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La Vigor Lamezia non sa più vincere

Contro l’Arzanese, fanalino di coda, ancora un pari. Finisce 1-1 tra i fischi del D’Ippolito.

 

CRONACA

Primo Tempo – Al minuto 12, Improta, dopo una bella azione solitaria, mette al centro per Ripa che trafigge Rosti. Al minuto 14, Carbonaro prova un tiro, ma viene deviato in corner. Al minuto 19, il diagonale di Scarsella non viene seguito da nessuno e la palla si perde sul fondo. Al minuto 33, l’Arzanese si fa pericolosa, ma il cross basso di Improta viene allontanato dai bianco verdi. Al minuto 37, ci prova ancora Carbonaro, ma il suo tiro è debole.

Secondo Tempo – Al minuto 11, Il cross di Improta fa venire i brividi al pubblico di casa, ma Malerba salva sulla linea. Al minuto 13, Rondinelli sfiora il gol con un tiro-cross che accarezza il palo, poco dopo D’amico spara alto. Al minuto 21, Marchetti riesce a fermare uno scatenato Improta. Al minuto 28, assedio bianco verde: D’amico tira da lontano, difesa che ribatte e Scarsella tira di prima intenzione. E’ 1 a 1.
Al minuto 34 ci prova Del Sante di testa con la palla che va fuori e cinque minuti più tardi, Fiory respinge una punizione di Romano. Al minuto 40, Improta impegna seriamente Rosti su punizione e il portiere manda in corner. Al minuto 49, in una mischia, è ancora Scarsella ad impegnare Fiory, ma il risultato non cambia.

 

Vigor Lamezia: Rosti; Rapisarda (70′ Voltasio), Marchetti, Strumbo, Malerba, Scarsella, Romano, Carbonaro, Padulano (47’pt Rondinelli), D’Amico, Del Sante. All. Costantino.

Arzanese: Fiory; Monaco, Caso, Castellano, Funari (29’st Picascia); Improta C, Ausiello, Gori, Leone (22’st Giacinti); Improta U.; Ripa (24’st Merito).All. Marra

Arbitro: Perotti di Legnano.

Note: Giornata calda e soleggiata. Terreno in pessime condizioni.

Spettatori: 1000 circa.
Ammoniti: D’Amico, De Giorgi( VL); Caso, Castellano, Improta U., Gori, Fiory, Funari (A).
Angoli 9-5.
Recupero: 3 minuti nel primo tempo, 5 minuti nel secondo tempo.

 

Roberto Tarzia

Messina – Cosenza, le pagelle dei Lupi.

Frattali voto 7: per lui dovrebbero trovare una divisa a parte: completamente blu con la S di Superman stampata sopra. I lettori perdonino l’ennesimo paragone fumettistico, ma per intenderci. O forse, passando dalla DC alla Marvel, il paragone sarebbe più azzeccato parlando di Mr. Fantastic, l’uomo di gomma dei Fantastici 4. Si, forse meglio quest’esempio rispetto a quello trito e ritrito di Clark Kent: d’altronde, l’allungabilità di Mr. Frattali sembra non avere confini.

Mannini voto 5,5: ancora non ci siamo, e quanto ci dispiace. Il giovane terzino arrivato in prestito dal Siena con ampie prospettive resta ancorato alla soglia del “Potrei, ma non riesco”. Una soglia anomala, rispetto al più noto “Vorrei, ma non posso.” Le sovrapposizioni arrivano, soprattutto nel primo tempo, ed in qualche caso sono anche pericolose, ma difensivamente il ragazzo non c’è e si vede: ipotiposi di ciò, l’anticipo subito su un filtrante abbastanza lento nel corso della prima frazione. Così non va, urge correre ai ripari.

Palazzi voto 6,5: partita di gran sostanza per l’altro terzino, aspramente criticato dopo il pareggio interno con il Foggia. Lontano dai riflettori del San Vito, il buon Mirko fa il suo e anche quello degli altri, tappando buchi e ripartendo, sovrapponendosi ed aiutando, scalciando e crossando. Dei due, sembra quello messo meglio come condizione e come gambe.

Guidi voto 6: perde sicurezza nel finale, rischiando di mandare Chiaria in porta: si allunga il conto delle birre da offrire a Frattali per i salvataggi effettuati sui suoi svarioni difensivi. A parte il rischio patatrac, conduce la solita partita di sostanza ed eleganza, con due piedi che sembrano nati per dettare tempi a centrocampo e non per randellare gratuitamente i fucilieri avversari. Diffidato, si fa ammonire e salterà la prossima.

Blondett voto 6: anche lui rischia tantissimo, stavolta nel corso del primo tempo, quando mette sui piedi avversari l’occasione del vantaggio che, per sua fortuna, Guerriera spara alle stelle. Compie un intervento poco ortodosso ai danni di Chiaria, sempre nel corso dei primi quarantacinque, ma da lì in poi si distingue per il piglio del grande giocatore con cui contiene le sfuriate giallorosse.

Meduri voto 6: lo si aspettava, dopo gli errori contro il Foggia, ed eccolo qui, di nuovo a svolgere il suo compitino, di nuovo senza infamia e senza lode, di nuovo nel girone dei “sei politici.” Una partita discretamente anonima, con pochi palloni smistati e pochi calci distribuiti. Non fa beneficenza oggi, niente medaglia Fair Play. Ma per i Lupi è meglio così.

Giordano voto 7: Meduri scompare di fianco a lui e a Bigoni, motori imperterriti del centrocampo. Se all’inizio del campionato era apparso decisamente sulle gambe, ora è diventato un Edgar Davids di bassa categoria, ma con dei piedi decisamente raffinati e capaci di mettere in mezzo palloni insidiosi per la squadra avversaria. Quando Castagnetti -si spera- tornerà, di sicuro non prenderà il posto del mastino napoletano.

Bigoni voto 7: quanto fanno innamorare la dedizione e la corsa di questo giovanissimo. In ogni partita suda per la maglia, e da quando gioca mezzala smista palloni in quantità industriale. E poi: corsa, corsa, tanta corsa, cross bassi, alti, aperture magiche. Meraviglia Bigoni.

Alessandro voto 5,5: oggi sembra, per la prima volta da quando è iniziato il torneo, esattamente l’ombra di se stesso: pigro, svogliato, intestardito nell’uno contro uno. Oggi non si possono fare paragoni fumettistici, oggi Alessandro è tornato un giocatore normale. Ma noi sappiamo che normale non è, e che tornerà a deliziarci con qualche fuga, qualche dribbling, qualche gol. Gli subentra Calderini, s.v. come Napolano: giocano troppo poco per essere presi in esame.

Mosciaro voto 5,5: indecisi se premiarlo per la classe o denigrarlo per le occasioni sprecate, decidiamo che “In media stat virtus”, come dicevano i Latini. E poiché i Latini avevano sempre ragione, gli affibbiamo un cinque e mezzo che sa di rimpianto per quello che poteva essere e che non è stato per sua mancanza, ovvero un bell’otto pieno con tanto di complimenti e rose, e fiori, e baci. Un Mosciaro ad intermittenza non è quello che serve al Cosenza, purtroppo.

De Angelis voto 7,5: una spanna sopra tutti gli altri per il lavoro fatto, per gli assist dispensati e per il continuo dimostrare, partita dopo partita, che questa è la sua annata: a trentatre anni da compiere, sembra aver raggiunto la pienissima maturazione da centravanti di rapina, che anche oggi rischia di giocare il Messina, salvo essere giocato, a sua volta, dal palo. Ma con questo centravanti si, il Cosenza può puntare alla promozione.

Francesco La Luna

Nuova Gioiese ancora corsara: Celeste espugnato

La strigliata del presidente Rombolà ha dato i suoi frutti e la Nuova Gioiese va ad espugnare il “Celeste” di Messina affermandosi con un  4 a 1 che non ammette replica. Il patron dei viola voleva dare la scossa ai suoi calciatori dopo la prova in sordina della scorsa giornata contro il Due Torri ed una prima risposta era arrivata già in settimana in coppa Italia, quando i metaurini contro l’Akragas avevano offerto una prestazione gagliarda e si sono visti sconfitti più per colpa della sfortuna e di una direzione arbitrale non perfetta che per demeriti propri. L’exploit di oggi a Messina ha il sapore di storico considerata l’antica rivalità tra le due tifoserie che ha anche portato le autorità a vietare la trasferta ai tifosi viola, con una decisione alquanto rivedibile. Il match odierno si è messo subito in discesa per i pianigiani, quando i siciliani sono rimasti in dieci uomini per l’espulsione di Munafò al 30′. Quattro minuti più tardi Pascu firma lo 0 a 1 e le squadre sono andate a riposo col vantaggio della Gioiese. Nella ripresa i calabresi hanno preso il largo segnando ancora con Iannelli, prima del gol della bandiera di Camarda su calcio di rigore. Nel finale di gara il Messina si è sbilanciato alla ricerca del pareggio prestando il fianco agli attacchi dei viola che hanno segnato  ancora, nuovamente con Pascu e con Crucitti fissando il risultato finale sul 4 a 1.

Domenico Barone

Stavolta Mazzei non basta: Due Torri si impone nel finale per 3-1

  Serie D – Giorne I –  10 ^ Giornata

La Partita: Sconfitta amara per il Montalto che parte con una formazione iniziale senza capitan Occhiuzzi, le Piane e Scarnato(quest’ultimo squalificato) e si fà  rimontare l’ iniziale vantaggio sempre ad opera dell’ormai bomber per caso Mazzei, che al 17′ del primo tempo aveva portato i suoi in vantaggio.  Al 29′ però Ancione rimette tutto in parità. Ad inizio ripresa la gara staziona a centrocampo, il Montalto cerca di spingere di più sull’acceleratore per portare a casa il bottino pieno, ma alla mezz’ora succede quello che non ti aspetti: Zangaro viene espulso e lascia i suoi in inferiorità numerica. A questo punto i padroni di casa galvanizzati da questo episodio e spinti dal loro pubblico, riescono a vincere la gara a ‘5 dalla conclusione grazie alla doppietta dello stesso Ancione(che può portare cosi’ il pallone a casa) e regalare soprattutto una vittoria ai suoi, alla vigilia forse non sperata, contro una squadra sicuramente più forte sul piano fisico, dell’esperienza e della classifica come quella del Montalto. Il gol su calcio di rigore di Venuti a tempo ormai scaduto serve soltanto a rendere il passivo ancora più pesante. Per gli uomini di mister Petrucci  rimane l’amarezza di non aver sfruttato al massimo questo impegno sicuramente non proibitivo, contro una squadra che viaggia a centro classifica, e quindi consolidare il 3° posto, che ora invece perde. Ma si sà, nel calcio nulla è scontato, e questa gara ne è la dimostrazione.

Il Tabellino del Match:

Due Torri – Comprensorio Montalto Uffugo  3-1

Marcatoti: 17′ Mazzei(M), 29′, 85′ Ancione, Venuti (r) (D.T)

Due Torri: Di Dio, Scolaro, Gaglio, Crescibene, Tricamo, Libruzzi, Guido, Calafiore, Butera, Ancione, Alizzi.      All. Sign. Antonio Alacqua

Comprensorio Montalto Uffugo:  Ramunno, Perna, Itri, Mirabelli, Mazzei, Buccino, Salvino, Fiore, Catalano, Zangaro, Piemontese .  All. Sign. :Riccardo Petrucci

Arbitro: Sign. Gabriele Agostini.  Assistenti: Sign. Luca Ciacia e  Sign. Carlo Bellini di Palermo

Espusi: 76′  Zangaro(M)

Classifica: Montalto 4° a quota 18 punti

Prossimo Turno, 10/11/2013, ore 15:00:  Montalto – Pomigliano

 

Savoia – Vibonese  2-0

Marcatori: 15′  Meloni, 54′ Tiscione

La Cronaca: Niente da fare per la Vibonese che contro la prima della classe, fuori casa,  è inerme e soccombe con un secco 2-0, rimanendo cosi’ nei bassifondi della classifica. Non è certamente contro squadre di questo calibro che la Vibonese dovrà iniziare a fare punti e prestazioni importanti per raggiungere quanto meno una salvezza tranquilla, ma dalla prossima in casa contro l’ Hinterreggio sicuramente ci vorrà una scossa.

Arbitro: Sign. Daniele Paterna di Teramo.  Assistenti: Sign. Carmelo De Pasquale e Angelo Saija

Classifica: Vibonese penultima a quota 3 punti

Prossimo Turno, 10/11/2013, ore 15:00: Vibonese attesa dal derby casalingo contro l’ Hinterreggio

 

 

Cosenza, rimpianti poco amari.

Il Cosenza sbaglia anche il secondo tentativo di fuga, ma esprime un gioco migliore rispetto a quanto fatto vedere nella sfida di Venerdì scorso al San Vito contro il Foggia, risolvendo alcuni problemi palesi e trovando un’ottima orchestrazione. Certo, manca il gol, ma lo spettacolo messo in mostra oggi è di un’altra categoria.

L’undici iniziale dei Lupi è quello che è incappato nel mezzo passo falso casalingo contro i rossoneri di Puglia nell’ultima giornata di campionato: Frattali tra i pali, Mannini e Palazzi esterni bassi, Guidi e Blondett centrali, Meduri, Bigoni e Giordano nel mezzo, Mosciaro ed Alessandro a supporto di De Angelis, il quale si abbassa frequentemente per lanciare le due ali in porta. Ancora forfait per Castagnetti, dunque, e panchina per Calderini.

Il Cosenza parte con un gran contropiede orchestrato da De Angelis, il quale serve Mosciaro in uno contro uno: il numero nove spara alto a pochi passi dalla porta. Non si fa attendere la risposta del Messina con Bucoli che tenta dalla distanza sfiorando la traversa. Le squadre sono toniche e dimostrano di avere tanta voglia di fare, specie gli uomini di Cappellacci che ci riprovano con una bella azione costruita sull’asse Mannini – Bigoni, il cui tiro viene respinto dal portiere siculo: sulla ribattuta Mosciaro non trova il tap – in vincente. Al quarto d’ora l’ex Guadalupi prova l’imbucata per Guerriera, che spedisce a lato una ghiotta occasione. Episodio dubbio intorno al ventesimo in area del Cosenza, con un intervento di Blondett in ritardo su Chiaria. I rimpianti del Cosenza diventano due: ancora De Angelis, ancora per Mosciaro, ancora un errore del capitano che spara addosso a Lagomarsini, bravo a non farsi trarre in inganno. Alla mezz’ora il Messina si riaffaccia dalle parti di Frattali prima con Guerriera che cerca di sfruttare un errato disimpegno di Blondett, poi con Chiaria che tenta al volo dai venti metri, ma in entrambi i casi la sfera esce alta e a lato. Il Cosenza però ha più fiato e soprattutto tanta più tecnica, e rischia ancora di passare in vantaggio con un cross in mezzo di Mannini propiziato da Mosciaro ma mancato da Alessandro. A cinque dalla fine c’è un tentativo dalla distanza dei peloritani, ma Frattali non si fa stupire e, come dall’inizio del torneo, toglie le castagne dal fuoco ai suoi compagni di squadra. Il Cosenza risponde con Alessandro che, su sponda di De Angelis, dall’interno dell’area piccola, mette il corpo indietro mandando alto sulla traversa.

La ripresa inizia con un nuovo canovaccio per i primi dieci minuti, che vede alcune sfuriate dei padroni di casa le quali, però, non sortiscono gli effetti sperati. La prima vera occasione del secondo tempo è per gli ospiti però, che su una punizione battuta dal vertice basso di sinistra da Giordano, trovano una magnifica torsione di Guidi con sfera che si spegne di nulla sul fondo. Il Messina non ci sta e prova con varie folate offensive, sfiorando il vantaggio con Chiaria, il quale prova a beffare Frattali: san Pierluigi non ci sta e compie l’ennesimo miracolo che salva i Lupi. Attorno al minuto venticinque un contropiede avviato da Mosciaro termina sui piedi di De Angelis in quale prova ad incrociare il destro: la sfera bacia romanticamente il legno e si spegne sul fondo, senza completare il matrimonio con la rete. E, poco dopo, sembra che le strade dei Lupi e del gol siano due rette parallele: Calderini recupera e dai venticinque spara un bolide, fuori di poco anche questo. Però il Messina non è morto, Corona se lo carica sulle spalle e fa da rifinitore per Chiaria: palla fuori di un nulla e brividi sulla schiena dei tifosi presilani.  È l’ultima occasione della partita che si trascina stancamente fino al triplice fischio: resta il tabù dello stadio San Filippo, mai violato dai rossoblù, capaci di vincere in questa terra solo quando il campo di casa degli uomini oggi guidati da Catalano si chiamava Celeste.

Resta il rammarico per altri due punti buttati un po’ alle ortiche, visto l’immenso numero di palle gol create dai ragazzi di Cappellacci; dall’altro lato, però, c’è la grande soddisfazione di aver mostrato un gioco vivo e pimpante, sebbene non estremamente cinico. Un gioco da palati sopraffini, specialmente per quanto fatto vedere da un De Angelis apparso oggi più in forma che mai. C’è bisogno di più precisione e sicurezza sotto porta, ma questi due punti che mancano fanno indubbiamente meno male dei due punti lasciati per strada contro il Foggia venerdì, soprattutto per le capacità di gioco espresse dai bretti che, grazie al pareggio a reti inviolate tra Teramo e Casertana, mantengono la vetta a quota venti e conservando comunque un punto di vantaggio sugli inseguitori.

Francesco La Luna

MESSINA – COSENZA 0 – 0

MESSINA: Lagomarsini; Quintoni, Cucinotta (’33 st Caldore), Ignoffo; Silvestri, Bucolo, Guerriera, Costa Ferreira, Guadalupi (’38 Simonetti); Lasagna (’20 st Corona); Chiaria.

COSENZA: Frattali; Palazzi, Guidi, Blondett, Mannini; Meduri, Bigoni, Castagnetti; Alessandro (’30 st Calderini), De Angelis, Mosciaro (’40 st).

AMMONITI: Lasagna, Costa Ferreira, Bucolo, Ignoffo (M), Guidi (C)

Marco Tufano approda al Rende Calcio

Il Rende Calcio ha ufficializzato l’acquisto di Marco Tufano, ex Isola Liri. Il centrocampista, che ha giocato in C1 con la Pistoiese, il Benevento e la Paganese, è stato convocato da mister Giugno, per la partita di domani contro la Battipagliese. Un rinforzo di qualità per il centrocampo biancorosso. Non convocati Deffo, Di Finizio, Gagliardi e Casciaro. A disposizione Di Piedi, tornato in squadra dopo un lungo stop.

Gaspare Guzzo Foliaro

CROTONE sfortunato, pareggio che sta stretto

CROTONE – NOVARA : 2-2 (9′ Abbruzzese, 10′ Lazzari, 68′ Lazzari, 70′ Bernardeschi)

CROTONE : Gomis, Del Prete, Abruzzese, Prestia, Mazzotta, Crisetig, Dezi (69′ Bernardeschi), Matute, De Giorgio (50′ Cataldi), Pettinari, Bidaoui. Panchina: Secco, Suagher, Pasqualini, Torromino, Mastriani, Ishak.  Allenatore: Massimo Drago

NOVARA :Kosicky, Salviato (32′ Perticone), Mori, Ludi, Potouridis , Marianini, Buzzegoli, Faragò, Lazzari ( 82′  Josipovic), Lepellier (60′ Rubino), Gonzalez.  Panchina : Tomasig, Rigoni, Parravicini, Genevier, Comi. Allenatore : Alfredo Aglietti

Ammoniti: Crisetig, Mori, Ludi Potouridis

Espulsi : Crisetig

Arbitro: Daniele Chiffi

 

Crotone e Novara si affrontano all’Ezio Scida nel match valido per la 12esima giornata di campionato. Ottimo periodo per la compagine di mister Drago che si ritrova quinta in classifica in una posizione invidiabile da molte squadre. Oggi tra le mura amiche, i rosso blù cercano la vittoria per allungare la striscia positiva. Al contrario, i piemontesi, cercano la vittoria che non arriva da un mese. La partita parte subito nel modo più spettacolare e al 9′ Crotone in vantaggio:cross dalla destra di De Giorgio sugli sviluppi di un corner, Abruzzese anticipa tutti e segna di testa.Due inuti più tardi,il Novara pareggia: Lazzari sfrutta una respinta corta della retroguardia calabrese e insacca alle spalle di gomis con un potente tiro da fuori area. Al 28′ conclusione centrale di Pettinari da fuori area, Kosicky blocca sicuro. cinque minuti più tardi occasionissima per i padroni di casa: dopo una respinta corta della difesa piemontese, Matute colpiscevil palo con un missile calciato dal limite dell’area.Al 32′ Bidaoui dalla sinistra fa impazzire la difesa, mette al centro un passaggio rasoterra, velo geniale di Pettinari ma Dezi a due passi dalla porta non conclude malissimo e la difesa novarese spazza via.Al 36′ tegola per il Crotone, Crisetig, unico ammonito del match, si fa espellere con un intervento che gli costa il secondo giallo. Severo il giudizio dell’arbitro. Dopo 2 minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine del primo tempo.Grande prestazione del Crotone che ha fatto la partita sfiorando più volte il gol, il Novara chiude un primo tempo in cui ha ottenuto ben più di quello che ha costruito. Il secondo tempo inizia, seppur in dieci, con i calabresi sempre in attacco con Mazzotta che si presenta al tiro ma la palla è deviata in angolo dall’estremo difensore piemontese. Al 65′ Crotone vicino al raddoppio : punizione perfertta di Cataldi ma il palo dice no.Tre minuti più tardi beffa per il Crotone che seppur in dieci, attaccando per tutta la partita, subisce il gol del vantaggio piemontese: Lazzari accentra dalla sinistra e segna con un tiro potenete sul primo palo dal limite dell’area, doppietta per il fantasista. Il Crotone non demorde e due minuti più tardi pareggiai Il neo entrato salta un avversario in area e deposita nell’angolo in alto a sinistra.Il Crotone continua a spingere ma senza concludere.Al 94 ‘ l’arbitro fiscia la fine della partita.Risultato
ingiusto, grande prova del Crotone che cerca la vittoria seppur in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo, un palo e la traversa e tante azioni da gol.


Cosenza, successo della giornata a Parenti.

Ottimo riscontro, in termini di pubblico e di risultati, della giornata di allenamento congiunto svolta dal Cosenza Calcio in quel di Parenti insieme ai calciatori della società del Comune. Alla fine della seduta, diretta da Mister Cappellacci, le due società hanno stipulato un accordo che prevede una serie di cooperazioni che coinvolgerebbero, oltre che le prime squadre, anche le giovanili. Importante anche il successo ottenuto dalle conferenze post – allenamento tenute, tra gli altri, anche dal Presidente Guarascio, accolto nel suo paese natale con immenso calore.

Serie B: Notte fonda per la Reggina

LATINA  –  REGGINA 1 – 0

Marcatori: 35′st Jefferson

Latina (3-5-2): Iacobucci; Brosco, Cottafava, Figliomeni; Ristovski (19′st Chiricò), Crimi, Morrone, Maltese (25′st Bruno), Alahassan; Ghezzal (13′st Jefferson), Jonathas. A disp.: Pawlowski, Bruscagin, Bruno, Barraco, Cejas, Cisotti, Milani. All.: Breda

Reggina (4-3-2-1): Benassi; Adejo, Lucioni, Ipsa, Di Lorenzo; Strasser, De Rose, Rigoni (36′st Cocco), Sbaffo (24′st Caballero); Gerardi, Falco (8′st Di Michele). A disp.: Zandrini, Fischnaller, Bochniewicz, Gentili, Maza. All.: Castori

Arbitro: Pairetto di Nichelino. Assistenti: Marinelli di Jesi e Santuari di Trento. Quarto Uomo: Pasqua di Tivoli

 

“Una rete di Jefferson nel finale risolve un match noiso e condanna gli amaranto all’ennesssima sconfitta. Squadra calabrese in ritiro”

PRE PARTITA: Al Francioni, per la dodicesima giornata del campionato cadetto si sono affrontate Latina e Reggina. I neroazzurri erano reduci da otto risultati utili consecutivi (sei pareggi e due vittorie), nell’ultimo turno avevano pareggiato al Cabassi contro il Carpi. Gli amaranto, tra le peggiori difese e attacchi del torneo, erano reduci dal ko interno contro il Pescara. Partita speciale quella di oggi per molti dei protagonisti in campo e non, iniziamo dagli spalti con lo storico gemellaggio tra le due tifoserie rinnovato dopo trent’anni, tanto era passato dall’ultima volta (25 settembre 1983 seconda giornata di C2 con vittoria per i calabresi 2 a ). Proseguiamo con chi non c’è più e che avrebbe voluto esserci, il Presidente dei pontini Condò. Reggino nato a Polistena, era un imprenditore che ha fatto le sue fortune proprio a Latina e rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi locali come uomo straordinario che ha portato la squadra per la prima volta in serie B con 4 promozioni consecutive. Passiamo da Giuseppe Figliomeni, difensore classe ’87, che nato a Reggio Calabria nello stesso anno in cui suo padre vestiva la maglia amaranto (e residente a Siderno) nonostante il fastidio agli adduttori è voluto essere presente. Concludiamo con l’ex tecnico Roberto Breda che con la Reggina ha ricoperto il ruolo di allenatore della primavera dal 2007 fino al febbraio 2010 quando gli venne affidata la  prima squadra, che riuscì a salvare. Ritorna nella stagione 2011/2012 concludendo con un decimo posto in classifica. I laziali senza gli infortunati Gerbo e Baldan e, per scelta tecnica Massacci, Ioime, Negro, Di Chiara, De Giosa si sono schierati con il 3-5-2. Esposito infortunato viene sostituito da Brosco, in avanti fiducia alla coppia Ghezzal-Jonathas. I calabresi, con assenze importanti come Colucci, Contessa, Foglio e Maicon per infortunio e Dall’Oglio per squalifica,  hanno risposto con un 4-3-2-1. Adejo ritorna a destra, con Di Lorenzo a sinistra; De rose a centrocampo e in avanti Falco e Sbaffo supportano Gerardi, panchina per Di Michele.

PARTITA: Gara brutta ed equilibrata, l’unica occasione del primo tempo per la Reggina è al 7′ quando Falco serve Rigoni in area che tira alto. Al 28′ lancio dalle retrovie di Brosco, la palla rimbalza in area, Benassi manca l’uscita e regala la palla a Jonathas. Il brasiliano appoggia a botta sicura, ma Lucioni in scivolata salva. Nella ripresa per la Reggina entra Di Michele per Falco, dall’altra parte Breda sceglie Jefferson al posto di Ghezzal.  La gara, non si accende, e vive una lunga fase di stanca almeno fino all’ 81′ quando i nerazzurri trovano il varco giusto per il gol. Jonathas parte in progressione e poi verticalizza per Crimi che in area, all’altezza praticamente della linea di fondo anticipa Benassi in uscita e mette al centro. Sulla linea c’è Jefferson che di testa anticipa tutti e mette in fondo al sacco. Da qui alla fine i padroni di casa avranno il totale controllo del match.

COMMENTO FINALE:Non è bastato il cambio di allenatore per modificare l’andamento della stagione, una squadra senza mordente nè gioco che merita la settima sconfitta in dodici gare e il penultimo posto in classifica.

LUCIONI

 

il resto

 

Torna Di Piedi e il Rende vince facile contro la Luzzese, domenica possibile sciopero dei tifosi

Un 5-1 che fa ben sperare in vista di domenica. Certo, la Luzzese non è la Battipagliese, ma  nell’amichevole di oggi, giocata fuori casa a Luzzi,  stadio Comunale “San Francesco” di  contrada Gidora, si è visto finalmente un buon Rende, sopratutto in attacco. Dopo tanto  tempo è tornato Di Piedi, fuori per problemi familiari, oggi a segno per ben due volte. Il suo  impiego sarà fondamentale per la squadra, che sta affrontando un periodo difficile a causa  delle numerose assenze. Di Piedi potrebbe essere l’uomo in più per domenica, grazie alla sua  esperienza e al suo modo di giocare da centravanti boa. I biancorossi sono scesi in campo con  un 4-4-1-1: De Brasi in porta, Irace, Miceli, Barca e Terranova in difesa; centrocampo a 4 con Musacco a destra, Grisolia a sinistra e Ottonello e Iovine centrali. In attacco Leta alle spalle di Galantucci. Oltre a Di Piedi, sono andati a segno Musacco, Galantucci e il baby Tarantino. Per la Luzzese ha segnato Gagliardi su calcio di rigore. Per domenica si parla di un possibile sciopero dei tifosi biancorossi, stanchi di vedere la loro squadra perdere tra le mura amiche. Al momento restano solo voci.

 

 

Gaspare Guzzo Foliaro