, la presenza di un’altra ospite, che sarà presente in fiera per tutta la durata dell’evento. Stiamo parlando di Giada Pancaccini, in arte Giada Robin.

Giada indossa il suo primo cosplay a ”Lucca Comics & Games 2008”, dove vince un contest fotografico ufficiale di One Piece organizzato da Mediaset e Toei Animation, interpretando Nico Robin versione Alabasta. Premiata direttamente da Takashi Yoshiike della TOEI ANIMATION (collaboratore di Eiichiro e art director di alcuni film di One Piece), decide di continuare la sua avventura nel mondo del cosplay come “Giada Robin”, per ricordare la sua prima e bellissima esperienza.
In seguito Giada partecipa a diversi eventi e vince altri premi, ma il suo vero successo arriva sul web e diventa presto una cosplayer molto seguita, diventando così anche ospite di tantissime fiere d’Italia e di tutto il mondo.giada robin
Questo l’ha portata da giovanissima a visitare quasi tutta l’Europa ed a conquistare soprattutto gli USA, dove è stata ospite di conventions cosplay di grandissima importanza come l’Anime Expo a Los Angeles ed il Katsucon a Washington, più volte al fianco di Yaya Han, Kamui e Jessica Nigri.
Giada è agualmente una delle cosplayer più famose al mondo (più di 700mila fans solo su facebook), ha realizzato tantissimi cosplay di personaggi sia femminili che maschili, interpretandoli con la passione ed il talento di pochi, rendendoli espressivi anche attraverso una semplice foto, creandosi uno stile camaleontico tutto proprio.
Molti dei suoi personaggi sono diventati popolarissimi, come ad esempio: Nico Robin, Zatanna, Miss Fortune, Vaporeon e DIO Brando versione femminile.
Nel corso degli anni Giada è diventata un personaggio pubblico a tutti gli effetti, con un largo seguito di fans che amano i suoi cosplay e la sostengono, tanto che per molti è diventata un punto di riferimento.
Giada è riuscita a fare del suo hobby una professione e collabora con molte aziende nel settore gaming come G2A.COM(uno dei suoi principali sponsor) e ha avuto persino la possibilità di lavorare con Riot Games, Fnatic, MSI, Steelseries, ed Eizo a conventions, in occasione di conventions importantissime come il Gamescom a Cologne (Germania) e il Tokyo Game Show (Giappone).
Nonostante il suo percorso professionale, Giada continua ad amare quello che fa ed è proprio questo uno dei suoi punti di forza.