Mendicino, si apre con il «libro-balsamo» “Gli eredi” la quarta edizione di “Libri a Palazzo”

MENDICINO (CS) – Ha il sapore dei cibi semplici e della buona musica. Di quella felicità vera e della gente buona la presentazione de “Gli eredi” di Maria Pisani . La splendida cornice di Palazzo Del Gaudio-Campagna, resa ancora più magica dai fiori e dal verde rigoglioso del giardino, ha ospitato il primo incontro di “Libri a palazzo”, la rassegna culturale ideata dal sindaco di Mendicino Antonio Palermo e dalla consigliera Margherita Ricci giunta alla quarta edizione. «Sono lieta ed onorata di essere qui. Sono onorata perché le manifestazioni culturali e artistiche qualificano la comunità; sono lieta perché ritorno in un luogo in cui ho vissuto per un breve lasso di tempo», racconta Maria Pisani. Si lascia andare ai ricordi di quell’aprile del ’45 quando, costretta insieme alla famiglia ad abbandonare la città di Cosenza per andare alla ricerca di una via di fuga, approdò a Mendicino dove visse fino al settembre dello stesso anno. Con l’entusiasmo che è tratto distintivo del suo carattere, il primo cittadino descrive “Libri a Palazzo” «una bella intuizione, un’iniziativa entusiasmante che si svolge in un luogo riqualificato che spero possa attrarre ed entusiasmare i cittadini dei paesi limitrofi». «Un’edizione giunta al quarto anno, nata per creare serate dedicate alla cultura», dice Margherita Ricci. La frizzante autrice con verve e tenacia fa intuire sin da subito che non si deve parlare troppo del libro dalla cui scrittura traspare «la verve e la capacità di narrazione. Una scrittura leggera, facile da seguire, che rispetta il lettore e lo fa riappacificare con la lettura», svela Assunta Morrone. La leggiadria e l’amore per le piccole cose, un titolo breve e accattivante per un libro da sorbire come un buon bicchiere di vino. Nel tempo della velocità in cui tutto si consuma, cosa si eredita? L’eredità è qualcosa di positivo o un peso, un bagaglio da trascinare? I “sacrifici eroici” del protagonista attanagliato da “un’economia familiare feroce” che trova nell’eroico furore dello studio una via di fuga, una speranza di vita; lo studio che è l’ascensore sociale del protagonista è una grande testimonianza per i giovani spesso attratti dalle vie facili sono i cardini di «un libro- balsamo che tocca le corde profonde», come lo definisce Pino Sassano.

Rita Pellicori

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