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Teramo – Cosenza, le pagelle dei Lupi.

Frattali voto 7: per giustificare tanto voto, riesumiamo un’intervista di Gianluca Pagliuca datata 1998/1999, successiva ad una sconfitta dell’Inter contro la Sampdoria in quel di Marassi: alla domanda “Come giudichi la tua prestazione?”, l’allora numero uno dell’Inter rispose: “Un portiere che prende quattro gol è un pirla. Io oggi sono un pirla”. Tanto non si può dire per Frattali, che con due miracoli mantiene aperta la partita fino ad un quarto d’ora dalla fine. Forse mal posizionato sull’ultima segnatura, ma quello è l’ultimo dei problemi.

Mannini s.v.: si infortuna e deve lasciare il posto dopo dieci minuti a Palazzi, voto 5: dalle sue parti si passa con troppa facilità. Ci sarà sicuramente stata qualche svista arbitrale, ma in questo modo è davvero troppo facile.

Guidi voto 6: meno impeccabile del solito sui fuorigioco nella ripresa, non capiamo ancora bene se per colpa sua o per errore del segnalinee. Fatto sta che, se nel primo tempo dirige l’orchestra con dovizia, nella ripresa sbaglia almeno tre offside. Restano da dividere le colpe.

Blondett voto 6,5: impeccabile. Crediamo sia l’unico aggettivo con cui si possa definire la prestazione odierna del numero cinque. Non sbaglia un colpo ed indovina tutti gli anticipi. L’unico errato, lo recupera con un’esperienza che non può essere propria di un ventunenne.

Bigoni voto 6: non può spingere più di tanto perché sa di dover controllare a vista gli avanti avversari, e quindi contiene quell’offensivismo che ne ha caratterizzato la prima metà di stagione. Comunque sia, a centrocampo o in difesa, è sempre un gran giocatore.

Criaco voto 6,5: bella partita della mezzala, che ha trovato nuovo spolvero in questo ruolo. Da attaccante esterno, retrocesso tra i tre della mezzeria si è ritagliato uno spazio importante che gli ha permesso di avere grande continuità. Gli inserimenti sono la sua arma migliore e si fa valere come non mai. Esce per affaticamento e lascia il posto a Napolano, s.v.: giudicabile solo per i fischi che lo bersagliano.

Giordano voto 6,5: la sua grinta è quella che spinge il Cosenza a gettare il cuore oltre l’ostacolo. E poi è capace di break e di giocate da serie superiore. La sua esperienza, nel centrocampo rossoblù, è un elemento imprescindibile.

Meduri voto 7: molti, prima di questa partita, mi accusavano di aver preso partito contro il numero quattro del Cosenza, così io avevo pronosticato una partita da protagonista in quel di Teramo: così è stato, con una miriade di palloni recuperati e tanta corsa. Sembra un’altra persona rispetto a quella che usiamo vedere in casa.

Mosciaro voto 6: ha sulla testa la spada di Damocle, ancora pendente, del clamoroso mancato pareggio nel primo tempo. Però non gioca affatto male, anzi. Certo è che Cappellacci dovrebbe trovagli la collocazione giusta, ché molte volte sembra un’anima in pena.

De Angelis voto 7,5: è una delizia vederlo giocare. Non sbaglia un aggancio che sia uno, riesce a librarsi sulle maglie della difesa avversaria con leggerezza innata, sgomita in modo corretto ed anticipa tutti i movimenti avversari. Quando gli arretrati padroni di casa gli hanno costruito la gabbia, lui si sposta a destra, dove risulta sempre pericoloso.

Alessandro voto 5,5: fa una cosa bella in tutta la partita, che potrebbe cambiare l’inerzia del match: supera due difensori e mette in mezzo un pallone che Mosciaro spedisce a lato. Per il resto, nulla. Lo rileva Calderini, voto 6,5: il suo ingresso mi ha ricordato quello di Milito contro il Tottenham, nella Champions League 2010/’11: nulla di rilevante sul piano delle marcature, ma tanto gioco creato. L’unico difetto è il nervosismo con cui entra in campo.

Francesco La Luna

Cosenza, congedo amaro

Il Cosenza perde in quel di Teramo, subendo un passivo immeritato e sonoro che fa rumore. Tuttavia, la prestazione dell’undici di Cappellacci è lungi dall’essere insufficiente, come invece darebbe a pensare il risultato, e consta di ben tre legni colpiti nell’arco dei novanta minuti. Solo sfortuna, dunque? No, anche grandi meriti del Teramo e qualche demerito della terna arbitrale. Ma non si può avere sempre il massimo, specie in occasioni come questa. Si va al riposo dunque secondi, ma ad una sola lunghezza dalla nuova capolista.

Cappellacci sceglie gli stessi undici della precedente sfida, con l’unica variante di Mannini al posto di Palazzi. In mezzo, ancora nessun cenno di vita per Castagnetti, che si accomoda in panchina. I padroni di casa si dispongono con un più prudente, almeno in apparenza, 4 – 4 – 1 – 1, con il brasiliano Dimas a dispensare palloni per l’unica punta Gaeta.

La partita inizia senza troppi complimenti, con il Cosenza che parte subito all’attacco. Paradossalmente, però, è il Teramo a passare dopo quattro minuti, da palla inattiva, quando Sassano riceve da Caidi e batte l’incolpevole Frattali. I padroni di casa sono ringalluzziti dal vantaggio e sfuriano con Dimas, lasciato solo al tiro: la conclusione però è centrale e Frattali blocca agevolmente a terra. Al minuto 11 si ferma Mannini, che lascia il posto a Palazzi. Tre minuti dopo Alessandro s’inventa una serpentina meravigliosa smarcando Mosciaro solo davanti alla rete sguarnita, ma il capitano spedisce incredibilmente a lato. La partita non lascia momenti di respiro, e Dimas viene di nuovo lasciato al tiro, stavolta alto. Al ventesimo clamoroso palo del Cosenza: Criaco crossa tagliato dalla destra, lisciano tutti e De Angelis schiaccia a due passi mandando sul montante. Il Teramo non sta a guardare e ancora con Dimas sfiora il gol con un tracciante rasoterra insidioso che lambisce il palo della porta difesa da Frattali. Il Cosenza continua a premere e si presenta al tiro con Meduri, la cui cannonata dai ventitre’ termina a lato, mentre si stampa sul palo l’insidioso rasoterra di Mosciaro dalla stessa zolla. Il numero nove si sente evidentemente in colpa per l’errore sulla sortita di Alessandro e ci prova su punizione, sfera non troppo distante dalla porta casalinga. Allo scadere del primo tempo parte un traversone al volo dalla destra: Gaeta è solo e incrocia di testa a colpo sicuro, ma Mr. Frattastic è mostruoso e si allunga prima in quest’occasione e poi su una sassata dalla distanza. Si chiude così un primo tempo migliore di molte partite della serie cadetta, con un punteggio bugiardo ed un Cosenza sorprendentemente bello.
Inizia la ripresa con delle folate offensive, prima da una parte e poi dall’altra, ma senza alcuna occasione da segnalare. La sfida si mantiene comunque su livelli vivaci e piacevoli. Al quarto d’ora fuori Alessandro, dentro il match winner dell’ultimo incontro Elio Calderini. Poco dopo Dimas strozza una conclusione che sarebbe potuta essere il k.o. per gli uomini di Cappellacci. Al ventisei esce Criaco per problemi ai flessori, dentro Napolano, l’uomo del tiro della domenica, mentre Casolla rileva Dimas. Al ventisette episodio dubbio in mezzo all’area dei padroni di casa, con un rimpallo su cross di Mosciaro che finisce sulla mano di un centrale avversario: l’arbitro fa proseguire, ma sul ribaltarsi dell’azione Sassano viene perfettamente imbeccato e buca Frattali. Il Cosenza crolla e Sassano si infila da tutte le parti, con Frattali che deve uscire basso su un infido cross rasoterra del numero sette avversario. Palermo rileva Gaeta, ma la partita non ha null’altro da dire, se non della sfortuna che si abbatte prepotentemente sui Lupi con il terzo legno colpito da Elio Calderini ed una ribattuta su tiro al volo di Bigoni da distanza ravvicinata. Su un rovesciamento di fronte, quando la partita prosegue per inerzia, sul filo del fuorigioco scatta Casolla che beffa con un delizioso pallonetto Frattali: game over per i Lupi in terra straniera e perdita della vetta.

Il Cosenza ha poco da recriminare a sé stesso, molto di più alla terna arbitrale, complice della sconfitta con alcune situazioni da rivedere, ed alla malasorte. Cappellacci ha disposto i suoi ad una partita d’attacco, ha aggredito bene la sua ex squadra ed ha effettuato tutti i cambi al momento opportuno. Tre reti sono davvero troppe per il Cosenza visto oggi, che avrebbe potuto tranquillamente pareggiare la partita: ma nel calcio non si vince ai punti, e dunque le tre lunghezze vanno al Teramo che si laurea campione d’inverno in maniera sorprendente ed immeritata. Congedo amaro, dunque, ma solo nel risultato. Per il resto, un ottimo Cosenza che ha solo tanto da rimproverare a fattori esterni al gioco.

Francesco La Luna

 

TERAMO – COSENZA 3 – 0

COSENZA: Frattali; Bigoni, Guidi, Blondett, Mannini (’11 Palazzi); Meduri, Criaco (’26 Napolano), Giordano; Mosciaro, Alessandro (’15 st Calderini), De Angelis.

TERAMO: Serraiani; Ferroni, Caidi, Speranza, Scipioni; Sassano, Lulli, Cenciarelli, Di Paolantonio; Dimas (Casolla); Gaeta (’43 Palermo).

AMMONITI: Guidi, Meduri, Calderini (C); Sassano (T)

MARCATORI: Sassano, Sassano, Casolla (T)

 

Crotone, che peccato!

CROTONE – JUVE STABIA: 1-1 (24′ Di Carmine, 56′ Contini aut.)

CROTONE: Gomis, Del Prete, Abruzzese, Cremonesi, Mazzotta, Dezi, Crisetig, Cataldi (84′ Mastriani), Bidaoui, Berdardeschi (54′ De Giorgio), Ishak (66′ Pettinari ). Panchina: Seco, Suagher, Galardo, Pasqualini, Matute,  Torrimino. Allenatore :  Massimo Drago

JUVE STABIA: Viotti, Martinelli ( 55′ Di Nunzio), Lanzaro, Contini, Zampano, Suciu, Ghiringhelli (78′ Davi), Mezavila, Scozzarella, Di Carmine, Baraye (67′ Sowe). Panchina : Calderoni, Caserta, Doninelli, Doukara, Diop, Parigini. Allenatore: Fulvio Pea

AMMONITI: De Giorgio, Mastriani, Viotti, Martinelli, Scozzarella, Di Carmine

ESPULSI: De Giorgio, Viotti

ARBOTRO: Francesco Saia

 

Allo stadio Ezio Scida di Crotone , si è giocata la sfida, valevole per la 19′ giornata di serie B, fra Crotone e Juve stabia.Fortissime sono le motivazioni per i ragazzi di Drago, i quali, trezi a 31 punti, e a solo tre punti dalla capolista Palermo, cercano di ottenere i tre punti fra le mura amiche e continuare a restare sul podio della serie cadetta. Subito pericolosa la Juve stabia nei primi minuti gi gioco:al 4′ acrobazia di Di Carmine , ma Gomis reattivo, devia in corner.Un minuto più tardi, l’estremo difensore del Crotone è ancora protagonista, questa volta deviando in angolo una punizione  a giro di Contini.La reazione dei calabresi arriva al 14′ , quando Bidaoui semina il panico sulla sinistra e crossa, la palla attraversa l’area di rigore, Del Prete colpisce di prima intenzione, ma la palla termina di poco alta.Qualche minuto più tardi episodio dubbio in area giallo nera, il tirodi Ishak viene murato probabilmente con una mano da un difensore stabiese, ma per l’arbitro tutto regolare.Il Crotone continua ad attaccare, Bidaoui semina tre avversari, conclude di destro, ma la palla termina fra le braccia di Viotti. Un minuto più tardi, Ishak tira da venti metri, ma la palla termina di poco alto.Al 24′ invece le vespe si portano in vantaggio: Martinelli crossa dalla trequarti, Cremonesi perde Di Carmine, il quale insacca di testa indisturbato.La reazione del calabresi è affidata al solito Ishak che si accentra e colpisce col mancino. Viotti para la sua debole conclusione.Al 39′ Dezi colpisce a botta sicura, ma il tiro virnr murato dall’intervento decisivo in extremis di Lanzaro, rossoblù vicinissimi al pareggio. Qualche minuto più tardi, pericolo per la Juve Stabia su corner del Crotone: Mazzotta viene servito sul vertice sinistro dell’area: il cross del numero 7 è per Berardeschi che non trova la porta di testa.Dopo un minuto di recupero, l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi.Prima frazione spettacolare grazie alle innumerevoli occasioni da gol create dal Crotone che però alla prima svista difensiva subisce gol in contropiede e va al riposo sorprendentemente in svantaggio contro le pungenti “vespe” gialloblu.Il secondo tempo inizia con i pitagirici in attacco, e al 56′ riescono a pareggiare:  Bidaoui serve Mazzotta che va al cross, Contini devia col destro proprio nella porta difesa da Viotti.Tre minuti più tardi, colossale occasione per i padroni di casa: Dezi, da un metro dalla porta, divora una facile occasione sul preciso cross di Crisetig. Il Crotone, continua ad attaccare, ma non trova il gol del vantaggio, e al 77′ Bidaoui manca la deviazione vincente sul cross dalla destra di Dezi. La partita si spegne lentamente, a causa della stanchezza dei giocatori in campo, le ultime occasioni , capitano sui piede delle vespe: la prima al 90′, su angolo dalla destra, Sowe stacca di testa ma non trova la porta, la seconda, due minuti più tardi,Zampano, spreca un contropiede sul quale Gomis esce e fa suo il pallone. Nonostante una gara dominata, con tante occasioni create, i pitagorici non vanno oltre la conquista di un punticino, che alla fine, pesa sulla classifica, infatti, i calabresi, partiti forti, vengono beffati da un gol di Di Carmine. La reazione è l’ autorete di Contini e tante palle gol mancate. Il Crotone resta sul podio, al terzo posto, con 32 punti in classifica. La prossima giornata, vedrà il Crotone giocare in trasferta a Trapani.

ONOFRIO D’AMICO

Cosenza, società premiata dal CONI.

Il CONI, massimo organismo sportivo internazionale, nella persona del dirigente provinciale Pino Abate, ha deciso di consegnare uno dei riconoscimenti “Stelle al Merito Sportivo” alla società del Cosenza Calcio, rappresentata alla cerimonia dall’Amministratore Delegato Avvocato Domenico Quaglio. Il più alto rappresentante provinciale ha inteso spiegare il premio alla società in quanto “Capace di ottenere risultati importanti risvegliando il cuore dei tifosi”. Entusiasta del premio il Presidente Guarascio, il quale lo ritiene un’affermazione di più per quanto sinora fatto dalla società Cosenza Calcio in questi due anni.

Vigor Lamezia, il presidente Arpaia annuncia…

fonte: tuttolegapro.com

 

“Sono rimasto sorpreso del fatto che il mister non abbia effettuato nemmeno un cambio, in svantaggio avrei visto bene qualche forza fresca in campo”. Così il patron della Vigor Lamezia, Claudio Arpaia, ha commentato la partita persa immeritatamente dalla sua Vigor Lamezia contro un cinico Castel Rigone. Non si è fatta attendere la risposta del tecnico biancoverde, Raffaele Novelli: “Mi limito a rispondere che abbiamo 11 giocatori contati e alcuni neanche in condizione”. Chiaro riferimento di una panchina sempre più corta, anche a causa di infortuni in serie e squalifiche. A chiudere la mini-polemica, raccolta dai colleghi della Gazzetta dello Sport, è lo stesso numero uno calabrese, Arpaia, che annuncia: “Arriverà almeno un giocatore per reparto”.

Roberto Tarzia

Cosenza – Martina Franca, le pagelle dei Lupi.

Frattali sv: è l’unico modo che ha per non prendere voti alti. La sua partita è tutta in quel pallone bloccato all’ultimo minuto ed in un mezzo errore all’inizio del primo tempo, stop. Mr. Frattastic oggi è a riposo.

Bigoni voto 6: inizia male, o meglio si vede molto poco, cresce con il passare dei minuti per diventare un tuttofare nell’ultima mezz’ora di gioco. Cavalca, cavalca e ancora cavalca prepotentemente, cambiando anche corsia. Peccato per quei primi sessanta, avrebbe potuto fare meglio.

Blondett voto 6,5: ogni complimento ormai si spreca, noi aggiungiamo soltanto che oggi si è visto nel nuovo abito di terzino, ruolo in cui solitamente un centrale non si diletta a giocare se non per necessità. Agli ordini del re Cappellacci, Edoardo ha risposto “Obbedisco” ed ha confermato le proprie doti. Marino inizi a mettere i soldi nel salvadanaio, questo qui bisogna tenerlo.

Guidi voto 6,5: abbiamo più volte detto che di fianco a Pepe si trova in difficoltà: oggi, invece, quando l’ex Chieti entra in campo, pur per venti minuti, non perde la calma e non sbaglia neanche un fuorigioco. Il maestro comanda, l’orchestra risponde. Se Frattali è Mr. Fantastic, lui è la Cosa. Che meraviglia.

Palazzi voto 6: non ce ne voglia il buon Mirko, che pure gioca un’ottima partita, ma ci dispiace non poter rivedere all’opera Mannini su quella corsia, che tanto bene aveva sinora fatto. Sarà per un’altra volta, nel frattempo il nazionale sammarinese svolge discretamente il proprio lavoro. Lo rileva, in un imperterrito atto di coraggio del Mister, Calderini, voto 7: come i migliori cannoni, Bum Bum. finalmente nel ruolo a lui più congeniale, dimostra di avere un cambio passo superiore ai suoi compagni. E poi la tecnica sul gol è da leccarsi i baffi: neanche il bacio di Casablanca è così poetico. La palla come Rick, il palo come Ilsa: ma stavolta, il finale è a lieto fine.

Meduri voto 5: Castagnetti in panchina ci fa tirare un sospiro di sollievo. Forse, dalla prossima settimana, Meduri potrà tornare a fare il proprio gioco, ovvero quello di spezzare le tibie ed i peroni avversari. Nel frattempo, lo si cerca – male –  emule del biondino, che manca tantissimo. Fabio non ha i piedi per fare il regista, e sbaglia tanti passaggi, correndo anche poco.

Giordano voto 6,5: che piacere vederlo giocare con questa grinta. Meduri può anche stare come gli omini del calcio balilla, se di fianco ha un uomo che corre per dodici, recupera palloni e sfiora il gol: caratteristica, quella del calcio dalla distanza, che sinceramente non credevo potesse avere. Non finirai mai di stupirmi, meglio così.

Criaco voto 6,5: partita di sacrificio interpretata magistralmente: prima a far legna, poi a retrocedere terzino – lui, un’ala già trasformata in

 

mezzala, per concludere al centro, alto a sinistra in aiuto a Bigoni. Non demorde e spacca tutto fino al novantesimo. Un altro giocatore che ha trovato identità grazie a Cappellacci.

Mosciaro voto 5,5: meno incisivo delle altre volte, fa vedere poco ma spesso si nasconde, ben marcato dai centrali avversari. Stretto nella morsa, non conclude molto, facendosi parare il tap – in dei primi minuti. Ma non ci si preoccupi, ormai non stecca.

De Angelis voto 6,5: si vede la differenza tra una prima punta ed un trequartista adattato: l’uomo in dieci oggi è una vecchia volpe del mestiere che sa creare e trovare gli spazi giusti. Ben tornato, Gianluca, ci servivi come il pane. Lo rileva negli ultimi minuti Pepe, voto 6: fa il suo, per una volta bene, dando sostanza alla squadra quando serve.

Alessandro voto 5,5: dorme per lunghissimi tratti della partita, poi viene innescato e fila via come un razzo creando scompiglio: non è un caso che l’occasione migliore della ripresa nasca da una sua sortita. “Il ragazzo può ma non si applica”, come dicevano ai meno diligenti a scuola: e proprio come quelli, è l’amore la causa di tutto. Non perde occasione per tenere la palla incollata a sé, noncurante dei compagni smarcati. Si attendono giornate migliori.

Francesco La Luna

Vigor Lamezia, in Umbria un’altra sconfitta

Il Castel Rigone fa bottino pieno con un secco 2-0

 

CASTEL RIGONE (PG) – Terza sconfitta nelle ultime 5 partite per la formazione biancoverde che vede assottigliarsi a soli 2 punti la distanza dall’ottava in classifica (proprio la squadra umbra), ultimo posto valido per la permanenza di categoria. Già qualcuno rimpiange il tecnico Costantino, esonerato prematuramente qualche settimana fa, che magari raccoglieva poco sul campo pur avendo un gioco molto fluido. La Vigor Lamezia delle ultime uscite appare molto spenta, con un gioco molto lento e contratto. L’alibi di mister Novelli è quello di non avere un attacco mai al completo tra infortuni e squalifiche e con Del Sante che non lo aiuta visto che si fa espellere a pochi minuti dalla fine e che quindi salterà la prossima partita.

In terra umbra, il primo tempo non fa registrare particolari squilli, con le squadre che giocano un calcio lento e macchinoso, come se nessuna delle due sfidanti volesse fare male.  Nel secondo tempo invece, arriva la più classiche delle beffe: al minuto 19, l’arbitro Illuzzi annulla una rete biancoverde e sul contropiede umbro, la Vigor si rifugia in angolo. Dal corner Agostinelli mette dentro con Ubaldi che anticipa tutti e trafigge Rosti di testa. Biancoverdi che si innervosiscono e non riescono più a trovare gioco. Al minuto 89, Del Sante si becca il rosso diretto che lo manda anticipatamente sotto la doccia e lascia i suoi compagni in dieci. Dopo appena un minuto, Agostinelli realizza il secondo gol che chiude definitavamente la partita.

 

CASTEL RIGONE: Fransese, Santarelli, Bianco, Vicedomini, Gimmelli, Moracci, Montanari, Ubaldi, Tranchitella, Coresi, Agostinelli. All. Fusi

VIGOR LAMEZIA: Rosti, Rapisarda, Malerba, Romano, Marchetti, Gattari, Padulano, Scarsella, Del Sante, Rondinelli, D’Amico. All. Novelli

Arbitro:  Illuzzi di Molfetta.

Note: Giornata fredda, ma soleggiata con terreno in buone condizioni.
Spettatori: 300 circa.
Ammoniti: Montanari (CR), Rondinelli (VL).
Espuslo: 89′  Del Sante (VL).

 

Roberto Tarzia

Cosenza, fine della maledizione San Vito.

Il Cosenza scaccia via lo spettro del San Vito con una prestazione che sarebbe riduttivo definire sufficiente, benché il punteggio sembri suggerire questa disamina, tornando così alla vittoria in casa propria dopo quasi sessanta giorni di agonia. La caratura dell’avversario non inganni, visto che il Martina Franca si è presentato con un formazione molto chiusa: gli uomini di Cappellacci hanno condotto la partita verso i binari giusti grazie, soprattutto, all’indiscusso genio di Elio Calderini, che ha siglato il gol del vantaggio e della definitiva vittoria.

Il Mister di Teramo fa due cambi rispetto alla sconfitta di Aprilia, uno dei quali obbligato: Palazzi sostituisce l’indisponibile Mannini, mentre il rientrante De Angelis prende la numero dieci, spedendo Calderini in panchina. Per il resto, tutto resta uguale alla formazione standard. Si rivede in panchina Michele Castagnetti, che però non metterà piede in campo per tutta la durata del match.

La prima vera occasione della partita capita al nono minuto: Palazzi dentro per De Angelis, che si gira magistralmente e conclude in porta, trovando la strenua opposizione di Modesti: sulla ribattuta, ancora Modesti si supera sul tap – in ravvicinato di Mosciaro. La partita la fa solo il Cosenza, che attacca a testa bassa, mentre il Martina Franca si chiude con Sallustri che retrocede come quinto difensore in fase di non possesso. Al ventidue De Angelis si smarca e va in uno contro uno, Guidi si intromette, scarta il portiere ma da posizione defilata coglie il palo. Neanche due minuti dopo Giordano impegna severamente l’estremo avversario con una sibillina rasioiata dai venticinque ben deviata in angolo. Dopo questa serie di ghiotte opportunità, il Cosenza alla lunga si spegne, non tirando più in porta ma limitandosi ad arrivare pericolosamente dalle zone degli ospiti, recriminando per un paio di occasioni da rigore occorse a De Angelis. Finisce così il primo tempo sullo zero a zero. La ripresa inizia con gli stessi undici, e come gli effettivi non cambia neanche la trama. Passano solo sei minuti prima che Criaco non si trovi solo contro il il portiere. Prodigioso intervento di un centrale ospite che toglie il pallone dai piedi del numero sete sventando il pericolo. Al quarto d’ora Mosciaro tenta da troppo distante, eppure il pallone non sorvola di molto la traversa. Alessandro ci mette invece un po’ per carburare, ma quando lo fa sulla sinistra ne salta due e mette De Angelis in condizione di segnare. Il tentativo del dieci è però rimpallato, così come il successivo dell’esterno argentino. A provare e riprovare, però, prima o poi si riesce: ed ecco che, da un calcio d’angolo, il pallone spiove sul destro di Calderini, entrato per Palazzi. Il talentuoso fantasista prende la mira, scarica, la sfera bacia il palo come nel più romantico dei finali cinematografici e si deposita docilmente in fondo al sacco. Uno a zero e pubblico in visibilio. Nonostante il Martina pressi, il Cosenza sfiora il raddoppio con una punizione di Criaco che rimbalza davanti a Modesti, il quale con un riflesso immenso la toglie dall’angolino basso. Ultimi minuti da gelo sangue per il Cosenza: su un filtrante alto dal centrocampo non scatta il fuorigioco (o non scatta la bandierina del segnalinee) e Bilello  si trova a tu per tu con Frattali, ma in un tentativo di pallonetto spedisce oltre la traversa. Al termine dei novanta regolamentari, però, scattano cinque minuti di recupero abbastanza discutibili, che scorrono senza eccessivi patemi d’animo, eccezion fatta per un paio di palloni vaganti raccolti da Frattali che spezza il ritmo. Il triplice fischio del signor Melidoni di Frottamaggiore, oltre anche i cinque di recupero ordinati, chiude la contesa sul punteggio di uno a zero.

Gli uomini di Cappellacci tornano dunque al successo casalingo che mancava dal due a zero contro l’Arzanese siglato da Napolano e De Angelis. Merito di una buona squadra capace di metamorfizzarsi al momento adatto, un team con ampie capacità camaleontiche che in mezz’ora passa dal 4 – 3 – 3 iniziale al 4 – 2 – 3 – 1 con Calderini trequartista e chiudere con il 4 – 4 – 2 con Blondett terzino. Camaleontiche e rischiose le scelte del Mister, che però raccoglie quanto seminato. Bum Bum si sveglia dal letargo e mette a segno il gol più importante e, forse, anche più bello. I pareggi di Casertana, Foggia e Teramo permettono infatti di porre due lunghezze di distacco dalle dirette inseguitrici, soprattutto dagli abruzzesi, contro i quali bisognerà vedersela nella prossima giornata. Arrivare allo scontro diretto con un vantaggio, pur minimo, aiuta sicuramente.

 

COSENZA – MARTINA FRANCA 2 – 0

MARCATORI: Calderini (C) 27′ st

COSENZA: Frattali; Bigoni, Guidi, Blondett, Palazzi (’17 Calderini); Criaco, Meduri, Giordano; Mosciaro, De Angelis (’30 Pepe), Alessandro.

MARTINA FRANCA: Modesti; Dispoto, Zammuto, Salvatori, Nucera (’30 Aperi); Zampano, Bilello, De Lucia, Sallustri (’36 Memolla); Petrilli ( ’25 Ilari), Belleri.

AMMONITI: Mosciaro, De Angelis (C); Dispoto, Zampano (M)

 

Francesco La Luna

Il Crotone sempre più in A-lto

LATINA – CROTONE : 2-3 ( 19′ Brosco aut. , 47′ Ligi, 65′ Cottafava, 79′ De Giorgio, 84′ Del Prete aut.)

 

LATINA: Iacobucci, Figliomeni, Cottafava, Brosco, Alhassan, Crimi, Ricciardi (55′ Bruno) , Morrone, Milani ( 50′ Jefferson), Ghezzal (60′ Cisotti), Jonathas. Panchina: Pawlowsky, Bruscagin, Di Chiara, Cejas, Maltese, Negro. Allenatore : Roberto Reda

CROTONE : Gomis, Del Prete, Abbruzzese, Ligi, Mazzotta, Crisetig, Matute, Dezi, Bernardeschi (70′ De Giorgio), Ishak, Bidaoui( 89′ Suagher. Panchina: Secco, Cremonesi, Galardo, Romanò, Cataldi,Torromino, Mastriani. Allenatore: Massimo Drago

Ammoniti: Figliomeni, Cottafava, Milani, Ligi

Espulsi: Jefferson

Arbitro:

Allo stadio Francioni di Latina, è andata di scena la sfida tra Latina e Crotone, un match di alta classifica. Pontini che vengono dalla sconfitta in trasferta contro la Ternana, mentre i calabresi vengono dall’ottimo pareggio contro l’Empoli. Partita subito scoppiettante in quanto dopo dieci minuti di gioco già  battuti cinque calci d’angolo. Al 20 ‘ del primo tempo Crotone in vantaggio : è un’autorete a spezzare l’equilibrio, Mazzotta crossa dalla sinistra ma Brosco si allunga ed infila la porta di Iacobucci.  Sette minuti sopo, Bernardeschi sfiora il raddoppio: cross di Bidaoui dalla sinistra, Bernardeschi vola in cielo, colpisce di testa ma la palla termina fuori di pochissimo. Nella seconda parte del primo tempo, il Latina si fa più convincente, ma il Crotone limita i danni concedendo sempre pochissimo. Al 36′ buona ripartenza del Latina con Ghezzal , tiro dalla distanza a giro di destro ma la palla va sopra la traversa. Al 40′ brivido per il Crotone: destro potentissimo di Morrone da fuori area, ma la palla sfiora il palo. Finisce il primo tempo senza recupero. Inizia il secondo tempo e subito un’occasione per i padroni di casa: Ghezzal si accentra in area di rigore, tira cercando angolino destro , ma la palla termina fuori di poco. Per la serie gol sbagliato, gol subito e al 47′ il Crotone raddoppia: calcio d’angolo di Bernardeschi, Ligi stacca di testa e gonfia la rete. 2 a 0. Al 58′ l’arbitro decreta rigore per il Latina per una trattenuta di Abbruzzese ai danni di Jefferson. si presenta Jonathas dal dischetto, ma la palla va alta sopra la traversa. Il Latina preme e al 65’ accorcia le distanze: corner battuto da Alhassan, Jefferson spizza per Cottafava, il quale defilato, con un potente destro mette dentro. 1 a 2.  Un minuto dopo, invece, Bidaoui va vicino  al  3-1 con un’azione solitaria. Il numero 9 entra in area e manda il sinistro poco lontano dall’incrocio dei pali. Al 77 ‘ Jefferson spreca tutto da due passi : colpisce di testa ma Gomis si ritrova la palla fra le mani e ringrazia. Palla in gioco, e sulla ripartenza clamorosa chance per i rossoblù, contropiede fulmineo ma De Giorgio fallisce il tap in a porta vuota. Il centrocampista però si fa perdonare un minuto dopo: punizione magistrale , tiro ad effetto e la palla si infila sotto l’incrocio sinistro di Iacobucci. Cinque minuti più tardi, i nero azzurri, accorciano le distanze: questa volta è Del Prete ad insaccare nella propria porta toccando di petto su un traversone.  Al 94′ l’ arbitro fischia la fine delle ostilità.Il Crotone espugna anche il Francioni, ottenendo il quinto successo esterno in questo campionato, ed sale a 31 punti in classifica, al terzo posto solitario dietro solo le corazzate Empoli e Palermo. Nella prossima giornata, i calabresi saranno impegnati in casa, contro il fanalino di coda del campionato, la Juve Stabia, una partita che il Crotone, sfruttando le mura amiche, può portare a casa.

ONOFRIO D’AMICO

Reggina, quarta sconfitta consecutiva

REGGINA – SIENA   0 – 2

Marcatori: 39′ Rosina, 48′ Rosseti (S)

REGGINA: Benassi; Di Lorenzo, Lucioni, Ipsa; Maicon (69′ Adriano), Dall’Oglio (51′ Falco), Rigoni, Sbaffo, Foglio; Di Michele, Cocco (69′ Louzada). A disposizione: Zandrini, De Rose, Bochniewicz, Contessa, Adejo, Maza. Allenatore: Sig. Atzori

SIENA: Lamanna; Angelo, Matheu, Dellafiore, Milos; Valiani, Giacomazzi, Schiavone; Rosina (89′ Scapuzzi), Giannetti (82′ Spinazzola), Rosseti (62′ Paolucci). A disposizione: Farelli, Bedinelli, Crescenzi, Bonifazi, Camilli, Proia. Allenatore: Sig. Beretta

Arbitro: Sig. Gavillucci di Latina. Ammoniti: Matheu, Giannetti, Paolucci (S), Foglio, Rigoni, Di Michele (R)

PRE PARTITA: Al Granillo, per l’anticipo della diciottesima giornata di serie B, si sono affrontate Reggina e Siena. Entrambe le squadre reduci da due sconfitte, i toscani, in casa, contro il Pescara mentre i calabresi in quel di Brescia. Beretta senza Pulzetti e Feddal squalificati, D’Agostino, Grillo, Morero, Vergassola e Mannini infortunati, si dispone con la difesa a cinque spostando Giacomazzi al centro della retroguardia, Paolucci inizia dalla panchina. Atzori senza Colucci e Strasser squalificati, Fischnaller e Gentili infortunati. Si schiera con il 3-5-2, Adejo e Gerardi prendono posto in panchina. In avanti Di Michele Cocco. Ex dell’incontro senza nemmeno una presenza nella stagione 1998/99 Benassi. Presenti da siena 5 tifosi.

PARTITA: Battute iniziali con gli ospiti votati all’attacco e padroni di casa che si difendono bene ripartendo quando possono. All’ 8′ Rosina impegna Benassi in una parata in due tempi. Al 10′ è Cocco a stoppare un cross di Foglio e girarsi in area di rigore ma il suo tiro viene murato dalla difesa bianconera. Prima vera occasione della serata, al 15′ su i piedi di Rosseti, servito da Rosina, e grande risposta con i piedi in angolo di Benassi. Al 39′ lo stesso Rosseti ci prova da fuori con un tiro, il portiere calabrese s’impappina e regala a Rosina il comodo tap in dell’1-0. Il migliore in campo fino a quel momento si trova adesso ad essere sotto il mirino dalla contestazione dello stadio esasperato da un cumulo di tante “sfortune”. L’amarezza per la papera è tanta che il numero uno amaranto chiede scusa platealmente ai suoi tifosi. Si va al riposo con il pubblico che applaude Benassi, per “l’infortunio”. Nella ripresa ci si aspetta una squadra tutta cuore e corsa alla ricerca del pareggio invece ci si ritrova una squadra senza mordente rassegnata al propio destino. Al 48′ Giacomazzi, devastante in mezzo palla al piede, arriva addirittura sino alla trequarti senza che nessuno lo contrasti (ma il filtro del centrocampo??), palla per Rosseti che batte Benassi sul suo palo. Inizia un tiro al bersaglio dei toscani con Benassi che si difende come può mentre il resto dei compagni guarda impotente. Unico sussulto al 58′ quando Lucioni, su un cross di Ipsa, di testa colpisce lo spigolo del palo alla destra di Lamanna. Al 73′ il neo entrato Gerardi impegna con un tiro da fuori area l’estremo toscano. Nei minuti finali il Siena controlla agevolmente senza affondare. Al triplice fischio finale i giocatori lasciano il campo rassegnati.

COMMENTO FINALE: Se dopo aver subito una rete, non si è in grado di reagire la situazione è proprio grave. I limiti di questa squadra si ingigantiscono di partita in partita e sono frutto di una sorta di isteria che sembra affliggere i giocatori; se è pur vero che la compagine non è da serie A è anche vero che sulla carta non merita il penultimo posto. Ci sono 24 battaglie come ha detto lo stesso Atzori non crederci sarebbe da matti. Dare il peggiore in campo a Benassi sarebbe come sparare sulla croce rossa, per questo lo diamo a chi dovrebbe fare gol ed invece effettua delle prestazioni irritanti. Prossimo turno con Cesena-Reggina e Siena-Latina.

LUCIONI

 

Cocco