L’autore di “Assoggettati” Antonio Sergi ha il riconoscimento della Commissione Cultura

20150615_190214La Commissione Cultura, dell’Amministrazione comunale di Cosenza, ha consegnato giorni fa al giornalista e scrittore Antonio Sergi il Conferimento Autori di Terra di Calabria, presso una sala del Chiostro di San Domenico, per la sua opera “Assoggettati”. Assoggettati è un testo leggero nella composizione, un libello, ma è carico di amarezze, le stesse che attraversano chi sa di essere bravo e che in una terra fa fatica ad emergere, che è sfruttato e schiavizzato e si va a sminuire, con sotto-pagamenti o con altre motivazioni la sua stessa figura professionale, Assoggettati, ci spiegano i commissari Frammartino, Lucente, Nigro e Perri è più che una semplice denuncia è tutto ciò che succede quotidianamente in un sistema difficile e amaro da affrontare. Una sala o20150615_190124ltre modo gremita da tanti giornalisti del settore, perché Antonio Sergi è un giornalista non solo della carta stampata ma anche della tv calabrese, un giovane brillante, così come lo descrive il presidente del circolo della Stampa di Cosenza, Gregorio Corigliano, un giornalista sempre presente, sempre attento alla notizia, che segue la stessa dall’inizio alla fine, non va di fretta, non corre per motivi di impaginazione ma ascolta, affinché, tutto sia chiaro e vero. Antonio Sergi, ha rimarcato la sua gratitudine al Comune di Cosenza, e alla Commissione per questo riconoscimento: “Mi hanno riconosciuto un sogno, che ha attraversato, sacrifici, sof20150615_182036ferenze e denunce. L’azione per rompere la prassi, di questo mondo, deve essere esercitata mediante la cooperazione in ogni settore, altrimenti sarà difficile sconfiggere quell’individualismo, che non porta da nessuna parte. Ed essere fieri della propria sensibilità, poiché sensibile non è sinonimo di debole. Inoltre si deve mettere al centro la forza rivoluzionaria della cooperazione. Con il faro del rigore e dell’amore si possono realmente scrivere spazi di libertà. Anche sé manifestarsi è sempre un rischio, ma ciò consente di capire chi ci accetta veramente e da questo ripartire”.

                                                                                                                                                    Lucia De Cicco

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