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[Anime] One Punch Man, l’Anime Rivelazione che manda in Pensione Chuck Norris

one punch manOne Punch Man è senza ombra di dubbio l’anime del momento, come fu “L’Attacco dei Giganti” qualche tempo fa. Realizzata dallo studio Madhouse (Death Note, Death Parade, Monster, Hunter x Hunter 2011), la serie è l’adattamento animato dell’omonimo manga di One illustrato da Yūsuke Murata (Eyeshield 21). Al momento in Italia sono stati distribuiti 8 episodi grazie alla piattaforma di streaming legale VVVVID, raccogliendo un enorme successo sin dalle prime battute. Questa prima stagione avrà la durata di 12 episodi.
Partiamo dal presupposto che chi scrive ha letto giusto qualche capitolo del manga di Murata, di cui ho notato soprattutto la straordinaria dinamicità del tratto. I personaggi sono disegnati in maniera sublime e le scene d’azione sono semplicemente eccezionali. La recensione verterà totalmente sull’opera animata, senza nessun commento sulla fedeltà all’opera originale.

Trama:
La storia narra di un ragazzo di nome Saitama, che dopo un allenamento durato 3 anni ha finalmente raggiunto il suo obiettivo, diventare l’uomo più forte del mondo. La sua forza è tale da distruggere qualsiasi nemico con un solo pugno. Questo porta Saitama a passare la sua vita nella noia più totale, perché non riesce a trovare nessun avversario che riesca a resistere ad un suo pugno. Successivamente fa la conoscenza dell’androide Genos, con cui entrerà a far parte di un’associazione di eroi. Il suo obbiettivo ora è quello di diventare uno dei supereroi più popolari.

Commento:
OPM rientra a pieno merito nella categoria dei “battle shonen”, ovvero un manga/anime da combattimento indirizzato ad un pubblico adolescenziale.
Quello che a mio avviso colpisce maggiormente di quest’opera è la sua diversità rispetto ad altri manga/anime dello stesso genere. Goku, Naruto, Ichigo, Kenshiro, Rufy, Yusuke Urameshi e Gon sono tutti personaggi accomunati da un obiettivo, quello di diventare più forti per battere qualsiasi avversario. In One Punch Man scopriamo che il protagonista ci è già riuscito. One è riuscito nell’intento di decostruire sia un genere che una delle frasi fatte più famose che esistano: “Non si finisce mai di migliorare”. Saitama non ha bisogno di migliorare, è già il migliore. La genialità dell’opera sta proprio in questo, nel fatto che l’autore ha messo subito in chiaro che Saitama batterà qualsiasi avversario con un solo pugno. Dall’altro lato abbiamo degli eroi depotenziati (rispetto al protagonista) o completamente inutili e una popolazione che non vede di buon occhio il povero Saitama, che viene considerato come un imbroglione che sfrutta le fatiche degli altri eroi per fare successo. La curiosità sta proprio in questo: capire l’impatto che avrà l’ennesimo mostro distrutto dal pugno di Saitama.one-punch-man2
Una trama così semplice non poteva che avere un grande impatto sul pubblico.

Comparto tecnico:
Lo studio Madhouse rappresenta da sempre una garanzia per quanto riguarda l’apparato tecnico.
Ma partiamo dalla straordinaria sigla, che mette subito in chiaro quanto questo anime sarà visivamente gasante. Una delle migliori sigle degli ultimi anni.
Il character design è abbastanza curato e le animazioni sono semplicemente spettacolari. Partendo dal dinamismo delle vignette di Murata, la Madhouse confeziona delle scene d’azione veramente superbe, che per certi versi ricordano le fantastiche animazioni targate Gainax viste in Tengen Toppa Gurren Lagann. I combattimenti sono veramente esaltanti e i 22 minuti della puntata sembrano volare. Le musiche danno una grande mano ad accompagnare la devastazione provocata dai pugni di Saitama.

Conclusione:
One Punch Man è un anime di un divertimento assoluto. Lo consiglio a tutti gli amanti degli anime di combattimento e a chi cerca un anime leggero ed esaltante. Lo sconsiglio a chi negli anime cerca la completa serietà o chi non sopporta le gag comiche.

Antonio Vaccaro

[Events] A un Passo da “Il Risveglio della Forza”, Fumettomania incontra Star Wars

locandina evento star warsPer celebrare l’uscita del settimo lungometraggio della saga più amata della storia del cinema, Fumettomania Megastore conclude la serie di proiezioni sull’esalogia di Star Wars con il sesto episodio, Il Ritorno dello Jedi, del 1983.
In aggiunta tutta una serie di attività legate al mondo di Guerre Stellari per accogliere al meglio il nuovo film, “Il Risveglio della Forza”, in uscita nelle sale il 16 Dicembre. Fra queste un focus dal titolo “Come guardare, leggere e giocare Star Wars”, per comprendere tutte le complesse sfumature di questo affascinante universo, un quiz sulla galassia “lontana lontana”, che darà l’opportunità ai presenti di vincere premi esclusivi e, naturalmente, un rinfresco per tutti i partecipanti.

L’appuntamento è per domenica 29 Novembre dalle ore 16.00 in poi presso Fumettomania, che ha sede in via G. e F. Falcone, 64/66 (vicino il Biocontrol), a Cosenza! Naturalmente ci saremo anche noi di Nerd@30 assieme allo staff della cartoleria Bazinga di Rende.
Jedi, sith, ribelli, imperiali e cacciatori di taglie sono chiamati a partecipare portando amici e alleati. La Forza vi aspetta!

[Anime] Prison School, una “sbirciata” alla commedia di Akira Hiramoto

prison schoolTra gli anime della stagione 2015 non poteva passare inosservata la commedia tratta dal manga di Akira Hiramoto, “Prison school“.

Per chi ha solo visto o cercato immagini in rete, Prison School può sembrare un banalissimo Ecchi con personaggi e scene col solo scopo di accrescere il fanservice, ma i curiosi/coraggiosi che sono riusciti a spingersi oltre l’imponente petto di Meiko (non credo siano necessarie presentazioni) hanno trovato un’opera più profonda di quanto si potesse immaginare.
È giunto in Italia grazie a VVVVID e tutt’ora il Live Action è in corso in simulcast con il Giappone.
La storia inizia in quello che è stato fino all’anno precedente un istituto prettamente femminile con l’arrivo dei nuovi studenti, di cui solo 5 maschi (i nostri protagonisti, o meglio eroi).prison school2
Il nostro quintetto si troverà subito in difficoltà in quanto nella scuola esiste un’organizzazione che cerca di impedire il dialogo tra i due sessi e, in preda alla disperazione per non essere riusciti a socializzare con l’altro sesso, decidono di organizzare un raid per spiare le grazie delle loro compagne di corsi. Piano che finisce subito male e introduce l’anime nella sua parte più importante: la prigione. La pena che prevede il codice scolastico per la violazione del regolamento è proprio un mese da scontare nella prigione scolastica, dove finiscono i cinque “detenuti”.
Seppur la trama non sia particolarmente elaborata, ogni episodio è ricco di colpi di scena che portano a sviluppi inaspettati.
L’ambiente dominante è sicuramente la prigione, da cui IL protagonista (per quanto i ragazzi siano importanti, la storia è incentrata su Kiyoshi) cercherà di evadere ad ogni costo. Personalmente questa situazione mi ha fatto venire in mente la serie televisiva “Prison break”.
Oltre le forme della vicepresidentessa, le espressioni facciali dei personaggi sono la vera forza dell’anime, alcune delle quali possono essere surreali, ma necessarie a far comprendere l’importanza della situazione.
Nel complesso si rivela un anime completo: caratterizzazione dei personaggi ben fatti, disegni piacevoli e citazioni storiche.

Giulio Ciambrone

Corso LSDJ all’Hacklab Cosenza, componi la tua Musica 8 bit

chiptuneCOSENZA – C’è chi fa musica con strumenti convenzionali, c’è chi riesce con solo l’uso di suoni prodotti con la bocca, come Bobby McFerrin in Don’t Worry Be Happy Now, come c’è chi la fa con ogni genere di cosa iniziando da strumenti auto-costruiti fino ad arrivare a chi la produce con la spazzatura.

C’è infine chi la fa col GameBoy

Grazie alla collaborazione tra Simone “Stregatox” Madeo e Hacklab Cosenza parte questo 23 Novembre il corso su LSDJ (Little Sound DJ), un sintetizzatore che fa uso della console Nintendo per produrre musica chiptune.

Il corso si svolgerà in Unical presso l’Aula Zenith (Cubo 13 C, Ponte Carrabile) e prevede sei incontri:

  • 23/11 19:00-21:00 – Presentazione del corso e proiezione docufilm “Europe in 8 bits
  • 25/11 19:00-20:30 – 1° Lezione
  • 30/11 19:00-20:30 – 2° Lezione
  • 03/12 19:00-20:30 – 3° Lezione
  • 09/12 19:00-20:30 – 4° Lezione
  • 16/12 – Saggio finale con performance LIVE

Per partecipare al corso basta avere un dispositivo su cui è possibile emulare il GameBoy o la console stessa con la cartuccia di LSDJ. Non è richiesta nessuna conoscenza musicale per seguire il corso.

Il costo del corso è di 10€.

Per ulteriori info:

Pasquale De Rose

[Retrospettive] Addio Betamax

betamaxEbbene si, questo 10 novembre 2015 Sony ha dichiarato che smetterà di produrre Betamax, segnando così la fine di questo supporto.

Addio, Betamax…

Ok, ok, non sai cos’è un Betamax, e visto che me lo aspettavo partiamo con un’altra retrospettiva!

Erano i primi anni ’70 e il mondo si stava avvicinando a quella che sarebbe diventata la prima vera e propria rivoluzione digitale, in questo preciso periodo i supporti più usati nel campo, e non mi riferisco solo ai supporti per la video-registrazione ma anche a quelli usati nel campo informatico, erano appunto quelli a nastro magnetico.
Nonostante questo tipo di supporto fosse scomodo per determinate operazioni, basti pensare al fatto che volendo recuperare un dato in un determinato punto si doveva aspettare che il lettore avvolgesse il nastro fino a quel punto mettendoci anche minuti o che fossero sensibili a sbalzi di temperatura (qualcuno ha detto Mr. Robot?), erano molto economici e adatti ai compiti di tutti i giorni.betamax2
Nel campo della video-registrazione professionale i supporti a nastro magnetico furono adottati fin da subito a differenza di quello casalingo che rimase scoperto da questa tecnologia fino al 1972 quando la Philips mise in commercio il N1500 il primo vero dispositivo per la registrazione Home-Video.
Nel 1975 Sony entrò in questo mercato introducendo il Betamax uno standard molto più capiente e di qualità maggiore dei supporti VCR per N1500.
Una cassetta Betamax poteva contenere circa 90 minuti di video alla risoluzione di 350×576 per le frequenze Pal mentre 350×480 per quelle NTSC ad un prezzo estremamente contenuto.
Nonostante le ottime vendite nel 1975 il Betamax divenne presto rivale del più conosciuto VHS sviluppato dalla JVC e distribuito da numerose atre case produttrice.
cowboy bebopNonostante fosse rozzo e di bassa qualità ma con maggiore capienza quest’ultimo il divenne lo standard battendo senza troppi sforzi il nostro dimenticato Betamax riservandogli la nicchia del mercato semi-professionale.
Il supporto è stato nominato molte volte nel campo nerd, sia per sottolinearne la famosa disputa con i VHS, come ad esempio in un famoso episodio di Silicon Valley dove i protagonisti la paragonano a una legata all’ambito religioso, oppure per sdrammatizzare sulle forme molto squadrate dei lettori Betamax che tra l’altro assomigliano molto a quelle della nuova Xbox One.
La citazione nerd sui Betamax per eccellenza rimane quella dell’episodio 18 Speak Like a Child di CowBoy Bebop dove viene recapitata una cassetta alla ciurma del Bebop, portando Spike e Jet a cercare un lettore per vederne il contenuto, lasciando allo spettatore uno dei più emotivi finali di un anime.

Chiudiamo questa retrospettiva ricordando con affetto questo sfortunato supporto, o almeno io lo faccio, tu invece nemmeno lo conoscevi… :p

Pasquale De Rose

The Bazinga Game of Theory, l’Evento che non ti Aspetti

The Bazinga Game of TheoryRENDE (CS) – Da un’idea di Bazinga, la “cartoleria che non ti aspetti” nasce l’evento “The Bazinga Game of Theory”, che si svolgerà lunedì 30 Novembre, a partire dalle ore 19:30, presso il Pub Franz Haus in Via Todaro 144 a Quattromiglia (cs).
L’evento nasce dalla volontà del piccolo shop di passare una piacevole serata in compagnia di amici e conoscenti, degustando un ottimo apericena per poi sfidarsi a giochi da tavolo e di carte. Per quanto riguarda la gastronomia, è stata avviata un’entusiasta collaborazione con il Pub Franz Haus, che ha subito sposato l’idea dell’evento, offrendo tante prelibatezze di buona qualità ad un prezzo accessibile. Dal punto di vista ludico, la “cartoleria che non ti aspetti” ha pensato di affidare l’organizzazione all’associazione “Masters of Comics”, capitanata da Luciano Gisberti in veste di presidente, che presenterà giochi da tavolo e di carte per appassionare grandi e piccini in una piccola grande esperienza da condividere.
Sarà possibile acquistare i biglietti per l’evento entro e non oltre il 27 Novembre presso la cartoleria “Bazinga”, sita in Via Ciro Menotti, 78 Commenda (CS). Il biglietto include l’apericena e il turno di gioco con l’associazione ludica. Saranno inoltre presenti:
-Soc. Coop Soc. R-accogliere – “Al libro salvato”
-Alcuni artigiani del luogo

Naturalmente ci saremo anche noi di Nerd@30 col nostro stand.

 

[Retrospettive] La Rivincita dei Makers, il lato oscuro di alcuni Nerd

makerEsistono solo due tipi di persone, chi si compra il nuovo “Sumsang Planetary V6”, col nuovo Os 8.8 con le nuove icone, ma le solite falle di sistema, e chi, in qualche modo, prova a farselo da solo il telefono.
Ok… ok… ora starete pensando: “ma chi, avendo la possibilità di comprare un telefono bello e pronto, se ne costruirebbe uno?”
Ma è ovvio, i makers!
Questi loschi personaggi, conosciuti anche col nome di “smanettoni” amano sperimentare, riparare e creare da soli la propria tecnologia.
Per quanto possa sembrarvi una pratica strana, il vostro buon “narratore” si farà carico di introdurvi in questo complicato e oscuro passatempo.

Il ritorno del movimento Punk, ma non come lo ricordate voi…punk
Il Punk è stato il movimento musicale più influente e alternativo degli anni 70/80 che ci ha segnato non solo per gruppi come i Ramones e i Clash, ma anche per la sua filosofia.
Punk in inglese significa “brutto”, fatto male, da quattro soldi, ma nonostante questo le canzoni trasmettevano un messaggio preciso, con forza e senza passare per mezzi termini.
Per scrivere canzoni non dovevi essere un musicista virtuoso o un ottimo paroliere, ti bastava sapere tre accordi, tenere in mano due bacchette e gridare con forza e passione un messaggio.
Col tempo questo movimento musicale si è arenato, ma nonostante questo i makers, a distanza di anni, hanno ripescato questa filosofia, ridimensionandola e adattandola alle loro attività.
Come nel Punk, tutto quello che viene creato da un maker non deve essere per forza bello, o perfetto, né deve avere garanzia o certificazioni varie, chi si butta in questi progetti lo fa con passione, costanza e con la voglia di imparare.

arduinoL’Italia che crea
Nonostante il fatto che noi italiani veniamo spesso additati come arretrati sul campo tecnologico, siamo molto attivi nel campo del making, anzi, possiamo considerarci quasi degli innovatori di questo movimento.
Prima del 2008, per sviluppare anche semplici progetti di elettronica, o avevi qualche micro-controllore costoso difficile da usare e brutto da vedere o il tuo progetto rimaneva solo un sogno nel cassetto, però, grazie ai ragazzi del team di Arduino molti di questi sogni sono diventati realtà.
Arduino è una scheda di prototipazione rapida poco più grande di una carta di credito basata sui processori Atmel, costruita col concetto di rendere semplice la creazioni di progetti di elettronica/domotica.
Ad oggi, l’Arduino è un vero oggetto di culto, sia qui in Italia sia all’estero, imponendosi come strumento di istruzione nelle scuole, o anche in progetti professionali, arrivando persino ad essere usato nella moda grazie alla versione Lylipad, ovvero una versione “indossabile” di questa scheda.
Inoltre è obbligatorio parlare dei numerosi eventi che si svolgono nel nostro paese, passando da quello più importante, la Maker Feire, che ogni anno è luogo di incontro per makers italiani e non, fino ad arrivare a quelli più piccoli, come ad esempio l’Arduino Day oppure la nascente MakerInFF, che al suo esordio nel soleggiato 12 Settembre 2015 ha saputo incuriosire e dare a tutti i partecipanti quella voglia di creare e partecipare che solo pochi eventi riescono a dare.

Il Web che crea
Il Web è stato un punto di incontro per ogni genere di nicchia: amanti degli Horror, della cucina estrema, del paranormale, dei nerd, e ovviamente anche dei makers.
In tutto il Web si possono trovare siti su questi nerd smanettoni, tra cui:

  • Instructables: Tutorial, tutorial per tutto, e non mi riferisco solamente a progetti elettronici, parliamo di
    octocat GitHub
    Octocat, la mascotte di GitHub

    cosplay, dolci, lavori di casa di qualsiasi tipo, e infine anche il Mjolnir, il famoso martello di Thor replicato grazie a dei potenti magneti, un lettore di impronte digitali e un Arduino Mini.

  • HackADay: Questa volta specializzato solo sui makers, anche quelli cattivi e amanti delle penne USB killer, è la casa di chiunque voglia creare progetti hardware di qualsiasi tipo, da chi si costruisce un computer col Mos 5062,  chi converte la propria auto da benzina a elettrica fino a chi, con pochi mezzi, cerca di aiutare chi non è in grado di essere autosufficiente.
  • GitHub: Non si vive di solo hardware, ad ogni maker serve anche del buon software, e dove trovarlo se non qui?
    Il sito conta miliardi di repository che spaziano da semplici esempi a complessi software, fino ad arrivare a interi kernel, tipo Linux.
  • Il Web Stesso: L’internet è una bolgia di pazzi creativi che danno anima e corpo per realizzare i propri sogni, troverete veramente di tutto, perfino chi mette a disposizione i componenti per costruire il proprio telefono personalizzato (pensavate che scherzassi ad inizio articolo, vero?)

Non è vecchio, è solamente vintage!
Nonostante si sia presa la sbagliatissima abitudine di considerare datati i propri dispositivi, nonostante abbiano passato davvero poco tempo fra le nostre mani, dobbiamo prendere coscienze che in realtà ciò non è vero, e ci sono fatti ben precisi a testimoniarlo, ad esempio in America il consorzio scolastico Grand Rapids Public School, che ha all’attivo 19 scuole, viene gestito ancora egregiamente da un Commodore Amiga che ha ormai 30 anni.
stampante 3dI nostri “vecchi” dispositivi possono essere ancora usati con ottimi risultati, come ad esempio il GameBoy, che da console diventa un potente dispositivo musicale grazie a delle piccole modifiche hardware e LITTLE SOUND DJ, oppure il caro, sempre amato e perennemente al centro di dispute fra fan della Sinclair e della Commodore, Spectrum Zx che dopo ben 30 anni è riuscito a rompere la barriera del color clash grazie al game engine Nirvana, liberandolo finalmente dalla restrizione che imponeva solo due colori per uno sprite.
Tutto può essere ancora riparato, migliorato, o ricostruito, basta avere buona volontà e voglia di rompere gli schemi.

Condividi, condividi, che fa bene…
Credo sia inutile dire che senza la condivisione massiccia sul web tante cose non esisterebbero, compreso questo articolo.
Non tutti però sono propensi alla condivisione, anzi, spesso e volentieri le persone fanno di tutto per precludere la possibilità di condividere.
Prendiamo un esempio pratico: le stampanti 3D.
Ad oggi tutti vogliono una stampante 3D, c’è chi la compra e chi invece se la costruisce, c’è gente che ha stampato l’impossibile, tipo ponti (chi non lo fa al giorno d’oggi), chi invece se la mette sul comodino quando deve andare a dormire e gli dà la buonanotte con bacino annesso.
Tutti fanno uso della stampa 3D, ma solo da poco tempo, visto che fino al 2014 questa pratica era bloccata da brevetti.
La cosa triste è che i brevetti non hanno “protetto” l’idea, ma solo ritardato lo sviluppo di questa tecnologia, e se solo questa pratica fosse stata libera fin dall’inizio avrebbe incentivato lo sviluppo di molti campi, anche quello medico.
Detto questo pensate bene a ciò che brevettate!

In conclusione, il mondo dei makers è un mondo vivo, pulsante di passione e di voglia di creare, e spero che dopo questo articolo anche voi vi avvicinerete a questa realtà, anzi chiudo con un quesito:
Avendo miliardi di progetti su cui lavorare dove comprerete i componenti per costruire il vostro Mjolnir?

Pasquale De Rose

[Games] Nier: Automata, Fuori il Nuovo Trailer a 5 Anni dall’Ultimo Capitolo

nierDurante il Paris Game Week una delle perle che sono passate sotto gli occhi dei giornalisti di tutto il mondo è stato il rilascio di un trailer abbastanza definito del nuovo sequel della Square Enix. Sto parlando di Nier: Automata, action RPG che si mostra nel nuovo video a ben cinque anni di uscita del primo capitolo.

L’ambientazione si allontana in alcuni punti dal primo Nier, più cupo e “medioevale” rispetto a ciò che vediamo nel video, che sembra arricchito da più tecnologia. Speriamo comunque che la Platinum Games (gli sviluppatori) abbiano mantenuto nel titolo quello che era uno dei punti forti del game, la trama, e che non abbia focalizzato tutto sul semplice pestaggio di robot invasori.

Il team che lo sta sviluppando è degno di nota e vanta, oltre i componenti del primo Nier, anche alcune aggiunte che
fanno sperare in bene. Troviamo infatti Akihiko Yoshida al disegno dei personaggi, Takahisa Taura al game design (e credo che si veda ampiamente il suo tocco) ma, più di tutti, ritroviamo Keiichi Okabe alle musiche che, a detta degli sviluppatori, si sta dando un gran da fare per superare il successo del primo capitolo.nier2

La Platinum assieme al video ha rilasciato anche qualche parola al blog ufficiale di Playstation in cui viene esposto brevemente il mondo del nuovo Nier: un mondo dove gli umani sono dovuti scappare sulla luna dopo un’invasione di macchine e la protagonista, un androide dalle fattezze femminili, combatte contro di essi per fermare la loro avanzata e permettere all’umanità di tornare sulla terra.

Riuscirà questo secondo capitolo a superare le vendite e a soddisfare il pubblico elitario che ha giocato al precedente? Non lo sappiamo! Ma vi terremo aggiornati in caso di buone nuove.

Daniele Ferullo

La tomba delle lucciole. Un’emozionante opera universale

La-Tomba-delle-Lucciole-poster-ITA1Entrare in una sala cinematografica, cercare il proprio posto, quell’unica poltroncina assegnata a te sulla quale sarai chiamata a trascorrere le successive due ore, condividere con essa le emozioni e i dubbi che verranno, prendere posto con la consapevolezza di stare per assistere a un evento di alta tensione artistica ed emozionale… tutto ciò non è altro che il preludio di un’esperienza di visione e condivisione densa di aspettative. È l’anticamera di un mondo fragile e delicato come solo le opere dello Studio Ghibli sono in grado di allestire.

Con un simile stato d’animo abbiamo atteso l’arrivo nelle sale italiane del film d’animazione giapponese ‘La tomba delle lucciole’, firmato da Isao Takahata, cofondatore insieme a Hayao Miyazaki degli studi di Mitaka.

L’opera, il cui titolo originale è ‘Hotaru no haka’, presentatasi al pubblico già nel 1988, è ispirata al racconto con cenni autobiografici di Akiyuki Nosaka, che in Italia è uscito per i tipi di Kappalab nel 2013.

Quando, nei primi anni Novanta, la pellicola arrivò nel nostro Paese, venne distribuita col titolo poco fedele di ‘Una tomba per le lucciole’ e inserita nel mercato home video. Con la proiezione straordinaria di ieri e di oggi, finalmente quest’opera trova il suo legittimo posto fra le uscite cinematografiche dell’autunno.

Avvalendosi di miscele di colori pallidi che ricordano i pastelli della tradizione pittorica giapponese, Takahata snocciola il proprio racconto carico di pathos, di disperazione e d’infinito amore.

Il dramma universale della guerra è stato tratteggiato con lucidità e onesta sapienza, rendendo il film un vero e proprio classico del cinema di animazione e confermandolo tra le migliori produzioni dello Studio Ghibli.

Seita e Setsuko, immersi nel non sense dello scontro bellico, mostrano la loro forza di bambini mossi dall’istinto alla vita, ma soffocati da un mondo di adulti che ha perso lo spirito profondo della pietà.

Rimasti orfani e ritenuti un peso dalla lontana parente incaricata di assisterli, il ragazzino e la sua piccola sorellina prendono in mano le rispettive (esili) esistenze decidendo di stabilirsi lontano dalla città, in un nascondiglio remoto dove le lucciole, dopo aver brillato e danzato tutta la notte, dicono addio alla vita.

Lungo flashback degli ultimi mesi di affanni, il racconto inizia a settembre presso la stazione di Kobe, dove Seita muore in mezzo ad altri diseredati, circondato dall’indifferenza di un mondo adulto e cieco.

Takahata, come accennato, propone al suo pubblico un racconto universale e, proprio per questo, senza tempo e sempre reale. Non è infatti necessario fare elevati sforzi di immaginazione per poter riconoscere nella figura curva di Seita che porta Setsuko sulle spalle i milioni di profughi e sfollati che oggi lasciano la Siria, ma che pochi anni fa s’incamminavano dalla Somalia o dai Paesi dell’ex Yugoslavia.

Seita e Setsuko scappano da una guerra che li ha privati del calore domestico, della felicità familiare, delle piccole gioie che ciascuno di noi dà per scontate. Non a caso l’emblema del loro solido rapporto, ma anche della disperazione che sono costretti a vivere, è la scatola di latta delle caramelle Sakuma, ultimo e ormai unico appiglio alla vita vissuta e barlume di speranza per il futuro. Una luce, questa, che è però destinata a spegnersi presto, proprio come quella delle lucciole che albergano lievi e costanti lungo tutta la pellicola.

Da questo film impariamo, infine, che ciascuno di noi ‘fa casa’ dove ha l’amore e che proprio tale sentimento, semplice e naturale, ci consente di sopravvivere alla morte del corpo.

 

Daniela Lucia

B-Midgard, l’evento che non ti aspetti

gdr midgardCOSENZA – La gaming night non è un evento usuale nella città di Cosenza. Seppur la presenza dell’università raccolga un gran numero di giovani, il Gioco Di Ruolo viene visto come una di quelle attività da effettuare nelle quattro mura della propria casa con una ristretta cerchia di amici. Tuttavia questa è una mentalità che di solito si riserva nelle piccole città. Se pensiamo invece alle grandi città il gioco di ruolo ha uno spessore differente che tocca il carta e penna, le esibizioni teatrali fino ad arrivare ai locali.

Anche se non è una fetta maggioritaria dell’intrattenimento, il GDR prende comunque buona parte della popolazione giovanile che, quasi sempre, almeno una volta nella vita, hanno partecipato/visionato a una sessione di gioco. A Cosenza c’è sempre stato un tessuto sotterraneo di GDR piuttosto vasto che riusciva a toccare quasi tutti i generi, dal più famoso gotico della White Wolf al fantascientifico di Star Wars.Jpeg

Tutto questo preambolo è per raccontarvi di un movimento che, negli ultimi tempi, sta sovvertendo il quotidiano facendo riscoprire alla provincia di Cosenza il piacere di intrattenersi e intrattenere in maniera differente dalle serate alcoliche in discoteca. Parlo del movimento tellurico creato da Carlo Borsani e dal suo staff che da circa un anno ha destato l’ormai sopita (quasi morta a dire il vero) voglia dei giocatori di organizzare qualcosa nell’interland Cosentino.

Si è andato sempre più a manifestare l’interesse per questo mondo conosciuto solo a pochi. In circa un anno di attività, quando si pensava che il riverbero fosse concluso, uno dei locali più famosi di Rende, attraverso l’organizzazione della fumetteria Midgard (prossima all’inaugurazione), apre le porte a questo mondo dando modo a tutti i giocatori e narratori di avere uno spazio comune in cui esprimere il proprio hobby o la propria professione.

JpegC’eravamo anche noi di Nerd@30, in piacevole compagnia de “Il Bosone – Periodico Nerd”, e siamo stati testimoni e partecipi di una giornata all’insegna del divertimento. Abbiamo provato i giochi da tavolo, il GDR e tanto altro, interagendo da giocatori e spettatori ai momenti ludici. Possiamo dire che la serata è andata a gonfie vele, portando a casa la voglia di passare un’altra giornata con i ragazzi del B-Midgard, uno staff eccezionale. Che sia un momento di ripresa?

Midgard ci sta mettendo lo zampino e noi di Nerd@30 continueremo a seguire gli eventi nella speranza di un risveglio completo di una città che ha tutte le potenzialità per evolvere in un polo d’intrattenimento a tutto campo.

Daniele Ferullo