“Quando gli uomini vestivano di ferro”, mostra al Castello Aragonese

CASTROVILLARI (CS) – Da domani l’appuntamento nel maniero del capoluogo del Pollino. S’intitola “Quando gli uomini vestivano di ferro…” il percorso espositivo che sarà offerto a quanti vorranno incontrarlo nella Sala Museale del Castello aragonese di Castrovillari, da sabato 15  a  domenica  23  marzo, grazie alle associazioni culturali Sifeum e Mystica Calabria che l’hanno pensato ed al patrocinio dell’Amministrazione comunale Lo Polito che lo sostiene.

La mostra, che si avvale della consulenza del maestro Angelo Cherillo il quale ne ha curato l’intero allestimento, riscopre usi e consuetudini dei cavalieri medievali attraverso eccellenti riproduzioni artigianali – fedeli ai modelli originali- di armi, vessilli, abiti, oggetti di uso quotidiano, giochi e miniature.
“L’iniziativa, a carattere didattico-divulgativo, intende porre all’attenzione delle scolaresche e degli appassionati di genere- spiegano gli ideatori-  le vicende storiche e il modo di vivere dei cavalieri crociati e templari, in particolare pure le leggende che hanno avvolto uomini, potenti e interessanti figure della cristianità i quali , per scelta, parteciparono alla difesa della Terra Santa.”
“Un’occasione- sostengono –  per approfondire un pezzo importante della storia a cui ha partecipato anche la nostra comunità, che il celebre monaco Amato di Montecassino chiamava “lo Castel de Vallaire”, e un’opportunità per conoscere gli aspetti più interessanti che hanno connotato la vita e la società cavalleresca nei cosiddetti “secoli bui.”

Insomma, un vero e proprio viaggio virtuale che s’inserisce, sempre più, in quella progettualità condivisa e sostenuta dall’Amministrazione comunale anche per far fruire gli ambienti restaurati dell’antico maniero aragonese,  che ormai sono integrati nella città e nel Territorio per valorizzare l’esistente tra storia, costume e tradizione.
Tutto ciò grazie, naturalmente- si precisa da parte dei patrocinatori- , ad attività culturali di questo genere che ne esaltano i diversi aspetti, intessuti dai vissuti della gente e che rendono l’intera proposta culturale del capoluogo del Pollino un attrattore di tutto rispetto tra Monti e Coste.
Questo lo  sguardo, sulle nuove politiche comprensoriali, attivato dall’Amministrazione Lo Polito “per sdoganare- sostengono i rappresentanti istituzionali-  riferimenti certi in favore di quel turismo “new way”, cioè delle nuove strade, sempre alla ricerca di posti dove il patrimonio s’intreccia con l’enogastromia, la qualità ambientale e l’accoglienza per un indotto e sviluppo economico adeguato alle vocazioni ecosostenibili delle aree e delle popolazioni, portavoce di usanze, manufatti ed usi irriducibili come la Storia richiama sempre.”

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