Al via #tourpendolare: prima fermata Lamezia Terme

La poesia è il più bel viaggio che un uomo possa intraprendere. Con la poesia e sulla poesia si aprono possibilità infinite di scoperte parallele, si dischiudono i cancelli della fantasia e finalmente si ha libero 1433549969_11357022_1445068769129424_3069992785117731579_oaccesso a una dimensione percettiva infinitamente superiore a quella che viviamo nella nostra quotidiana e frammentata, oltreché frenetica, realtà. In questo viaggio allestito in versi capita di scendere da un treno per prenderne subito un altro, si susseguono sguardi fugaci tra viaggiatori distratti, si alternano brusche frenate e biglietti andati perduti. Un viaggio da pendolari, insomma, durante il quale ciò che conta non è la meta, spesso sempre uguale giorno dopo giorno, ma il viaggio stesso. Un viaggio che è diventato poesia, plasmato dagli arguti versi del poeta lametino Domenico D’Agostino, giovane sensibile e attento alle molteplici e differenti sfumature della realtà.
Questa ‘Poesia per pendolari’, un libro ma anche una scelta di vita, sarà presentata il prossimo venerdì 26 giugno alle ore 18.00 nel cortile di Palazzo Nicotera a Lamezia Terme. L’evento, che s’inserisce in qualità di prima tappa nel programma del #tourpendolare, è stato organizzato grazie all’intensa collaborazione col Sistema Bibliotecario Lametino, con il il patrocinio del Comune di Lamezia Terme.
Nel presentare la propria opera, che tra l’altro proprio in questi giorni ha ottenuto una menzione speciale dalla giuria del concorso nazionale ‘Francesco Graziano’, il giovane poeta lametino proporrà ai suoi ospiti un proprio monologo dal titolo ‘Norveggia’. “Fin da quando è nata l’idea del libro ho immaginato di non presentare mai Poesia per pendolari nella forma classica di presentazione. Questo per vari motivi. Il primo è senza dubbio quello ideologico: la poesia non va spiegata, o narrata. Nella mia visione, e ovviamente nel mio piccolo, privo di chissà quali ambizioni, è più giusto che la poesia, nascendo come fatto intimo, venga subito ‘messa in mostra’ e provi a reggersi in piedi da sola, per perseguire l’obiettivo di toccare qualche corda all’interno di qualcuno. Un secondo motivo è invece formale: in un’estenuante ricerca di autenticità, che è stata anche la causa di numerosi dubbi circa revisioni, stili e altro, e ammettendo che per sua “natura” l’ars poetica è sempre un artificio, ecco che la soluzione migliore per discutere riguardo il libro diventa quella di un monologo. ‘Norveggia’ è un semplice monologo di circa venti minuti, attraverso il quale, grazie anche al dialetto, racconto come e perché è nato Poesia per pendolari. In ‘Norveggia’ il protagonista è un giovane contadino, soddisfatto forse solo in apparenza o forse con grossi rimpianti. Il più grande è quello di non esser mai riuscito ad andare in Norvegia, paese che fin dall’infanzia lo ha colpito in maniera forte. Ricordando i tempi dell’università, si concentra soprattutto sui quotidiani viaggi da pendolare, che nel corso di cinque anni lo trasformano insieme alla sua percezione, in un processo graduale che culmina nella “riscoperta” dei luoghi e dei paesaggi visti dal finestrino dell’autobus e soprattutto nel quasi meccanico bisogno di scrivere… scrivere poesie. L’euforia diventa così grande da sentirsi quasi, per davvero, in Norvegia. Ecco che ‘a Norveggia’ diviene il simbolo della volontà di percezione, di osservazione del circostante, o forse anche – più semplicemente – della meraviglia che è possibile trovare anche nelle piccole cose”, ha affermato D’Agostino.
Questa tappa del singolare tour sarà inoltre caratterizzata dall’installazione del progetto fotografico di Aldo Tomaino, programma concettualmente affine e profondamente legato al #tourpendolarDSC_7720 copiae. “Appena affidatomi il compito di accompagnare il libro con delle fotografie, ho subito pensato di impostare il lavoro su un progetto seriale (per dare ulteriore forza all’intero “viaggio”) che raccogliesse fotografie raffiguranti i paesaggi mirati e ammirati quotidianamente da Domenico, e che lo hanno ispirato. Così è stato: ho ripercorso più volte varie tratte, universitarie e non solo, con treni e autobus… con la voglia di impersonarmi in un pendolare e cercando di racchiudere tutto dentro/dietro un finestrino… a volte sporco o bagnato. Con l’intento anche di raccontare, far riflettere, porre l’attenzione sulle ‘cose’, della natura e non solo, che passano sotto i nostri occhi, in un autobus che va veloce e quasi non ci permette di osservare con la dovuta attenzione. Nel pieno spirito della poetica del pendolare di Domenico, che è una poetica d’osservazione istantanea, come – a volte – in una fotografia”, ha dichiarato con entusiastica convinzione l’artista.
Il #tourpendolare di D’Agostino sarà inoltre accompagnato del sottofondo musicale di Giorgio Caporale. “Quando suono in duo… quello che adoro è trasmettere tra di noi una serie di pulsazioni sonore indipendentemente da quello che si suona, che nella maggior parte dei casi si tratta di totale improvvisazione sensazioni del momento. Il mio stile è sempre stato un miscuglio di fattori diversi; jazz, blues, rock, country, sperimentale. Passo molto tempo a studiare musica nella ricerca. Mi interessa molto capire da dove provengono le cose e seguirle all’indietro”, sonos tate le parole del munisicista.
La prima tappa del #tourpendolare sarà inoltre momento di intensa tensione poetica grazie al fatto che non si parlerà solo dell’opera in oggetto quanto anche di espressioni artistiche affini, tant’è che verrà illustrata una versione completamente inedita le poesie illustrate da Simona Ponzù Donato.

 

L’evento è curato dal collettivo Manifest. del quale D’Agostino è membro. I blogger offriranno un rinfresco al termine della manifestazione

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