Cinema Citrigno, martedì e mercoledì “La conversazione su Tiresia”, documentario di e con Andrea Camilleri

COSENZA – In occasione della riapertura, dopo il restyling, della platea dello storico Cinema Citrigno di Cosenza sarà proiettata “La conversazione su Tiresia di e con Andrea Camilleri”.

Martedì 6 e mercoledì 7 novembre, per gli spettacoli delle 18.30 e delle 20.30, il documentario diretto da Roberto Andò protagonista lo scrittore del commissario Montalbano.
Un grande evento cinematografico per festeggiare la riapertura della platea della sala 1 del Cinema Citrigno, ben 62 anni di storia.
Tra rievocazione storico-letteraria ed ironia attualizzante Camilleri attraversa i millenni affascinando gli ascoltatori, partendo dall’antica Grecia per arrivare ad Apollinaire, Virginia Woolf, Borges, Pound e Pavese. Conversazione su Tiresia è lo spettacolo scritto e interpretato da Andrea Camilleri andato in scena al Teatro Greco di Siracusa lo scorso 11 giugno 2018 di fronte a 4mila spettatori nell’ambito delle rappresentazioni classiche realizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico. La sua è una riflessione profonda su una persona/personaggio che lo ha sempre affascinato e del quale ora condivide la condizione di cecità che glielo ha fatto avvicinare con uno spirito del tutto nuovo ed originale. Un racconto mitico, pensato, scritto e narrato da Andrea Camilleri che “cunta” la storia dell’indovino cieco, le cui vicende attraverso i secoli si intrecciano a quelle dello stesso scrittore. Ci sono riprese di spettacoli che si limitano a documentare quanto accade sul palco, magari anche con grande attenzione a cogliere dettagli della messa in scena, ma che, come si dice in teatro “non passano la ribalta”. le emozioni si avvertono sin dall’inizio quando il Maestro della narrazione Andrea Camilleri entra sul palcoscenico facendosi guidare verso il punto che non lascerà più per tutta la durata del suo monologo.
“Guidare” appunto perché l’autore di Montalbano non vede più così come il mitico indovino cieco a cui presta l’eloquio e il corpo facendolo comunicare con chi assiste attraverso la sua voce di novantatreenne lucido e dotato di una memoria ferrea.

 

 

 

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