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Coronavirus, bollettino Regione: in Calabria 5 nuovi positivi. I guariti superano i morti

CATANZARO – Il nuovo bollettino ufficiale della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che ad oggi sono stati effettuati 17.151 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 928 (+5 rispetto a ieri), quelle negative sono 16.223.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

Catanzaro: 192 (56 in reparto; 5 in rianimazione; 85 in isolamento domiciliare; 23 guariti; 23 deceduti. Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro);
Cosenza: 293 (47 in reparto; 4 in rianimazione; 209 in isolamento domiciliare; 15 guariti; 18 deceduti);
Reggio Calabria: 263 (32 in reparto; 3 in rianimazione; 190 in isolamento domiciliare; 23 guariti; 15 deceduti);
Vibo Valentia: 68 (8 in reparto; 51 in isolamento domiciliare; 4 guarito; 5 deceduti);
Crotone: 112 (17 in reparto; 84 in isolamento domiciliare; 5 guariti; 6 deceduti);

I soggetti in quarantena volontaria sono 7590, così distribuiti:

– Cosenza: 2301
– Crotone: 1456
– Catanzaro: 1632
– Vibo Valentia: 498
– Reggio Calabria: 1703

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 14.277.

 

SITUAZIONE NAZIONALE (AGGIORNAMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE DELLE ORE 18)

Al momento 103.616 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 159.516 i casi totali.

Nel dettaglio i casi attualmente positivi sono: 31.935 in Lombardia, 13.818 in Emilia-Romagna, 12.765 in Piemonte, 10.766 in Veneto, 6.257 in Toscana, 3.365 in Liguria, 3.080 nelle Marche, 3.920 nel Lazio,  3.062 in Campania, 2.080 nella Provincia autonoma di Trento, 2.512 in Puglia, 1.307 in Friuli Venezia Giulia,  2.050 in Sicilia, 1.778 in Abruzzo, 1.537 nella Provincia autonoma di Bolzano, 625 in Umbria, 914 in Sardegna, 791 in Calabria, 582 in Valle d’Aosta, 270 in Basilicata e 202 in Molise.

Sono 35.435 le persone guarite. I deceduti sono 20.465, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

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