Al Teatro Sybaris Primo Appuntamento con la XIV Stagione Teatrale Comune di Castrovillari

Egidia Bruno

CASTROVILLARI (CS) – Finalmente ci siamo, mercoledì 3 aprile alle 21,00, il Teatro Sybaris con “W l’Italia.it…noi non sapevamo” aprirà per la quattordicesima volta il sipario della Stagione Teatrale Comunale. La rassegna in programma fino al 18 maggio, nel suggestivo scenario del Protoconvento francescano, offrirà un cartellone variegato di programmazione che vedrà in scena dieci spettacoli, un concerto e una sezione matinée dedicata al Teatro Scuola. Fortemente voluta dal sindaco Mimmo Lo Polito e da tutta l’Amministrazione municipale della città del Pollino, la XIV Stagione teatrale comunale, rappresenta un’ampia riflessione che tiene conto del valore sociale del teatro e della sua incommensurabile capacità di parlare alle comunità. Grande attenzione sarà anche rivolta al teatro ragazzi, nel segno evidente del valore didattico e formativo delle rappresentazioni, che guardano con particolare considerazione al mondo giovanile. Si inizia, come dicevamo, mercoledì 3 aprile, a partire dalle 21, con “W L’Italia.it … Noi non sapevamo”, scritto da Egidia Bruno e Marie Belotti, diretto ed interpretato da Egidia Bruno, accompagnata dai canti di Francesca Breschi. Lo spettacolo classificatosi terzo al premio internazionale “Teatro dell’inclusione”, dedicato a Teresa Pomodoro, è un’orazione civile, un canto struggente e appassionato, uno spettacolo di “contro-informazione”, un’“urgenza teatrale” di raccontare le origini di quella che Pasquale Villari, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato e altri chiamarono la “questione meridionale”. Dai dati del 2010 dell’Unione delle Camere di Commercio risulta ancora oggi che il Meridione ha il 31% d’infrastrutture in meno del Settentrione. Ma sono in pochi a sapere che è a partire dall’Unità d’Italia che la forbice tra Nord e Sud cominciò ad allargarsi. W l’Italia.it… Noi non sapevamo indaga sul nostro presente partendo proprio dalla questione meridionale, dalle sue contraddizioni e dal prezzo pagato dagli abitanti del Sud per un’unità per certi versi più subita che auspicata. Lo spettacolo si impegna a togliere il velo che ammanta gli aspetti più controversi della conquista dell’Italia meridionale.  “Dietro le tante retoriche dell’arretratezza del Regno Borbonico – spiega Egidia Bruno – in pochi sanno che, sotto quello stesso regno, in Calabria sorgeva uno dei più grandi impianti siderurgici d’Italia; che la flotta navale borbonica era seconda solo a quella inglese; che da Gallipoli, in Puglia, partivano, verso il mondo intero, navi cariche di olio d’oliva, richiestissimo per uso industriale; che Napoli era una delle città più all’avanguardia d’Europa, seconda forse solo a Parigi; che il primo tratto ferroviario costruito in Italia fu quello tra Napoli e Portici. Pochissimi Italiani sanno che il “brigantaggio” fu una vera e propria guerra di resistenza ai Piemontesi, organizzata con propri eserciti e strategie da guerriglia e non, come i libri di storia insegnano, solo un fenomeno di avanzi di galera al soldo dei Borboni per permettere loro di tornare sul trono. Quasi nessuno sa, inoltre, che la grande emigrazione dal Sud Italia iniziò a seguito dell’Unità nazionale e non prima”. Uno spettacolo sulle vicende di ieri ma con lo sguardo rivolto all’attualità.

EGIDIA BRUNO: Lucana di nascita, bolognese per studi (laurea D.A.M.S. e diploma di recitazione Scuola Galante Garrone), vive e lavora a Milano.  Ciò che finora ha caratterizzato il suo percorso di attrice-autrice è sicuramente la trasversalità: dal teatro di prosa tradizionale a quello di narrazione (“Memoria del fuoco”, regia di Marco Baliani), e quello per ragazzi (“Bambine”, regia di Maria Maglietta, Premio E.T.I. ‘96); dalla televisione (Rai 2, “Pippo Chennedy Show”) al cinema (“Del perduto amore”, regia di Michele Placido); dalla radio al cabaret. Nel ‘98 firma insieme a Riccardo Piferi, autore di Paolo Rossi, il suo primo monologo “Io volevo andare in America e invece so’ finita in India”. Nel 2001 debutta “Non sopporto le rose blu” nato dalla collaborazione con Marie Belotti e Romeo Schiavone. È nel gruppo di C.U.L.T. la “satira politica” di Zelig insieme ad Antonio Cornacchione e Maurizio Milani. Nel 2002 vince il Premio Massimo Troisi con il racconto “La mascula”, che diventa il suo terzo monologo con la regia e le musiche di Enzo Jannacci. Nel 2006 insieme a Marisa Miritello scrive e interpreta “Antigone 2000 d.C… ‘natraggedia”.

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