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Barletta – Cosenza, le pagelle dei Lupi

Ravaglia voto 4,5: sul primo gol divide le colpe con Arrigoni, solo che lui ne detiene il 90%: manca due volte l’uscita sul pallone danzante in mezzo all’area costringendo il numero quattro al rinvio tra i piedi di Branzani che è bravo e fortunato. Sul secondo gol non ha molte colpe, sul terzo evidentemente si era seccato ed ha ben pensato di farsi buttare fuori.

Ciancio voto 4: si aspettava il suo ritorno come quello del Messia, invece è un disastro perché dalle sue parti Floriano affonda tranquillo: da lì arrivano tutti e tre i gol, e diamine quello lì sarà pure in forma, ma da uno che ha sedici gettoni in B si ci aspetta di meglio. Invece la corsia destra è continuamente martellata e lui sembra spaesato.

Magli voto 4,5: col compare Blondett fa più danni della grandine. Sul primo non la spazzano, sul secondo non chiudono e sul terzo sbagliano il fuorigioco. E siamo alla seconda che i due di dietro sbagliano.

Blondett voto 4,5: vedi sopra. Null’altro da aggiungere.

Bertolucci voto 5: oggi il migliore dei quattro dietro, ed è quanto dire. Spinge un po’ e dalle sue parti chiude molto bene, non sempre, ma almeno riesce a giostrare la situazione meglio di Ciancio.

Arrigoni voto 4,5: anche lui un fantasma. Speriamo che almeno l’assist a Branzani gli valga un bel + 1 al Fantacalcio, altrimenti non ne capisco la motivazione. Non è cattiveria, è che davvero oggi non c’è stato nessuno, e lui finisce sul banco degli imputati perché non azzecca un lancio uno.

Corsi voto 6: almeno ci prova. Ha il merito di creare l’unica palla gol dei Lupi prima del crollo. E poi è un lottatore con una grinta fuori dal comune, che sa tenere e smistare palla meglio di tanti altri. Non può permettere il salto di qualità, ma almeno da’ quantità, e quanta!, alla squadra.

Criaco voto 6: anche lui si impegna fino all’ultimo, buttando il sangue, o meglio fino a quando non viene sostituito dal Capp. Però sbraita, si sbatte, scivola e rischia le gambe, segno che è ancora lui il migliore di questa prima parte di campionato.

Alessandro voto 4: ad un certo punto della partita ho visto entrare quattro tizi con degli strani aspirapolveri a spalla nello stadio. Ho messo un po’ a realizzare che fossero i famosi GhostBusters alla ricerca dell’argentino. Ectoplasma.

Cori voto 4,5: oggi non ci mette neanche l’impegno, e se ce lo mette peggio ancora, perché significa che i mezzi tecnici sono limitatissimi. Va a finire due volte in fuorigioco, e la prima spara il pallone in bocca a Liverani. Deve ringraziare solo l’assistente se può tornare ad allenarsi.

Calderini voto 6: vox clamans in deserto, Elio salta sistematicamente l’uomo per poi rendersi conto di essere più solo di Jovanotti in quella famosa canzone. Che siamo certi avrà cantato ogni volta che si rendeva conto della propria situazione ai limiti del vivibile.

Cappellacci voto 4: non legge bene la partita perché se il nostro migliore terzino viene saltato sistematicamente dal loro esterno allora qualcosa non va. Ci dispiace per il talebano, ma oggi è stato disastroso il suo Cosenza. Null’altro da aggiungere.

Francesco La Luna

Il Cosenza è un fantasma ed il Barletta ne approfitta

Il Cosenza più brutto di questa stagione – comprendendo amichevoli e Coppa Italia – prende tre schiaffoni dal Barletta e si risveglia dal sonno profondo in cui è calato dal 1′ al 90′ – recupero incluso –  di questo match. Cappellacci dovrà sicuramente cambiare qualcosa, perché la piazza è impaziente – chi conosce Cosenza sa come funziona – e la squadra gioca davvero davvero male. Unici da salvare Calderini, Corsi e Criaco, mentre assolutamente rimandata la retroguardia in toto.

Cappellacci presenta la squadra con il classico 4 – 3 – 3: assente Sperotto, fermato da una lesione di primo grado che lo terrà ai margini sino al match con la Lupa Roma, ritorna titolare Bertolucci, coadiuvato da Ciancio a destra e con Magli e Blondett al centro; confermati centrocampo ed attacco della sfida contro il Foggia, mentre tra i padroni si segnalano gli ex Biancolino (23 reti con la maglia rossoblu’ in due stagioni) e De Rose (perno del centrocampo silano per cinque annate, prima con Rigoli e poi con Toscano, compresa la parentesi Glerean)

Al ventiduesimo padroni di casa in vantaggio: azione sul versante di sinistra, cross di Quadri, la palla danza davanti all’area piccola, Ravaglia non esce per due volte costringendo Arrigoni a spazzare alla meno peggio: appena al limite dei sedici è appostato Branzani, subentrato all’infortunato Legras, tira come può col pallone che colpisce la parte interna del palo e finisce alle spalle del numero uno silano. Al minuto 26 Criaco batte dalla trequarti sinistra un ottimo piazzato, Cori tutto solo sciupa tirando in bocca a Liverani: il segnalinee, però, aveva già alzato la bandierina per una posizione irregolare dello stesso numero nove cosentino. Per la seguente palla gol silana bisogna attendere il minuto 42 quando, sempre dalla stessa zolla di prima, ancora Criaco la mette dentro per Cori che spizza di testa: autentico prodigio di Liverani che fa disperare il nove silano prima ancora dell’alzarsi della bandierina del guardalinee.

La ripresa inizia con una grande occasione per il Cosenza dopo sette minuti: su un’azione speculare a quella del gol casalingo, Corsi arriva dalle retrovie e spara un missile che terminerebbe in rete se Liverani non volasse a togliere il pallone dal sette, inchiodando così il risultato sull’ 1 – 0. Il Cosenza passa quasi ad un 3 – 4 – 3 di non possesso, che in fase di attacco diventa una sorta di 2 – 5 – 3 da calcio balilla, con Arrigoni basso a giostrare palla ed i terzini alti sulla linea dei centrocampisti. L’esperimento di difesa a tre dura però pochissimo, se è vero che l’unica occasione da ravvisare è quella di Fall fermato, in uno contro uno, per un intervento irregolare su Magli. Cappellacci allora cambia, gettando nella mischia Mosciaro e Sassano che rilevano Cori ed Alessandro, assolutamente impalpabili. I cambi però non sortiscono alcun effetto ed anzi sono i pugliesi a raddoppiare: lancio sulla sinistra con Floriano che sfugge a Ciancio ed insacca anticipando Ravaglia. Ormai la retroguardia rossoblu’ ha completamente perso il lume, e poco ci manca che il ventitreenne Fall non faccia tris in pallonetto su una dormita generale del trio Ravaglia – Magli – Blondett. Quando tutto sembra scorrere verso un triste finale, la partita assume contorni grotteschi: Magli e Blondett ancora dormono, Ravaglia atterra Floriani all’interno dei sedici ed è rigore ed espulsione per il numero uno rossoblu’: il Capp ha terminato i cambi ed in porta va Angelino Corsi, che non riesce a neutralizzare il rigore di Radi. Dopo cinque minuti di recupero termina così una sfida davvero da horror per i supporters silani, che hanno visto la propria squadra commettere errori da CSI. Bisognerà vedere quali contromisure adotterà Cappellacci per arginare i prossimi avversari della Lupa Roma, squadra nettamente in forma, che arriverà al San Vito settimana prossima. Per ora bisogna rassegnarsi alla dura realtà dell’incapacità di competere in questo campionato.

Francesco La Luna

 

BARLETTA – COSENZA 3 – 0

BARLETTA (4 – 3 – 3) Liverani; Zammuto (31′ st Regno), Radi, Stendardo, Cortellini; Quadri, De Rose, Legras (13′ pt Branzani); Floriano, Venitucci, Biancolino (9′ st Fall).

COSENZA (4 – 3 – 3) Ravaglia; Bertolucci, Magli, Blondett, Ciancio; Arrigoni, Corsi, Criaco (31′ st Tortolano); Calderini, Cori (16′ st Mosciaro), Alessandro (25′ st Sassano).

MARCATORI: Branzani 22′ pt, Floriani 26′ st, Radi 45′ st (R).

AMMONITI: Fall, Branzani (B); Magli (C)

ESPULSI: Ravaglia (C)

Sambiase-Palmese spostata al “G.D’Ippolito”. Niente trasferta per i neroverdi.

Palmi- Alla vigilia dell’inizio del campionato d’Eccellenza 2014/2015 due brutte notizie per le società del Sambiase e della Palmese che si affronteranno in questa prima giornata. Per quanto riguarda i giallorossi lametini, il Prefetto di Catanzaro ha imposto che la gara venga disputata al “G. D’Ippolito” e dunque si vede rimandato il tanto atteso esordio al “G. Renda” che è proprio lo stadio di appartenenza della società sambiasina. In casa neroverde invece, anche per quest’anno la Palmese si vedrà priva del supporto dei propri tifosi in questa trasferta poiché sempre il Prefetto, per motivi di ordine pubblico legati alla grande rivalità esistente tra le due tifoserie, ha deciso di proibire la vendita dei biglietti per assistere alla partita a tutti i residenti della provincia di Reggio Calabria. Il che, tradotto in termini più semplici, vuol dire divieto di trasferta per i tifosi ospiti. Nonostante il tentativo da parte delle due tifoserie di stemperare gli animi e il fatto che la partita sia stata spostata al “G. D’Ippolito”, stadio che offre maggiori garanzie di sicurezza, il Prefetto non è ritornato indietro sui propri passi mantenendo dunque il divieto per i tifosi neroverdi di raggiungere Lamezia Terme. Decisioni di comodo e prese con un po’ troppa leggerezza secondo i tifosi palmesi e che ovviamente lasciano l’amaro in bocca anche ai tifosi sambiasini poiché la presenza degli avversari è uno stimolo in più ad incitare maggiormente la propria squadra. Venendo meno queste condizioni, a farne le spese di sicuro è lo spettacolo che questa partita ha sempre offerto agli appassionati di calcio. È opportuno ricordare infatti che l’anno scorso, in occasione della gara di ritorno a Palmi, grazie a un servizio d’ordine impeccabile, non c’è stato nessun contatto tra le opposte tifoserie che si sono limitate a semplici cori di sfottò. Perché dunque non adottare le stesse misure di sicurezza a Lamezia Terme? È possibile mai che Lamezia Terme, città di quasi 80 mila abitanti e quindi 4 volte più grande di Palmi, non ha un numero di poliziotti sufficienti a garantire un servizio d’ordine per una partita di eccellenza e Palmi invece si? E quando gioca la Vigor Lamezia, squadra di serie C dove militano squadre con tifoserie numericamente più grandi di quella palmese, le partite dunque si disputano tutte a porte chiuse? Questi sono gli interrogativi che i supporters neroverdi si stanno ponendo da 2 anni a sta parte.

Solo un punticino per il Crotone

CROTONE – CARPI: 1-1 (12′ Claiton,91′ Poli)

CROTONE: Secco, Modesto, Claiton, Ferrari, Zampano, Maiello (79′ Salzano), Minotti, Suciu, De Giorgio (73′ Ricci), Beleck, Ciano (60′ Dezi). Panchina: Bajza, Cremonesi, Balasa, Galardo, Torregrossa, Padovan. Allenatore: Massimo Drago

CARPI: Gabriel, Struna (80′ Lasagna), Poli, Romagnoli, Gagliolo, Lollo, Porcari, Bianco (66′ Embalo), Di Gaudio (72′ Inglese), Mbakogu, Pasciuti. Panchina: Kelava, Letizia, Suagher, Sabbione, De Silvestro, Mbaye. Allenatore: Fabrizio Castori

AMMONITI: Ferrari, MInotti, De Giorgio, Bianco, Inglese

ESPULSI: Minotti

Un Crotone in crisi di risultati (due sconfitte) ma soprattutto senza reti da più di 500 minuti, vuole dare una sferzata alla sua stagione in questa sfida contro un Carpi che è ancora imbattuto. Calabresi dopo due minuti pericolosi e vicino al gol: De Giorgio ruba palla sulla trequarti, scarica al limite per Maiello che calcia debolmente sul fondo da ottima posizione. Qualche minuto più avanti è invece Ciano a rendersi pericoloso con una punizione dal limite calciata forte, Gabriel respinge con i pugni. Al 12′ invece, Crotone in vantaggio: punizione tagliata di Ciano, Claiton   insacca sulla deviazione di Struna che inganna Gabriel. Calabresi che ottimizzano il buon inizio gara. Ottima partita del centrale difensivo, che si rende utile un due occasioni fermando i contropiedi del Carpi. Emiliani pericolosissimi a fine primo tempo,  da un tentativo errato di Pasciuti nasce un’occasione, Secco rischia l’intervento anche se fuori tempo, ma alla fine viene premiato con un po’ di fortuna e si ritrova il pallone tra le braccia. Qualche minuto più tardi, l’estremo difensore è miracoloso su un colpo di testa ravvicinato di Mbakogu sulla punizione di Porcari. Finisce il primo tempo. Crotone in vantaggio grazie alla rete di Claiton, ma il Carpi, dopo un inizio timido, ha sfiorato nel finale con Mbakogu il pareggio. Il secondo tempo inizia senza grandi occasioni ed la prima azione degna di nota è al 60′: grande azione del Carpi con fraseggi all’interno dell’area di rigore: il diagonale di Struna termina sul fondo mettendo i brividi ai tifosi del Crotone. Otto minuti più tardi Secco ancora fortunato: il portiere, servito sciaguratamente da Claiton, viene contrastato nel rinvio da Lollo che però non si accorge di aver vinto il contrasto lasciando così il pallone nella disponibilità del portiere. Girandola di sostituzioni per entrambe le squadre ed al l’86’ Crotone in dieci: Minotti viene ammonito per la seconda volta ,il centrocampista allontana il pallone a gioco fermo. Quattro minuti più tardi Belck può chiudere il match: a tu per tu con Gabriel scavalca il portiere con un pallonetto, ma sulla linea Romagnoli respinge il suo tentativo. Gol mancato, gol subito: batti e ribatti nell’area calabrese, Lasagna di testa serve Poli, il quale insacca di testa il gol del pareggio. Al 93, il Carpi rischia di vincere : Embalo mette al centro per Mbakogu, ma Secco ci  arriva di istinto e mette in angolo. Dopo 4 minuti di recupero, termina la partita. Un ottimo Crotone nel primo tempo non basta per primeggiare contro un Carpi in forma, rossoblù troppo timidi nel secondo tempo creando poche azioni gol.

Rende,Venti i convocati per la trasferta contro il Sorrento

RENDE (CS) – Dopo il pareggio interno con l’ostica Battipagliese, il Rende proverà domani a raccogliere bottino pieno nella trasferta di Sorrento.

Questo l’elenco dei convocati diramato dal tecnico Bruno Trocini per la gara di domani in terra campana:

Portieri : Mancino (96), De Brasi (95)
Difensori : Ruffo (96), Musca, Scarnato, Marchio, Ginobili, Crispino (94), Irace (94)
Centrocampisti : Fiore, Benincasa, Piromallo, Spagnuolo (96), Muraca (95)
Attaccanti : Mandarano, Gigliotti, Zangaro, Grisolia (95), Azzinnaro (96), Caruso (95)

Bruno Tamburro, l’attaccante che mancava alla Vibonese

VIBO VALENTIA – Un altro vibonese all’interno della Vibonese, che continua a puntare sui calciatori della provincia.

Classe ’84, il nuovo attaccante rossoblù ha trovato l’accordo con il presidente Caffo e con il direttore generale Beccaria e da domani sarà a disposizione di mister Di Maria, il quale ha dato il proprio assenso dopo averlo visionato attentamente per una settimana, durante la quale Tamburro si è allenato con la prima squadra.

Reduce dall’esperienza con il Filogaso in Promozione (7 reti e 11 assist), Bruno Tamburro è alla quinta esperienza in Eccellenza, categoria nella quale ha giocato con Capo Vaticano, Amantea, Rende e Gallicese (17 reti all’attivo). Durante la sua carriera ha pure giocato in Serie D con Castrovillari, Matera e Cosenza (32 gare e 5 gol) e in Promozione con Serrese, Amantea, Promosport, San Calogero, Palmese e Filogaso, per un totale di 76 reti in 143 incontri. Con l’Amantea nel 2007/08 e con la Palmese (decisivo nei play off) nel 2012/13 ha conquistato la promozione in Eccellenza.

Lupiindiretta si sdoppia.. per guardare il Cosenza alla radio!

COSENZA – Anche nella stagione calcistica 2014-15 Lupiindiretta ha deciso di stare vicino alle migliaia di tifosi rossoblù che seguono con passione il nostro amato Cosenza. Grazie alla collaborazione con Ionica Radio del patron Francesco Parrotta Lupiindiretta ha acquisito i diritti radiofonici del Campionato di Lega Pro per la stagione sportiva 2014/2015 così come da C.U. n.119/L del 12 settembre 2014 della Lega Italiana Calcio Professionistico.  

I tifosi  potranno così ascoltare le interviste dei protagonisti, e loro beniamini, per ogni gara di questo entusiasmante campionato, sia in casa che fuori casa. A grande richiesta, oltre al pre partita, ci sarà un ampio dopo partita con interventi di famosi personaggi del mondo del calcio, qualificati colleghi giornalisti, ma anche dei tifosi che potranno intervenire in diretta o mediante la pagina facebook dedicata per esprimere la loro opinione in merito alla partita dei lupi. Pertanto a partire da oggi, 13 settembre 2014, ricomincia da Barletta l’avventura di lupiindiretta con la radiocronaca di Giuseppe Milicchio ed il commento tecnico di Davide Franceschiello. Un ritorno alle origini per entrare in tutte le case dei tifosi rossoblù.

I tifosi potranno quindi seguire le partite del Cosenza in streaming su www.jonicaradio.it e sulle frequenze radio per Cosenza e hinterland: 106.400 e 90.200; costa tirrenica 93.500-107.000-106.800-106.700-107.300; Sibaritide 103.000; Mormanno e Lauria 99.800-98.200-92.700; dalla Puglia alla Basilicata 93.300; Crotone 93.300-98.200-96.300-95.300-92.700.

Reggina, lo scippo dello Stretto

REGGINA  –  MESSINA   0 – 1

Marcatore: 79′ Orlando (M)

REGGINA (4-3-3): Kovacsik; Aquino, Di Lorenzo, Rizzo, Camilleri (dal 78′ Masini); Crescenzi, Armellino, Dall’Oglio (dal 74′ Maita); Viola, Di Michele (dal 74′ Louzada), Insigne. A disposizione: Leone, Ungaro, Maita, Salandria, Syku, Louzada, Masini. Allenatore: Cozza

MESSINA (3-5-2): Lagomrasini; Benvenga, Silvestri, Bucolo; Altobello, Pepe, Orlando, Nigro (dal 70′ Damonte), Bjelanovic (dal 55′ Corona); Pepe V., Donnarumma.
A disposizione: Iuliano, Stampa, Stefani, Damonte, Izzillo, MArtinez, Corona. Allenatore: Grassadonia

Arbitro: De Giudici; Ammoniti: Dall’Oglio (20′), Altobello (34′), Insigne (43′), Pepe (60′), Benvenga (83′), Lagomarsini (85′)

“Un episodio decide a favore del Messina il derby dello stretto dopo che la Reggina aveva avuto la possibilità di passare in vantaggio”

Questa sera , dopo 7 anni di pausa, è tornato di scena allo stadio “Oreste Granillo” di Reggio Calabria il derby dello stretto, valido per la terza giornata di Lega Pro. Davanti a circa diecimila spettatori la Reggina è beffata dall’unico tiro in porta dei siciliani. Gli amaranto dominano la sfida ma  non capitalizzano la supremazia territoriale cosi devono inchinarsi all’unico tentativo dei giallorossi nella ripresa. La prima azione degna di nota è del Messina che al 9′ si fa pericoloso con un colpo di testa di Silvestri che termina di poco a lato della porta difesa da Kovacsik. Al 21′ Insigne sfrutta un rimpallo favorevole e da posizione defilata prova un esterno sinistro, ma la conclusione è troppo larga. Al 29′ Insigne parte da posizione centrale, salta due difensori ed il portiere, sembra fatta, ma in precario equilibrio calcia alto sopra la traversa. Al 35′ Reggina ancora pericolosa con un calcio di punizione di David Di Michele dal limite dell’area, la palla termina di poco alta. Nel primo tempo niente di più. Durante l’intervallo da segnalare l’incivile lancio di petardi, nonostante i continui richiami dello speaker dello stadio ad evitare l’uso di materiale esplosivo. Uno di questi viene finisce in tribuna Ovest. Nella ripresa la Reggina parte con ancora maggior convinzione ad attaccare ma Di Michele, di testa, liberato da uno schema su un calcio piazzato di Dall’Oglio conclude debolmente tra le braccia di Lagomarsini. Il portiere ancora protagonista su un diagonale di Armellino. E quando meno te lo aspetti al 79′ Damonte punta Aquino che abbocca ad una finta  abbastanza prevedibile e crossa per Orlando che forse di tacco forse di tallone regala il generoso vantaggio ai suoi. Gli amaranto si fanno prendere dallo scoramento e non riescono a cambiare passo nel tentativo di trovare il pari. Il pubblico, al triplice fischio finale, applaude ugualmente la squadra. La Reggina ha fatto la partita ma a vincerla è il Messina che con mezzo tiro in porta si porta a casa la prima vittoria stagionale. Prima sconfitta per gli uomini di Cozza che dovranno ripartire da quello di buono che si è visto.

Qui PROMOZIONE, Talento ed esperienza per il Roccabernarda: ecco Giuseppe Rotundo

ROCCABERNARDA (KR) – Alla vigilia dell’inizio del campionato di Promozione, i crotonesi del Roccabernarda piazzano l’ultimo, e forse decisivo,  colpo di mercato. Giuseppe Rotundo, classe ’87, è il centravanti che mancava alla corte di mister De Rito.

Prima punta, mzza punta o esterno offensivo, con buone capacità realizzative (lo scorso anno in doppia cifra col Cotronei, ndr),  estro e  concretezza, il nuovo arrivato è un giocatore anche di grande esperienza. Nel suo curriculum il poliedrico Rotundo, formatosi nei vivai di Rreggina e Catanzaro e lanciato dal Casale di Franco Lerda, nei campionati dilettantistici ha vestito in precedenza le maglie di Capo Vaticano, Sambiase, Isola C.R., Soverato, Locri, Badolato, Montepaone, Guardavalle e Cotronei.

Queste le sue prime dichiarazioni da giocatore del Roccabernarda: “Sono felice di essere arrivato qui. Questa e’ una squadra molto forte tecnicamente, soprattutto in avanti, con il rientro di Pantisano ci sarà di divertirsi. Il mio obiettivo personale è sicuramente quello di riconfermarmi in doppia cifra. Ai tifosi invece dico che faremo di tutto per stare nei piani alti della classifica“. Rotundo, che si dice pronto per scendere in campo giò domenica contro l’Amantea, conclude con un ringraziamento particolare: “Voglio dire grazie al mio nuovo capitano Stefanizzi che mi ha  voluto e contattato direttamente“.

Andreina Morrone

Qui Taurianovese, mister Nava:”Lotteremo per una salvezza tranquilla. L’Acri?Un’ottima squadra”

La Polisportiva Taurianovese, ex neopromossa terribile dello scorso campionato, si appresta ad affrontare la nuova stagione di Eccellenza fra speranze  e incertezze ma soprattutto con una marcia in più, il suo giovane tecnico Domenico Nava. Classe ’78, per Nava una vita nella Taurianovese, prima da giocatore e da allenatore della Juniores, poi come direttore generale, dopo l’addio di mister Giovinazzo, si appresta a ricoprire la nuova carica di allenatore della prima squadra. Domenica comincia il campionato, la prima assoluta sulla panchina per Nava, e i giallorossi ricevono in casa l’ostica Acri. Sui primi avversari il neo tecnico dice:”E’ fra le candidate al titolo”.

D. Da direttore generale ad al.lenatore della prima squadra. Cosa l’ha spinta ad accettare la proposta della società?

R. L’esperienza pregressa negli anni anche come allenatore della Juniores mi è servita come palestra per capire e valutare soprattutto il lavoro da fare con i giovani e in più l’anno scorso l’assenza temporanea di mister Giovinazzo (per il corso a Coverciano, ndr) avevo già guidato la squadra in alcune gare. Cosi quest’anno alla proposta della società in cui sono cresciuto e maturato e a cui mi lega uno splendido rapporto, ho dato la mia massima disponibilità per raggiungere gli obiettivi comuni.

 

D. Il mercato estivo non ha portato grossi nomi per il momento a Taurianova. E forse la difesa necessita ancora di qualche ritocco. Ha chiesto altri rinforzi?

R. Abbiamo cercato di allestire una rosa su elementi di categoria cercando di individuare i calciatori sostituti ideali nei ruoli lasciati scoperti. Per ora va bene così ma la società è vigile sul mercato e perciò se ci sarà bisogno di qualche altro innesto valuteremo insieme.

D. Il calendario nelle prime tre giornate vi mette davanti Acri (squadra appara molto in forma nella prima fase di Coppa), il Castrovillari e il GallicoCatona, una delle rivelazioni della scorsa stagione. Non proprio un inizio soft insomma.

R. Il nostro avvio di campionato sarà piuttosto impegnativo ma a mio avviso l’Eccellenza è un campionato con squadre tutte molto attrezzate per fare bene, quindi noi ci prepareremo per affrontare ogni gara. Domenica arriverà l’Acri, un’ottima squadra, una squadra a mio avviso fra le candidate alla vittoria finale.

D. Lo scorso anno siete stati una bella sorpresa, arrivando a sfiorare la zona playoff, ma si sa che a volte riconfermarsi è difficile. Quali sono gli obiettivi per questa stagione?

R.  L’anno scorso abbiamo disputato un ottimo girone di ritorno, rimanendo per un solo punto fuori dalla griglia playoff. Quest’anno sappiamo che sarà difficile, ripetersi in questo campionato del resto non è mai facile, ma ni cercheremo di dare il massimo ad ogni gara e di raggiungere di il nostro obiettivo di una salvezza tranquilla. Un altro obiettivo per noi importante è poi l’inserimento e la valorizzazione di qualche giovane del nostro vivaio.

 

D. Non avete però superato il turno preliminare di Coppa, cosa non ha funzionato?

R. Consideriamo le gare di Coppa Italia come dei test importanti in prospettiva campionato per capire dove intervenire in modo da poter partire con il piede giusto in campionato.

 

Andreina Morrone