Mendicino, “Se ci sei batti un colpo”. Storia di un franco senza cuore

se-ci-sei-batti-un-colpoMENDICINO (CS) – Se ci sei batti un colpo. Una richiesta, un’urgenza, un ritornello che diviene melodia nella vita ordinata e maniacale di Franco, un uomo che ha tutto, eccetto che un cuore. Se si nasce senza cuore come si vive? Parte proprio da questo interrogativo “Se ci sei batti un colpo”- storia scritta da Letizia Russo per la regia di Laura Curino- terzo spettacolo della rassegna teatrale “Sguardi a Sud” andato in scena presso il teatro comunale di Mendicino. «A cosa serve scoprire tutte queste cose se poi non sei in grado di piangere?» ripete Franco, un uomo sincero che parla senza filtri, proprio come i bambini. Lui che sa tutto, è pero incapace di provare sentimenti. Ogni sentimento gli è bandito, eccetto la noia,«un sentimento simile all’essere umano perché si può uccidere». Parte da qui l’idea del suicidio. Solo, su una scena fatta di sole scatole e quaderni su cui appunta tutto in modo maniacale, Fabio Mascagni si muove con naturalezza mettendo in scena un one man show in cui oltre al suo, interpreta vari personaggi (il kebabbaro arabo, il venditore di rose indiano, Gesù Cristo) che gli spiegano gli effetti del suicidio.se-ci-2 Nell’atmosfera grottesca e surreale del proprio funerale, Franco incontra le persone più care: Eugenio, lo strampalato amico del cuore; Gianna suo primo amore; il nonno; Irina la prostituta e il gatto.  In questo corollario di persone care, emerge Giuseppa, la vicina di casa romagnola amante della guida, l’unica che riesce a farlo desistere dal pensiero del suicidio. Ironia, solitudine e tanti interrogativi tratteggiano il vissuto di un  «egoista per ragioni fisiologiche». L’assenza di un cuore non gli ha impedito di guardare alla vita con dissacrante ironia, l’ordine lo ha portato ad essere il campione delle cose al momento giusto. La soluzione è trovare un posto in cui le cose possono fare qualcosa di più di quell’unica cosa che avevamo pensato.

Rita Pellicori

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