Notre Dame de Paris punta su Cosenza per fare 10.000! Gio Di Tonno: «Spettacolo sempre attuale»

COSENZA –  Finalmente “Notre Dame de Paris”, l’ormai celeberrima Opera dei Record di Riccardo Cocciante, prodotta da Clemente e David Zard, debutterà questa sera per la prima e unica volta a Cosenza, allo Stadio San Vito/Gigi Marulla. Lo spettacolo che ha incantato oltre quattro milioni di spettatori in quindici anni di repliche andrà in scena nel capoluogo silano anche domani e domenica sera, con inizio alle ore 21.30.

Questa mattina la piü grande opera moderna mai realizzata, nel corso della conferenza stampa finale di presentazione a Palazzo dei Bruzi, è stata premiata con il “Riccio d’Argento” del celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, premio ai Migliori Live d’Autore di “Fatti di Musica”,  come “Migliore Produzione di Opera Musicale moderna di sempre e per il successo internazionale”. A ricevere il premio dalle mani di Ruggero Pegna, direttore della trentunesima edizione del Festival-Rassegna del Miglior Live nazionale e internazionale, Giò Di Tonno, l’amatissimo Quasimodo dell’opera, un’artista generoso verso il pubblico e completo sulla scena, che in conferenza non ha lesinato sorrisi e foto ricordo ai presenti. «Il successo di Notre Dame risiede soprattutto nella popolarità, nell’accezione più nobile del termine, che permette alle canzoni di arrivare subito al cuore di tutti. È uno spettacolo ispirato nella scrittura di Cocciante, non costruito ma sincero», risponde così Giò Di Tonno sulla forza di Notre Dame de Paris che dopo 15 anni dal debutto italiano sa ancora vincere la battaglia col tempo. «È poi rimasto fedele a se stesso, così chi l’ha già visto potrà rivedere lo spettacolo che ha tanto amato. Inoltre l’Opera è attuale negli arrangiamenti, nelle sonorità e naturalmente nel messaggio: “la rivendicazione di un posto nel mondo in questa lotta fra i poteri che fanno da contorno alla storia d’amore impossibile fra i protagonisti, che diventa possibile nel momento in cui Quasimodo si lascia morire insieme alla sua Esmeralda. A farla differenza poi è il taglio internazionale dell’opera, sebbene adesso la produzione sia italiana».

Gio Di Tonno poi si presta all’inedito ruolo di moderatore introducendo, un po’ a sorpresa, la presenza nel cast artistico del ballerino cosentino Renato Capalbo. «Giro tutta l’Italia con questo spettacolo ma venire nella mia città è l’emozione più grande. Vedere questo spettacolo prendere forma nella mia Cosenza, una città in crescita, è un piacere enorme». Il resto del nutrito e prestigioso cast arriverà a Cosenza in queste ore, per poi rompere il ghiaccio con il San Vito per le prove audio. Con Giò Di Tonno nel celeberrimo cast anche Lola Ponce (Esmeralda), Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso), assieme agli oltre 30 ballerini e acrobati, diretti anche da Marco Chiodo (cosentino come Capalbo, local director dello spettacolo.

A fare gli onori di casa, nel salone di rappresentanza, l’Assessore alla comunicazione e grandi eventi Rosaria Succurro e il collega di giunta, con delega allo sport, Carmine Vizza. Il Comune ha infatti patrocinato l’evento e  concesso, a titolo gratuito, lo Stadio San Vito-Marulla. All’incontro con la stampa ha preso parte anche il dirigente del settore cultura del comune, Giampaolo Calabrese, che ha sottolineato l’importanza per Cosenza di ospitare uno spettacolo di grande attrattivita turistica.

A fine incontro, a tirare le somme è naturalmente il promoter Ruggero Pegna. «Ritrovare Giò Di Tonno dopo 15 anni è per me è una notevole emozione perché è come se rileggessimo la nostra vita che abbiamo dedicato a delle passioni, a dei progetti, ognuno nel suo ruolo. Io ho iniziato 32 anni fa con David Zard che è un po’ il mio padre putativo e che mi ha indirizzato sulla strada di questo mestiere». Poi Pegna ha ricordato lo sforzo economico cui si è sobbarcato per “Notre Dame de Paris”: «un evento da circa 500 mila euro che mi sono caricato sulle spalle”. Settemila i biglietti venduti finora ma Pegna indica come traguardo quota diecimila. «Ci tenevo che
Notre Dame arrivasse a Cosenza. Abbiamo messo su un palcoscenico che è un fabbricato, con centinaia di persone al lavoro. Un cantiere a tutti gli effetti. A settembre, all’Arena di Verona chiuderà questo ciclo durato 15 anni. Da stasera anche i cosentini potranno dire: “c’ero anch’io!”. Come il motto recita, con Notre Dame de Paris “la musica non è mai stata così spettacolare”, e allora è proprio un peccato perderselo.

Andreina Morrone

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