Una chiacchierata con Antonio Rocchi, fondatore di Radio Faber

Leggendo questo titolo sicuramente immaginerete che esista qualche frequenza radiofonica che trasmetta in continuazione il Canzoniere di Fabrizio De Andrè. Non è proprio così.

Radio Faber è in realtà una “radio virtuale” nata su Facebook e ad oggi conta quasi 10.600 iscritti. E’ uno gruppo molto attivo: si pubblicano canzoni, pensieri, foto, commenti, opinioni. Unico e grande tema comune: Fabrizio De Andrè.

8@30 ha intervistato per voi il suo fondatore: Antonio Rocchi, per raccontarci come è nato questo bizzarro progetto e di quanta passione sia possibile scorgere fra i post che ogni minuto colorano la pagina di questa radio virtuale.

 

Radio Faber nasce da un semplice gruppo creato su Facebook e oggi conta più di diecimila, iscritti oltre ad un giornaliero e costante contributo da parte dei seguaci. Come riesce a spiegarsi tutto questo entusiasmo? Lo immaginava?

 Una sera (era precisamente  il 12 Aprile  del 2010  mi connetto su Facebook,clicco sulla voce  Fabrizio De Andrè e  decido di dar vita al gruppo Fabrizio De Andrè il Poeta,notando che  giorno dopo giorno aumentavano le richieste di iscrizione . Dopo qualche tempo inizio a ricevere una serie di commenti del tipo: “Puoi dedicarmi Ave Maria in Sardo a mia Mamma che non sta bene’” oppure: “Potresti dedicarmi La canzone di Marinella per mia cugina?”. Arrivai a ricevere  più di trenta richieste al giorno, di conseguenza pensai che fosse  stato più utile creare una Radio virtuale su Faber. In posto in cui gli utenti avrebbero potuto postarvi dediche, inediti, frasi, foto, tutto su Fabrizio De Andrè. Così tre anni fa creai Radio Faber, la radio virtuale di Facebook. Da quel giornoiniziò il grande balzo: richieste continue,  articoli sui giornali, abbiamo organizzato quattro  raduni nazionali, ma soprattutto abbiamo  guadagnato tanta umiltà e amicizia. Non lo immaginavo,ma ci speravo. Sono contento per tutto quello che gli iscritti hanno sempre fatto per il gruppo. Un ringraziamento particolare va a tutti gli amministratori di Radio Faber che portano sempre avanti il discorso di Faber tra musica e poesia.

 Tra i post e i commenti sul gruppo certamente è da evidenziare che non è essenzialmente una Radio virtuale mandata avanti dai nostalgici di Fabrizio De Andrè, da coloro che lo ricordano perché appartenevano alla sua epoca, tantissimi seguaci sono da riscontrare proprio nelle giovani generazioni. Cosa prova ogni qual volta vede postare un commento o una canzone da parte di qualche ventenne?

Quando leggo i commenti delle nuove generazioni che ascoltano Faber sono felice. Apprezzo molto specialmente tutti quei ragazzi che ringraziano la Radio perché proprio grazie ad essa sono riusciti a conoscere questo grande poeta.

Qual è la canzone maggiormente postata sul gruppo?

Sicuramente Creuza De Mà!

Quale canzone posta con più frequenza e a cui Lei è particolarmente affezionato?

La Città Vecchia, anche perché  ci sono nato.

Da genovese quanto crede che sia cambiata la Città vecchia rispetto all’epoca in cui la cantava Faber?

Penso che Genova sia cambiata molto, specie la città vecchia: i piccoli negozi ormai sono chiusi e ci sono rimasti pochi genovesi. Si spera sempre in un ritorno, specialmente da parte delle generazioni nuove e come diceva Fabrizio De Andrè: “Vorrei che Genova riprendesse il mare”. Così anche noi speriamo in un grande ritorno di vicoli animati e vecchi marinai che litigano a un tavolino,con due bicchieri di vino a stramaledire le donne, il tempo e il governo ( cit La città vecchia, n.d.r.)

Vuole parlarci dei live e tributi che la radio virtuale organizza frequentemente?

Organizziamo parecchi tributi live, preferibilmente  proprio all’interno della “Città Vecchia”,per far crescere, conoscere e far sentire che Faber è rimasto e sarà sempre tra muri e selciato nell’angiporto genovese.

Da vecchio brontolone, cosa crede che direbbe Faber di tutto questo successo e popolarità all’interno di un social network?

Secondo me,si farebbe una risata e si leggerebbe un libro.

Alessandra Pappaterra 

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