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Tutti i premiati della Cosenza corse in Civm e Tivm

COSENZA – Un anno da incorniciare per la scuderia Cosenza corse, diretta da Sergio Perri, e per i piloti che ne difendono i colori. La scuderia più antica delle cronoscalate cosentine, infatti, ha reso noto l’elenco dei propri piloti che sono stati premiati per l’anno appena concluso. Medaglie d’oro, d’argento e di bronzo, sia in ambito CIVM – Campionato Italiano Velocità Montagna, che TIVM – Trofeo Italiano Velocità Montagna /Sud.

Si comincia con la classe RSI del gruppo Racing Start, con Santo Straface, primo classificato su Fiat Seicento Sporting. Ottimo exploit, in classe 1150 di Gruppo N, per Mariolino Fava, primo classificato su Fiat Seicento Sporting, mentre in Classe RSD2 di Gruppo Racing Start Diesel l’ha spuntata Fernando Roperto a bordo di Fiat Punto JTD. Quarto piazzamento in Tivm Sud per il bruzio Davide D’Acri, in Gruppo N Classe 1600 su Citroen SAXO VTS.

Tra le vetture di gruppo GT Cup, primo posto assoluto in TIVM Sud per il calabrese Ivan Fava sulla sua fiammante Ferrari 360 Modena. Antonio Fuscaldo si è distinto, salendo sul massimo gradino del podio, sempre in TIVM Sud, in Gruppo CN Sport su un Prototipo di Classe 2500, al volante di una Sighinolfi/BMW. Un altro cosentino, Silvio Reda, in TIVM Sud ha dominato il Gruppo CN Sport tra i Prototipi di Classe 3000 a bordo di una Osella PA20. Per chiudere, il pilota cosentino più in vista, Domenico Scola jr., nipote di quella leggenda che è don Mimì Scola, che tra CIVM e TIVM ha conquistato una sfilza di riconoscimenti alla guida della sua Osella PA20S: Gruppo E2B CIVM Sud 1°; Gruppo E2B CIVM/Sud – Nord   – 2° Classificato; Classifica Assoluta Conduttori E2B TIVM Sud 1° Classificato; Classifica Under 25 E2B 1°Classificato TIVM Sud.

Nel frattempo, è andato in vigore il calendario gare del 2013 sia in ambito Campionato che Trofeo della montagna. Anche quest’anno, le due cronoscalate organizzate dalla Cosenza corse, “Salita di Cellara” e “Salita della Sila”, sono state titolate nel Trofeo Italiano Velocità Montagna. E si disputeranno presumibilmente, e rispettivamente, nei mesi di giugno e di agosto 2014.

Campionato Giovanissimi: Il Rende vince 2-1 contro il Rossano

SS. Rende: Internò – Porco M (00) – Salerno – Curcio – Smeriglio F. – De Fazio – Calabrese – Le Pera – Spezzano – Falcone – Casciaro. A disp. Calabretta – Pesce – Porco M (99) – Agosto – Pulice – Cardone – Smeriglio G. Allenatori: Cristiano – Mendicino

ASD Rossano: Perri – Ruffo – Mascaro – Perfetto – Virardi – Acri – Aprigliano – Sapienza – Smurra – Sapienza – COnverso. A disp. Morea – Trento – Madeo – Mazza – La Rocca – Tavernise. Allenatore: Belgrado

Arbitro: Bernaudo di Cosenza

Marcatori: Calabrese (Re) 20′ p.t.; Falcone (Re) 32′ p.t.; Tavernise (Ro) 3′ s.t.

 

Cronaca:
Tornano alla vittoria i giovanissimi rendesi del duo Mendicino-Cristiano. Nonostante le assenze degli infortunati Polizzo e Canino, guidati da capitan Calabrese, i biancorossi mettono in campo cuore e grinta riuscendo ad avere la meglio sui pari età rossanesi. Nei primi minuti Le Pera, fresco di convocazione in rappresentativa, si rende pericoloso grazie ad un paio di punizioni che però terminano a lato di poco. Al 16° minuto è Falcone, invece, ad andare vicinissimo al goal del vantaggio ma il suo tiro dal limite dell’area si stampa sulla traversa. Falcone oggi è più ispirato che mai: al 20° grande assist per capitan Calabrese che trafigge il portiere ospite con un fantastico pallonetto. Gli avversari non stanno a guardare e si rendono pericolosi con La Rocca ma prima del riposo è proprio Falcone a raddoppiare con un gran tiro dal limite dell’area.
Negli spogliatoi mister Belgrado striglia per bene i suoi ed i risultati si apprezzano sin dai primi minuti della ripresa con Tavernise che accorcia le distanze. Al quinto minuto, sugli sviluppi di un calcio piazzato, Pulice ha fra i piedi l’opportunità di realizzare il 3 a 1 ma si fa ipnotizzare dal giovane Perri e, sulla ribattuta, Casciaro manda a lato. Gli svarioni difensivi da parte di entrambe le squadre rendono un po’ più vivace il prosiego del secondo tempo che, dopo 4 minuti di recupero, termina con la vittoria del Rende. Altri tre punti in cascina, quindi, per i Giovanissimi biancorossi che nel prossimo turno dovranno recarsi sul temibile campo del Cariati, appena un punto sotto in classifica.

Palmese: riapre lo storico Lopresti, ma con l’Acri è festa a metà

Us Palmese – Calcio Acri  1 – 1

PALMESE: Caputo, Villella, Rotolo, Tedesco (37 s.t. Malandara) Sanso, Mascaro, Centenari, Musumeci (15’ s.t. Cecco) Longo, Bruzzese, Capria.

Panchina: Di Martino, Andiloro, Babacar, Rizzo, Fiorino. All.: F. Viola

ACRI: Di Iuri, Carbonaro, Luzzi, Scarlato, Cavatorti, Parisi, Carrieri, Schiavello, Gallo (25’ s.t. Provenzano) Marano (37’ s.t. Levato) Cinello (15’ s.t. Covello)

Panchina: Marchese, Sesti, Rosa. All.: M. Pascuzzo

Marcatori: 18′ pt Longo (P), 30′ st aut Mascaro

Arbitro: Domenico Massaria di Vibo Valenti

Assistenti: Marcello Montesanti di Lamezia Terme e Pasquale Antonio Molinaro di Catanzaro

Ammoniti: Parisi, Di Iuri (A)

Note: giornata soleggiata, ingresso gratuito; Spettatori: più di 1000 circa

Palmi – E dopo quasi 2 anni d’esilio la Palmese ritorna a casa, al leggendario “Giuseppe Lopresti” ristrutturato e messo a norma. Davanti al pubblico delle grandi occasioni (mille circa gli spettatori presenti, pochissimi invece gli “ultrà” dell’Acri) il risultato però non è stato quello sperato. I padroni di casa non vanno infatti oltre l’1 a 1 contro i cosentini dell’Acri che riescono dunque a portarsi a casa un punto preziosissimo.

Partono però forte i padroni di casa che mettono subito alle corde gli avversari che non riescono ad affacciarsi nella trequarti della Palmese. Al 18’ è Fabio Longo, l’ ex di turno, che porta in vantaggio i neroverdi. Discesa sulla destra di Bruzzese che mette al centro una palla insidiosissima con il difensore  Scarlato, pronto a spazzare via, che svirgola il pallone e l’attaccante nero verde coglie subito l’occasione facendo partire un bolide sul quale l’estremo difensore acrese non può nulla. Corretta la decisione di Longo di non esultare per il gol in rispetto della squadra in cui militava l’anno scorso. Ma al 30’  l’Acri giunge al pareggio grazie a un autogol. Azione sulla trequarti sinistra, tiro di Marano che trova però la deviazione decisiva del difensore Mascaro. Il portiere Caputo, incolpevole, si trova spiazzato e dunque nulla può per evitare il gol dapprima assegnato a Marano.

Nel secondo tempo  da segnalare, i diversi infortuni accorsi ai giocatori dell’Acri(come quello al temibile Paola Gallo) per crampi e un gol annullato alla Palmese su una posizione alquanto dubbia per fuorigioco di Sanso, autore del gol stesso. Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro manda tutti sotto le docce.

                                                                                                                                                                                                                  Dario Cambrea

(con la collaborazione di A. Morrone)

 

Eccellenza: Cade il Roccella, fermata Isola, pareggi per Corigliano e Rossanese

Il primo piano del 14°, da calendario, turno di Eccellenza (13esima giornata effettiva) è tutto per il big match Guardavalle – Roccella, vinto per una rete a zero dai padroni di casa. La rete di capitan A. Riitano al 12′ del secondo tempo sigla una vittoria meritata (che poteva essere più larga se non fosse stato negato anche un rigore agli uomini di Surace) porta il Guardavalle al terzo posto in classifica ma soprattutto ferma, dopo undici giornata, la striscia di risultati utili consecutivi, della capolista Roccella.

Sfiora una bella vittoria il Corigliano di Pacino sul reattivo GallicoCatona. Al gol del Gallico su penalty di Gatto (alla mezz’ora del primo tempo), rispondono nella ripresa le reti di Brandi e Zangaro per la squadra di mister Pacino che si poteva portare a ridosso della zona playoff, ma nei minuti finali arriva il controsorpasso del Gallico. Un bel Nausicaaviene fermato in rimonta dall’ Isola Capo Rizzuto. La compagine del comprensorio soveratese, avanti per 2-0, si viene infatti raggiunta nel secondo tempo, al termine di una partita molto equilibrata che poteva concludersi con qualsiasi risultato per quanto visto in campo. Gara sbloccata al 16′, con il colpo di testa vincente di Giuseppe Agosto su punizione di Clasadonte. I padroni di casa, dopo centoventi secondi dalla ripresa delle ostilità, siglano il 2-0 con Ortolini, che batte Lamberti da pochi passi dopo aver ricevuto un altro assist di Clasadonte. Ortolini segna in posizione sospetta; l’arbitro infatti, dopo aver inizialmente annullato la rete, si corregge subito dopo su segnalazione dell’assistente, e omologa il goal. I pitagorici non ci stanno, e al 63′ accorciano le distante con Turano, abile a sfruttare un passaggio del nuovo entrato Rocca. A dieci minuti dal termine, poi, l’Isola riesce a pareggiare, conquistandosi un calcio di rigore trasformato da Eseola.

Il nuovo Castrovillari, targato Sarli e Okoroiji, crea tanto e batte meritatamente 2 a 0 il Sambiase: i ragazzi di mister De Rosa salgono cosi al 3° posto in classifica. Pareggi per la Palmese, che nel giorno dell’inaugurazione del leggendario “LoPresti” viene fermata in casa da un buon Acri  (terzo risultato utile consecutivo per la squadra di Pascuzzo) e per L’ Audace Rossanese che, in uno stadio semi-deserto, pareggia col Bocale (rete di Maio all’11’ pt, pallonetto che si infila all’angolo destro, pareggio nei minuti finali di Quattrone), ma gli uomini di Cipparone, in virtù delle occasioni e del gioco costruito avrebbero meritato qualcosa in più.

  RISULTATI 14^ TURNO

Nausicaa SM – Isola Capo Rizzuto 2 – 2

Reti: 16’ pt Agosto, 2’ st Ortolini, 18’ st Turano  (I.C.R.), 42’ st Eseola su rig. (I.C.R)    

 

Guardavalle – Roccella 1 – 0

Reti: 12’ st Riitano (G)  

 

GallicoCatona – Corigliano  2 – 2

Reti: 30’ pt Gatto (GC) su rig., 6’ st Brandi (C), 30’ st Zangari su rig. (C) ,  

 

Sersale-Taurianovese  1 – 1

Reti: pt El Oudi , 32’ st Nucera (T)  

 

Audace Rossanese – Bocale  1 – 1

Reti: 11’ pt Maio (AR), 42’ st Quattrone (B)

 

San Lucido – Paolana   (giocata a Luzzi) 0 – 0   

 

Castrovillari – Sambiase  2 – 0  

Reti: 21’ST Villa, 37’st La Barbera

 

U.S. Palmese – C. Acri  1 – 1

Reti: 23’ pt Longo (P), 32’ pt Marano (A)

 

CLASSIFICA:    Roccella 31, Isola CR 25, Castrovilalri, Sambiase e Guardavalle 24, Palmese 23, GallicoCatona 22, Sersale 18, Corigliano 17, Acri e Bocale 15, San Lucido 13, A. Rossanese e Taurianovese 10, Nausicaa 9, Bocale 8

Vigor Lamezia, vittoria in zona Cesarini

Del Sante realizza il gol vittoria all’ultimo secondo. Poggibonsi battuto 2-1.

LAMEZIA TERME (CZ) – Con uno straordinario gol di Del Sante nell’ultimo minuto di recupero, la Vigor Lamezia trova i tre punti che la riavvicinano alla capolista Cosenza e in attesa del recupero contro il Teramo di mercoledì, consolida il quarto posto.

CRONACA

 

Primo Tempo – Partono bene gli ospiti che al secondo minuto provano il tiro con palla alta. La Vigor risponde con Del Santa, ma la palla è fuori. Al minuto 10, il tiro di D’amico viene deviato in corner. Al minuto 13, Zampaglione manda alto dopo una bella triangolazione con Del Sante. Quattro minuti più tardi, ancora l’attaccante lametino manda alto sopra la traversa. Al minuto 28, ci prova D’amico, ma il suo tiro non inquadra la porta. Stessa sorte, al minuto 33, per l’attaccante ospite Ferri Marino. Al minuto 41, Del Sante manda alto.

Secondo Tempo – Al minuto 3, la Vigor passa in vantaggio: angolo di D’amico, Del Sante anticipa tutti e insacca di testa. Al minuto 11, però, gli ospiti pareggiano: Roveredo crossa dalla sinistra, la palla viene toccata da Rapisarda che la devia in rete, con Ferri Marino che la accompagna oltre la linea. Al minuto 24, Voltasio manda fuori. Due minuti più tardi, Voltasio lancia in verticale Zampaglione che viene atterrato dal portiere toscano: fallo da ultimo uomo e rosso diretto. Al minuto 35, ci prova Zampaglione ma il tiro finisce fuori. Partita molto tirata per via di una ottima messa in campo del Poggibonsi. Al minuto 48, in pieno recupero, Scarsella dalla destra mette al centro dove Del Sante si libera di un difensore e trafigge il portiere toscano. La Vigor Lamezia trova così i tre punti che consente di tener solido il quarto posto, in attesa dello scontro diretto di mercoledì contro il Teramo, al D’Ippolito.

 

VIGOR LAMEZIA: Rosti; Rapisarda, Marchetti, Malerba, Scarsella, Gattari, Romano, Rondinelli; D’Amico (dal 51’ Voltasio), Zampaglione, Del Sante. All. Novelli

POGGIBONSI: Anedda; Tafi, De Vitis, Checchi, Roveredo (dal 90’ Tessari), Croce (dal 80’ Pupeschi), Rebuscin, Baldassin, Scampini, Ferri Marino (dal 75’ Di Salvia), Pera. All. Tosi

Arbitro: Cangiano di Napoli
Note: giornata soleggiata con campo in pessime condizioni
Ammoniti: Del Sante, Marchetti (VL), Checchi, Scampini (P)
Espulso: Anedda (P) per  fallo da ultimo uomo.
Angoli: 6 per la Vigor Lamezia, 4 per il Poggibonsi
Recupero: 2 minuti nel primo tempo, 4 nel secondo tempo
Spettatori: 1000 circa

 

Roberto Tarzia

 

Nuova Gioiese – Cavese Finisce 0 a 0

Nuova Gioiese – Cavese 0 -0

Nuova Gioiese: Panuccio, Cosoleto, Cassaro, Taverniti, Condomitti, Guerrisi (dal 55′ Pirrotta), Lombardo, Castellano, Nesci (dal 65′ Cirianni), Crucitti G., Pascu. A disp.: Anishchenko, Saccà, Sorgiovanni, Di Bella, Barillà, Vita, Misale. Allenatore: Mario Dal Torrione.

Cavese: De Luca, Manna, Cirillo, Lordi, Parisi, Manzo, Palumbo, Raffone, Pisani, De  Rosa, Palumbo ( dal 28′ Lamberti). A disp: D’Amico, Renna, Mazzei, Piscopo, Viviano, Kabangu, Sergio. Allenatore: Francesco Chietti

Arbitro: Detta di Mantova

Guardalinee: Alecci di Messina e Saieva di Agrigento

GIOIA TAURO – In un soleggiato pomeriggio di dicembre, il big match tra Nuova Gioiese e Cavese finisce senza reti. La gara è stata noiosa, con le due squadre brave ad annullarsi a vicenda ma neanche troppo desiderose di cercare la vittoria. I padroni di casa si sono schierati con un 4-4-1-1 con Giuseppe Crucitti a sostegno del bomber Pascu ed il tandem di mediani  Lombardo e Guerrisi in cabina di regia. Proprio Nando Guerrisi, altro gioiese puro sangue della compagine viola, ha preso per mano i suoi ispirando in ogni azione la manovra metaurina, ma ciò non è bastato. La prima vera occasione da rete è arrivata sul finale del primo tempo, quando Crucitti si è involato sulla fascia destra ed ha servito al centro dell’area Pascu, che ha concluso incredibilmente fuori. Nel secondo tempo Dal Torrione ha mandato segnali alla sua squadra di voler vincere, inserendo l’attaccante Pirrotta a dare più peso offensivo, ma la musica non è cambiata. Dall’altra parte i campani, ormai a secco di vittorie da quattro turni, sembravano accontentarsi del pareggio limitandosi a giocare di rimessa e lasciando Panuccio completamente inoperoso per tutti i 90′ minuti. L’occasione più ghiotta per la Gioiese è giunta all’80’, quando Condomitti ha guadagnato il fondo sulla sinistra ed ha crossato, ma Pascu di testa non è riuscito ad inquadrare la porta. Con questo pareggio la Nuova Gioiese comunque conserva il terzo posto e tiene lontana la Cavese a tre lunghezze di distanza, in attesa del derby di domenica prossima contro l’Hinterreggio.

Domenico Barone

foto di Domenico Careri

Tutti i risultati del Girone I di Serie D

Classifica

Totale Casa Fuori
Squadra Punti G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs
1. Savoia 39 15 13 0 2 39 9 7 7 0 0 23 3 8 6 0 2 16 6
2. Akragas 37 15 12 1 2 30 11 7 6 1 0 15 4 8 6 0 2 15 7
3. N. Gioiese 29 15 8 5 2 22 11 8 4 3 1 10 5 7 4 2 1 12 6
4. Cavese 26 15 7 5 3 30 18 7 4 2 1 18 8 8 3 3 2 12 10
5. Torrecuso 26 15 7 5 3 22 17 7 5 2 0 12 2 8 2 3 3 10 15
6. Battipagliese 23 15 6 5 4 30 24 8 2 4 2 14 12 7 4 1 2 16 12
7. Noto 23 15 6 5 4 24 22 8 3 4 1 11 9 7 3 1 3 13 13
8. Hinterreggio 22 15 6 4 5 17 14 7 4 1 2 10 7 8 2 3 3 7 7
9. Pomigliano 22 15 6 4 5 18 17 7 4 1 2 10 7 8 2 3 3 8 10
10. Orlandina 22 15 6 4 5 20 21 7 4 1 2 11 11 8 2 3 3 9 10
11. Montalto U. 22 15 5 7 3 20 22 8 4 4 0 11 5 7 1 3 3 9 17
12. Agropoli 20 15 5 5 5 20 18 7 4 1 2 9 6 8 1 4 3 11 12
13. Due Torri 18 15 4 6 5 21 22 8 4 2 2 11 7 7 0 4 3 10 15
14. C. Messina  13 14 3 4 7 15 23 8 1 3 4 9 17 6 2 1 3 6 6
15. Licata (-1) 6 15 1 4 10 9 26 8 1 2 5 6 14 7 0 2 5 3 12
16. Rende  6 14 1 3 10 7 26 7 0 1 6 4 17 7 1 2 4 3 9
17. Vibonese 5 15 0 5 10 8 27 7 0 3 4 5 15 8 0 2 6 3 12
18. Ragusa 5 15 1 2 12 12 36 8 0 2 6 8 18 7 1 0 6 4 18

Rende – C. Messina si giocherà mercoledì 11 alle 14:30

Risultati Ultima Giornata 8/dicembre

Battipagliese Hinterreggio 1 – 1
C. Messina Pomigliano 0 – 1
Montalto U. Agropoli 1 – 1
Due Torri Torrecuso 2 – 3
Licata Savoia 0 – 2
Noto Vibonese 1 – 1
N. Gioiese Cavese 0 – 0
Ragusa Orlandina 0 – 4
Rende Akragas 0 – 2

Il Rende non osa, l’Akragas ne approfitta: finisce 0-2 al Marco Lorenzon

RENDE – AKRAGAS  0-2

 

Rende: De Brasi, Irace, Deffo, Musca, Terranova, Musacco (dal 46′ Galanucci), Ottonello, Fiore, Di Finizio, Casciaro (dal 56′ Tarantino) , Di Piedi (dal 82′ Leta) All. Giugno

Akragas: Valenti, De Rossi, Astarita, Giuffrida, Vindigni, Chiavaro, Savanarola,  Caci (dal 90′ Leanza), Saraniti Arena (dal 66′ Nassi) , Parisi All. Rigoli

Ammoniti: Irace, Fiore, Musacco (Rende) Valenti, De Rossi, Vindigni(Akragas)

Reti: al 5′ e al 88′ Saraniti

Arbitro: Capasso di Firenze

 

Nel giorno dell’Immacolata, al Marco Lorenzon di Rende è andata in scena la partita più brutta della stagione. Gara noiosa, senza emozioni, senza idee e spunti di gioco. Ne approfitta, senza particolari sussulti, la squadra più forte, ovvero l’Akragas, la sorpresa del campionato che, con grande coraggio, sta tenendo testa al blasonato Savoia. Il Rende di Franco Giugno parte con due novità in campo: Musca al centro della difesa e Fiore a centrocampo. Per l’altro acquisto, Crispino, solo panchina. Al suo posto, il tecnico calabrese preferisce Terranova. Parte subito forte il Rende che al primo minuto di gioco sfiora il vantaggio con Di Piedi che di destro per poco non trova l’angolo giusto. Bravo il portiere siciliano a deviare in tuffo. Passano 4 minuti e arriva il gol di Saraniti su assist di De Rossi. L’attaccante dell’Akragas è stato bravo a sfruttare la dormita generale della difesa biancorossa. All’11’ minuto Casciaro, solo in area, non riesce a segnare, dopo un assist molto bello di Irace. Al 20′ ci prova capitan Musacco direttamente su punizione, ma Valenti para senza troppi problemi. Al 25′ arriva la traversa di Arena che fa tremare i tifosi del Rende. Il primo tempo finisce senza altre occasioni. La seconda metà di gioco si apre con un cambio di Giugno: fuori Musacco per Galantucci. Sono solo due le azioni da segnalare: al 5′ Casciaro sulla fascia mette in mezzo per Ottonello: il suo destro è violento, ma centrale. Al 43′ arriva il raddoppio di Saraniti che firma la sua doppietta personale. Mercoledì prossimo arriva il Città di Messina. Servono i tre punti dato che è’ la gara che vale una stagione; partite come questa non sono più ammesse.

Gaspare Guzzo Foliaro

Il Cosenza si è fermato ad Aprilia.

Si ferma, dopo più di due mesi, la striscia di risultati utili consecutivi del Cosenza, che si imbatte in un ottimo Aprilia, quadrato e chiuso nel primo tempo, rapido e fortunato nel secondo. Non una tragedia per gli ospiti, che mantengono la vetta grazie alla clamorosa debacle interna del Teramo con il Castel Rigone, ma comunque tre punti in meno che avrebbero potuto fare morale e classifica, e che invece lasciano i Lupi a quota ventinove.

Cappellacci cambia modulo, tornando al 4 -3 -3, differentemente dal 4 – 4 – 1 – 1 visto nell’ultima gara casalinga contro l’Ischia. Calderini al centro dell’attacco, Mosciaro ed Alessandro sulle fasce. Si accomodano in panchina Napolano e De Angelis, che rientra tra i convocati dopo due turni di stop dettati da problemi fisici. Nelle retrovie confermato Bigoni basso a destra per lasciare spazio a Criaco mezzala.

Il primo tempo è a ritmi davvero compassati, e non succede praticamente nulla. I due portieri si ritrovano spettatori non paganti, specie quello padrone di casa. Il Cosenza arriva in porta solo con calci piazzati, come accade per la punizione che Criaco spara alto dai trenta metri, mentre l’Aprilia prova più volte pericolose sortite offensive ben frenate, però, da un’ottima linea a quattro il cui perno centrale, Guidi, chiama ottimamente il fuorigioco in almeno quattro occasioni. Per il resto, davvero nulla da segnalare, se non un tiraccio di D’Anna che rischia di sorprendere Frattali ed un rigore in movimento che Alessandro spara sulle gambe di un difensore. Merito della noia di questo primo tempo a due difese inattaccabili ed inespugnabili.

La ripresa inizia con tutt’altro piglio per l’undici di Cappellacci, evidentemente strigliato a dovere dal Mister negli spogliatoi. Dopo otto minuti l’occasione più grossa di tutta la partita: bellissimo dialogo Calderini – Mosciaro e pallone a liberare Alessandro: l’esterno argentino solo davanti al portiere spara sulla traversa. Notevole il disappunto dell’ex Chieti e dei quaranta supporters giunti fino in provincia di Latina per sostenere il Cosenza. Neanche il tempo di disperarsi che Mr. Frattastic deve superarsi su una botta di Ferrari involatosi in porta. Entra De Angelis al posto di Calderini, ed il peso specifico di una prima punta nel ruolo di una prima punta si sente: l’ex Melfi fa tutto quello che è in suo potere, tenendo il pallone finché può provando a far salire la squadra in più di un’occasione, ma l’Aprilia in contropiede è pericolosissimo e serve di nuovo il miglior Frattali per intervenire su D’Anna, che spara addosso al numero uno in uscita. Il minuto quarantatré è lo snodo cruciale, nonché la miglior fotografia della dura legge del gol cantata dagli 883: imbucata per Criaco che invece di scartare il portiere e depositare in rete cerca un compagno che non c’è. Sul rovesciamento di fronte Montella mette un pallone tagliato fuori dall’area, Corsi trova

il tiro della domenica e Frattali è sorpreso. Vantaggio Aprilia e risultato che non cambia. Goal sbagliato, goal subìto: questo il bello, questo il brutto del calcio. Dipende da che angolazione si guarda.

Buona prestazione comunque degli uomini di Cappellacci, che rispondono nella ripresa ad un’Aprilia che, nel primo tempo, aveva preso le giuste misure alla capolista. In palla soprattutto un sorprendente Meduri, mentre deludono Alessandro e Calderini. Ora restano due partite al giro di boa, in casa contro il Martina Franca ed in trasferta a Teramo, nella terra di Cappellacci per lo scontro diretto con l’inseguitrice più prossima. Bisogna solo superare la paura del San Vito e sbloccarsi in terra propria, dopodiché tutto sarà più semplice. Nel frattempo, non ci costa nulla goderci questo primo posto in solitaria che fa sempre un bell’effetto, benché l’impressione data dalle ultime giornate sia quella di una sfida di ciapanò.

Francesco La Luna

 

 

APRILIA – COSENZA 1 – 0

Aprilia: Ragni; Cafiero, Del Duca, Martino, Frigerio; Amadio, Corsi; Montella (44′ st Iannascoli), Mazzarani, D’Anna (’35 Ferraro); Barbuti (Ferrari 9’st).

Cosenza: Frattali; Bigoni, Guidi, Blondett, Mannini; Meduri, Giordano, Criaco; Mosciaro, Calderini (’15 De Angelis), Alessandro (’32 Napolano).

MARCATORI: Corsi (A), 45’st.

AMMONITI: Guidi, Mannini (C); D’Anna, Ferrari (A)

 

In nome di Marco, le verità sul caso Pantani

La prima volta che ho visto mio padre commosso è stato dopo una scalata vincente di Pantani”. La confessione mi è arrivata un mese fa. Spiega in una riga quanto affetto si nutriva e si nutre per Marco Pantani. Ancora oggi, a distanza di nove anni da quel 14 Febbraio 2004 (data della sua morte, non del suo suicidio), la storia del Pirata commuove ed irrita. Scendono lacrime perché Pantastique non può più vincere una tappa, confermare la sua grandezza gettando via prima la bandana e poi l’orecchino, imporre agli avversari di guardare il tocco finale dei suoi capolavori, esibire palesemente la sua sofferenza. Ci si indigna perché Pantani è stato acclamato come un fuoriclasse nel suo periodo dorato e ripudiato nel momento stesso in cui un controllo tarocco sul suo livello di ematocrito ne ha decretato la caduta.

La verità sul caso Pantani è stata dirottata perché Marco era personaggio scomodo, uno da “pane al pane e vino al vino” che si lamentava per tutti quei controlli sul sangue che facevano dei ciclisti delle cavie da laboratorio. Per fortuna, sua madre Tonina, l’amico e giornalista Francesco Ceniti e il suo avvocato viaggiano in “direzione ostinata e contraria”. Ospiti della libreria Ubik di Cosenza, per la presentazione del libro (scritto dalla signora Pantani e dal giornalista) “In nome di Marco”, hanno avuto la possibilità di contraddire le tante falsità scritte e dette sul ciclista e di confidare ulteriori aspetti della vita di Pantani.

Dalle loro toccanti parole (la madre, in preda alla commozione, ha cercato di dire il meno possibile), il ciclista romagnolo è stato riconsegnato come un uomo che sin da bambino scalava le montagne ed aiutava i più bisognosi. Un esempio anche per chi era incapace di salire in bici e guardava le gare alla tv. Sua madre però non gli perdonerà mai di essersi lasciato abbindolare da quella “porcheria” chiamata cocaina. Con le loro parole è possibile riabilitare l’ uomo e lo sportivo che in tanti (Candido Cannavò compreso) hanno offeso e a cui una moltitudine di persone dovrebbe chiedere perdono. Fra i primi: Lance Armstrong. Il cannibale, intimorito a suo tempo dalla potenza del Pirata, ha svuotato il sacco: ha ammesso di essersi dopato e di essere stato protetto da un sistema che non punisce i veri dopati, sfruttandone la valenza economica.

Occorre quindi ordinare i pezzi e riscrivere la storia del Pirata nella maniera più autentica possibile (Philippe Brunel, nel libro-inchiesta “Gli ultimi giorni di Marco Pantani”, lo ha fatto egregiamente). Pantani non è mai stato trovato positivo ad un controllo anti-doping. A Madonna di Campiglio il suo valore di ematocrito non era superiore alla norma (50). Doveva, per regolamento, scegliersi una provetta, ma ciò non gli è stato permesso. Quando il suo corpo è stato ritrovato senza vita nella stanza D5 del Residence le Rose di Rimini, le indagini sono state svolte con fretta e superficialità (era comodo pensare che c’era un morto di overdose). Nessun rilevamento di impronte. Nessun accertamento su una ferita alla fronte, su una sotto l’arcata sopraccigliare e su una tumefazione al setto nasale (visibili sul cadavere di Pantani), su una pozza di sangue sul pavimento, un pezzo di lenzuolo macchiato, un kleenex usato. Nessun approfondimento del perché, alle due segnalazioni del Pirata alla reception: “ci sono due uomini che mi stanno disturbando”, non ci sia stata alcuna risposta. Nessuna spiegazione sul filmato della scientifica (intenta a raccogliere indizi nella stanza d’albergo) ricco di buchi. E poi, come riesce a morire un uomo, mangiando autonomamente una quantità di coca sei volte superiore al consentito ?

L’ elenco potrebbe continuare e tenere svegli fino all’alba. E’ dovere della magistratura e dei giornalisti (categoria che ha omaggiato Pantani di indifferenza) accertare cosa sia veramente successo in quella stanza D5. Partendo da una premessa, da una colpa che Tonina Pantani non potrà mai perdonare a suo figlio: quella di aver vissuto gli ultimi anni dissolvendosi tra la droga, le brutte amicizie e le prostitute, perché era insormontabile la montagna della vergogna.

Le tante lacrime versate in questi ultimi anni sono state rimpiazzate dalla rabbia. Ma non è troppo tardi per restituire la dignità all’uomo vinto, abbattuto. Non è troppo tardi per tornare a commuoversi per una vittoria, per risalire in sella ad una bicicletta e divertirsi ad imitare “Pantadattilo”.