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Globo Teatro Festival: intervista a Teresa Timpano nei panni di “Pasifae”

Teresa TimpanoREGGIO CALABRIA – È un atto estremo quello di “Pasifae”, moglie di Minosse re di Creta, che si intensifica ancora di più nello spettacolo in programma venerdì 13 marzo alle 20.30 nell’ambito del Globo Teatro Festival. Sarà la brava Teresa Timpano a portare in scena una storia mitologica lontana eppure drammaticamente attuale che vede una donna lottare contro i pregiudizi e la morale comune, andando incontro alla propria passione. Un reading coinvolgente, prodotto dalla compagnia Scena Nuda in una nuova scrittura di Filippo Gessi che col suo scritto trascende l’eroina umanizzandola, ripulendola da ogni contaminazione di sortilegio e lasciandola sola con la propria carnalità. Ce lo racconta proprio Teresa Timpano, attrice calabrese che vanta preziose collaborazioni con numerosi maestri del panorama teatrale internazionale.

Quanto è importante, oggi, prendere le parti di questi personaggi femminili  per difendere la loro storie diventate simbolo, anche estreme,  della lotta al pregiudizio?

È una scelta chiara, la mia, quella di schierarmi dalla loro parte.  Una scelta che ho fatto diversi anni fa lavorando molto sulle differenze, sui temi dell’emarginazione, sulla diversità. In questi ambiti già delicati i personaggi femminili conquistano, purtroppo, una parte considerevole: la maggior parte di loro non gode di una vera libertà nel giustificare i propri atti, proprio perché di sesso femminile. Molte volte mi stupisco ancora a rivedere gli antichi miti, le antiche eroine, perché mi accorgo quanto sia cambiato poco nei millenni. Quasi nulla, soprattutto nell’agire in libertà in assenza di giudizio. Nell’Europa del nord è sicuramente più semplice vivere senza sovrastrutture ed è inutile nasconderlo: il nostro Paese in quanto a parità è pericolosamente indietro. Pasifae è fatta di tutte quelle donne che oggi lottano contro i pregiudizi.

Pasifae è “colei che splende per tutti” e la sua è spesso una storia percepita come scomoda. Ma spogliandola della sua parte mitica resta una donna che non accetta il rifiuto della propria comunità…
Infatti noi abbiamo lavorato molto sul concetto di “normalità” all’interno delle comunità.  E siamo giunti alle conclusioni che se fossimo tutti uguali, omologati a un concetto principe e predominante di “normale”  saremmo drogati, nel senso più ampio del termine. Il  significato sociale della normalità risulta, di conseguenza, escludente. Anche  la parte umana di Pasifae dentro la stessa comunità ci ha interessato molto: Filippo Gessi ha tenuto relativamente conto del sortilegio per il quale la dea Afrodite per vendetta aveva infuso a tutti i figli di Elios, tra cui proprio Pasifae, degli amori riprovevoli. Anche il toro, da cui lei avrà il figlio Minotauro, era presentato come una punizione del dio Poseidone. Ma così si rischiava, nella drammaturgia, che il sortilegio potesse sminuire la sua lotta di donna che rappresenta, oggi come allora, nuove forme di coraggio, di trasformazione ed emancipazione.

Nel terzo millennio, quindi, ha ancora senso lavorare sul mito al femminile? Può aiutare il nostro mondo contemporaneo e la visione della lotta per le proprie passioni? Affrontare questi temi, oggi, è come aprire il Vaso di Pandora del fallimento dell’indipendenza delle donne…
Esattamente. Attraverso questo racconto vogliamo sottolineare quanto l’uomo perda il suo capro espiatorio di gran lunga più preferito nella storia. E proprio la storia ce lo dimostra in tutte quante le epoche: per una donna che sceglie di fare arte, per esempio, è importante raggiungere uno stato libero, interiore ma anche fattivo e l’arte è passione, anche carnale. Questa inibizione si protrae inibendo ogni aspetto del proprio carattere, di conseguenza è molto più semplice, per la società, vedere la donna come un essere condizionato.

Come nasce l’idea di Pasifae a cura di Scena Nuda? Ci racconti come è maturata la scelta?
È una mia idea. Mi sono ritrovata a visionare e approfondire un testo su Fedra, la figlia. Allora ho sentito l’esigenza di avvicinarmi, volevo parlare di una donna che le fosse prossima, ma che non fosse lei. Leggendo, approfondendo, mi sono resa conto della forza di questa donna, conosciuta per lo più come la madre del Minotauro, non tanto come Pasifae. Mi ha subito affascinato quindi, questa figura che rappresenta l’emancipazione per eccellenza: sposata con tanti figli ma che insegue una storia di fuoco e passione.

Ci anticipi l’approccio che la tua Pasifae avrà con il pubblico?
Sarà un intenso racconto di emozioni. Pasifae le riporterà al pubblico rivivendole nel senso più emotivo. La nostra compagnia, Scena Nuda, conta molto su questo personaggio.

Pasifae Italia 50′, Reading.

Con Teresa Timpano. Drammaturgia di Filippo Gessi. A cura di  Filippo Gessi e Teresa Timpano, produzione Scena Nuda.

Globo Teatro Festival – venerdì 13 Marzo ore 20.30 – Galleria Palazzo San Giorgio, Reggio Calabria

Per la Revolution Dance Morano due medaglie d’oro ai Campionati Regionali di danza sportiva Fids

 

MORANO CALABRO (CSballo) – Parte col botto l’avventura dell’associazione Revolution Dance Morano, sodalizio sorto per proseguire l’appagante esperienza del ballo alle falde del Pollino. L’aggregazione è presieduta da un trio declinato interamente al femminile: Alba Apollaro, Patrizia Schifino, Giuseppina Apollaro. Una straordinaria opportunità di crescita indirizzata a giovani e adulti appassionati delle belle movenze ma anche predisposti alla socializzazione e agli scambi culturali. E se queste sono le premesse, abbinando il sacrificio e la voglia di farcela alle buone intenzioni dei fondatori, i risultati prima o poi inevitabilmente arrivano. Copiosi e incoraggianti. Il gruppo moranese ha infatti ben figurato ai Campionati regionali FIDS di danza sportiva svoltisi a Cirò Marina nei giorni scorsi, conquistando due medaglie d’oro e il conseguente titolo nelle categorie Under 7 e Under 11 Classe D e due medaglie di bronzo nelle categorie Under 11 Classe D e Under 11 Classe C.

Podi importanti per la Revolution Dance. Che preludono e anticipano nuovi importanti appuntamenti, quali le qualificazioni per i prossimi campionati italiani che si terranno a Rimini nel mese di luglio prossimo. Palese la soddisfazione del maestro Mario Serra e dei dirigenti dell’associazione, impegnati quotidianamente nel trasferire nozioni e conoscenze ai motivati allievi. «Ci muoviamo con umiltà, ma non nascondiamo le nostre aspirazioni – affermano Alba Apollaro e Patrizia Schifino: abbiamo l’entusiasmo e la passione per guidare al successo i nostri ragazzi, con i quali viviamo fantastiche emozioni. Proviamo a insegnar loro soprattutto valori: solidarietà, sacrificio, serietà, accoglienza e tolleranza. Poi, tutto diventa più facile e l’assimilazione di questi concetti si riflette positivamente anche sull’esercizio fisico e sul ballo. I risultati parlano per noi».

Reggina perso il derby contro la Vigor Lamezia

logo-regginaREGGINA-VIGOR LAMEZIA 0-2
Marcatori: 11′ Montella, 68′ Del Sante
REGGINA (5-3-2): Kovacsik; Ungaro, Cirillo, Aronica (53′ Insigne); Di Lorenzo, Armellino, Salandria (67′ Gallozzi), Maimone, Benedetti; Di Michele (81′ Gjuci), Masini. Allenatore: Alberti.
VIGOR LAMEZIA (4-3-3): Forte; Kostadinovic, Rapisarda, Gattari, Malerba; Papa, Battaglia (57′ Di Marco), Scarsella; Improta, Del Sante (76′ Voltasio), Montella (83′ De Giorgi).
ARBITRO: Signor Illuzzi della sezione di Molfetta, coadiuvato dagli assistenti Di Stefano e Cipressa.
AMMONITI: Cirillo (R), Battaglia (VL), Kostadinovic (VL).

“Vittoria meritata per i biancoverdi che con una rete per tempo affondano gli amaranto. Apre all’11’ Montella, chiude al 68’ della ripresa Del Sante”

Il turno infrasettimanale, valevole per la ventinovesima giornata del Girone C di Lega Pro, ha visto di scena il derby calabrese tra la Reggina e la Vigor Lamezia. Padroni di casa con il 5-3-2 con Kovacsik tra i pali e Belardi, infortunato, in tribuna; in difesa torna Ungaro, in cabina di regia Armellino, a causa dell’assenza di Zibert mentre in attacco Masini e Di Michele. Ospiti con un 4-3-3. Trio d’attacco composto da Improta, Del Sante e Montella. Una Reggina intimorita lascia il fianco ai lametini che all’11’ si portano in vantaggio, Montella approfitta di una dormita della difesa e trafigge Kovacsik. Gli amaranto cercano di reagire, ma è solo un riflesso nervoso che non porta a nulla. La prima frazione si chiude 0-1 per la Vigor. Nella ripresa la Reggina rientra grintosa, al 46′ Di Lorenzo scambia con Armellino, va sulla destra e incrocia sul secondo palo ma la sfera si perde sul fondo. Al 49’ Maimone serve Salandria, il quale tenta un tiro, ma la sfera finisce fuori di poco. Alberti tenta il tutto per tutto inserendo Insigne, non in perfette condizioni, per Aronica, ma a segnare sono i bianco verdi al 68’ Papa apre a sinistra per Malerba, pronto cross dalla parte opposta per Del Sante che si coordina in modo perfetto e di destro indirizza nell’angolino basso alla destra di Kovacsik. La Reggina subisce il colpo e la Vigor rischia anche di triplicare in contropiede con una bella azione di prima conclusa da Scarsella, Kovacsik ci mette una pezza. Alla fine i tifosi cantano “Palmi stiamo arrivando”. Post partita caldo in cui Foti si liquida con testuali parole “Io chiedo solo una cosa: in caso di risultato positivo con l´Aversa Normanna, voglio, pretendo di avere 10 mila persone al Granillo” – “Prima facciamo i fatti noi, ok! Ma se dovessimo vincere domenica in trasferta, poi chiederemo il supporto dei tifosi in questo momento delicato. E la città dovrà rispondere. Lì si vedrà quanti veramente tengono alla Reggina”. La sensazione e che si è giunti alla fine di una lunga storia d’amore.

L’Acri saluta a testa alta la Coppa Italia

IMG-20150310-WA0008Si infrange nei quarti di finale il sogno dell’Acri. Non basta il cuore per gli uomini di mister Pascuzzo che pure nel turno di ritorno escono imbattuti dal “Giovanni Paolo II” di Francavilla con il risultato di 1-1. Di Iuri e compagni  erano chiamati al difficile compito Di sovvertire l’0-1 dell’ andata.

Per la cronaca i padroni di casa pugliesi passano in vantaggio al 38′ del primo tempo con Liberio. Nella ripresa la riscossa dell’Acri che con Rabihou sfiora il pareggio in almeno un paio di occasioni. Al 39′ del secondo tempo Deffo, su assist di un ispirato Rabihou, riapre la partita ma nei minuti finali non riesce ai rossoneri di trovare la decisiva  rete del 2-1 che li qualificherebbe in semifinale. Il risultato non premia i rossoneri ma sarebbe ingiusto non sottolineare la bella prestazione di una squadra che ha dimostrato di crederci fino alla fine.

Juve Stabia – Cosenza, le pagelle dei Lupi

Ravaglia voto 7: il miracolo sul colpo di testa di Carrozza vale il prezzo del biglietto ed il titolo di migliore in campo; incolpevole sulla girata di Di Carmine.

DSC_0354Corsi voto 6: molto bene in fase offensiva, in fase difensiva ci mette un po’ a prendere le misure a Lepiller, che comunque dì per sé non fa molto; prestazione comunque più che sufficiente.

Tedeschi voto 6,5: e mezzo voto in meno per aver permesso a Di Carmine di girarsi senza patema alcuno, con l’attenuante della bravura dello stabiese.

Carrieri voto 6: ormai le sue prestazioni non ci stupiscono più, ci stupiscono invece tutti quei calci di punizione il cui termine erano i centrali avversari. [Dal 12′ st Serpieri, voto 6: mantiene la posizione ed interrompe un paio di azioni, ma è costretto ad uscire prima per un riacutizzarsi del dolore al ginocchio operato in estate: al ragazzo il nostro più grande in bocca al lupo]

Ciancio voto 6,5: ottima partita dell’ex di turno, che non riesce però ad arginare l’azione offensiva avversaria in DSC_0279occasione del gol ed è altresì sfortunato sui rimpalli di cui sopra.

Fornito voto 5: poteva essere la grande occasione per Giuseppe, il cui ultimo match da titolare in campionato risaliva a troppo tempo fa: invece la sua prestazione non è brillante e si fa sentire il peso delle panchine. [Dal 39′ st Criaco, s.v.]

Caccetta voto 6: giganteggia nel primo tempo, è da horror nella ripresa: negli ultimi minuti lo salva solo una difesa rocciosa e capace di arginare le numerose palle perse.

Arrigoni voto 6,5: il metronomo del Cosenza non perde il tempo neanche per un istante, ma non disdegna i panni dell’operaio nel momento in cui deve mandare un paio di palloni fuori dal campo.

DSC_0866Tortolano voto 6,5: l’esterno romano sembra aver trovato nuovamente la forma che era mancata nelle ultime uscite, e si vede da come porta palla e guadagna punizioni, tenendo in apprensione la linea difensiva di casa.

De Angelis voto 5,5: ci si aspettava di più, ma non può sempre togliere le castagne dal fuoco; si perde in un paio di situazioni semplici e non riesce ad estrarre il coniglio dal cilindro, almeno stavolta.

Cesca voto 6,5: primo gol ed applausi per la prima punta che, a suon di buone prestazioni e sudori, sta diventando uno degli idoli della tifoseria rossoblu’: sinora è riuscito a non far sentire l’assenza di Cori, e non è roba da poco. [Dal 30′ st Calderini, voto 6: ha sui piedi il match ball ma Pisseri si oppone alla grande]

Roselli voto 7: imbrigliare la Juve Stabia non è facile, eppure – sarà il catenaccio, l’ostinazione, chiamatela come volete – esce dal Menti con un punto che porta il Cosenza a + 8 sui playout e sempre più vicino alla salvezza diretta.

Francesco La Luna

Ph: Maria Celeste Cupo

Catanzaro-Foggia 3-0, i giallorossi tornano a sorridere

Ccz-foggiaATANZARO – Spumeggiante prova del Catanzaro nel turno infrasettimanale di Lega Pro valevole per la giornata numero 29. I giallorossi sconfiggono al “Nicola Ceravolo” il Foggia dell’ex Barraco e del catanzarese doc Pietro Iemmello con un secco 3-0, tornando così al successo dopo quattro gare dall’ultima volta, il magico derby vinto sul Cosenza appunta quattro giornate fa. Successo netto e meritato per gli uomini di mister Sanderra, che hanno saputo rispondere ad un’iniziale fase in cui gli ospiti pugliesi hanno cercato di impensierire i locali gestendo per tanto tempo il possesso palla provando a spingere dalle fasce; la difesa orchestrata da capitan Rigione e da un ottimo Ghosheh, però, ha tenuto benissimo e non ha concesso nulla. Ci ha pensato proprio Rigione a sbloccare il risultato al 28′, quando ha ribadito in rete un batti e ribatti in area ospite a seguito di una palla messa in mezzo dal “man of the match” di oggi, Russotto, che ha portato al raddoppio il Catanzaro dieci minuti più tardi, concludendo una corsa forsennata di 80 metri palla al piede, regalando ai 1500 spettatori presenti sugli spalti dello stadio catanzarese una vera perla calcistica. Il numero 10 romano è tornato ai suoi livelli dopo un lungo periodo di appannamento, culmimato con l’errore dal dischetto di sabato scorso contro l’Ischia, ed ha firmato quest’oggi la sua sesta rete stagionale che lo rende il capocannoniere della sua squadra. Il Foggia ci ha provato con dei tentativi da calcio da fermo, come il palo colpito direttamente da calcio d’angolo da Gigliotti, ma nulla più nel primo tempo. Poi, nella ripresa, l’ingresso di Sarno ha dato maggiore velocità, ma tutto inutile, perchè il Catanzaro quest’oggi è perfetto tatticamente e non sbaglia niente. Nel finale è arrivata la terza rete delle “Aquile” grazie a Bernardo, per tre punti importanti che consentono alla compagine del presidente Cosentino di salire a quota 44 punti, tornando a nutrire qualche residua speranza di agganciare la zona playoff, distante ora 7 lunghezze con la gara del Lecce, quarto in classifica, in programma questa sera contro la Salernitana, e considerando che ancora i pugliesi dovranno venire al “Ceravolo” tutto è ancora possibile. Nella gara di oggi è stato ricordato con un minuto di raccoglimento, osservato prima del fischio d’inizio, il trentenne arbitro di Lega Pro Luca Colismo, scomparso tragicamente lunedì notte.

Francesco Gioffrè

IL TABELLINO DEL MATCH: CATANZARO-FOGGIA 3-0

CATANZARO: Bindi, Daffara, Squillace, Zappacosta, Rigione, Ghosheh, Mancuso, Sarr, Razzitti, Russotto (82′ Bernardo), Mounard (73′ Giampà). In panchina Migani, Calvarese, Orchi, D’Orsi, Caputa. All. Sanderra
FOGGIA: Narciso, Bencivenga, Agostinone, Agnelli, Potenza, Gigliotti, Sicurella (46′ Sarno), Quinto, Iemmello, Cavallaro (83′ Bollino), Barraco (55′ Sainz). In panchina Micale, D’Angelo, Loiacono, D’Allocco. All. De Zerbi
Arbitro: Di Martino di Teramo (Robilotta di Sala Consilina e Pepe di Ariano Irpino)
Marcatori: 28′ Rigione, 38′ Russotto, 85′ Bernardo
Note: Pomeriggio freddo. Presenti circa 1500 spettatori. Ammoniti Razzitti, Russotto e Sarr (CZ), Gigliotti, Iemmello, Agostinone e Sainz (FG). Angoli 1-8 per il Foggia. Recupero 1′ pt, 4′ st

Cosenza, un botta e risposta che non fa male

Un ottimo Cosenza mette alla corde la Juve Stabia ed esce dal Romeo Menti di Castellamare con un punto che vale DSC_0130oro, visti i contemporanei risultati delle dirette concorrenti (Messina sconfitto a domicilio dal Melfi 1 – 2, Aversa che ferma sorprendentemente il Benevento sullo 0 – 0 in casa dei giallorossi). Lupi che continuano, dunque, la striscia positiva seguente alla sconfitta di Catanzaro, inanellando il quarto risultato utile consecutivo e portandosi a +8 sulla zona playout.

Roselli opta per un mini turnover, e se la linea difensiva è quella ormai consolidata, con Corsi, Carrieri, Tedeschi e Ciancio, e sulla mediana Caccetta ed Arrigoni sono inamovibili, sulle fasce Tortolano e Fornito prendono il posto rispettivamente di Statella e Criaco, con De Angelis a supporto di DSC_0245Cesca; tra i pali ovviamente Ravaglia.

Al minuto 2 cross di Tortolano su cui interviene Pisseri che manda in corner, 7′ dopo cross di Lepiller e colpo di testa di Carrozza su cui Ravaglia si supera, inchiodando il risultato sullo 0 – 0. Al 15′ tiro di Caserta bloccato dal pipelet rossoblu, ancora protagonista al 25′ su traversone di Carrozza, mentre dall’altro lato Corsi ci prova dai 20 metri ma Pisseri blocca senza particolari patemi: è in queste occasioni che si riassume un primo tempo sostanzialmente noioso.

Al 2′ della ripresa Cosenza in vantaggio: Jidayi perde palla al limite ed una serie di rimpalli mette in movimento Cesca che manda la palla a baciare il palo e ad infilarsi in porta; neanche il tempo di esultare e Di Carmine, innescato dDSC_0242a un tacco meraviglioso di Lepiller, riesce a girarsi e metterla sotto l’incrocio, trovando un gol da incorniciare, da attaccante puro. Al 10′ sempre il numero 9, in posizione sospetta, manda il pallone alto sulla traversa nel tentativo di lob. Al minuto 25 grande risposta di Pisseri su tiro di Tortolano, un minuto dopo tiro di Fornito che non inquadra la porta da posizione favorevole; a 10′ dalla fine Calderini ci prova in diagonale, ancora il numero uno gialloblu’ risponde da campione e la partita si trascina fino alla fine sul risultato di 1 – 1, benché le vespe provino più volte a pungere. Il Cosenza trova dunque un punto che vale DSC_0115oro, portandosi a quota 33 ed a -7 dalla quota salvezza, fissata a 40 punti ma che, inesorabilmente, terrà a scendere: da vagliare le condizioni di Serpieri, entrato al posto di Carrieri e fermatosi nei minuti finali per un dolore al ginocchio operato in estate, il tutto proprio nel pieno dell’emergenza difensiva: domenica comunque al San Vito arriva il Lecce, e trovare anche solo un punto significherebbe arrivare allo scontro diretto di Messina con il morale più che alto.

Francesco La Luna

Ph: Maria Celeste Cupo

 

JUVE STABIA 1 – 1 COSENZA

MARCATORI: Cesca 2′ st (C); Di Carmine (J)

JUVE STABIA (4 – 3 – 3): Pisseri; Cancellotti, Polak, Migliorini, Contessa; Caserta (1′ st Burrai) Jidayi, La Camera; Carrozza (26′ st Bombagi), Di Carmine, Lepiller (15’st Gammone) A disp: Santurro, Romeo, Iorio, Gomez. All: Pancaro.

COSENZA (4 – 4 – 2): Ravaglia; Ciancio, Tedeschi, Carrieri (12′ st Serpieri), Corsi; Fornito (39′ st Criaco) Arrigoni, Caccetta, Tortolano; De Angelis, Cesca (30′ st Calderini) A disp: Saracco, Zanini, Statella, Chidichimo. All: Roselli.

CALCI D’ANGOLO: 6 – 5

AMMONITI: La Camera, Di Carmine, Burrai (J); De Angelis (C)

RECUPERO: 0′ pt; 5′ st.

Vigor Lamezia, i convocati per il derby con la Reggina

Vigor LameziaLAMEZIA TERME (CZ)- Sono diciannove i calciatori convocati da mister Erra, nel turno infrasettimanale contro la Reggina in programma mercoledì 11 Marzo, alle ore 14:30, presso lo Stadio ‘Granillo’ di Reggio Calabria e valevole per la Ventinovesima Giornata di Campionato.

Portieri: Forte, Piacenti

Difensori: Di Bella, Di Marco, Gattari, Kostadinovic, Malerba, Rapisarda, Spirito

Centrocampisti: Battaglia, Papa, Rossini, Scarsella, Voltasio

Attaccanti: Catalano, De Giorgi, Del Sante, Improta, Montella

 

Coppa Italia Dilettanti. Domani Francavilla-Acri, Di Iuri: «Possiamo farcela!»

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ACRI (CS) – È arrivato il giorno della verità: l’Acri si gioca domani una grossa fetta della stagione. La gara di ritorno dei quarti di finale domani a Francavilla è importantissima perchè, oltre a valere l’accesso alle semifinali, potrebbe – in caso di passaggio del turno – eventualmente tradursi in un’ agognata promozione in serie D. I rossoneri di Mario Pascuzzo partiranno però con la zavorra della gara di andata persa in casa (0-1, gol di Di Rito al 3’st): rimontare in trasferta con questi avversari non sarà facile ma i rossoneri sentono forte l’obbligo di provarci. «È dalle 17:00 di mercoledì scorso che penso a questa partita, quasi volevo giocarla la sera stessa”. Così  il numero uno dei rossoneri Francesco Di Iuri,  guardando alla gara di domani, si sofferma con noi sul turno di andata: “La prima partita in casa nostra mi fa pensare che non bisogna lasciare niente al caso. Loro hanno sfruttato bene quel poco che gli è stato concesso e questo è sinonimo di forza. Sappiamo di essere stati bravi. Abbiamo creato tanto senza peró riuscire a buttarla dentro».

FB_IMG_1426006448758 Il primo match al P. Castrovillari una settimana fa, al di là del livello certificato degli avversari, ha visto un’Acri bella ma sfortunata: «A prescindere dal risultato, la dea bendata ha giocato la sua parte a nostro sfavore in almeno in due occassioni. Non sarà facile passare il turno a casa loro, ma saremmo dei pazzi a non pensare che non potremmo uscirne vincenti. I mezzi ce li abbiamo».

Domani anche il fattore pubblico potrebbe incidere in maniera rilevante, l’Acri gioca fuori casa ma Di Iuri e compagni potranno contare sul calore del pubblico acrese che affronterà la lunga trasferta pugliese, e su chi – tanti – li sosterrà a distanza: «A prescindere dalla partita di domani, ogni qual volta noi quando giochiamo fuori dalle nostre mura cerchiamo sempre di dare il massimo, onorando noi stessi, i tifosi che ci seguono e la città stessa. Ci teniamo a  trasmettere in primis a chi non ci conosce la cultura del rispetto e della sportività. E poi si gioca sempre e solo per vincere naturalmente, a prescindere da quale sarà domani il risultato…».

E allora vinci Acri domani … per la Coppa, per la Calabria, per lo Sport. L’appuntamento è allo stadio “Giovanni Paolo II” di Francavilla Fontana (BR) per la gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia Virtus Francavilla – Fc. calcio Acri dalle ore 15.

Andreina Morrone

 

B1/M: Gruppo Vena Cosenza perfetta a Martina Franca

MPallavolo Martinaartina Franca (TA) – Nessun problema per la Gruppo Vena Cosenza contro la cenerentola Martina Franca. A parte qualche piccolo abbassamento dei livelli di gioco in qualche fase del match, davvero vita facile per la squadra di coach Del Federico che incassa la seconda vittoria esterna di questo campionato. Senza nessun ostacolo i silani ad inizio partita; fin troppo facile l’approccio alla gara, con Galabinov mattatore sia in attacco che a muro. Unica nota stonata, l’infortunio ad Astarita che sul 17-20 ha dovuto lasciare il terreno di gioco per un problema al pollice, al suo posto Fontana che contribuisce comunque a chiudere il primo set sul 19-25. Nel 2° parziale Del Federico, vista la differenza di valori in campo, comincia a far girare la sua formazione con vari cambi. Dentro Andropoli ed il capitano Piluso e Cosenza che domina senza alcun problema, 10-18 con una serie di belle giocate. Martina Franca prova a contrastare gli ospiti ma senza riuscirci e la Gruppo Vena porta a casa anche il secondo set con un netto 13-25.

Nel terzo set la musica non cambia, sempre Cosenza a comandare il gioco, 9-7 al 1° time out tecnico; ormai non c’è più partita. I calabresi spingono sull’acceleratore, Andropoli è scatenato e viene dato spazio a Civita, Rizzuto, Fontana e Conti che danno il loro contributo creando il vuoto, 21-15, tra loro e gli avversari ormai alle corde. Senza altre particolari emozioni i ragazzi della Gruppo Vena vanno a chiudere con agilità sul 25-18, conquistando tre punti, dimostrando di essere in un buono stato di forma e pronti al big match del 21 marzo contro il Latina.

Pallavolo Martina Franca – Gruppo Vena Cosenza: 0-3 (19-25, 13-25, 17-25)

Martina Franca: Petronella, Pepe (L), Massafra, Siena 5, Logroio 4, Ceppaglia 4, Palumbo 6, D’Amicis 1, Fortunato, Lospalluto 3.

All.: Panessa

Cosenza: Cannistrà 16, Aprea, Rizzuto (L), Civita 4, Fontana 8, Conti 2, Astarita 1, Piluso 2, Andropoli, Smiriglia 6, Galabinov 6, Zito (L), Testagrossa 3.

All.: Del Federico

Note: 150 spettatori presenti