“Ninfeo in Fiaba”, quando la fiaba diventa il luogo di tutte le ipotesi. Intervista ad Ida Serra

COSENZA – “La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo” è questo che sosteneva affannosamente Gianni Rodari, scrittore, pedagogista e poeta specializzato in testi per bambini e ragazzi. Il concetto del fantastico e la grammatica della fantasia sono gli strumenti migliori che si possono donare ad un bambino per imparare ad interpretare il mondo, a guardare le cose da un’altra prospettiva.

Le fiabe sono come dei caleidoscopi magici e curiosi; i colori brillanti, le forme cangianti, le strutture simmetriche che si incontrano dando vita a qualcosa di unico ed irripetibile, nessuna immagine, così come nessuna fiaba, è mai uguale a quella precedente o a quella successiva, tutto ha una sua peculiarità proprio come gli occhi dei bambini che, attraverso le fiabe e la loro narrazione, si apprestano a conoscere il mondo in tutte le sue sfaccettature.

Proprio questo è lo scopo del progetto “Ninfeo in Fiaba” rivolto a bambini e ragazzi dell’hinterland cosentino. Per capire com’è stato organizzato il concorso discorriamo con Ida Serra, una delle organizzatrici del nuovo ed interessante progetto educativo.

 

Una domanda semplice semplice così da poter rompere il ghiaccio. Qual è la tua professione?
Purtroppo, o per fortuna, da qualche anno faccio solo la mamma di due bambini di 9 e 8 anni.  Inoltre mi dedico con la mia socia alle attività della nostra Associazione.

Come e quando nasce il progetto “Ninfeo in fiaba”?
“Ninfeo in Fiaba” è parte integrante di un progetto più ampio dell’Associazione Le Officine dei Colori che io e la mia “socia” Marilena Condello abbiamo fondato alla fine dell’anno scorso. Il progetto nasce dalla voglia di valorizzare il nostro territorio e creare momenti di aggregazione che uniscano il ludico all’approfondimento di tematiche che, purtroppo per tanti motivi, non riescono ad essere sviluppate nella vita quotidiana di ognuno.
In particolare, l’obiettivo del “Ninfeo in Fiaba”  è quello di avvicinare i più piccoli alla lettura e capire perché i grandi se ne sono allontanati o non trovano momenti per leggere insieme, il tutto tramite la fiaba. Verranno creati momenti di discussione e di divertimento dove grandi e piccini si ritroveranno a giocare e a fantasticare insieme utilizzando percorsi fiabeschi per far capire che con la fiaba si cresce, si educa, si impara.

Da quali associazioni è stato organizzato e da quanto tempo operano sul territorio?
Collaborano con noi il Cidi di Cosenza, in particolare nella persona straordinaria della d.ssa Assunta Morrone (dirigente scolastica e scrittrice di libri per bambini e ragazzi), e poi l’associazione Alfonso Rendano (ormai storica associazione di Carolei che fa conoscere la storia del musicista Rendano nativo a Carolei appunto)  e le giovani  Pi Greco Campus e Suoni e Rumori . Inoltre collaboreranno la Biblioteca Nazionale di Cosenza,  Artebambini di Bologna, Uovonero Edizioni nella persona della D.ssa Enza Crivelli (Pedagogista clinica e responsabile per l’autismo Polo di neuropsichiatria “Il Tubero” dell’Anffs di Crema).

Può spiegarci, in maniera più dettagliata, in cosa consiste il progetto e come si svolge?
La rassegna si aprirà mercoledì  4 giugno e durerà fino a sabato 7. Le mattine saranno dedicate agli alunni delle scuole elementari con dei laboratori dedicati alle fiabe quali: cake design (Hansel e Gretel), costruzione di cappelli “magici” (Alice nel paese delle meraviglie), costruzione di marionette (Pinocchio), kamishibai (Il Bosco) e bolle di sapone. Nei pomeriggi ci saranno laboratori con un percorso specifico  dedicato sia ai bambini e alle loro famiglie, sia agli adulti ed egli operatori del settore; tre convegni: la letteratura della fiaba, la difficoltà del racconto della fiaba ai bambini con DSA ed Autismo e la fiaba popolare; ogni sera uno spettacolo.
Sono stati organizzati, inoltre, un corso di illustrazione e scrittura creativa riconosciuto dal MIUR (tenuto da Nino Ferrara e Jole Savino) ed un concorso letterario destinato sia ai bambini che agli adulti.
La rassegna si chiuderà con la trasformazione del Parco Storico in un luogo incantato e magico.
Appena definitivo, posso inviarti il programma.

Visto che stiamo parlando di un concorso organizzato per bambini e ragazzi siete riusciti ad avere elevati riscontri?
In realtà il concorso è rivolto ai bambini e ai ragazzi fino ai 14 anni ma anche agli adulti con una sezione rivolta a persone con età superiore ai 14 anni.
Il concorso è partito da poco ed è ancora in fase di pubblicità, in ogni caso stiamo riscontrando interessamento sia da parte di giovani che di adulti, per cui speriamo anche in un successo di partecipanti.

Qual è il suo ruolo nel progetto?
Io e Marilena siamo la parte attiva dell’organizzazione, soprattutto siamo state le ideatrici del progetto. Comunque colgo l’occasione per ringraziare anche le altre associazioni che danno il loro contributo nonostante altri impegni.

In un periodo in cui la cultura sembra essere costantemente messa da parte come si riesce, secondo lei, a fare breccia nei giovani e a renderli interessati rispetto a tutto ciò che eleva lo spirito e la mente?
E’ difficile, ma noi grandi (genitori, operatori, educatori, ecc.) dobbiamo sforzarci di trovare modi attraenti e divertenti per sollecitare la curiosità dei giovani verso la cultura in genere, ponendoci sullo stesso piano. Noi stiamo sperimentando questa cosa già con un gruppo di bambini e ci siamo resi conto che, nonostante le difficoltà, ci si può riuscire.
Proprio in questo periodo si parla tanto di fiaba come mezzo di crescita, perché non approfittarne? Abbinare la fiaba al gioco è il modo migliore di avvicinare tutti alla lettura: fondamento della cultura in senso generale.

Qual è lo scopo di “Ninfeo in Fiaba”?
Avvicinare il bambino alla lettura attraverso il gioco, allontanarli dalla tv e dai giochi elettronici moderni, far emergere la fantasia che c’è in loro ma che non sanno di avere. Nonché ri-avvicinare i genitori o i nonni ai propri figli o nipoti tramite la fiaba utilizzata come mezzo educativo ricreando così momenti magici di rapporti familiari, valore che merita di essere recuperato.
Altro scopo della rassegna è quello di affrontare la tematica della “diversità”, come per esempio la difficoltà di rapportarci ai bambini autistici e come raccontare loro le fiabe, argomento che verrà trattato in uno dei convegni della rassegna.

Se potesse dare un consiglio ai genitori dei ragazzi su cosa punterebbe per costruire una valida e portante argomentazione?
Noi siamo cresciuti con la lettura “imposta” dalle nostre insegnanti, dai nostri genitori, ecc, non tutti se ne sono innamorati a prescindere della richiesta fattaci. Oggi “riscopriamo l’acqua calda”: giocando si impara. Non imponiamo niente, «giochiamo e divertiamoci tutti insieme», toccando tematiche importanti sino ad arrivare allo scopo prefissatoci: incuriosire i giovani ed interessarli, accendere in loro la voglia di sapere.  Quindi: genitori state con i vostri figli e “fate” insieme divertendovi!

Per ulteriori informazioni sul progetto “Ninfeo in Fiaba” potete consultare l’apposita pagina facebook cliccando su questo link: https://www.facebook.com/pages/Ninfeo-in-Fiaba/482012981903872?fref=ts

Annabella Muraca

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