Al via Civita Nova, la 5 giorni per vivere il centro storico di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Le suggestioni suscitate dai canti (tra ritmi e melodie), dalle interpretazioni, dalle espressività, per richiamare radici culturali, etniche ed umane, tra rassegne, mostre , idee, percorsi enogastronomici e socialità, che hanno introdotto, ieriì sera, ed accompagneranno, con altre “sfumature”, la 5 giorni di “civita Nova”, dal 6 al 10 settembre, per vivere il centro storico, il Cuore della manifestazione, voluta dall’Amministrazione comunale con la direzione artistica della Pro Loco del Pollino,  che desidera, attraverso questo metodo, rilanciare le opportunità ed eccellenze che offre il patrimonio, con tutto ciò che lo comprende e caratterizza,  per la crescita delle capacità che v’insistono.

Una scommessa nata diversi anni fa, guardando ed intuendo la portata del potenziale esistente, che continua a far parte di quel progetto, attento a ciò che la città  ha ereditato dai suoi Padri e che desidera riguadagnare per creare sviluppo e crescita diffusa, i quali non possono passare se non da una partecipazione e condivisione diffusa della realtà che si pone.

Fattori che portano ad un’inclusione, senza eccezioni, fondamentale per ciò che viene tramandato dalla cultura “palpitante” al fine di essere riconsegnato sempre nel migliore dei modi. Su questa scia si muovono la filosofia e le ragioni dell’appuntamento che fanno vivere momenti di vario genere per godere appieno di tracce e testimonianze uniche oltre che di intraprese interessanti, accese dall’appartenenza alle Origini che aiutano a scoprire il senso di un cammino scelto.

Da qui la proposta che si tiene per coinvolgere, con elementi diversificati (ma uniti da un unico filo) e rivolti a suscitare emozioni e suggestioni per stringere, sempre più, l’Animo di ciascuno alla Bellezza che sprigionano le testimonianze tra i luoghi e le tante partecipazioni a partire da quel mettersi in gioco di ogni singolo o componente associativa, all’opera per organizzare, costruire, ripensare e accogliere un “crocevia” di vivacità proprie della nostra indole.

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