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Callipo Volley, la prima volta da titolare in A1 di Angel Trinidad De Haro

Il palleggiatore andaluso,  classe 1993, nativo di Marbella ha esordito da titolare nel match di domenica scorsa con Perugia. 

A quasi un mese dal suo ventunesimo compleanno (spegnerà le candeline il 27 marzo prossimo), Angel Trinidad De Haro ha esordito da titolare nel campionato italiano. Nel match contro la Sir Safety Perugia, coach Blengini lo ha gettato nella mischia in virtù dell’infortunio del palleggiatore titolare Patrick Steuerwald (afflitto da una distrazione muscolare al gluteo). Per il giovane spagnolo, l’emozione di potersi misurare per la prima volta in assoluta in un palcoscenico così importante. Seppur abbia già avuto la possibilità di calcare palcoscenici importanti con la nazionale spagnola, per il giovane alzatore andaluso, il match con Perugia ha rappresentato, di fatto, il suo esordio vero e proprio nello “starting seven” titolare in un campionato di A1. In Spagna, infatti, Trinidad De Haro ha giocato l’anno scorso nel CyL Palencia nella Superliga 2 spagnola (l’equivalente della A2 italiana). Il ventenne palleggiatore iberico si ispira ad un suo illustre connazionale, l’ex palleggiatore Miguel Angel Falasca (fratello maggiore dell’ex opposto giallorosso Guillermo Falasca) attualmente allenatore dello Skra Belchatow in Polonia, ma ex giocatore del campionato italiano dove ha militato in club storici come Bologna, Ferrara negli anni 90’ e nei primi anni del XXI secolo a Modena (stagione 2002-2003). Ecco le sensazioni di Angel Trinidad De Haro sull’esordio da titolare:

Nella foto, Angel Trinidad De Haro al palleggio durante l’ultimo match di campionato contro Perugia (foto Scalamandrè)

“E’ stata una bellissima esperienza. Ho lavorato duramente dall’inizio della stagione con l’obiettivo di poter giocare e ora che è arrivata questa opportunità sono davvero molto felice. E’ stata una partita difficile perché Perugia sta davvero disputando un gran campionato. Io, insieme ai miei compagni, abbiamo provato a giocare al massimo delle nostre possibilità. Guardiamo avanti e pensiamo alle tre partite che mancano con l’obiettivo di provare a vincerle tutte”.

Il palleggiatore classe 1993 guarda, dunque, con fiducia al prossimo impegno in casa della Diatec Trentino, campione d’Italia. Un match che potrebbe riservargli una nuova chance da titolare: “Se avrò l’opportunità di giocare ancora una volta cercherò di farmi trovare pronto. Domenica ero un po’ nervoso e teso per l’esordio da titolare, ma se a Trento partirò di nuovo titolare cercherò di far girare la squadra nel miglior modo possibile dando il massimo”.

A tre giornate dal termine della regular season, Trinidad De Haro traccia un bilancio della stagione: “Mi aspettavo che dal punto di vista personale fosse più difficile ambientarsi. Qui a Vibo mi trovo molto bene, c’è un gran feeling con la squadra e con i tifosi. Ho fatto un percorso tecnico importante crescendo dall’inizio della stagione grazie all’aiuto dei miei compagni e a quello dello staff tecnico”.

LA SQUADRA E’ TORNATA AL LAVORO IN PALESTRA  Dopo il lunedì di riposo, Forni e compagni sono tornati ad allenarsi stamattina svolgendo una seduta pesi in palestra. Nel pomeriggio, prima seduta tecnica della settimana. In vista del rush finale (i giallorossi giocheranno due gare in trasferta con Trento e Molfetta e una in casa con Cuneo), l’obiettivo di coach Blengini e dello staff tecnico è quello di provare a lavorare con tutti gli uomini a disposizione. Sono tornati ad allenarsi con la palla anche Cisolla e Steuerwald. Le loro condizioni verranno valutate di giorno in giorno.

Cosenza, Gran Gala’ tra i ricordi

Quella di ieri è stata una serata emozionante, e tutti gli altri aggettivi sarebbero superflui. Questo l’unico commento, insieme a tante note di lodi, da fare al Gran Gala’ che ieri sera ha voluto rappresentare l’atto conclusivo di questa indimenticabile tre giorni di calcio cosentino. La capacità di racchiudere e far emozionare più e più generazioni in una sola serata è stata, sportivamente parlando, un miracolo. Un miracolo che noi, nel nostro piccolo, per quanto possiamo, ci apprestiamo a raccontare, con ancora addosso le emozioni della serata.

Già prima della partenza iniziano i primi abbracci e le prime ricerche spasmodiche di amici che si rivedono dopo un bel po’ di anni: arrivano, in ordine sparso, Simoni, Napolitano, Marulla, Parisi, Cosa. Poi entrano i più recenti Biccio, Marano, Guadalupi, Napoli. Tutti dentro per una festa della città, prima ancora che della squadra. La stella della serata si fa attendere: Gene Gnocchi arriva a qualche minuto dalle otto, e si presta gentilmente allo sguardo indiscreto ed entusiasta di telecamere, fotocamere, cellulari e fans. Ora ci sono proprio tutti, ora si può cominciare. Che la festa abbia inizio.

Gene Gnocchi, al fianco di Patrizia de Napoli, da’ buoni dieci minuti di puro spettacolo, pungolando un po’ Paola Ferrari ed avvertendo il ds Ciccio Marino, presente in quanto facente parte della squadra del Centenario, che “sono ancora svincolato, quindi qualora il Cosenza volesse mettermi sotto contratto, sarei a completa disposizione”. Dopodiché il ricordo si sposta su un giocatore che lo showman ha sempre amato: Oberdan Biagioni, immediatamente raggiunto al telefono da Giuseppe Milicchio, con il quale si instaura una conversazione di un quarto d’ora almeno, coronata dai cori dei tifosi. Dopo il ricordo, come sempre commovente, da parte della sorella Donata, di Denis Bergamini, con un video ad hoc, sale sul palco l’uomo più amato: Gigi Marulla, bandiera del Cosenza, 104 reti in gare ufficiali per la maglia dei Lupi, giustamente celebrato dai due presentatori. Insieme a lui, sale Renato Campanini, con Ciabattoni. Il primo è il recordman italiano dei gol nel dopoguerra nei campionati professionistici italiani – davanti a lui solo Nordhal ed Altafini, il secondo un ottimo attaccante poco prolifico nella città dei bruzi. Tra vari siparietti, si giunge al ricordo del gol di Alberto Aita contro il Catanzaro, per poi passare al Cosenza che riportò la società in B nella stagione ’97/’98: salgono sul palco Paschetta, Pavone, Riccio, Altomare e Tommaso Napoli, accompagnati ovviamente dallo Storico mister di quel Cosenza, il mitico Giuliano Sonzogni, che non risparmia frecciate a società ed allegre prese in giro al suo bersaglio Paschetta, ricordando la clamorosa espulsione a Roma contro la Lazio, preludio alla successiva sconfitta per due ad uno. Momenti di ilarità e risposte da una parte e dall’altra, prima di passare a Manolo Mosciaro, bonariamente scherzato da Gene Gnocchi, in quanto “Autore di una media gol invidiabile quest’anno” (solo quattro marcature all’attivo): “Se segni questa domenica faccio mettere il tuo cartonato dietro alla Domenica Sportiva”. Manolo è il preludio all’arrivo dei protagonisti dell’ultima stagione, tra i quali spiccano Biccio, Guadalupi, Marano, Mister Gagliardi. I cori, ovviamente, sono tutti per Arcidiacono. Mentre sono ancora sul palco, vengono chiamati altri tre che a Cosenza hanno fatto la storia recente: Capitan Parisi, Bomber Cosa ed il Principe Occhiuzzi. Questi svela il segreto del suo bacio al pallone, che significa bacio alla città tutta, Cosa parla di come Cosenza gli sia rimasta nel cuore, chiusura di Parisi con un molto commovente “Qui vedo solo amici”. L’apice della serata, però, si raggiunge col Cosenza ’87/’88, allenato da Gianni di Marzio, che riportò i Lupi in B dopo un quarto di Secolo: e così si presentano all’appuntamento Napolitano, Simoni, Urban, De Rosa, Marino, De Paola. Tutti – o quasi – facenti parte della formazione del Centenario. Dal momento in cui salgono, al momento in cui vanno via, intercorre una buona mezz’ora in cui raccontano di tutto, dagli scherzi ai momenti insieme, dalle battute ai cruciverba, divenendo padroni del palco e della kermesse, con la compagnia di Gigi Marulla e Paolo Tramezzani, due che grande calcio ne hanno masticato eccome. La chiusura, prima della torta, è dedicata al Cosenza ’72/’73, con Mister Renzo Aldi. Poi la presenza dei presidenti storici (Paletta, Carratelli, Serra) e lo spegnimento delle candeline, da parte dell’Avvocato Carratelli, della torta fatta preparare appositamente per la serata. Da registrare, come nota stupenda, la presenza dei due ragazzi protagonisti di “Conzativicci”, commedia scritta e diretta da Sergio Crocco, che eseguono i pezzi “La trasferta” e “Disabile si tu”. Un momento di colore, così come quello che ha visto coinvolto Padre Fedele, ma anche di riflessione, nel ricordo soprattutto di Piero Romeo.

Si conclude così la serata più bella. Un miracolo, dicevamo, organizzato da persone competenti e meravigliose, che hanno saputo giostrare alla perfezione i tempi e far rivivere, a più generazioni, emozioni forti ed indescrivibili. Un grazie, dunque, allo staff di lupiindiretta, che ha reso possibile tutto ciò, ed ai veri protagonisti della serata, i ragazzi che sono saliti sul palco e che, a modo loro, e coi loro ricordi, hanno fatto vivere una serata indimenticabile al popolo rossoblu.

Francesco La Luna & Andreina Morrone

Pro Reggina di misura su Le Formiche

PRO REGGINA – LE FORMICHE 1-0

PRO REGGINA: 12 Pugliese, 27 Cacciola, 3 Romeo, 6 Vadala’, 7 Napoli, 9 Mezzatesta, 11 Politi, 20 Biondo, 21 Assumma, 22 Macri’  M., 28 Franco Marin, 30 Mendolia. All.: Tramontana.
LE FORMICHE: 1 Tringali, 3 Guardo, 7 Greco, 9 Zagarella, 10 Malato, 11 Magliocco, 12 Basile, 13 Blandini, 14 Steno, 15 Trigilio, 19 Cerruto, 20 Salemi. All.: Randazzo.
ARBITRI: Enrico Pagano di Torre Annunziata, Aniello Fucci di Nola
CRONO: Luigi Amaretti di Reggio Calabria

MARCATORI: 6’ 34’’ pt Biondo (PR).

AMMONITI: Cerruto (F), Steno (F), Trigilio (F), Franco (PR), Basile (F), Malato (F).

Carmela Pugliese

LA PARTITA – Una prova di carattere ha consentito alla Pro Reggina di centrare la vittoria contro Siracusa. La squadra di Randazzo è apparsa motivata, ma poco incisiva, soccombendo alla maggiore caparbietà e qualità delle calabresi.

In avvio è la Pro Reggina a rendersi pericolosa. Il tiro di Napoli è  potente, ma l’estremo difensore siciliano riesce ad alzare la sfera sopra la traversa.  Le calabresi hanno provato a sfruttare le ripartenze veloci e i lanci lunghi per sorprendere la retroguardia avversaria, di contro gli ospiti hanno costruito la manovra, facendo girare bene palla e provando ad allargare le maglie difensive della Pro Reggina.

L’azione insistita delle siciliane, ha messo in affanno la difesa calabrese. Prima Guardo e poi, Zagarella, hanno impegnato Pugliese che si è superata, dimostrandosi  determinante in più di un’occasione. La reazione della Pro Reggina, ha portato al vantaggio con Biondo. La giovane giocatrice, da poco subentrata, sfrutta al meglio l’assist fornito da una dirompente e caparbia Politi, insaccando un facile pallone giunto dalla destra.

Nella ripresa, sono le siciliane ad insistere alla ricerca del pareggio. La partita è caratterizzata da continui cambi di fronte e condizionata dall’eccessivo nervosismo. Nel finale, Randazzo ha inserito il portiere di movimento per provare a scardinare la difesa reggina, ma la squadra calabrese non ha mollato, riuscendo a conquistare la vittoria.

“Devo elogiare il carattere e la determinazione dimostrati dalle ragazze – ha dichiarato Enzo Tramontana”.  Abbiamo peccato nell’organizzazione di gioco. La pressione e la tensione non ci hanno consentito di esprimerci al meglio. Sono soddisfatto però, della tenuta mentale della squadra. Ha lottato e difeso sino alla fine alla ricerca del risultato più importante. Adesso, pensiamo già alla prossima, coscienti di dover sempre lavorare con attenzione e riguardo per migliorare”.

“Sapevamo che era una gara importante per avvicinarci ai play off – ha evidenziato Carmela Pugliese. Cerco di dare il massimo, trasmettendo sicurezza alla difesa. Nella partita con Siracusa,  sono stata felice di essere riuscita ad effettuare alcune parate determinanti. Sento la vicinanza e l’appoggio delle mie compagne. Mi alleno con costanza per dare tutto il mio sostegno alla Pro Reggina” .

 

De Seta, tie break malinconico: sprecate due palle match

LAMEZIA TERME – Cosenza è sommersa dall’ immondizia e i pompieri, una sera si e l’altra pure, sono chiamati a spegnerne gli incendi. Una delle poche distrazioni, in questo periodo di emergenza, è lo sport. Non si indignino i più livorosi, se molte persone percepiscono le difficoltà e decidono di andarsi a cercare le emozioni nel calcio e nel volley. Cambiare le cose è doveroso, raggiungere una gioia pure. Il rapporto fra diritti e doveri però, non deve mai sbilanciarsi. Negli anni novanta, Troisi difese i napoletani che gioivano per il Napoli di Maradona: “ma è possibile che noi siamo condannati all’infelicità ?”. I cosentini condividono il pensiero del comico campano ? Si, altrimenti non impazzirebbero per i lupi sportivi.

In questa domenica però, la città bruzia si è divisa in due: i calciofili hanno festeggiato il loro centenario, i pallavolofili hanno invece perso il derby. La partita più frizzante e tragica della stagione di volley, giocata a Lamezia contro i lametini dell’ Islap, si è spenta al tie-break. Gli atleti del coch Marano, che sono stati avanti per un set a zero e per due set a uno, hanno sprecato due match point (12-14) nell’ultimo set, prima di crollare per 16 a 14. Si lacera così l’imbattibilità dei cosentini. Si sbriciola con la sconfitta nel derby il primato di una squadra che dalla prossima giornata ritornerà ad inseguire. Fabrizio Marano e giocatori hanno guardato il tabellone con l’amarezza di chi voleva trionfare e dovrà viaggiare verso casa con una convinzione. Quella di non poter urlare: “non siamo forti, siamo micidiali. Venite a prenderci”. I lametini e Coach Rigano terranno nelle loro bacheche lo scalpo della squadra più in forma e invidiata del campionato. Anche quando sembrava che dovessero solo regolare l’acqua per la doccia, hanno tolto gli attributi e avuto la forza di capovolgere gli episodi minuscoli. Biribanti, ottimo schiacciatore con 25 punti, ha coraggiosamente salvato una palla sul 15 a 14 del quinto set.

La De Seta Casa Conad Vena Cosenza ha perso: 21-25, 25-18, 16-25, 25-22, 16-14. Galabinov ha fatto sentire la sua “mano de piedra” con 23 punti. Lotito ne ha segnati 16 e Testagrossa 14. La ricezione, l’anello sbeccato dei cosentini, non è stata ingrata. De Marco, il libero, è tanto migliorato anche se stanotte ripenserà al suo errore sul 14 pari del tie-break. I dettagli hanno premiato i lametini e condannato i cosentini, che nel momento decisivo hanno avuto braccia e gambe tremanti e la mente un po’ opaca. Si, il tie-break è una lotteria e una sfida ai rigori dove può comandare la stanchezza, ma è sempre meglio vincere di poco che perdere di poco. Una tesi scontata che Marano e giocatori avrebbero voluto presentare ai loro tifosi. Il coach aveva preparato la partita con piglio esperto, bramava per una vittoria annusata per ore ed alla fine ha constatato che quella di oggi è la terza sconfitta stagionale. Nei prossimi allenamenti userà di più il bastone ?

Si cade per imparare e rimettersi in piedi e per farlo servono mani e qualcosa che sta in mezzo alle gambe. La De Seta non avrà nemmeno il tempo per disabituarsi al suo ruolo da protagonista. Il campionato non è concluso, il suo compito non è cambiato.

VOLLEY A1 M, Tonno Callipo incerottata, Perugia prevale in tre set

Perugia espugna il Pala Valentia, conquista la settima vittoria in trasferta della stagione e blinda il terzo posto. Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia falcidiata dagli infortuni. Coach Blengini, oltre ai lungodegenti Cisolla e Villena, deve fare a meno anche di Steuerwald (distrazione muscolare). Prima da titolare per Trinidad De Haro. Stoico Ogurcak (afflitto da tempo ad un’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro). Lo slovacco ha messo a terra 13 palloni con il 61% in attacco e il 62% in ricezione. 

 Il match tra Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia e Sir Safety Perugia si apre con l’abbraccio dei tifosi della Fossa Giallorossa del Volley Club “G. Callipo” ai tre ex Barone, Buti e Fanuli (consegna della sciarpa e targa ricordo al centrale calabrese colonna giallorossa per tanti anni). Forni e compagni sono arrivati all’appuntamento con la compagine umbra decimati dagli infortuni. Coach Blengini ha dovuto fare a meno, infatti, del palleggiatore titolare Steuerwald (fermato da una distrazione muscolare) e dei lungodegenti Cisolla e Villena. In campo giocatori in precarie condizioni fisiche come il centrale argentino Crer e, soprattutto, il martello Ogurcak afflitto da un’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro che praticamente non gli permette di allenarsi. Il coach torinese schiera il giovane Trinidad De Haro al palleggio (all’esordio assoluto da titolare in A1), “6+1” confermato per Perugia. Nel primo set gli umbri fanno la voce grossa con le due bocche da fuoco serbe Petric e Atanasijevic (l’opposto classe 1991, premiato Mvp del match, ha chiuso la contesa mettendo a segno 17 punti, con il 48% in attacco, due muri e due ace). Perugia ha condotto fin da subito le operazioni chiudendo il parziale con Semenzato. Nel secondo parziale, giocato strenuamente punto a punto fino al 19-19, a fare la differenza è stato sua maestà Vujevic (80% in attacco complessivo a fine match con il 78% in ricezione) e così Perugia ha conquistato il set 23-25. Nel terzo set monologo umbro con la Tonno Callipo, pur volenterosa, incapace di imbastire una reazione efficace nonostante ci abbia provato con uno stoico Ogurcak (61% in attacco, due muri e 62% in ricezione). Perugia ha chiuso 0-3 (19-25) giocando in scioltezza e l’attacco vincente del neo-entrato Della Lunga ha chiuso la partita.

IL TABELLINO:

 TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA – SIR SAFETY PERUGIA 0-3 (17-25, 23-25, 19-25)

TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA: Sardanelli, Trinidad De Haro 2, Plot, Randazzo 11, Farina (libero 53%), Forni 4, Crer 1, Gavotto 13, Ogurcak 13, Presta 1. Non entrati: Steuerwald, Thiaw. All. Blengini

SIR SAFETY PERUGIA: Buti 3, Paolucci 1, Petric 12, Della Corte, Giovi (libero 72%), Cupkovic, Barone 7, Della Lunga 3, Mitic, Vujevic 9, Atanasijevic 17, Fanuli, Semenzato 3. All. Kovac

ARBITRI: Genna di Strambino (TO) e Tanasi di Noto (SR)

NOTE: Tonno Callipo bs 12, attacco 45%, ricezione 56%, muri 6, errori 24 Sir Safety Perugia bs 8, attacco 55%, ricezione 67%, muri 3, errori 16

 IL POST PARTITA

 Pablo Damian Crer (Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia): “Sapevamo fosse difficile per noi, sia per l’elevata qualità dell’avversario, sia per il fatto di essere condizionati dai tanti infortuni. Ci abbiamo provato. Non dobbiamo abbatterci però e continuare a dare il massimo in allenamento anche se non riusciamo ad allenarci con continuità. Ora pensiamo alla prossima gara con Trento”

 Rocco Barone (Sir Safety Perugia): “E’ stato difficile all’inizio ritornare a giocare qui in questo splendido palazzetto. L’emozione era tanta. La partita per noi è andata bene anche perché siamo riusciti a sfruttare il fatto che loro non giocassero con il palleggiatore titolare. Sono entrato bene nel match anche perché Kovac ci tiene tutti sulla corda e dobbiamo essere pronti a tutto. Non vogliamo fermarci adesso, vogliamo fare bene in semifinale di Coppa Italia con Macerata e arrivare nelle migliori condizioni possibili ai play-off”

Volley C, Sensation Profumerie – Ottica Mandelli 1-3

SENSATION PROFUMERIE – OTTICA MANDELLI 1-3 (25-17, 21-25, 18-25, 10-25)

Sensation Profumerie: Cipolla, Cristallino (L), Cufari, C. Cilione, P. Cilione, Dulcianu, Fiamingo, Lucà, Mazzone, Petrillo. Allenatore: Latella.

Ottica Mandelli: Gilroy, Neri, Sergi, Canale, Borghetto, Mazza, Koullou, Crea, Scilipoti, Busà (L). Allenatore: Surace.

Arbitri: Antonella Ciorla – Paola Esposito

A Siderno, match tra stelle fra Sensation Profumerie e Ottica Mandelli, che arrivava al palazzetto da capolista con un punto di vantaggio sulla Yamamay Lamezia. Mantiene il primato la squadra dell’Ottica, battendo per 3-1 la Sensation Profumerie, ma la squadra di Latella ha dato filo da torcere a Neri e compagne. Soprattutto nel primo set la Sensation Profumerie ha dimostrato di essere in grado di competere a testa alta, con la vittoria del parziale per 25-17. Il secondo set ha visto riemergere l’Ottica, anche se le locali hanno cercato di rendere vita durissima. Il parziale però ha sorriso all’Ottica, che va a pareggiare i conti e poi a prendere il largo, conquistando i restanti due set e l’intera posta in palio. Globalmente l’Ottica ha visto qualche fantasma dell’andata (fini 3-2 ma fu una gara strana e combattutissima) anche se ha meritato la vittoria. La Sensation Profumerie, supportata dai suoi tifosi, ha il rammarico di non aver bloccato sul nascere l’iniziativa dell’Ottica, ma in quanto a gioco il cammino è quello giusto per poter disputare con vigoria le prossime gare della fase regolare, e in seguito i playoff.

Gli auguri di Scopelliti: “Il Cosenza deve tornare in categorie più importanti”

Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti – informa una nota dell’ufficio stampa – ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Desidero congratularmi con la dirigenza, l’allenatore e i giocatori del Cosenza Calcio per la vittoria odierna contro l’Aversa Normanna, il miglior modo per festeggiare il centenario in questa giornata speciale. Voglio incoraggiare la squadra e tifosi ad andare avanti lungo il percorso intrapreso, affinché il Cosenza continui a disputare questa stagione da protagonista e si lasci alle spalle gli anni contraddistinti da sofferenza sportiva. Mi auguro che si proceda su questa strada e che il Cosenza possa tornare in categorie più importanti in linea con la sua storia – ha concluso il Governatore Scopelliti – non solo per la città ma per tutta la Calabria”.

Vigor Lamezia, a Caserta ritorna il sorriso

Espugnato il campo della capolista. Longoni e Scarsella siglano il 3-1 finale.

 

CASERTA – Avvio di marca campana con Agoridin e Alvino che ci provano più volte, ma non vanno mai vicino al gol. Rete che invece sigla la Vigor Lamezia, con Scarsella che scodella in mezzo e Del Sante insacca, ma l’arbitro annulla per un fallo in attacco del centravanti biancoverde. Passa poco tempo e la Casertana va in vantaggio: punizione dai 25 metri, Correa prova un tiro a giro di sinistro che finisce sotto la traversa.

Dopo appena 30 secondi dall’inizio del secondo tempo, arriva il pareggio della Vigor Lamezia: Zampaglione lancia Longoni che salta un difensore e infila Fumagalli in diagonale. Al minuto 18, Longoni batte una punizione dalla sinistra, Scarsella colpisce al volo tutto solo in area e la palla gonfia la rete per il vantaggio biancoverde. Lo stesso centrocampista ospite, al minuto 29 viene steso da Marano e si procura un calcio di rigore. Dal dischetto va Longoni che sigla la doppietta personale e il 3-1 definitivo per la Vigor Lamezia.

CASERTANA: Fumagalli; Antonazzo, Rinaldi, Idda, Pezzella; Marano, Correa, Cruciani; Mancino, Alvino (58′ Favetta); Agodirin (74′ Varriale). All. Ugolotti

VIGOR LAMEZIA: Piacenti; Gona, Marchetti, Gattari, Rondinelli; Scarsella, Romano (73′ Meucci), Giampà; Zampaglione, Del Sante (89′ Tozzi), Longoni (86′ Malerba). All. Costantino

ARBITRO: Balice di Termoli

NOTE: Giornata fredda e ventosa con terreno di gioco in discrete condizioni. SPETTATORI: 1200 circa.
AMMONITI : Correa, Marano (C), Longoni, Rondinelli (VL),
ANGOLI: 4-3 per la Casertana
RECUPERO: 2 minuti nel primo tempo, 4 minuti nel secondo

 

Roberto Tarzia

(C)Sala Stampa – A caldo ma non troppo: Guarascio, Cappellacci, Mannini e Criaco

Pienone oggi in Sala Stampa per l’occasione del Centenario: si presentano, sotto le nostre grinfie, Mister Cappellacci – e questa tutto è meno che una n0vità, il Presidente Guarascio ed i due match winner, Marco Criaco e Federico Mannini. Per primi arrivano all’interrogazione i più anziani, con il Presidente visibilmente emozionato per la ricorrenza ed il Mister che, a fine partita, si è lasciato andare ad un’alzata di braccia e ad un sorriso a trentadue denti estremamente liberatori. La domanda è, ovviamente, sul pubblico, vero protagonista della partita.

D: Presidente, nel corso di tutta la stagione si è più volte impegnato a ribadire l’importanza del pubblico. Oggi sembra che la città abbia finalmente risposto in maniera positiva. 

R: Si, ne siamo orgogliosi. Sicuramente la giornata di oggi ci lascia estremamente soddisfatti, in termini di presenze ma anche di iniziative: erano millecinquecento i bambini presenti allo stadio, e credo sia stata una cosa bellissima. Certo, in vista della promozione credo si possa continuare a lavorare da questo punto di vista, ma spero che quella di oggi sia stata la scintilla per iniziare un nuovo cammino con il pubblico di fede rossoblu.

D: Mister, a suo parere il pubblico ha spinto la squadra alla vittoria?

R: Beh, indubbiamente, lo spettacolo di oggi è stato veramente meraviglioso. Spero anche io, come il Presidente, che questo sia solo l’inizio. Certo so che tutte le partite non saranno così, però magari iniziare ad aumentare, arrivare a tremila/quattromila presenze, che per Cosenza resta comunque una cifra irrisoria, sarebbe importantissimo.

Congedatisi Capp e Presidente, ecco arrivare i due goleador di giornata: Criaco e Mannini. Per loro, le domande sono un po’ differenti: si parla di emozioni, di sensazioni, di gioie. Roba incomprensibile per chi non ama questa gabbia di matti.

D: Marco, hai fatto un goal che ricorda, ovviamente con le dovute proporzioni, quella meraviglia di Zidane contro il Leverkusen in finale di Champions il 2002. Ci racconti gli attimi prima e dopo il gol?

R: Beh, quando mi è arrivato il pallone ho pensato immediatamente a tirare in porta, era troppo invitante. Appena scoccato il tiro ho passato quei centesimi che mi hanno separato dal gol a spingere il pallone in porta con lo sguardo. Dopodiché non ho capito nulla per un po’, per poi correre sotto la curva, perché questo gol è soprattutto loro.

D: Sei arrivato qui come ala, Cappellacci ti ha trasformato in mezzala e da lì non ti sei più schiodato dall’undici di partenza, hai dei tempi di inserimento mostruosi.

R: Si, è vero, sono arrivato qui come ala perché negli ultimi due anni ad Aprilia ho giocato ala, ma ti posso dire che per me non è un ruolo nuovo questo: negli anni precedenti, a Pordenone ed a Poggibonsi, avevo già giocato mezzala. Poi nel Lazio mi sono dovuto spostare perché il Mister giocava col 4 – 4 – 2  e quindi potevo giocare solo ala, peraltro con discreti risultati. Ma da quando sono qua in mezzo al campo credo di vivere la mia stagione migliore.

D: Federico, tu invece hai un pregio meraviglioso ed un difetto: il pregio è che spingi senza fermarti mai, sembri una locomotiva. Il difetto è che spesso ti addormenti.

R: Guarda, mi fa piacere che tu me lo faccia notare, perché significa che guardi con attenzione il mio gioco. Si, è vero, spingo molto ma dietro mi addormento, però sono convinto che ogni errore ed ogni prestazione non all’altezza sia un motivo per migliorare sempre di più.

Si chiude qui questa puntata di “(C)Sala Stampa – A caldo ma non troppo”. Rinnovo, da tifoso in primis, da giornalista in secundis, a tutti i lettori che ci seguono i migliori auguri per questa festa, che è una festa di tutti. Auguri Cosenza!

Francesco La Luna

Cosenza – Aversa Normanna, le pagelle dei Lupi

Frattali voto 6,5: quotidiana amministrazione per l’uomo di gomma, che non può nulla sull’assurda rovesciata di Orlando ma che mantiene alta la concentrazione della difesa durante tutta la partita, conferendole sicurezza con uscite precise, anche di piede.

Blondett voto 6,5: ormai non è più una sorpresa, e quando manca si sente. Oggi immobilizza gli avanti avversari, recupera più e più palloni in scivolata ed evita anche che un’azione innocua diventi improvvisamente pericolosa con un tackle fulmineo che tappa falle e strappa applausi a scena aperta.

Guidi voto 6,5: anche lui oggi non lascia molto spazio al caso, svettando sulla maggior parte dei palloni e recuperandone un numero altrettanto alto. Non serve definire un centrale di esperienza come lui, che è forse il più ordinato della Categoria.

Palazzi voto 6: onestissima partita da lavoratore, qualche aggancio errato ma nulla di più. Non spinge chissà quanto, ma in compenso difende a spada tratta. Si passa poco dalle sue parti.

Mannini voto 7: alziamo di mezzo voto per il gol. Il suo arrivo di gran carriera, quando l’arbitro ha già il fischietto in bocca e l’indice puntato verso il dischetto, è da far studiare nelle scuole calcio: spiazza tutti e si sfoga con un urlo tardelliano. Nel secondo tempo dorme un po’, ma oggi gli è concesso: non svegliatelo.

Asasnte voto 6: tanta legna, tanta corsa, pochi piedi, molto cuore: questa, in sintesi, la partita del nuovo Edusei, che fa valere stazza e forza fisica sbagliando, però, un po’ troppi appoggi.

Corsi voto 6,5: ciò che manca ad Asante, lo ha lui. Signori, ecco ciò che mancava al Cosenza: un centrocampista così capace di gestire e giostrare palloni era una vita che non si vedeva al San Vito, e francamente è anche un piacere vederlo toccare il pallone con un’eleganza fuori dal comune per una C2.

Criaco voto 8: il grillo parlante oggi ha fatto davvero venire i capelli bianchi ai presenti. Ma che gol ha fatto? Novello Zizou nella finale contro il Leverkusen, entra di diritto nella storia rossoblu con una meraviglia dipinta a mano, una parabola perfetta che neanche fosse Giotto. Poi corre anche, ma a quello ci siamo abituati. Ma che gol, che gol… Lo rileva Giordano, voto 6: fa il suo senza strafare e collezionando un po’ di menischi avversari.

Alessandro voto 7: ormai lo conosciamo il nostro Road Runner o, per i non avvezzi all’anglicano idioma, Beep Beep: quarantacinque minuti di fuoco e poi nulla. Oggi però alterna, tanto di fuoco ed un po’ (raro, ad essere sinceri) di nulla. Almeno si passa il tempo in modo più allegro. Meraviglioso recupero e cross sul primo gol e grandi inserimenti, come in occasione del raddoppio. Beep Beep!

Mosciaro voto 6: quando la porta è stregata, è stregata: non riesce proprio a farla entrare, e che la giornata non prometteva bene si doveva capire già quando l’arbitro non concedeva il rigore per atterramento di Alessandro. Poi, l’errore nel secondo tempo. Ma comunque è Manolo, è il Capitano, e l’impegno è innegabile. Sei meritato. Lo rileva Calderini, sv.

De Angelis voto 6,5: si vede poco, ma quando si vede fa cose eccelse. Emblema della sua partita è il tacco smarcante a metà secondo tempo: una roba da intenditori, per pochi eletti.

Cappellacci voto 7: siccome mi dimentico spessissimo di lui, oggi gliela voglio regalare. Nulla di speciale, ma comunque tanta grinta trasmessa ai ragazzi. Motivatore di dimensioni importanti, sa difenderli tutti e mantenere la concentrazione alta. Ad maiora, Capp.

Curva Sud Donato Bergamini voto 100: e lode. Meraviglioso quanto organizzato in questi giorni, per accogliere tifoserie amiche, realizzare mostre di striscioni, soprattutto stupire con una coreografia realizzata al netto di pochi spiccioli. Stupenda davvero la giornata di ieri, che ha fatto riscoprire al mondo Ultras cosa significhi davvero essere Tifosi con la T maiuscola. Grazie, ragazzi. Senza di voi, voi afecionados, il Cosenza non sarebbe lo stesso. Grazie, a nome di tutti.

 

 

 

 

Francesco La Luna

Ph: Gaspare Guzzo.