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Seconda giornata campionato d’eccellenza

La seconda giornata di campionato non registra nessuna “sorpresa”. Forse l’unico risultato per così dire inaspettato è il pareggio della Vibonese a Bocale. Per il resto si registrano le vittorie casalinghe di Palmese, Acri, Cutro, Gallico-Catona e Paolana rispettivamente contro Scalea, Isola C.R., Sambiase, Sersale e Corigliano. Mentre Castrovillari-Taurianovese e Guardavalle-Brancaleone si dividono la posta in palio con un pareggio. Dunque alla fine della seconda giornata abbiamo Palmese, Acri e Paolana a punteggio pieno e poi a seguire le altre. Il cammino ancora è lungo dunque è difficile fare pronostici su chi la spunterà alla fine. Di sicuro sarà un campionato avvincente con squadre molto agguerrite pronte a vendere cara la pelle.

Alla Palmese il “derby delle centenarie”

Palmese: Nania, Andiloro, Curcio, Cordiano, Tedesco, Mascaro, Crescibene, Piemontese (Angotti 10’ s.t.) Saturno (Foderaro 30’ s.t.) Torchia (MIsale 35’ s.t.) Panchina: Caputo, Pirrotta Misale Foderaro Sinicropi Mangiapane Angotti. Allenatore Salerno

Scalea: Andreoli, Grasso, Marotta, Petrillo, Pastore, Chemi (Coppola 40’ s.t.), Piccirillo, Cersosimo, Scoppetta (Oliva 15’ s.t.) Esposito (Favieri15’ s.t.) Paravati. Panchina: Tiesi, Oliva, Cesario, Maiello, Mandarano, Favieri, Coppola. Allenatore Carnevale

Arbitro: Sportelli di Lamezia T. assistenti Mondella e Montesanti di Lamezia T.

Marcatori: Saturno 45’ p.t., Torchia 6’ s.t., Mascaro 17’ s.t.

Note: espulso al 40’ s.t. Grasso (Scalea)  spettatori: 500 circa; giornata soleggiata con temperatura intorno ai 30°

 

Palmi(RC) – È la Palmese ad aggiudicarsi il “derby delle centenarie”. Oggi infatti al “Lopresti” di Palmi si sono affrontate le due squadre più datate nel panorama calcistico calabrese. Entrambe sono nate nel lontano 1912 e non hanno mai conosciuto la parola fallimento. In campo però si è vista una sola squadra: la Palmese. Padrona assoluta del gioco per tutti i 90 minuti anche se lo Scalea è giunta in terra reggina con l’intenzione di vendere cara la pelle ed infatti ha saputo contenere le sfuriate neroverdi poiché la squadra dell’alto tirreno cosentino era ben messa in campo. Un gol annullato per presunta posizione di fuorigioco e un miracolo dell’estremo difensore scaleoto su colpo di testa del bomber Piemontese sembravano far concludere il primo tempo sullo 0 a 0 ma all’ultimo giro di lancette una bellissima azione di contropiede si conclude con un bolide ad incrociare di Saturno che va a gonfiare la rete per il vantaggio dei padroni di casa. Nel secondo tempo  la Palmese trova al sesto minuto il gol del raddoppio e dopo altri 10 minuti chiude definitivamente i giochi con la terza marcatura. Nel finale la Palmese si è limitata a contenere gli avversari e a tenere possesso palla con qualche azione pericolosa che poteva incrementare il risultato.  

Il post-gara di Montalto – Due Torri: I due allenatori a confronto

Nella Foto: L'allenatore del Montalto, il Sign. Nappi

Nell’ acceso  post-gara  di Montalto – Due Torri, nel quale i tifosi di casa hanno inveito contro la terna arbitrale a loro avviso non esenti da gravi da colpe nell’aver influenzate negativamente il risultato finale, ai nostri microfoni sono intervenuti i due mister. Sentiamo le loro impressioni a caldo sul match:

Mister Nappi ha ribadito subito  la scarsa cattiveria dei suoi davanti porta e ha lamentato anche la mancanza di bomber di ruolo come Khoris(quest’oggi infortunato) e Sarli(entrato solo negli ultimi ’20:

<< Dobbiamo stare più attenti ai gol che abbiamo perchè potevamo tranquillamente evitarli. Questa comunque rimane un abuona squadra. Noi comunque nei primi ’20 abbiamo avuto due o tre palle-gol nitide. >>

Infine ha voluto sviare facili polemiche sull’arbitraggio e ha cosi’ concluso:

<< Dobbiamo recuperare alcuni giocatori importanti come Giglio, Sarli e Khoris  dal punto di vista fisico, perchè ancora non sono al 100%. Ma sono fiducioso, e già dalla prossima partita in casa dell’ Akragas posso assicurare un riscatto  tutta la squadra. >>

 

Nella Foto: L'allenatore del Due Torri, il Sign. Venuto

Mister Venuto, l’allenatore del Due Torri ha cosi’ esordito:

<< Noi eravamo venuti qua per fare bottino pieno, perchè veniamo da due partite importanti. Noi abbiamo “macinato” più gioco. Oggi, rispetto alle gare precedenti abbiamo saputo sfruttare le occasioni ed essere più cinici sotto porta.>>

 

Poi ha concluso dicendo:

<<Il Montalto però non esce ridimensionato da questa sfida. Noi siamo una piccola realtà, rispetto all’anno scorso abbiamo cambiato molto e il nostro primo obiettivo resta la salvezza, se poi viene qualche punto in più, noi lo accetiamo “a braccia aperte” , altrimenti ce ne faremo unaragione e ci salveremo tranquillamente>>

 

 

Roberto Adimari

 

Montalto “pigiato” dal Due Torri

Serie D – Girone I – 3^ Giornata

Comprensorio Montalto Uffugo – Due Torri  1-3

Marcatori: 20′ e 45′ Puntoriere(DT),  68′ Duro(DT), 79′ Sarli (M)

La Cronaca: Proprio nel periodo solitamente indicato per la vendemmia, il Montalto viene “pigiato” senza pietà dal Due Torri che con l’ex Savasta( in gran spolvero quest’oggi) “ubriaca” letteralmente la squadra calabrese. L’avvio di gara però è tutta un’altra storia. Il risultato finale infatti per quello che si è visto in campo risulta essere troppo largo per gli ospiti. Nei primi ’20 i padroni di casa vanno più volte vicino al gol, prima con Fenoglio e poi con Gagliardi. Poi sale in cattedra Puntoriere(a nostro avviso il migliore in campo) che al 21′ dopo che Savasta lo smarca dai 16 metri con un bellissimo velo, lascia partire un piatto sinistro che trafigge Ramunno sulla sua destra. Da qui in poi è show di Puntoriere. Proprio allo scadere di tempo l’attaccante siciliano recupera palla a Catalano(forse commettendo anche fallo) e si lancia verso la porta, colpendo prima il palo e poi ribadendo in rete con la complicità di Savasta che sfiora in maniera decisiva. Nel secondo tempo mister Nappi cerca di cambiare qualcosa: nei primi ’20 entrano rispettivamente Bilello, Bavassano e bomber Sarli, ma è ancora Puntoriere che al 68′, con un Montalto tutto riversato in avanti alla ricerca del gol che avrebbe riaperto la gara, ingaggia un bellissimo duello “coast to coast” con la difesa di casa e dopo aver saltato come birilli due diretti avversari pennela in mezzo per Duro che dopo due tentativi ribadisce in rete facile facile. Il Montalto trova il gol della bandiera al 79′ con il neo-entrato Sarli. Ma è ormai troppo tardi. Arriva dunque la prima sconfitta stagionale per il Montalto che quest’oggi è apparso davvero molle e sulle gambe . Insomma, ancora  un acerbo mosto che si spera possa diventare in fretta un ottimo vino d’annata.

 

LE FORMAZIONI SCESCE IN CAMPO:

C. Montalto Uffugo: Ramunno, Coluccio, Musacco, Nanci(65′ Bavassano), Maglione, Buono, Fnoglio, Giglio, Catalano(46′ Bilello), Mittica(58′ Satli), Gagliardi. All. Sign. Nappi

Due Torri: Ingrassia, Galati, Scolaro, Pitarresi, Tricamo, Cassese, Calafiore, Provenzano, Puntoriere(91′ Cassaro), Duro(85′ Scaffidi), Savasta(85′ Gaglio). All. Sign. Venuto

 

Arbitro: Sign.  Davide Moro di Schio. 1° Assistente : Sign.  Giuseppe Ditto di Reggio Cal.  2° Assistente : Sign. Fernando Cantafio di Lamezia Terme

Ammoniti: Ramunno, Musacco, Maglione, Buono, Mittica (M)

Note: Spettatori – 100 circa – Recupero: ‘2 1t, ‘6 2t

Classifica: Il C. Montalto dopo 3 giornate rimane a quota 4 punti e viaggia a metà classifica

Prossimo Turno – 28/09/2014 – ore 15:00: Il Montalto è atteso dalla trasferta di Agrigento contro L’Akragas

 

 

Roberto Adimari

Il Catanzaro c’è, a Melfi finisce 2-4. I giallorossi continuano a volare

MELFI -Un grande Catanzaro conquista la sua terza vittoria in campionato vincendo anche in trasferta. Allo stadio “Arturo Valerio” di Melfi, la compagine di mister Moriero passa sulla squadra lucana del tecnico Bitetto, sulla panchina del Catanzaro nel lontano 2002, con un netto  2-4, rimanendo così al comando della classifica con 10 punti insieme a Lupa Roma e Salernitana, vittoriose sulle calabresi Cosenza e Vigor Lamezia. Prova di carattere per i giallorossi, in campo con la nuova divisa da trasferta, che sono stati bravi a reagire allo svantaggio iniziale, firmato dal giocatore del Melfi Berardino, che con una punizione da posizione defilata ha sorpreso l’intera retroguardia calabrese al 27′. Le “aquile” però reagiscono da aquile, e rimettono subito tutto in parità al 29′ grazie a Pacciardi, che supera il portiere locale Perina con un preciso piatto destro spedendo il pallone sotto la traversa da dentro l’area, sfruttando un preciso passaggio di Pagano. Il Catanzaro mette in evidenza il piglio della grande squadra, ed al 34′ ribalta totalmente la situazione volgendola a proprio favore, segnando l’1-2 con il brasiliano Silva Reis, che conclude nel migliore dei modi una combinazione Pagano-Russotto. Nel finale di primo tempo, Vacca si guadagna un calcio di rigore per fallo ineccepibile commesso da Tundo, Pagano segna dagli undici metri portando le due squadre al riposo sull’1-3. Nel secondo tempo i giallo-verdi lucani provano a riportarsi in partita, ma i tentativi in avvio portati avanti da Fella e Berardino vengono miracolosamente sventati da Di Chiara, che salva sulla linea, e dal portiere Bindi, che devia in grande stile una punizione dal limite.  I calabresi soffrono un pò più del dovuto, ma riescono comunque ad amministrare il preziosissimo vantaggio fino alla fine del match, conclusosi nel migliore dei modi. Il punteggio fa in tempo a cambiare nei minuti di recupero: al 93′ è Barraco, per il Catanzaro, a realizzare il poker giallorosso su assist di Vacca, bravo a superare di forza due difensori e a servire il pallone all’esterno sub-entrato dalla panchina. Il Melfi, prima del fischio finale, riduce ancora le distanze con Tortori, che segna sulla respinta di Bindi ad un suo precedente calcio di rigore, da lui stesso procurato per fallo di capitano Ferraro, e inizialmente fallito. Inizia bene quindi il trittico di gare in otto giorni; dopo la gara di oggi pomeriggio, le “aquile” sono attese dal turno serale infrasettimanale di mercoledì, in casa contro il Matera, e dall’attesissimo derby di Calabria di Cosenza, in programma domenica prossima allo stadio “San Vito”.

Francesco Gioffrè

IL TABELLINO DEL MATCH

MELFI-CATANZARO 2-4

MELFI: Perina, Guerriera, Di Filippo, Dermaku (k), Pinna, Spezzani (60′ Agnello),  Tundo, Fella, Berardino, Tortori, Caturano (70’Campagna). In panchina Gagliardini, Annoni, Colella, Giacomarro, Libutti. All. Bitetto.

CATANZARO: Bindi, Daffara, Ferraro (k), Rigione, Di Chiara, Vacca, Pacciardi (46′ Maiorano), Pagano (68′ Morosini), Russotto, Martignago (60′ Barraco), Silva Reis. In panchina Scuffia, Orchi,  Calvarese, Squillace.  All. Moriero

Arbitro: Melidori di Frattamaggiore (Abruzzese di Foggia e Cipressa di Lecce)

Marcatori: 27′ Berardino (M), 29′ Pacciardi (C), 34′ Silva Reis (C), 40′ Pagano su rig. (C), 90’+3 Barraco (C), 90’+5 Tortori (M)

Note: Presenti 1000 spettatori, con circa 150 unità provenienti da Catanzaro. Ammoniti Daffara  e Barraco (C), Caturano e Fella (M), Angoli 7-6 per il Catanzaro. Recupero 1′ pt, 5′ st

(C)Sala Stampa – A caldo ma non troppo: Cappellacci e Meluso.

Sempre difficile presentarsi davanti ai microfoni dopo una brutta prestazione ed una pesante contestazione. Cappellacci lo fa, e lo fa anche il ds Meluso, mettendoci la faccia e spiegando quelle che sono le proprie ragioni.

Cappellacci: “Ho sempre considerato Barletta una partita positiva condizionata da errori del singolo: la vigilia di questa partita è stata ancora più difficile, abbiamo dimostrato in alcune circostanze di essere fragili, e questa fragilità ci ha fatto perdere un’altra partita che avremmo dovuto vincere. Io non credo che la squadra vada cambiata, in questo momento stiamo facendo vedere difetti e fragilità, d’altro canto quando perdi è quello che si nota, seppur con una buona prestazione si possa mascherare una partita persa. Con questa fragilità prendiamo dei gol che sarebbe facile non prendere.
Se mi sento in discussione? Io mi sento sempre in discussione. Se sono io la panacea di tutti i mali perché non dimettermi? Ma non credo sia così, perché ci stiamo impegnando tutti facendo del nostro meglio, possiamo ancora migliorare. La partenza è stata negativa, e adesso andiamo a beccare squadre qualitativamente molto forti. Come ho già detto del calciomercato non parlo più e non lo faccio neanche adesso, se devo valutare il lavoro fatto fino ad oggi ci sono state buone risposte dal gruppo, ma è chiaro che quando perdi non è giusto cercare di trovare appigli che non esistono. L’aspetto positivo è che siamo agli inizi, se andiamo a vedere i gol presi sono stati dei gol autolesionisti. Sembra che non ne abbiamo, sembra che non ci mettiamo l’anima. Per come li conosco io sembra che vogliano mangiarsi il mondo, invece perdiamo palla facilmente e troviamo problemi stupidi, però che questa squadra giochi senza voglia e senza agonismo non è vero.

“Io non devo andare sotto la curva, non sono andato neanche l’anno scorso quando vincevamo, non è nel mio costume. Posso parlare con i tifosi in altre maniere. Non ho visto il Presidente, sono rimasto in panchina ad ascoltare ciò che dicevano i tifosi.

 

Meluso: “Metto la faccia prima ancora del tecnico Cappellacci. Oggi cambia poco rispetto a quelle che erano le nostre strategia. Prima di questa partita avevo già detto che se ci fosse stata la necessità di intervenire sul mercato l’avremmo fatto, oggi sono qui a difendere le scelte fatte, per quanto fossero esse condivise. Le responsabilità sono mie e me le prendo, sono pronto a qualsiasi cosa. Non penso che questo sia il vero Cosenza, questo non giustifica ma vedo che questa squadra è in paura e si deve uscire da queste situazioni. Non vorrei che passasse il messaggio che se abbiamo fatto male sia per un problema ambientale, bisogna tirare fuori orgoglio e determinazioni. I ragazzi sono giovani, ognuno con la propria personalità e di certo non è per questo che si perdono le partite.

Francesco La Luna

Cosenza – Lupa Roma, le pagelle dei Lupi (Rossoblu’)

Saracco voto 4,5: alla sua prima nei Pro il portierino scuola Toro inizia bene con una gran risposta su una punizione dopo otto minuti, e continua abbastanza bene con uscite che danno la giusta sicurezza alla difesa, comandando i quattro dietro con personalità. Peccato che sia un suo errore a far raddoppiare gli ospiti, quando Perrulli, non ostacolato da Ciancio, lo vede fuori dai pali e trova lo spazio giusto per segnare. Rammarico per una prestazione positiva rovinata da un errore.

Ciancio voto 3,5: pessimo, pessimo, pessimo. Mette dentro due cross due, spingendo per la maggior parte del tempo a vuoto. Viene atterrato (?) in occasione del vantaggio ospite e non contrasta l’avversario sul raddoppio. Nelle ultime due partite, cinque gol subiti e tutti dalla sua fascia. La media è impietosa.

Blondett voto 4,5: ancora non hanno trovato l’affinità, forse gli manca Guidi, ma vedere giocare così Edo dopo il maestoso campionato dello scorso anno è una tristezza. Non ne becca una che sia una anche se oggi, forse, è stato meglio di Barletta. Ma leggermente, senza variazioni di voto.

Magli voto 5: poco più positivo per un paio di chiusure che trova col tempo giusto, altrimenti avrebbe fatto la solita fine. Non c’è intesa, e non si capisce l’ostinazione del Mister a lasciare Tedeschi in panchina dopo averlo provato tutta la settimana.

Bertolucci voto 6: l’avevo detto che la situazione odierna è stata trascendentale. Preso come secondo terzino, il buon Berto oggi è il migliore dei quattro e raggiunge la sufficienza. Perché non vuole strafare, si limita al compitino ma lo fa bene, anche sudando e trovando un paio di sovrapposizioni interessanti.

Arrigoni 4,5: invocarlo non serve a nulla. Uscito malconcio dall’allenamento del martedì, il neo papà perde palloni, i lanci si possono contare sulle dita di una mano e quello che più fa rabbia è che gioca ancora col freno a mano. Viene da chiedersi se questo sia il vero Arrigoni.

Corsi voto 4,5: anche lui oggi non riesce ad ingranare. Dopo un inizio tutto sommato positivo, perde la bussola alla pari di Arrigoni e, quando si tratta di dover giostrare la palla, non sa che pesci prendere. In Angelo abbiamo fiducia, è un gladiatore, ma il suo retropassaggio su Blondett a pochissimo dal termine della partita fa esplodere la rabbia dei tifosi.

Criaco voto 6: Come in tutte le prime partite di questa stagione si mette in risalto per capacità di corsa e per abnegazione. Il reggino ormai adottato e cosentinizzato cerca di prendere per mano la squadra dando e ricevendo calci e finendo l’ossigeno. Cappellacci lo sostituisce inspiegabilmente con Tortolano, s.v.: perché lui non gioca mai? Perché?

Sassano voto 4: non si può, come fatto giustamente osservare, provare tutto un precampionato un giocatore mezzala, facendogli cambiare ruolo, e poi schierarlo nella sua posizione naturale di esterno alto. La prestazione non potrà essere delle migliori. E così l’ex Teramo non riesce a fare nulla di buono, ma la colpa non è sua. Lo rileva Cori voto 3,5: non riesce a prendere un pallone che sia uno di testa. Non c’è altro da aggiungere.

Calderini voto 5: prova qualche spunto ma si incaponisce troppo. Non si può sempre fare affidamento sui soliti, perché le giornate no arrivano per tutti, ed Elio non è esente da questa regola semi – matematica. Si incaponisce in troppi uno contro uno perdendo palloni a iosa. Lo rileva Alessandro, s.v.: un po’ meglio delle altre volte ma poco per poter giudicare

Mosciaro voto 6,5: la partita è da sei, perché nel torpore generale almeno prova ad inventare qualcosa. Mezzo voto in più per aver dimostrato di essere il leader dello spogliatoio chiamando a raccolta i compagni sotto la Curva a parlare con i tifosi: un atteggiamento da Capitano vero, che ha preso finalmente le redini della squadra. Avremmo voluto festeggiare il suo primo gol in stagione in giornate più felici.

Cappellacci voto 3: stravolge i ruoli dell’attacco, non inserisce Tedeschi, lascia Fornito ancora in panchina e (cosa più grave) resta al suo posto pur invocato a più riprese dalla curva. Certo, non si deve giudicare dopo quattro partite, ma il nostro compito di giornalisti – ahinoi, ingrato – ci mette in condizione di dover giudicare a 360° ciò che accade. Ed oggi il Mister ha sbagliato tutto.

Francesco La Luna

Cosenza, è un tunnel senza uscita

Un Cosenza, se possibile, più brutto di Barletta precipita in un tunnel del quale non si vede l’uscita. La prima delle tre partite in otto giorni si conclude in una situazione ai limiti dell’assurdo, dalla quale Samuel Beckett avrebbe potuto ricavare benissimo un’opera teatrale. Troppo brutta per essere vera questa squadra, troppo flebile e troppo disastrata per essere giudicata.

Cappellacci rinnova il 4 – 3 – 3 con Saracco tra i pali a sostituire l’infortunato Ravaglia, Blondett e Magli centrali confermati così come Ciancio e Bertolucci esterni bassi. Al centro del campo ancora di Fornito non si vede l’ombra, con Arrigoni in mediana coadiuvato da Criaco e Corsi. In attacco, confermato Calderini a sinistra, Sassano prende il posto di Alessandro e Mosciaro quello di Cori. Ancora panchina per Tortolano, che scalpita. La Lupa Roma si presenta con un prudente 4 – 1 – 4 – 1, pronta a colpire in contropiede con Perrulli, 30 presenze e 3 reti nella massima serie con la maglia dell’Ascoli.

All’ottavo minuto punizione dai trentacinque metri di Capodaglio con Saracco pronto a respingere lontano dall’area. Al decimo azione confusionaria nell’area di rigore del Cosenza, batti e ribatti che termina con un colpo di testa alto sulla traversa. Al ventesimo Calderini si smarca e prova a calciare qualche metro fuori dall’area, blocca in due tempi Rossi. Due minuti dopo percussione di Criaco sulla fascia che mette in mezzo un cross ben abbrancato in presa dal numero uno capitolino. Al 28′ vantaggio degli ospiti: Perrulli si invola sulla fascia, Ciancio viene atterrato da un blocco avversario, l’arbitro non fischia e Cerrai, solo in mezzo all’area, ha il pallone che gli rimbalza sulla pancia e finisce in porta. Il Cosenza, sospinto da una Curva Sud scarna ma indiavolata, sfiora subito il pareggio con Magli, anticipato di un soffio da Conson. Al 32′ Arrigoni batte in porta dai ventotto metri, Rossi è attento e devia in angolo, pronto ad bloccare in uscita il corner seguente. Dieci minuti dopo ci prova Criaco dalla distanza ma il suo tentativo è velleitario e termina di qualche metro al di là della porta ospite.

Inizia il secondo tempo e la Lupa Roma raddoppia: Perrulli punta Ciancio che non lo contrasta, tiro – cross del numero 10, Saracco è fuori dai pali e viene sorpreso. Il Cosenza perde la bussolla ed inizia la contestazione dei tifosi, e l’unica occasione arriva al quarto d’ora con un colpo di testa di Cori alto sulla traversa. Al 24′ Mosciaro su punizione manda il pallone a lambire l’incrocio. Da un cosentino all’altro, lo spettacolo si sposta in curva, dove torna Padre Fedele, accolto come un eroe dalla Sud dopo l’annullamento del processo a suo carico. Al minuto ’40 lancio di Blondett, Cori va a vuoto, aggancia Mosciaro che perde palla ma l’arbitro vede un intervento scomposto di Conson: rigore e Mosciaro trasforma. Il Cosenza prende coraggio ma è arruffone, e non ne becca una. Finisce dunque la cronaca della partita, ma inizia quella del post: i giocatori si avviano sotto la curva per chiedere scusa, la Curva inizialmente non vorrebbe ed i calciatori stanno per tornare negli spogliatoi ma Mosciaro, da Capitano con la C maiuscola, prende l’iniziativa e si fa capofila della squadra che si avvia dai tifosi: dopo dieci minuti buoni di colloquio, la Bergamini inizia a chiedere a gran voce la presenza di Cappellacci, che resta in panchina. Ancora chiacchiere e dopo un quarto d’ora complessivo gli ultras ribadiscono la propria presenza al fianco della squadra, ma l’assenza di Cappellacci fa male, e le ragioni si sapranno poco dopo in Conferenza.

Si chiude qui una partita che non avremmo voluto raccontare per bruttezza e momento critico del Cosenza. Ogni commento sarebbe di troppo, pertanto ci limitiamo a non esprimerne e a sciorinare la mera cronaca calcistica (e non) di una squadra senz’anima, ma con il coraggio di spiegare le proprie ragioni ai tifosi.

Francesco La Luna

 

COSENZA – LUPA ROMA 1 – 2

COSENZA: Saracco; Ciancio, Magli, Blondett, Bertolucci; Criaco (36′ st Tortolano), Arrigoni, Corsi; Calderini (12′ st Alessandro), Mosciaro, Sassano (12′ st Cori).

LUPA ROMA: Rossi; Pasqualoni, Conson, Cascone, Celli; Prevete; Cerrai, Capodaglio, Perrulli (34′ st Santarelli), Moras (4′ st Scibilla), Tajarol (12′ st Testardi).

AMMONITI: Ciancio, Arrigoni (C); Capodaglio, Rossi (L)

MARCATORI: 28′ pt Cerrai, 4′ st Perrulli (L), Mosciaro ’40 st (C)

RECUPERO: 1′ pt; 4′ st.

Vigor Lamezia, amara sconfitta

Al minuto 85 un gran gol di Calil regala i tre punti alla Salernitana

 


LAMEZIA TERME (CZ)
– Chi si aspettava una bella partita si è dovuto ricredere: Vigor e Salernitana hanno disputato una partita a ritmi molto blandi, eccezion fatta per brevi tratti di belle azioni. Alla fine sono stati gli ospiti in tenuta amaranto a prendere l’intera posta in palio con un grandissimo gol dell’ex crotonese Calil.


Primo tempo
– Al minuto 9, Tuia serve Gabionetta in area che tira al volo, ma Piacenti salva di piedi; al minuto 13, Nalini ruba palla a Di Bella (che si infortuna) ed entra in area, ma il suo diagonale è alto sopra la traversa; al minuto 20, Negro crossa un bel pallone al centro, ma nessuno riesce a staccare di testa; al minuto 24, punizione di Nalini che serve Negro sull’out di destra, palla al centro per Gabionetta che colpisce debolmente; al minuto 30 Nalini fraseggia con Gabionetta, che si libera bene ma il tiro viene smorazato da Rapisarda in scivolata; al minuto 36 si fa vedere anche la Vigor: Del Sante appoggia per Malerba, ma il tiro è debole e distante dai pali; al minuto 38 brivido per i campani: Trevisan tergiversa con la palla, Del Sante è lesto a rubarla e serve l’accorrente Scarsella che si lascia ipnotizzare da Gori; al minuto 40, Favasuli serve Negro che arriva al limite e calcia, mandando alto.

Secondo Tempo – al minuto 53, Improta serve Scarsella che entra in area ma si allunga troppo il pallone; al minuto 65, bella azione di Gabionetta che entra in area ma si lascia cadere: i salernitani chiedono il rigore, l’arbitro fischia il fallo dell’attaccante; al minuto 69, serie di scambi tra Improta e Scarsella, la palla arriva a Malerba che entra in area e il suo tiro-cross colpisce il palo esterno; al minuto 71, Mounard crossa al centro, Mendicino non ci arriva e Calil spara alto; un minuto dopo, ancora Mounard si libera bene ma il suo tiro dalla trequarti è di poco sopra la traversa; al minuto 76, Calil ci prova dal limite ma Piacenti si tuffa e manda in corner con una bella parata; passano pochi minuti e arriva il brivido per la Vigor: Calil si libera bene e crossa al centro, Rapisarda anticipa tutti e colpisce il palo, la palla arriva a Mendicino che calcia a botta sicura e Piacenti respinge in corner; al minuto 85 il gol ospite: lungo lancio di Tuia per Calil che dal limite scocca un destro che si infila sotto l’incrocio alle spalle di Piacenti; al minuto 89, Montella salta quattro difensori ma colpisce troppo con l’esterno e la palla è lontana dai pali; in pieno recupero brivido per gli amaranto: Malerba mette al centro, Gori esce male e non trattiene il pallone, Held recupera palla e segna, ma l’arbitro fischia un fallo di Del Sante sull’estremo difensore ospite.

VIGOR LAMEZIA: Piacenti; Spirito, Rapisarda, Giampà (87′ Held), Di Bella (14′ Malerba), Gattari, Improta, Scarsella, Del Sante, Catalano (67′ Montella), Puccio. All. Erra

SALERNITANA: Gori, Tuia, Colombo, Pestrin, Lanzaro, Trevisan, Negro (69′ Mounard), Favasuli, Mendicino (81′ Volpe), Gabionetta (63′ Calil), Nalini. All.Menichini

ARBITRO: Sig. Caso di Verona

NOTE: Giornata coperta e molto calda, terreno in buone condizioni. Osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa del direttore lametino Samele.
SPETTATORI: 2200, di cui un centinaio ospiti
AMMONITI: Held (VL), Colombo, Mendicino, Trevisan, Favasuli, Nalini (S)
ANGOLI: 1-4 per la Salernitana
RECUPERO: 4 minuti nel primo tempo, 4 minuti nel secondo tempo.

 

Roberto Tarzia 

Reggina secondo KO di fila

  LECCE  –  REGGINA  2 – 0

Marcatori:28′ Papini (L), 49′ Miccoli (L)

LECCE (4-4-2): Caglioni, Martinez, Sacilotto, Abruzzese (75′ Carini), Lopez; Doumbia, Papini, Salvi, Carrozza (54′ Mannini); Della Rocca, Miccoli (64′ Moscardelli). A disp.: Petrachi, Donida, Rosafio, Rullo. All.: Chini (Lerda squalificato)

REGGINA (4-3-3): Kovacsik, Maimone, Camilleri, Crescenzi (66′ Viola), Di Lorenzo; Armellino, Rizzo, Dall’Oglio; Insigne, Masini (83′ Ungaro), Di Michele (46′ Louzada). A disp.: Leone, Maita, Salandria, Syku. All.:Francesco Cozza

Arbitro: Signor Piccinini di Forlì; Assistenti: Quintadamo-Pagnotta; Ammoniti: Miccoli (L), Dall’Oglio (R), Di Lorenzo (R), Martinez (L), Maimone (R)

Nell’anticipo della quarta giornata del campionato di serie C, tra due nobili decadute del calcio del sud, la Reggina viene sconfitta per due reti a zero. Avvio deciso dei giallorossi di Lerda che attaccano con grande determinazione e geometrie ben definite. Arrivano le occasioni di Miccoli, Doumbia, Carrozza e la traversa di Della Rocca di testa. La Reggina solo due volte riesce ad andarsene in contropiede con Di Michele che in una circostanza mette nelle condizioni di segnare a porta vuota Masini ma il suo colpo di testa è alto. Il gol per i locali arriva al 28′ ,su gli sviluppi di un calcio d’angolo è Papini di testa a realizzare.
Nella ripresa i padroni di casa trovano la seconda rete nei primi minuti: Doumbia penetra a sinistra, serve sulla corsia opposta l’accorrente Carrozza che invita al tiro capitan Miccoli, sinistro e gol. La Reggina stordita e senza Di Michele, sostituito, subisce e basta. Il Lecce amministra e attende il fischio finale. Finisce 2-0, il Lecce si porta a 7 punti in classifica e supera la Reggina che rimane ferma a 4 punti. Sabato al Geanillo di scena il Barletta.