Alessio Praticò è Carlo Cosco in “Lea”

www.ntacalabria.it
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COSENZA(CS) – L’attore reggino Alessio Praticò è nel cast  di “Lea”, l’ultimo film di Marco Tullio Giordana presentato in anteprima al Roma Fiction Fest, che andrà in onda in prima visione mercoledì 18 su Rai1. L’attore, che nel film interpreta il ruolo di Carlo Cosco, compagno di Lea Garofalo, ha concesso  un’intervista esclusiva alla nostra testata.

D- «Laurea in architettura e diploma presso la scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, mi illustri il ‘cambio di rotta’»

R-« La passione per la recitazione ha origine dalla scuola d’infanzia che mi diede,ci diede l’opportunità di recitare in piccoli spettacoli.Ricordo uno spettacolo a cui partecipai all’età di cinque anni, l’innamoramento parte da lì . Terminato il liceo ero indeciso sul percorso da intraprendere, ero molto indeciso anche perché questa passione era rimasta confinata in un cassetto ed era uscita fuori all’età di 18 anni grazie ad un laboratorio a Reggio Calabria a cui avevo partecipato. Ho deciso di proseguire gli studi scegliendo il corso di laurea in architettura, altra mia passione.Dopo la laurea, ho deciso di rendere la passione per la recitazione in un lavoro e dopo aver sostenuto una serie di provini, sono entrato a Genova.In realtà, come l’attore progetta il personaggio da interpretare, anche l’architetto progetta spazi da abitare dunque la distanza tra le due cose non è insormontabile. Credo che nel mestiere di attore sia necessario accumulare il maggior numero di esperienze possibili per poi regalarle ai personaggi da interpretare, quindi, alla luce di questo, sono lieto del percorso universitario che mi ha aiutato ad utilizzare l’idea progettuale nella “costruzione” dei personaggi».

D-«Nel film “Lea” veste i panni di Carlo Cosco,mi parli del personaggio»

R-«Non c’è molto da dire, la storia di Lea Garofalo è nota.È importante sottolineare che l’attore non deve mai giudicare il personaggio che va ad interpretare, deve solo interpretarlo al meglio, ed è quello che ho fatto io. Ho avuto la fortuna di lavorare con un grande regista, Marco Tullio Giordana, ed insieme abbiamo voluto raccontare questo personaggio cercando di evidenziare le debolezze e l’umanità nonostante si tratti di un personaggio negativo, cercando di portare avanti un personaggio che non sia il solito stereotipo dell’uomo di mafia. Tenevo a realizzare qualcosa che potesse fare emergere un pizzico di umanità. Nell’aver dovuto interpretare questo ruolo, ho cercato di portare avanti quella che era la verità di Carlo Cosco che tutti conosciamo»

D-«Un calabrese che veste i panni di un altro calabrese,questo può esser considerato un vantaggio o uno svantaggio

R-«Sono originario di Reggio Calabria, da tempo vivo fuori, però, sono molto legato alle mie origini. Da calabrese è stato più semplice capire, percepire i modi di fare di noi calabresi. Per quanto riguarda il lavoro sul linguaggio, essendo di Reggio, ho una cadenza simile a quella siciliana, ho dovuto lavorare per avvicinarmi il più possibile alla cadenza della provincia crotonese, anche se abbiamo cercato di realizzare una cadenza calabrese comprensibile a tutti.»

D-« Passiamo al retroscena, con quali attori è entrato maggiormente in sintonia

R-«Con tutti, ho avuto la fortuna di lavorare con gente “umana”, sul set eravamo una grande famiglia. Era un piacere lavorare con loro.C’era un grande fervore, un atteggiamento di simpatia nonostante stessimo girando un film con una storia importante. Diciamo che l’empatia che si è creata tra di noi, l’abbiamo regalata ai personaggi per raccontare al meglio questa storia, è stata un po’ una sorta di missione per raccontare questa triste storia».

D-«Ha lavorato al fianco di Marco Tullio Giordana, mi racconti la sua esperienza»

R-«Lavorare con Marco Tullio Giordane è stato un onore e soprattutto un vero piacere.È un regista che lascia ampio spazio alla creatività degli attori e cerca di assecondare questa creatività.È una persona molto professionale e molto sensibile, comprende i  disagi che si possono riscontrare sul set, e poi, non ha mai perso l’occasione per dispensare consigli e svelarci quelli che sono i trucchi del mestiere, e non è scontato che lo facesse»

Rita Pellicori

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