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Vigor, il sogno continua

Ancora una prova di forza degli uomini di Erra: anche il Matera è sconfitto.

Vigor Lamezia bella di sera: nel primo match casalingo giocato alle 18.00 ,Gattari e compagni sfoderano l’ennesima prestazione positiva e mettono in cascina altri tre punti fondamentali per la classifica. Ancora una volta, le mura amiche sorridono ai biancoverdi, che oggi però non sono stati travolgenti e costantemente presenti nella trequarti avversaria come nei derby con Reggina e Catanzaro, ma hanno giocato una partita più attenta e sorniona, a ritmi decisamente più compassati.

Poche le azioni pericolose, in effetti, con la Vigor Lamezia avanti al 31esimo minuto grazie al gol  di Puccio, che beffa il portiere avversario su calcio di punizione, e il Matera che si vede fermare in due occasioni dal sorprendente Rosti, molto criticato nella scorsa stagione e catapultato in campo a causa del forfait di Piacenti. Decisive ai fini del risultato proprio le parate del biondo portiere che sventa in maniera straordinaria gli attacchi di Turchetta e Letizia nel secondo tempo.

Continua dunque la piacevole permanenza del Lamezia nei piani alti della classifica: ora i punti sono 21, tre in più del Matera e 2 in più del Catanzaro. La squadra del presidente Arpaia è dunque al momento la squadra calabrese con la migliore graduatoria, e alzi la mano chi a inizio campionato avrebbe scommesso un centesimo sull’attuale condizione di classifica. Ora, l’atteso derby col Cosenza per sognare ancora e per continuare a volare sulle ali dell’entusiasmo.

Male il Matera di Auteri, che dopo la debacle interna con la Salernitana viene punita nuovamente, in trasferta, da quella che è comunque la più bella rivelazione della Lega Pro.

Vigor Lamezia 1 Matera 0

RETE: 31º Gabriele PUCCIO

ARBITRO: Giovani di Grosetto.

VIGOR LAMEZIA: Rosti, Rapisarda (78′ Kostadinovic), Filosa, Gattari, Malerba, Puccio, Giampà (58′ Voltasio), Scarsella, Catalano (68′ Spirito), Del Sante, Improta.
A disposizione: Piacenti, Battaglia, Voltasio, De Giorgi, Held.
Allenatore: Sig. Erra

MATERA: Baiocco, Mucciante, De Franco, Faisca, Bernardi (68′ Giacomini), Iannini, Coletti, Di Noia (52′ Turchetta), Mazzarani (74′ Albadoro), Letizia, Pagliarini.
A disposizione: Bifulco, Pino, Albadoro, Longo, Guerra.
Allenatore: Sig. Auteri.

AMMONITI: 2º Di Noia (M), 43º Letizia (M), 47º Coletti (M), 49º Domenico GIAMPA’, 57º Liberato FILOSA e 68º Stefano DEL SANTE.

ANGOLI: 7-3 per il Matera.

RECUPERO: 4′ (0′ PT + 4′ ST).

Morelli Giacinto

Il Guardavalle passa “di rapina” ad Acri

9^ GIORNATA ECCELLENZA

F. C.  Calcio Acri – F.C. Guardavalle  0 – 1

Marcatore: 94′ Donato

ACRI: Romano 6.5, Basile 6, Luzzi 5.5 (1′ st Provenzano 6), Deffo 6, Levato 6.5 (24′ st Iannazzo), Sposato 5.5, Feraco 6 (40′ st Visani sv), Siciliano 6, Gallo 6.5, Leta 6, Mancino 6.5. All.: Pascuzzo. A disposizione: De Marco, Perri, Miceli, Servino

GUARDAVALLE: Mercurio 7.5, Cimino 6, Cannistrà 6, Andreacchio 6 (20′ st Casas sv), Fabio 5.5, Cosenza 5.5, Ryei 5.5, Cavalcabue 5.5 (20′ st Cordì), Micelotta  5.5 (15′ st Donato 6.5), Nesci 6, Riitano 5. All.: Carnà. A disposizione: Cerrato, Catanzariti, Kwasi, Orientale. 

ARBITRO: Carvelli (Kr) 5, Assistenti: Molinaro (Cz) e Barillà (Taur.) 4.5

Ammoniti: Nesci (G) e Feraco (A)

Espulsi: Sposato (32′ st), rosso diretto per fallo di reazione

NOTE: clima piacevole, 700 spettatori circa. Angoli: 11 (A), 0 (G), Recupero: 1′ Pt, 5′ St

CRONACA – Colpo grosso del Guardavalle di Carnà che passa ad Acri con un gran goal di Donato nei minuti di recupero. I rossoneri, reduci da due sconfitte consecutive, sono diventati un laboratorio di esperimenti e tentativi: Pascuzzo prova Mancino avanzato alla destra di Gallo unica punta, lascia dunque Provenzano in panca e butta Luzzi nella mischia. Ma le novità di modulo e uomini non premiano anche, se più di tutto, i padroni di casa sono battuti dalla sfortuna e da una grande gara del portiere avversario Mercurio: emblematico il numero dei calci d’angolo.

Dopo un avvio di studio, sono i rossoneri ad attaccare e a trasformare la prima frazione della gara in un assedio ad una sola porta. Sulla destra sono buoni i propositi di Mancino e le incursioni di Leta ma la retroguardia catanzarese blocca più volte le occasioni da rete di Gallo e compagni. Al 20′ Mancino lanciato in porta, a tu per tu col portiere, si fa respingere un pallonetto forte e centrato, pochi minuti dopo parata del n. 1 del Guardavalle anche su un gran tiro di Levato. Al 38′ (pochi minuti prima Gallo aveva tentato una rovescaita in area), calcio di punizione per l’Acri con Levato  a lanciare Mancino che cross in area per capitan Gallo che si vede parare un’altra palla gol per portare in vantaggio i suoi. 

Il secondo tempo, sulla falsa riga del primo, ripropone un’Acri sempre decisa a conquistare la vittoria ma la manovra di gioco rossonera si fa più confusa (nonostante gli ingressi di Provenzano e di Iannazzo), mentre dall’altra parte il Guardavalle è più compatto e si sacrifica su tutti i palloni. Al 7′ occasionissima per Leta, fuori, mentre cinque minuti più tardi ci prova Mancino con un colpo di testa sul secondo incrocio dei pali che Mercurio para senza difficoltà. Alla mezz’ora è ancora forcing Acri che non demorde. Dopo un calcio di rigore non concesso (arbitraggio senza lode e senza infamia oggi), ancora un’altra grande parata di Mercurio che nega la gioia del gol ancora a Gallo di testa (cross di Leta da punizione), mentre sull’azione successiva invitante assist di Iannazzo per Mancino che si fa anticipare per un soffio da Mercurio. Al 44′ unica chiara occasione da rete per il Gurdavalle con Nesci fermato da Romano ma, quando ormai i giochi sembravano chiusi sull’ 0 – 0, nell’extra time Donato estrae dal cilondro il colpo a sorpresa: gran tiro dai venti metri che sorprende Romano e si insacca in rete a fil di traversa.

Al triplice fischio finale è  festa grande per gli ospiti, mentrein tribuna i fischi si mescolano e si confondono con gli applausi. L’Acri colleziona la terza sconfitta consecutiva in campionato e si porta fuori dalla zona playoff: Domenica si va a Palmi a far visita alla capolista ma ora è davvero tutto da rifare. Nel post partita, che per il difensore Deffo è stata incredibile e difficile da commentare (“loro hanno vinto con un solo tiro in porta”), arrivano persino le dimissioni del presidente Angelo Ferraro. Scelta ponderata o reazione a caldo?

Andreina Morrone

Palmese sempre più sola in vetta

9^ GIORNATA DI ECCELLENZA

Bocale – Palmese  2 – 4

Marcatori: 5′ pt Catanzaro (B), 37′ pt Piemontese (P), 44′ pt Saturno (P), 3′ st Laurendi su rig. (B), 43′ st Torchia (P), 46′ st Piemontese (P)

REGGIO CALABRIA – La Palmese espugna Bocale e ritrova la vittoria in trasferta. Una partita davvero tosta, condizionata anche da un pessimo arbitraggio che ha danneggiato entrambe le squadre. Partono bene i padroni di casa per nulla intimoriti di fronte alla corazzata neroverde e sono proprio loro a trovare il gol del vantaggio al 5’ al primo vero affondo. La Palmese accusa il colpo e con difficoltà cerca di trovare uno spiraglio tra i difensori reggini grazie soprattutto ad un Bocale ben messo in campo. Addirittura sono sempre i padroni di casa che clamorosamente si divorano il gol del 2 a 0 che avrebbe potuto dare ai palmesi il secondo ko in campionato. Ma al 37esimo un cross dalla destra di Andiloro trova il bomber Piemontese che con grandissima elevazione stacca di testa e il pallone come un missile si va a mettere proprio sotto il sette dove i ragni tessono le ragnatele. Negli ultimi minuti del primo tempo la Palmese trova anche il raddoppio con una bella azione di contropiede innestata da Foderaro che, saltato l’uomo, si invola verso la porta, la passa al centro dove trova Saturno che non sbaglia il gol del 2 a 1. La ripresa si apre con un rigore, per presunto fallo di mano, a favore dei padroni di casa ed è il 2 a 2. Verso il 15esimo il Bocale reclama un altro calcio di rigore questa volta non concesso e al 20esimo succede il finimondo.  Il numero 8 del Bocale viene espulso per doppia ammonizione e sulle proteste generali anche un altro giocatore viene espulso perché accusato di aver colpito l’arbitro. La Palmese dunque approfitta della superiorità numerica e nei minuti finali affonda il Bocale prima con Torchia e poi con Piemontese che firma così una doppietta. Al fischio finale parte sugli spalti la festa degli oltre 200 tifosi neroverdi al seguito.

Dario Cambrea

Rende, amaro pareggio con l’Hinterreggio

Hinterreggio – Rende  0-0

HINTERREGGIO (4-3-2-1): Parisi 6.5; Maesano 5.5, Scoppetta 6.5, Papasidero 6, Filidoro 5 (33’st Compagno s.v.); Forgione 5.5, Corso 5.5, Manganaro 5.5; Lavrendi 6, De Marco 5.5 (40’pt Favasuli 5.5); Crisalli 5.5 (29’st Spanò s.v.). A disposizione: De Luca, Toscano, Gallon, Caruso, Cianci, Marra. Allenatore: Ferraro 5.5.
RENDE (4-3-3): De Brasi 6, Ruffo 6, Musca 6.5, Ginobili 6, Crispino 6; Fiore 6.5, Benincasa 7, Marchio 5.5 (38’st Buccino s.v.); Gigliotti 5 (28’st Grisolia s.v.), Caruso 5.5 (40’st Mandarano s.v.), Zangaro 7. A disposizione: Mancino, Piromallo, Benvenuto, Azzinnaro, Scarnato, Irace. Allenatore: Trocini 6.5.

ARBITRO: Curti di Milano (AssistentiConti di Acireale e Caico di Agrigento)

CRONACA – Un pareggio che può lasciare soddisfatti i reggini vista l’unione e il gruppo degli ospiti che, stanno dimostrando tutt’altra personalità rispetto a quella vista in avvio di stagione.
Dinamico e sbilanciato 4-3-3 del rende che, non teme gli avversari e vuole portare a casa il risultato con Benincasa in mezzo al campo e con il tridente offensivo composto da Gigliotti, Caruso (fratello del centrocampista reggino) e Zangaro. Hinterreggio che non dimostra la solita brillantezza vuoi per il terreno di gioco ma vuoi anche per un Rende che non concede spazio e non consente ai padroni di casa il fraseggio breve. Eppure, la prima occasione (che in fin dei conti si rivelerà l’unica) è proprio dei padroni di casa, spinti dai tifosi accorsi a gustarsi un buon Derbi calabrese: Gran giocata di Crisalli che aggira Musco e siede con un bel dribbling Ginobili. La strada verso De Brasi è spianata ma troppa fretta di concludere, unita ad un rimbalzo traditore, porta l’ex Bocale ad una conclusione alta ed imprecisa, vanificando una grande chance. Prontissima la risposta degli ospiti: progressione di Zangaro sulla sinistra e cross al centro per l’accorrente Adriano Fiore promettente fratello del grande “Stefano” che tutti conosciamo. Il fratello dell’ex Udinese, cerca di piazzare nell’angolino alla sinistra di Parisi ma non inquadra lo specchio. Come detto, gli spazi sono pochi ma il Rende non crea tuttavia problemi in area avversaria anche per l’ottimo lavoro di Papasidero e Scoppetta. Si arriva al 40’ con De Marco che abbandona il campo per infortunio e si chiude così la prima frazione di gioco. 
Nella ripresa, il Rende appare ancora più pimpante, con determinazione cercano di spingere un ottimo hinterreggio, per portare a casa 3 punti che potrebbero addirittura far sognare i biancorossi, Benicasa e Fiore fanno la differenza in mezzo al campo e Zangaro, invertito di ruolo con Gigliotti, è una continua minaccia. Al 2’ Parisi è super a deviare in angolo sul colpo di testa di Benincasa sugli sviluppi del piazzato di Musca. Lo stesso Zangaro verrà chiuso al 17’ da una perfetta diagonale di Filidoro in piena area di rigore. Rende padrone del campo ed al 19’ c’è l’ennesimo tentativo di Parisi sulla conclusione di Caruso. La gara entra in una fase decisiva, si avvia verso le battute finali con il Rende che cala fisicamente dopo avere fatto la partita per 35 minuti, mentre l’Hinterreggio sembra accontentarsi dopo aver sofferto. Al 49′ dopo quattro minuti di recupero, Curti di Milano manda tutti sotto la doccia.
Pareggio a reti bianche che lascia l’amaro in bocca ai biancorossi.

Antonio Esposito

Poker di sconfitte per il Montalto

Serie D – Girone I – 10^ Giornata

Torrecuso – C. Montalto Uffugo  3-0

Marcatori: 27′ rig. Perna, 62′ Zerillo, 64′ Aracri

L’ analisi della partita: Il Montalto non riesce più a vincere e a riprendersi da un torpore che lo vede viaggiare ormai in ultima posizione in classifica. Sicuramente, però, non era oggi il modo e il momento giusto per risalire la china, visto che gli uomini di mister Altomare erano impegnati nella difficile trasferta in casa dei primi della classe del Torrecuso.  La partita è stata a  senso unico. Il Montalto, orfano anche di Musacco, Bilello e Gagliardi, (squalificati), ha un solo guizzo con Le Piane che al 20′ coglie il palo su una splendida azione personale. Poi il Montalto cede e i successivi 70 minuti sono tutti di marca siciliana. Prima Perna su calcio di rigore porta i suoi in vantaggio: siamo al 27′. Nella ripresa in soli 2 minuti, dal 62′ al 64′ Prima Zerillo e poi Aracri chiudono la pratica con un micidiale 1-2 che mette sotto i tacchetti il morale degli ospiti, che non sanno più reagire. Il Montalto coglie un poker di sconfitte che comporta l’ultimo posto in classifica con appena 6 punti all’attivo, a pari punti con il Noto, oggi vittorioso in casa.

IL TABELLINO DEL MATCH:

Torrecuso: Minichiello, Fumo, Fabozzi, Wade, Monti, Pagano, Ferrara, Aracri, Zerillo, Galizia, Perna.

C. Montalto Uffugo: Ramunno, Rocca, Buono, Catalano, Okoroji, Maglione, Giglio, Nanci, khoris, Le Piane, Abazaji.

Arbitro: Sign. Alessandro Chindemi di Viterbo, Coadiuvato dagli assistenti Claudio Barone e Francesco Rizzotto di Roma.

Classifica: Montalto ultimo in classfica a quota 6 punti

Prossimo Turno – 16/11/2014, ore 14:30: Montalto – Tiger Brolo

 

 

 

Roberto Adimari

Catanzaro, esonerato l’allenatore Francesco Moriero

CATANZARO – E’ arrivata la notizia ufficiale: Francesco Moriero non è più l’allenatore dell’US Catanzaro. Dopo le voci che si erano rincorse con grande insistenza nelle scorse ore, la società del presidente Cosentino ha reso noto un comunicato sul sito ufficiale dell’ Uesse, che recita quanto segue:

“La società Catanzaro Calcio comunica di aver sollevato il signor Francesco Moriero dall’incarico di allenatore della prima squadra. La società ringrazia il tecnico per la professionalità e la dedizione con cui ha svolto il suo lavoro, augurandogli le migliori fortune. La squadra è stata affidata al signor Massimo D’Urso”.

Si è così conclusa, nel peggiore dei modi, l’avventura del tecnico leccese sulla panchina del Catanzaro. Tutto nasce dallo sciagurato derby di Coppa Italia perso malamente contro il Cosenza, Moriero snobbò l’impegno convocando le riserve per la partitissima più attesa da ogni tifoso giallorosso. Poi, gli ultimi risultati negativi ed il malumore creatosi in tutto l’ambiente, hanno spinto la dirigenza a prendere questa decisione. Adesso si fanno i nomi dei possibili successori, visto che l’incarico affidato a D’Urso è temporaneo; si parla di Guido Carboni, ma anche di Dino Pagliari. Decisivi i prossimi giorni.

Francesco Gioffrè

Cosenza – Messina, Le Pagelle dei Lupi

Ravaglia voto 6,5: para il rigore di Corona – peraltro davvero calciato malissimo –  e da’ sicurezza alla difesa come da un po’ di partite a questa parte. Mezzo voto in meno per la clamorosa incertezza che porta Orlando a siglare quasi il gol della beffa, ma tutto sommato il pipelet rossoblu’ sta riprendendo fiducia.

Ciancio voto 6,5: terza partita di fila giocata su ritmi più che sufficienti, che sia la volta buona? L’abbiamo atteso, ora forse è il suo momento: la sua esperienza in categorie superiori, in giornate così, serve come il pane. Deve un po’ migliorare sui cross.

Magli voto 7: con Tedeschi disputa una partita praticamente perfetta, spazzando via dall’area con sicurezza la qualunque cosa provi ad entrare nel perimetro. Credo di averlo visto rinviare anche una goccia di pioggia oggi. Bene così.

Tedeschi voto 7: positivo a Lecce, più che positivo oggi. Nessuna sbavatura, solo tanta capacità di controllo e gestione mentale della partita. L’uomo di esperienza lì dietro lo abbiamo, bastava solo farlo entrare in condizione.

Sperotto voto 6,5: si vede che è al minimo e al pronti via regala il rigore al Messina con una clamorosa ingenuità, la seconda in stagione (dopo quella a Salerno). Scampato il pericolo grazie a San Ravaglia, fa piovere cross nell’area peloritana come se stesse giocando da solo. Bentornato, Niccolo’, ci servivi come mai.

Alessandro voto 5: altra partita di nulla per l’esterno argentino, che non trova proprio la giocata, né oggi la cerca. Tocca pochissimi palloni e ne perde il 93%. Un’involuzione mostruosa. Lo rileva Criaco, voto 6: solita abnegazione, corsa e fiato a servizio dei compagni.

Caccetta voto 6,5: qualche errore di imprecisione coi piedi ma come tiene lui palla nessuno. Sembra un vigile, sempre pronto a dare indicazioni e a sostenere i ragazzi più giovani. Si tratta dell’unico che può far ordine in mezzo al campo. E poi che salvataggio su Orlando. Proprio in quel caso si fa male e lo rileva De Angelis, voto 6: ha i movimenti giusti ma gli manca la condizione: fatto sta che ritrovarlo significherebbe avere una marcia in più.

Corsi voto 6,5: il guerriero del centrocampo rossoblu’ fa doppia razione di calci, dati e subiti. Mai una lamentela, sempre capo china a recuperare palloni: una vita da mediano sembra scritta apposta per colui che l’anno scorso ci ha punito ad Aprilia e che, da un annetto ormai, ha sposato la causa bruzia. Al suo posto Arrigoni, s.v.: gioca più di De Angelis ma tocca meno palloni, nel complesso non male.

Fornito voto 7: e dove lo trovi uno così? Mezzala, Mediano, Esterno, Trequartista, tra un po’ gli chiederanno di infornare pizze per cena e portare le borracce agli allenamenti. Scherzi a parte, il furetto scuola Napoli scodella palloni da una parte all’altra del campo sciorinando classe infinita. Patrimonio del calcio bruzio, non bruciamolo.

Calderini voto 6,5: nel primo tempo i centrali del Messina rischiano il ricovero a Villa degli Oleandri ogni qualvolta il numero 10 tocca palla e si avvicina loro per puntarli (e, sistematicamente, superarli): mette in porta Cori con un filtrante che solo Dio sa da dove sia passato, ha l’occasione di metterla dentro ma Iuliano si oppone, colpisce due legni. Tutto in 45′. Davvero dobbiamo dirvi perché nella ripresa non ce l’abbia fatta?

Cori voto 5,5: sulla sua testa pende la colpa di aver fallito almeno tre nitidissime occasioni da gol, almeno una delle quali indescrivibilmente clamorosa. Ora, sappiamo che con i piedi non sia un funambolo, ma ci vuole tanto a tirare di punta e metterla alle spalle del portiere? In fin dei conti, però, non ci si può lamentare: lavoro per la squadra incredibile ed una miriade di punizioni conquistate.

Roselli voto 7: quant’era che non vedevamo i terzini fare una sovrapposizione, i mediani una verticalizzazione, le ali un’apertura? Diciamocelo, almeno un anno e mezzo. E allora? Miracoloso Roselli? Sarà il tempo a dirlo, lui tiene un profilo basso e pensa a sgobbare.

Ultras voto 10: e lode. E bacio accademico, e prestatemi anche una toga. L’iniziativa di oggi, nel nome di Piero Romeo, non si può esprimere a parole. Grazie ragazzi, avete dimostrato che per la Curva Sud Cosenza viene prima il sociale. Forse è vero quello che si dice: solo gli Ultras vincono sempre

Francesco La Luna

(C)Sala Stampa – A caldo ma non troppo: Criscuolo, Ravaglia, Roselli

Un buon punto per un Cosenza combattivo, che può anche reclamare su un arbitraggio non propriamente favorevole. In Sala stampa scendono per primo Mister Criscuolo, poi Nicola Ravaglia e Mister Roselli. Di seguito le loro dichiarazioni.

Criscuolo: “Penso che il risultato sia giusto, poteva essere una brutta partita perché la situazione di classifica non dava questi grandi presupposti, spero che il Cosenza esca da questi bassifondi ché non gli competono. I ragazzi hanno capito l’errore di Corona dal dischetto, ci sta, ci ha salvato in tante altre occasioni. Non siamo soddisfatti al massimo, vogliamo che la nostra squadra sia capace di cambiare pelle durante la partita. Purtroppo ci vuole un po’ più di tempo. Sono tutti giocatori che stiamo cercando di valorizzare, sono giovani e con loro cercheremo di raggiungere una salvezza molto tranquilla. Rispetto a Pagani abbiamo imposto più gioco, con una squadra giovane non dobbiamo guardare ai risultati, dobbiamo pensare al gioco, siamo in una situazione tranquilla di classifica e possiamo lavorare con calma. Il Cosenza non mi è sembrata per nulla una squadra morta, non è giusto entrare nella storia del Cosenza di quest’anno, però noi sapevamo che era una squadra viva che aveva tenuto testa al Lecce, siamo venuti qua cercando di ottenere il massimo essendo coscienti di questa situazione dei padroni di casa. Questi sono scontri diretti in cui si ha paura di attaccare e si pensa a portare a casa un punto. Cosa ci serve per vincere? La tranquillità.”

Ravaglia: “Bene il punto, abbiamo mosso la classifica, sono abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno. Per il rigore parato devo ringraziare Mister Orlandi perché prima della partita avevamo provato i rigori insieme. La squadra è in miglioramento costante, si vede ed abbiamo visto che le ultime partite sono state sicuramente migliori. Sicuramente in campo scendiamo noi giocatori, dobbiamo migliorare in alcune cose perché dovrà arrivare la vittoria.”

Roselli: “Non so dire se sia un punto guadagnato o un punto perso, ieri chiedevo punti, ne abbiamo preso uno. La cosa bella è che i tifosi hanno apprezzato il nostro impegno, la nostra abnegazione, anche perché non mi aspettavo che i ragazzi avessero questa capacità di apprendere i miei insegnamenti. Le occasioni da gol sbagliate? Siamo stati bravi a costruirle, peccato per non averle sfruttate. Sono convinto che la chiave di tutto sia il lavoro, ovviamente nessuno dei nostri sarà mai un fromboliere, ma sicuramente miglioreremo. Queste partite mi sono servite un sacco, mi serviva un atteggiamento diverso, ora i risultati arriveranno. Mosciaro in tribuna? De Angelis e Cesca in panchina, la risposta è tutta qui. Confido molto in lui, ma deve ritrovare la condizione agonistica giusta e lavorare un po’ meglio. Il mio lavoro è migliorare di tantissimo questa squadra, ancora non è possibile, io dico che per ora facciamo bene, sarò molto felice se capiranno i miei pensieri. Normale che se per segnare devi fare ottanta metri si sbaglia più spesso. Alessandro è uno di quei giocatori difficili da inquadrare, perché è uno di quelli che possono fare mille cose e quando non le fanno si rammolliscono, come Calderini, Tortolano che fanno della fantasia il loro punto forte. Per quanto riguarda Fornito mi sono reso conto che può fare tutto. Ho messo De Angelis al posto di Caccetta per dare un segnale di scossa alla squadra, avrei dovuto mettere Zanini ma ho deciso così ed è andata bene.Basta guardare le statistiche per vedere che Cori non segna, ma è un giocatore che fa un lavoro fantastico per la squadra. Sicuramente sto provando ad adattare il modulo ai giocatori, ma non ci riesco [ride, ndr], e l’esempio di Fornito è stato emblematico. Come ho sempre detto però voglio prima lavorare con questi giocatori. Il Messina è stato una squadra tosta, ho trovato quello che pensavo, può fare un campionato importante.”

Francesco La Luna

Cosenza, un pareggio con rimpianti (e recriminazioni)

Un buon punto per un Cosenza rinato al quale ormai mancano solo i tre punti. Finalmente, dopo un anno di stenti, si è visto un gioco degno di questo nome, fatto di sovrapposizioni e verticalizzazioni. Soddisfatto anche Mister Roselli e soddisfatti i tifosi, il cui applauso mancava dal derby pareggiato contro il Catanzaro.

Come già annunciato antecedentemente alla partita, i ragazzi della Curva Sud si sistemano in Tribuna Rossa, grazie anche all’aiuto della società che, di concordo con gli Ultras, rende possibile l’acquisto dei tagliandi di settore a 10 Euro: questo perché la sopracitata Tribuna è l’unica parte di stadio nella quale sono assenti le barriere architettoniche. Nel nome di Piero Romeo, storico ultras, il tifo organizzato si sposta, per permettere anche ai disabili di godere dello spettacolo di una partita vissuta nell’atmosfera della Curva. Un bellissimo gesto, ancora nel nome di chi ha fatto della sua vita un servizio nei confronti delle persone meno fortunate. Al momento dell’ingresso in campo, inoltre, il Cosenza Calcio, nelle persone di Caccetta (oggi capitano) e Calderini (suo vice), consegna a Roberto Giacomantonio e Gianni Moretti, attori protagonisti di Conzativicci, la divisa ufficiale.

4 – 4 -2 per i padroni di casa, tra i quali si rivedono Sperotto, che riprende il suo posto come esterno basso di sinistra, e Fornito, esterno di centrocampo a destra. Per il resto tutto come sempre, con Magli e Tedeschi coppia centrale e Ciancio a completare la linea difensiva, Alessandro opposto a Fornito, Corsi e Caccetta in mezzo, Calderini a supporto di Cori. Si accomoda in panchina De Angelis insieme al nuovo acquisto Cesca, in tribuna Mosciaro.

Il Cosenza parte subito in maniera aggressiva, con Fornito che mette in mezzo un bel pallone a giro sul quale deve intervenire l’estremo peloritano in tuffo, allontanando coi pugni. All’undicesimo ingenuità in area di rigore rossoblu’ con atterramento di un messinese e calcio di rigore per i siciliani: dal dischetto va Corona, ma il tiro è fiacco e centrale e Ravaglia para. Al 17′ Ciancio crossa da sotto il vertice destro dell’area di rigore, Cori prova ad intervenire ma cade per terra: l’arbitro lascia proseguire. Al 20′ Fornito ci prova a giro, bella respinta di Iuliano che si ripete sulla ribattuta non proprio immediata di Cori. Due minuti dopo bello schema su punizione, battuta nuovamente dallo scatenato furetto scuola Napoli che imbecca Caccetta il quale, solo, liscia un pallone neanche troppo facile. Replica pronta del Messina che ci prova da fuori con Bucolo, ma il Cosenza ha più motivazioni ed in due minuti, tra il 28′ ed il 30′, confeziona una grande palla gol con Cori, servito da un illuminante filtrante di Calderini, sfumata per uno stop di troppo del centravanti, ed un episodio da moviola, con il numero 10 atterrato in area dal diretto avversario ma invitato subito a rialzarsi dal signor Strippoli. Ogni tanto anche i peloritani si fanno vedere, stavolta con un indemoniato Pepe che mette in mezzo un viscido pallone rasoterra: attento Ravaglia. Sul ribaltamento di fronte, lo stesso terzino rossoblu’ crossa quasi dall’out di sinistra un bellissimo pallone sul quale interviene prima di tutti Calderini in spaccata: Iuliano è prodigioso e salva non solo sul primo tentativo ma anche sulla seguente ribattuta dell’ex Aprilia che si dispera.

Inizia la ripresa e dopo 4′ punizione di Magli ben bloccata da Iuliano. Ancora il Cosenza in avanti con Cori, che stacca di testa un bel cross di Fornito mandando alto. La partita va a sprazzi e si alternano momenti morti a momenti assolutamente impossibili da seguire, come l’arco di tempo tra il 20′ ed il 24′: prima Ravaglia, vittima di un’indecisione, serve un clamoroso assist ad Orlando che, altrettanto clamorosamente, sbaglia; poi, su un cross di Sperotto lisciato da Cori, Calderini non inquadra la porta; dall’altro lato, Caccetta salva alla disperata su Orlando, infortunandosi: al suo posto entra De Angelis. Alla mezz’ora ennesimo episodio dubbio a sfavore dei rossoblu’, con De Angelis che manca un tap – in facile forse per un contatto in area che il direttore di gara giudica ininfluente ai fini dell’azione. Al 35′ ci prova Nigro, subentrato ad Izzillo: il suo tiro termina a lato in seguito ad una deviazione, sugli sviluppi del corner seguente Bjelanovic gira a lato. Un Cosenza arrembante nel finale non riesce a sbloccare il risultato, che resta inchiodato sullo 0 – 0 nonostante molteplici tentativi dei padroni di casa. Termina, dopo 6′ di recupero, una partita davvero bella, alla quale è mancato solo il gol. Il problema è che ai rossoblu’ la marcatura manca dalla vittoria corsara a Matera, e questo non è un dato confortante: di confortante c’è, però, l’ennesima buona prestazione offerta dai ragazzi di Roselli, capaci di collezionare, soprattutto nel primo tempo, numerose e nitide palle gol. Parlare di ripartire, per l’ennesima volta, può forse sembrare ripetitivo, ma ogni volta sembra d’uopo: stavolta, visto che il prossimo impegno sarà nuovamente in casa, contro la Vigor, bisognerà obbligatoriamente trovare i tre punti.

Francesco La Luna

 

COSENZA – MESSINA 0 – 0

COSENZA: Ravaglia; Ciancio, Tedeschi, Magli, Sperotto; Fornito, Corsi (13′ st Corsi), Caccetta (27′ st De Angelis), Alessandro (7′ st Criaco); Calderini; Cori. A disp: Saracco, Blondett, Zanini, Cesca. All: Roselli

MESSINA: Iuliano; Benvenga, Silvestri, Stefani, Donnarumma; Bucolo, Izzillo (27′ st Nigro), Damonte; Orlando, Pepe, Corona (10′ st Bjelanovic). A disp: Lagomarsini, Marin, Bortoli, Paez, De Bode. All: Grassadonia

ARBITRO: Strippoli di Bari (ass. Solazzi, Scarica)

AMMONITI: Bucolo, Stefani, Damonte (M)

SPETTATORI: 2000 ca.

Catanzaro, sconfitta bruciante a Salerno. I granata si impongono in pieno recupero

SALERNO – Il Catanzaro non esce dal suo momento poco felice, e dopo i due pareggi di fila contro Foggia e Savoia, incappa in una brutta sconfitta. Nella sfida dell’ Arechi di Salerno, la formazione di casa allenata da Menichini batte quella di Moriero per 2-1, trovando la rete della vittoria nel recupero. Tutto sommato, il Catanzaro ha offerto una buona prestazione, nel primo tempo è riuscito ad imbrigliare la maggiore spinta offensiva di Calil e soci, chiudendo le ostilità sullo 0-0. Nella ripresa, l’equilibrio è proseguito, ma i giallorossi riuscivano a spezzarlo in avvio di ripresa grazie a Rigione, difensore centrale, che saliva in area avversaria e batteva Gori con un preciso colpo di testa su cross di Di Chiara. Rete accolta dall’entusiasmo dei circa 200 supporters giallorossi, che sognano un colpaccio. Ma la Salernitana è uno squadrone, attacca a testa bassa, e dopo aver sfiorato in diverse occasioni il pareggio, sventati dai miracolosi salvataggi di Di Chiara e Scuffia, trova il meritato pareggio al 78′ grazie a Calil, che con un bellissimo calcio di punizione trafigge l’incolpevole Scuffia. L’ Arechi esplode di gioia, e spinge i giocatori salernitani alla rimonta. Nel frattempo Moriero cambia atteggiamento, chiudendo la squadra in difesa e levando dal campo Kamara e Russotto, i migliori in campo; ecco, un’altra frittata del tecnico salentino, pagata molto, ma molto cara. Trascinata dai neoentrati Nalini e Gabionetta, la Salernitana insiste, e proprio al 93′ trova la rete del sorpasso, ancora una volta con Calil, che sorprende Scuffia dal limite dell’area. Responsabilità della rete subita condivisa da Scuffia, che si fa passare il pallone da sotto la pancia, e da Vacca, che perde in malo modo il pallone da cui nasce la rete. Nel finale, Russotto viene ingenuamente espulso dalla panchina, ora salta Lecce, e dopo il triplice fischio c’è una certezza: la Salernitana è tornata a volare, mentre il Catanzaro, adesso, è in crisi.

Francesco Gioffrè

IL TABELLINO DEL MATCH: SALERNITANA-CATANZARO 2-1

SALERNITANA: Gori, Colombo, Tuia, Bianchi, Lanzaro, Franco, Giandonato (60’ Nalini), Pestrin, Favasuli, Calil, Negro (81’ Gabionetta). In panchina: Russo, Pezzella, Castiglia, Volpe, Cappiello. All. Menichini.

CATANZARO: Scuffia, Daffara, Rigione, Ferraro, Di Chiara, Maiorano, Vacca, Pagano, Russotto (81’ Ricci), Barraco (60’ Fofana), Kamarà (74’ Martignago). In panchina: Bindi, Squillace, Ilari, Pacciardi. All. Moriero

Arbitro: Piccinini di Forlì (Sgheiz di Como e Abruzzese di Foggia)

Marcatori: 55’ Rigione (C), 78’ e 90’+3 Calil (S)

Note: Pomeriggio mite. Presenti circa 7000 spettatori con rappresentanza ospite. Ammoniti Tuia, Bianchi e Pestrin (S), Vacca, Daffara e Scuffia (C). Angoli 13-7 per la Salernitana. Recupero 0′ pt,  5’ st.