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Crotone, sconfitta di fine anno

CROTONE – PALERMO: 1-2 (3′ Hernandez, 58′ Lafferty, 63′ Dezi)

CROTONE: Gomis, Mazzotta, Ligi, Abruzzese, Suagher (60′ Matute), Dezi, Crisetig, Cataldi,Bidaoui, Pettinari (80′ Ishak), De Giorgio (68′ Bernardeschi). Panchina: Secco, Cremonesi, Prestia, Galardo,Pasqualini, Torromino. Allenatore: Massimo Drago

PALERMO: Ujkani, Munoz, Terzi, Andjelkovic, Morgabella, Bolzoni, Verre (78′ N’Goyi), Barreto. Pisano, Hernandez, Lafferty (86′ Dybala).Panchina: Fulignati, Monteleone, Troianiello, Di Gennaro, Stevanovic, Lores, Malele. Allenatore: Giuseppe Iachini

AMMONITI: Mazzotta, Cataldi, Ujkani, Morganella, Bolzoni, Barreto, Lafferty

ARBITRO: Marco Di Bello

LA PARTITA – Lo stadio Ezio Scida ha ospitato oggi Crotone-Palermo, valida per la 21esima giornata del campionato di serie B.I padroni di casa, quinti in classifica,a 32 punti, e in piena zona play off, nell’ultimo turno hanno perso a Trapani; gli ospiti, attualmente primi con 37 punti, arrivano dalla vittoria casalinga contro la Ternana.Palermo in completo bianco con bordi rosanero, Crotone con la classica divisa rossoblù. Inizia la partita e al 3′ minuto siciliani subito in vantaggio: corner battuto dai rosanero, la palla viene prolungata per  da  Andjelkovic, per Hernandez, il quale incorna di testa ed insacca in rete. 1 a 0 per i siciliani. La reazione del Crotone è solo un gran possesso di palla senza però trovare varchi nella difesa palermitana. Al 20′ prima azione gol dei calabresi: cross di Bidaoui per Pettinari, che colpisce di testa ma non inquadra lo specchio della porta. Due minuti più tardi, è ancora il Palermo a rendersi pericolosissimo con Lafferty che controlla di petto, in area di rigore, conclude al volo ma la palla esce di pochissimo a lato.  L’ultima occasione del primo tempo degna di nota, capita al 35′ sui piedi di Pettinari: su un  corner, tiro al volo di Abruzzese, Pettinari prova a deviare il tiro, ma la palla termina sopra la traversa. Il primo tempo termina 1 a 0 per il Palermo, vantaggio meritato dai siciliani, infatti la capolista ha subito praticamente pochissimo, il Crotone, è sembrato troppo imballato e alcune volte pauroso. Il secondo tempo inizia con gli stessi 22 giocatori scesi in campo il primo tempo. La prima occasione è per i calabresi: cross di Bidaoui per Dezi che conclude di testa, ma trova la risposta pronta di Ujkani. Ma un minuto più tardi, il Palermo trova il raddoppio: Barreto serve Lafferty, che al limite dell’area stoppa e scocca un tiro che termina sotto l’incrocio dei pali. Il Crotone reagisce e trova subito il gol che accorcia le distanze: al 64′ Mazzotta serve in area di rigore Dezi che trafigge di Ujkani con un preciso sinistro. 1 a 2. Dieci minuti più tardi, i pitagorici hanno la palla del pareggio: cross del solito Mazzotta, l’estremo difensore palermitano respinge con i pugni direttamente sui piedi di Bidaoui ,  ma il centrocampista,  conclude fuori a porta vuota. Negli ultimi dieci minuti di gioco,il Crotone si butta in avanti alla caccia del pareggio mentre il Palermo appare ormai stanco, infatti la squadra di Iachini, non è uscita dalla sua metà campo dopo il gol del raddoppio. Dopo 4 ‘ minuti di recupero, l’arbitro decreta la fine della partita. Vittoria importante per i rosanero, che si confermano in vetta alla classifica con 40 punti prima della lunga sosta invernale; nulla da fare per il Crotone, illuso dalla rete di Dezi. Calabresi  scivolano al sesto posto in classifica fermi a 32 punti. Momento no per i Pitagorici. Si riprenderà il 25 gennaio con i rossoblù impegnati in casa contro il Siena.

Onofrio D’Amico

foto di A. Costa

Fc Calcio Acri: “Noi abbandonati dall’Amministrazione Comunale”

Con un comunicato ufficiale di stamane, il presidente Angelo Ferraro e la società Fc Calcio Acri dichiarano di prendere le distanze dall’Amministrazione Comunale, a loro giudizio rea di essersi completamente disinteressata della prima squadra della Città. Questa la nota stampa:

“E’ con profondo rammarico che faccio questo gesto, ma mi è dovuto. Siamo giunti a dicembre, e con tanti sacrifici di pochi stiamo tenendo alto il nome di Acri calcistico, ma siamo giunti al capolinea.

Soli non possiamo andare oltre, più volte abbiamo chiesto l’aiuto delle Istituzioni ma tutti sono sordi al richiamo. La città di Acri con onore e con amore verso i colori sociali ha sempre partecipato alla vita sportiva, dando contributi e attivandosi in manifestazioni di solidarietà.

Qualsiasi amministrazione, destra o sinistra, nelle passate legislature è stata attiva e ha partecipato alla vita societaria con contributi, tant’è vero che quando eravamo in serie D l’Amministrazione ha elargito un grosso contributo e ancora oggi in alcune partite la squadra gioca con lo scritto sulle maglie “ Città di Acri” per ricordare che la squadra è della città e non del singolo.

Quest’anno abbiamo chiesto più volte un sostegno, non economico perché c’era già stato negato, ma di partecipazione alla vita dello sport ad Acri. Da Luglio avevamo semplicemente richiesto di organizzare un incontro tra l’Amministrazione e le varie Associazioni di categorie imprenditoriali, per varare insieme un piano di lavoro che potesse venir incontro alle esigenze societarie. Ma il tempo passa e nulla si è fatto.

All’inizio dell’attività, quest’Amministrazione ha voluto una nostra collaborazione quando si doveva venir meno al regolamento di gestione degli impianti sportivi, e lo abbiamo fatto. La struttura viene curata dalla F.C. Calcio Acri a proprie spese. Il terreno è diventato impraticabile, vi giocano tre squadre di calcio più le relative juniores e anche le partite di beneficenza.

Mi corre l’obbligo di ringraziare il presidente del consiglio Cosimo Fabbricatore per il fattivo aiuto che ha cercato di dare, ma anche a lui  sono state tarpate le ali e non gli è stata data la possibilità di operare in tal senso. 

Visto lo stato di abbandono in cui siamo stati lasciati, e siccome il consesso civico è per statuto societario il primo referente, essendo il maggior azionista, se cosi si può dire, ci vediamo costretti a rendere noto, pubblicamente, che da oggi ci riteniamo liberi da qualsivoglia forma di rispetto e di impegni verso questa amministrazione.” 

IntervistiamoCi: Manolo Mosciaro – Pierluigi Frattali.

Esordio per questa nuova rubrica, che nasce con l’intento di sentire, quanto più possibile, le opinioni, i pareri, le sensazioni dei protagonisti in maglia rossoblu di questa sinora esaltante stagione. Esordio, abbiamo detto, ma esordio col botto: intervista doppia ai due personaggi sinora più in vista tra i Lupi, ovvero il Capitano Manolo Mosciaro ed il numero uno Pierluigi Frattali. Ringraziamo, anticipatamente, sia i due protagonisti sia l’ufficio stampa del Cosenza, nella persona del dott. Gianluca Pasqua, per la squisita gentilezza usata nei nostri confronti e la capacità di mettere a proprio agio l’intervistatore: un grazie enorme, dunque, a coloro che hanno reso possibile tutto ciò.

Domanda: Siamo giunti esattamente al giro di boa: traccia un bilancio della stagione del Cosenza fino ad oggi.

Risposta Manolo: Sicuramente un inizio positivo, avendo accumulato un bottino importante come 32 punti nel girone di andata. Adesso bisogna continuare a girare su questi ritmi, perché ci proietteranno alla promozione in Lega Pro Unica.

Risposta Pierluigi: Abbastanza positiva, anche se viste le nostre potenzialità secondo me avremmo potuto fare qualcosina in più. Però comunque, tenendo in considerazione il fatto che siamo partiti in ritardo, possiamo essere soddisfatti del nostro lavoro.

D: Cosenza è una città da sempre famosa per il calore del proprio pubblico: dalla vostra esperienza di calciatori, vi sentite di confermare questa fama, o ci sono inviti da fare alla tifoseria, affinché sia più numerosa?

RM: Beh, si sa che il pubblico di Cosenza è un grandissimo pubblico, però nelle ultime partite è ovvio che qualcuno si aspettava qualcosina in più, me compreso. Ma siamo fiduciosi per le prossime partite.

RP: [Nel mezzo della domanda, Orlandi passa e fa una pernacchia] No, l’ho sempre detto, questa è una piazza importante, che merita palcoscenici migliori ai quali noi, come collettivo, aspiriamo. Certo dovremo essere bravi, con i risultati, anche a richiamare questa fetta di pubblico.

D: L’atmosfera nello spogliatoio: chi è il più esaurito?

RM: Orlandi, il portiere in seconda, ma anche Calderini. Ce ne sono parecchi, ora la lista da fare sarebbe lunga [ride, ndr].

RP: Mah, diciamo che è un gruppo unito, tutti bravi ragazzi e simpatici. Forse uno dei più estrosi è Elio, Calderini. Ma si respira un’aria bellissima e stiamo bene insieme.

D: Quello più serio, invece?

RM: Bigoni, Bigoni [il quale, nel frattempo, tira una pigna tra i piedi di Manolo]

RP: Bigoni.

D: Il rapporto con il Mister: a primo impatto, che impressione dà Cappellacci, sia come allenatore che come uomo?

RM: Un grande allenatore, una persona per bene ma soprattutto un grande trasmettitore di motivazioni, che per un allenatore è la dote principale.

RP: Un ottima impressione. Un gran lavoratore, poi un personaggio particolare ma una bravissima persona. Il suo pregio è quello di dire le cose in faccia, mi trovo bene ma credo tutta la squadra si trovi bene con lui.

D (Solo per Manolo, ndr): Nel cambio modulo effettuato da Cappellacci, nel quale sei stato spostato largo a sinistra e quindi più lontano dalla porta, ti sei trovato meglio, o preferisci magari tornare prima punta?

R: Io preferisco giocare, poi dove gioco gioco va bene, l’importante è andare in campo.

D (Solo per Pierluigi, ndr): A Manolo ho chiesto a proposito del cambio modulo, a te chiedo, in virtù delle esperienze passate, se hai qualche consiglio per il ds Marino in difesa.

R: Ho giocato con un sacco di giocatori bravi, ma questo è compito di Marino, Condò e del Mister, che indubbiamente non avranno bisogno dei miei consigli. Poi credo che dietro siamo ben messi, anche perché fino a Teramo siamo stati la migliore difesa. Poi se la dirigenza riterrà opportuno acquistare qualcuno lo farà.

D: Chi pensi sia il più tecnico tra i tuoi compagni?

RM: C’è Alessandro, che tecnicamente è abbastanza forte. Lo stesso Castagnetti, in mezzo al campo, ha una discreta tecnica, ma penso che Alessandro sia il migliore.

RP: Ci sono numerosi giocatori bravi, non mi piace fare nomi perché sembrerebbe quasi togliere dei meriti a qualcun altro. Però alcuni sono molto forti e gli auguro di raggiungere categorie superiori, con il Cosenza o con altre squadre.

D: Dai un voto all’altro per la stagione fatta finora.

RM: 8,5 [ride, ndr]. Sono stato buono.

RP: Lui è un giocatore dalle qualità immense, molto importante per il Cosenza. Spero riesca a trovare ancora meglio la via del gol ed a finire la stagione in doppia cifra come lui, credo, auspichi. Per ora un bel 7, pieno, augurandomi che possa arrivare a 10 a fine stagione. [Nel mentre, Calderini fa finta di investirci con la macchina]

D: Un saluto ai lettori di ottoetrenta.

RM: Un saluto a tutti i lettori e felice anno nuovo.

RP: Un saluto a tutti i lettori, dei quali faccio parte anche io. Vi seguo sempre, un abbraccio.

 

Francesco La Luna

Foto: Simone Bruno

Nuova Gioiese: un anno da record

Nel girone “I” del campionato di serie D è tempo di bilanci, visto che il girone di andata si è appena concluso e dalla prossima giornata inizierà il giro di boa con la prima gara di ritorno. In casa viola c’è molta soddisfazione in quanto si può guardare con orgoglio ai risultati ottenuti in questa prima frazione di stagione e, d’altro canto, a tutti quelli ottenuti in questo 2013 ormai al termine. Nella mente dei gioiesi è ancora fresco il ricordo della cavalcata della scorsa stagione, nel campionato di eccellenza, culminata con la promozione nella massima serie dei dilettanti dello scorso aprile. Una squadra, la Nuova Gioiese, costruita nell’estate del 2012 per ambire al grande salto di categoria e che, grazie alla guida tecnica di mister Dal Torrione, ha dimostrato che creando un gruppo solido e rendendolo affiatato, gli obiettivi raggiunti possono essere anche migliorati. La società del patron Rombolà, infatti, ha deciso di confermare il blocco di calciatori che aveva raggiunto la promozione anche l’anno successivo in serie D, aggiungendo qualche innesto di spessore ma senza stravolgere lo zoccolo duro della squadra. E le scelte le hanno dato ragione, considerato che la Nuova Gioiese si trova, alla diciottesima giornata di campionato, in terza posizione in solitario, davanti a squadre blasonate del calibro di Cavese, Battipagliese e Messina. Memorabile il successo sul Città di Messina dello scorso 3 Novembre, quando i peloritani, da sempre rivali storici della Gioiese hanno dovuto subire le sortite di Pascu e compagni che si sono imposti al “Celeste” con il risultato di 4 a 1 . Ma soprattutto come si può dimenticare la storica vittoria contro la corazzata Savoia nella tredicesima giornata: una compagine, quella di Torre Annunziata, considerata dai bookmakers la “ammazzacampionato”, che si è dovuta chinare al “P. Stanganelli” di Gioia Tauro davanti a duemila tifosi viola in festa.

Nel campionato di serie D, dove mancava da più di tre lustri, la Gioiese sta dimostrando di potersi togliere numerose soddisfazioni ed il girone di ritorno sarà un giudice valido a decretare dove sarà arrivata la formazione pianigiana al termine del campionato. Nell’ambiente viola non si fanno troppi elogi ma si cerca di rimanere con i piedi per terra consapevoli, però, di quanto di buono è stato fatto. Nel frattempo impazza il calciomercato e la Nuova Gioiese dopo gli arrivi dell’attaccante argentino Bugatti e del calabrese Figliomeni, si è assicurata le prestazioni del portiere Andreoli, proveniente dalla Paolana.

Domenico Barone

foto di Domenico Careri

Palmese: tempo di bilanci

Palmi- Siamo al termine di questo 2013 ed è il tempo di tirare le somme in casa neroverde. Si può dire che la ultracentenaria squadra della Piana ha vissuto un anno solare molto intenso, alternando delusioni a grandissime soddisfazioni. Ma andiamo con ordine: partita con una nuova società l’estate 2012, la squadra neroverde si era prefissata di vincere il campionato di Promozione e ritornare così, dopo solo un anno, nel massimo campionato regionale ovvero l’Eccellenza. Dopo un inizio di stagione un po’ in affanno, la Palmese ha visto sfuggirsi il primo posto e dunque il campionato si conclude a maggio 2013 con il bellissimo spareggio play-off in campo neutro a Vibo Valentia contro l’Audace Rossanese e che vide i cosentini travolti per 3 a 0 dall’armata neroverde. Inizia dunque la stagione 2013/2014 e la società dichiara subito che l’obiettivo è quello di essere tra i primissimi posti e di puntare a vincere la Coppa Italia, trofeo che manca dalla lontana stagione 1997/1998 (vittoria in finale contro il San Calogero a Siderno). Ma le cose non vanno come si erano prospettate. Prima l’esonero di mister Colle, poi il cambio di diversi giocatori, successivamente le dimissioni di mister Viola, condizionano il cammino della Palmese  che staziona a metà classifica. E a tutto questo si deve aggiungere l’esilio forzato a Rosarno per la disputa delle gare interne fino a qualche settimana fa. Ma adesso, grazie anche alla pazienza dei dirigenti e al ritorno di Colle in panchina, l’ambiente neroverde ha ritrovato quella serenità di cui aveva bisogno. Ed è proprio Colle, ad una nostra intervista, che dichiara: «il divario che c’è tra noi ed il Roccella è difficilmente colmabile. Anche se ci sono da disputare ancora 15 partite, 11 punti di differenza sono davvero tanti e sarà un’impresa ardua recuperarli. Ma non bisogna darsi per vinti e dobbiamo lottare per il primato in classifica fino a quando la matematica non ci condanna definitivamente. In caso contrario, dobbiamo conquistarci il secondo posto e dunque sarà una bella lotta con tutte quelle squadre che stazionano nella parte alta della classifica vedi Castrovillari, Isola e Sambiase. Se, dunque, siamo un po’ rammaricati per la nostra situazione in classifica, dall’altro canto però siamo euforici per aver raggiunto la finale di Coppa Italia, altro obiettivo prefissato a inizio stagione e che siamo ad un passo dal raggiungerlo. Dobbiamo assolutamente conquistare la Coppa e poi spendere tutte le nostre energie per il proseguo del campionato. Il fatto di essere tornati a disputare le partite casalinghe al “Lopresti” di Palmi sicuramente rappresenta un’arma in più a nostro favore». Intanto sabato pomeriggio, la squadra ha affrontato una rappresentativa delle “Vecchie Glorie” della Palmese in un’amichevole che ha rappresentato un connubio tra il presente-futuro e il passato di questa meravigliosa società calcistica.

Vibonese, il regalo di Natale è Diego Allegretti

Bella sorpresa, alla ripresa degli allenamenti, in casa Vibonese. Il Natale, ai rossoblù, ha portato in regalo un altro autentico colpo di mercato, che risponde al nome di Diego Allegretti.

Il presidente Caffo ed il dirigente Beccaria hanno così mantenuto tutte le promesse, riservandosi proprio a cavallo delle feste la ciliegina finale su una campagna di rafforzamento abbastanza robusta.

Nato a Recanati il 18 marzo del 1992, attaccante, il neo acquisto rossoblù vanta trascorsi in Serie C1 con il Treviso, in Serie C2 con Sangiustese e Fano e in Serie D ancora con Sangiustese e Noto. Proprio con quest’ultima società, al pari di Saani e Salese, altri neo acquisti rossoblù, il nuovo centravanti della Vibonese aveva iniziato la propria stagione, totalizzando 12 presenze e mettendo a segno 5 reti.

Cosenza, pagelle di metà stagione.

Quando si arriva a metà di un percorso, bisogna necessariamente tirare le somme di quanto sino a quel momento operato. Per il Cosenza si può indubbiamente parlare di una media stagione fortemente al di sopra delle aspettative, un primo posto conservato praticamente da ottobre, tra alti e bassi, e ceduto solo nell’ultima sfida del girone di andata. Tempo di bilanci, dunque, ma anche individuali. Ecco perché è giunto il momento delle pagelle di metà stagione. Tenetevi pronti, si parte.

Frattali voto 9: indubbiamente il migliore di questa prima metà di stagione. Decisivo sin dalle prime battute del campionato, ha dimostrato riflessi sorprendenti ed una grande tranquillità nell’amministrare il reparto difensivo. Un professionista serio ed indubbiamente miglior numero uno della categoria. Il colpo di mercato migliore di Ciccio Marino.

Bigoni voto 8: criticato dopo le prime due uscite, ha iniziato ad inanellare una serie di prestazioni positive che hanno conosciuto il culmine nel mese in cui, passato Cappellacci al 4 – 3 – 3, il trottolino ha svestito i panni del terzino per indossare quelli della mezzala. Con l’innesto di Criaco nel cerchio di mezzeria ed il suo arretramento nelle posizioni che più gli competono, ha comunque mantenuto una costanza di rendimento non comune per un giocatore di questa categoria.

Mannini voto 6,5: con il collega Palazzi hanno avuto un rendimento altalenante e complementare: negativo nella prima parte di stagione lui, positivo il sammarinese; viceversa dalla partita interna contro il Chieti in poi, dalla quale il terzino senese classe ’92 ha iniziato a macinare il giusto numero di chilometri ed a mettere dentro cross interessanti. Oggi è lui la certezza a sinistra.

Palazzi voto 6,5: vedi sopra, null’altro da aggiungere. L’uomo che marcò Rooney in quel di Wembley, oggi deve vedersela con giocatori di caratura inferiore. Certo è che ci si aspettava di più, ma dalla sua ha la scusante di essere centrale e non terzino. Spostato in mezzo, a Poggibonsi, ha fatto vedere cose egregie.

Guidi voto 7: di fianco a Pepe era l’ombra del difensore esperto ammirato nel quinquennio trascorso sotto l’egida ciociara a Frosinone. Vistolo di fianco a Blondett, si capisce che il tutto stava nel dover fare contemporaneamente il proprio lavoro e quello altrui. Ora è il direttore d’orchestra della linea Maginot rossoblù, capace di concedere oltre una rete in due sole occasioni.

Pepe voto 5,5: a Chieti aveva lasciato un ottimo ricordo, cosa che invece non farà qui. Nelle prime uscite sbaglia completamente i tempi di marcatura, sino all’infortunio contro l’Arzanese che lo porta a cedere il posto ad Edoardo Blondett. Da lì, tornerà in campo solo in occasione della squalifica scontata dal doriano proprio contro il Chieti, sua ex squadra.

Blondett voto 8: la più piacevole sorpresa di queste prime diciassette giornate di torneo: sempre preciso, mai fuori tempo, possente ed elegante, incarna il prototipo del difensore perfetto. Altri tempi per quanto concerne lo stile e la signorilità, tempi moderni per la grinta elegante che mette in ogni partita. Edoardo è l’under che dovremo tenere, a costo di sacrifici economici anche molto forti.

Meduri voto 6: il suo inizio era stato decisamente promettente: a Lamezia era stato una spanna sopra gli altri compagni di reparto per ordine, carica e capacità di incontrista. Dall’infortunio di Castagnetti in poi, ci si è trovati di fronte all’ombra del giocatore ammirato fino all’Arzanese: lento, impacciato, goffo. La colpa, certo, non è la sua: non si può mettere un Gattuso ad impostare gioco, ma tant’è. Già contro il Teramo ha fatto rivedere giocate degne della primissima parte di stagione, pertanto ci auguriamo il meglio per l’anno nuovo.

Giordano voto 6,5: anche per lui una prima metà a due facce: incompleto, svogliato, sulle gambe fino a Lamezia, dava l’idea di un “Vorrei, ma non ci riesco”. Dall’infortunio di Castagnetti in poi, complice lo spostamento in regia di Meduri, ha saputo regalare prestazioni ben oltre la sufficienza, sembrando un altro giocatore rispetto a quello “ammirato” fino, più o meno, all’Arzanese. Riscoperto, non potrà che fare bene alla causa dei Lupi.

Criaco voto 7: partito esterno alto nel 4 – 4 – 2 iniziale di Cappellacci, ha patito il cambio di modulo, venendo rintanato in panchina. Chiave di volta, per lui, l’infortunio occorso a Mannini, che ha costretto il Mister ad arretrare nuovamente Bigoni sulla linea difensiva, mettendo così l’ex Aprilia a giostrare palloni nel mezzo del campo, cosa che gli riesce meglio. Prestazioni realmente positive ne hanno fatto un perno importante, del quale difficilmente Cappellacci vorrà disfarsi.

Napolano voto 6: non si può giudicare un calciatore da pochi spiccioli di minuti accumulati. Certo è che la tecnica la ha, e l’ha messa in mostra nei pochi minuti concessi. Un giocatore che fa del tiro da lontano la sua arma migliore, e che con due reti ha contribuito a portare il Cosenza nella posizione di classifica attuale.

Castagnetti voto 6: un voto più sulla fiducia che altro. Manca al campo da circa due mesi, e non si sa quando rientrerà. Per quel poco visto ha una tecnica assolutamente invidiabile, un regista dal piede fatato ma che si ha la sensazione giochi imbrigliato. I suoi lanci, rari ma stupendi, erano al bacio per gli agganci di De Angelis. Peccato, ci servirebbe come il pane.

Alessandro voto 6,5: da top player nella prima parte di stagione a giocatore fortemente ridimensionato nella seconda. Certo, non si può mantenere una costanza di rendimento tale come la sua nel corso di diciassette partite, ma ci si aspettava di più. Invece, dopo la straordinaria prestazione contro l’Aversa Normanna, piano piano ha subito un calo. Oggi sembra un altro, ma la sua incostanza ci da speranza in un 2014 migliore.

Calderini voto 6,5: ostracizzato dal modulo di Cappellacci, è l’uomo delle ultime mezz’ore. Trequartista dal piede fino e dal cervello imprevedibile, compensa un po’ di anarchia tattica con una tecnica fatata. Prima punta non può giocare perché non lo è, ma dietro ha dimostrato di saper fare molto bene. Elio ha la possibilità di riscattarsi, per ora sembra un po’ un’incompiuta: bella da vedere, ma un’incompiuta.

De Angelis voto 7,5: eccolo, l’uomo di categoria richiesto da Cappellacci. Sicuramente il più preparato ad affrontare un campionato del genere, e lo dimostrano i numeri: cinque reti in quattordici incontri e tanto lavoro sporco per la squadra, che aiuta a far salire. Costruisce anche gioco, ed è anche l’uomo capace, lo scorso anno, di formare un tandem inarrestabile con Biancolino, altra vecchia conoscenza della città bruzia, in quel di Avellino, siglando un gol ogni tre partite circa e catapultando gli altri lupi in cadetteria.

Mosciaro voto 6,5: ci si aspettava di più, ma ha fatto vedere spunti di gran classe. L’avremmo visto meglio più vicino alla porta, ma da quando si è spostato alto a sinistra le sue prestazioni sono notevolmente migliorate. Lo spunto per mandare in gol Calderini contro l’Ischia è l’immagine perfetta delle sue capacità. Si è acceso un po’ troppo ad intermittenza, quest’anno, ma non fa nulla. Il capitano è sempre il capitano, l’uomo sul quale è stata rifondata la squadra, e non ci farà pentire della fiducia accordatagli.

Cappellacci voto 8: se il Cosenza si trova lì è merito soprattutto suo. Trapattoniano come pochi, se non nel modulo quantomeno nel difensivismo, ha avuto il pregio di amalgamare giocatori che neanche si conoscevano, rendendo un manipolo di ottimi elementi la squadra più temuta del girone. Tre sconfitte, pochi gol subiti ed un ruolino di marcia invidiabile sono tutti merito suo. Poco importa se il gioco latita: l’essenziale sono i risultati. E quelli, per ora, premiano il Capp, ad un solo punto dalla vetta e con otto lunghezze di vantaggio sull’ultima piazza utile per entrare nel novero della C unica. Buon anno mister, buon anno.

Francesco La Luna

Harakiri Crotone,brutta sconfitta a Trapani

 TRAPANI – CROTONE : 1-0 (7′ Abate)

TRAPANI: Nordi, Daì Pagliaruolo, Martinelli (48′ Terlizzi), Rizzato, Garufo, Ciaramitaro, Nizzatto, Caccetta (76′ Iunco), Abate (61′ Pirrone), Mancosu. Panchina: Dolenti, Priola, Basso, Pacilli,Madonia, Gambino. Allenatore : Roberto Boscaglia

CROTONE: Gomis, Mazzotta Ligi, Del Prete, Abbruzzese, Matute (64′ Cataldi), Dezi, Crisetig, Bidaoui,Torromino (46′ Bernardeschi), Pettinari( 75′ Ishak). Panchina: Secco, Cremonesi, Galardo, Pasqualini, Romanò, Boniperti. Allenatore: Massimo Drago

 

Due squadre in forma, due sorprese del campionato cadetto, si sono sfidate allo stadio Provinciale di Trapani per la 20′ giornata di serie B. Il Crotone, quarto in classifica, è alla ricerca di un ulteriore colpaccio in trasferta e cercare di mantenere la zona play off, i trapanesi, proveranno invece, sfruttando le mura amiche, a continuare la lunga striscia positiva. La partita si mette subito male per i calabresi, infatti il Trapani, al 7′ minuto passa in vantaggio: papera di Gomis che sbaglia completamente il rinvio dall’area di rigore, regalando la palla ad Abate, che di testa, non ha nessuna difficoltà a ribadire in rete. Al 26′ è Mancosu a rendersi pericoloso con un tiro dalla destra , ma Abbruzzese riesce a deviare quel tanto per spedire la palla in angolo. Due minuti più tardi è ancora Trapani ed ancora Mancosu: cross di Garufo ma l’attaccante manda di poco alto.  Al 36′ ancora Trapani ed ancora il bomber sardo a rendersi pericoloso: diagonale potentissimo diretto in rete, ma questa volta Gomis si supera e mette in calcio d’angolo.Fatica moltissimo il Crotone in fase offensiva, anche perchè il Trapani non molla un centimetro a centrocampo grazie ad una pressione continua. Al 47′ finisce il primo tempo.  Trapani in vantaggio grazie al gol di Abate nato da un errore di Gomis, ma la partita esprime un gioco superiore dei siciliani nei confronti dei calabresi. Inizia il secondo tempo con una super occasione per il Crotone, infatti al 48′  tiro cross di Del Prete che taglia l’area, Pettinari prova il colpo di tacco e devia leggermente la sfera, tanto per mandare fuori giri Bidaoui sul secondo palo. Tre minuti più tardi altra occasione per i pitagorici : cross basso di Mazzotta, per Pettinari, ma l’attaccante da un metro non trova la deviazione vincente. Al 67′ altra occasione per il Crotone: questa volta è Del Prete a rendersi pericoloso con un potentissimo tiro da trenta metri, Nordi è sorpreso, manca la presa ma la palla finisce in angolo. Si fa sempre più importante lo sforzo del Crotone, con il Trapani che non riesce più a uscire dalla propria metà campo. All’ 82′ Mancosu scatta in profondità, solo davanti a Gomis prova il pallonetto, ma la palla va alta. L’ultima occasione della partita, capita sui piedi di Ishak: cross di Del Prete, Ishak sfiora la  sfera di testa ma Bidaoui con il piede da un metro non ci arriva. Finisce la partita! Al Trapani basta il gol di Abate per portare a casa i tre punti . Il Crotone, dopo un abulico primo tempo, si riprende nella seconda frazione ma non basta per portare a casa almeno un punto dalla Sicilia.  A questo punto il Crotone scende di posizione e si piazza al quinto posto con 32 punti. Nella prossima partita, i Calabresi incroceranno, fra le mura di casa la capolista e la favorita del campionato: il Palermo.

 

Reggina, la sfida tra sogni di gloria ed incubi retrocessione finisce in parità

  REGGINA – AVELLINO 1 – 1

Marcatori: 2′ Di Michele (R), 57′ rig. Galabinov (A)

REGGINA: Zandrini; Ipsa, Strasser, Lucioni; Di Lorenzo, Sbaffo, De Rose, Maza (68′ Rigoni), Contessa; Fischnaller (62′ Gerardi) , Di Michele (85′ Cocco). A disp.: Licastro, Louzada, Colucci, Caballero, Adejo, Dall’Oglio. All.: Atzori

AVELLINO: Seculin; Izzo, Peccarisi; Pisacane; Zappacosta, D’Angelo (46′ Angiulli), Arini, Schiavon, Bittante; Galabinov (85′ Soncin), Castaldo. A disp.: Di Masi, Fabbro,  Millesi, De Vito, Massimo, Abero. All.: Rastelli.

 Arbitro: Sig. Candussio di Cervignano; Ammoniti: Lucioni, Strasser, De Rose (R), D’Angelo, Schiavon (A).

PRE – PARTITA: Allo Stadio “Granillo” di Reggio Calabria, si sono affrontate la Reggina e l’Avellino, in un match valido per la ventesima giornata del Campionato di Serie B. Ad inizio stagione se si fosse detto match testa coda non si sbagliava, peccato che a lottare per non retrocedere è la squadra di Foti. Penultimo posto in classifica per i calabresi che sabato scorso, a Cesena, avevano collezionato la quarta sconfitta consecutiva e che non trovano i tre punti dal 9 Novembre. Situazione opposta per la matricola irpina che contro il Modena aveva conquistato la settima vittoria casalinga ed il terzo posto in solitario e che voleva continuare a far sognare i propri tifosi per una possibile promozione in Serie A. Sono tutti biancoverdi gli ex di turno, oltre a mister Rastelli che ha giocato in riva allo Stretto nel campionato di serie A 2002-2003, collezionando 17 presenze, vantano trascorsi in amaranto anche Maurizio Peccarisi che si è formato calcisticamente proprio tra le fila della Reggina, collezionando 2 presenze tra il 1995 e il 1997 ed Alessandro Fabbro che invece non è mai sceso in campo con la prima squadra ma sul finire degli anni Novanta ha militato negli Allievi nazionali della formazione calabrese. Giornata di pioggia e forti raffiche di vento (26.5 nodi), ma terreno in discrete condizioni di gioco. Tifosi ospiti presenti sugli sfalti con circa 300 presenze. Contro i campani mister Atzori si schiera con il 3-5-2. Squalificato Foglio, al suo posto Contessa, out il brasiliano Maicon per infortunio al suo posto Di Lorenzo. In porta Zandrini, in difesa Strasser. In attacco il solo Di Michele, supportato da Maza e Fischnaller. 3-5-2 per mister Rastelli che senza Terraciano, Pape Dia e Biancolino. Conferma gli undici dell’ultima giornata. In attacco confermati Galabinov e Castaldo. Sfida nelle sfide quella tra i giornalisti Alfredo Pedullà e Michele Criscitiello che dall’11 Novembre conducono la trasmissione Football Clan su Sport uno, il nuovo canale che ha sostituito Sportitalia 1. Nei giorni addietro Criscitiello, tifoso dell’Avellino, tramite il proprio profilo Twitter aveva festeggiato per la vittoria sul Modena, ironizzando sulla situazione della Reggina, squadra del cuore dell’amico Pedullà: “Punti salvezza fatti. Giovedì aiutate la Reggina Misericordia di Alfredo Pedulllà. AIUTIAMO I PIÙ DEBOLI. Forza Lupi sempre“. Il campo ha detto parità con gli amaranto che rispolverano una prestazione degna della maglia fino al pareggio per poi lasciare il pallino ai bianco verdi.

PARTITA: Partono forte gli amaranto che con un’azione tutta palla a terra passano in vantaggio con Di Michele, che servito da Fischnaller, aggira il diretto avversario e con un millimetrico sinistro insacca Seculin, che può solo guardare. Al 12′ cross dalla sinistra di Contessa, Di Michele svetta di testa ma la palla termina di poco a lato. Al 36′ sugli sviluppi di un contropiede Castaldo serve Arini che calcia sul fondo. La prima frazione termina uno a zero. Ad inizio ripresa Rastelli sostituisce D’Angelo con  Angiulli. Il neo entrato al 57′ si procura ilcalcio di rigore con un tiro da fuori che colpisce il braccio alto di Strasser. Galabinov trasforma. Da qui in avanti i campani, che fino al momento erano stati imbrigliati dai calabresi, escono alla distanza complice sia una stanchezza fisica che mentale degli amaranto. Al 73′ Castaldo di testa va vicino alla rete ma Zandrini fa una parata che sa di miracolo. Ultimo brivido all’88’ quando Bittante mette un pallone al centro per Castaldo che da due passi colpisce di testa, il pallone termina fuori di pochissimo.

COMMENTO FINALE: Sotto la pioggia e in un clima di contestazione gli amaranto interrompono la striscia negativa e smuovono la classifica anche se il pari sembra andar meglio all’Avellino. A Terni non bisogna assolutamente perdere per poi intervenire sul mercato con qualche nuovo arrivo.

IPSA

 

Fischnaller