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Tuttocuoio – Cosenza, le pagelle dei Lupi.

Frattali voto 8: dopo averlo conosciuto professionalmente, mi sento costretto a parafrasare una celebre pellicola con protagonista Richard Gere: Pierluigi è un portiere – gentiluomo. Oggi non fa nulla per i primi settanta minuti, poi salva il risultato tre volte. Stupendo l’ultimo intervento che pone un macigno sulle speranze di rimonta dei padroni di casa. Ti prego, non andare via: saremmo tutti orfani.

Mannini voto 6: gioca una partita abbastanza ombrosa, un po’ perché dalla sua non sfondano,  un po’ perché è lui che sale raramente. Fa due o tre interventi puliti ed una qualche discesa interessante, dimostrandosi assolutamente positivo, sebbene non propositivo. Ma non era questa la giornata giusta.

Guidi voto 6,5: sebbene poco impegnato, dimostra di saper fare dell’ordine il suo mestiere principale. Gioca di prima e verticalizza come se fosse un mediano qualsiasi, creando gioco e profondità in almeno un paio di occasioni. Utilissimo alla causa, oggi ha in Pepe un valido collega di reparto.

Pepe voto 6: la prima sufficienza in quattro partite giocate. Sinora non era mai salito oltre il cinque e mezzo, invece oggi ci mette la grinta e la rabbia di chi sa di poter fare di più. Sbaglia un disimpegno, facendo sudare freddo i tifosi. Ma ora se ne può ridere, ed elogiare l’ex teatino.

Blondett voto 6,5: Cappellacci lo sposta a destra, lui non si perde d’animo e si avventura in un ruolo che, tutto sommato, non è il suo. Chissà se con il rientro di Castagnetti dal primo minuto lui tornerà al centro, con lo scalo di Bigoni basso a destra. Ma lui pensa al presente e confeziona l’ennesima prestazione super, pur non proponendosi molto in fase offensiva.

Giordano voto 6: fa un lavoro troppo sporco per essere visto, ma che alla fine della fiera si sente. Il fatto è che, purtroppo, bisogna valutare per quello che si vede, ed oggi il numero otto si è visto davvero poco. Peccato perché ha lavorato tantissimo, ed avremmo voluto premiarlo. La beffa di essere gregario.

Criaco voto 7,5: che partita che tira fuori. Da ala a mezzala, Cappellacci ha trasformato un giocatore anonimo in un incubo per le difese avversarie. Stanotte apparirà negli incubi dei due centrali di casa, un po’ alla Freddy Kruger. Mitico numero sette, quanto corri. E, soprattutto, che tempi d’inserimento. Sostituito da Calderini, s.v.: non te ne andare, ti prego!

Bigoni voto 7: sembra quei vespini d’altri tempi che non finivano mai la miscela. Ma quanto corre? Ne ha sempre per novanta minuti, e percorre più e più volte il campo a tappare le falle. Ogni tanto lo mettono anche ad impostare e lui non disdegna. Che colpo, signori, questo piccolo rosso malpelo.

Alessandro voto 7: nel pieno di una parabola discendente che stiamo ammirando più o meno da Aversa, causa stanchezza, l’esterno argentino sbaglia l’uno a zero a tu per tu con il portiere avversario. Da lì in poi risale la china dei voti, con finte, cross bassi, alti, dribbling, confermando quanto di buono ci ha detto in settimana Manolo, eleggendolo funambolo dello spogliatoio. Trova anche il gol a coronamento di un’azione stupenda, sviluppando anche una grande intesa con Bigoni.

Napolano voto 6,5: tanto nel primo tempo, poco nel secondo, forse perché ha sprecato tutto nei primi ’45, un po’ come faceva Florenzi l’anno scorso. Ha dimostrato di avere un piede fatato, chiede solo più fiducia e siamo sicuri che Cappellacci sarà pronto ad accordargliene, se farà quanto fatto oggi. Sostituito da Castagnetti, voto 6: si è sentita la sua mancanza lì nel mezzo, per dirla alla Ligabue: detta le geometrie ed i tempi giusti, spezzando anche il gioco. Ora non farti male di nuovo.

De Angelis voto 6,5: nel primo tempo gli costruiscono una gabbia mostruosa, formata dai due centrali e da una mezzala, a turno. Nella ripresa ha la possibilità di destreggiarsi maggiormente e fornisce tante sponde per i compagni. Sostituito da Mosciaro, voto 5,5: ci saremmo aspettati di più, peccato.

Francesco La Luna

Cosenza, dolce sofferenza.

Il Cosenza ritrova la retta via ed apre l’anno del Centenario con una vittoria in terra toscana, riscattando così il brutto k.o. subito a Teramo. Ritrovare i tre punti era importante, ed i ragazzi oggi in maglia grigia hanno fatto tutto quanto in loro potere pur di strappare l’ennesimo sorriso ai propri sostenitori.

Cappellacci rivoluziona la formazione: Blondett spostato terzino a destra lascia spazio a Pepe centrale e permette a Bigoni di portarsi in mezzo al campo a sostituire lo squalificato Meduri, affiancando Criaco e Giordano. Davanti il tridente riserva forse la sorpresa maggiore, con Napolano che prende il posto di Manolo Mosciaro, spedito in panchina insieme a Calderini e Castagnetti, al rientro dal lungo infortunio patito il 10 ottobre.

Dopo neanche due minuti è proprio il vice Mosciaro a caricare il destro e calciare forte dai venti metri: gran risposta del portiere avversario che devia in angolo, sugli sviluppi del quale non nasce nulla di rilevante. La seconda occasione del match è invece per i padroni di casa, con Colombo che prova dalla trequarti, facile l’intervento a terra di Frattali. Napolano ha il piede caldo, e lo dimostra scheggiando la base del palo esterno della porta difesa da Bacci al venticinque su calcio di punizione poco fuori i sedici metri dell’area di rigore. Diverso il discorso per l’altra ala, Alessandro, che è visibilmente stanco e sbaglia, precisamente alla mezz’ora, un tiro in uno contro uno con Bacci, spedendo a lato da pochi metri. Il leitmotiv del match è comunque quello dei lanci dalle retrovie per i tagli dei tre avanti, come avviene da Guidi per Alessandro e da questi per De Angelis: l’argentino sembra rivitalizzato dall’errore sotto porta ed ubriaca i terzini avversari arrivando al traversone basso conclusosi in un nulla di fatto, tutto questo quando siamo al minuto trentacinque. A pochi giri d’orologio alla chiusura dei primi quarantacinque Alessandro e Bigoni confezionano un bellissimo dialogo sulla sinistra, mettendo in mezzo ed azionando un flipper che si chiude con un fallo in attacco fischiato a De Angelis. Un piccolo brivido corre lungo la schiena dei tifosi ospiti quando Matteini si trova solo contro Frattali, che però lo anticipa di giustezza con le mani. Si chiude il primo tempo con un gesto di stizza di Colombo, che prima subisce un’ammonizione e poi scalcia verso la panchina, ma viene graziato dall’arbitro.

La ripresa inizia con un Cosenza arrembante, ma soprattutto con un Criaco estremamente sugli scudi: prima prova a sfruttare una sponda di De Angelis spedendo a lato dai venti, poi cambia passo, si incunea nell’area avversaria e viene fatto franare dai centrali avversi: calcio di rigore che De Angelis trasforma, portando in vantaggio il Cosenza. Il Tuttocuoio si affanna per trovare il pareggio, ma è il Cosenza a trovare il raddoppio: meravigliosa azione sull’out di sinistra, con quattro tocchi di prima: Alessandro raccoglie l’ultimo passaggio, salta due uomini ed infila sul primo palo con un sinistro di rara potenza. I padroni di casa reagiscono come fiere ferite, a testa bassa, e provano ad impattare su un calcio d’angolo, ma Frattali è attento e fa suo il pallone in una mischia. La partita del numero uno sembra tranquilla, ma non può finire una partita senza che il portiere romano esalti i propri riflessi felini, e stavolta lo fa sul tiro di Mariani, ben liberato dalla sponda di Colombo. I padroni di casa però spingono, e nulla può Frattali sul tap – in vincente, alla mezz’ora, dello stesso Mariani. Il Cosenza non ci sta e ci prova da calcio piazzato, ma Alessandro scheggia la parte superiore della traversa con un bellissimo tiro a giro. La beffa però rischia di arrivare al minuto quarantatré, quando un flipper smarca Arvia in solitudine davanti a Frattali: il numero uno si piega sulle ginocchia, non cade e compie il miracolo. Sul rovesciamento di fronte, Mosciaro arriva al tiro ma anche dall’altro lato Bacci è bravo e respinge. I cinque minuti di recupero aumentano la tensione, che si taglia a fette, ma non cambiano l’inerzia del match, che termina dunque sul risultato di 1 a 2 per il Cosenza.

Ottima prestazione dei ragazzi di Cappellacci, almeno per i primi settanta minuti. Gli ultimi venti, dalla rete di Alessandro in poi, sono sofferenza pura, causa cali di concentrazione, ma ci pensa ancora una volta Frattali a portare a casa la pagnotta. Gli abbracci a Calderini dopo le due reti sono, invece, messaggi equivoci e subliminali che indicano saluti imminenti o semplici dimostrazioni d’affetto tra compagni? Tutto questo ce lo dovrà chiarire il mercato. Nel frattempo, il Cosenza continua la propria marcia verso la Lega Pro Unica. Tutto il resto è noia, anche la sofferenza.

Francesco La Luna

 

 

TUTTOCUOIO 1 – 2 COSENZA

Tuttocuoio: Bacci; Arvia, Colombini S. (’35 Carelli), Falivena, Colombini J.; Zane, Giannattasio, Salzano; Matteini (’16 st Mariani), Colombo; Di Giuseppe (‘5 st Rosati).

Cosenza: Frattali; Blondett, Guidi, Pepe, Mannini; Bigoni, Giordano, Criaco (’44 st Calderini); Napolano (’35 st Castagnetti), Alessandro, De Angelis (’28 Mosciaro).

Marcatori: De Angelis ‘7 st, Alessandro ’15 st, Mariani ’30 st.

Ammoniti: Colombini, Colombo, Salzano, Giannattasio (T); Frattali (C)

Crotone, una maglia per i poveri della Mensa di Padre Pio

Ha preso il via l’asta benefica delle maglie del Football Club Crotone in favore della Mensa dei poveri Padre Pio di Crotone.

In occasione delle festività natalizie, la società dei fratelli Raffaele e Gianni Vrenna ha deciso di far produrre una limited edition delle maglie da gioco che i calciatori hanno indossato il 26 dicembre contro il Trapani (maglia bianca) e il 29 dicembre contro il Palermo(maglia rossoblù).

L’asta, organizzata in collaborazione con Zeus Sport, sarà organizzata in questo modo:

– a partire da oggi, lunedì 30 dicembre 2013, verranno messe all’asta le maglie indossate dai calciatori in occasione di Trapani-Crotone.
– a partire da venerdì 10 gennaio 2014 sarà possibile partecipare all’asta per aggiudicarsi le maglie di Crotone-Palermo.
Entrambe le aste avranno la durata di 10 giorni. Il prezzo base partirà da 50,00 euro.

 il ricavato verrà destinato interamente alla Mensa dei poveri Padre Pio di Crotone.

Reggina, chiusura d’anno amara

TERNANA – REGGINA  2 – 1

Marcatori: 72′ Masi, 89′ Rispoli (T);  78′ Meccariello A. (R).

Ternana (3-5-2): Brignoli; Masi (84′ Nolè), Meccariello, Lauro; Rispoli, Carcuro (71′ Falletti), Viola, Maiello, Zito; Antenucci (C), Ceravolo (65′ Litteri). A disposizione: Sala, Farkas, Fazio, Paparusso, Miglietta, Avenatti. Allenatore: Toscano.

Reggina (3-5-2): Zandrini; Ipsa, Strasser, Lucioni; Di Lorenzo, Rigoni, Sbaffo (83′ Dall’Oglio), De Rose, Contessa; Di Michele (C) (61′ Gerardi), Fischnaller ( 83′ Sainz-Maza). A disposizione: Licastro, Adejo, Colucci, Foglio, Cocco, Louzada. Allenatore: Atzori.

Arbitro: Riccardo Pinzani di Empoli. Assistenti: Manzini e Tolfo (Quarto uomo: Di Paolo di Avezzano; Osservatore: Garofalo di Torre del Greco). Ammoniti: 39′ Meccariello, 84′ Viola (T); 56′ Zandrini, 75′ Sbaffo, 87′ Sainz-Maza (R).

La Ternana vince 2 a 1 contro la Reggina in una partita delicatissima. Tutti i gol nella ripresa. Passata in svantaggio con un gol di Masi al 29′ del secondo tempo, Gli amaranto pareggiano con un autogol di Meccariello, per perdere nei minuti finali per un gol di Rispoli

PRE PARTITA: Match fondamentale per il discorso salvezza quello che si è disputato al Liberati per la ventunesima giornata del campionato di serie B tra la Ternana e la Reggina.Le due squadre erano in fondo alla classifica, gli umbri a 19 punti e i calabresi penultimi a 14. Rossoverdi reduci da due sconfitte consecutive contro Trapani e Palermo. Gli amaranto avevano conquistato un punto, giovedì scorso, nel match del “Granillo” contro l’Avellino. Il tecnico Atzori conferma la stessa formazione dell’ultimo match con la sola eccezione di Rigoni al posto di Maza. Nell’undici di Toscano rientra Maiello dopo la squalifica, fuori gli infortunati Botta, Bernardi, Sciacca, Alfageme e Dianda. Ex dell’ incontro il tecnico Toscano reggino purosangue, che è cresciuto nelle giovanili della Reggina e ha collezionato, con la maglia amaranto,70 presenze, realizzando 6 reti. Oltre a Lauro, Nicolas Viola, Bernardi e Ceravolo. Per Fabio Ceravolo e Nicolas Viola,  sfida particolare. Cresciuti entrambi nelle giovanili amaranto, il primo ha sempre palesato la sua insofferenza per l’ultimo periodo trascorso alla Reggina. L’attaccante locrese ha  collezionato ben 104 presenze tra A e B, segnando un totale di 20 reti. Nicolas Viola, ha sfidato per la prima volta in carriera la squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta, vanta 68 presenze tra A e B, con un totale di 13 marcature all’attivo. Bernardi e Lauro, sono i due ex che hanno lasciato poche traccie del loro passaggio in amaranto. Per il primo, una sola presenza con la maglia amaranto. Per Lauro, solo 5 presenze nella Reggina 2005-2006, in serie A. Nelle file reggine Lucioni cresciuto nelle giovanili rossoverdi ha un totale di 14 presenze con la casacca delle Fere. Atzori protagonista alla Ternana dal ’91 al ’93.

PARTITA:  Nella prima frazione di gioco la gara è equilibrata e le due formazioni non riescono a creare occasioni da rete degne di nota per via della posta in palio. Le emozioni arrivano grazie a Ceravolo, che prima calcia di poco a lato dal limite dell’area, quindi serve a Maiello un buon assist che il centrocampista campano non riesce ad indirizzare verso lo specchio della porta. Nel secondo tempo al 72′ su una mischia Masi porta in vantaggio i padroni di casa. Al 78′ Rigoni crossa dalla fascia destra e Meccariello nel tentativo di liberare la propria area trafigge Brignoli. Ad un minuto dalla fine quando ormai il pareggio sembrava il risultato finale Rispoli, si avventa di testa su cross di Viola e batte Zandrini regalando i tre punti agli umbri.

COMMENTO FINALE:L’anno si chiude con l’ennesima sconfitta stagionale, i soliti errori  e quel principio di sfortuna che non manca mai ci condannano. Un’ attenta riflessione, ci porta a concludere che la società deve intervenire sul mercato per risollevare le sorti del campionato. Ora c’è la lunga sosta: si riprende a fine gennaio con la trasferta di Bari. Pausa che deve servire a ricarsi.

FISCHNALLER

 

Zandrini

Crotone, sconfitta di fine anno

CROTONE – PALERMO: 1-2 (3′ Hernandez, 58′ Lafferty, 63′ Dezi)

CROTONE: Gomis, Mazzotta, Ligi, Abruzzese, Suagher (60′ Matute), Dezi, Crisetig, Cataldi,Bidaoui, Pettinari (80′ Ishak), De Giorgio (68′ Bernardeschi). Panchina: Secco, Cremonesi, Prestia, Galardo,Pasqualini, Torromino. Allenatore: Massimo Drago

PALERMO: Ujkani, Munoz, Terzi, Andjelkovic, Morgabella, Bolzoni, Verre (78′ N’Goyi), Barreto. Pisano, Hernandez, Lafferty (86′ Dybala).Panchina: Fulignati, Monteleone, Troianiello, Di Gennaro, Stevanovic, Lores, Malele. Allenatore: Giuseppe Iachini

AMMONITI: Mazzotta, Cataldi, Ujkani, Morganella, Bolzoni, Barreto, Lafferty

ARBITRO: Marco Di Bello

LA PARTITA – Lo stadio Ezio Scida ha ospitato oggi Crotone-Palermo, valida per la 21esima giornata del campionato di serie B.I padroni di casa, quinti in classifica,a 32 punti, e in piena zona play off, nell’ultimo turno hanno perso a Trapani; gli ospiti, attualmente primi con 37 punti, arrivano dalla vittoria casalinga contro la Ternana.Palermo in completo bianco con bordi rosanero, Crotone con la classica divisa rossoblù. Inizia la partita e al 3′ minuto siciliani subito in vantaggio: corner battuto dai rosanero, la palla viene prolungata per  da  Andjelkovic, per Hernandez, il quale incorna di testa ed insacca in rete. 1 a 0 per i siciliani. La reazione del Crotone è solo un gran possesso di palla senza però trovare varchi nella difesa palermitana. Al 20′ prima azione gol dei calabresi: cross di Bidaoui per Pettinari, che colpisce di testa ma non inquadra lo specchio della porta. Due minuti più tardi, è ancora il Palermo a rendersi pericolosissimo con Lafferty che controlla di petto, in area di rigore, conclude al volo ma la palla esce di pochissimo a lato.  L’ultima occasione del primo tempo degna di nota, capita al 35′ sui piedi di Pettinari: su un  corner, tiro al volo di Abruzzese, Pettinari prova a deviare il tiro, ma la palla termina sopra la traversa. Il primo tempo termina 1 a 0 per il Palermo, vantaggio meritato dai siciliani, infatti la capolista ha subito praticamente pochissimo, il Crotone, è sembrato troppo imballato e alcune volte pauroso. Il secondo tempo inizia con gli stessi 22 giocatori scesi in campo il primo tempo. La prima occasione è per i calabresi: cross di Bidaoui per Dezi che conclude di testa, ma trova la risposta pronta di Ujkani. Ma un minuto più tardi, il Palermo trova il raddoppio: Barreto serve Lafferty, che al limite dell’area stoppa e scocca un tiro che termina sotto l’incrocio dei pali. Il Crotone reagisce e trova subito il gol che accorcia le distanze: al 64′ Mazzotta serve in area di rigore Dezi che trafigge di Ujkani con un preciso sinistro. 1 a 2. Dieci minuti più tardi, i pitagorici hanno la palla del pareggio: cross del solito Mazzotta, l’estremo difensore palermitano respinge con i pugni direttamente sui piedi di Bidaoui ,  ma il centrocampista,  conclude fuori a porta vuota. Negli ultimi dieci minuti di gioco,il Crotone si butta in avanti alla caccia del pareggio mentre il Palermo appare ormai stanco, infatti la squadra di Iachini, non è uscita dalla sua metà campo dopo il gol del raddoppio. Dopo 4 ‘ minuti di recupero, l’arbitro decreta la fine della partita. Vittoria importante per i rosanero, che si confermano in vetta alla classifica con 40 punti prima della lunga sosta invernale; nulla da fare per il Crotone, illuso dalla rete di Dezi. Calabresi  scivolano al sesto posto in classifica fermi a 32 punti. Momento no per i Pitagorici. Si riprenderà il 25 gennaio con i rossoblù impegnati in casa contro il Siena.

Onofrio D’Amico

foto di A. Costa

IntervistiamoCi: Manolo Mosciaro – Pierluigi Frattali.

Esordio per questa nuova rubrica, che nasce con l’intento di sentire, quanto più possibile, le opinioni, i pareri, le sensazioni dei protagonisti in maglia rossoblu di questa sinora esaltante stagione. Esordio, abbiamo detto, ma esordio col botto: intervista doppia ai due personaggi sinora più in vista tra i Lupi, ovvero il Capitano Manolo Mosciaro ed il numero uno Pierluigi Frattali. Ringraziamo, anticipatamente, sia i due protagonisti sia l’ufficio stampa del Cosenza, nella persona del dott. Gianluca Pasqua, per la squisita gentilezza usata nei nostri confronti e la capacità di mettere a proprio agio l’intervistatore: un grazie enorme, dunque, a coloro che hanno reso possibile tutto ciò.

Domanda: Siamo giunti esattamente al giro di boa: traccia un bilancio della stagione del Cosenza fino ad oggi.

Risposta Manolo: Sicuramente un inizio positivo, avendo accumulato un bottino importante come 32 punti nel girone di andata. Adesso bisogna continuare a girare su questi ritmi, perché ci proietteranno alla promozione in Lega Pro Unica.

Risposta Pierluigi: Abbastanza positiva, anche se viste le nostre potenzialità secondo me avremmo potuto fare qualcosina in più. Però comunque, tenendo in considerazione il fatto che siamo partiti in ritardo, possiamo essere soddisfatti del nostro lavoro.

D: Cosenza è una città da sempre famosa per il calore del proprio pubblico: dalla vostra esperienza di calciatori, vi sentite di confermare questa fama, o ci sono inviti da fare alla tifoseria, affinché sia più numerosa?

RM: Beh, si sa che il pubblico di Cosenza è un grandissimo pubblico, però nelle ultime partite è ovvio che qualcuno si aspettava qualcosina in più, me compreso. Ma siamo fiduciosi per le prossime partite.

RP: [Nel mezzo della domanda, Orlandi passa e fa una pernacchia] No, l’ho sempre detto, questa è una piazza importante, che merita palcoscenici migliori ai quali noi, come collettivo, aspiriamo. Certo dovremo essere bravi, con i risultati, anche a richiamare questa fetta di pubblico.

D: L’atmosfera nello spogliatoio: chi è il più esaurito?

RM: Orlandi, il portiere in seconda, ma anche Calderini. Ce ne sono parecchi, ora la lista da fare sarebbe lunga [ride, ndr].

RP: Mah, diciamo che è un gruppo unito, tutti bravi ragazzi e simpatici. Forse uno dei più estrosi è Elio, Calderini. Ma si respira un’aria bellissima e stiamo bene insieme.

D: Quello più serio, invece?

RM: Bigoni, Bigoni [il quale, nel frattempo, tira una pigna tra i piedi di Manolo]

RP: Bigoni.

D: Il rapporto con il Mister: a primo impatto, che impressione dà Cappellacci, sia come allenatore che come uomo?

RM: Un grande allenatore, una persona per bene ma soprattutto un grande trasmettitore di motivazioni, che per un allenatore è la dote principale.

RP: Un ottima impressione. Un gran lavoratore, poi un personaggio particolare ma una bravissima persona. Il suo pregio è quello di dire le cose in faccia, mi trovo bene ma credo tutta la squadra si trovi bene con lui.

D (Solo per Manolo, ndr): Nel cambio modulo effettuato da Cappellacci, nel quale sei stato spostato largo a sinistra e quindi più lontano dalla porta, ti sei trovato meglio, o preferisci magari tornare prima punta?

R: Io preferisco giocare, poi dove gioco gioco va bene, l’importante è andare in campo.

D (Solo per Pierluigi, ndr): A Manolo ho chiesto a proposito del cambio modulo, a te chiedo, in virtù delle esperienze passate, se hai qualche consiglio per il ds Marino in difesa.

R: Ho giocato con un sacco di giocatori bravi, ma questo è compito di Marino, Condò e del Mister, che indubbiamente non avranno bisogno dei miei consigli. Poi credo che dietro siamo ben messi, anche perché fino a Teramo siamo stati la migliore difesa. Poi se la dirigenza riterrà opportuno acquistare qualcuno lo farà.

D: Chi pensi sia il più tecnico tra i tuoi compagni?

RM: C’è Alessandro, che tecnicamente è abbastanza forte. Lo stesso Castagnetti, in mezzo al campo, ha una discreta tecnica, ma penso che Alessandro sia il migliore.

RP: Ci sono numerosi giocatori bravi, non mi piace fare nomi perché sembrerebbe quasi togliere dei meriti a qualcun altro. Però alcuni sono molto forti e gli auguro di raggiungere categorie superiori, con il Cosenza o con altre squadre.

D: Dai un voto all’altro per la stagione fatta finora.

RM: 8,5 [ride, ndr]. Sono stato buono.

RP: Lui è un giocatore dalle qualità immense, molto importante per il Cosenza. Spero riesca a trovare ancora meglio la via del gol ed a finire la stagione in doppia cifra come lui, credo, auspichi. Per ora un bel 7, pieno, augurandomi che possa arrivare a 10 a fine stagione. [Nel mentre, Calderini fa finta di investirci con la macchina]

D: Un saluto ai lettori di ottoetrenta.

RM: Un saluto a tutti i lettori e felice anno nuovo.

RP: Un saluto a tutti i lettori, dei quali faccio parte anche io. Vi seguo sempre, un abbraccio.

 

Francesco La Luna

Foto: Simone Bruno

Cosenza, pagelle di metà stagione.

Quando si arriva a metà di un percorso, bisogna necessariamente tirare le somme di quanto sino a quel momento operato. Per il Cosenza si può indubbiamente parlare di una media stagione fortemente al di sopra delle aspettative, un primo posto conservato praticamente da ottobre, tra alti e bassi, e ceduto solo nell’ultima sfida del girone di andata. Tempo di bilanci, dunque, ma anche individuali. Ecco perché è giunto il momento delle pagelle di metà stagione. Tenetevi pronti, si parte.

Frattali voto 9: indubbiamente il migliore di questa prima metà di stagione. Decisivo sin dalle prime battute del campionato, ha dimostrato riflessi sorprendenti ed una grande tranquillità nell’amministrare il reparto difensivo. Un professionista serio ed indubbiamente miglior numero uno della categoria. Il colpo di mercato migliore di Ciccio Marino.

Bigoni voto 8: criticato dopo le prime due uscite, ha iniziato ad inanellare una serie di prestazioni positive che hanno conosciuto il culmine nel mese in cui, passato Cappellacci al 4 – 3 – 3, il trottolino ha svestito i panni del terzino per indossare quelli della mezzala. Con l’innesto di Criaco nel cerchio di mezzeria ed il suo arretramento nelle posizioni che più gli competono, ha comunque mantenuto una costanza di rendimento non comune per un giocatore di questa categoria.

Mannini voto 6,5: con il collega Palazzi hanno avuto un rendimento altalenante e complementare: negativo nella prima parte di stagione lui, positivo il sammarinese; viceversa dalla partita interna contro il Chieti in poi, dalla quale il terzino senese classe ’92 ha iniziato a macinare il giusto numero di chilometri ed a mettere dentro cross interessanti. Oggi è lui la certezza a sinistra.

Palazzi voto 6,5: vedi sopra, null’altro da aggiungere. L’uomo che marcò Rooney in quel di Wembley, oggi deve vedersela con giocatori di caratura inferiore. Certo è che ci si aspettava di più, ma dalla sua ha la scusante di essere centrale e non terzino. Spostato in mezzo, a Poggibonsi, ha fatto vedere cose egregie.

Guidi voto 7: di fianco a Pepe era l’ombra del difensore esperto ammirato nel quinquennio trascorso sotto l’egida ciociara a Frosinone. Vistolo di fianco a Blondett, si capisce che il tutto stava nel dover fare contemporaneamente il proprio lavoro e quello altrui. Ora è il direttore d’orchestra della linea Maginot rossoblù, capace di concedere oltre una rete in due sole occasioni.

Pepe voto 5,5: a Chieti aveva lasciato un ottimo ricordo, cosa che invece non farà qui. Nelle prime uscite sbaglia completamente i tempi di marcatura, sino all’infortunio contro l’Arzanese che lo porta a cedere il posto ad Edoardo Blondett. Da lì, tornerà in campo solo in occasione della squalifica scontata dal doriano proprio contro il Chieti, sua ex squadra.

Blondett voto 8: la più piacevole sorpresa di queste prime diciassette giornate di torneo: sempre preciso, mai fuori tempo, possente ed elegante, incarna il prototipo del difensore perfetto. Altri tempi per quanto concerne lo stile e la signorilità, tempi moderni per la grinta elegante che mette in ogni partita. Edoardo è l’under che dovremo tenere, a costo di sacrifici economici anche molto forti.

Meduri voto 6: il suo inizio era stato decisamente promettente: a Lamezia era stato una spanna sopra gli altri compagni di reparto per ordine, carica e capacità di incontrista. Dall’infortunio di Castagnetti in poi, ci si è trovati di fronte all’ombra del giocatore ammirato fino all’Arzanese: lento, impacciato, goffo. La colpa, certo, non è la sua: non si può mettere un Gattuso ad impostare gioco, ma tant’è. Già contro il Teramo ha fatto rivedere giocate degne della primissima parte di stagione, pertanto ci auguriamo il meglio per l’anno nuovo.

Giordano voto 6,5: anche per lui una prima metà a due facce: incompleto, svogliato, sulle gambe fino a Lamezia, dava l’idea di un “Vorrei, ma non ci riesco”. Dall’infortunio di Castagnetti in poi, complice lo spostamento in regia di Meduri, ha saputo regalare prestazioni ben oltre la sufficienza, sembrando un altro giocatore rispetto a quello “ammirato” fino, più o meno, all’Arzanese. Riscoperto, non potrà che fare bene alla causa dei Lupi.

Criaco voto 7: partito esterno alto nel 4 – 4 – 2 iniziale di Cappellacci, ha patito il cambio di modulo, venendo rintanato in panchina. Chiave di volta, per lui, l’infortunio occorso a Mannini, che ha costretto il Mister ad arretrare nuovamente Bigoni sulla linea difensiva, mettendo così l’ex Aprilia a giostrare palloni nel mezzo del campo, cosa che gli riesce meglio. Prestazioni realmente positive ne hanno fatto un perno importante, del quale difficilmente Cappellacci vorrà disfarsi.

Napolano voto 6: non si può giudicare un calciatore da pochi spiccioli di minuti accumulati. Certo è che la tecnica la ha, e l’ha messa in mostra nei pochi minuti concessi. Un giocatore che fa del tiro da lontano la sua arma migliore, e che con due reti ha contribuito a portare il Cosenza nella posizione di classifica attuale.

Castagnetti voto 6: un voto più sulla fiducia che altro. Manca al campo da circa due mesi, e non si sa quando rientrerà. Per quel poco visto ha una tecnica assolutamente invidiabile, un regista dal piede fatato ma che si ha la sensazione giochi imbrigliato. I suoi lanci, rari ma stupendi, erano al bacio per gli agganci di De Angelis. Peccato, ci servirebbe come il pane.

Alessandro voto 6,5: da top player nella prima parte di stagione a giocatore fortemente ridimensionato nella seconda. Certo, non si può mantenere una costanza di rendimento tale come la sua nel corso di diciassette partite, ma ci si aspettava di più. Invece, dopo la straordinaria prestazione contro l’Aversa Normanna, piano piano ha subito un calo. Oggi sembra un altro, ma la sua incostanza ci da speranza in un 2014 migliore.

Calderini voto 6,5: ostracizzato dal modulo di Cappellacci, è l’uomo delle ultime mezz’ore. Trequartista dal piede fino e dal cervello imprevedibile, compensa un po’ di anarchia tattica con una tecnica fatata. Prima punta non può giocare perché non lo è, ma dietro ha dimostrato di saper fare molto bene. Elio ha la possibilità di riscattarsi, per ora sembra un po’ un’incompiuta: bella da vedere, ma un’incompiuta.

De Angelis voto 7,5: eccolo, l’uomo di categoria richiesto da Cappellacci. Sicuramente il più preparato ad affrontare un campionato del genere, e lo dimostrano i numeri: cinque reti in quattordici incontri e tanto lavoro sporco per la squadra, che aiuta a far salire. Costruisce anche gioco, ed è anche l’uomo capace, lo scorso anno, di formare un tandem inarrestabile con Biancolino, altra vecchia conoscenza della città bruzia, in quel di Avellino, siglando un gol ogni tre partite circa e catapultando gli altri lupi in cadetteria.

Mosciaro voto 6,5: ci si aspettava di più, ma ha fatto vedere spunti di gran classe. L’avremmo visto meglio più vicino alla porta, ma da quando si è spostato alto a sinistra le sue prestazioni sono notevolmente migliorate. Lo spunto per mandare in gol Calderini contro l’Ischia è l’immagine perfetta delle sue capacità. Si è acceso un po’ troppo ad intermittenza, quest’anno, ma non fa nulla. Il capitano è sempre il capitano, l’uomo sul quale è stata rifondata la squadra, e non ci farà pentire della fiducia accordatagli.

Cappellacci voto 8: se il Cosenza si trova lì è merito soprattutto suo. Trapattoniano come pochi, se non nel modulo quantomeno nel difensivismo, ha avuto il pregio di amalgamare giocatori che neanche si conoscevano, rendendo un manipolo di ottimi elementi la squadra più temuta del girone. Tre sconfitte, pochi gol subiti ed un ruolino di marcia invidiabile sono tutti merito suo. Poco importa se il gioco latita: l’essenziale sono i risultati. E quelli, per ora, premiano il Capp, ad un solo punto dalla vetta e con otto lunghezze di vantaggio sull’ultima piazza utile per entrare nel novero della C unica. Buon anno mister, buon anno.

Francesco La Luna

Harakiri Crotone,brutta sconfitta a Trapani

 TRAPANI – CROTONE : 1-0 (7′ Abate)

TRAPANI: Nordi, Daì Pagliaruolo, Martinelli (48′ Terlizzi), Rizzato, Garufo, Ciaramitaro, Nizzatto, Caccetta (76′ Iunco), Abate (61′ Pirrone), Mancosu. Panchina: Dolenti, Priola, Basso, Pacilli,Madonia, Gambino. Allenatore : Roberto Boscaglia

CROTONE: Gomis, Mazzotta Ligi, Del Prete, Abbruzzese, Matute (64′ Cataldi), Dezi, Crisetig, Bidaoui,Torromino (46′ Bernardeschi), Pettinari( 75′ Ishak). Panchina: Secco, Cremonesi, Galardo, Pasqualini, Romanò, Boniperti. Allenatore: Massimo Drago

 

Due squadre in forma, due sorprese del campionato cadetto, si sono sfidate allo stadio Provinciale di Trapani per la 20′ giornata di serie B. Il Crotone, quarto in classifica, è alla ricerca di un ulteriore colpaccio in trasferta e cercare di mantenere la zona play off, i trapanesi, proveranno invece, sfruttando le mura amiche, a continuare la lunga striscia positiva. La partita si mette subito male per i calabresi, infatti il Trapani, al 7′ minuto passa in vantaggio: papera di Gomis che sbaglia completamente il rinvio dall’area di rigore, regalando la palla ad Abate, che di testa, non ha nessuna difficoltà a ribadire in rete. Al 26′ è Mancosu a rendersi pericoloso con un tiro dalla destra , ma Abbruzzese riesce a deviare quel tanto per spedire la palla in angolo. Due minuti più tardi è ancora Trapani ed ancora Mancosu: cross di Garufo ma l’attaccante manda di poco alto.  Al 36′ ancora Trapani ed ancora il bomber sardo a rendersi pericoloso: diagonale potentissimo diretto in rete, ma questa volta Gomis si supera e mette in calcio d’angolo.Fatica moltissimo il Crotone in fase offensiva, anche perchè il Trapani non molla un centimetro a centrocampo grazie ad una pressione continua. Al 47′ finisce il primo tempo.  Trapani in vantaggio grazie al gol di Abate nato da un errore di Gomis, ma la partita esprime un gioco superiore dei siciliani nei confronti dei calabresi. Inizia il secondo tempo con una super occasione per il Crotone, infatti al 48′  tiro cross di Del Prete che taglia l’area, Pettinari prova il colpo di tacco e devia leggermente la sfera, tanto per mandare fuori giri Bidaoui sul secondo palo. Tre minuti più tardi altra occasione per i pitagorici : cross basso di Mazzotta, per Pettinari, ma l’attaccante da un metro non trova la deviazione vincente. Al 67′ altra occasione per il Crotone: questa volta è Del Prete a rendersi pericoloso con un potentissimo tiro da trenta metri, Nordi è sorpreso, manca la presa ma la palla finisce in angolo. Si fa sempre più importante lo sforzo del Crotone, con il Trapani che non riesce più a uscire dalla propria metà campo. All’ 82′ Mancosu scatta in profondità, solo davanti a Gomis prova il pallonetto, ma la palla va alta. L’ultima occasione della partita, capita sui piedi di Ishak: cross di Del Prete, Ishak sfiora la  sfera di testa ma Bidaoui con il piede da un metro non ci arriva. Finisce la partita! Al Trapani basta il gol di Abate per portare a casa i tre punti . Il Crotone, dopo un abulico primo tempo, si riprende nella seconda frazione ma non basta per portare a casa almeno un punto dalla Sicilia.  A questo punto il Crotone scende di posizione e si piazza al quinto posto con 32 punti. Nella prossima partita, i Calabresi incroceranno, fra le mura di casa la capolista e la favorita del campionato: il Palermo.

 

Reggina, la sfida tra sogni di gloria ed incubi retrocessione finisce in parità

  REGGINA – AVELLINO 1 – 1

Marcatori: 2′ Di Michele (R), 57′ rig. Galabinov (A)

REGGINA: Zandrini; Ipsa, Strasser, Lucioni; Di Lorenzo, Sbaffo, De Rose, Maza (68′ Rigoni), Contessa; Fischnaller (62′ Gerardi) , Di Michele (85′ Cocco). A disp.: Licastro, Louzada, Colucci, Caballero, Adejo, Dall’Oglio. All.: Atzori

AVELLINO: Seculin; Izzo, Peccarisi; Pisacane; Zappacosta, D’Angelo (46′ Angiulli), Arini, Schiavon, Bittante; Galabinov (85′ Soncin), Castaldo. A disp.: Di Masi, Fabbro,  Millesi, De Vito, Massimo, Abero. All.: Rastelli.

 Arbitro: Sig. Candussio di Cervignano; Ammoniti: Lucioni, Strasser, De Rose (R), D’Angelo, Schiavon (A).

PRE – PARTITA: Allo Stadio “Granillo” di Reggio Calabria, si sono affrontate la Reggina e l’Avellino, in un match valido per la ventesima giornata del Campionato di Serie B. Ad inizio stagione se si fosse detto match testa coda non si sbagliava, peccato che a lottare per non retrocedere è la squadra di Foti. Penultimo posto in classifica per i calabresi che sabato scorso, a Cesena, avevano collezionato la quarta sconfitta consecutiva e che non trovano i tre punti dal 9 Novembre. Situazione opposta per la matricola irpina che contro il Modena aveva conquistato la settima vittoria casalinga ed il terzo posto in solitario e che voleva continuare a far sognare i propri tifosi per una possibile promozione in Serie A. Sono tutti biancoverdi gli ex di turno, oltre a mister Rastelli che ha giocato in riva allo Stretto nel campionato di serie A 2002-2003, collezionando 17 presenze, vantano trascorsi in amaranto anche Maurizio Peccarisi che si è formato calcisticamente proprio tra le fila della Reggina, collezionando 2 presenze tra il 1995 e il 1997 ed Alessandro Fabbro che invece non è mai sceso in campo con la prima squadra ma sul finire degli anni Novanta ha militato negli Allievi nazionali della formazione calabrese. Giornata di pioggia e forti raffiche di vento (26.5 nodi), ma terreno in discrete condizioni di gioco. Tifosi ospiti presenti sugli sfalti con circa 300 presenze. Contro i campani mister Atzori si schiera con il 3-5-2. Squalificato Foglio, al suo posto Contessa, out il brasiliano Maicon per infortunio al suo posto Di Lorenzo. In porta Zandrini, in difesa Strasser. In attacco il solo Di Michele, supportato da Maza e Fischnaller. 3-5-2 per mister Rastelli che senza Terraciano, Pape Dia e Biancolino. Conferma gli undici dell’ultima giornata. In attacco confermati Galabinov e Castaldo. Sfida nelle sfide quella tra i giornalisti Alfredo Pedullà e Michele Criscitiello che dall’11 Novembre conducono la trasmissione Football Clan su Sport uno, il nuovo canale che ha sostituito Sportitalia 1. Nei giorni addietro Criscitiello, tifoso dell’Avellino, tramite il proprio profilo Twitter aveva festeggiato per la vittoria sul Modena, ironizzando sulla situazione della Reggina, squadra del cuore dell’amico Pedullà: “Punti salvezza fatti. Giovedì aiutate la Reggina Misericordia di Alfredo Pedulllà. AIUTIAMO I PIÙ DEBOLI. Forza Lupi sempre“. Il campo ha detto parità con gli amaranto che rispolverano una prestazione degna della maglia fino al pareggio per poi lasciare il pallino ai bianco verdi.

PARTITA: Partono forte gli amaranto che con un’azione tutta palla a terra passano in vantaggio con Di Michele, che servito da Fischnaller, aggira il diretto avversario e con un millimetrico sinistro insacca Seculin, che può solo guardare. Al 12′ cross dalla sinistra di Contessa, Di Michele svetta di testa ma la palla termina di poco a lato. Al 36′ sugli sviluppi di un contropiede Castaldo serve Arini che calcia sul fondo. La prima frazione termina uno a zero. Ad inizio ripresa Rastelli sostituisce D’Angelo con  Angiulli. Il neo entrato al 57′ si procura ilcalcio di rigore con un tiro da fuori che colpisce il braccio alto di Strasser. Galabinov trasforma. Da qui in avanti i campani, che fino al momento erano stati imbrigliati dai calabresi, escono alla distanza complice sia una stanchezza fisica che mentale degli amaranto. Al 73′ Castaldo di testa va vicino alla rete ma Zandrini fa una parata che sa di miracolo. Ultimo brivido all’88’ quando Bittante mette un pallone al centro per Castaldo che da due passi colpisce di testa, il pallone termina fuori di pochissimo.

COMMENTO FINALE: Sotto la pioggia e in un clima di contestazione gli amaranto interrompono la striscia negativa e smuovono la classifica anche se il pari sembra andar meglio all’Avellino. A Terni non bisogna assolutamente perdere per poi intervenire sul mercato con qualche nuovo arrivo.

IPSA

 

Fischnaller

Cosenza, continuano gli incontri per il centenario.

Non si ferma neanche durante le festività natalizie la frenetica attività organizzativa del centenario del Cosenza Calcio, che andrà a celebrarsi nel nuovo anno. Proprio in data odierna, una folta rappresentanza di tifosi ha incontrato, nella sede provinciale del Coni – messa a disposizione dall’autorità competente, parte della dirigenza della società bretta, composta dal Presidente Guarascio e dall’ad Quaglio, accompagnati dagli avvocati Carratelli e Corigliano e da Marcello Spadafora, delegato dell’Amministrazione Comunale ai rapporti con la società. Nell’incontro si sono ribaditi i concetti già espressi nel corso della precedente riunione con il gruppo Ultras 1914, ovvero la massima volontà di fare bene ed il necessario coinvolgimento di tutta la cittadinanza; in più, l’ad Quaglio ha mostrato ai presenti il fascicolo contenente le celebrazioni previste e già inviato al Comune, dal quale ora si attende risposta. Sono successivamente intervenuti gli avvocati sopra citati, i quali hanno elogiato il lavoro svolto dalla società e pronosticato un centenario che dovrà essere ottimamente organizzato, senza dimenticare di sottolineare l’importanza del lavoro che dovrà essere svolto dai cittadini.