Riscuote la pensione di una persona defunta

COSENZA – Per oltre 13 anni, dal maggio 2003 al giugno 2016, avrebbe continuato a riscuotere la pensione di guerra di una persona defunta. Per questo la sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente, emesso dal gip del Tribunale di Cosenza, nei confronti di una persona accusata di indebita riscossione di somme dall’Inps. L’ammontare del danno per l’istituto di previdenza ammonterebbe a 60mila euro. Dalle indagini svolte dalla polizia giudiziaria, guidata dal maresciallo Ortensio Perri, dirette dal pm Giuseppe Cava e coordinate dal procuratore capo Mario Spagnuolo, è emerso che l’indagata, con artifici e raggiri consistiti nell’omessa comunicazione al ministero delle Finanze dell’avvenuto decesso della beneficiaria, titolare di una pensione di guerra erogata con riscossione diretta all’ufficio postale di Rende, in qualità di delegata avrebbe richiesto la corresponsione delle rate della pensione di guerra, simulando di poter agire in nome e per conto della beneficiaria, nonostante questa fosse morta. L’avvenuto sequestro per equivalente è stato eseguito in un istituto bancario dove l’indagata aveva sottoscritto, tra gli altri conti, un certificato di deposito al portatore per un valore nominale pari a circa l’importo sequestrato.

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